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Italia. L’autorevole Rivista SCUOLA e DIDATTICA- CULTURA e PROFESSIONE (LA SCUOLAEditrice) propone una recensione al libro di BRUNETTO SALVARANI e ODOARDO SEMELLINI

L’autorevole Rivista SCUOLA e DIDATTICA- CULTURA e PROFESSIONE (LA SCUOLAEditrice) propone una recensione al libro di BRUNETTO SALVARANI e ODOARDO SEMELLINI, dal titolo “Il Vangelo secondo Leonard Cohen. Il lungo esilio di un canadese errante”, CLAUDIANA Editrice. http://www.peacelink.it/pace/a/33703.html http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1301581822.htm

IL VANGELO SECONDO LEONARD COHEN.

Il lungo esilio di un canadese errante

Claudiana Editrice, Torino 2010 (info: www.claudiana.it)

Libro di Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini

Recensione di Laura Tussi

Le canzoni che accompagnano la nostra vita coinvolgono i sentimenti personali, la sfera dell’emotività e, in certi casi, anche l’esigenza di spiritualità, implicita in ogni essere umano.

Così Leonard Cohen, romanziere, compositore, interprete e autentico poeta, traduce in parole e spesso in musica il proprio rapporto con tutto ciò che è spiritualità.

I nostri tempi divorano le persone, sommergendole di immagini e frastuono, mentre nessuno ha più la possibilità di distinguere tra il bene e il male.

Invece Cohen, così come Bob Dylan, ha creato una forma più alta di arte e poesia, in mezzo all’attuale turbinio caotico e quotidiano di messaggi vacui, parole vane e suoni scontati.

Nei testi di Cohen si rintracciano citazioni, evocazioni, storie, risonanze che riguardano i testi biblici, in un misticismo che affronta direttamente gli interrogativi su Dio, nella complessità dei rapporti interpersonali, dalla solitudine alla sessualità, tra il sacro e il profano[1].

Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini, autori del libro dal titolo “Il Vangelo secondo Leonard Cohen. Il lungo esilio in un canadese errante”, presentano, per la prima volta in Italia, i rapporti di questo profondo interprete e poeta con l’Ebraismo, con il Buddhismo Zen, con la Bibbia e con tutti i contesti religiosi che riconducono alla dimensione umana più alta degli affetti e della costante meditativa, nella spiritualità tradotta in dinamica e condotta emozionale, nei confronti di una dimensione lirica dell’essere.

Tramite l’analisi attenta di canzoni che hanno segnato la storia della musica, negli intrecci creativi e nelle commistioni ideative con autori come Bob Dylan e Fabrizio de Andrè, il testo propone un ritratto appassionato e originale di un cantautore che ha osato dichiarare quanto sia “divertente” credere in Dio.

La logica di queste pagine indica il proseguire oltre l’ascolto, consumato dall’emozione, nella scelta degli strumenti e di tutte le prerogative delle funzioni comunicative del linguaggio musicale, offrendo altre ermeneutiche, diverse esegesi e varie evocazioni, che integrano, all’ascolto delle parole, la percezione del suono e degli strumenti che lo interpretano, in globalità comunicative che solo la voce, sposata con la musica, può garantire.

Cohen è un profeta della musica e non canta e non parla in nome di se stesso, ma per un comune e umano sentire, in una tessitura musicale dove tradizione e creatività continuano a sposarsi, per esprimersi e partorire nuove esperienze.

In questo ricordare e osservare le esigenze che interpellano l’umanità contemporanea, si può ritrovare l’anima e lo spirito biblico con cui Cohen interpreta gli eventi, in escatologie e messianicità che hanno la musica come strumento di spiritualità, nell’alchimia tra parole scritte e cantate, dove la liturgia vocale si traduce in poesia, che traspone l’intima profondità dell’umano in maieutiche creazioni.

Infedeltà fedele alla Bibbia e alla sua stessa ebraicità che non è idolatria, individualismo e culto del sé, ma autentica rinuncia ai simulacri e alle seduzioni evanescenti per quella bellezza disperata e così umana dei testi musicati di Leonard Cohen, nella nostalgia biblica che è memoria, canto d’esilio ed erranza di profetiche predizioni, di profeti esiliati, erranti e ospiti di terre lontane e straniere.

Le canzoni di Leonard Cohen, per la pace e per le lotte di rivendicazione sociale, non sono caratterizzate dalla prosaica protesta, quanto da una meditazione riflessiva di formazione e educazione per chi è sul cammino dell’impegno, della pace e della giustizia, tramite midrashim di ricerca esistenziale, tradotti nella partecipazione civile, nella denuncia sociale e nell’impegno culturale.

Laura Tussi, Istituto Comprensivo via Prati, Desio (Monza e Brianza)

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