USA. Vi racconto l’america…di benny manocchia – decima puntata

Di tutte le stranezze che ho incontrato nei miei tanti anni in questa nazione,di tutte le situazioni impossibili, i casi che penso sono esistiti soltanto in America, uno rimarra’ per sempre nella mia mente.Mi riferisco all’America -delle- guerre,dei soldati,delle forze armate,perfino delle inqualificabili spese per la difesa  (seicento dollari per una tazza del water!), soprattutto mi riferisco allo sfaldato (una volta solido) “amore per la Patria”.

Da una America che usa atomiche sul Giappone con la giustificazione che quella guerra doveva essere vinta ad ogni costo, che arriva alle accuse dirette e incredibili verso quelle nazioni che hanno chiesto l’atomica. Gli americani si sono guardati sbalorditi.Nella
storia del mondo soltanto gli Stati Uniti hanno lanciato atomiche sulla popolazione.
Gli americani si sono dichiarati sempre pronti alle guerre,in Europa come in Giappone.Milioni di soldati sul
fronte che hanno perduto gambe,braccia e qualche volta il cervello.Basta pensare al Vietnam o ancora prima alla Corea.Tornati in casa i soldati furono trattati male,molto male.La popolazione si era stufata di una nazione=poliziotto nel mondo.Ma il Pentagono e’ la forza piu’ forte di questa nazione e mai ha fatto un passo indietro per quanto riguarda la potenza militare.Le cose sono cambiate un po’ da presidente a nuovo presidente,mentre
  la ricchezza di questa nazione (che era vasta) ha lentamente abbassato il
capo di fronte alle continue richieste di ammassare atomiche, cosi’ mettendo in un angolo
i bisogni della popolazione.
La malattia di chi “deve sentirsi il piu’ forte” non aiuto’ la nostra Roma  e i tanti altri imperi nel mondo.
Anche gli Stati Uniti (per ammissione dei cervelloni americani) subiranno quella sorte e si verifichera’ la “caduta” di questa nazione. Succedera’ quando gli americani torneranno alle piantagioni di cotone, lasciando da parte pop corn e birra. Ma non chiedetemi chi ha fatto questa stranissima  previsione.Non mi credereste.

 




USA. Quando arrivai in America la prima volta avevo appena 21 anni,con tutti i sogni e le ambizioni dei giovani.

 

A Giulianova non era  facile “accostare” una ragazza,tentare di farle la corte sperando di ottenere la
promessa di un incontro. Qui,invece,apparve tutto abbastanza semplice.In parole povere,spesso erano le ragazze a chiedere un appuntamento.Questa e’ la verita’.Dapprincipio rimasi incerto,forse era un giochetto per prendermi in giro,forse volevano farsi vedere dai loro padri mentre mi baciavano,cosi’ poi le avrei prese di santa ragione. Ma i giovani,lo sapete,non ragionano molto.Cosi’ mi gettai nella…lotta.Fu eccitante e strana,a volte
ambigua,spesso divertente.In poco tempo capii come si comportavano le ragazze americane e in piu’ imparavo l’inglese, proprio sotto la…guida delle ragazze volenterose e generose.Piu’ passarono gli anni e piu’ capii che
l’americana sa “amare piu’ delle europee”,vuole molto bene quando si innamora,ti rispetta e promette la sua fedelta’ chiedendo la tua. Ma, come credo di avere gia’ menzionato,la stessa donna e’ fragile,cede a certi impulsi anche quando e’ ormai matura,si perde facilmente tra le sciocchezze che animano i matrimoni e abbandona tutto per futili motivi
chiedendo il divorzio  per tornarsene da mamma’. Dopo un po’ di tempo si taglia i capelli,spesso li tinge biondi e s’attacca ad un altro amore che non si sa mai se e’ di “rimbalzo” o se e’ sincero e profondo.
Non ho francamente molte esperienze italiane in questo campo,per cui devo ammettere che,tutto sommato,la femmina statunitense puo’ essere una amica,moglie,madre e amante.Cattolica o no
fa quello che pensa di dover fare anche se la decisione e’ contraria alla sua religione.Per i figli lotta come una tigre;
gli uomini hanno poche probabilita’ di vincere e spessissimo saranno costretti  a vedere i propri figli quando lei gli permettera’ di farlo.La sua e’ una “vendetta” implacabile (purtroppo anche quando ha torto).
L’amore in USA e’ stupendo,splendido,pieno di incertezze  e di cose bellissime, ma tutto
sommato il vero unico profondo senso della famiglia e’ a un livello inferiore  rispetto a quello della famiglia
italiana,nonostante i vari cambiamenti (chiamiamoli morali) avvenuti nella nostra penisola.



USA. VI RACCONTO L’AMERICA…DI BENNY MANOCCHIA — OTTAVA PUNTATA

L’illusione (non soltanto statunitense) che finire i quattro anni universitari assoicurano un lavoro sicuro e ben remunerato, oggi appare,appunto, come una illusione.Il mutamento quasi totale della societa’

ultramoderna ha relegato in un angolo dorato  i geni programmatori del mondo dei computer,i ricercatori di grosse corporations,una manciata di medici che usano il bisturi come Michelangelo con i pennelli.
 Da sempre gli americani hanno ritenuto importante mandare i figli all’ universita’,forse (ma non lo dico con malignita’) perche’ gli emigrati giunti qui da ogni parte del mondo avevano pochissima istruzione.Oggi negli Stati Uniti 21 milioni di studenti frequentano l’universita’. Frequentano centinaia di colleges sparsi nei 50 Stati dell’Unione.I colleges
piu’ famosi,quelli che creano i futuri presidenti degli Stati Uniti, sono: Yale,Harvard,Princeton,Massachusetts
Institute of Technology,Columbia University,Stanford University, Trentasei mila dollari l’anno di retta per ognuno di
queste universita’. Poi,scendendo,si puo’ arrivare a due/tremila dollari in colleges locali.Lo Stato quasi
sempre concede prestiti (non borse di studio,molto rare) agli studenti,che dovranno ripagare la somma quando avranno un lavoro. Le scuole (superiori e universitarie) americane sono sempre molto  dotate di tutto,dallo spazio per le ricerche alle attivita’ culturali ed anche teatrali. Ma
specialmente quando si tratta di attivita’ sportive.I giovani hanno veramente una ottima probabilita’ di emergere nello sport prescelto.Tantissimi gli atleti che frequentano i colleges e nel contempo giocano con le squadre di football e basketball delle scuole stesse.In questo campo spesso salgono alla superficie i
“favori” concessi dalla scuola all’atleta,sotto forma di borse di studio,auto,vacanze pagate ecc.Gli scandali vengono decisamente affrontati ed i colpevoli pagano sodo.
Una nota del tutto personale:il numero degli studenti americani che si fanno notare per l’intelligenza e la
conoscenza delle materie, non e’ molto alto.In genere l’americano (con laurea in mano) riesce meglio
nella cura della sua auto,ad aiutare suo padre nel lavoro di manutenzione della casa ed altri lavori.
Ho conosciuto medici e avvocati bravissimi nell’aggiustare il tetto di casa,la tubatura interna,il pavimento
che invecchia.In sostanza sono quasi tutti sempre pronti a togliersi la camicia e…sudare per
mettere a compimento un “lavoretto richiesto dalla moglie”. Prima ancora ci avevano pensato le madri,
che in questa nazione comandano i figli a bacchetta e si sdebitano aprendo scatolette del…miglior cibo italiano importato dalla Cina.



USA. Una nuova guerra fredda alle porte

Obama da’ i numeri.Non e’ la prima volta e probabilmente non sara’l’ultima prima che lo caccino dalla Casa Bianca.Qualcuno in America dice chiaramente:e’impazzito.Forse avrete letto che mandera’,impacchettati come grassi maiali, venti (dico venti) bombe atomiche in Germania,nella

zona riservata al comando americano.Dopo 70 anni la Germania e’ ancora
sotto il giogo del vincitore dell’ultima guerra.Chissa’ come i tedeschi prenderanno questa decisione.Comunque,niente paura.La decisione
incredibile di Obama si squagliera’ come neve al sole semplicemente perche’ Putin piazzera’ immediatamente altrettante,se non molte di piu’,
testate atomiche puntate semplicemente contro quella base USA in Germania. Immaginate se uno dei due spingera’ quel bottone.Addio Europa,addio America,addio mondo perche’ tutte le altre atomiche sparse sulla Terra (oltre 40 mila dicono) salteranno come candele
romane e vedrete che fuocherello…
Obama ha capito che il mondo lo ricordera’ come un poverello senza idee concrete,eletto presidente di una nazione solo perche’ i 40 milioni di negri che vivono qui hanno votato tutti,ma proprio tutti per lui. Cosi’, arrivato al viale del tramonto,cerca disperatamente di lasciare qualcosa che lo faccia ricordare ai suoi elettori.
L’atomica venne usata dagli americani in Giappone.Chi ricorda quella immane disgrazia?Le atomiche oggi sono piu’ potenti venti volte di quelle.Chi sara’ quell’incosciente che spingera’ il bottone sapendo
che nessuno,mai,vincera’ una tale guerra?
Benny Manocchia

italianinusa55@gmail.com




Vi racconto l’America…di Benny Manocchia settima puntata

Una cosa e’ chiara,oggi,negli Stati Uniti.Le generazioni degli anni Sessanta e Settanta si fecero in quattro per diventare ricchi,o comunque benestanti.Forse quegli anni si prestavano alla lotta furibonda che vide tanta gente impazzire o suicidarsi.Oggi i giovani vogliono soltanto un lavoro qualsiasi:da aiutante nei fast foods a aiutante meccanico nei garages,da

corriere in bicicletta (tra i canaloni di Manhattan) a assistente degli anziani.Non esiste,allora,il richiamo naturale per pensare a una corsa verso il dio dollaro.E comunque non ci sono tanti dollari in giro che potrebbero aiutarli a diventare ricchi.
 Negli Stati Uniti i giovani disoccupati non vanno a dormire sotto il ponte,come i film di Hollywood del passato tentarono
di illustrare.Invece restano a  casa perche’ (anche in America) mamma cucina,lava i suoi panni e dalla sua borsetta esce qualche dollaro mentre il padre urla e
 sbuffa:alla tua eta’ io avevo due lavori.Facile da dire.
Il rapporto genitori-figli  non e’ dei piu’ facili.Spesso leggiamo di tragedie nelle famiglie americane dove i figli hanno ucciso i genitori,
senza chiari motivi.Uno puo’ soltanto immaginare l’umiliazione quotidiana di chi vorrebbe emergere mentre invece deve vivere  a casa,anche se ha 30 anni.
Ai lettori ricordiamo  che gli Stati Uniti hanno una popolazione di 310 milioni di persone sparse in 50 Stati , con religioni,gusti,fervori ed amori di gente che vive qui,ovviamente,ma ha  nelle vene sangue di cento diverse nazioni.Non c’e’,e probabilmente non ci sara’ mai,una salda unita’ che riguarda il concetto della vita.



USA. Vi racconto l’America…di Benny Manocchia sesta puntata

Chi si intende di finanza e conosce gli intricati sistemi dell’economia statunitense,hanno detto che in America uno e’ ricco quando ha almeno 200 mila dollari in azioni e obbligazioni ed una certa somma liquida in banca per le spese quotidiane.Si’,ma forse 40 anni fa. Oggi quegli stessi esperti di ricchezza affermano che azioni e obbligazioni vanno bene,ma molto meglio possedere case e terreni.

E  case e terreni sono presi di mira da chi non e’ ricco ma e’ convinto di avere gli attributi per entrare in quel regno sconosciuto e crudele.Lottano come
forsennati ma quasi sempre troveranno l’intoppo delle banche.Nel mondo
le banche sono classificate come “sanguisuga senz’anima”.Non ho appena inventato questa definizione;invece l’hanno forgiata trecento scienziati che si riunirono all’inizio del Duemila per capire e spiegare
perche’ esistono le banche.Non ci fu una risposta esatta.Dissero soltanto:”Le banche raccolgono il denaro di chi lavora e poi  lo
presta a chi vuole migliorare il tenore di vita:” Bella scoperta! Ovviamente hanno dimenticato di menzionare la realta’:uno deposita
mille dollari in banca e riceve 0.25% di interesse.La banca prende
quei mille dollari e li presta a chi ha garanzie.Che significa? Che se quella persona non potra’ pagare la banca la somma ricevuta piu’ il 7/8 e anche nove per cento di interesse,allora perdera’ tutto quanto ha posto come garanzia:auto,barca,azioni e perfino la casa in casi estremi.
Non sono chiacchiere.Nella crisi del 1929 migliaia e migliaia di americani non riuscirono  a pagare  il debito con le banche e perdettero migliaia di case. .Oggi le banche americane sono proprietarie di un tale numero di case da creare un nuovo paese.
In America ogni cittadino ha il sogno (seminascosto)di diventare wealthy,ricco.Pochissimi ci riescono ed in tanti casi usando sistemi poco chiari…Ma il sogno non muore.This is America! sono stati convinti a pensare.Questa e’ l’America ,tutto e’ possibile qui.E non ci sono dubbi che in realta’ tutto e’ possibile.Tranne la possibilita’ che oggi l’americano diventi ricco,con la forza economica descritta dagli esperti di finanza.

 




USA. Vi racconto l’America…di Benny Manocchia quinta puntata

La politica.Non ci vuole molto tempo per capire che il soggetto della politica  interessa in America cento volte meno che in Italia. Per cominciare non ci sono casi di fratelli-coltelli in una famiglia con un ragazzo

democratico e l’altro repubblicano.Tante risate allorche’ mamma si
lamenta per l’aumento del costo della vita con il figlio che tifa per il partito
al potere.Tutti contro lui, che qualche volta viene punito con la richiesta di lavare per un giorno i piatti.Un po’ piu’ accesa quando la politica entra tra i banchi delle scuole.In sostanza l’americano spesso se ne frega della politica.Se ne ricorda ogni quattro anni allorche’ deve eleggere un nuovo presidente o confermare il presidente in carica.
Il mio lavoro mi ha permesso di entrare,di volta in volta,nel campo di chi manovra la politica.Ci sono situazioni che il cronista ha scoperto  ma
non puo’ riferire per paura di essere querelato,o addirittura denunciato se si tratta di fatti accaduti nel campo militare.Tra l’altro,negli Stati Uniti
ho avuto il permesso di trascorrere alcuni giorni  a bordo della portaerei atomica Nimitz,su un sommegibile atomico lungo l’Atlantico,visitare basi
segrete e molto altro che forse in Italia non mi avrebbero permesso.Voglio dire:c’e’ una vasta apertura con la stampa che ha un
potere enorme:mettere il dito sulle ingenti spese delle forze militari statunitensi senza mai forzare la pressione usando la parola politica.
Insomma la vera differenza con gli USA che l’italiano notera’ e’ proprio quella che riguarda il campo politico.Forse perche’ in America sono due i partiti che contano
e tutto il resto e’ in effetti un giochetto senza valore.O forse perche’
ricchi e poveri sono troppo coinvolti nei loro mondi:diventare sempre
piu’ ricchi o cercare di diventare ricchi.Incredibilmente, la politica ha poco  a che fare su questi binari stranamente convergenti.



USA. Vi racconto l’America quarta puntata

Nel lavoro trovi vera amicizia quando sei tra i  colletti blu,molto meno tra i colletti bianchi:gelosia,invidia,tu hai la Cadillac ed io una modesta Ford…Tu hai casa ed io l’appartamento in affitto.

Ci vuole pazienza e aiuta ripetersi: da noi in Italia non e’ poi tanto diverso.
Oggi molto di meno perche’ in effetti ci sono milioni di disoccupati,ma anni
fa l’uomo aveva due lavori per mettere assieme un piccolo gruzzolo
sperando di poter acquistare una casetta.Fuori dalla metropoli, quasi sempre una casetta di legno.Il sogno vero degli americani:casa,figli all’universita’.Anche le donne lavorano molto.Ma sono fragili.In che senso?
Tuttoggi se il marito compie un piccolo errore,la maltratta a parole,segue partite di baseball sdraiato sul sofa mentre trangugia birre,la giovane moglie urla il classico:voglio il divorzio,e poi ritorna da mamma’.”Incomprensione” e’ la richiesta di rito per ottenere il divorzio.
Sempre stando alle statistiche le famiglie italiane o di origine italiana
sono in fondo alla classifica dei divorzi.Spesso sono i figli che soffrono
per le insofferenze dei loro genitori.Ma anche qui c’e’ proprio un copia e incolla con la vita in Italia.
Vuoi vedere che USA e Italy sono gemelli?
Presto capirete che e’ soltanto una illusione.Soprattutto quando cominceranno a parlarvi di politica…

 




USA. Vi racconto l’America…di Benny Manocchia terza puntata

Un confronto che confonde.La prima cosa che si cerca e’ un lavoro.Anni

fa,per ottenere il visto d’ingresso e di permanenza negli Stati Uniti bisognava presentarsi al Consolato americano,a Napoli,e parlare con
lo specialista dell’immigrazione.Lui ti ricordava:andrai in America perche’
qualcuno ha assicurato che avrai un lavoro, o comunque pensera’ al tuo sostentamento se il lavoro non ci sara’ per qualche motivo.Oggi e’
piu’ facile venire in USA con permessi trimestrali ed oltre.Vedete,l’America ha le capacita’ di seguirti come un mastino se tu decidessi di restare qui…illegalmente.
Inoltre,ammettiamolo,questa nazione ha capito l’importanza del turismo,che piena le tasche del patrimonio statunitense con miliardi di dollari.Quindi:come to America! e’ l’invito.
Ora siete qui.Dove?  Una statistica ha confermato che il 92 per cento degli immigrati soprattutto europei si ferma a New York.Il rimanente raggiunge piccoli paesi (soprattutto) dove ha parenti o amici.
Nella West Coast gli immigrati asiatici vanno a San Francisco o a Los Angeles.
New York oggi ha una popolazione di oltre 18 milioni di abitanti (tra i cinque distretti della citta’ e le zone limitrofe che includono parte del Connecticut e del New Jersey).
Siete a New York,dunque,e cercate lavoro.Il lavoro “assicurato” prima del vostro arrivo richiede la conoscenza dell’inglese.Importante cominciare a biascicare questa lingua che a Brooklyn,per esempio,diventa quasi incomprensibile.Ma voi siete convinti di
conoscerla. Dopotutto avete visto tanti film o telefilm in inglese  con Robert Redford,De Niro,Pacino ed altri attori… Sara’
come entrare in un labirinto.Dal quale,diciamolo subito,prima o poi sarete
capaci di uscire perche’ – chiacchiere a parte – ho visto italiani capaci di fare cose che persone di altre nazionalita’ sognano.
E ora comincate a lavorare in America…

 




USA. Vi racconto l’America..di Benny Manocchia, seconda puntata

Una volta messo piede negli Stati Uniti, scatta il pensiero:non sono piu’ a casa;vediamo dove sono realmente.I primi contatti quasi sempre incerti,soprattutto se la conoscenza della lingua inglese e’ povera.

Ieri, come oggi, l’americano tende ad accogliere lo straniero con aria serena,soprattutto perche’ qui vivono gli eredi di cento civilta’ estere:
ci sono gli italiani d’America per gli italiani d’Italia,gli irlandesi d’America per gli irlandesi d’Irlanda,i tedeschi d’America per i tedeschi della Germania e via cosi’. Aiuta un po’.In parte, stessa lingua,stessa religione,stesso
cibo. L’America, buon Dio, non e’ poi cosi’ lontana dalla Patria lasciata di recente! Ma non aspettatevi molto quando si arriva alla famiglia,
che va avanti,in America,come un carro armato.Trovare una stanza non e’ poi difficile,arrivare al mensile “giusto”  e’ un po’ piu’ difficile.alla manutenzione del locale,alle persone che fanno visita al nuovo arrivato,all’uso di liquori in quella stanza. “We are clean people” vi dicono subito, e ci aspettiamo che lo sia anche tu.Il visitatore,magari un po’ viziato in casa da mamma,si trova lievemente a disagio,ma deve
rispettare i patti. Il vero distacco dalla tua vita di prima.
Qualche volta il nuovo arrivato pensera’:pero’,tutto sommato, forse e’ meglio cosi’.Forse si sentira’ piu’ maturo,pronto a confrontarsi con le dure
richieste del nuovo mondo.
E si avvia al confronto con gli Stati Uniti d’America…