Due moscianesi tra i vincitori della XXII Edizione del Premio Letterario Internazionale «Lago Gerundo» 2024.

Due studiosi moscianesi, Duilio Shu e Antonello Ciabattoni, sono i vincitori del Premio Manoscritti storici (Sezione Saggistica) della XXII Edizione del Premio Letterario Internazionale «Lago Gerundo» 2024, Città di Paullo (Mi), con il seguente testo in concorso: Un grande moscianese del passato: il notaio Anzellotti di Mosciano (XIV-XV secc.), attraverso i manoscritti dello storico Nicola Sorricchio di Atri, Mosciano Sant’Angelo 2023.

La presentazione del libro è della prof.ssa Rossana Torlontano dell’Università degli Studi «G. d’Annunzio» di Chieti-Pescara, la quale ha promosso e curato, in qualità di coordinatrice scientifica, l’Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani, ovvero la riproduzione e la consultazione digitale in rete dell’intera raccolta dei manoscritti di Nicola Sorricchio (1710-1785), e ha fermamente creduto nel progetto editoriale dell’opera in questione. La pubblicazione è stata promossa dall’Associazione «Città Aperta», presieduta dal prof. arch. Josè Maiorani.

Il volume è stato presentato il 1° luglio 2023 a Mosciano Sant’Angelo, successivamente il 28 ottobre 2023 ad Atri, il 30 dicembre 2023 a Giulianova, l’11 aprile 2024 a Teramo e il 22 aprile 2024 all’Università di Chieti (Facoltà di Lettere e dei Beni culturali) nell’ambito di un seminario di Storia medievale, sulle fonti di prima e seconda mano.

Gli avvenimenti storici, desunti da una cronaca redatta dal notaio-cronista Anzellotti de Musciano (XIV-XV secc.) e narrati in dieci frammenti, si svolgono nell’arco di 36 anni: dalla morte del primo duca d’Atri, Andrea Matteo I d’Acquaviva, ucciso nel 1407 in una congiura ordita dalla famiglia Melatino di Teramo, alla riconquista di San Flaviano (Giulianova) nel 1443 da parte di Giosia Acquaviva.

Il libro, accuratissimo dal punto di vista storico-linguistico e secondo una prospettiva prettamente storica, contiene numerose novità, come ad esempio l’assedio di Musiano del 1415 da parte di Conte da Carrara, vicerè d’Abruzzo; l’eclissi totale di Sole del 1431; la scoperta del luogo e della data della tragica fine di Andrea Matteo II Acquaviva, figlio di Pier Bonifacio, o l’abile strategia di quest’ultimo, che, relegato al solo ruolo di vendicatore del padre Andrea Matteo I, si rivelerà protagonista, anche se per un breve periodo di tempo, desideroso di riaffermare il prestigio e il potere della signoria acquaviviana. Inoltre il libro ha l’inconfutabile merito di aver sottratto all’oblìo il primo storico di Mosciano e soprattutto «Un grande moscianese del passato».




Giulianova. Incontro: “Sulle tracce dei Santi Flaviano Antonio e Pietro. Un percorso tra arte e spiritualità” a cura di Marialuisa De Santis

Mercoledì 30 ottobre alle ore 21.00 nella cripta di San Flaviano ci sarà l’incontro organizzato dalla parrocchia di San Flaviano dal tema “Sulle tracce dei Santi Flaviano Antonio e Pietro. Un percorso tra arte e spiritualità” a cura di Marialuisa De Santis che attraverso la lettura iconografica delle immagini di questi tre importanti Santi, cercherà di delinearne il più profondo significato.




Intitolazione della Caserma della Guardia di Finanza di Giulianova al Maggiore Giuseppe Meloni, Medaglia di Bronzo al Valor militare. Partecipa alla cerimonia il sindaco Jwan Costantini.

Si è tenuta questa mattina, alla presenza del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo e delle massime autorità militari, la cerimonia di intitolazione della Caserma della Guardia di Finanza di Giulianova al Maggiore Giuseppe Meloni, decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor militare per la condotta eroica tenuta nel luglio 1915, durante il Primo Conflitto Mondiale.
Ha impartito la benedizione della lapide il parroco di San Flaviano don Enzo Manes.




DESENZANO, I 90 ANNI DEL RECORD MONDIALE DI AGELLO E L’INCONTRO A VILLA BRUNATI. All’Idroscalo la commemorazione del primato d’alta velocità aerea e a sera la presentazione del libro

23 ottobre 2024

di Goffredo Palmerini

DESENZANO DEL GARDA – Per me che scrivo Desenzano è stato sempre un luogo d’elezione e di custodia
degli affetti. Bellissima città, può essere considerata la capitale del Garda. Non solo per la sua dimensione –
ha oltre 29mila abitanti – ma per l’abbondanza delle meraviglie che offre, per la qualità delle iniziative culturali
che vi si svolgono tutto l’anno, per l’eccellenza della ricettività turistica e dei servizi d’accoglienza offerti ai
visitatori. Il centro storico della città è libero dal traffico veicolare. Curatissimo il verde, Desenzano è un vero
giardino colorato di piante e fiori, di scorci intriganti, di piazzette e viuzze, d’angoli suggestivi, dispiegati
nell’ampio arco del Lungolago che dalla frazione di Rivoltella si stende per 6 km fino al Lido di Lonato. Al
centro il porto, dove i traghetti partono e attraccano facendo la spola con le località più frequentate del Garda.
Un magnifico percorso pedonale consente d’ammirare, quasi camminando sull’acqua, il gioco delle onde tra i
massi della riva, mentre dalle panchine del Lungolago s’apprezzano i cangianti colori dei monti e dei colli, che
staccano con il profondo blu delle acque. Cuore del centro storico è Piazza Malvezzi, con i suoi caratteristici
portici e al centro la stele con Sant’Angela Merici, religiosa che qui nacque nel 1474, fondatrice della
congregazione delle Orsoline e protettrice della città.
Fa da quinta alla piazza il Duomo. Dedicato a S. Maria di Magdala, costruito a fine Cinquecento e aperto al
culto nel 1611, custodisce preziosi affreschi di Andrea Celesti ed un’Ultima Cena di Gian Battista Tiepolo.
S’inerpicano dal centro storico diverse stradine per raggiungere l’abitato disposto più in alto, quasi a teatro
romano. Fin sulla sommità, dove s’erge il Castello a quattro torri angolari, risalente all’XI secolo. Forse
edificato su un antico castrum romano, strategico per la sua posizione e possanza, è stato pregevolmente
restaurato dal Comune ed ora ospita mostre e concerti. Poco distanti dal Castello i resti d’una magnifica Villa
romana, edificata in diverse epoche tra il I secolo a.C. e il IV d.C. Vi si possono ammirare magnifici mosaici,
un triclinium, un viridarium con tracce di pittura murale e diversi ambienti di servizio. Un Antiquarium espone i
reperti provenienti dall’area di scavo.
Nelle vicinanze il Museo Civico Archeologico, realizzato in una chiesa dismessa, espone materiali dell’età
del Bronzo, reperiti da insediamenti a palafitte nell’area del Garda. Unico è l’aratro in legno di quercia risalente
al 2000 a.C., l’esemplare più antico, finora, nella storia dell’archeologia. C’è poi, nella piazza antistante il
porticciolo, il monumento bronzeo all’Alta Velocità che ricorda i piloti del famoso Reparto che aveva base
all’Idroscalo di Desenzano. Tra essi Francesco Agello, l’aviatore dell’Aeronautica militare due volte vincitore
del titolo mondiale di velocità, nel 1933 e ’34, proprio sul lago di Garda. A Desenzano, negli anni Trenta del
secolo scorso, si formarono infatti i piloti del Reparto Alta Velocità che conquistarono con i loro idrovolanti
Macchi Castoldi MC 72 ben tre vittorie mondiali di velocità aerea, rompendo infine il muro dei 700 km orari. E
proprio oggi, il 23 ottobre di 90 anni fa, il maresciallo Francesco Agello conquistava il record mondiale con il
suo idrovolante MC 72, raggiungendo la velocità di 709,209 km orari, un primato rimasto imbattuto fino ad
oggi.
Trovandomi a Desenzano ho avuto la lieta opportunità d’assistere alla cerimonia che commemorava
l’importante ricorrenza dei 90 anni della conquista del primato di Francesco Agello, ottenuta nel primo
pomeriggio del 23 ottobre 1934 volando sul lago di Garda, Dopo il saluto della Municipalità di Desenzano,
portato dall’assessore Stefania Lorenzoni, il Colonnello Luca Giuseppe Vitaliti, comandante del 6° Stormo
dell'Aeronautica Militare di stanza all'aeroporto di Ghedi, con chiari e puntuali riferimenti ha richiamato quella
straordinaria pagina per l’aviazione militare italiana, il valore dei piloti del Reparto Alta Velocità e l’impresa di
Francesco Agello. È stata una bella sobria celebrazione, senza enfasi retoriche, che la pioggia non è riuscita
a guastare. Dopo l’alzabandiera all’ingresso dell’Idroscalo, con il tricolore issato sulla stele voluta da Gabriele
D’Annunzio, e la corona d’alloro deposta all’adiacente monumento ai caduti, le autorità civili e militari e il
numeroso pubblico sono confluiti nell’hangar splendidamente trasformato a Museo, custodia e memoria di

quelle eccezionali imprese aviatorie, con reperti, pannelli esplicativi, gigantografie ed immagini fotografiche di
quel tempo. Ma anche con due aerei d’epoca del Reparto Alta Velocità e con la perfetta riproduzione del
Macchi Castoldi MC 72 con il quale il maresciallo Francesco Agello conquistò il primato mondiale di
velocità, cui seguì il conferimento del grado di capitano a merito dell’impresa. C’erano oggi parenti e familiari
del pilota, emozionati, e c’era soprattutto una nutrita scolaresca con la quale, assai singolarmente, il Col.
Vitaliti si è intrattenuto molto, ascoltando e rispondendo a tutte le domande dei ragazzi, spiegando loro tutte le
meraviglie e la bellezza del volo aereo.
Nella serata, dalle ore 18, si è tenuto nella splendida Villa Brunati, sede della Biblioteca civica di Desenzano,
l’incontro con chi qui scrive, con la presentazione del suo volume “Ti racconto così” (One Group Edizioni).
L’evento, programmato nell’ambito della stagione di incontri “Parole tra noi” della rete bibliotecaria bresciana e
cremonese, è stato coordinato dal direttore della Biblioteca Giorgio Penazzi, che ha rivolto all’autore alcune
domande sugli argomenti trattati nel libro. In apertura il saluto del sindaco di Desenzano, Guido Malinverno,
che ha raccontato come l’idea dell’invito fosse nata già un anno fa alla Festa della Repubblica a Rivoltella,
quando aveva conosciuto Palmerini, presente a quell’evento. Dello scrittore gli era subito parsa evidente e
cospicua l’attenzione verso l’emigrazione italiana e l’attività pubblicistica sulla stampa italiana nel mondo.
Interessi rinvenuti nei suoi articoli e nelle recensioni dei suoi libri abbondantemente presenti sul web.
Dell’autore il sindaco Malinverno ha sottolineato la lunga esperienza di amministratore e vicesindaco a
L’Aquila. Presenti all’incontro anche il presidente del Consiglio comunale, Paolo Abate, e i consiglieri
comunali Bernardo Comini e Andrea Palmerini. Un folto pubblico ha riempito la sala, attento a seguire la
conversazione dello scrittore e giornalista internazionale stimolata dagli spunti di lettura sottolineati dal
direttore Penazzi, riguardanti la stampa italiana nel mondo, l’attenzione verso l’Italia da parte degli oriundi
delle varie generazioni dell’emigrazione. Inoltre come fosse nata nell’autore la sensibilità verso il fenomeno
migratorio italiano e la sua notevole competenza sul tema. Infine la sua conoscenza e profonda amicizia con il
drammaturgo italoamericano Mario Fratti, tra gli autori di teatro più fecondi e famosi nel mondo.
Palmerini ha spaziato ampiamente su tali questioni, illustrando i tratti essenziali dell’emigrazione italiana,
come una delle più grandi diaspore della storia dell’umanità che in poco più di un secolo vide partire quasi 30
milioni d’italiani lungo le rotte migratorie del nord e sud America, nel continente europeo, in Australia e in
Africa e, nei tempi più recenti, anche nel vicino ed estremo Oriente. Ha quindi parlato di come nei suoi articoli
sulla stampa italiana all’estero racconti la più bella Italia, nelle sue meraviglie e bellezze, nelle sue singolarità,
nelle tradizioni secolari presenti in quello scrigno di cultura qual è la semisconosciuta provincia italiana.
Questa inimmaginabile ricchezza culturale intriga i lettori all’estero, quegli 80 milioni di oriundi italiani, che
costituiscono un’altra Italiapiù grande di quella dentro i confini, che noi abbiamo il dovere morale di conoscere
meglio nelle loro storie, nei loro successi, nell’amore che hanno verso la terra d’origine, nel prestigio
conquistato e nell’onore che rendono all’Italia in ogni angolo del mondo. Un’ora e mezza di emozioni e di
“rivelazioni”, nel racconto dei viaggi e delle visite alle nostre comunità all’estero.
In chiusura l’espressione del desiderio, da parte del sindaco Malinverno, degli amministratori presenti e del
direttore Penazzi di riprogrammare l’anno venturo un nuovo evento. Il tempo uggioso non ha consentito di
apprezzare pienamente la bellezza di Villa Brunati, meravigliosa dimora affacciata sul lago, dove magnifiche
stagioni culturali la civica amministrazione promuove nel corso dell’anno. Villa Brunati fu edificata alla fine del
Cinquecento mons. Giacomo Roveglio come luogo di villeggiatura sulla preesistente costruzione di epoca
medioevale. Ristrutturata con il rialzo del salone delle feste nel 1730 da Francesco Liviano Roveglio, nel
1859, dopo la battaglia di Solferino e San Martino, ospitò Vittorio Emanuele II e il suo Stato Maggiore.
Acquistata dai Brunati nel 1868, venne restaurata e affrescata negli anni 1878-1886 dall'architetto bresciano
Antonio Tagliaferri. A partire dal 1932 ha subito diversi passaggi di proprietà, ospitando tra l'altro una
comunità francescana, fino all'acquisto nel 1981 da parte del Comune di Desenzano del Garda. Con l’attento
restauro, progettato e diretto dagli architetti Ilaria e Valentino Volta dal 2005 al 2007, la Villa è stata destinata
a Biblioteca civica e a luogo di significativi eventi culturali nel corso dell’anno.




“La pace in mezzo ai conflitti. Testimonianze dei cristiani dalla Terra Santa”. Organizzato dall’ Avsi con il patrocinino del Comune di Giulianova, lunedì 28 ottobre al Kursaal, un incontro per comprendere la drammatica situazione in Medio Oriente e continuare a sperare nella pace.

Si terrà lunedì prossimo, 28 ottobre, al Kursaal, un incontro, patrocinato dal Comune di Giulianova, sul tema “La pace in mezzo ai conflitti. Testimonianze dei cristiani della Terra Santa”.

Organizzata dall’ Associazione Volontari per il Servizio Internazionale (Avsi) e presentata da Marco Cappelletti, l’iniziativa rappresenta un’ eccezionale occasione per conoscere e comprendere la guerra che sta dilaniando il Medio Oriente.

Interverranno Enrico Tiozzo dell’ Associazione S. Caterina da Siena di Ferrara ed Ettore Soranzo, cooperante della stessa associazione a Betlemme. Potranno essere ascoltate testimonianze dirette dalla Terra Santa. Porterà i saluti dell’ Amministrazione Comunale l’ assessore alla Cultura Nausicaa Cameli.

Oltre all’aiuto materiale per i profughi, sottolineano gli organizzatori, è necessario promuovere le condizioni per alimentare la speranza, facilitando il passaggio dall’attuale stato di emergenza alla ricostruzione e alla pace.

L’Avsi è un’organizzazione no profit attualmente impegnata in 42 Paesi, compresa l’Italia, con progetti di cooperazione allo sviluppo e sostegno umanitario.

Inizio alle 21. Ingresso libero.




Il Parco letterario Silone omaggiato da autori, “Il cerchio dell’acqua” festeggia la seconda ristampa a Pescina

Sergio Venditti.

“Appartenenze” (Leonida edizioni) che con questo primo romanzo dedicato al Fucino vive riconoscimenti inaspettati.

– spiega il Sindaco Zauri.

La copertina è stata realizzata da Alfonso Scioli.

www.gaetanololliscrittore.it.




“Dalla Carta ai Libri” mostra iconografica di Lions Club Chieti “I Marrucini” e Fotoclub Chieti

Chieti – Sabato 26 ottobre alle ore 17.00, nella Biblioteca Bonincontro a Chieti, sarà inaugurata la mostra iconografica “Dalla Carta ai libri. Storia di un’evoluzione Chieti Scalo da realtà industriale a realtà culturale”. L’evento è stato realizzato nell’ambito dell’a.c. Fotoclub Chieti in collaborazione con la Biblioteca Comunale Marilia Bonincontro, gestita da Chieti Solidale, e il Lions Club Chieti “I Marrucini”.

La mostra è stata curata, progettata e organizzata da Gianni Ortolano e Lelia Ranalletta, rispettivamente segretario e socia di Fotoclub Chieti e si focalizza soprattutto sulle vicende della fabbrica Celdit e del Villaggio Celdit, con una corposa e preziosa documentazione fotografica, opera di Maurizio di Federico e di Mirella Guarnieri.

Il vernissage sarà seguito da una conferenza che vedrà la partecipazione del dottor Diego Ferrara, Sindaco di Chieti e della dottoressa Alberta Gianni, Assessore alle politiche sociali. Interverranno inoltre Fabiola Nucci, Responsabile Biblioteca Comunale Bonincontro e Ugo Iezzi, vicedirettore della Gazzetta di Chieti. È previsto l’intervento del Professor Piero Rovigatti, docente di urbanistica c/o Ud’A, dipartimento di architettura, ingegnere civile e dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale e Urbana, che dal 1996 svolge nell’ateneo attività di ricerca, di didattica e soprattutto di terza missione (rigenerazione Urbana a base Culturale in contesti periferici di disuguaglianza a Pescara, a partire dalle scuole). In virtù dei risultati di terza missione ottenuti a Pescara, ha da poco iniziato una collaborazione con la biblioteca Bonincontro, una ricerca sperimentale che riguarda il Villaggio Celdit, allo scopo di metterne a fuoco le criticità e individuare per essere efficaci processi risolutivi.

La mostra sarà visitabile fino a sabato 1° febbraio 2025, per consentirne la fruizione alle scolaresche al fine di sensibilizzare i giovani in merito alle problematiche dello Scalo e alla riconversione in atto: “da realtà industriale a realtà Culturale”.

«L’idea per questa mostra è scaturita a seguito dell’evento curato a giugno all’interno del Museo Barbella per il Lions Club Chieti “I Marrucini”, per postare il focus su passato, presente e prospettive della realtà Scalina. Ne ho parlato con Gianni Ortolano che ha aderito con entusiasmo. Nel corso del lavoro di ricerca e assemblaggio ci siamo resi conto di quanto importanti e degne di rilievo e di indagine ad ampio spettro fossero le vicende legate al drammatico smantellamento della fabbrica Celdit e alla quasi totale demolizione del quartiere operaio denominato Villaggio Celdit, che hanno causato lo sgretolamento, la perdita di identità di una intera comunità la quale, nel tempo, con grande forza e impegno, sta andando verso la rinascita» ha commentato Lelia Ranalletta, coordinatrice dell’evento.




GDF TERAMO: CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DELLA CASERMA “MAGGIORE M.B.V.M. GIUSEPPE MELONI”, SEDE DELLA COMPAGNIA GUARDIA DI FINANZA GIULIANOVA.

La Caserma sede della Compagnia della Guardia di Finanza di Giulianova è stata intitolata oggi alla memoria del Maggiore Giuseppe MELONI, fregiato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare per le sue eroiche gesta durante la Prima Guerra Mondiale.

La cerimonia, tenutasi alla presenza del Comandante Regionale Abruzzo, Generale di Brigata Germano CARAMIGNOLI, e del Comandante Provinciale di Teramo, Colonnello Fabrizio CHIRICO, ha visto la partecipazione di numerose Autorità civili, religiose e militari, nonché di alcuni familiari del decorato.

L’importante evento è stato caratterizzato dall’intervento tenuto dal Comandante Regionale, alla presenza delle signore Franca e Cristiana MELONI, nipoti del decorato nonché madrine della cerimonia. L’alto Ufficiale ha rievocato le gesta del Maggiore Giuseppe MELONI, insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:

“““Seguito da tre guardie riusciva a catturare otto avversari. Subentrato all’Ufficiale ferito nel comando di una sezione mitragliatrici, la dirigeva con perizia ed efficacia traendone il massimo rendimento e concorrendo in tal modo a mantenere la posizione riconquistata.

Monte Sei Busi, Alture di Vermegliano (Carso), 22-24 luglio 1915.”””

Dopo il suggestivo rituale dell’Alzabandiera sulle note dell’Inno Nazionale, la cerimonia è culminata con il solenne momento della scopertura di una targa commemorativa da parte delle madrine, accompagnate dal Comandante Regionale Abruzzo, dal Prefetto della Provincia di Teramo, Dottor Fabrizio STELO, dal Comandante Provinciale di Teramo, dal Sindaco della Città di Giulianova, Jwan COSTANTINI, e dal Comandante della Compagnia di Giulianova, Capitano Domenico Massimiliano CERRA.

Successivamente, il Vicario Foraneo di Giulianova – Diocesi di Teramo-Atri, Don Enzo MANES, ha proceduto alla benedizione del manufatto marmoreo, riportante la motivazione della citata decorazione al valor militare.

In ragione dell’eroica partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, al Maggiore M.B.V.M. Giuseppe Meloni, su proposta del Colonnello Fabrizio CHIRICO, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, in concomitanza con l’odierna cerimonia è stata conferita la Cittadinanza Onoraria della Città di Vittorio Veneto (TV), per la quale le nipoti dell’Ufficiale decorato hanno ricevuto il relativo atto di concessione, unitamente alla determina di intitolazione della Caserma di Giulianova all’illustre nonno.

Nato il 19 marzo 1881 a Mosciano Sant’Angelo (TE), Giuseppe MELONI si è arruolato nel Corpo all’età di 19 anni quale «Allievo Guardia di Finanza di terra».

In servizio a Salò (BS), a Sondrio e poi a Milano, dopo soli 7 anni dall’ingresso nel Corpo frequenta il «Corso Allievi Brigadieri» a Caserta, all’esito del quale presterà servizio a Venezia e a Bari.

Il 24 maggio 1915 viene assegnato al 10° Battaglione Mobilitato in territorio di guerra e, dopo le eroiche imprese che gli sono valse la decorazione della Medaglia di Bronzo al Valor Militare, è stato promosso al ruolo Ufficiali col grado di Sottotenente all’età di 35 anni.

Al termine del conflitto bellico, comanderà le Tenenze di Lecce e di Macerata.

Da Capitano presterà servizio a Venezia, ancora a Sondrio e infine ad Ancona, dove sarà collocato in congedo col grado di Maggiore il 12 giugno 1940.

Nella sua lunga e luminosa carriera militare ha meritato di ricoprire tutti i ruoli – Finanziere, Sottufficiale e Ufficiale – ottenendo lusinghieri riconoscimenti: la menzionata Medaglia di Bronzo al Valor Militare, la Croce al Merito di Guerra, la Medaglia Commemorativa della Guerra 1915-1918, la Medaglia Commemorativa dell’Unità d’Italia e la Medaglia Interalleata della Vittoria.

Nella vita privata, Giuseppe MELONI contrae matrimonio nel 1916 con Edvige MARTIMUCCI, con la quale avrà due figli, Alessandrino, padre delle madrine della cerimonia di intitolazione a Giulianova, e Francesco.

Dal canto suo, Alessandrino MELONI prende parte alla Seconda Guerra Mondiale quale Ufficiale dell’Esercito. Catturato dalle Forze Armate tedesche nel 1943, è stato rimpatriato dopo 8 mesi di prigionia.

Solenni momenti come la cerimonia di intitolazione della Caserma della Compagnia di Giulianova ricordano a tutti, ancora una volta, il sacrificio di tanti Finanzieri che, nel corso dei 250 anni di storia del Corpo, hanno servito fedelmente la Patria, finanche a costo della propria vita per un ideale più grande di libertà, di giustizia e di legalità, nel quale hanno sempre intimamente e fermamente creduto.




Domenica, 27 ottobre, al Kursaal, la Finale Nazionale della V Edizione dello “Spazio Contest Show”. Inizio alle 17.00. Ingresso libero.

 

Con il patrocinio del Comune della Città di Giulianova, organizzata dall’ Associazione

Pegaso, si terrà domenica, 27 ottobre, al Kursaal,  la Finalissima Nazionale della V Edizione dello “Spazio Contest Show”.

“Questo format – spiegano gli organizzatori –  conferma di essere un punto di riferimento negli eventi di promozione dei talenti locali. “Spazio Contest Show” ha portato fortuna, tra gli altri, a Marcella di Pasquale che, proprio grazie alla vittoria nella prima edizione, ha potuto partecipare al programma Rai “The Voice Senior”. Il concorso ha un valore aggiunto, ovvero l’ apertura a ragazzi “speciali”, nel segno inclusivo e della condivisione sociale. Sarà un evento imperdibile per gli amanti dello spettacolo, un’ opportunità unica per ammirare l’espressività e la creatività di giovani e meno giovani, persone accomunate dalla passione per la danza, la musica, la moda, il teatro, la cultura. Tutti avranno la possibilità di esibirsi e di aggiudicarsi l’edizione 2024.” Sarà ospite dell’evento Marcella Di Pasquale. Inizio alle 17.00. Ingresso libero.

 




Presentazione dell’ Anno Accademico 2024/2025 dell’ Università della Terza Età e del Tempo Libero. Porteranno i saluti dell’Amministrazione Comunale l’assessore alle Politiche sociali Lidia Albani e l’assessore alla Cultura Nausicaa Cameli.

Si terrà domani, 24 ottobre, alle 17, a palazzo Kursaal, la presentazione delle attività culturali, sociali e ricreative dell’ Anno Accademico 2024/2025 dell’ Università della Terza Età e del Tempo libero. Agli interventi seguirà un concerto curato dall’associazione “Nota Fulgens”.
Organizzato per il XXVII anno consecutivo dall’associazione “Sergio Liberovici”, presieduta dalla professoressa Nadia Potenza, l’ Anno Accademico propone anche quest’anno un ventaglio ampio di eventi ed iniziative. Le lezioni si volgeranno ogni giovedì, al Kursaal.
Porteranno domani i saluti dell’ Amministrazione Comunale gli assessori Lidia Albani e Nausicaa Cameli.