Abruzzo

San Giovanni Teatino (CH). BOBOLINARTS, DOMANI LINA WERTMULLER A SAN GIOVANNI TEATINO PER IL PREMIO ALLA CARRIERA

BOBOLINARTS, DOMANI LINA WERTMULLER A SAN GIOVANNI TEATINO PER IL PREMIO ALLA CARRIERA

Dopo Pupi Avati, premiato lo scorso anno, è la volta di Lina Wertmuller. Domani, sabato 24 aprile, presso l’Auditorium della Scuola Civica Musicale “Città di San Giovanni Teatino”, a Sambuceto, nell’ambito della edizione 2010 di Bobolinarts che prenderà il via alle ore 18, verrà conferito un riconoscimento alla carriera alla regista che ha contribuito a fare grande il nostro Cinema (con opere come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, con due grandi protagonisti quali Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, “I Basilischi” e, ancora, “Fernando e Carolina”, “Pasqualino Settebellezze”, ecc.). Evento promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Giovanni Teatino, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Punto di Fuga”, Bobolinarts si pone come obiettivo “la promozione e la diffusione della cultura cinematografica, nazionale ed internazionale, con particolare attenzione al cinema d’autore”. Giunto alla sua quarta edizione, infatti, conta tra i suoi premiati registi e scrittori per il cinema della caratura di Vincenzo Cerami e Pupi Avati. Ma il Bobolinarts è anche occasione d’incontro tra chi fa cinema e chi ne usufruisce, ovvero tra autore e pubblico: il segno distintivo della manifestazione, la sua missione, è infatti creare occasioni di incontro e di pubblico confronto. E il dibattito con la regista sarà infatti mediato dal Prof. G. Consoli, docente di Storia del Cinema presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara e già aiuto-regista della Wertmuller nel 1988. Il prologo della serata, invece, sarà dedicato all’opera di un altro grande Maestro del Cinema nostrano, Mario Monicelli, con la proiezione di un contributo video realizzato dal regista proprio in occasione del Bobolinarts 2010. L’evento si concluderà, infine, con la cineproiezione in pellicola del film “Mimì Metallurgico ferito nell’onore”, che annovera tra i protagonisti Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Turi Ferri e Agostina Belli.

BIOGRAFIA DI LINA WERTMULLER

Nasce a Roma da padre pugliese e madre romana. A diciassette anni si iscrive all’Accademia Teatrale diretta da Pietro Scharoff. In seguito, per alcuni anni, è animatrice e regista degli spettacoli dei burattini di Maria Signorelli. Successivamente, collabora con i registi teatrali: Guido Salvini, Giorgio De Lullo e Garinei e Giovannini. Lavora sia per la radio che per la televisione,in veste di autrice e regista della prima edizione della celebre trasmissione Canzonissima e del Giornalino di Gianburrasca, primo musical-comedy televisivo chiamando, per la prima volta in televisione, grandi attori di teatro come Tofano, Valeri, Garrani, Valori e collaboratori di grande qualità come Piero Tosi per scene e costumi e Nino Rota per le musiche orchestrate da Bacalov, vincitore di 3 premi Oscar. Nel cinema entra nel 1963 come aiuto regista di Fellini sul set di Otto e mezzo collaborando anche alla stesura della sceneggiatura. Lo stesso anno segna il suo esordio con I basilischi, film che idea, sceneggia, dirige e doppia in otto personaggi secondari! I Basilischi è una delicata analisi dei giovani della provincia del meridione italiano, affrontata con toni ironici e grotteschi. Il film viene apprezzato subito all’estero e premiato con la “Vela d’Argento” e il “Fipresci” ex-aequo al Festival di Locarno 1963, il premio della giuria dei giovani ai “Rencontres del Films pour la jeunesse”, e molti altri premi in diversi festivals: Vienna, Londra, Taormina. Nel 1965 gira Questa volta parliamo di uomini, con Nino Manfredi, che vince la “Maschera d’Argento”; in seguito dirige con lo pseudonimo di George H.Brown due commedie musicali: Rita la zanzara e Non stuzzicate la zanzara con Rita Pavone e Giancarlo Giannini (esordiente) riunendo, anche in questa occasione, nomi prestigiosi come Gilulietta Masina, Turi Ferro, Paolo Panelli e Bice Valori. Dirige anche un western: “La storia di Belle Stai” con Elsa Martinelli. Dopo un periodo di collaborazione come sceneggiatrice con Cayatte, Sollima e Festa Campanile, la Wertmüller torna come regista di Mimì metallurgico ferito nell’onore, magistrale affresco del sud italiano e dei suoi miti attraverso la storia di un giovane siciliano immigrato a Torino. E’ con questo film che si stabiliscono le coordinate stilistiche e tematiche “alla Wertmüller”: una satira grottesca e travolgente della società italiana a trecentosessanta gradi: dalla borghesia al proletariato. Inoltre, si impone all’attenzione del pubblico una nuova coppia: Giancarlo Giannini-Mariangela Melato, binomio perfetto per interpretare gli stereotipi nostrani, che non a caso saranno anche in seguito gli attori preferiti dalla regista. Un’altra caratteristica dei film della Wertmüller è la grande raffinatezza delle ambientazioni, soprattutto da quando si avvale della preziosa collaborazione di Enrico Job per le scene ed i costumi. Prevale una tendenza al barocchismo che si ritrova anche negli ironici titoli dalla lunghezza proverbiale. Da Film d’amore e d’anarchia, ovvero: stamattina in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza… con la coppia Giannini/Melato, a Tutto a posto e niente in ordine; da Travolti da un insolito destino… sempre con Giannini/Melato, a Pasqualino Settebellezze con Giannini; ancora, Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante di strada con Ugo Tognazzi; nonchè, Una notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e profumo di basilico con Michele Placido. Con Pasqualino Settebellezze raggiunge il successo internazionale. Conquista il mercato americano, riuscendo ad ottenere – prima donna in assoluto – 4 nominations all’Oscar. In una notte di chiaro di luna con Peter O’Toole e Faye Dunavey prende una strada totalmente diversa che anticipa i tempi, in quanto affronta il tema dell’AIDS con una narrazione delicata ma pur sempre “agro-dolce”. Per il teatro ha scritto e diretto Due più due non fa più quattro, La cucina e Amore e magia nella cucina di mamma, rappresentato al Festival dei due mondi di Spoleto. L’esibizionista; Gianni, Ginetta e gli altri; Storia d’amore e d’anarchia; Lasciami andare madre; Molto rumore (senza) rispetto per nulla. Nel 1987 debutta anche nella lirica, al Teatro San Carlo di Napoli e allo Stat Opera di Monaco con la Carmen di Bizet; al Teatro lirico di Atene con La Boheme Radio 1 mette in onda Sceicchi e femministe, feuilleton radiofonico in trentadue puntate recitato dalla stessa Wertmuller e ispirato a un suo film mai realizzato. Adatta per il piccolo schermo con Raffaele La Capria Sabato, domenica e lunedì interpretato da Luca De Filippo, Pupella Maggio, Luciano De Crescenzo e Sophia Loren che aveva già diretto in Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova…si sospettano moventi politici. Poi, Io speriamo che me la cavo, con Paolo Villaggio. Il suo ritorno sul grande schermo è con Ninfa Plebea, film tratto dal romanzo di Domenico Rea, e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e di politica, un lavoro in cui la regista sfodera il suo inconfondibile tono grottesco nell’affrontare il tema del conflitto di classe che,questa volta, oppone un operaio di rifondazione comunista in cassa integrazione ad una parrucchiera leghista. Fernando e Carolina, invece, racconta l’unione di due bambini viziati che si ritrovano a letto…ovvero, gli anni adolescenziali del “re lazzarone” Ferdinando di Borbone, e il suo matrimonio con Carolina, la figlia di Maria Teresa d’Austria. Per la Rai dirige vari documentari tra cui Una domenica sera di novembre. Per l’Enciclopedie Visuelle francaise, Vivaldi 1992 ; per Russia 90, The Russian Soul e uno sulla città di Bari in occasione dei Campionati del mondo di calcio in Italia di quell’anno. Dirige in tv, Il decimo clandestino, da un racconto di Guareschi, con Piera degli Esposti e Dominique Sandà. Francesca e Nunziata tratto dal romanzo di Maria Orsini Natale con Sophia Loren, Giancarlo Giannini, Raoul Bova, Claudia Gerini. Una saga familiare tra popolo e nobiltà di una donna impoverita che realizza la più grande fabbrica di pasta della Penisola Sorrentina. Il lavoro più recente è una nuova commedia dal titolo: “Peperoni ripieni e pesci in faccia” con Sophia Loren, Carolina Rosi, Angela Pagano, Elio Pandolfi. È Commissario Straordinario del Centro Sperimentale di Cinematografia.

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One Comment

  1. Ho visto con piacere che si parla della splendida regista Lina Wertmuller.
    Per chiunque si trovi a leggere, vorrei segnalare una pubblicazione sulla regista.

    “Il Sud di Lina Wertmuller” di Claudia Cascone (ed. Guida)

    Il libro analizza la carriera di una regista donna, che negli anni Sessanta e Settanta riesce col suo lavoro ad affermarsi come grande personalità artistica in tutto il mondo.
    Il saggio analizza nel profondo alcuni dei suoi film particolarmente impegnati ad inscenare il Mezzogiorno.
    Grande predilezione infatti, mostra la regista per temi che hanno come riferimento luoghi e storie del Sud, ed in generale per la cultura meridionale.

    Valentina

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