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Giulianova. Lutto: scompare Luigi Poltrone, ultimo testimone della morte del padre ucciso dai soldati della Wehrmacht nel giugno 1944

Giulianova. Si sono svolti nel pomeriggio di oggi, nella Chiesa dei Padri Benedettini, i funerali di Luigi Poltrone (90enne), ultimo testimone dell’assassinio di suo padre Flaviano ad opera dei soldati della Wermacht nella ritirata del giugno 1944. Lascia la cognata Vera e i nipoti: Flaviano, Stefania, Alfonso, Paolo, Silvia e Marcelliano. “Ciao zio… – inizia così il toccante ricordo del primo nipote Flaviano – Un’altro pezzo della mia vita se ne va. Ieri ti avevo abbracciato e ti avevo chiesto come stavi e tu come sempre mi hai detto… “va tutto bene”. Non ti ho mai visto arrabbiato, mai una bestemmia, mai una parolaccia, mai una cattiveria… Ora sei in paradiso insieme ai tuoi fratelli, papà (Zaccaria, ndr), zio Domenico e zia Antonina… Già mi manchi – conclude così il nipote – zio ti ho sempre voluto tutto il bene dell’universo”. Il prossimo 12 giugno 2022 doveva assistere alla deposizione della 2° pietra d’inciampo dedicata a suo padre donata dai vincitori del Premio giornalistico “Guido Polidoro” a L’Aquila, per il servizio “Una donna, la guerra, i sentimenti” di Roberta Mancinelli, trasmesso da Rai 3 sulla scorta delle ricerche storiche di Walter De Berardinis, si è aggiudicato la XIX edizione del Premio. La redazione si unisce al lutto della famiglia Poltrone.

redazione de giulianovanews.it

 

Il papà Flaviano Poltrone nasce a Giulianova il 4 luglio 1887, nella casa posta in Via per Mosciano al civico 29, da Domenico (proprietario agricolo) e Teresa Castorani. Il 20 aprile 1907 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo e il 19 ottobre viene chiamato alle armi nel 56° Reggimento Fanteria – Brigata “Marche”. Il 9 settembre 1909 viene congedato nel deposito di Teramo del Reggimento Fanteria Genova e il 30 ottobre ottiene il visto per l’espatrio in America. Il 12 novembre parte da Napoli con la nave Konig Albert ed arriva a New York il 25 novembre. Il 14 agosto 1911 viene dispensato dall’istruzione militare perché all’estero con regolare nulla osta. Il 31 luglio 1915, all’indomani dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, non si presenterà al distretto militare di Teramo e il 6 settembre viene dichiarato disertore. Finita l’avventura americana, torna in Italia e si sposa il 21 aprile 1924 a Castellalto (TE) con Angeladea Fidanza (6 giugno 1891/23 dicembre 1975). La coppia andrà a vivere sulla strada Nazionale per Teramo al civico 73 (oggi Via Mulino da Capo). Il 12 giugno 1944, alle ore 20,00, durante la ritirata delle forze tedesche sulla dorsale adriatica, un soldato tedesco, nel tentativo di requisire il suo cavallo, estrasse la sua pistola uccidendolo (altre fonti parlano di alcuni fendenti per finirlo) per essersi rifiutato di consegnare o negare di avere un cavallo. Moriva così Flaviano all’età di 57 anni, davanti alla moglie e 4 figli piccoli: Antonietta, Domenico, Luigi e Zaccaria.

La vicenda di Flaviano ucciso a Giulianova da un soldato tedesco, si collega anche alla storia dei suoi fratelli: Gaetano e Luigi Poltrone, morti a distanza di sette giorni sul fronte della Prima Guerra Mondiale. Gaetano Giovanni nasce a Giulianova il 28 ottobre 1885, alle ore 18:30, nella casa posta in Via per Mosciano al civico 20. Si sposa il 27 dicembre 1914 a Tortoreto con Santa Cesira Olga Ripani. Luigi nasce anche lui a Giulianova il 23 dicembre 1890, alle ore 5:40, sempre nella casa posta in Via per Mosciano. I genitori, Domenico e Teresa Castorani, avevano altri figli: Alessandro, Splendora (sposata con Rastelli), Rosa (sposata con Ippoliti) e Flaviano (poi ucciso dai tedeschi nella 2° Guerra Mondiale).  Nel 1912 parte per New York (due anni prima era arrivato Flaviano ) per lavoro, per poi tornare nell’agosto 1914 perché denunciato per diserzione. Gaetano parte per il fronte il 25 febbraio 1916 con l’84° Reggimento Fanteria – Brigata “Venezia” e il 20 giugno transita nel 211° Reggimento Fanteria – Brigata “Pescara”. Partono da Cittadella a Ruttars (Gorizia) per poi partecipare alla 6° battaglia dell’Isonzo, mettendo in serio pericolo il nemico che indietreggia; inseguiti oltre l’Isonzo, combattono su Monte San Gabriele, Colle di Santa Caterina, Col Grande, Monte Sabotino e  Opacchiasella. Parteciperà alla 7° e 8° battaglia dell’Isonzo, occupando Novavilla, Opachiasella, Nova Vas, Hudi Log. Nel 1917, fino alla fine di agosto, la brigata mantiene le posizioni conquistate. Posizionandosi a Drenchia e Trinco (Udine). Il giorno 28 agosto, a quota 774, in località Hoje (Bainsizza), durante l’11 battaglia dell’Isonzo, veniva colpito all’addome da una scarica di proiettili di mitragliatrice austroungarica, uccidendolo sul colpo. Aveva 31 anni, verrà sepolto ad Auzza (oggi Avče, frazione di Canale d’Isonzo – in sloveno Kanal ob Soči,); la comunicazione ufficiale delle morte arriverà a Giulianova il 25 marzo 1920.

Luigi parte per il fronte prima dello scoppio della guerra, il 13 maggio 1915, con il 13° Reggimento Fanteria – Brigata “Pinerolo”; dopo breve malattia, rientra nel 21° Reggimento Fanteria – Brigata “Cremona” il 28 ottobre; dopo un’altra malattia viene destinato, il 9 ottobre 1916, al 210° Reggimento Fanteria – Brigata “Bisagno” e dal 18 novembre al 3° Reggimento Fanteria – Brigata “Piemonte”. Nel mese di giugno 1917, la Brigata, si trasferisce sul Monte Ortigara, nonostante l’impegno e il sacrifico di centinaia di soldati, le posizioni rimangono invariate. Nel mese di agosto vengono spostati sul Carso per iniziare l’11 battaglia dell’Isonzo su Monte San Marco. Il 21 agosto 1917, Luigi Poltrone (Pultrone per l’albo d’oro), della 14° compagnia, viene colpito a morte sul Monte San Marco. Aveva 26 anni, la comunicazione ufficiale arriverà a Giulianova il 13 ottobre 1917. Il suo foglio matricolare, per una svista, verrà aggiornato dal distretto militare di Teramo (oggi conservato dal fondo dell’Archivio di Stato di Teramo) fino al 1924 come se il soldato fosse vivo. I loro nominativi compaiono nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”, purtroppo con cognomi differenti: Pultrone o Poltrone. 3 le medaglie alla memoria per entrambi: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta con 3 anni di guerra per Luigi (2 per Gaetano): 1915, 1916, 1917; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918

Walter De Berardinis

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