La Fondazione Henraux è lieta di annunciare la quinta edizione del Premio Internazionale di Scultura, in memoria di Erminio Cidonio. L’evento, dedicato ad artisti under 40, fa parte delle iniziative della Fondazione rivolte all’innovazione e alla sperimentazione artistica e tecnologica e alla valorizzazione del patrimonio storico e produttivo del marmo.
Il Premio, nato nel 2012 per volontà del presidente della Fondazione Paolo Carli, rinnova i valori storici dell’azienda Henraux, caratterizzata da importanti collaborazioni con molti protagonisti dell’arte moderna e contemporanea. Emblematica resta l’esperienza di Erminio Cidonio, direttore generale dell’Henraux dal 1954 al 1971, che a partire dai primi anni Sessanta invitò in Versilia, presso gli stabilimenti aziendali di Querceta di Seravezza (Lucca), i più influenti scultori dell’epoca. In quegli anni Henry Moore, Hans Jean Arp, Henri-Georges Adam, Joan Miró, Georges Vantongerloo, Emile Gilioli, François Stahly, Antoine Poncet, Alicia Penalba, Morice Lipsi, Maria Papa Rostkowska, Jacques Lipchitz, Rosalda Gilardi, Isamu Noguchi e molti altri realizzarono le loro opere con le maestranze e i marmi di Henraux, contribuendo a un più ampio rilancio culturale dell’azienda e del territorio.
Alla luce di questa eredità, l’obiettivo del Premio Internazionale di Scultura Henraux è esplorare i mutamenti e gli sviluppi nella ricerca artistica scultorea contemporanea nazionale e internazionale. Prospettive originali e approcci innovativi alla produzione, così come il ripensamento della forma e della materia marmorea in un’ottica più sostenibile, definiscono i criteri d’indagine del Premio.
Questa osservazione sarà favorita da un nuovo impianto di selezione dei partecipanti sviluppato dal direttore artistico della Fondazione Henraux, Edoardo Bonaspetti. Sette esponenti di spicco del panorama artistico che si sono distinti per i loro percorsi professionali e gli ambiti di studio, costituiscono il comitato di selezione e presenteranno ciascuno il progetto di un artista. Le proposte saranno poi vagliate da una giuria di cinque membri composta da rinomati curatori e direttori d’istituzioni che determineranno i tre vincitori del Premio.
Il comitato di selezione denominato “Accademia dell’Altissimo” – in omaggio all’omonimo monte delle Alpi Apuane di cui Michelangelo scoprì i preziosi marmi e oggi sede delle Cave Henraux – è composto da Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo; Fatima Hellberg, direttrice della Bonner Kunstverein, Bonn; João Laia, curatore capo del Kiasma – National Museum of Contemporary Art, Helsinki; Luca Lo Pinto, direttore del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea, Roma; Lucia Pietroiusti, curatrice e fondatrice del progetto General Ecology della Serpentine, Londra; Yasmil Raymond, direttrice di Portikus e rettrice della Städelschule, Francoforte e Zoé Whitley, direttrice della Chisenhale Gallery, Londra.
Faranno invece parte della giuria Edoardo Bonaspetti, direttore artistico della Fondazione Henraux; Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center, Minneapolis; Letizia Ragaglia, direttrice del Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz; Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, Firenze e Roberta Tenconi, curatrice di Pirelli HangarBicocca, Milano. I tre artisti vincitori saranno comunicati a metà aprile 2022 e nel corso dei mesi successivi potranno realizzare i loro progetti in stretta collaborazione con i reparti produttivi di Henraux. Gli artisti avranno quindi la possibilità di confrontarsi con le diverse fasi e i vari metodi di lavorazione del marmo, disporre di avanzate tecnologie 3D e avvalersi del supporto di artigiani di straordinaria abilità.
Le opere, prodotte con il completo supporto di Henraux in due edizioni, di cui una donata all’artista e l’altra acquisita dalla collezione aziendale, saranno presentate sabato 23 luglio 2022 a Querceta presso la sede storica dell’azienda. In concomitanza al Premio Internazionale di Scultura sarà inaugurata anche la mostra dedicata alla Collezione Henraux degli anni Sessanta, in un contesto unico che coniuga l’espressione della creatività contemporanea attraverso il digitale e la trasmissione dei valori e maestranze in attività da più di duecento anni.