Lettere

Carissimi, è online il numero 47 della rivista cristiana online Voci dell’Anima, che potete leggere direttamente a questo link:

Carissimi, è online il numero 47 della rivista cristiana online Voci dell’Anima, che potete leggere direttamente a questo link:
http://www.scribd.com/doc/55553835/Voci-Dell-Anima-n-47
Eccoci in pieno mese di maggio, un mese a me molto caro per diversi motivi. Primo perché è il mese dedicato alla Madonna, secondo perché in questo mese ricorre il mio anniversario di matrimonio (il secondo) e poi perché fioriscono le rose, che sono i fiori più belli, ma anche quelli con le spine e, quindi, i più difficili da cogliere. Ogni volta che ricevo una rosa, mi pungo e mi chiedo: perché un fiore tanto bello ha le spine? Vi siete mai chiesti cosa significa cogliere le rose nella vita di tutti i giorni? Qui ci viene in aiuto la Madonna, che ha avuto grandi grazie nella sua vita, ma anche tante spine. Ecco perché la rosa è il suo fiore. Quindi ogni volta che cogliamo una rosa nella nostra vita, dobbiamo tenere presente che ci sono anche le spine. Tutte le cose belle costano fatica, perché solo la fatica e la puntura delle spine possono farci apprezzare la bellezza e il valore di quello che abbiamo davanti. Quando questo non accade, ecco che la rosa viene spogliata di tutta la sua bellezza, calpestata, rovinata… per sempre. Non la si può ripiantare, non la si può rimettere nel terreno sperando che torni a fiorire… non si può. E quante volte calpestiamo questi bellissimi fiori di cui la Madonna semina il nostro cammino. Non ce ne accorgiamo, li calpestiamo, oppure li cogliamo e, irritati dalle spine e dalla fatica che esse rappresentano, li gettiamo via. Oppure cerchiamo di coglierli senza le spine, perché sia tutto più facile e più bello… apparentemente, ma si tratta di un’apparenza che inganna e non lascia scampo. Non esistono rose senza spine, come non esistono cose davvero bello conquistate senza fatica. Pensiamo alla vita e immaginiamo che essa sia una rosa. La vita costa fatica, impegno, sudore della fronte. Pensiamo alla nostra di vita. Veniamo al mondo e proviamo dolore, cresciamo lottando per diventare persone adulte e sane, lottiamo per non essere sopraffatti da questo mondo. Poi cerchiamo a nostra volta di dare la vita. Le donne partoriscono con dolore, i genitori allevano i figli con amore, ma l’amore costa impegno, ogni tipo di amore autentico. Quando la vita sta per giungere al suo termine, ancora una volta ci dobbiamo impegnare per accudirla. La vita nascente, la vita in itinere e quella che si va spegnendo sono tutte rose con le spine, che costano impegno e fatica. Se togliamo le spine a queste rose non rimane niente, solo un pallido riflesso di vita. Togli le spine alla vita nascente ed essa verrà abortita nel grembo materno. Togli le spine alla vita in itinere e si penserà che debba essere vissuta con gli occhi puntati a una morte decisa, purchè sa senza sofferenza. Togli le spine alla vita che si va spegnendo e ci si affretterà a spegnerla, credendo che non valga la pena di essere vissuta. E la splendida rosa perde i suoi petali, viene rovinata per sempre. Non la si può più rimettere nel grembo materno, perché continui a crescere. Non le si può più restituire quell’alone di mistero che ha sempre avuto. Non si può più fare in modo che arrivi alla sua naturale conclusione. Abbiamo perso la stima per la vita così come essa è stata concepita. La vogliamo semplice, facile, senza fatica, senza impegno, senza sudore… senza spine. Una vita che ci conduca a una morte “degna”! Di che cosa poi? Abbiamo per la stima per l’esistenza di tutte le cose, dagli animali, ai vegetali, ai minerali. Abbiamo perso il rispetto, infine anche di noi stessi. Invertiamo la rotta e torniamo a contemplare la bellezza delle rose con le spine, impariamo ad apprezzarne le qualità e la preziosità, perché esse sono metafore di tutte le cose belle che riempiono le nostre giornate e che ci ostiniamo ad ignorare.   Vorrei rivolgere uno speciale ringraziamento a Daniela Sellini per avermi prestato la sua opera sulla Madonna per la copertina di questo numero.   Un caro saluto   Ave Maria   Annarita Petrino
www.mooncity.it

“Allora ho voluto far abitare la mia anima in Cielo, perché guardasse le cose della terra solo da lontano.”
Teresa di Lisieux

“Ti stimo collaboratrice di Dio stesso e sostegno delle membra vacillanti del suo ineffabile corpo”
Santa Chiara D’Assisi

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.