Il saggista Luca Nannipieri oggi sul quotidiano Libero:“Monti, Bersani, Berlusconi, Maroni sono divisi su tuttoma su una cosa sono fratelli di sangue:per loro la cultura vale zero, il patrimonio storico-artistico vale zero.Eppure una riforma radicale e costituzionale dei beni culturalisarebbe il grande cambiamento di rotta che servirebbe.Il Ponte sullo stretto e la TAV, a confronto,sono briciole di panesul petto di una donna” In allegato l’articolo Il saggista Luca Nannipieri, oggi sul quotidiano Libero:
“A poco più di un mese dalle elezioni, non abbiamo sentito dalla bocca dei leader politici neanche una parola, neanche un sussurro di parola, su cultura, ricerca e patrimonio storico-artistico. Bersani, Monti, Berlusconi, Maroni, Beppe Grillo sono divisi su tutto, ma su una cosa sono fratelli di sangue: per loro la cultura vale zero. Pompei vale zero. Le cattedrali delle nostre città valgono zero. Sono sempre pronti a mandare il solito telegrammino lacrimevole quando muoiono celebrità come Mariangela Melato o Rita Levi Montalcini, ma in tv o nelle interviste parlano di tutto, ma di cultura e patrimonio niente.
La grande rivoluzione liberale che serve urgentemente all’Italia è una trasformazione radicale e costituzionale del sistema dei beni culturali. Togliere quanto più possibile la presenza paralizzante e autoritaria dello Stato, così da permettere libertà di impresa, di iniziative private, di sperimentazioni, di investimenti, di comunità attorno al patrimonio. Vi è un’energia potenziale immane in termini di lavoro, conoscenza, richiamo turistico. Il Ponte sullo stretto o la Tav, a confronto, sono briciole di pane sul petto di una donna. Chi non vede quest’energia repressa, o è un fesso oppure è in malafede.
Nell’attesa che qualche leader lo capisca, l’Agenda Monti e il programma di Bersani, pur nella marginalità del tema “cultura”, sono pressappoco identici. Faranno le stesse politiche culturali: più Stato, stop alle cementificazioni, più soldi pubblici agli enti culturali di prestigio. E’ un programma legittimo, che paralizzerà però l’Italia nell’esistente ed è opposto alla rivoluzione liberale che occorre. Sfido Matteo Orfini, responsabile cultura del PD, e il suo gemello nella Lista Monti, ad affermare credibilmente il contrario. Vi spiego adesso cosa faranno”
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