RICCARDO (Ass. Zapping per Matteo Renzi):”Inefficienza negli enti pubblici: un costo sociale insostenibile”
«Il vero effetto nocivo della gestione privatistica della Politica è quello che si manifesta nello svuotamento della funzione di garanzia che essa dovrebbe assolvere: quella di provvedere al benessere e alla sicurezza dei tanti cittadini che vivono una quotidianità fatta di paure e precariato.»
«Nei giorni della sentenza sull’inchiesta Sanitopoli, che stabilirà l’innocenza o la colpevolezza Del Turco, almeno in primo grado, ancora una volta l’Abruzzo è travolto da uno scandalo tangenti. Ancora una volta si parla di gare d’appalto truccate dove amministratori , dirigenti pubblici o di enti privati intrecciano i loro settori nel malaffare». Inizia così la nota del neorenziano Giampiero Riccardo, presidente dell’Associazione Zapping, a commento dell’operazione che ha portato ieri agli arresti di sei persone per presunte tangenti sulle gare d’appalto di Aca e Ater.
«La Politica è il fine, l’ideale da concretizzare; non il mezzo. Le ripetute indagini a carico di amministratori pubblici, dimostrano invece che la Politica è spesso usata come una specie di scala a chiocciola, da salire quel poco che basta ad acquisire l’influenza necessaria per orientare regole, soldi e assunzioni a proprio vantaggio. Raramente emerge il soggetto capace di sottrarre la propria coscienza agli artigli della tangente e al circolo vizioso che in essa è implicito. Ancor più di rado, le cifre per cui si svende l’etica personale sono tali da cambiare la vita a chi le intasca: basti pensare che il geometra coinvolto nell’inchiesta sui vertici dell’ACA è finito in galera per le poche migliaia di euro del costo di una cucina. Insomma, a suon di tangenti in realtà non s’è mai arricchito nessuno e, spesso, i quattrini rubati sono inferiori alla parcella richiesta dall’avvocato chiamato a limitare i danni. Il vero effetto nocivo della gestione privatistica della Politica è quello che si manifesta nello svuotamento della funzione di garanzia che essa dovrebbe assolvere: quella di provvedere al benessere e alla sicurezza dei tanti cittadini che vivono una quotidianità fatta di paure e precariato.»
«La speculazione sull’adeguamento post-sismico dei palazzi in via Amiterno, uno dei quartieri più popolosi; o quelli sulla casa dello studente in via Gran Sasso – continua – sono altri esempi emblematici dell’inefficienza nella gestione dell’Ater. In quest’ultimo caso, invece di indire una regolare gara d’appalto o assegnare la gestione della struttura direttamente all’Università di Chieti, s’è preferito abbandonarla a se stessa e al degrado. Così come i molti appartamenti liberi, che rimangono “scatole vuote”, a causa degli ingenti danni, dovuti alla completa mancanza di manutenzione».
Da questo delirio fatto di nomine clientelari e dirigenti incompetenti, ignavi e chini sulle delibere dei propri enti come avvoltoi intenti a spolpare una carcassa; si rischia di non uscire vivi. A meno che i cittadini, stufi di prendere schiaffi a ripetizione, non inizino a esercitare una seria e costante funzione di vigilanza che, a mio avviso, potrebbe indurli a capire che la Politica può davvero tornare a essere un fine.