“Criticare sulla scorta dell’impegno, sempre faticoso, teso a conoscere realmente una situazione è giusto. Farlo solo per cavalcare l’onda dell’antipolitica è triste. Il fatto è che è facile essere agit-prop, cioè agitatori-propagandisti; difficile, molto più difficile è operare concretamente per risolvere problemi annosi e incancreniti, dovendo rispettare tempi e procedure necessari ma che evidentemente, senza impegno né competenze, si mostra di ignorare”.
Il sindaco Francesco Mastromauro esordisce così nel rispondere alle accuse mosse dal movimento 5 Stelle di Giulianova circa la situazione del parco “Chico Mendes”, in particolare sui due vecchi vagoni ferroviari presenti al margine sud dell’area e adibiti in passato a ristorante.
“Intanto ricordo ai pentastellati, affinché la smemoratezza non sia un comodo alibi, che il sottoscritto ha fatto in modo che il “Chico Mendes”, di proprietà della ASL di Teramo, venisse dato in concessione al Comune, tornando così alla pubblica fruizione, con apposita convenzione da me richiesta il 14 ottobre 2010 e, dopo l’OK della ASL, finalmente sottoscritta nel maggio 2011. Nell’occasione dissi che tramite la convenzione sarebbe stato possibile restituire a Giulianova, dopo tanti anni, un’area assolutamente strategica e gestire direttamente gli eventi ospitati nel parco. E così è stato nel corso di quest’estate, dopo aver provveduto a delocalizzare il Luna Park. I concerti, seguitissimi e molto apprezzati, tenutisi il 29 giugno per “Giugnogiovani” e poi, dal 19 al 22 luglio, per il “Giulianova Sound Festival”, sono la prova di una promessa fatta e onorata”.
Il sindaco scende quindi in dettaglio sulla questione dei due vagoni ferroviari. “Qui la questione è più complessa, ed essendo complessa non piace ai 5 Stelle, che evidentemente preferiscono gli slogan alla fatica della conoscenza. Anche se la questione è finita sugli organi di stampa e quindi, essendo sufficientemente nota, non comportava poi un grande impegno. Ma forse i grillini nostrani si sono distratti. Ed allora – prosegue Mastromauro – torno a ricordare, a loro beneficio, che i due vagoni, rimasti in abbandono per decenni, sono stati oggetto, l’11 gennaio di quest’anno, di una mia ordinanza di rimozione, peraltro successiva ad una specifica operazione antibivacco effettuata l’8 gennaio. L’ordinanza, come stabilisce la legge, prevede un termine di 90 giorni per essere eseguita da parte del destinatario. Ma a questa prima ordinanza, ho dovuto necessariamente far seguire, l’11 luglio scorso, una seconda ordinanza di rimozione. Come mai? Perché nel frattempo si è avuto, per così dire, un colpo di scena. E’ infatti accaduto – dice il sindaco – che un creditore del proprietario del vecchio treno abbia chiesto di entrare in possesso dei vagoni quale contropartita per un debito non riscosso. Con il loro smaltimento avrebbe così potuto soddisfarsi, in tutto o in parte, delle somme dovute. Il legale del richiedente mi ha quindi contattato, ed io ho dovuto attendere il 23 aprile, giorno fissato per l’udienza, per conoscere il destino del vecchio ristorante del “Chico Mendes”. Solo a seguito delle procedure che hanno reso effettivo il pignoramento e decretato l’acquisizione dei vagoni da parte del creditore, ho potuto firmare la nuova ordinanza, con i soliti 90 giorni di tempo assegnati per l’adempimento. Chiaro è – conclude Mastromauro – che le operazioni, lunghe e complesse, di demolizione, smontaggio e trasporto dei vecchi vagoni non potevano, né dovevano, essere effettuate nel corso dell’estate, considerato che tutto era stato stabilito per i concerti. Ma, come ci ha assicurato il legale del creditore, entro fine anno quei vecchi vagoni saranno solo un ricordo e, come pianificato, installeremo la piattaforma sportiva per il basket ed il volley”.