Cultura & Società

Giulianova. Nel 2011 per iniziativa dell’associazione “L’Officina (L’Arte e i Mestieri”, nasce l’Officina Street Festival,

Nel 2011 per iniziativa dell’associazione “L’Officina (L’Arte e i Mestieri”, nasce l’Officina Street Festival, una serie di quattro serate con appuntamenti musicali che presentano aluni dei nomi di punta della musica “alternative” locale e nazionale. L’Ingresso a tutte le serate sarà gratuito, saranno presenti durante tutte le serate degli stand gastronomici e di bevande. Nella splendida cornice del Centro Storico di Giulianova in Piazza Dante Alighieri, si esibiranno:

mercoledi 6 I Lenticla Nigra da Pineto una formazione che propone una personale rilettura di “tarantelle e pizziche” del nostro sud.

Giovedi 7 da Palermo Dimartino, il nome non vi dirà niente, è normale.

Antonio Di Martino ha militato per anni nei Famelika, gruppo storico palermitano, prima di cambiare rotta

(e nome). Cara maestra abbiamo perso è una dissertazione sulla perdita dell’innocenza e un’introduzione

all’inadeguatezza dell’età adulta tipica della nuova generazione («sui banchi di scuola abbiamo perso»).

I temi: le anime perse in un archivio comunale, l’omocidio di Capossela, il relativismo disilluso,

l’amore precario, la Sicilia come isola europea, le fabbriche del nord che si inventano operai, Pasolini,

la Panda, i leoni drogati dello zoo. Dimartino descrive coniugando eleganza melodica e asprezza

rock, con una voce intensa e ruvida in cui è impossibile non immedesimarsi.

Impreziosito dagli interventi di Vasco Brondi (duetto in Parto), Enrico Gabrielli, Alessandro Fiori, e

prodotto dal conterraneo Cesare Basile, il disco di DImartino si presenta come un’opera di contenuto

adulto e complesso, pur mantenendo una forma canzone all’italiana.

Venerdi 8 Luglio Il Pan del Diavolo, pericolosissimo duo siciliano dal nome evocativo e sicuramente una delle più esaltanti rivelazioni del primo anno del nuovo decennio, nasce nel 2006 e suona con due chitarre acustiche e grancassa.
Il primo passo al di fuori dei confini dell’isola avviene nel 2007, grazie alla partecipazione alla compilation RocketPa Sound Connection, con la quale il talento dei musicisti siciliani viene posto all’attenzione nazionale.
Nel 2008 il duo vince le selezioni di Italia Wave Love Festival (opening act Gnarls Barkley e Sergent Garcia) e suona nel main stage della manifestazione a Livorno. Ad agosto vince il concorso “Avanti il prossimo” e suona sul prestigioso palco dell’Ypsigrock; poco dopo è invitato al Pollino Music Festival per aprire ai Gogol Bordello.
A settembre 2008 Il Pan del Diavolo entra al Cave studio di Catania per registrare il suo EP omonimo e nel 2009 chiude un tour con più di 80 concerti passando per alcuni prestigiosi appuntamenti nazionali come il Miami festival, Rock Island festival, Rock and Rodes e Mason Musique per gli ascolti del Club Tenco. Fra ottobre e novembre registrano alle officine meccaniche Sono all’Osso, il fortunatissimo esordio full-lenght uscito il 15 gennaio 2010 per Tempesta Dischi.
All’uscita del disco seguono mesi passati a macinare chilometri per infuocare i palchi di tutto lo Stivale, mentre è notizia di questi giorni che Il Pan del Diavolo sarà tra i finalisti del Premio Tenco 2010 nella categoria Miglior Opera Prima.
Due al momento i video tratti da Sono all’Osso; si tratta di “Pertanto”, girato da Stefano Poletti, e di “Farà Cadere Lei”, con Davide Toffolo alla regia e lo stesso Poletti al montaggio.
Questo secondo video vede la partecipazione di Roberta Carrieri, la cantautrice/performer già voce dei Fiamma Fumana, ed è stato girato a Milano, in una delle case occupate più vecchie della città. Secondo episodio della “trilogia milanese” che Toffolo ha aperto con il video “La faccia della luna” di Tre Allegri Ragazzi Morti e che verrà completata con “L’egoista” di The Zen Circus, anche questo video ha come protagonista una Milano più vicina al Sud America che all’Europa e nelle cui strade si muovono personaggi magici e surreali sulle note della nuova musica italiana.
Sono all’osso è fatto di 12 tracce: 12 vicende pittoresche e psicotiche che nascono nella testa di Pietro Alessandro Alosi (ideatore del progetto), per essere sputate fuori e messe su nastro con una voce che urla, graffia e che decisamente non lascia scampo.
Il disco ribolle di musica del passato, ispirata dagli atteggiamenti di eroi del rock and roll e della canzone italiana come Ghigo Agosti e Celentano, Luigi Tenco o Fred Buscaglione.
Folk, rock’n’roll e canzone d’autore: questo al servizio del mondo assurdo creato dalle liriche di Alosi.
Tutto può succedere ed ogni canzone è un racconto perfetto in sé. A volte è uno stornello (“Scarpette a punta”), a volte una manciata di parole ripetute e ossessive come una fitta al petto (“Bomba nel cuore”).
Interamente scritto e suonato da Il Pan del Diavolo (Pietro Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo), il disco vede la partecipazione in veste di unici ospiti gli The Zen Circus: Ufo al basso acustico, Karim alla batteria minimale, Andrea Appino alla chitarra elettrica e voce in “Bomba nel cuore”.
Sono all’osso è stato registrato nella sala A delle Officine Meccaniche di Milano, è stato prodotto da Fabio Rizzo e infine mixato su nastro insieme al produttore americano JD Foster (Calexico, Marc Ribot, Capossela).


Foto   http://www.latempesta.org/ltd_XXX/ltd_034/ilPdD-theMagiscian.jpg

Domenica 10 Luglio Dago Red e questo è quello che dicono di se stessi “Volendo definire, la musica che proponiamo, possiamo dire che: suona come il blues ma non sappiamo se sia “blues”. Siamo una banda acustica e gli strumenti che suoniamo: chitarra, contrabbasso, armonica, dobro, voce e percussioni, sono quelli legati alla tradizione della strada, luogo principale della musica popolare.

Abbiamo iniziato a suonare insieme nel 1998.  Il nome “Dago Red”, preso in prestito da un libro di John Fante, oltre al  significato bacchiano di vino rosso, ne ha un altro, che indica il modo dispregiativo con cui gli americani di inizio ‘900 chiamavano gli immigrati di origine italiana. La nostra attività concertistica si svolge tra teatri, strade, locali e festival.”


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