resentazione calendario artistico 2018 Morlacchi, autore: Tanino Liberatore.  

Presentazione calendario artistico 2018 Morlacchi autore: Tanino Liberatore.
Venerdì 5 gennaio 2018 a Giulianova,presso la sala Buozzi, alle ore 17.00, present azione del calendario 2018 di Tanino Liberatore e del centro stampa Morlacchi, a sostegno dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, sezione Teramo Onlus. 13 tavole di Tanino Liberatore per questa iniziativa benefica.




Giulianova. Piscina comunale. Apertura solo dalle ore 14 alle 21 con esclusione della domenica e dei giorni festivi.

Al vaglio dell’Amministrazione le
possibili soluzioni per garantirne l’apertura durante la mattina.

La Piscina comunale rimarrà aperta dal lunedì al sabato con orario 14-21.
Chiusura la domenica e i giorni festivi.

Piscina Comunale

L’impossibilità di articolare diversamente l’orario di accesso alla
struttura si deve a carenza di personale. A seguito infatti del
pensionamento di un dipendente, a cui inevitabilmente ne seguiranno altri
nel corso dei prossimi tre anni, non è per il momento possibile garantire
in totale sicurezza l’apertura durante la mattina. Il problema potrà
essere risolto in due modi, al vaglio dell’Amministrazione. O mediante
nuove assunzioni, compatibilmente con le risorse del bilancio che deve
essere approvato entro fine febbraio, oppure affidando, tramite un bando
pubblico, la gestione della struttura per il pomeriggio in modo da
garantire, tramite il personale comunale, l’apertura durante il
mattino.




Giulianova. Sinistra Italiana: lo spettacolo politico del PD giuliese è tragicomico

Il teatrino dell’assurdo…
Lo spettacolo politico offerto dal PD negli ultimi periodi è addirittura tragicomico visto che ormai sconfessano e criticano i loro stessi assessori anche se nello stesso tempo dicono di sostenerli.

Sinistra Italiana

L’instabilità politica dovuta alla loro incertezza e alla loro incapacità di operare in maniera coerente e coesa con il resto della maggioranza sono un dramma per la cittadinanza e per Giulianova che sta diventando la Cenerentola d’Abruzzo.
A pagarne i danni sono i commercianti  con la situazione dei dehors che ancora attende un regolamento, sono gli organizzatori di eventi che continuano a vedere lacci sempre più stretti dall’amministrazione e nessuna agevolazione, sono i cittadini e i turisti che non possono ammirare una Giulianova accogliente e bella.
In tale contesto non vedo altro che un continuo bisticcio e una assurda corsa confusa verso le elezioni.
Ma in questa città abbiamo bisogno di tornare alla politica vera, senza qualunquismo e ipocrisia. Ci aspettiamo quindi che il PD torni a parlare di quale futuro voglia costruire per Giulianova altrimenti rischiamo di spalancare le porte alle altre forze politiche e questo pericolo è da evitare in maniera assoluta.
Gianmarco Ciccolone
Sinistra Italiana Giulianova



Giulianova. Prima guerra mondiale: Augusto Angelozzi, il marinaio morto alla fine del conflitto.

Augusto Angelozzi nasce a Giulianova il 10 agosto 1895 alle ore 4,30 in Via Porta Marina al civico 30, da Vincenzo Angelozzi e Splendora Maradonna. Solo il 14 agosto sarà registrato dalla 28enne levatrice Rachele Angelozzi alla presenza dei testimoni: il 43enne benestante Emidio Paoloni, il 46enne guardia municipale Girolamo De Benedictis e dell’Assessore più anziano Apollo Caravelli in sostituzione del Sindaco Francesco Acquaviva. Nel 1913, alla visita di leva, viene assegnato come marinaio alla Regia Marina Militare del compartimento di Ancona ed entra il 27 ottobre 1914. Finita la guerra, per le gravi patologie contratte al fronte, verrà messo in pensione. Il 22 agosto 1921, alle 11,30,  si unisce in matrimonio con Addolorata Addazi davanti al Sindaco, Giuseppe De Bartolomei.

Lapide del Duomo dove manca il nome di Augusto Angelozzi

La 19enne Addolorata Addazi era figlia di Pasquale Addazi e Carmina Feliciani. Presenziarono come testimoni: il 28enne agricoltore Giuseppe Di Massimantonio e il 63enne Giuseppe Di Giuliano. Il 21 gennaio 1933, ore 15,00, all’età di 37anni, morirà a Giulianova nella casa posta in Corso Garibaldi. Sarà il 28enne muratore Flaviano Addazi (cognato) e il 45enne giardiniere Francesco Di Donato a comunicare la scomparsa al comune LL presenza di due testimoni: il 58enne bracciante agricolo Giovanni Lamolinara e il 33enne bracciante agricolo Giovanni Di Donato.

I Salmi della Patria di Francesco Manocchia stampato nel 1921

Anche se non è presente nell’Albo d’Oro dei caduti della prima guerra mondiale e sulla lapide posta sulla facciata del Duomo di San Flaviano, fu proprio l’amico e concittadino giuliese, il giornalista Francesco Manocchia, a ricordare il povero Augusto nella 5° ristampa de “I Salmi della Patria” in occasione del 4 novembre 1935 stampato dall’editore catanese Giuseppe Intelisano.

Parte del libro I Salmi della Patria di Francesco Manocchia

Se i famigliari sono in possesso di documenti, foto e lettere, possono contattarmi all’indirizzo mail

walterdeberardinis@gmail.com

Walter De Berardinis

Corona sul Duomo di San Flaviano




Giulianova. Prima guerra mondiale: Umberto Luigi Leopoldo Albani un cannoniere nella grande guerra

Umberto, Luigi, Leopoldo Albani, nasce il 22 novembre 1894 a Giulianova in Via del Corso al civico 11 dal 40enne calzolaio Francesco e dalla calinga Adelaide Di Carmine. Solo il 26 novembre sarà registrato all’anagrafe alla presenza di due testimoni: Emidio Paolone 42enne benestante e Raffaele Del Nunzio 46enne proprietario. Nella visita di leva della sua classe 1894 a Teramo viene spostato nella classe 1895 per poi fare la leva nella Regia Marina Militare il 20 ottobre 1916. Giungerà al corpo il 27 ottobre 1916 con la qualifica di marinaio semplice. Era alto 1,72, occhi e capelli castani, sapeva leggere e scrivere, di professione pescatore. Il 30 dicembre 1916 passa ad allievo cannoniere e il 1 luglio 1917 passa cannoniere scelto ed il 7 agosto 1919 viene congedato.  Nello stesso anno entra nelle Ferrovie italiane a Pescara. Il 27 dicembre 1920 si unisce in matrimonio a Castellamare Adriatico (Pescara) con Sennura Pierina Patricelli. Dopo pochi anni, la moglie, morirà per malattia. Il 1 maggio 1925, forse per le condizioni di salute, viene assegnato al Corpo reali equipaggi del genio ferroviario per poi passare impiegato ferroviario il 20 ottobre 1929 a Pescara. Il 10 marzo 1928, a Giulianova, si unisce in matrimonio in seconde nozze con la 26enne giuliese Elena, Rosina, Giulia De Lucia alla presenza di due testimoni: il 29enne proprietario Concetto Ciafardoni e il 51enne commerciante Giulio De Martiis, oltre al delegato del Podestà, Domenico Maggi. Purtroppo non abbiamo trovato la data precisa di morte, ma dopo pochi anni morì a Pescara, oggi il suo nome è sulla lapide dei caduti posta sul Duomo di San Flaviano.

Purtroppo il suo nome non compare nell’Albo d’Oro della prima guerra mondiale e neanche nei Salmi della Patria di Francesco Manocchia, quasi sicuramente l’iscrizione sulla lapide giuliese deve intendersi come marinaio con gravi patologie contratte durante i quasi 4 anni di guerra. Altro problema riscontrato nel redigere la sua biografia sono la mancanza di dati certi sul curriculum militare della marina militare ad oggi introvabili.

I famigliari posso mettersi in contatto con il sottoscritto per ampliare la sua biografia

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmail.com

Umberto Luigi Leopoldo Albani sulla lapide di San Flaviano

Libro Quando C’Era la guerra di Francesco Manocchia




MONTORIO AL VOMANO: QUEL TRENO CHE NON ARRIVO’ MAI A DESTINAZIONE. La Ferrovia Giulianova-Teramo-Montorio al Vomano

di Pietro Serrani

Di recente, per non dire da sempre, sulla carta stampata e su altri mezzi d’informazione, si torna a parlare spesso della linea ferroviaria Giulianova-Teramo apostrofata, ingiustamente, “ramo secco” o “binario morto”, in contrapposizione ai treni che sfrecciano lungo la dorsale adriatica. La maggior parte dei teramani, però, non sa che questo tratto ferroviario nacque con un intento ben più ampio: doveva collegare l’Adriatico a Roma, passando per Teramo, Montorio al Vomano, Capitignano, L’Aquila e la Capitale. «Il Sig. Sindaco», si legge infatti su una delibera del Consiglio Comunale di Montorio al Vomano, datata 9 marzo 1873, «ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla progettata ferrovia da Giulianova per Teramo a Montorio al Vomano, che potrebbe prolungarsi ulteriormente sino a Roma. Ha ricordato che con la legge 28 agosto 1870 numero 5858 fu ammessa la costruzione del tronco ferroviario Giulianova-Teramo, e che interrogato questo Consiglio dal Governo con deliberazione 11 febbraio 1871 risolse di concorrervi in massima nella relativa spesa…».

Stazione Ferroviaria di Teramo (Collezione Fabrizio Pedicone)

Promotore di questa iniziativa – che era già stata oggetto di studio da parte del governo borbonico nel 1855 – fu Francesco Sebastiani, deputato parlamentare montoriese, nato nel 1827 e deceduto a Giulianova nel 1878, che sostenne alla Camera, nel 1865, la necessità di realizzare questo tronco di strada ferrata, contrastando la proposta di legge dell’onorevole collega notareschino Giuseppe Devincenzi (Notaresco, 1814 – Napoli, 1903), all’epoca ministro dei Lavori Pubblici, che voleva far passare la ferrovia per la Valle del Vomano. Più tardi, nel 1873, anche l’onorevole Settimio Costantini (Teramo, 1839 – Roma, 1899) in una seduta del Parlamento, ripropose lo stesso progetto del suo predecessore montoriese (si veda Le Ferrovie sull’Appenino Abruzzese, in “Provincia Oggi” – Trimestrale dell’Amministrazione Provinciale dell’Aquila, aprile-giugno 1995, numero monografico; e Egidio Marinaro, Francesco Sebastiani: la formazione culturale e l’impegno politico di un notabile del secolo scorso, in “Aprutium”, Organo dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche di Teramo, 1996, n° 1-2).

La stazione ferroviaria di Teramo fu inaugurata, come riportano le cronache dell’epoca, il 15 luglio 1884 con l’arrivo del treno inaugurale delle 14 e 15, sul quale viaggiavano anche due deputati montoriesi: gli avvocati Crescenzio Scarselli (Montorio, 1837 – Teramo, 1892) e Luigi Bernardi-Patrizii (Montorio, 1842 – Roma, 1915). Alcuni anni dopo, però, per interessamento del senatore Giuseppe Andrea Angeloni (Roccaraso, 1826 – Napoli, 1891), sottosegretario ai Lavori Pubblici nel secondo governo Cairoli, venne aperta anche la linea Roma-Sulmona e il progetto della Teramo-L’Aquila-Roma cessò di esistere. Nel 1922 fu inaugurato il tratto L’Aquila-Capitignano e si riaccese la speranza: sorsero comitati interprovinciali, associazioni pro-ferrovie, si parlò di questione ferroviaria, furono fondati persino dei giornali (come “Il Problema Ferroviario”, di L’Aquila, che titolavano a più colonne: «La Teramo-Capitignano è indiscutibile») furono progettati altri tracciati, ma siamo arrivati ai giorni nostri e tutto è rimasto come quell’afoso pomeriggio del 15 luglio 1884. L’unica novità è che il tratto Giulianova-Teramo è stato elettrificato nel 2003.

Montorio al Vomano, nel corso degli ultimi secoli, è stata un’importante crocevia di traffici stradali da e per Roma e la costa adriatica. Eppure, nonostante abbia dato nell’Ottocento i natali a ben tre deputati al Parlamento, non è riuscita ad avere una propria stazione ferroviaria e, quindi, a creare le condizioni per una maggiore crescita e un maggior sviluppo del territorio.

Pietro Serrani

Pubblicato sul quotidiano teramano “La Città” del 20.12.2017

 




Giulianova. Prima guerra mondiale: Biagio Abbondanza, disperso nella conquista del Monte Asolone (1.520 m.)

Biagio Abbondanza - foto Walter De Berardinis
(C) Biagio Abbondanza – foto  (R) Walter De Berardinis

In ricordo dei nostri caduti nella 1° guerra mondiale

Giulianova. Il soldato Biagio Abbondanza nasce a Giulianova il 2 febbraio 1883, alle ore 20:15, da Pasquale Abbondanza e Vincenza D’Ilio, entrambi agricoltori; sarà la stessa levatrice o/e mammina, Costanza Angelozzi, a dare la notizia in Comune per la registrazione del nascituro. Biagio, il 5 aprile 1913, nella vicina Mosciano Sant’Angelo, si unirà in matrimonio con Maria Crocetta Stipa. Nel 1901, nel distretto militare di Teramo verrà giudicato prima rivedibile e poi idoneo per il servizio di leva per la sua classe 1883, così verrà descritto: alto 1,54, capelli e occhi castani, di professione agricoltore, illetterato, idoneo con matricola 12490. Nel 1914 arriva la primogenita Splendora Abbondanza, nata il 26 febbraio 1914 a Mosciano Sant’Angelo poi trasferitasi a Morro D’Oro ed il 30 dicembre 1935 si sposa a Giulianova con Alfredo Gorgoretti.  Il 14 luglio 1915 nasce la secondogenita Carmina a Montepagano (Roseto degli Abruzzi) anche lei si trasferisce con la famiglia a Morro D’Oro, poi il 28 agosto 1923 tornerà a Giulianova. Intanto Biagio il 30 marzo 1916 viene messo rivedibile; il 5 maggio è lasciato in congedo illimitato; il 10 luglio parte per il fronte; il 29 luglio entra nel 59° reggimento di fanteria di stanza a Civitavecchia – parte della Brigata Calabria; il 7 novembre è in zona di guerra con la compagnia 353° mitraglieri Fiat con la dotazione della “Villar Perosa”, una pistola mitragliatrice – denominazione ufficiale. FIAT modello 1915.

(C) Walter De Berardinis - Foto Ufficiale dei caduti giuliesi
(C) Walter De Berardinis – Foto Ufficiale dei caduti giuliesi degli anni ’20

Dall’inverno del 1916 e fino al 13 gennaio 1917 parteciperà alla conquista di Cima Lana. Dal 13 gennaio 1917 viene spostato nella Brigata Caltanisetta e successivamente nel 21° reggimento di Fanteria della Brigata Cremona. Da questo momento in poi parteciperà alle battaglie per conquistare: l’Altipiano di Asiago; in particolar modo il Monte Ortigara e Monte Rasta; poi l’Altipiano della Bainsizza e Podlaka. Il 17 aprile 1917 nascerà il terzogenito Raffaele a Montepagano (Roseto degli Abruzzi) e successivamente si trasferisce con la madre a Morro D’Oro. Nel gennaio 1918, agli ordini del Colonnello Enrico Chiodi, inizia l’offensiva del Monte Asolone, ma dopo pochi giorni, nonostante l’alto valore dimostrato dal 21° e 22° reggimento fanteria, gli uomini devo arretrare. Purtroppo, nel combattimento del 14 gennaio 1918, il nostro Biagio Abbondanza, muore e rimane sul campo colpito da mano nemica. Il corpo non verrà mai più ritrovato. Oggi, il suo nome è iscritto nell’Albo d’Oro “Abruzzo e Molise” – (Vol II) del 1927 – Province: AQ – CB – CH – TE, Pagina: 1, Sub in Pagina:5, custodito presso l’Archivio di Stato di Teramo; sul monumento dei caduti posto sulla facciata del Duomo di San Flaviano; nella ristampa del libro di Francesco Manocchia “Quando C’Era la Guerra” della Artemia editrice e nella foto ufficiale stampata dopo la fine della guerra, edizioni degli anni ’20, ma solo il nome.

Abbondanza Biagio aveva anche una sorella, Mariagrazia Abbondanza, nata a Giulianova il 21 gennaio 1888, sposata con Pietro Di Pancrazio il 2 febbraio 1908 a Giulianova, poi morta il 9 maggio 1936.

Alla memoria, Biagio, è stato insignito della medaglia interalleata della Vittoria con Regio Decreto numero 1918 del 16 dicembre 1920; della medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia con Regio Decreto 19 ottobre 1922 numero 1362; della medaglia a ricordo delle Guerre 1916-1917-1918 istituita con Regio Decreto del 21 agosto 1920 numero 563.

 

Ps. Se qualcuno conosce gli eredi di questo soldato può mettersi in contatto con il sottoscritto

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmail.com

Monumento della Prima Guerra Mondiale a Giulianova
Monumento della Prima Guerra Mondiale a Giulianova

 

Questo è il primo caduto in ordine alfabetico, seguiranno altri medaglioni dedicati ai caduti giuliesi di tutte le guerre.

Libro Quando C’Era la guerra di Francesco Manocchia




Giulianova. Prima guerra mondiale: Sabatino Acquarola, soldato morto a Lonigo (Vicenza) per malattia

 

Sabatino Acquarola, morto e dimenticato dalla sua città

Di Walter De Berardinis

Soldato Sabatino Acquarola del 130° reggimento Fanteria

Giulianova. Sabatino Acquarola nasce a Giulianova il 29 marzo 1883 alle 9,14 nella casa posta in Via per Mosciano al civico 44, dal papà Luigi (27enne) e la mamma Filomena Scrivani entrambi agricoltori; saranno Francesco Tribuiani, sarto (24enne) e il custode Filippo Di Marco (32enne) a testimoniare in comune l’avvenuta nascita. Nel 1901 viene inserito dal Sindaco, Francesco Ciafardoni, nella lista di leva ed inviato a visita nel Distretto Militare di Teramo (numero 10). Così verrà descritto dalla commissione medica: alto 1,58, capelli e occhi castani, illetterato ed inserito nella lista leva della classe 1883 al numero 300.

libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18

Il 4 luglio, dopo tre anni di leva, viene posto in congedo illimitato. Intanto conosce e sposa Splendora Nepa e decide di emigrare fuori dall’Italia; arriverà negli USA il 19 ottobre 1908, partito da Napoli con la nave passeggeri Indiana con il numero 101845050580 e cuccetta numero 336. . Richiamato alle armi per la mobilitazione del R.D. del 22 maggio 1915 – circolare 370 del G.M. e 394 del 1916 non si presenta il 10 luglio 1916 perché all’estero. Solo il 12 agosto si presenterà nella sede del corpo, ma pochi giorni viene mandato in licenza straordinaria di convalescenza di 60 giorni in seguito a rassegna. Il 19 ottobre si presenta al Distretto Militare per poi essere destinato alla sede di pace del 82° reggimento fanteria – Brigata Torino. Dopo alcuni mesi di addestramento, il 7 marzo 1917 giunge al fronte unendosi al 130° reggimento fanteria (deposito 81° fanteria) – Brigata Perugia, nei settori tra Monti Zebio e Colombara, nella zona del vicentino. Probabilmente, il soldato Sabatino Acquarola, contrare una malattia per cui verrà trasportato nelle retrovie dove morirà nell’Ospedale Civile di Lonigo il 24 maggio 1917, all’età di 34anni, poi sepolto nello stesso comune. Oggi viene ricordato nel libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18; nella foto degli anni ’20 “Eroi caduti per la patria” e nel libro di Francesco Manocchia “Quando c’era la guerra”. Per una serie di errori di trascrizioni e dimenticanze dell’epoca, non fu mai citato nella lapide dei caduti posta sulla facciata ovest del Duomo di San Flaviano. Con questo articolo spero di aver riparato questa grave lacuna. Continua…..

Walter De Berardinis

Gli eredi posso contattarmi walterdeberardinis@gmail.com

Lapide del Duomo di San Flaviano . prima colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Lapide del Duomo di San Flaviano . Seconda colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Il soldato Sabatino Acquarola è stato insignito della medaglia interalleata della Vittoria con Regio Decreto numero 1918 del 16 dicembre 1920; della medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia con Regio Decreto 19 ottobre 1922 numero 1362; della medaglia a ricordo delle Guerre 1916-1917 istituita con Regio Decreto del 21 agosto 1920 numero 563.

 

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

 




Giulianova. Buon 2018 dalla nostra redazione

Tantissimi auguri per un felice 2018.

La redazione de giulianovanews.it

 

Giulianova




Giulianova. Lutto: è scomparsa la mamma del coordinatore cittadino di “Noi con Salvini”

Giulianova. Ieri sera è scomparsa, all’età di 90anni, la signora Palmarosa (Ninetta) De Ascentiis – vedova Mastrilli, mamma del coordinatore cittadino di “Noi con Salvini” e titolare del notissimo locale “Gran Caffè dè Baroni” nella parte alta della città. La signora Palmarosa era molto conosciuta in città anche per aver gestito un negozio di alimentari nei pressi dell’Ospedale Civile Maria Santissima dello Splendore. I funerali si svolgeranno martedì 2 gennaio alle ore 10,30 nella Chiesa dei Padri Benedettini di Via Gramsci a Giulianova alta, partendo dalla propria abitazione. Per espressa volontà della famiglia, non fiori ma opera di bene. La signora De Ascentiis lascia i figli Vittoria e Gianni, il genero Nevio, la nuora Sabrina, i nipoti Noemi, Greta Maria, Elena, Veronica ed Emanuele Ermanno.

La nostra redazione si unisce alle famiglie De Ascentiis / Mastrilli per la scomparsa della cara Ninetta.

giulianovanews,it

Signora Palmarosa Ninetta DE Ascentiis vedova Mastrilli

Lo storico locale giuliese Gran Caffè dè Baroni di Giulianova alta