La prossimità sarà l’elemento cardine del PNRR per la riorganizzazione ospedaliera e territoriale. Nonostante il grande contributo assistenziale, offerto dagli infermieri durante la pandemia, troppo poco è stato fatto in termini di riconoscimento valoriale della professione. In Abruzzo, nonostante la firma di un protocollo d’intesa tra la Regione e gli Ordini delle professioni infermieristiche delle quattro province per l’attivazione di un tavolo permanente che affronti le problematiche legate all’organizzazione dell’assistenza ospedaliera e territoriale, di fatto è rimasto solo sulla carta. L’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara, insieme agli altri Ordini della Regione, ribadisce che nei tavoli istituzionali se si parla di programmazione e progettazione assistenziale, la stessa deve essere discussa insieme a chi l’assistenza la fa. Il tema è stato sollevato da Irene Rosini, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara, durante il convegno “Pnrr: infermieri e prossimità” che si è svolto a Città Sant’Angelo, moderato dal vice presidente Opi Pescara, Giuseppe di Maggio.
“Nella nostra regione – sottolinea Irene Rosini – risulta difficile mantenere rapporti di lavoro stabili nelle unità operative a causa del blocco istituzionale che va a incidere sulle assunzioni di professionisti già formati e sulla cessione delle graduatorie extra-regionali. Molti infermieri con competenze specialistiche settoriali, infatti, lasciano il nostro territorio per andare a lavorare fuori regione con rapporti di lavoro più stabili e continuativi. Inoltre sollecitiamo da tempo concorsi per la dirigenza delle professioni infermieristiche e l’istituzione del Dipartimento delle Professioni Sanitarie, che ha avuto seguito a macchia di leopardo e con modalità differenti tra le varie aziende, nonostante sia previsto dagli atti aziendali delle ASL abruzzesi. Questo concorre a non far crescere professionalmente gli infermieri abruzzesi, che restano in prospettiva di carriera il fanalino di coda d’Italia”.
All’incontro “Pnrr: infermieri e prossimità” hanno preso parte rappresentanti del mondo delle istituzioni, come il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri e l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, i vertici nazionali dell’Ordine degli infermieri, come la presidente FNOPI (Federazione Nazionale Ordine delle Professioni Infermieristiche) Barbara Mangiacavalli, professionisti provenienti da altre realtà territoriali quali Simone Caselli (Dipartimento Infermieristico e Ostetrico Azienda Usl Toscana Sud Est), Pietro Giurdanella (presidente OPI Bologna), Anna Maria Ferraresi (Direttore distretto Ovest – Azienda Usl Ferrara) e i vertici locali della sanità, come il direttore generale della Asl di Pescara, Vincenzo Ciamponi, e il direttore dell’Unità operativa complessa Organizzazione e Cure Territoriali, Rossano Di Luzio.
Il dibattito si è articolato intorno alla necessità di colmare il vuoto assistenziale e alla mancanza di riconoscimenti nei confronti degli infermieri che operano sul territorio e nelle strutture ospedaliere. Forte è la volontà istituzionale di provare ad indirizzare le risorse economiche e umane verso tali obiettivi. L’assessore Verì, indicando i numeri delle prossime assunzioni sul territorio abruzzese, ribadisce come sia priorità della Regione garantire un’assistenza adeguata a tutti i livelli. “La volontà delle istituzioni – spiega l’assessore – è creare anche in Abruzzo una forte rete di assistenza con la presenza e l’istituzione dell’infermiere di famiglia e comunità e, soprattutto, con l’individuazione delle strutture idonee (molte già segnalate) in tutto il territorio per l’istituzione delle case della salute”. L’assessore Verì si è impegnata a dare seguito al protocollo d’intesa con un decreto di giunta e gli Ordini hanno sollecitato l’attivazione dello stesso per discutere delle problematiche evidenziate. Inoltre sono stati presi impegni per l’applicazione degli atti aziendali in merito all’istituzione delle dirigenze delle professioni sanitarie.