Teramo e Provincia

Roseto degli Abruzzi (TE). Fiat, chiusura stabilimento Termini Imerese: Giovane Italia (PDL) e Azione Studentesca lanciano l’embargo popolare. Giovedì 28 gennaio manifestazione davanti il Fiat Center di Roseto degli Abruzzi (frazione di Cologna Spiaggia) e volantinaggio di fronte le scuole superiori di Roseto e Teramo.

Fiat, chiusura stabilimento Termini Imerese: Giovane Italia (PDL) e Azione Studentesca lanciano l’embargo popolare. Giovedì 28 gennaio manifestazione  davanti il Fiat Center di Roseto degli Abruzzi (frazione di Cologna Spiaggia) e volantinaggio di fronte le scuole superiori di Roseto e Teramo.

Dopo l’annunciata chiusura dello stabilimento FIAT di Termini Imerese, Giovane Italia – movimento giovanile del Popolo della Libertà – e Azione Studentesca lanciano anche a Roseto degli Abruzzi e in provincia di Teramo la provocatoria campagna “Embargo popolare” per boicottare i prodotti del gruppo.

Nello specifico i militanti di Giovane Italia e Azione Studentesca nella giornata di domani saranno impegnati in un volantinaggio di fronte alle scuole superiori di Roseto e Teramo, successivamente, dalle ore 10,30 alle 12,30, svolgeranno un presidio di fronte al Fiat Center di Roseto degli Abruzzi (frazione Cologna Spiaggia).

“L’azienda guidata da Marchionne da anni persegue politiche anti nazionali delocalizzando la produzione in paesi dove la manodopera costa meno (Brasile, Argentina, Polonia e Messico). Dopo aver percepito dallo Stato diversi milioni di Euro (secondo un recente studio dal 1996 ad oggi la Fiat avrebbe percepito dallo Stato 300 milioni di Euro circa, dalla Regione Sicilia 425 milioni di Euro per Termini Imerese) in termini di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso agevolato, dopo aver ricevuto commesse pubbliche, incentivi fiscali ed ecoincentivi oggi minaccia di fermare la produzione a Termini Imerese provocando il licenziamento di migliaia di lavoratori. Oltre agli impiegati della fabbrica, sarà danneggiato l’indotto con la conseguente perdita di posti di lavoro nelle numerose piccole imprese che lavorano per la FIAT.” sostiene Francesco Di Giuseppe, responsabile provinciale di Azione Studentesca. “Se passa il principio che questa azienda , ampiamente foraggiata dallo Stato,” conclude Di Giuseppe  “possa chiudere stabilimenti così grandi senza alcun dialogo con i lavoratori ed il Governo, dopo Termini Imerese toccherà ad altre città italiane”.

“Tutto questo è inaccettabile. Per questo Giovane Italia lancia oggi questa campagna affinché tutto il popolo italiano si ribelli a queste politiche anti nazionali della FIAT, boicottando attivamente l’azienda non acquistando più automobili, camion, trattori e mezzi industriali di produzione. L’embargo popolare deve essere allargato anche ai prodotti riconducibili al gruppo FIAT nel campo dell’editoria, banche e finanza, dismettere eventuali titoli azionari o partecipazioni a fondi che possano identificarsi con la FIAT, ritirare i loro risparmi e chiudere i rapporti con gli istituti bancari che hanno FIAT fra gli azionisti.” dichiara Fabrizio Fornaciari, dirigente provinciale di Giovane Italia “Inoltre in riferimento all’importante stabilimento Sevel di Atessa(CH), fiore all’occhiello del gruppo Fiat per la produzione del furgone Ducato” aggiunge Fornaciari “esprimiamo preoccupazione per il mancato potenziamento della produzione che doveva arrivare a 300.000 furgoni l’anno. Infatti nel piano industriale Fiat per il 2011 è prevista la produzione di soli 220.000 unità circa l’anno, senza contare che nella redazione del piano industriale la Fiat ha riservato allo stabilimento abruzzese soltanto due righe.” 

Iniziative analoghe si svolgeranno in oltre 30 città italiane, in primis a Termini Imerese, in città grandi e piccole da Milano a Palermo.

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