TERAMO, Personale di questa Squadra Mobile, nell’ambito delle attività svolte per contrastare fenomeni delittuosi legati all’immigrazione clandestina, proseguendo il monitoraggio delle numerose pratiche giacenti presso i comuni di questa provincia relative al riconoscimento dello status civitatis italiano da parte di cittadini stranieri, che aveva già consentito nel 2010 di denunciare alla locale Procura della Repubblica ben 172 persone, ha individuato e deferito ulteriori17 neo cittadini italiani responsabili del reato di falso in ordine alla documentazione prodotta ai vari comuni di questa provincia. La vicenda ruota intorno alla richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana da parte di cittadini brasiliani che nel loro albero genealogico risultano discendere da avi italiani emigrati all’estero, soprattutto verso l’America Latina, tra la metà del XIX secolo ed il primo trentennio del XX secolo. Personale di questo Ufficio, nell’analizzare le numerose pratiche giacenti presso i diversi comuni di questa Provincia, provvedeva ad inviare presso l’Ambasciata d’Italia in Brasile, l’elenco di tutti i cittadini brasiliani che avevano ottenuto la cittadinanza italiana, al fine di riscontrare in quegli atti la presenza di eventuali legalizzazioni e, soprattutto la presenza delle previste attestazioni di non rinuncia, rilasciate ai beneficiari dello status. Dal confronto tra i nominativi degli individuati beneficiari dello status segnalati nell’elenco di questa Squadra Mobile con i nominativi contenuti negli elenchi pervenuti dall’Ambasciata d’Italia in Brasile, è risultato che 17 neo cittadini italiani sono perfettamente sconosciuti negli atti consolari pur avendo dovuto necessariamente produrre presso i comuni interessati, ai fini del riconoscimento dello status, documentazione riportante attestazioni di avvenute legalizzazioni con percezione di diritti consolari. L’attività investigativa ha evidenziato in modo chiaro il ruolo determinante svolto nell’illecita attività di un neo cittadino italiano D.O.C.K. di anni 41 nato in Brasile e residente nel Regno Unito, segnalato anche dalle autorità di Polizia Inglese, come inserito in un organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Gran Bretagna. L’attività investigativa consentiva di acclarare che il predetto dietro un compenso illecito di 9.000 sterline si adoperava per far ottenere ai propri connazionali falsa documentazione attraverso la quale gli stessi ottenuta la cittadinanza italiana ed il passaporto si trasferivano in Gran Bretagna.
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