“Quando non si hanno argomenti, si faccia uso della denigrazione”. Così recitava un antico manuale di “comportamento politico” sovietico, che teorizzava di fatto la nascita di quella “macchina del fango” che certa politica, negli ultimi anni, ha trasformato in regola di sopravvivenza. Anche ad Alba Adriatica, dove gli elettori si sono giustamente dati un nuovo governo, la macchina del fango sta funzionando a pieno regime.
Spiace, pertanto, dover impegnare il tempo che i cittadini ci hanno assegnato per fare di Alba un posto migliore nel quale vivere, per ripulirci dal fango che l’opposizione continua a produrre, nell’infruttuoso tentativo di screditare la nostra immagine , dando inoltre tutti i chiarimenti del caso.
E’ necessario, infatti, replicare con durezza alle ultime, infamanti affermazioni di taluni esponenti della minoranza che, a margine dell’ultimo Consiglio Comunale, hanno pubblicamente cercato visibilità accusandoci di comportamenti mai avuti.
E’ infamante, infatti, l’accusa di plagio rivoltaci da chi sostiene che questa amministrazione ha “spudoratamente copiato” il regolamento della Tares dal Comune di Viareggio, quando ognuno sa che si tratta di un regolamento elaborato sulla base di una “traccia” ministeriale pressoché perfetta, utilizzata e minimamente variata da ogni Comune italiano .
E l’opposizione lo sa, ma aziona lo stesso la macchina del fango.
Così come di ogni Comune italiano è il ritardo, previsto dal Governo centrale, nell’approvazione del bilancio di previsione. Ritardo sul quale potremmo aprire dibattiti interminabili, ma che porterebbero tutti ad un’unica considerazione finale: non è colpa dell’amministrazione di Alba.
E l’opposizione lo sa, ma aziona lo stesso la macchina del fango.
Non siamo più disposti a tollerare questo atteggiamento e questo modo di fare politica che fa del dileggio l’unica arma di confronto. Basta fango. Basta politica della chiacchiera. Alba Adriatica ha bisogno di azioni concrete e di soluzioni reali.
Noi siamo qui per questo.