Di Walter De Berardinis
Il 6 marzo 1895, nel cuore del borgo di Montepagano, intorno alle ore 2 di notte, davanti la casa dell’80enne Solidea Belisari, conosciuta come ricevitrice dei proietti, veniva deposto una cesta con dentro un bambino coperto con un lenzuolo e una cuffia. Il giorno seguente, la donna, si presentava nell’ufficio comunale per registrare il bambino abbandonato. Achille Speranza Guerrieri, segretario delegato dal Sindaco, davanti a due testimoni, sceglierà di dare il nome al bambino chiamandolo Elia e di cognome Atriano. Queste erano le poche notizie che avevo trovato tempo fa, durante le mie ricerche storiche sui soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale della provincia di Teramo, sul soldato Elia Atriano segnalatomi dal collega ricercatore Luca Angeli di Pavia. La storia si complica quando scopro che, grazie al lavoro della nipote e discende Laura Lavinia Russo originaria di Birdsboro (USA), era stata abbandonata un’altra bambina a Montepagano il 6 marzo 1897 registrata con il nome di Laura Piacenti. Nel settembre dello stesso anno, il 60enne pittore atriano, Pietro Agostino Mattucci e la 30enne cucitrice di Castiglione della Valle, convolano a nozze proprio a Montepagano ed adottano i due bambini abbandonati. Pietro Agostino Mattucci era figlio del benestante atriano Luigi (produttore di calce) ed era diventato vedovo di Chiara Tomei, ritrovata morta il 27 agosto 1896, alle ore 4,05, nella sua casa in Via Miglio ad Atri. Alla coppia, successivamente all’adozione dei due bambini abbandonati, arriverà un terzo figlio di nome Elpino che morirà all’ospedale di Teramo nel 1920 all’età di 14anni. Purtroppo anche Pietro Agostino muore improvvisamente nel 1908, lasciando Maria Ferrante sola con tre bambini e il figlio avuto dal precedente matrimonio: Alessandro Mattucci, nato ad Atri ed emigrato in Francia, morto nel 1923 a Marsiglia dove svolgeva l’attività di ebanista. La donna, con i tre figli minori, si trasferisce a Giulianova dove conosce e sposa il 12 settembre 1908, all’età di 40anni, il 53enne calzolaio Giovanni Scassa. Esattamente l’anno dopo, il 1 settembre, muore anche lei nel cuore del centro storico giuliese. Elia, al compimento dei 18 anni, essendo orfano di entrambi i genitori e grazie all’aiuto dello zio materno Giovanni Ferrante già negli USA, parte per l’America sul piroscafo Ancona il 30 settembre 1913, lasciando la sorella Laura e il fratello Elpino. Elia, arrivato a New York, conosce e fa amicizia con il compaesano Pasquale Iezzi di Chiarino di Tossicia.
Si trasferirà a Elverson in Pennsylvania e poi a New Kensington per lavorare con la Alum. Co.. Successivamente all’entrata in guerra dell’Esercito Americano nel 1917, Iezzi e Atriano si arruolano per partecipare alla AEF-American Expeditionary Forces (Forza di Spedizione Americana). Intanto, nel distretto militare di Teramo, entrambi verranno dichiarati dal Regno d’Italia disertori e denunciati al Tribunale Militare di Ancona. Elia Atriano si arruola con il 111th Infantry Regiment (111° reggimento fanteria) – 28° divisione e Pasquale nella Sanità militare. Il 7 settembre 1918, sul suolo francese, durante l’offensiva contro i tedeschi, verrà colpito alla testa da un proiettile di mitragliatrice tedesca morendo nei pressi del villaggio di Romain (dipartimento della Marna) – nord-est della Francia. Oggi le sue spoglie riposano nel cimitero e memoriale americano di Oise-Aisne in Francia che contiene i resti di 6.013 caduti americani e il ricordo dei 241 soldati dispersi durante le azioni di guerra dal 1917 al 1918. L’amico Pasquale Iezzi, tornato vivo in America, tornerà prima dalla famiglia d’origine a Tossicia e poi a Giulianova per conoscere la sorella di Elia per poi sposarla a Giulianova nel 1920. Oggi, la nipote Laura, nonostante non abbia mai visitato l’Italia e il paese natio della nonna, continua a tenere vive le tradizioni abruzzesi e l’amore per il mare. Anche il Regno d’Italia dimenticò questi soldati nativi in Italia e combattenti con la divisa americana per una comune causa contro i tedeschi e gli austroungarici, infatti nel 1934 furono condannati dai vari Tribunali militari italiani in contumacia ad un anno di reclusione. Moltissimi di questi caduti non figurarono nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915-1918 e neanche nelle commemorazioni ufficiali nel dopoguerra. Recentemente, a Washington D.C., è stato realizzato il “National World War I Memorial at Pershing Park” per ricordare i militari americani che parteciparono alla Grande Guerra. Oggi, Elia Atriano, entra di diritto nell’Albo d’Oro dei caduti della Prima Guerra Mondiale di Atri togliendo quell’oblio che dura da 106 anni (1918-2024).
giulianovanews.it 19 settembre 2024