Demanio marittimo, la Fab: vanno ascoltate anche le ragioni degli ambientalisti
Il nuovo Piano demaniale marittimo deve nascere da un processo condiviso aperto agli operatori del settore ma anche alle associazioni ambientaliste e dei consumatori. Lo afferma il segretario regionale della Fab-Cna, Cristiano Tomei, che nei giorni scorsi ha incontrato alcune delle più rappresentative sigle del mondo ambientalista regionale, secondo il quale «uno sviluppo turistico eco-sostenibile della costa abruzzese e la necessità di ridefinire il quadro legislativo regionale, rappresentano un’occasione storica per conferire al prodotto Abruzzo un valore aggiunto utile anche nella ricerca di nuovi mercati». «La Regione Verde d’Europa – osserva – può e deve trovare nello sviluppo armonico delle attività turistiche costiere la stessa cifra che il turismo delle aree interne è stato in grado di conquistare negli anni passati, il suo valore aggiunto per la promozione turstica regionale. Ma per fare questo occorre armonizzare le esigenze poste dalle imprese del settore con le istanze poste dal mondo dell’ambientalismo e dei consumatori abruzzesi. Dunque, quanti sono portatori di un interesse a rappresentare queste posizioni devono poter trovare ascolto e attenzione tra i principali attori istituzionali, Regione in testa. Le regole devono essere riscritte con un processo partecipato e condiviso».
Secondo la Fab-Cna, la possibilità di una convergenza tra esigenze del mondo dell’impresa e ambientalisti, nasce dalla constatazione di quanto lontano sia, attualmente, il dibattito regionale rispetto ai grandi temi continentali: «In pochi anni il profilo del turismo di massa sarà modificato, e la qualità ambientale delle attività turistiche sarà uno dei punti centrali, la loro integrazione con i parchi marini, la creazione di strutture attente al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili».
Pescara, 15/04/2011