Abruzzo

Abruzzo. CINGHIALI, LA SITUAZIONE E’ DIVENTATA INSOSTENIBILE Coldiretti chiede l’approvazione del regolamento

CINGHIALI, LA SITUAZIONE E’ DIVENTATA INSOSTENIBILE

Coldiretti chiede l’approvazione del regolamento

<<Dopo anni di ripetute e insistenti rimostranze presentate dalla Coldiretti alle amministrazioni pubbliche affinchè venisse risolto l’annoso e sempre più grande problema dei cinghiali, purtroppo ai danni materiali oggi dobbiamo aggiungere un evento funesto>>. E’ il commento del direttore di Coldiretti Abruzzo e Coldiretti Chieti Simone Ciampoli alla notizia della morte di Giuseppe Legnini, coltivatore di Roccamontepiano, ucciso dall’aggressione di un cinghiale mentre coltivava il fondo. <<Oltre al dolore della famiglia, al quale ci uniamo come organizzazione professionale, proviamo tutta l’amarezza che scaturisce dall’indifferenza e dalla superficialità con cui certi problemi sono stati percepiti dalla società e dalle pubbliche amministrazioni. Si fa tanto per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per il rispetto delle norme conseguenti, eppure oggi un coltivatore è morto non per una disattenzione o per una inosservanza delle leggi ma perché c’è ancora chi si ostina a considerare il cinghiale un non-problema, se non addirittura una risorsa. Anche nel nome di questa vittima innocente, la Coldiretti chiede una volta per tutte che vengano esaminate ed accolte le istanze presentate>>. La Coldiretti sottolinea che, in Abruzzo, si parla di una vera e propria emergenza: gli oltre 60mila cinghiali stimati provocano ogni giorno danni per milioni di euro alle produzioni agricole, ai mezzi meccanici e agli operatori. Coldiretti è stufa delle solite promesse, e poi passato il momento di massima contestazione, le istituzioni dimenticano tutto e tutti e tornano alla normalità. Non è più rinviabile l’approvazione del regolamento regionale della gestione del cinghiale per evitare che ogni provincia continui ad operare autonomamente e senza coordinamento reale (il regolamento è fermo dal 2006 alla seconda commissione consiliare per il prescritto parere). <<La proposta, però>> sottolinea Ciampoli <<dovrebbe essere comunque condivisa con il mondo agricolo per aggiornarla alla attuale situazione faunistica e ambientale. La convinzione che sia ormai impossibile eliminare il cinghiale è generalizzata e molti sono rassegnati perché si considerano impotenti di fronte ad una problematica così grande e complessa. La necessità di predisporre strumenti di gestione adeguati, invece, rasenta il ridicolo perché se ne parla ormai da quasi trent’anni e, pur avendo compreso che l’unico rimedio è l’abbattimento, gli studiosi si sono inventati di tutto e di più: abbattimento selettivo solo all’esterno delle aree protette, cattura con gabbie all’interno dei parchi, recinzioni dei campi, altre tipologie di dissuasori, etc. Viene spontaneo chiedersi: <ma dopo trent’anni di studi, ricerche e confronti tra diverse scuole di pensiero, perché il problema non è stato ancora risolto definitivamente?  E’ necessario richiamare con forza le istituzioni al proprio dovere e alle proprie responsabilità affinchè non si debbano verificare nuovamente simili tragedie. E’ obbligatorio da subito mettersi al lavoro per fronteggiare il problema. Noi siamo pronti>>.

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.