di Anna Manna *
SPOLETO – Nell’ambito del progetto I GRANDI DIALOGHI NEL WEB – POESIA E PITTURA, si sta svolgendo ormai da un anno, con vari eventi, l’Omaggio a Spoleto. I pittori hanno dipinto sui versi di quattro poeti: Anna Manna, Sandro Costanzi, Liliana Biondi, Mario Narducci. I vincitori per i dipinti ispirati dai versi di Anna Manna e Sandro Costanzi sono già stati annunciati in estate. Al terzo incontro “Poeti e Pittori per l’Omaggio a Spoleto” scocca la scintilla della questione femminile in un clima fino ad ora riservato solo alle emozioni ed ai ricordi musicali. L’occasione è la poesia della poetessa aquilana LILIANA BIONDI, docente universitaria, saggista, vivacissima nell’attività letteraria di diffusione della cultura e presente in molte giurie dei più importanti premi letterari italiani ed abruzzesi.
All’invito a dipingere sui versi della poetessa aquilana hanno risposto con slancio le pittrici ed i pittori di Spoleto. La vittoria è andata all’artista GINO MEDDI, titolo dell’opera: La Femme Fatale, olio e acrilico su tela 50×70 – anno 2024. Il dipinto, ispirato dalla poesia “Spoleto ritrovata” vergata da Liliana Biondi, rappresenta Lucrezia Borgia nel periodo in cui ha soggiornato presso la Rocca Albornoz, nel 1499, come Governatrice del Ducato di Spoleto. Il secondo posto, ex aequo, è delle artiste NATALIA GERMANI e ROMINA HYKA. Il Premio Speciale fuori concorso è attribuito a MARIA GIOVANNA NARDUCCI, laureata presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e docente di Storia dell’arte presso il Liceo Scientifico “Andrea Bafile” dell’Aquila.
Con la sua poesia LILIANA BIONDI ha introdotto con i versi il ricordo di un personaggio, Lucrezia Borgia, legata a Spoleto. Così aveva scritto la poetessa Liliana Biondi, nota saggista, all’invito di Anna Manna a scrivere versi per Spoleto: “Grazie, Anna carissima, per avermi dato più possibilità di tornare nella bella Spoleto, di cui avevo romantici ricordi giovanili. E grazie per il tuo invito: nella mia poesia ho voluto, tra l’altro, esaltare la bella Lucrezia Borgia, figlia di papa, sposa a 12 anni e duchessa di Spoleto e Foligno, che proprio a Spoleto dette alla luce il figlio Rodrigo, passata nei secoli come una peccatrice, e alla quale la storia recente sta rendendo onore e gloria per la sua saggezza, intelligenza e fede. L’arte parla con voce personale e universale: la voce del singolo artista, raccolta e condivisa, diventa voce universale. Poesia e pittura, sorelle sin dai tempi di Simonide, sono interpreti con-cordi, ma non meno personali e non meno universali, tante sono le interpretazioni che a catena cultori e artisti avvicendano nel tempo, rimodellandole e riplasmandole eternamente secondo canoni di bellezza anch’essi in continuo mutamento.”
In pochi versi con la poesia di LILIANA BIONDI la questione femminile entra nel dibattito! Non era facile , bisogna riconoscere, rendere in pittura il concetto che esprime la poetessa e che apre il discorso sulla rivalutazione storica della figura di Lucrezia Borgia. Il dipinto vincitore ci è riuscito perfettamente. Da seduttrice peccaminosa Lucrezia diventa Magistra di arte e cultura. Il suo viso, al centro del quadro, sembra accarezzare e abbracciare il paesaggio. Domina quasi Spoleto, ma con grande compostezza ed armonia, sembra illuminare la città.
Annota la Presidente di giuria EUGENIA SERAFINI: “Lucrezia Borgia era biondissima e aveva i capelli ricci, tanto che un pasticcere, in suo onore, fece una torta con decorazioni che ne ricordano lo splendore dei capelli e a Ferrara questa torta è rimasta come tradizione.” Una giovane donna bella, affascinante ma libertina, peccaminosa, negativa insomma. Il pittore attraverso il viso di Lucrezia, rivisitato e rinnovato, ci racconta dunque un giudizio diverso sulla donna più famosa dei Borgia. Un giudizio che corregge la malvagità dell’epoca estremamente maschilista, che bollava come strega peccaminosa “la donna” intelligente e colta.
Gino Meddi ha colto perfettamente il messaggio della poesia. L’incontro artistico tra il poeta ed il pittore è riuscito perfettamente. Al centro di questa votazione, nel singolare concorso pittorico, c’è stata dunque la figura di una donna che può divenire una rappresentazione dei tempi ostili verso la figura della donna che, oggi, vira invece verso una figura di Domina di arti e cultura. I capelli raccolti con compostezza incorniciano un volto benevolo, quasi materno.
Da una docente universitaria, saggista penetrante e colta, come LILIANA BIONDI, non poteva venire stimolo artistico più valido e stimolante. L’Omaggio a Spoleto 2024 ha fatto sbocciare un dialogo artistico di capacità analitiche non percorse prima. Così il dialogo artistico diventa quasi un approfondimento della Memoria profonda del luogo, un’indagine conoscitiva del territorio e della sua Storia. La cerimonia di premiazione per tutti i pittori vincitori si svolgerà a Spoleto il 1° novembre 2024 in orario pomeridiano, presso la galleria LA BOTTEGA DELL’ARTE di Katy Laudicina, in Corso Mazzini 55.
*ideatrice ed organizzatrice dell’Omaggio a Spoleto
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LILIANA BIONDI è nata a L’Aquila nel 1950. Laureatasi con lode a 22 anni, presso l’Università degli Studi dell’Aquila, vi ha poi svolto attività di ricerca e di docenza per 42 anni, dapprima assegnista di letteratura italiana, quindi come ricercatrice e docente di Critica letteraria e Letterature comparate. È stata inoltre docente incaricata di Italiano all’Isef di Cassino fino al 1998; e di Sociologia dei fatti religiosi presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Spes et Ratio” dell’Aquila fino al 2024. Le sue ricerche spaziano dal Trecento alla letteratura contemporanea. Oltre alle monografie su Ludovico Antonio Antinori, Ignazio Silone e Laudomia Bonanni, e a molteplici curatele, le sue numerose pubblicazioni sono presenti in volumi miscellanei, atti di convegno e riviste nazionali ed internazionali. Le due più recenti sono edite sulla rivista «Tempo Presente», Roma, agosto 2024. È inoltre prefatrice e presentatrice di numerosi testi di poesia, di prosa, di teatro.
Studiosa da lunghi anni di Ignazio Silone e di Laudomia Bonanni, è dal 1990 membro del Direttivo del Centro Studi Ignazio Silone di Pescina, e dal 1994 è membro della Giuria del Premio Internazionale Ignazio Silone istituito dalla Regione Abruzzo, giunto quest’anno alla XXVII edizione. Dal 2007 è membro della Giuria del Premio Letterario Internazionale di poesia L’Aquila-Bper intitolato a Laudonia Bonanni. Presiede inoltre, sin dalla prima edizione nel 2003, la Giuria del Premio Letterario Nazionale “Cavallari di Pizzoli” giunta alla XIX edizione. È stata ed è inoltre membro di giuria di numerosi premi letterari italiani, tra cui il Flaiano di Pescara, La Lunaria di Civitella del Tronto, Poesia versante di Falconara Marittima. Socia da anni della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, è stata Presidente del Comitato Aquilano della Società Dante Alighieri e Presidente del Soroptimist International Club dell’Aquila; è socia della storica Società Aquilana dei Concerti Barattelli e per anni è stata componente del suo Consiglio d’Amministrazione.
Approdata alla poesia nel 2000, per caso e quasi per gioco, ma sempre stimata, le sue poesie sono pubblicate su Calendart (dal 2018 al 2014), e su diversi periodici culturali e di poesia dal 2002 a tutt’oggi. Attrice dilettante di teatro dialettale, da sei anni è autrice di testi in dialetto aquilano, in poesia e in prosa, che recita con altri, nel fortunato Festival tutto aquilano di “Sant’Agnese” o delle “Malelingue”. Nel 2008 è stata insignita dell’Onorificenza di Commendatore dell’ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” e nel 2022 le è stata conferita la Cittadinanza onoraria dal Comune di Pescina. Gli sono stati conferiti: nel 2003, il Premio “Vern’aprile” di Teramo per la Critica Letteraria Abruzzese; nel 2018, il Premio “Europa Cultura 2018” per la Critica, presieduto da Corrado Calabrò, e la Menzione d’onore per merito di studio dal Comune di Pescina; nel 2019 il Premio per la saggistica “Vendemmia letteraria Spoleto”, presieduto da Anna Manna; nel 2022, a Roma, il Premio d’Eccellenza “Città del Galateo-Antonio De Ferraris” per la critica letteraria. Figura tra le 3000 Beatrici d’Italia: le donne che contano davvero, in «Luna», Milano-Ginevra, Class Editori, ottobre 2002.