Montorio al Vomano. Inaugurata ieri la XV “Vetrina del Parco”

Inaugurata ieri la XV  “Vetrina del Parco”

E’ stata inaugurata nel tardo pomeriggio di ieri la XV edizione de la “Vetrina del Parco”, la manifestazione promossa dall’associazione culturale “Il Chiostro” con il contributo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, del comune di Montorio, del Consorzio BIM Vomano-Tordino, della Camera di Commercio di Teramo, del GAL e di altri Enti territoriali.

Presenti alla cerimonia di inaugurazione il sindaco di Montorio Alessandro Di Giambattista, il presidente del Parco Arturo Diaconale, il presidente della Provincia Valter Catarra, il Presidente del Consorzio BIM Franco Iachetti, l’onorevole Tommaso Ginoble e il presidente dell’associazione culturale “Il Chiostro” Maurizio Di Giosia e i sindaci dell’entroterra teramano. E’ stato proprio il primo cittadino di Montorio a dare il via ufficiale alla manifestazione sottolineando come <<con questa XV edizione si voglia far decollare un innovativo programma intersettoriale che metta insieme la rete territoriale della ristorazione con le produzioni agroalimentari ed artigianali tipiche>>. Diaconale, invece, per la prima volta a Montorio dopo la nomina a presidente del Parco, ha chiarito come intende interpretare il suo nuovo ruolo. <<Alla fase della conservazione dell’ambiente dobbiamo affiancare quella dello sviluppo. Ciò significa – ha aggiunto – trasformare l’ambiente in risorsa peculiare. E la peculiarità e l’eccellenza devono diventare motivo di attrazione del Parco>>.

A caratterizzare la festa dei sapori enogastronomici del Parco quest’anno “Camminar mangiando” per le “ruette” di Montorio. A partire dalle ore 20.30 nei vicoli, nelle stradine e negli androni degli antichi palazzi si potranno degustare camminando i sapori enogastronomici del Parco; d’obbligo la sosta alla fontana dell’amore, dove si potranno assaporare cibi afrodisiaci e trascorrere una serata d’amore con le poesie a tema di Vincenzo Macedone. Altra novità è il mercato contadino, organizzato dall’associazione “Mercato contadino dell’Appenino teramano”, che propone presso la “Fonte Vecchia”, ogni sera a partire dalle ore 18.30, prelibatezze e specialità del territorio. Ogni sera, a partire dalle ore 20.30, il Chiostro degli Zoccolanti si trasforma ne “Il Chiostro di …vino”: enoteca ed oleoteca per degustazione di vini e olii. Mentre i ristoranti di Montorio (“Fedora”, “La Cantinetta”, “Lu Mmascarone”, “Totò” “La Tana” “Osterai degli Ulivi” e “Il Porcellino”) propongono dei menù tematici. La condotta Slow Food  Val Vibrata-Giulianova propone questa sera e domani, a partire dalle ore 19.30 nei giardini di Palazzo Patrizi, i “Laboratori del gusto” sul pecorino e sulla “pizzadolce”. Domani alle ore 18.00 in piazza Orsini dolci in mostra con la rassegna-concorso “Realizza il dolce che più ti piace”. Chiunque potrà realizzare dolci con i prodotti del Parco (patata viola, latte, formaggio, cicerchia, castagne, saragolla, solina ed altri) e presentarli ad una giuria qualificata che proclamerà i vincitori per ogni categoria.

Ma la Vetrina è anche mostre: le ceramiche di Castelli e le opere di Anna Maria Magno al Chiostro degli Zoccolanti, l’arte pittorica astronomica di Leandro Tonino Mirandi in Sala Civica, i lavori dei bambini delle scuole elementari di Montorio in piazza Orsini, gli stazzi, la lavorazione del formaggio e della lana in piazza Orsini e gli scatti fotografici di Massimo Di Dionisio a Palazzo Patrizi. Ricco anche il cartellone degli spettacoli, che vede a partire dalle ore 20.30, il centro storico animarsi con “La carovana degli artisti di strada” che fa da preludio ad altri gruppi. Domani sera sarà l’ Orchestra Sinfonica Abruzzese” e i “Mistolana” a chiudere la Vetrina.

La “Vetrina del Parco” offre anche appuntamenti culturali pomeridiani di rilievo. Oggi pomeriggio nel Chiostro degli Zoccolanti verrà presentato il volume “Cerqueto è fatto a ferro di cavallo” (Ricerche e Redazioni) di Gianfranco Spitilli. A presentare l’opera, che tratta dell’attività di Don Nicola Iobbi a Cerqueto, il direttore del Parco Marcello Maranella. A seguire la tavola rotonda, moderata dal giornalista RAI Antimo Amore, “I prodotti del Parco: genuinità, tipicità, qualità. Volano di un’economia”. Mentre domani, alle ore 18.30 nel Chiostro degli Zoccolanti, verrà presentato dal giornalista RAI Umberto Braccili il volume “Vecchia città antica” di Mirko Pierpaoli Papirii e Massimo Di Dionisio. Interverrà anche il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente.





Ap – Sicurezza stradale Programma europeo sulla sicurezza stradale 2001-2010: i risultati

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Ap – Sicurezza stradale

Programma europeo sulla sicurezza stradale 2001-2010: i risultati

di David Ferrante

La sicurezza stradale è un importante problema sociale con costi economici per la società di circa 130 miliardi di euro l’anno. Sono ancora più pesanti i costi umani: nel 2009 in Europa, a causa d’incidenti stradali, ci sono stati circa 35.000 morti (l’equivalente di una città di medie dimensioni!), 140.000 invalidi permanenti, 350.000 feriti gravi e 1.400.000 feriti lievi.

Con il programma d’azione 2001-2010 sulla sicurezza stradale – anche se non è stato raggiunto l’auspicato obiettivo di dimezzare, nel decennio, il numero di incidenti mortali – sono stati comunque ottenuti interessanti risultati: il numero di incidenti mortali ha avuto una riduzione del 36% (contro una riduzione del 25% nel decennio precedente), sono diminuite le vittime di incidenti stradali passando dalle 113 del 2001 alle 69 del 2009.

Nel decennio 2001-2010 il piano d’azione sulla sicurezza stradale ha rappresentato un forte catalizzatore per tutti gli Stati membri l’Unione Europea e ha incentivato gli sforzi volti per il miglioramento della sicurezza stradale.

Solo quattro Paesi, la Lettonia, la Spagna, l’Estonia e il Portogallo, hanno raggiunto l’obiettivo riuscendo a dimezzare il numero annuale di incidenti mortali rispetto al 2001. Il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia hanno registrato il minor numero di incidenti mortali nel 2009, mentre in Romania e a Malta il numero dei decessi è aumentato. Le previsioni per il 2010 indicano un calo degli incidenti stradali pari al 40% contro il -36% del 2009. In Italia il numero di incidenti mortali si è ridotto del 43%.

[fonte: europa.eu].

Evoluzione nel numero delle vittime dal 2001 al 2009

Lettonia (da 236 a 112: -54%), Spagna (da 136 a 58: -53%), Estonia (da 146 a 75: -50%), Portogallo (da 163 a 79: -50%), Francia (da 138 a 67: -48%), Lituania (da 202 a 110: -48%), Slovenia (da 114 a 64: -43%), Italia (da 125 a 68: -43%), Irlanda (da 107 a 54: -42%), Germania (da 85 a 51: -40%), Svezia (da 66 a 39: -39%), Slovenia (da 140 a 84: -38%), UE (da 113 a 69: -36%), Belgio (da 145 a 90: -36%), Finlandia (da 84 a 53: -36%), Paesi Bassi (da 62 a 39: -35%), Regno Unito (da 61 a 38: -35%), Austria (da 119 a 76: -34%), Ungheria (da 121 a 82: -34%), Lussemburgo (da 159 a 97: -33%), Repubblica ceca (da 130 a 87: -32%), Danimarca (da 81 a 55: -30%), Cipro (da 140 a 89: -28%), Grecia (da 172 a 130: -23%), Polonia (da 145 a 120: -17%), Bulgaria (da 128 a 118: -11%), Romania (da 112 a +130: 14%), Malta (da 41 a 51: +31%).

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Lino Manocchia, Linoman98@aol.com Emiliana Marcuccilli, emilianamarcuccilli@libero.it Alessandra Nigro alessandra.nigro@gmail.com

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Chieti. Intervista agli amministratori del Comune di Chieti Rag. Marco D’Ingiullo, Assessore al Demanio e Patrimonio

Chieti, 7 Agosto ‘10, Sab, S. Gaetano da Thiene – Anno XXXI n. 311 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  n. 1/81


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Ap – Enti Locali

Intervista agli amministratori del Comune di Chieti

Rag. Marco D’Ingiullo, Assessore al Demanio e Patrimonio

di Rosaria Maresca

Breve Curriculum:

MARCO D’INGIULLO nasce a Chieti il 4 aprile 1963. E’ Diplomato in Ragioneria ed è Perito Commerciale. Impiegato presso lo Studio di Consulenza Contabile Febbo, ha ricoperto l’incarico di Consigliere Comunale dal 2000 al 2010. È coniugato con due figli.

Deleghe:
Demanio e Patrimonio; Società Pubbliche Partecipate; Informatiz-zazione ed Innovazione Tecnologica; Centro Elaborazione Dati; Servizi Telefonici.

Assessore, quali sono i problemi che ha riscontrato al momento del suo insediamento e quali sono le azioni che porterà avanti?

«Innanzitutto, ho voluto iniziare il mio mandato facendo una ricognizione di tutti gli immobili del Comune. Una ditta esterna, infatti, è stata incaricata perché stilasse un inventario dei beni. Un lavoro importantissimo che ci ha permesso di scoprire – diciamo così – una “realtà sommersa”.»

In che senso? Patrimonio comunale non conosciuto?

«Non precisamente questo. Abbiamo scoperto, bensì, che il Comune possiede dei beni immobiliari il cui valore è di gran lunga superiore a quello espresso in bilancio negli ultimi anni. Dopodiché, da parte mia è scattato un lavoro capillare di controllo sugli affitti di questi locali e ho potuto scoprire che molti locatori non pagano la pigione al Comune: sono inadempienti! Sostanzialmente, quindi, in questo momento sto facendo un recupero credito.»

Lei si riferisce ad immobili dati in affitto a privati cittadini?

«Si. Il Comune possiede numerosi locali, anche negozi lungo Corso Marrucino, per esempio.»

Una situazione paradossale, non crede?

«Si, molto. Ma lo è ancor di più se si pensa che ho scoperto che ci sono altri negozi che hanno addirittura sublocato gli immobili avuti in affitto dal Comune. Sto cercando, quindi, di riportare il tutto ad una situazione di normalità.»

Intorno a quanto si aggira la percentuale di non riscossione degli affitti?

«È considerevole. Posso dirle, per esempio, che c’è un’associazione che ha circa 10.000 euro di arretrati nei confronti del Comune. In tal senso, dunque, mi sono adoperato subito con carta e penna.»

Una sollecitazione di pagamento?

«Certo! Una cosa che bisogna fare e che sto vagliando a tappeto. Il Comune è proprietario di questi immobili, ma sa quanto spende per la loro manutenzione? E per cosa spende, allora, se non ne riceve alcun beneficio?»

Per rimanere in materia, quanto spende il Comune per la manutenzione del suo patrimonio?

«Una cifra elevata. Motivo per cui, probabilmente, alcuni immobili verranno messi in vendita. È un modo anche per poter incamerare dei soldi che serviranno a sollevare il bilancio dell’Ente (non molto florido) e per poter investire, poi, lo stesso ricavato nella manutenzione dei beni storici della città.»

Mi può fare qualche esempio di immobile comunale che andrà in vendita?

«Ci sono degli appartamenti situati nella zona del Centro storico, altri appartamenti a Chieti Scalo e, poi, anche locali di ex scuole dismesse. Insieme ai dipendenti del mio settore sto facendo una ricognizione per vedere proprio questi locali sfitti e decidere, quindi, quali di essi saranno inseriti in un apposito bando. »

Ci sono anche locali di pregio?

«Per lo più locali che sono sicuramente da ristrutturare.»

Per quanto riguarda il Patrimonio Comunale, quali beni, saranno particolarmente tutelati?

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ABRUZZOpress N. 310 del 6 agosto ’10                                                                                                                                    Pag

«I beni storici e quelli che fruttano risorse. Fra i beni che producono interessi, per esempio, ci sono gli appartamenti e i negozi del Centro, per intenderci, quelli che pagano regolarmente l’affitto e che creano gettito, dunque, per le casse del Comune.»

Assessore, sappiamo che l’Agenzia del Demanio Statale ha ceduto parte dei “suoi” beni agli Enti locali, lei già conosce quelli che saranno gestiti dal Comune di Chieti?

«Francamente ancora non sappiamo nulla di certo, anche perché la legge Calderoli non è ancora stata approvata. Immagino, però, che non saranno pochi.»

In una dichiarazione recente, il Presidente dell’Anci nazionale, Sergio Chiamparino, ha detto che alcuni beni che lo Stato ha ceduto ai Comuni potrebbero essere più una rogna che un investimento, lei come giudica queste cessioni?

«Non le giudico negativamente. Innanzitutto perché esse comporteranno un arricchimento immobi-liare e poi perché saranno un accrescimento in attivo del patrimonio comunale. Fra l’acquisizione di questi beni ci potrebbero essere anche dei terreni, quindi tutto di guadagnato.»

Lei ha la delega alle Società pubbliche partecipate, per intenderci “Teateservizi” e “Chieti solidale”, come sono i rapporti con questi Enti strumentali del Comune e cosa intenderà fare per il miglioramento delle stesse?

«Con “Teate servizi” abbiamo ereditato una società che va avanti ma non funziona al 100%. Stiamo cercando di progettare, un nuovo piano industriale che possa dare più solidità a questa società.»

Come?

«Creando nuovi servizi. Un fatto è certo: la società interinale che ci fornisce i dipendenti ci richiede delle somme notevoli. Un costo, all’anno, che si aggira intorno ai 250-300 mila euro. Per poter evitare questa spesa, quindi, stiamo cercando nuove opportunità per questa società, in modo da poterla rendere più stabile e non dover ricorrere all’assunzione tramite agenzia interinale.»

Assessore, lei ha anche la delega all’Informatizzazione ed all’Innovazione Tecnologica, quali sono i progetti in cantiere?

«Premesso che è un incarico che ho ricevuto da poco, sto lavorando ad alcuni progetti che si svilupperanno nei prossimi mesi ma di cui è ancora prematuro parlare.»

Nemmeno una piccola anticipazione?

«Diciamo che ci sarà qualcosa riguardante l’accessibilità informatica ai documenti dell’Ente comunale da parte dei cittadini e delle imprese e poi, sicuramente, perseguendo lo sviluppo del “Codice dell’Amministrazione digitale” si farà in modo di trasformare tutto il materiale cartaceo in digitale. Insomma, si cercherà di fare tutto a portata di click.»

Assessore, leggo dalle sue deleghe che lei si dovrà occupare anche del Centro Elaborazioni Dati, di cosa si tratta?

«Il CED – Centro Elaborazioni Dati – è un ufficio importante, perché raccoglie tutti i dati del Comune di Chieti. Attraverso di esso noi conserviamo il materiale d’archivio del Comune. Si trova vicino piazza San Giustino. A mio avviso dovremmo migliorarlo e renderlo ancora più efficiente.»

Cosa mi dice relativamente ai servizi telefonici comunali e ai piani tariffari dei cellulari aziendali?

«Le dico che ad ottobre scadrà la prima convenzione e sarà motivo di rinnovo dei piani tariffari dei nuovi telefoni aziendali. Spero, attraverso un nuovo bando, di far risparmiare qualcosa all’Ente. »

Assessore, i progetti che le sono più a cuore e sui cui punterà nei prossimi mesi?

«Innanzitutto le alienazioni (di cui le dicevo prima) di alcuni beni immobili comunali – in modo da recuperare liquidità – e poi l’investimento di questi stessi soldi nella manutenzione di altri beni, magari nella ristrutturazione di edifici più importanti. Un altro punto di mio interesse, poi, sarà quello di cercare di favorire la creazione di nuovi locali per lo svolgimento della attività amministrative.»

Come valuta i suoi primi mesi di mandato?

«Direi bene. Dopo un primo momento, in cui per me era tutto nuovo, mi sono ambientato e spero di proseguire con questo ritmo. »

Assessore, cosa ne dice di rincontrarci fra qualche mese per offrire ai cittadini un aggiornamento sul suo lavoro?

«Le dico che va bene, sono qui per questo.»

R.M.

New York:                                                       Londra:                                                                  Milano:

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Giulianova. 1° torneo Beach Soccer – EUROPA Beach Village – QUARTA GIORNATA

1° torneo Beach Soccer – EUROPA Beach Village – QUARTA GIORNATA

La terza giornata è stata interrotta dopo tre partite dal violento temporale di giovedì 5.

Nella giornata di venerdì 6 abbiamo potuto recuperare sei partite e potuto giocare quelle in programma, tranne Brasile-Argentina e Giappone-Cina in campo sabato 7 mattina alle 09:00.

Dalle 17:00 di sabato 7 si disputeranno le 5 finali cat. PULCINI e le 3 finali cat. ESORDIENTI.

In attesa delle finali si sono messi in mostra i seguenti marcatori : con 7 gol NAPOLITANI Leonardo (Ghana); con 6 gol BAMARINOZZI Andrea (Ghana) per la CAT. PULCINI; con 9 gol CERASI Mattia (Uruguay), con 7 gol FOGLIA Federico (Corea) e MARRANCONE Federico (Cina), con 6 gol ARNOLDI Alberto (Brasile) e DI CARLO Federico (Brasile) per la CAT. ESORDIENTI.

Al termine delle finali si svolgeranno le premiazioni. Sono previsti premi per TUTTI.




Bellante. “Elezioni Amministrative 2011”

COMUNICATO STAMPA CIRCOLO PD BELLANTE

Il Circolo del Partito Democratico di Bellante, nella riunione convocata il 30 luglio 2010 presso la propria sede ed avente ad oggetto “Elezioni Amministrative 2011”, ha deciso all’unanimità di chiedere all’attuale Sindaco Avv. Domenico Di Sabatino, la disponibilità a guidare nuovamente il centrosinistra nelle elezioni comunali del prossimo anno.

Il Sindaco, nel ringraziare per la fiducia il Partito, che ancora una volta ha dimostrato unità e compattezza, requisiti necessari per conseguire successi elettorali, ha dato la propria disponibilità a costruire un rinnovato progetto politico ed amministrativo che, in questo momento difficile per gli enti locali,  veda impegnate e valorizzate tutte le risorse del Partito Democratico di Bellante.

Con questo spirito propositivo il Sindaco insieme al Partito Democratico di Bellante, avvierà un confronto con le altre forze politiche di centrosinistra, per giungere alla definizione del programma amministrativo per la prossima legislatura.

Bellante, 7 agosto 2010                                              La Segretaria del Circolo




Ap – 6 agosto del 1945, alle ore 8.16 locali, l’Enola Gay del colonnello Paul Tibbets sganciò sulla città giapponese di Hiroshima “Little Boy”

Chieti, 6 Agosto ‘10, Ven, Trasfigurazione – Anno XXXI n. 310 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  n. 1/81


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Ap – 6 agosto del 1945, alle ore 8.16 locali, l’Enola Gay del colonnello Paul Tibbets sganciò sulla città giapponese di HiroshimaLittle Boy”: la prima bomba atomica della storia dell’umanità. La deflagrazione, avvenuta a 600 metri di altezza, provocò la morte di oltre 140.000 persone e circa il 90% degli edifici venne completamente raso al suolo. Appena 3 giorni dopo, il 9 agosto, la terribile scena si ripeté sulla città di Nagasaki, con le stesse modalità, 80.000 morti.

Quando volano gli “Angeli del bene”

di Filippo Giannini

Leggo su “Orientamenti” e trascrivo un pensiero di George Bernard Shaw: «Gli Stati Uniti d’America sono l’unico Paese occidentale ad esser passati da uno stato di barbarie ad uno di decadenza senza aver attraversato neanche per un giorno quello della civiltà.»Questo articolo vale come premessa per un altro che intendo presentare alla pazienza dei miei lettori e che riguarderà l’isola di Pantelleria nel periodo quando il suo cielo era oscurato da volo degli Angeli del Bene. Questa espressione fu coniata da Winston Churchill per indicare i “liberatori” angloamericani.

Qualche tempo fa “Radio 24” ha trasmesso un “editoriale” (trascrivo a memoria): «Gli iracheni usano i civili come scudi umani, approfittando della riluttanza dei piloti anglo-americani nel colpire i civili.» L’impudenza e il senso del servilismo di certi “editorialisti” non conosce limiti. Infatti è impossibile che un giornalista che si presenta alla radio o alla televisione, quindi persona qualificata, non conosca la verità (quella vera) e, qualora non la conoscesse, è meglio che torni a casa ad aiutare la moglie nelle faccende domestiche.

Quando la querula, leziosa alchimia di parole che si ascoltano, ormai da decenni, lascerà, finalmente, il posto alla Storia seria, solo allora sarà chiara la “tecnica” messa in atto da secoli, dai Paesi plutocratici – ieri l’Inghilterra, oggi gli USA – “tecnica” di ricorrere a quell’arma preferita, infallibile, che il ricco adotta, con sadica infamia, contro il povero per piegarlo, mettendo cioè in atto l’assedio della fame, l’assedio del terrore. Quando tutto ciò sarà più chiaro agli occhi del mondo, solo allora potremo prendere atto dell’entità reale dei danni che regimi, realmente tirannici, hanno arrecato alla civiltà e al mondo.

Qualche tempo fa scrissi (e lo ripropongo) che allo scoppio del secondo conflitto mondiale gli angloamericani idearono le “bombe intelligenti”. In realtà le bombe concepite in quel periodo dagli Alleati si dividevano in tre categorie: “intelligenti”, “intelligentissime” e “geniali”.

Le bombe “intelligenti”, erano e sono, quelle che colpivano e colpiscono edifici civili; quelle “intelligentissime” polverizzavano e polverizzano chiese, monumenti, ospedali, scuole. Ad esempio quella bomba che centrò, in quel lontano 19 luglio 1943, la mia tomba di famiglia al Verano, a Roma, dopo aver distrutto, l’adiacente Basilica di San Lorenzo, e interi quartieri popolarissimi, era una bomba “intelligentissima”. Di quelle “geniali” parlerò più avanti, non prima di aver aperto una pagina di storia riconducendo alla verità una favola secondo la quale è stato Hitler a scatenare il terrore sulle città inglesi. La verità è completamente diversa.

Mi preme, innanzi tutto, ricordare che Mussolini quando dichiarò la guerra alla Francia e all’Inghilterra, il 10 giugno 1940, impose di non sganciare alcuna bomba su territori avversari. Due giorni dopo, esattamente il 14 giugno, bombardieri inglesi infierirono su Torino e Genova, distruggendo edifici e causando numerosi morti e feriti.

Scrive lo storico americano George N. Crocker nel suo “Lo Stalinista Roosevelt”, pag. 210: «Lo stesso Hitler aveva fatto sinceramente di tutto onde raggiungere con l’Inghilterra un accordo per limitare l’offesa aerea alle zone di operazione.»

La teoria del “moral bomber” – come fu classificata nella cerchia di Churchill – risale al 1923 e massimo esponente fu sir Hugh (“Boom”) Trenchard il quale sosteneva che «il bombardiere centrerà sempre l’obiettivo,» come ha scritto Winston Churchill nel libro “The last lion”, pag. 313; è chiaro che l’”obiettivo” sarà il centro residenziale.

Questa “teoria” di Trenchard fu messa in atto dal Maresciallo in Capo del Comando Bombardieri, sir Arthur Harris, dai suoi subordinati chiamato “The Butcher” (il macellaio), per la fredda crudeltà con

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la quale effettuò l’offensiva aerea i cui obiettivi preminenti erano le popolazioni civili, anziché  quelli militari: cosicché «i massicci bombardamenti al cuore del territorio nemico, avrebbero ridotto in rovina le città, la sua gente alla disperazione e il Governo alla capitolazione.» Infatti, mentre la produzione

bellica tedesca e anche quella italiana era programmata su aerei per appoggio tattico, quella anglo-americana era stata impostata per la produzione di bombardieri pesanti. Quindi, da anni, era  stata accettata la filosofia di Trenchard e le popolazioni civili ne subirono le conseguenze. Questo è tanto vero che la RAF disponeva, già all’entrata in guerra, dei terribili mostri volanti quali erano i Lancaster e gli Halifax, apparecchi che potevano trasportare tonnellate di bombe sin nel cuore dell’Europa. Questo mentre, come poco sopra accennato, i tedeschi  possedevano piccoli bimotori tipo Junker Ju 88, o He111, aerei concepiti come appoggio nei campi di battaglia. Gli italiani principalmente dei trimotori S/79 o S/82, oppure bimotori tipo Caproni.

Non so come alcuni capiscioni prenderanno quanto sto per scrivere, ma riferendomi di nuovo a George Crocker riporto quanto egli ha scritto a pag. 210 del volume citato: «Lo conferma anche Spaight (Ministro dell’Aviazione inglese – nda), che Hitler aveva fatto sinceramente di tutto onde raggiungere con l’Inghilterra un accordo “per limitare l’offesa aerea alle zone d’operazioni” e che si decise a restituire pan per focaccia soltanto, suo malgrado, tre mesi dopo che la RAF aveva intrapreso i bombardamenti massicci sulle città tedesche.»

Una delle tante menzogne lanciate su tutto il mondo venne ampliata addirittura da uno dei più autorevoli giornalisti, Indro Montanelli; su Il Giornale dell’agosto 1993, ha scritto che «gli inglesi, quando scesero in guerra non avevano neanche gli occhi per piangere.» Quale idiozia! Gli inglesi nel settembre 1939 disponevano di un quantitativo di aerei superiore a quello della Germania. Che quanto ha scritto Montanelli sia un’idiozia viene confermato da Winston Churchill stesso; infatti a pag. 515, Vol 1° della sua Storia della 2° Guerra Mondiale, riporta una lettera datata 18 settembre1939, nella quale, fra l’altro è scritto: «Il Primo Lord al Primo Ministro: (…). Se l’industria aeronautica, come è organizzata al presente, con il lavoro di 360.000 uomini può produrre quasi 1.000 apparecchi al mese, mi sembra strano che debbano occorrere 1.050.000 uomini per una produzione di 2.000 velivoli (…).» 1.000 apparecchi al mese, con proiezione a 2.000, ed eravamo solo al settembre 1940!

Riprendiamo con ordine.

Sino al giugno del 1940 su Londra non fu sganciata una sola bomba, semplicemente perché il Führer attendeva che la Gran Bretagna si decidesse a trattare. Per confermare l’asserto, partiamo da un punto fisso: l’8 agosto 1940, giorno in cui Goering iniziò l’offensiva aerea sull’Inghilterra. Il già citato George N. Crocker (pag.209) ha scritto: «Fu soltanto la decisione presa a freddo dal Ministro dell’aviazione britannica, l’11 maggio 1940, e non la crudeltà di Hitler, a scatenare la cosiddetta guerra totale.» Infatti è sufficiente rileggere solo alcuni bollettini del Quartier Generale germanico per avvicinarci alla verità: «24 maggio 1940 – Anche nella notte scorsa il nemico ha rinnovato i suoi bombardamenti a caso su obiettivi della Germania (…).» 7 giugno 1940: «Gli attacchi aerei nemici contro la Germania interna (…)>. 22 giugno 1940: <Aeroplani nemici hanno compiuto incursioni aeree sulla Germania attaccando per la prima volta i dintorni di Berlino (…).» Così il 29 giugno e di seguito. Si può immaginare quanto sia costato confessare che la Germania veniva colpita da bombardamenti aerei, quando il Maresciallo Goering aveva autorizzato ad esser chiamato “Mayer” qualora una sola bomba fosse caduta sul territorio tedesco.

Inoltre esiste una testimonianza più che autorevole: quella di Charles De Gaulle, il quale nelle sue Memoirs, ha scritto: «Mi par ancora di vederlo (Churchill – nda) ai Chequers, un giorno d’agosto, alzava i pugni verso il cielo e sibillava: “Non vengono quei maledetti!”. “Ha tanta fretta” gli chiesi “di vedere le sue città ridotte in macerie?”. “Vede”, mi spiegò, “se bombardassero Oxford, Coventry e Canterbury, una tale ondata di indignazione si solleverebbe negli Stati Uniti che l’America entrerebbe in guerra”.»

Non solo De Gaulle, ma anche il citato J.M.Spraight, scriveva: «Se riuscivamo a portare la guerra nel cuore della Germania, la ritorsione era certa; o perlomeno era molto probabile che la capitale britannica ed i suoi centri industriali fossero purtroppo (!) risparmiati, se noi avessimo fatto l’errore di risparmiare i centri tedeschi.»

E così fu.

La determinazione con la quale vennero effettuati i bombardamenti sulle città, sui villaggi e sulle più isolate fattorie sparse nel territorio tedesco o italiano è documentato da questo messaggio inviato l’8 luglio 1940 dall’allora Primo Ministro britannico al Ministro della Produzione aeronautica inglese: «C’è una sola cosa che butterà ginocchioni (i capi dell’Asse – nda), ed è una serie di attacchi spaventevoli, sterminatori da parte dei nostri bombardieri pesanti contro la loro madrepatria.»

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ABRUZZOpress N. 310 del 6 agosto ’10                                                                                                                                    Pag 3

Quando sir Arthur Harris il 22 febbraio 1942 assunse il comando del “Bomber Command” della RAF trasmise il seguente ordine: «Circa la nuova direttiva dei bombardamenti: suppongo sia chiaro che i punti di mira saranno le aree costruite. Non, per esempio, i cantieri navali o le fabbriche

d’aeroplani. Ciò va reso ben chiaro nel caso non fosse stato compreso.»

A guerra terminata, al Maresciallo dell’Aria inglese, sir Robert Saundby, furono poste alcune domande quale comandante e responsabile delle squadriglie aeree che avevano devastato, giorno dopo giorno, il territorio nemico, provocando la morte di centinaia di migliaia di civili. Saundby, pur ammettendo tutto ciò, concluse di non sentirsi minimamente colpevole di quelle distruzioni, avendo eseguito semplicemente gli ordini del suo superiore sir Arthur Harris. A sua volta Harris scaricò le sue responsabilità sul Ministro dell’Aria sir Archibald Sinclair. Questi declinò ogni colpa affermando di aver eseguito gli ordini del Primo Ministro Wiston Churchill.

Per quanto riguarda le bombe “geniali”, è necessaria una breve premessa. Durante uno dei tanti devastanti bombardamenti su Tokio, solo per una coincidenza si notò che concentrando le bombe, specialmente le incendiarie, su un’area ristretta, si otteneva un risultato ancora più devastante. Infatti l’enorme calore prodotto dalle fiamme tendeva, per un effetto fisico, a sollevarsi violentemente, creando un vuoto immediatamente riempito dall’aria fredda circostante; cosicché un forte vento facilitava ancor più la propagazione delle fiamme, con effetti facilmente comprensibili.

I “Liberatori” approfittarono della scoperta e la perfezionarono a danno delle popolazioni civili di Tokio, di Amburgo, di Dresda e di tante altre “fortunate” città. La loro impudenza arrivò al punto che le loro Fortezze Volati con le quali seminavano morte e distruzione, erano nominate Liberators.

Ma il fior fiore della “genialità” gli americani lo misero in atto negli anni 1943-1945 quando sulle nostre città gettarono dei giocattolini e penne, ovviamente destinati ai più piccoli, oggettini caricati di esplosivo. Un ragazzo, mio compagno di classe alla scuola media “Marconi” di Roma, trovò uno di questi “regalini made in USA”, lo aprì e gli esplose in mano: ebbe alcune dita della mano asportate e il viso colpito da schegge. Era il perfezionamento della tecnica del terrore.

Per concludere questa incompleta denuncia, perché non ricordare le “armi di distruzione di massa” in possesso monopolistico di USA e Gran Bretagna sganciate su Hiroshima e Nagasaki, in spregio alle Convenzioni di guerra allora vigenti, in quanto “armi non convenzionali” usate, oltretutto, per polverizzare centinaia di migliaia di civili? E cosa dire delle “Bombe a frammentazione” o di quelle a “uranio impoverito”? L’uso indiscriminato di questi ordigni non è “crimine contro l’umanità”?

I padroni del mondo hanno fatto proprio il “diritto della forza” per abbattere la “forza del diritto”. E allora da che parte sono i “criminali di guerra”? Di contro dobbiamo dar atto che essi sono stati da sempre abilissimi nell’imbonire l’opinione pubblica mondiale, trasformando le loro azioni di predoni in operazioni tese a portare democrazia, pace, benessere, nascondendo, con stupefacente destrezza i veri intendimenti delle loro cento e più guerre di aggressione.

Gli uni e gli altri, americani e inglesi (questi ultimi divenuti ormai la 51^ stella della bandiera USA) hanno avuto sempre la necessità di inventarsi dei nemici per affermare la loro sovranità sul mondo. Ieri erano gli indiani, i messicani, gli spagnoli, i tedeschi, gli italiani, i giapponesi, i cubani, i nord coreani, i vietnamiti, e così di seguito. Oggi i somali, i talebani, gli iracheni. Domani saranno i novelli Stati canaglia, cioè i siriani, gli iraniani, i libici, i venezuelani e così via fino a quando tutto il mondo non sarà globalizzato sotto la bandiera a stelle e strisce.

Per finire, qualcuno potrebbe chiedermi: «Se la verità è quella raccontata, perché quando entrarono i “liberatori” tutti li accolsero osannanti?»

Preciso: non tutti. In ogni caso quel ricordo tutt’ora mi turba e mi fa provare profonda vergogna.

F. G.

Questo articolo sarà pubblicato su “Il Popolo d’Italia”.

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TERREMOTO: PAGANO INCONTRA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’UMBRIA

TERREMOTO: PAGANO INCONTRA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’UMBRIA

(L’Aquila, 6 agosto 2010) Il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, ha incontrato questa mattina a L’Aquila il Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Eros Brega, con il quale ha visitato il centro storico aquilano. In occasione della visita, i due presidenti hanno rinnovato il rapporto di collaborazione istituzionale tra i due Consigli regionali e, dunque, avviate iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni terremotate. Dopo la visita effettuata nel centro storico, il Presidente Pagano ed il collega Brega, sono stati ospiti dell’amministrazione comunale di Fontecchio.

“E’ stata una occasione per rinsaldare il rapporto istituzionale che lega la regione Umbria all’Abruzzo  – ha detto Eros Brega, Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria –. Ho visitato il centro storico della città dell’Aquila dove ho potuto constatare personalmente le ferite ancora aperte prodotte dal terremoto, che il 6 aprile 2009 ha messo in ginocchio il Capoluogo abruzzese. Ho ribadito l’impegno e l’attenzione del consiglio regionale dell’Umbria a favore delle popolazioni terremotate e ho rinnovato al Presidente Pagano – conclude Brega –  il rapporto di vicinanza e di stima che lega le due Assemblee legislative”.

Anche il Presidente Nazario Pagano ha ringraziato il collega Brega per la visita istituzionale in Abruzzo. “Il rapporto che ci lega alla regione Umbria è solido – ha sottolineato il Presidente Pagano -. Con il Presidente Brega ci siamo impegnati ad attivare iniziative attraverso cui poter coinvolgere le due istituzioni regionali al fine di consolidare i rapporti ed avviare progetti con finalità solidaristiche a favore dei comuni presenti nel cratere sismico”.

L’Aquila, 6 agosto 2010




Primo torneo di Rapid Futbol A Tollo dal 9 al 13 agosto la prima edizione del calcetto in gabbia

Primo torneo di Rapid Futbol

A Tollo dal 9 al 13 agosto la prima edizione del calcetto in gabbia

Rapid Futbol: dribbla, tira, para, goal! A Tollo tre giorni di full immersion di calcio 3 contro 3 con il primo torneo di Rapid Futbol, “il calcetto in gabbia”, in programma dal 9 al 13 agosto, presso l’Anfiteatro comunale “Giovanni Falconio”.

L’evento, organizzato dalla Pro Loco Tollo in collaborazione con il Comune, rappresenta una grande novità e un’alternativa al gioco del calcio in ambienti strettissimi.

Una gabbia metallica, su erba sintetica con sponde di alluminio, due tempi da 10 minuti, palla sempre attiva, cambi volanti, senza portiere: semplici regolamenti per un torneo all’insegna del sano divertimento sportivo.

Per informazioni: 3391225413 – 3283830823 – proloco.tollo@gmail.com – Sito ufficiale: www.rapidfutbol.com




Tortoreto. Rimozione barche, il pasticcio del centrodestra spaventa gli amanti del mare il PD di Tortoreto : “Serve una darsena, basta improvvisazioni e favori agli amici”

Rimozione barche, il pasticcio del centrodestra spaventa gli amanti del mare il PD di Tortoreto : “Serve una darsena, basta improvvisazioni e favori agli amici”

Tortoreto, 3 agosto – Nuovo pasticcio del centrodestra di Tortoreto sulla rimozione delle barche. Il Comune di Tortoreto ha infatti scritto un’ordinanza anomala, firmata solo dall’assessore al demanio ( Federico Di Lorenzo ) e non dal Sindaco, che ha creato allarme tra gli amanti del mare proprio in piena stagione turistica.

“Le Barche con autorizzazione possono rimanere dove sono mentre le uniche imbarcazioni ad avere problemi sono i pattini” spiega il segretario del PD di Tortoreto Mauro Di Bonaventura,  “che ovviamente non possiedono le autorizzazioni in quanto non sono mezzi registrati. Allora viene da chiedersi semplicemente a cosa sia servito mettere in allarme gli amanti del mare, e dover far loro rinunciare alla sicurezza di avere il mezzo nei pressi delle abitazioni” . Il dubbio è chiaro: “ Forse l’amministrazione voleva fare un regalo a qualche amico, continuando a svendere il nostro territorio senza la voglia e la capacità di programmare il futuro”.

L’obiettivo, sottolinea il segretario del PD di Tortoreto, “non dovrebbe essere quello di ammassare le imbarcazioni in posti che diventerebbero il loro cimitero. Forse qualcuno si dimentica che molti anni fa avevamo questo problema, invece si dovrebbe realizzare una DARSENA che permetterebbe di avere a Tortoreto il luogo idoneo per le imbarcazioni contribuendo in modo determinante a far diventare la nostra cittadina un centro primario per la nautica da diporto, settore in rapida ascesa. Una grande opportunità di sviluppo economico-occupazionale, che potrebbe nascere da una consolidata programmazione degli Enti Locali Teramani e dell’Autorità Portuali, che dovrebbe trovare l’adesione a programmi PRUSST”.

Bisogna dare velocemente seguito a questa proposta, chiede il PD Tortoretano, ricordando all’amministrazione che “Tortoreto ha una storia marinara che è caratterizzante del nostro territorio e non bisogna assolutamente dimenticarlo e abbandonarlo”.




ODG: CHIUSURA FERIE ESTIVE 2010

ODG: CHIUSURA FERIE ESTIVE 2010
Si comunica che l’ufficio del Consiglio regionale resterà chiuso dal 9 al 29 agosto. L’ufficio riaprirà regolarmente lunedi’ 30 agosto.