Chieti. È il IV anniversario della scomparsa del Prof. Auriti E qualcosa si muove…

Chieti, 11 Agosto ‘10, Mercoledì , S. Chiara – Anno XXXI n. 319- www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  n. 1/81


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Ap – 11 A osto 2010

È il IV anniversario della scomparsa del Prof. Auriti

E qualcosa si muove…

di Antonio Pimpini

Ricorre oggi, 11 agosto 2010, il IV anniversario della morte del prof. Giacinto Auriti (foto), ma, anche grazie all’auspicato intervento del Sovrannaturale, la progressiva presenza delle sue idee e dei suoi insegnamenti sono sempre più evidenti. La teoria della proprietà popolare della moneta e la lotta alle teorie culturali e monetarie di dominazione dell’uomo sull’uomo, che nel campo dell’emissione monetaria trovano la loro massima espressione, finalmente – e gradualmente – sono prossime alla conquista del pieno riconoscimento scientifico e giuridico.

Il dibattito sul signoraggio ha, finalmente, messo a nudo, nello stesso tempo, la fondatezza dell’”utopia” auritiana e la malvagia concretezza dell’emissione monetaria, vero strumento di dominazione dei popoli.

Tuttavia, un fenomeno estremamente positivo merita particolare attenzione. Dopo la scomparsa del prof. Auriti il suo insegnamento si è sviluppato in maniera esponenziale, e con sempre maggiori adesioni, anche in settori ed ambienti che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ma che di Lui hanno conosciuto unicamente (una parte) delle sue teorie e prima ancora delle geniali intuizioni.

E’ la conferma di altri due principi da sempre sostenuti dal prof. Auriti: la disorganizzazione come forza, in quanto consente il propagarsi dell’idea in modo incontrollabile e l’intervento del Divino.

Attualmente, agli “amici” della prima ora del prof. Auriti, si affiancano gli auritiani di seconda e recentissima generazione, che si sono avvicinati, con forza e con entusiasmo nuovi, al valore indotto della moneta, non perché attratti dal carisma del docente, ma perché hanno compreso appieno la correttezza dei contenuti e la rivoluzionaria portata dell’affermazione secondo cui la moneta in circolazione deve essere dichiarata di proprietà dei cittadini e non della banca centrale di emissione, mera tipografa del simbolo cartaceo.

E’ proprio su questi ultimi, che non risentono di forme più o meno accentuate di personalismi e di particolarismi, che la futura – e ormai prossima – attuazione del principio auritiano della proprietà popolare della moneta, ripone speranza. È, quindi, opportuno soffermarsi sulle differenze che esistono tra i due gruppi, pur sempre legati dal medesimo anelito di giustizia, sulla percezione dell’anniversario della scomparsa del prof. Giacinto Auriti.

Per i primi – è ovvio e comprensibile – l’11 Agosto 2010 costituisce il ricordo di un momento, risalente a quattro anni prima, devastante per la loro esistenza, quello della scomparsa di una guida e di un maestro di vita, oltre che di un amico sincero, che ha consentito quotidianamente di aprire le loro menti a momenti di pensiero assoluto, di ricerca libera e di libertà vera e rivoluzionaria, espressi all’interno del tracciato di principi di Fede, etici e morali, necessariamente rigidi, immutabili ed inviolabili. Quindi, per i primi, tra i quali, senza alcun merito ma solo per circostanze che la vita consente di vivere solo a taluni, mi annovero anch’io, l’11 Agosto costituisce la perdita di una presenza e di una guida – morale, spirituale, culturale e finanche materiale – assidua, che ha accompagnato la loro esistenza giorno dopo

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ABRUZZOpress – N. 319 dell’11 Agosto 2010                                                                                                                        Pag 2

giorno e che ora lacera per la sua assenza, lenita solo in modo assolutamente parziale dai continui ricordi di episodi e momenti, che nei – fortunatamente non rari – incontri, si ripercorrono in modo doveroso, perché senza il ricordo e l’esperienza del passato, il futuro non ha senso e potenzialità di sviluppo positivo e il presente, unico spazialmente percepibile, non è, non esiste!

Per gli altri, gli auritiani, che è giusto definire di seconda generazione senza alcuna graduazione, ma unicamente per la circostanza obiettiva della mancata conoscenza della Persona Auriti, è, al contrario, una data meno traumatica ed anzi essa ha un contenuto positivo, perché consente di ricordare un uomo che ha – senza macchia e senza paura – sostenuto un principio scientifico, rivelatosi fondato e giusto, per giungere all’attuazione del bene universale. Insomma, per loro l’11 Agosto non rappresenta un momento di tristezza, ma di aggregazione e di rafforzamento del convincimento di giungere all’attuazione della proprietà integrale, che può ottenersi solo con il riconoscimento della sovranità monetaria in favore della collettività nazionale e con la contestuale inibizione del signoraggio primario da parte delle banche centrali e del signoraggio secondario delle altre c.d. di finanziamento e di raccolta del risparmio.

Uniamoci, quindi, a prescindere dalle differenze, dalle pur esistenti diversità e da tutte le logiche umane che tendono alla disgregazione, per abbattere la grande truffa dell’emissione monetaria e con essa quella del debito pubblico e della pressione fiscale sproporzionata e ingiustificata, asservita al sistema bancario, ma soprattutto uniamo nella lotta tutti gli uomini di buona volontà.

Ma ora lasciate che il pensiero vada all’Uomo Auriti, al docente, all’amico, al secondo padre e al grande vuoto che ha lasciato – che prescinde, almeno oggi, dalla proprietà popolare della moneta – perché la sua scomparsa impedisce di rivivere quegli innumerevoli momenti di vita quotidiana, goliardica e spesso irriverente al conformismo, ma libera e pura, d’altri tempi, che ogni persona dovrebbe avere il diritto di vivere almeno una volta nel corso della sua esistenza, per comprendere appieno la bellezza della vita.

Antonio Pimpini

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Pescara. AGGIORNATO A DOMANI IL CONSIGLIO PROVINCIALE. la Provincia ospita 50 bambini della Bielorussia

AGGIORNATO A DOMANI IL CONSIGLIO PROVINCIALE

E’ stato rinviato a domani pomeriggio (ore 16) in seconda convocazione, il Consiglio provinciale già convocato per oggi in via d’urgenza. L’aggiornamento si è reso necessario a causa della mancanza del numero legale. I consiglieri di minoranza, infatti, hanno abbandonato l’aula in apertura di seduta, facendo venire a mancare i numeri per dichiarare la validità dell’assemblea, che poteva contare solo su 10 presenze, contro le 13 necessarie in prima convocazione. Domani l’assemblea, per la cui validità sarà necessaria la presenza di almeno un terzo dei consiglieri più uno ( e dunque almeno 9 su 25) dovrà affrontare la questione della costituzione della società in house L.IN.F.A srl per l’utilizzo dei lavoratori cosiddetti precari.

L’assemblea aveva precedentemente accolto i 50 bambini provenienti dalla Bielorussia, ospiti della Provincia, che oggi hanno visitato la sede dell’istituzione che ha promosso e coordinato il loro soggiorno di un mese a Pescara. I bambini hanno osservato da vicino il dipinto della Figlia di Jorio e hanno compostamente occupato le poltrone dell’aula consiliare, seguendo la prima parte del Consiglio, consistente nei saluti di benvenuto da parte del Presidente Giorgio De Luca, del vicepresidente Roberto Pasquali e del Presidente della Giunta Guerino Testa.

Solidarietà internazionale. la Provincia ospita 50 bambini della Bielorussia

Cinquanta bambini provenienti dalla Bielorussia, di età compresa tra i 7 e i 13 anni, sono ospiti da 10 giorni della Provincia di Pescara e della Caritas diocesana per trascorrere le vacanze al mare e conoscere il territorio abruzzese. Il loro soggiorno durerà fino al 31 agosto.

L’iniziativa, a cura della Provincia di Pescara, e in particolare della presidenza del Consiglio, in collaborazione con gli assessorati provinciali alle Politiche sociali, guidato da Valter Cozzi e al Volontariato, guidato da Aurelio Cilli, rientra nel progetto di solidarietà sovranazionale “Belarus” presentato qualche mese fa dal vicepresidente del Consiglio provinciale Roberto Pasquali, e realizzato in collaborazione con la Fondazione “Domus Europa”, che si occupa di cooperazione internazionale.

I 50 bambini, accompagnati dai volontari dell’associazione “Moving Life” frequentano ogni giorno la spiaggia dello stabilimento Apollo di Pescara, che ha messo gratuitamente a disposizione palme e sdraio, e risiedono presso il centro Emmaus della Caritas diocesana, a San Donato colle. “ Si tratta –ha dichiarato Roberto Pasquali, promotore del progetto– di uno primo step di un progetto molto più ampio, che vede la Provincia impegnata in ambito umanitario in Bielorussa, rivolgendo particolare attenzione verso i bambini orfani, che vivono presso istituti statali, e quelli che vivono in condizioni di povertà, date le condizioni di vita della popolazione locale. Offrire loro l’ospitalità di un mese significa dare un’opportunità di una vacanza che non avrebbero mai potuto permettersi”.

“Ringraziamo per la grande disponibilità – ha aggiunto il presidente della Provincia Guerino Testa – il titolare dello stabilimento Apollo e la diocesi di Pescara, che hanno messo a disposizione le proprie strutture. Nei prossimi mesi intendiamo lavorare alacremente per coinvolgere anche altri soggetti e imprenditori per implementare un progetto che desideriamo coinvolga un sempre maggior numero di bambini”.

“Il vero obiettivo– ha spiegato Pasquali – è anche quello di allacciare ulteriori rapporti istituzionali, culturali ed economici con il governo di Minsk, tant’è che alla fine dell’anno una nostra delegazione sarà in Bielorussia, ospite delle autorità locali. In autunno, invece, approfondiremo il tema dell’abbandono dei minori, attraverso un convegno di sensibilizzazione rivolto alle autorità locali”.

Intanto, i giovanissimi ospiti stanno conoscendo anche il territorio della provincia: ogni pomeriggio visitano altri comuni e partecipano a manifestazioni, sagre e feste patronali organizzate in questi giorni nei centri del pescarese. Oggi pomeriggio hanno visitato il Palazzo della Provincia e saranno ricevuti nel corso del Consiglio provinciale da assessori e consiglieri .

Pescara, 10 agosto 2010

Pescara, 1 luglio 2010




Roseto degli Abruzzi (TE). Mostra Personale di Pittura dell’artista MARCO LACOMBA, dal titolo: L’esistenzialismo

Titolo: PAURA

Dal 12 al 18 agosto a Roseto degli Abruzzi (TE)

Mostra Personale di Pittura dell’artista MARCO LACOMBA, dal titolo: L’esistenzialismo

Dal 12 al 18 agosto a Roseto degli Abruzzi (TE), mostra Personale di Pittura dell’artista MARCO LACOMBA, dal titolo: L’esistenzialismo, presso la Sala Espositiva della Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi (TE), con orari di apertura: 19.00 – 23.00. Con il Patrocinio del Comune, la mostra, sarà inaugurata il prossimo Giovedì 12 Agosto alle ore 21. Interverrà il critico d’arte Francesco Tentarelli che presenterà l’artista e le sue opere.

La sua Pittura: Successivamente alla passione per l’illustrazione editoriale si è manifestata sempre di più la necessità di esprimere la sua arte, e soprattutto di comunicare. Quale strumento migliore della pittura, per raffigurare con l’arte del disegno, i suoi sentimenti, il suo pensiero le sue convinzioni e le sue incertezze! Il tema portante della sua produzione è il “Senso della vita” e i suoi lavori, sono il frutto di una continua ricerca, un viaggio nei meandri dell’esistenzialismo, strumenti di riflessione ed evidenti intenti comunicazionali. Nei colori dei suoi elaborati s’intrecciano elementi storici filosofici etici… insomma le frequenti ed irrisolvibili questioni, che ciascuno di noi, si è sempre posto nel corso della vita.

Marco Lacomba

MARCO LACOMBA – Curriculum Vitae

Nato a Giulianova, in Abruzzo nel 1966, ha manifestato fin da piccolissimo un innato spirito di osservazione e di manualità nel percepire le bellezze delle arti visive, uno spiccato dono nel disegnare e quindi riprodurre con un gusto semplice, ma mai scontato e con uno stile, sicuramente, personale e peculiare.

Laureatosi in Giurisprudenza, dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, e dopo la pratica forense, ha scoperto, che la sua vena artistica, non poteva essere soffocata e così è partita questa stupenda avventura che lo ha portato a dedicarsi completamente all’arte del disegno, della grafica, ed attualmente alla pittura.
Pubblicazioni Editoriali

Inizialmente, si è dedicato all’illustrazione, in particolare per il settore editoriale, attività artistica che partì casualmente a seguito dell’incarico che gli fu dato di presentare anno per anno la Mostra Internazionale di Fumettistica e Satira di Giulianova (TE), manifestazione che negli anni novanta giunse ad un ottimo livello sia sul territorio nazionale che internazionale.

Così già nel 1992, fu notato da un giornalista romano, Dr. Franco Bergamasco, il quale gli propose di pubblicare un libro di illustrazioni umoristiche con le allora Edizioni Paoline poi divenute Edizioni San Paolo di Milano.

Dopo alcuni incontri e stilato il tema di lavorazione, Lacomba realizzò il materiale necessario, e nel 1992 pubblicò il Pret-a-Porter “Clericali Impertinenze dai tetti in giù”, una satira mai irriverente sull’ambiente ecclesiastico, nell’ottica del consumismo e della competitività dei nostri tempi.

La prefazione era del noto Claudio Sorge, celebre penna del giornalismo italiano, nonché direttore del quotidiano L’Avvenire.

Poi seguirono innumerevoli pubblicazioni a carattere nazionale, sui vari giornali, specializzati, come ad esempio il mensile Comix.

Nell’anno 1994-1995, invece, collaborò con “Il Sale”, testata umoristica dove fu direttore anche Maurizio Costanzo e dove scriveva il noto giornalista della Rai Romano Battaglia.

In questo giornale, si fece subito notare, e così, fu incaricato, puntualmente, dal direttore responsabile, di curare la copertina del settimanale, oltre ad uno spazio interno, che era già di sua competenza.

Da queste pubblicazioni seguirono innumerevoli collaborazioni editoriali nel settore dei magazine e dei quotidiani sia nazionali che regionali, come ad es. Panorama, Il Manifesto, Il Messaggero, Il Tempo, Il Centro, Il Giornale, D&D Disegnare e Dipingere ecc…

Sua fu anche l’Illustrazione dedicata ai problemi dell’immigrazione nel noto programma Rai “Non solo nero”.

Ultime esposizioni – Exhibitions

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Teramo (Patrocinio del Comune) – ITALIA – Mostra Personale di Pittura ” Il Senso della Vita” 31 Maggio – 5 Giugno 2008

Fiera “Open Art Fair – UTRECHT” OLANDA dal 9 al 14 de Settembre 2008

Galleria Gaudì Madrid SPAGNA Collettiva dal 15 Dicembre 2008 al 15 Gennaio 2009

Fiera  di Genova – ITALIA – dal 27 di Febbraio al 2 di Marzo 2009

Galleria Micati Giulianova (TE) – ITALIA – Collettiva  28/29 Novembre 2009

PROSSIMI APPUNTAMENTI

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Milano – ITALIA

Mostra Personale

Intitolata: Portraits “the best”

Periodo di  novembre, data da definire

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Sito web: www.lacomba.it – e-mail: info@lacomba.it




Giulianova. Guardia Costiera: primo bilancio dell’operazione “Mare sicuro 2010”.

Guardia Costiera: primo bilancio dell’operazione “Mare sicuro 2010”.

Divulgati i primi dati dell’attività operativa condotta dagli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova – unitamente ai dipendenti uffici di Silvi, Martinsicuro, Tortoreto e Roseto – nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro”, promossa su tutto il litorale nazionale dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

Nel periodo dal 21 giugno al 09 agosto, le unità navali della Guardia Costiera giuliese hanno compiuto 63 missioni in mare, percorrendo 720 miglia marine; sono stati 1.297, invece, i chilometri percorsi dalle pattuglie di terra della Guardia Costiera; 31 i bagnanti soccorsi; 7 le imbarcazioni soccorse; 3.154 i controlli complessivi effettuati dal personale militare; 72 le violazioni amministrative accertate per un importo di circa 70.000 € di sanzioni pecuniarie; 21 i sequestri operati; 8 le denunce inoltrate all’Autorità Giudiziaria.

Il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova, il Tenente di Vascello Giuseppe Barretta, nell’evidenziare che l’azione di controllo in mare e sulla costa viene espletata in armonia con le linee guida annualmente emanate dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha affermato che l’analisi dei risultati operativi conseguiti è, nel complesso, molto soddisfacente.

In particolare, ancora una volta, estremamente efficace si è dimostrata l’attività di informazione e di prevenzione svolta dal personale della Guardia Costiera, presso utenti del mare, bagnanti, diportisti e naviganti in genere.

La capillare presenza sulle spiagge ed in mare delle pattuglie terrestri e dei mezzi navali, unitamente alla ormai consolidata sinergia con le altre Forze dell’Ordine, con le Associazioni dei Balneatori, con le Cooperative di Salvataggio e con i Circoli Nautici ha infatti permesso di ridurre in modo significativo il numero degli interventi di ricerca e soccorso in mare e, più in generale, le situazioni di reale e grave pericolo per i bagnanti e per la navigazione.




Giulianova (TE). NUMERI ESTRATTI DELLA LOTTERIA “MADONNA SS.ma DEL PORTOSALVO”

MADONNA SS.ma DEL PORTOSALVONUMERI ESTRATTI DELLA LOTTERIA

“MADONNA SS.ma DEL PORTOSALVO”

GIULIANOVA 08/08/10

NUMERI VINCENTI

1° ESTRATTO  6939   (4° PREMIO)

2°         “                61   (3°    “         )

3°         “            6144   (2°    “         )

4°         “            3931   (1°    “         )

1° premio (4° estratto): autovettura FORD “nuova KA plus 1200”

2° premio (3° estratto): PC portatile “ACER extensa EX5235 – 312G25 MN”

3° premio (2° estratto): lampada tavolo “TIME FONTANA ARTE”

4° premio (1° estratto): nintendo DSI XL “maxi schermo”




Sant’Omero (TE). L’associazione culturale Compagnia dei Merli Bianchi presenta “Vita Intensa”

L’associazione culturale

Compagnia dei Merli Bianchi presenta

“Vita Intensa”

Spettacolo teatrale con l’artista internazionale

Lis Nobre

Mercoledì 11 agosto 2010- – ore 21,30

Festival Internazionale del teatro comico

S.Omero (TE)

Direzione artistica: FolleArt

Nanica si è perduta! Il pubblico è impaziente e lo spettacolo deve cominciare. Ma tutta la compagnia è stata ingaggiata, senza di lei, dal Circo de “Seu Leo” e lei ne resta scolvolta. Tutti  meno che lei!

Ed ora? Lei aveva già annunciato le attrazioni della sua compagnia internazionale: equilibrismo, sciamanismo..e altri “…ismo!”

Così la piccola Nanica si fa coraggio e va in scena da sola. Tra le sue gags più classiche e di improvvisazione, tra av-verbi e poesia, la Pagliaccia Nanica inizia il suo spettacolo e scopre nella relazione con il pubblico la sua ragione di esistere e la sua poetica. Il pubblico è coinvolto sempre ad interagire con lei che fa del sano umorismo intorno alla celembre frase “è un mondo difficile” ma anche soffermandosi sulla generosità della vita. Risate e commozione; un’umanità che va oltre il tempo, la lingua e la distanza.

Per info scrivere a info@compagniadeimerlibianchi.it o telefonate al 340.6072621.

Sito web: www.compagniadeimerlibianchi.it

Contatto facebook: compagnia dei merli bianchi




Pescara. Conferenza stampa Calendario venatorio 2010/11: le ragioni della fauna e dell’ambiente

WWF Abruzzo

Conferenza stampa

Calendario venatorio 2010/11: le ragioni della fauna e dell’ambiente

Mercoledì 11 agosto, alle ore 11, presso la sala commissioni del Comune di Pescara, il WWF terrà una conferenza stampa sul calendario venatorio abruzzese 2010/11, preannunciando le azioni che metterà in campo per contrastarlo.




Tortoreto (TE). PD: Raccolta firme per proposta di legge regionale. NO all’Abruzzo del petrolio

Raccolta firme per proposta di legge regionale.

NO all’Abruzzo del petrolio

Tortoreto, 7 agosto – quasi 400 firme raccolte a Tortoreto nella giornata di sabato 7 a sostegno del disegno di legge presentato in Regione dal Partito Democratico per l’applicazione di una norma regionale sul concetto di base espresso dall’Unione Europea che conferisce alle Regioni la totale competenza sulla gestione integrata del territorio in materiale di tutela ed eventualmente sfruttamento delle risorse.

Insieme alla presenza dei consiglieri Postuma Mauro, Taddeo Innocenzo, Sandro Porrea e Carusi Nico la giornata è trascorsa non solo all’insegna del no all’Abruzzo del petrolio, ma anche a solidarizzare con i nostri marinai e rappresentati del CO.GE.VO che si stanno impegnando per ottenere il corridoio di pesca che gli permetterebbe di conquistare il marchio della vongola Dop pescata all’interno dell’Area marina protetta del Cerrano.   .




L’Aquila, riaperto al pubblico, in piena zona rossa, il Chiostro di San Domenico

Gentile direttore,
se può essere d’interesse, giro volentieri questa nota sullo splendido complesso di S. Domenico, all’Aquila, di recente riaperto al pubblico, dove si è tenuto il concerto inaugurale del Festival “Pietre che cantano” con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta dal Maestro Marcello Bufalini.
Allegate tre immagini. Con viva cordialità
Goffredo Palmerini

San Domenico, L'Aquila


L’Aquila, riaperto al pubblico, in piena zona rossa, il Chiostro di San Domenico

Il festival “Pietre che cantano” ha tenuto un concerto dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese

di Roberto Ciuffini

L’AQUILA – Uno degli effetti del terremoto dell’Aquila è stato quello di squarciare, nel bene e nel male, il velo di molte consuetudini quotidiane dei suoi abitanti. Un’abitudine certo poco meritoria era la limitata conoscenza o comunque lo scarso interesse che molti aquilani nutrivano nei confronti della storia secolare della loro città. Non ci riferiamo, naturalmente, alla minoranza degli studiosi, degli intellettuali e di coloro che, a vario titolo, appartenevano e appartengono al mondo della cultura, ma alla maggioranza dei comuni cittadini.

Luisa Prayer

Il terremoto sembra aver invertito, almeno in parte, questa tendenza. In città (in quel che ne rimane) si respira una rinata curiosità verso il passato. Non si tratta, sia chiaro, del desiderio nostalgico di un ritorno ad “autenticità” più presunte che reali, ma della voglia di (ri)scoprire quel patrimonio di tradizioni, costumi, radici e memorie, in altre parole, quella ricchezza storica vista come base necessaria su cui ripristinare un tessuto identitario locale gravemente lacerato e compromesso. Basta dare un’occhiata, del resto, ai libri usciti dopo il 6 Aprile: molti volumi contengono e ripercorrono l’intera storia dell’Aquila, dalle origini medievali ai giorni nostri, o ne analizzano in profondità  epoche ben circoscritte.

Una prova di questo rinnovato interesse collettivo per le bellezze artistiche e architettoniche custodite dalla città antica, sulla quale così crudelmente si è accanito il sisma, si è avuta la sera del 4 Agosto, quando centinaia di persone sono accorse nel cuore della zona rossa – l’area urbana off limits – per l’apertura al pubblico di uno dei chiostri dell’antico convento di S. Domenico; cerimonia abbinata al secondo appuntamento in cartellone del Festival internazionale di musica “Pietre che cantano”, con la direzione artistica di Luisa Prayer. La serata si è aperta con una prolusione del professor Raffaele Colapietra, storico aquilano tra i più insigni in Italia, sulla storia del complesso e della città che non ha mancato di riferimenti con la storia europea al tempo di Ludwig van Beethoven. Non casualmente, infatti, introducendo l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Marcello Bufalini, con il Concerto per violoncello e orchestra n. 1 op. 33 di Saint-Saëns – straordinario Leonard Elschenbroich al violoncello – e, appunto, con la Sinfonia n. 7 op. 92 di Beethoven.

Un vero trionfo di emozioni! Il pubblico commosso per l’esecuzione e per il prezioso contesto di questo concerto inaugurale che ha restituito agli aquilani il Chiostro di S. Domenico, ha sottolineato l’evento con ripetuti applausi e con una standing ovation finale. L’altra serata inaugurale del Festival s’era tenuta la sera prima nel Monastero cistercense di S. Spirito, ad Ocre: un altro magnifico concerto con l’esecuzione integrale delle cinque Sonate per violoncello e pianoforte di Ludwig van Beethoven, con Leonard Elschenbroich al violoncello e Alexei Grynyuk al pianoforte, due giovani musicisti di grande talento.

Ma torniamo ora al complesso di S. Domenico. La struttura, che per quasi due secoli – proprio quest’anno, ha ricordato Colapietra, cade il bicentenario – era stata adibita a carcere e quindi interdetta ai cittadini, ha retto benissimo alle scosse ed è rimasta praticamente intatta. Merito di un lavoro di restauro e recupero, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da quello dei Beni Culturali, durato anni e conclusosi nel Marzo del 2009.

Il convento, che si trova in cima alla collina dalla quale si guarda tutta la parte ovest della conca aquilana verso Amiternum, l’antica città sabina patria di Caio Crispo Sallustio, è costituito da una grande chiesa e da un complesso di edifici che si sviluppano intorno a tre cortili, due dei quali furono in passato dei chiostri. Il primo sorge ad est e porta segni architettonici settecenteschi, da attribuire alla ricostruzione susseguente al terremoto del 1703; il secondo invece si trova nella parte ovest e presenta caratteri stilistici rinascimentali. Il terzo infine, il più piccolo, contiene quella che un tempo fu la chiesa laicale di San Sebastiano.

Una particolarità del convento è certamente la complessa stratificazione di interventi che ne hanno modificato, nel corso dei secoli, la fisionomia e la planimetria. Interventi dovuti sia ai lavori di adeguamento ai vari usi e alle diverse funzioni a cui il convento è stato di volta in volta destinato sia all’opera di ricostruzione resasi necessaria in seguito ai terremoti che hanno periodicamente distrutto la città.

Le tracce del primitivo insediamento monastico domenicano sono risalenti addirittura al XIII secolo. Fu Carlo II d’Angiò, all’inizio del Trecento, ad ampliare questa struttura primigenia, innestandovi nuovi elementi architettonici di tipo gotico, su disegno francese. Il convento fu distrutto una prima volta dal terremoto del 1461. La successiva ricostruzione delle parti danneggiate e l’edificazione di nuove durarono fino alla fine del secolo. Determinante fu, allora, il contributo offerto da alcune ricche famiglie aquilane, come gli Antonelli, una dinastia di banchieri, grazie ai quali venne completato il cortile/chiostro occidentale.

Santo Spirito D'Ocre

Altri lavori che modificarono ulteriormente la conformazione architettonica vi furono nel XVI e XVII secolo (risalgono a questo stesso periodo anche affreschi e decorazioni che andarono ad arricchire le volte del chiostro orientale) e, soprattutto, dopo il terremoto del 1703. Nel 1809 il convento venne soppresso e venne acquisito dal regno di Napoli, che lo trasformò, nel 1810, in un carcere, destinazione che l’edificio ha mantenuto fino al 1994. Come è facile immaginare, in questo lungo periodo di tempo vennero realizzati molti lavori di adattamento che sconvolsero completamente la struttura, apportandovi delle aggiunte “spurie”, non ultime muri e altri elementi strutturali in cemento armato.

Nel 1994, dopo la dismissione carceraria, il Provveditorato alle Opere pubbliche effettuò uno studio sulle condizioni della struttura e nel 1996 avviò la realizzazione di un progetto comprendente sia il recupero dell’edificio originario sia la costruzione di un parcheggio interrato. Dopo ulteriori studi compiuti nel 2000, si optò per un’esecuzione dei lavori da articolare in due fasi, nel periodo 2004 -2009: un primo intervento mirato alla rimozione delle parti e degli elementi “carcerari” e un secondo al recupero vero e proprio, comprensivo di un’opera di consolidamento di tutte le mura, caratterizzate da una notevole disomogeneità e discontinuità per via dei tanti interventi di modifica e ampliamento. Sono stati questi accorgimenti a consentire all’intero complesso di resistere molto bene alla forza distruttrice del terremoto.

Attualmente l’edificio, situato in zona rossa, è accessibile solo da via Buccio di Ranallo, una traversa di viale Giovanni XXIII e dal mese di luglio ospita la sede della Corte dei Conti e dell’Avvocatura dello Stato. E’ una delle prime presenze vive all’interno della città sconvolta dal sisma del 6 Aprile 2009, una delle gemme del suo straordinario patrimonio architettonico che ne fa, per preziosità ed estensione, la quinta città d’arte in Italia. Opportunamente Luisa Prayer, nel suo intervento in apertura della serata, ha ricordato citandoli per nome tutti coloro che si sono spesi nell’eccezionale lavoro di restauro del complesso e nel consentire di riaprirlo al grande pubblico per il concerto inaugurale del Festival. Un evento che gli Aquilani non dimenticheranno.




Giulianova. La commedia di teatro dialettale ” CHE SCI BENEDETTE STI BADANT “, il 14 agosto 2010

Una scena de " CHE SCI BNEDETTE STI BADAND "

La commedia di teatro dialettale ” CHE SCI  BENEDETTE  STI BADANT ” già in programma per il 30 luglio 2010, a cura della compagnia teatrale ” la Porta Girevole “, organizzata dall’associazione SEDNA O.N.L.U.S. dei diabetici con il patrocinio del comune di Giulianova, è stata rinviata ( a causa delle cattive condizioni meteo ) a sabato 14 agosto alle ore 21:00 presso la piazza Belvedere di Giulianova Paese.
Tutti sono invitati ad assistere alla manifestazione, inoltre sarà installato un gazebo dell’associazione per la distribuzione di materiale informativo inerente la prevenzione della patologia diabetica.

il presidente
Francesco Aloisi