New York. Follia pura abolire il Columbus Day

La giunta comunale di Los Angeles ha deciso di abolire il Columbus day.

Perche’? Forse perche’ e’ la decisione di un gruppo,di una organizzazione anarchica. Ma ci credo poco.
Quando hanno chiesto,,soprattutto gli  italiani che vivono in California,,il motivo di questo gesto la risposta e’ stata : Cristoforo Colombo era un razzista che ha ucciso milioni di indigeni, definiti indiani perche’il navigatore genovese aveva  creduto di essere approdato nelle Indie. Certo e’ che non resteranno con  le mani in mano il 9  ottobre.

benny a casa di franco manocchia

Forse
tenteranno di commemorare Colombo in ogni modo,anche se – a questo  punto – si puo’ immaginare che il comune di Los Angeles non concedera’ permessi agli italiani. Potrebbe scapparci una piccola rivoluzione…
 A New York,intanto, il sindaco De Blasio, ha dichiarato che chiedera’ di coprire la statua di
Colombo,convinto anche lui,che il navigatore italiano faceva parte di un gruppo di razzisti decisi a eliminare i  natives.
Non e’; comprensibile questo atteggiamento.Qualcuno parla di una “posizione..angloamericana”,in somma di gente che non ha mai digerito il fatto che fu un italiano a scoprire l’America e un italiano a  darle il nome: Amerigo Vespucci .
Una frase rimbalza nella mente:perche’ tutto questo non e’ successo negli otto anni di Obama?’La risposta potrebbe essere ovvia. Ma e’ meglio lasciar perdere.La politica,sapete…



New York. Siamo solo alle prime battute per una guerra economica.

New York. Durante una mia breve sosta a Washington ho avuto modo di  ottenere un grosso scoop da un vecchio amico (del quale non posso menzionare il nome).

La notizia   riguarda l’ Italia e,indirettamente, il nostro Abruzzo.
Non e’ una buona notizia. In realtà’ quanto sta succedendo a Washington
coinvolge gruppi di potere intenti a sostenere dei pesanti dazi per le merci provenienti da fuori. Succede che l’Italia nel campo delle importazioni-esportazioni importa prodotti dalla Francia,Cina e infine USA per il 33%
del totale.Quando si arriva alle esportazioni – insistono in America – l’Italia esporta prima di tutto in America,per un totale del 35%. Insomma ci accusano di
sfruttare la situazione,importando soprattutto da Francia e Cina ma esportando
i prodotti italiani negli Stati Uniti. Da qui potrebbe nascere il cosiddetto  protezionismo tanto sbandierato. Misure pesanti anche sui nostri prodotti, come: Alimentari, abbigliamento, elettronica, ottica, macchinari ed altro.
Secondo noi una previsione di perdita di 5/6 miliardi di dollari.
E scusate se e’ poco.
Benny Manocchia



New York. L’importanza delle testate giornalistiche locali

L’importanza dei cosiddetti quotidiani locali e’ stato l’argomento trattato in California da un vasto gruppo di direttori di giornali

californiani. ,uno Stato con una popolazione di 40 milioni.  Almeno trenta giornali  curano i lettori di cittadine  che vanno da 15 mila a cento mila. abitanti.
Perche’ e’  importante il giornale locale,e’ stata la  domanda principale nel corso del convegno. Quasi tutti i direttori presenti sono stati concordi nel sostenere che rappresenta un valido aiuto per quanto riguarda i servizi sociali.. Dalla semplice lista delle farmacie aperte alla necessita’ di conoscere quali e quanti taxi operano nel paese, dalla lista dei cinematografi aperti al
serviizio di ambulanza e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Un altro punto chiaro e preciso espresso e’stato quello dell’aspetto
economico del ;paese.La pubblicita’ (che negli Stati Uniti e’ sempre stata l’anima del commercio) fa conoscere ai cittadini le ultime novita’,i prezzi migliori ecc, su un ingente numero di prodotti..E non dimentichiamo  l’importanza di far conoscere le ultime notizie
ai cittadini,novita’ che i grossi giornali nazionali non seguono .Infine la possibilita’ di avere spazio per fare commenti,dare suggerimenti ai cittadini del paese.
Insomma il giornale locale e’ importantissimo e non lo dicono soltanto i direttori. Una inchiesta svolta a Fresno ha ottenuto
ll’80 per cento di approvazione: noi vogliamo il nostro giornale, e’ stata la risposta.
Chi sa che cosa risponderebbero in IItalia i lettori dei nostri giornali locali…
Benny Manocchia



New York. Trump e Berlusconi, uniti e colpiti dalla giustizia.

Che cosa succede negli Stati Uniti? Per molti siamo vicini a una nuova guerra civile,Questa nazione ha vissuto

l’orrore di una guerra fratricida tra Nord e Sud molti anni or sono. Oggi la questione e’ puramente politica. Una grossa
fetta della popolazione USA non riesce a digerire il successo di Donald Trump. Il Novanta per cento della stampa americana gli e’ contro e non sa piu’ che cosa inventarsi per farlo apparire come uno che “deve andarsene da Washington”.
Hollywood gli e’ contro,persino i miliardari statunitensi ce l’hanno con lui. Nessuno,pero’,e’ riuscito fino ad ora
a spiattellare i motivi per tanto odio. Qualcuno augura la sua morte e fa riferimento al deputato Steve Scalise che
e’in ospedale  con ferite gravi inflitte da un fucile di un pazzo. “Fara’ la stessa fine di Scalise” urlano nei comizi.
E’ una crisi che non ha paragoni in America,nonostate il fatto che ormai un po’ tutti sono convinti di vivere in una
terra piena di persone violenti,armate e pronte a tutto.
La controparte cerca di fare quel che puo’,ma e’ chiaro che prima o poi ci sara’ una reazione piu’ o meno seria…
Un po’ come e’ successo a Berlusconi,ora anche la famosa  “giustizia giusta’ statunitense cerca in qualche modo
di dargli contro. Ma quel che piu’ meraviglia e’ che perfino alcuni senatori del partito repubblicano (lo sgesso
di Trump) cercano di mettere il bastone tra le ruote dell’agenda preparata dal neo presidente.
Forse potremmo dire che tutto il mondo e’ paese.
Benny Manocchia



New York. Manocchia: il pezzo forte dell’Italia rimane il turismo.

Caro Direttore, come si annuncia l’estate a Giulianova? Intendo dire per quanto riguarda il turismo. Certo non scopro nulla quando dico che i turisti sono sempre stati un valido aiuto economico per il nostro paese. Tedeschi,inglesi,francesi sono,negli anni,diventati abituée della nostra spiaggia. Negli ultimi anni anche i giapponesi visitano la stupenda spiaggia

che ci sta tanto a cuore.Per non dimenticare gli americani, che sono arrivati in molti. Ma… le cose penso che
cambieranno. Ancora una volta  l’ente turismo statunitense avverte chi fa programmi per una visita in Italia e soprattutto lungo le spiagge adriatiche, di “andare altrove”, “l’Italia non e’ piu’ sicura,la gente e’ diventata scorbutica,i prezzi
incontrollabili,il cibo scadente”. Insomma non manca nulla. Certo l’avvertimento di chi comanda il turismo statunitense non si riferisce direttamente a Giulianova, Tuttavia la nostra spiaggia e’ una delle piu’  belle in Italia, non puo’ sentirsi estranea. Forse
qualche dichiarazione giunta da Washington non e’ del tutto sbagliata.:l’Italia non e’ piu’ tanto sicura,molti italiani si comportano villanamente nei confronti dei turisti…  Il turismo USA e’ in fase calante:chi viene in America non lo fa certamente per le spiagge ma piuttosto per vedere la Statua della liberta’, la Fifth Avenue di Manhattan,gli immensi campi di grano dell’Iowa. Oggi e’  partito il comando:mettiamo in evidenza le spiagge americane che sono accoglienti e
 a prezzi contenuti. Ma non e’ vero.Miami Beach,la perla del turismo USA, ha alberghi a prezzi incredibilmente  alti,
per non parlare dei cubani che hanno messo sottosopra una lunga fetta della spiaggia floridiana.
Allora dobbiamo curare attentamente la spiaggia giuliese: sempre pulita, gestita da gente con garbo,con menu
eccezionali e divertimenti vari nel corso delle serate. Ricordiamo che il turismo per il nostro paese rappresenta una grossa… trasfusione di denaro.
Benny Manocchia
da New York



New York. Quell’incontro con Frank Sinatra Jr.

New York. Era un uomo timido, forse pieno di complessi Frank Sinatra junior. Suo padre lo aveva tenuto sotto controllo sin da ragazzo,quando i suoi compagni lo prendevano in giro, forse perché’ non amava chiedere  appuntamenti alle ragazze che le sue sorelle,Nancy e Tina, continuamente gli presentavano. Aveva studiato musica e tentato il canto come suo padre. Una voce leggera, non faceva presa. Frank Senior non sapeva piu’ come “svegliare mio figlio sempre tra le nuvole”,disse piu’ di una volta. Junior si avvicinava ai trentanni allorché’ qualcuno lo rapi’,il classico kidnapping dei figli dei ricchi e famosi.  Speculazioni della stampa: old blue eyes (come chiamavano Frank senior) ha organizzato tutto per pubblicita’. Ma non fu cosi’. Frank coinvolse potenti amici e alla fine suo figlio torno’ a casa. I giornali scrissero che il padre aveva pagato duecento mila dollari per la liberazione. Lo incontrai la prima volta mentre usciva dall’ hotel Fontainebleau di Miami beach. Curvo,occhi bassi,accompagnato da due uomini,le guardie del corpo imposte dal vecchio Frank. Chiesi a uno dei bodygards: vorrei intervistare Frank junior per una rivista italiana. Rispose subito:”Guarda,mi dispiace,ma Frank non scherza,ci ha dato ordini chiari:state con lui giorno e notte, tenetelo lontano dalla gente!”. Il 16 marzo 2016 a Daytona (Florida) a  72 anni,un attacco cardiaco gli strappò il timido Frank all’affetto delle sue due sorelle. Suo padre lo attende lassù’, finalmente tranquillo.

Benny Manocchia



New York. Noi italiani siamo dei formidabili inventori…ma poi ci copiano

Gli americani l’hanno definito meal of the day,il pasto del giorno.

 La chiamano come fossero nati in Italia:pizza,pizza,pizza!  Tre miliardi vendute ogni anno in 70 mila pizzerie. Un miliardo di affari l’anno,ma qui

non possiamo essere sicuri,non tutte le pizzerie registrano le vendite “ufficiali”.

FOTO ARCHIVIO
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Il nome nacque a Gaeta nel decimo secolo e nei secoli la pizza e’ entrata nelle case di miliardi di persone.
Nei miei numerosi viaggi ho sentito “pizza” in Thailandia, Nuova Zelanda, Costarica, Tokio.
Piace perche’ e’ buona,si prepara rapidamentre,costa poco e le signore l’adorano perche’,tra altre cose,non devono
lavare piatti e forchette e coltelli. Con 12-15 dollari una famiglia (madre padre e due bambini) fa tranquillamente cena.
Naturalmente aggiungendo coca cola per i piccoli,magari una birra per i piu’ grandi.
Dalla classica Napoletana alla Chicago Deep Dish (con bordi alti,un po’ alla siciliana) alla Detroit con crosta bassa
lo stile e la preferenza della pizza cambia da Manhattan a Los Angeles, da Cuba alla Svezia,insomma dal polo nord al polo sud.
Me e’ nel profondo Sud degli Stati Uniti (Geogia,Mississippi,Texas,Alba ma) dove esplode il gusto a volte unico
di chi ama la pizza:con pepperoni (una specie di salamino piccante),cipolla e funghi,bacon,ananas,spinaci e prosciutto e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Con l’ingresso ufficiale dell’estate,gli americani si apprestano ad entrare in acqua con una fetta di pizza in mano andranno al cinema all’aperto dove potranno acquistare una buona fetta di  pizza per 3/4 dollari.Ma e’  importante segnalare che i piu’ noti  ristoranti statunitensi oggi  aggiungono nei loro menu: pizza intera o a fette.
Qualche volta facciamo cose che il mondo intero pima o poi usa.
Benny Manocchia



New York. Chi comanda, in politica, deve fare il proprio dovere.

Caro Direttore, ho avuto modo di leggere la polemica PRC e sindaco di

FOTO (C) WALTER DE BERARDINIS - WWW.GIULIANOVANEWS.IT
FOTO (C) WALTER DE BERARDINIS – WWW.GIULIANOVANEWS.IT

Giulianova. Certo che se fossi in Italia mi troverei sempre nei…guai
perche’ sarei intervenuto a testa bassa. Capisco (ma forse non capisco) che il partito di rifondazione comunista non ha molto da criticare,considerando che per anni hanno messo sottosopra il nostro paese,tuttavia il sindaco non puo’ soddisfare la critica affermando che la precedente amministrazione ha creato i problemi. Chi va al potere ha il dovere di riparare gli errori di prima,senza tante chiacchiere inutili.
Insomma una polemica tra due…perdenti.intanto il nostro cimitero appare
come un ammasso di sporcizie ed altro. Come era diverso il nostro paese tanti anni fa!!
Ciao e buon lavoro.
benny



New York. Il Sindaco deve essere di tutti i giuliesi

Caro Direttore, nel mio libro che uscira’ tra poco metto in evidenza la netta  differenza tra personaggi politici americani e italiani . I primi  sempre pronti a rilasciare interviste, gli italiani,invece, si comportano come se le interviste le danno soltanto  al Padreterno. Ricorderai quando chiesi al sindaco di Giulianova di rispondere ad alcune mie domande per tenere informati i nostri paesani in USA. Qualcuno mi disse che il sindaco non avrebbe concesso

Sala consiliare del Comune di Giulianova
Sala consiliare del Comune di Giulianova

una intervista a un giornalista che non la pensa come lui. Un punto molto chiaro che riguarda l’Italia. Chi cura
l’amministrazione comunale di un paese risponde soltanto a chi ha votato per lui. Grande qualita’ politica!
Oggi un mio caro amico giuliese mi comunica che una organizzazione (se ho capito bene Il cittadino governante?) ha
chiesto al sindaco del nostro paese di dimettersi. Figurarsi. Dio gli ha dato  quel posto e guai a chi lo tocca! Ma non
cambia,comunque,il fallimento di un sindaco che va al lavoro soltanto per gli amici del suo partito. Ancora una volta
a Giulianova fa la voce grossa chi e’ contro i cittadini che appartengono a un partito opposto.Vergognoso!
E anche tipico di chi si sente il comandante del paesino.Una sorta di “lei non sa chi sono io”. Ebbene,ora lo sappiamo.Il “comandante” potrebbe anche fare i bagagli e lasciare il suo lavoretto in municipio.
Benny Manocchia



New York. Gli americani credono che il nostro paese sia finito.

Caro Direttore, secondo gran parte della stampa Usa la nostra bella (e bistrattata nazione) si sta lentamente squagliando. Per molti, la fine e’ a pochi passi. Esagerazione. Stiamo in piedi (qualche volta traballando) da alcuni millenni…

FOTO ARCHIVIO - Concorso pittorico
FOTO ARCHIVIO – Concorso pittorico

La fiacca spiegazione americana si basa su alcuni punti a noi noti: i soliti scioperi, l’instabilita’ politica,il fatto che
in Europa siamo considerati come scolaretti della seconda elementare, che i giovani italiani sono abulici e contano molto sui genitori e sui nonni, ed altre cose ancora. In gran parte e’ vero. Ma da qui ad affermare che l’Italia si sta squaggliando c’e’ una bella distanza.  Quando ero bambino, a Giulianova, e rimasi all’ospedale 70 giorni, ferito dopo il bombardamento
dei nostri “alleati”, ho visto la resurrezione di gente sconfitta,umiliata,affamata. Questo la stampa USA non lo sa,o forse fa finta.  Alla fine,pero’ svela il vero motivo della presa di posizione:  secondo certa stampa americana, gli
italiani  hanno in  parte abbandonato la politica di sinistra,quella severa,che creava incendi e feriti durante alcune
manifestazioni. Ecco tutto. La spiegazione non ha senso e dimostra soltanto che molti,moltissimi giornali statunitensi hanno virato il timone a sinistra. Nessuna fine per l’Italia. Non dobbiamo dimenticare chi siamo stati e chi possiamo ancora essere. Soprattutto i giovani.
Benny Manocchia
da New York