Marco era speciale
Piccoli e grandi episodi della vita di Simoncelli raccontati dall’amico e al tempo addetto stampa del team Gilera nel motomondiale, Roberto Pagnanini
Esce per Kenness, a poco più di anno dalla tragica scomparsa di Marco Simoncelli, quel “SuperSic” che era uno dei migliori talenti del motociclismo italiano, un libro scritto dall’amico e compagno di lavoro Roberto Pagnanini: La leggenda di Marco Simoncelli – Una vita esagerata con il vento tra i capelli.
Non si tratta di una commemorazione del ragazzo di Coriano, morto a soli 24 anni durante il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, quanto di un racconto affettuoso ed emozionante della sua vita, fra aneddoti e lacrime, e della nascita di una leggenda, come quella di altri grandi dello sport, fra cui Gilles Villeneuve e Ayrton Senna. Una storia fatta di episodi che Pagnanini, volto noto della comunicazione tra i team del motomondiale, ha visto e toccato con mano.
Ma cosa rende Marco Simoncelli immortale nella mente e nel cuore di così tanta gente, ben oltre i confini degli appassionati di moto? Marco sopravvive perché è sempre stato se stesso, prima e dopo avere dimostrato il suo talento. Non aveva filtri, nessuno che gli curasse l’immagine per farlo apparire diverso da com’era realmente. E questo, la gente l’aveva percepito. Marco era uno di noi: spontaneo, vero e schietto come la Romagna. Un ragazzo semplice e sensibile, dal sorriso innocente e contagioso, venuto su un po’ a piadina e motociclette, che sapeva regalare emozioni.
Con questo omaggio Roberto Pagnanini, che l’aveva conosciuto senza il casco che gli imprigionava quella massa enorme di capelli, dimostra che le stagioni di Simoncelli non sono ancora finite dopo quel drammatico 23 ottobre 2011. Crescono le iniziative a lui dedicate, aumentano sui social network gli utenti di tutte le età che gli dedicano pagine, affetto, pensieri. Un tam tam senza sosta per un campione vissuto di corsa, in sella alle moto da quando aveva sette anni, campione europeo della 125 nel 2002, a soli quindici anni, e arrivato a ventuno a vincere il mondiale della 250.
Forse Simoncelli era destinato a diventare uno dei più grandi di sempre. Poteva essere l’erede del suo migliore amico Valentino Rossi. Forse la MotoGp 2012 avrebbe potuto celebrare i suoi trionfi. Chi lo sa. Quel che sappiamo con certezza, è che aveva un talento anche più grande di quello motociclistico. Era speciale, un ragazzo degno di diventare un esempio per la sua generazione. Tutti i retroscena, i piccoli e grandi episodi raccontati nel libro di Roberto Pagnanini aiutano a capirlo meglio.
Roberto Pagnanini, nato a Olbia nel 1964, appassionato di motociclismo fin da bambino, trasforma la sua passione in professione quando, nel 1991 entra a fare parte del mondo delle competizioni con un suo piccolo team per poi, nel tempo, ricoprire altri ruoli sia di coordinamento di attività sportive, che di comunicazione. Dal 1996 ricopre diversi incarichi nell’ambito del Motomondiale e della SBK. Svolge mansioni di relazioni pubbliche, di comunicazione, management e marketing. Gestisce eventi importanti e si occupa della presentazione ai media di team, case e piloti. Dal 2006 al 2008, da responsabile PR e comunicazione del Team Metis Gilera, affianca Marco Simoncelli che corre nella classe 250 e nel 2008 si laurea Campione del Mondo. Nello stesso anno Pagnanini scrive Nessuno mai. La presunzione dei fatti, un libro che racconta di come la passione per i motori e per i suoi Campioni, sia legata indissolubilmente con la stessa storia della città di Terni.