Abruzzo. Il PD contro il calendario venatorio triennale.
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico esprime la più netta contrarietà all’approvazione del disegno di legge sul Calendario Venatorio triennale, presentato dal Gruppo consiliare del Pdl e posto all’ordine del giorno dalla Commissione Agricoltura del 2 agosto.
“ Ancora una volta, dopo la disastrosa esperienza della stagione venatoria 2009-2010– spiegano i Consiglieri Camillo D’Alessandro e Claudio Ruffini – la Regione giunge in stato confusionale all’appuntamento con la stagione 2010-2011. La legge nazionale prevede che il calendario venatorio sia approvato dalla Giunta Regionale entro il 15 giugno. Si ripropone una situazione di estrema incertezza sulle regole che disciplineranno la caccia in Abruzzo nel periodo settembre 2010- gennaio 2011”.
Il Gruppo consiliare Pdl ha presentato un provvedimento che pretende di fissare con una legge le regole del calendario venatorio fino al 2013 e di modificare sostanzialmente, senza gli approfondimenti necessari e senza alcuna concertazione con i soggetti interessati (Province, Ambiti territoriali di caccia, Associazioni venatorie ed ambientaliste), importanti norme della Legge quadro regionale n.10 del 2004. Sono state peraltro ignorate le circostanziate proposte di modifica avanzate dalle Associazioni venatorie, dagli Ambiti di caccia e dall’Associazioni ambientaliste.
“ Tale intento – commentano i due consiglieri del Pd – entra in rotta di collisione con il fatto che la Regione Abruzzo non si è ancora dotata dell’Osservatorio Faunistico Regionale e non ha ancora adottato il nuovo Piano Faunistico-Venatorio regionale : figuriamoci se ci sono le condizioni, senza alcuna base tecnico-scientifica e di programmazione, per decidere addirittura un calendario venatorio triennale ! “.
Nel merito del provvedimento, il Gruppo del PD contesta in particolare :
- le norme sulla caccia nelle Zone di protezione speciale e nei Siti di importanza comunitaria, illegittime e contrarie ad ogni logica di corretta gestione faunistica nelle aree protette;
- la generica facoltà di deroga alle norme sui periodi di caccia alle diverse specie, che il disegno di legge affida alle singole Province : si rischierebbe la “legge della giungla”;
- l’aumento delle tasse di concessione dovute dai cacciatori passa dalle attuali 66 euro a 84 euro e cancellate le agevolazioni per i cacciatori ultra settantenni. Il 45% delle risorse derivanti dai versamenti degli stessi sarà utilizzato per finanziare l’avvio e il funzionamento dell’Osservatorio Faunistico Regionale, che dovrebbe invece essere a carico del Bilancio regionale: le Province e gli Ambiti di caccia sarebbero private di risorse essenziali per i piani di miglioramento ambientale e di gestione della fauna selvatica.
“ Il buon senso suggerisce – concludono D’Alessandro e Ruffini – che la Giunta Regionale ritiri il disegno di legge, rinviando le modifiche della Legge quadro regionale ad un confronto attento e meditato, e che si proceda rapidamente all’approvazione del Calendario 2010-2011, colmando un ritardo a dir poco preoccupante”.