Teramo e Provincia

VIBRATA: LE PIENE DI MARZO SONO ALLE PORTE

VIBRATA: LE PIENE DI MARZO SONO ALLE PORTE

e i nostri Amministratori continuano a spendere soldi inutili con la breccia.

Sono anni che mi batto affinché gli Amministratori, o Enti competenti, invece di far allagare i nostri terreni e le nostre case, invece di continuare a spendere soldi inutili con il rimettere la breccia nell’alveo del Vibrata, costruiscano, e spendano una sola volta, dei gabbioni a regola d’arte per arginare il Vibrata.

Seppur “corti”, i gabbioni sono stati realizzati a difesa del depuratore di Nereto, come a difesa del depuratore di Corropoli. Il Sindaco/Presidente D’Annuntis nell’inaugurare il nuovo ponte realizzato, afferma che sono state “realizzate gabbionate a protezione dei lavori fatti”. I vecchi gabbioni realizzati sulla curva del Vibrata, quella sotto il ponte della strada tra la S.P. 259 e via del Vecchio Forte hanno retto, perfettamente, tutte le onde d’urto (essendo poste in curva al Torrente) createsi sino ad oggi.

I nostri Amministratori, allora, conoscono benissimo l’efficienza e il basso costo della realizzazione dei gabbioni, e in tal caso perché gli stessi continuano a far portare la dannosa breccia nell’alveo del Vibrata? La breccia apportata sino ad oggi, oltre che essere altamente dispendiosa (dei nostri soldi), ancor più è dannosa. A qualsiasi ingrossamento del Vibrata, questa breccia viene portata a valle, ovvero verso la foce e con un minimo di ingrossamento, l’acqua del Vibrata arriva, inesorabilmente, al livello del ponte della ferrovia e della S.S. 16. E quando la canalizzazione che hanno realizzato dell’acqua dalla collina di Tortoreto alto, con lo sbocco proprio a ridosso del ponte sulla S.S.16, entrerà in funzione, che succederà? Quanti metri cubi di acqua ci saranno in più? E tutta quella zona di Villa Rosa, con un piano inferiore all’alveo del Vibrata, che fine farà con la inevitabile rottura dell’argine?

Oggi la Procura della Repubblica dovrebbe aprire un fascicolo, almeno per disastro colposo, nei confronti degli Amministratori e degli Enti competenti che hanno compiuto opere perfettamente inutili, ma altamente dispendiose, e hanno omesso la costruzione dei gabbioni.

La Corte dei Conti dovrebbe aprire un fascicolo nei confronti degli Amministratori e degli Enti competenti per l’aver commissionato lavori inutili e dannosi, magari dalle solite ditte.

Tutti i tartassati del Consorzio di Bonifica Nord (bacino del Tronto, Tordino e Vomano), competente per il Torrente Vibrata, dovrebbero esperire una class action nei suoi confronti, non solo per vedersi restituiti tutti i soldi indebitamente pagati, ma anche, e sopratutto, per essere risarciti dei danni subiti.

Tutti i responsabili, senza potersi “nascondere” dietro l’Ente di turno, dovrebbero essere chiamati a rispondere personalmente sia ai privati, come all’erario, dei danni compiuti.

Ultimo, ma non ultimo, il Vibrata deve essere riportato entro il suo alveo creato dopo le ultime vere opere di bonifica realizzate, non da “ingegneri politici”, ma da “tecnici contadini”.

Dio non voglia che dobbiamo aspettare l’immancabile morto per vedere tutto questo.

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo

 

Portavoce unico per tutte le sezioni dell’Abruzzo -Referente per il centro Italia

 


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