Giulianova. PRC: le considerazioni del Presidente Vasanella sono infondate e sciocche

Apprendiamo dalla stampa che il signor Vasanella si è prodigato in una lunga lettera di considerazioni sul 25 aprile. Nulla di nuovo, considerazioni risibili e storicamente infondate appartenenti allo sciocchezzaio che dal dopoguerra viene recitato da tutti i fascistelli post fascisti per mistificare i fatti.

Archivio
Archivio

Se il fascismo è stato sconfitto ciò non toglie che di fascisti e di spacciatori di idee fascistoidi, di revisionismi e di amenità varie ve ne siano ancora tanti nel nostro paese. Al coro di costoro si unisce il signor Vasanella cui rispondiamo con le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (notoriamente non un comunista).

Nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro.”

Se avessero un qualche dignità dovrebbero abbandonare i ruoli istituzionali che ricoprono con ipocrisia. Non ci stupisce il loro fastidio e nervosismo ogni volta che si ricordano “valori morali e civili di portata universale” cui loro si sentono di non appartenere.

Ci dispiace per loro, poverini, cercheremo di far loro ottenere un “permesso di soggiorno” per accoglierli nel popolo italiano, magari dopo la frequentazione di qualche lezione di storia.

Partito della Rifondazione Comunista

Circolo “Pasquale Di Massimantonio” Giulianova




Giulianova. PD: Vasanella e Gentile non conoscono la storia

Il presidente del CC di Giulianova (dott. Paolo Vasanella, ndr), così come peraltro l’amministratore unico di Julia Reti (avv. Luca Gentile, ndr), non conoscono la storia di quegli anni o, più
probabilmente, fa finta di non conoscerla. La festa del 25 aprile è una
festa di liberazione dall’occupazione nazista, dal Governo fantoccio di
Mussolini e soprattutto da un regime e da una dittatura che uccideva,
deportava e, quando andava bene, somministrava olio di ricino. Il 25
Aprile rappresenta nella memoria collettiva del nostro Paese e nella
storia d’Italia, una data su cui poggia buona parte della società in
cui

Nicola Zingaretti a Porta San Paolo a Roma il 25 aprile 2020

viviamo e di quella libertà che troppo spesso diamo per scontata.
Spiace notare che le belle parole e le iniziative del Sindaco, non
corrispondono affatto al pensiero della sua maggioranza, sempre più
spostata verso quella destra poco conservatrice ma molto reazionaria e
populista che ben conosciamo in altre realtà e, che se fosse stata
conosciuta dai giuliesi, difficilmente oggi amministrerebbe la città. La
nostra speranza è che il Presidente del C.C., che nell’assise civica
dovrebbe svolgere il ruolo di garante di tutti i gruppi politici e di
conseguenza di tutta la cittadinanza, non essendone in grado, ci faccia
la cortesia di seguire l’esempio del suo ex collega Paesani.
All’amministratore unico della Julia reti che “ci concede” di intonare
Bella ciao, va il nostro augurio di poter sempre coltivare un
anticonformismo in tempi di democrazia e di non ritrovarsi mai costretto
a ben altri canti da adunata del sabato in piazza.
Ci aspettiamo che le menti più illuminate di questa maggioranza si
dissocino dalle affermazioni del presidente del Consiglio.

PARTITO DEMOCRATICO GIULIANOVA




L’ignoranza genera stupidi, la malafede genera mostri.  Viva il 25 aprile!

 

Prof. Carlo Di Marco

di Carlo Di Marco

 

Mi aspettavo, come è giusto che sia, anche dopo le dimissioni di un consigliere comunale di Giulianova che aveva sbeffeggiato la ricorrenza del 25 aprile con frasi violente, sessiste e tipiche di un determinato modo criminoso di vedere questa ricorrenza, che si aprisse un dibattito. Ne sarei lieto se non fosse che questo non si è ancora veramente aperto: qualcuno ha tentato di ripercorrere sui social le tracce del dimissionario consigliere comunale, altri si sono espressi con delle argomentazioni apparentemente dialettiche, ma non meno inquietanti.

Premesso che i principi costituzionali sono e dovrebbero essere ritenuti sempre presenti in ogni attività politica istituzionale anche sotto le bombe (quindi anche in periodo di corono-virus), il 25 aprile del 1945 non fu una festa delle bandiere rosse, bensì la festa di liberazione dalla barbarie fascista e nazista da parte di un popolo in armi che si ribellava al fascismo, all’occupazione nazista e lanciava i termini epocali di un nuovo umanesimo. Fu un evento inclusivo? Certo! Tutte le componenti sociali e politiche della collettività nazionale, che fino a quel momento avevano subito carcere, tortura, fucilazioni, stupri e stermini si ribellavano come un sol uomo. Con quale espressione possiamo definire questo fenomeno? Unità, inclusività, coesione, dialettica, volontà politica comune, unitario slancio costituente. I costituzionalisti lo chiamano “clima costituente”. Tutte le componenti sociali e politiche confluirono in un organismo unitario che aprì la strada all’Assemblea Costituente con il voto del 2 giugno 1946, in cui le donne tenevano a battesimo la Repubblica democratica e antifascista. Vediamo un po’: ci furono degli esclusi? Certo! I fascisti. Perché l’insurrezione popolare del 25 aprile del 1945 fu un evento contro il fascismo e l’invasione nazista, ma non solo: pose le basi per costruire una nuova forma di stato mai esistita prima di allora.

Bandiera Italiana foto archivio di Walter De Berardinis – (C) giulianovanews.it 

Ma esaminiamo meglio qualcosa: che significa esattamente “ una nuova forma di stato mai esistita prima di allora”? È tutta qui la portata storia e “millenaria della nostra Patria”. Per la prima volta nella storia dell’umanità, infatti, la democrazia sostanziale, vista dai classici del pensiero politico antico e moderno come ruolo attivo, partecipativo e di controllo della grande massa dei governati sui governanti, diventava possibile. Per la prima volta rispetto a tutte le democrazie conosciute nella storia, fin da quella degli antichi, la Costituzione repubblicana (che entrerà  in vigore poco meno di tre anni dopo) prevedeva – offrendone anche gli strumenti di realizzazione – che tutte le persone, a prescindere da ogni condizione sociale, economica e politica, potessero avere un ruolo attivo partecipativo e di controllo nell’esercizio dei pubblici poteri. Vero è che prima varie costituzioni a tanto erano già arrivate (cost. francese del 24 giugno 2793, atti della Comune di Parigi, la costituzione della Repubblica di Bologna, quella della Repubblica romana ecc..), ma chi sa come mai erano state tutte esautorate e annullate con il ferro con il fuoco e con inenarrabili bagni di sangue di poveri innocenti. Il 25 aprile del 1945 si interruppe finalmente questa continuità aberrante aprendo la strada finalmente per l’umanità, mostrandone gli strumenti istituzionali di realizzazione, al riscatto dei poveri dei più umili degli oppressi e dei perseguitati di ogni tipo di potere.

È più chiara ora la portata epocale di quell’evento? Fu una cosa da comunisti staliniani? Ma per carità!!! L’opera monumentale di Antonio Gramsci lasciato morire in carcere; l’opera culturale indefessa perché nascesse un nuovo costituzionalismo come quella di Hans Kelsen; la svolta di Salerno del 1943 compiuta dal Partito comunista italiano in favore di un nuovo umanesimo (tutt’altro che staliniano), il Comitato di Liberazione Nazionale e il voto del 2 giugno 1946, il lavoro ammirevole dell’Assemblea Costituente diedero alla storia la Costituzione repubblicana aprendo quella strada sopra brevemente mostrata. Il 25 aprile non deve più essere celebrato dopo 75 anni? Io credo invece che dovrebbe essere celebrato in eterno.

Si tratta di una festa che esclude i fascisti? Premesso che non è obbligatorio festeggiare questo giorno (ci mancherebbe altro) chi non era felice il 25 aprile del 1945 e non festeggiava l’evento che mi sono sforzato di illustrare in tutta la sua portata storica? I fascisti. Solo loro. E chi oggi non è felice di festeggiarlo: ancora loro. I fascisti. Ma per non festeggiarlo non saranno mai perseguitati da nessuno. Diversa era la sorte in pieno fascismo per gli antifascisti costretti alla clandestinità all’esilio, torturati e perseguitati in ogni modo.

Affermare, infine, che il fascismo è morto e sepolto nella migliore delle ipotesi è cosa da miopi e da ignoranti: il fascismo è nelle cose, nei comportamenti, nelle scelte politiche, nelle pretese. È nella violenza quotidiana sulle donne, sui bambini, sui diversi, sui più sfortunati; è nelle violenze perpetrate nei fermi di polizia, quando accadono, calpestando lo spirito di Beccaria presente nell’articolo 27 della Costituzione; è nelle scelte politiche di governanti senza scrupoli che tentano di sotterrare i diritti costituzionali sul lavoro, sulle libertà individuali, sull’eguaglianza sostanziale; il fascismo è nelle rivendicazioni spudorate di “pieni poteri” da parte di capi politici fieramente autoritari, è nel restare seduti in Parlamento anche davanti alla testimonianza palese di chi ha subito il lager nazista; è nella valorizzazione delle squadracce di Casa Pound laddove ad esse si conferiscono poteri di “vigilanza” come in Lombardia e come si vorrebbe fare anche a Giulianova (mozione Lega docet). Nella peggiore delle ipotesi affermare che il fascismo sia morto e sepolto è cosa da fascisti. Questi, ciò affermando, vorrebbero legittimarsi e darsi una parvenza di dialettica, cercando di collocarsi nei tessuti istituzionali di una Repubblica che li rifiuta. Poiché chi conosce la Costituzione sa che il fascismo non è un’idea con cui sia possibile confrontarsi ed interloquire. Il fascismo, in ogni sua forma, è un crimine che solo si persegue in termini di rispetto della legalità.

Ultima nota che serenamente esprimo: un consigliere comunale, dopo aver espresso quel che pensa del 25 aprile, forse si è un po’ vergognato e si è dimesso. Chi invece rappresenta il massimo consesso rappresentativo di una Città antifascista e democratica che sempre festeggerà questa data, dovrebbe per coerenza trarre simili conseguenze, pur sapendo che se non dovesse farlo, per fortuna e grazie al 25 aprile del 1945, non c’è nessuno squadrista che andrà mai a prelevarlo.

Carlo Di Marco




Giulianova. Domani si tolgono i sigilli al Condominio Orsini

Polizia Urbana di Giulianova – Foto Archivio 

Secondo il verbale della Asl ripristinate le condizioni igienico-sanitarie
dell’immobile che permetteranno ai proprietari di rientrare negli
appartamenti

Il Sindaco Jwan Costantini comunica che domani, lunedì 27 aprile, gli
agenti di Polizia Municipale procederanno con la rimozione dei sigilli al
complesso edilizio denominato “Condominio Orsini 63”, a seguito del
ripristino delle condizioni di agibilità dei locali interessati, accertate
dai tecnici della Asl.

Infatti il verbale redatto dagli Uffici Igiene e Sanità Pubblica della Asl
del 24 gennaio 2020, certifica, finalmente, il superamento di tutte le
criticità igienico/sanitarie dell’immobile, precedentemente rilevate a
maggio 2019.

Con questo certificato trova dunque attuazione quella parte della ordinanza
sindacale di giugno, n. 139, con cui, ottemperando al contenuto di
provvedimento del Commissario Prefettizio di dichiarazione di inagibilità
dell’immobile, era stato imposto al Comune di sgomberare l’intero
condominio.

“Questa amministrazione è riuscita a risolvere un’altra annosa situazione
che abbiamo ereditato da altri– dichiara il Sindaco Jwan Costantini – che
permetterà ai proprietari di poter rientrare nei loro appartamenti,
regolarmente acquistati. Infatti dopo la presa d’atto da parte del Comune
del verbale della Asl del 24 gennaio 2020, l’ordinanza con cui si
disponeva lo sgombero dei condomini è automaticamente revocata a seguito
del ripristino delle condizioni di agibilità dei locali. Nel pomeriggio di
domani, quindi, i Vigili Urbani procederanno a togliere i sigilli a tutti
gli appartamenti ed a rimuovere i cartelli di sgombero”.




Giulianova. Il Cittadino Governante: noi festeggiamo il 25 aprile, mentre la maggioranza deride questa data

25 APRILE 2020: IL CITTADINO GOVERNANTE LO FESTEGGIA, LA MAGGIORANZA LO DILEGGIA

Foto Archivio manifesto ANPI 2020

Noi del Cittadino Governante ringraziamo tutti coloro che hanno voluto partecipare all’iniziativa che abbiamo promosso per festeggiare il 25 Aprile 2020. In particolare il Prof. Enzo Fimiani e il Prof. Carlo Di Marco per le loro preziose comunicazioni; il Preside Giulio Belfiore, l’onorevole Franco Gerardini e tutti gli  esponenti politici della Giulianova antifascista per le loro interessanti testimonianze.
Ci ha fatto particolarmente piacere, inoltre, ospitare gli interventi di numerosi giovani dalla forte carica ideale che hanno espresso il valore della memoria di fatti storici fondamentali per la nascita della nostra Repubblica.
Dalla lotta per la Liberazione sono nate la democrazia, la Repubblica e la Costituzione italiane così come le conosciamo, celebrarla ogni anno significa avere coscienza collettiva del fatto che queste conquiste vanno preservate e sempre più attuate.
Poiché sentiamo profondamente questi valori, anche quest’anno abbiamo voluto organizzare un’iniziativa pubblica, nonostante le difficoltà del momento, anche in considerazione del fatto che il Comune non ha promosso alcunché.
Anzi, dalla maggioranza sono venuti fatti sconcertanti: un consigliere comunale della lista Verso ha vilipeso con linguaggio greve il 25 Aprile; l’amministratore unico della Julia Rete, noto esponente della destra giuliese e sostenitore politico del Sindaco Costantini che lo ha nominato alla guida della predetta Partecipata pubblica, in un post sul suo profilo facebook ha deriso con toni sprezzanti la Festa della Liberazione e quella del 1° Maggio, dimenticando forse che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Del primo abbiamo chiesto le dimissioni e lo ha fatto, del secondo aspettiamo che il Sindaco chieda le dimissioni.

Giulianova 26 aprile 2020
IL CITTADINO GOVERNANTE
associazione di cultura politica




I parchi di Giulianova diventeranno palestre a cielo aperto

 

Assessore allo Sport e Verde pubblico Federico Taralli

I parchi cittadini Franchi, Cerasari ed Annunziata saranno riaperti per
ospitare le attività offerte dalla palestre di Giulianova. Lo rendono noto
l’Assessore allo Sport Federico Taralli ed il Sindaco Jwan Costantini, in
attesa che la materia venga nuovamente disciplinata dal prossimo decreto
ministeriale. Intanto la settimana prossima l’Assessore Taralli incontrerà
i titolari delle strutture sportive private della città per organizzare
questa iniziativa e fare in modo che i parchi possano diventare davvero
delle palestre a cielo aperto, gestendo i flussi d’ingresso e rispettando
le distanze di sicurezza tra i partecipanti.

“Era questa un’esigenza molto avvertita in città – dichiara l’Assessore
Taralli – soprattutto da parte di quanti erano abituati a fare sport
all’aperto ed abbiamo ritenuto opportuno venire incontro alle loro
richieste, usufruendo nei nostri spazi verdi che meritano di essere
apprezzati anche in questo periodo e nel frattempo conciliare le attese
dei lavoratori del settore”.




Giulianova. Fondo di solidarietà. Raggiunti più di 9 mila euro da destinare alle famiglie in difficoltà con il pagamento delle utenze


Entro quindici giorni la pubblicazione online del bando

L’Amministrazione Comunale ricorda ai cittadini che è ancora possibile
effettuare donazioni al fondo di solidarietà istituito dall’Ente per
sostenere i nuclei familiari giuliesi in difficoltà con i pagamenti delle
utenze, a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Ad oggi la somma
raggiunta è di oltre 9 mila euro, anche grazie alla generosità di
associazioni, aziende e privati del territorio.

Si può donare ancora tramite bonifico bancario, codice IBAN IT 08 P 05424
04297 000050009246, con causale “Comune di Giulianova – Emergenza
Covid-19”, Banca Popolare di Bari.

L’Amministrazione è al lavoro per redigere il bando a cui potranno accedere
i cittadini in difficoltà con il pagamento delle bollette, che verrà
pubblicato entro quindici giorni sul portale web del Comune di Giulianova.




Giulianova. Anche la città ricorda i suoi martiri, il Sindaco annuncia l’iter per la Medaglia al Valor Civile per i giuliesi morti nei bombardamenti aerei del 1943 e 1944.

Anniversario della Liberazione d’Italia

Il Sindaco Costantini annuncia che verrà avviato l’iter per la richiesta di
conferimento della Medaglia d’oro al valor civile alla Città di Giulianova

Monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale di Giulianova  (cimitero di Giulianova)

In occasione dell’Anniversario della Liberazione d’Italia, il Sindaco Jwan
Costantini comunica alla cittadinanza che si attiverà per avviare l’iter
per il conferimento alla Città di Giulianova della Medaglia d’oro al
valore civile da parte della Presidenza della Repubblica, perché venga
finalmente riconosciuto l’alto tributo di vittime e feriti civili
della Resistenza, il più alto della provincia di Teramo.

FOTO ARCHIVIO libro di Lucio Cancellieri

Grazie ai contributi di Riccardo Cerulli, protagonista della Resistenza
giuliese e teramana, e agli studi e alle ricerche degli ultimi anni,
sopratutto di Andrea Palandrani e di Walter De Berardinis, oggi appare
nitido il tributo che Giulianova pagò – il più alto nella provincia di
Teramo, in termini di vite, di dolore e di violenza durante
l’occupazione nazi-fascista, la ritirata dei tedeschi e i
bombardamenti degli alleati. Dall’agosto 1943 all’aprile 1944, si
contano 111 bombardamenti, decine di morti e di feriti. Numeri che
oscillano tra i 23 caduti riportati da un documento della Prefettura, ai
52 secondo altri. In ogni caso, il numero maggiore di vittime della
Provincia. Il 1944, l’anno bisesto, si aprì con i tedeschi a minare il
porto. Giulianova era solcata da numerose traiettorie aeree, aerei
nazifascisti diretti in Africa e aerei anglo-americani diretti a Nord, a
partire dall’ottobre del ’43, infatti, subì circa 120 operazioni
di mitragliamento, bombardamento e spezzonamento, che provocarono diversi
morti e feriti e il danneggiamento o la distruzione di svariate
abitazioni, causando l’inevitabile esodo dei giuliesi verso le
località limitrofe più sicure. Tra le incursioni più potenti vi furono
quelle del 29 febbraio 1944: come tre terribili ondate, alle ore 13.00,
13.30 e 15.30 ad essere bombardato da aerei alleati fu il rione di San
Rocco, proprio davanti alla chiesa omonima e all’antico ospedale della
città, poi Istituto “Castorani”: 10 morti, tra questi il
giornalista Francesco Manocchia, e 29 feriti. Intanto, nel marzo dello
stesso anno era nata la brigata partigiana “Giuliese Garibaldi”
che arrivò a 80 combattenti guidati da Riccardo Cerulli. Un altro gruppo
che si costituì fu la brigata “Alfredo Parere”, che operava in stretto
collegamento con Cerulli.
Senza dimenticare, tra gli altri, Vincenzo Alleva, accusato di aver
spezzato quello che in realtà era un filo telefonico, e per questo
attraversato da due colpi di fucile e da un colpo di pistola alla tempia
nei pressi di villa Migliori, sede del comando tedesco, e Flaviano
Pultrone, che i nazisti uccisero a colpi di moschetto e poi crivellarono
di pugnalate, reo di non aver consegnato il proprio cavallo, seppure non
lo possedesse più.

Oggi, nel mezzo del centro storico, dove un tempo c’erano case e vite,
resta una ferita, proprio alle spalle del Municipio, Piazza “Caduti
29 Febbraio 1944”, ma pochi, ancora troppo pochi, conoscono i nomi di
coloro che persero la vita in questo luogo e in altri della città, sotto
le bombe e per mano dei nazisti, e sanno che Giulianova merita la medaglia
d’oro al valore civile.




Giulianova. Lista Civica Al Centro della Città: Simone Paesani ha sbagliato ed ha fatto la cosa più adeguata. Si è dimesso!!

Simone Paesani ha sbagliato ed ha fatto la cosa più adeguata. Si è dimesso!!

Non ha compreso che, chi sta nelle istituzioni, deve avere, prima di ogni altro cittadino, un comportamento consono.

Pierangelo Guidobaldi

Tanto più in un Consiglio Comunale come quello di Giulianova, luogo, che per decenni, si è distinto per la qualità della politica.

Ciò in coincidenza di una data estremamente importante per tutti gli italiani.

Tutti siamo parte di questa data e non soltanto uno schieramento, come qualche volta è parso di capire.

Solidarietà piena alle associazioni che oggi rappresentano donne e uomini che raggiunsero questo traguardo dal nome libertà.

Tuttavia azzarda confusione chi vuole accostare questo grande giorno ad un semplice gesto simbolico quale quello della consegna della fascia di Sindaco alla Madonna dello Splendore.

La laicità dello Stato è ben altra cosa rispetto ad una strumentale presa di distanza da simboli e riferimenti religiosi.

La laicità dello Stato fu il frutto, semmai, di splendido equilibrio tra le forze democratiche che scrissero la Costituzione

Ma, aldilà dell’appunto, questa offerta simbolica miete così tanto fastidio ?
In verità l’obiettivo che si nasconde dietro una polemica che agita solo gli animi, riguarda il giovane Sindaco, che fa tanto; si muove, offre la sua costante presenza; è a disposizione di tutti i cittadini.

Sembra somigliare proprio a quei sindaci della sinistra giuliese che, tramite la propria passione, hanno aiutato la nostra cittadina a crescere.

Mancava da tanto tempo un capo dell’Amministrazione che dedicasse l’intera giornata a Giulianova.

Ben venga l’opposizione perché averla significa essere controllati per non sbagliare e fare meglio per il territorio.

Lasciamo in pace, però, i gesti innocui, rivolti non solo a chi crede, ma a chi crede che la tradizione della Madonna e di Bertoldino, in qualche modo, sia una sorta di nume tutelare, anche riparatrice nei confronti del malcapitato contadino il quale, non creduto dai giuliesi, fu selvaggiamente picchiato.

Semmai dovesse persistere la seccatura verso questo gesto, che si faccia un corteo e si vada a riprenderla, la fascia.

E’ ancora lì, sull’altare, dove ogni giorno vengono ricordati anche i martiri per la libertà.

Lista Civica

AL CENTRO DELLA CITTA’

Giulianova




Pensioni anticipate al 27 aprile 2020 Il Comune rende noto il calendario per presentarsi agli Uffici Postali secondo la ripartizione di cognomi

Sala consiliare del Comune di Giulianova foto Archivio

Torna attivo anche l’Ufficio Postale di Colleranesco

Il Comune di Giulianova rende noto che le pensioni del mese di maggio per i
pensionati titolari di un conto BancoPosta, di un libretto di risparmio o
di una carta Postepay Evolution, saranno accreditate in anticipo il 27
aprile 2020. Si raccomanda di accedere al ritiro tramite l’uso dello
sportello Bancomat.

Per coloro che invece devono ritirare la pensione direttamente all’Ufficio
Postale, sarà necessario presentarsi agli sportelli, dal 27 aprile al 2
maggio 2020, dalle ore 8.20 alle 13.35 dal lunedì al venerdì e dalle ore
08.20 alle 12.35 il sabato, secondo la seguente ripartizione di cognomi,
attenendosi tassativamente a questo calendario:

– Lunedì 27 aprile dalla A alla B
– Martedì 28 aprile dalla C alla D
– Mercoledì 29 aprile, dalla E alla K
– Giovedì 30 aprile dalla L alla P
– Sabato 2 maggio dalla Q alla Z

Da lunedì 27 aprile tornerà ad essere attivo anche l’Ufficio Postale di
Colleranesco.

Ricordiamo agli utenti che l’entrata all’interno degli Uffici Postali è
scaglionata e si può accedere uno alla volta e che la fila all’esterno
sarà gestita dagli agenti di Polizia Municipale e dai volontari di
Protezione Civile, al fine di evitare eventuali assembramenti.

Grazie alla convenzione sottoscritta tra Poste Italiane e l’Arma dei
Carabinieri, tutti i cittadini giuliesi di età pari o superiore ai 75 anni
potranno chiedere di ricevere gratuitamente a domicilio le somme di denaro
delle pensioni, delegando al ritiro i Carabinieri.