Pescara. Martedì 3 maggio 2011 alle ore 16,30 presso la sala del Museo “Vittoria Colonna” di Pescara l’A.C.M.A e l’associazione di psicoanalisi Jonas

Martedì 3 maggio 2011 alle ore 16,30

presso la sala del Museo “Vittoria Colonna” di Pescara

l’A.C.M.A e l’associazione di psicoanalisi Jonas

presentano la proiezione del film documentario di Marcello Tedesco

Fare l’anima, l’anoressia di Marta

A seguire tavola rotonda sui disturbi del comportamento alimentare.

Ingresso libero

FARE L’ANIMA l’anoressia di Marta
un film documentario di Marcello Tedesco

Marta, una ragazza anoressica, torna a casa dei genitori dopo aver passato alcuni mesi in una clinica all’estero.

Entrata in un appartamento deserto sente un messaggio alla segreteria telefonica in cui il padre, l’avverte che, a causa di un incidente, lui e la madre non potranno raggiungerla prima di qualche giorno.

Sola, in una casa in cui tutto le ricorda l’insorgere del suo male, Marta trascorre tre giorni, finché decide di partire per andare a vivere all’estero con un ragazzo conosciuto nella clinica dove era stata ricoverata.

Marcello Tedesco

Biografia:
Marcello Tedesco è nato a Bologna il 8/11/1979, vive e lavora a Bologna. Si è laureato nel 2007 all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Alcuni suoi lavori video sono nell’archivio della G.A.M di Torino e al Care/of di Milano. I film sono stati proiettati in diversi cinema, festival e gallerie in Italia e all’estero.

Videografia:
– Recit pour les enfantes de Sainte Marì (4 episodi da 10’, video b/n, 1999/2002)
– Mi ama mi risponde (7’, video b/n 2003)
– Basanizain (7’, video b/n 2003)
– La notte ciclica (8’, video colore 2004)
– No Sete (3’ in loop, v ideo colore 2007)

Filmografia:
– Vita di Diogene (90’, pellicola b/n, 2003)
– La ballata del vecchio marinaio (50’, video b/n, 2005)
– Storia di un’ anima (65’, video colore, 2006)
– L’ombra e la grazia (35’, video colore, 2007)
– Fare l’anima, l’anoressia di Marta (43’, video colore, 2008)
– Memoriale (work in progress, video colore)

Questo documentario è  stato reso possibile grazie alla lunga amicizia che lega l’autore del film alla protagonista, che dopo dieci anni di anoressia e di isolamento ha deciso di raccontare la sua  esperienza, rompendo così un lungo silenzio.

Il film inizia col ritorno di Marta  a casa dei genitori dalla clinica dove è stata per lungo tempo in cura.

Questo ritorno alle “origini” costringe Marta ad affrontare i problemi che sono stati causa del suo malessere: il rapporto con i genitori, il senso di isolamento dal resto degli uomini e l’impossibilità di una comunione con essi, le aspettative di affetto deluso ecc.

Ritrovare i fantasmi da cui pensava di essere stata liberata indurrebbe Marta sulla soglia della disperazione se non fosse per la capacità acquisita di riconsiderare  il suo male, e in generale la sua vicenda umana, in una prospettiva nuova, illuminata da un fuoco “scoperto” proprio grazie alla malattia.

La ferita così illuminata, e quindi resa visibile, si carica di bellezza e di senso, aprendo perciò una possibilità inedita nella vita di Marta.

Il lavoro propriamente registico tenta di rendere presente e visibile queste dinamiche, fuggendo un linguaggio troppo brutale o televisivo, preferendo invece un registro poetico e minimale che si avvicina al cinema di fiction, pur non essendolo. Infatti la protagonista del film non segue un copione né una sceneggiatura: tutte le scene sono frutto di un lavoro “in diretta”, quasi un auto ipnosi che lascia fatalmente intravedere quanto c’è di più profondo e difficilmente esprimibile.

In un certo senso si potrebbe dire che Marta, accettando di rivedere i luoghi, le persone, che di fatto hanno messo in lei il germe dell’anoressia, ha accettato non senza pericolo di riviverla.

Consegnandosi ad essa è entrata in una agonia, nella quale il male stesso, la sua oscurità, è attratto alla luce della parola, dell’immagine, e dentro questi confini viene trasfigurato.

Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese
Via Firenze 99 – 65122   Pescara
+39 085 4210031

www.webacma.it – info@webacma.it




Teramo. Francesco Loi e Amedeo Salvato in concerto a Teramo

Francesco Loi e Amedeo Salvato in concerto a Teramo

 

Lunedì 18 aprile 2011, alle ore 21, nella Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo, si svolgerà il concerto di Francesco Loi (flauto) e Amedeo Salvato (pianoforte).

L’evento rientra all’interno della XXXII Stagione dei Concerti organizzata dalla Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”.

 

Il programma:
J.S. Bach, Sonata per flauto e pianoforte BWV 527
W.A.Mozart, Sonata per flauto e pianoforte in si bemolle maggiore (trascrizione dalle sonate per pianoforte e violino)
F.Poulenc, Sonata per flauto e pianoforte
F.Martin, Ballade per flauto e pianoforte
M.Mower, Deviation on the Carnival of Venice per flauto e pianoforte

Francesco Loi ha studiato con Salvatore Saddi e si è diplomato al Conservatorio di Cagliari. Si è perfezionato con Massimo Mercelli ed ha ottenuto il “Premiere prix de virtuositè avec distinction” al Conservatorio Superiore di Ginevra con Maxence Larrieu.
La sua attività solistica lo ha portato a suonare con importanti orchestre come “I Solisti Aquilani, l’orchestra “Camerata strumentale città di Prato”, il “Deutchekammervirtuosen”, l’Orchestra del Teatro “Carlo Felice” di Genova e la “Orpheus Chamber Orchestra” di New York.
Dal 1995 al 1997 è stato primo flauto dell’Orchestra Giovanile Italiana.
Sempre da primo flauto ha collaborato con i teatri San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Opera di Roma, Opera di Parma, Maggio Musicale Fiorentino, la Filarmonica Arturo Toscanini di Lorin Maazel e l’Orchestra Mozart di Claudio Abbado. Ha suonato sotto la direzione fra gli altri di Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Metha, Daniel Oren, Eliahu Imbal, Giuseppe Sinopoli, Daniel Harding, Myung-Whun Chung, Alexander Vedernikov, Franco Rossi, Rafael Frühbeck de Burgos, Gary Bertini, Juanjo Mena e Fabio Luisi.
Dal 2000 è primo flauto solista nell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova ed è invitato a ricoprire lo stesso ruolo nell’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano e nell’Orchestra Sinfonica Nazionale di Santa Cecilia a Roma.
Amedeo Salvato ha studiato pianoforte con Paolo Spagnolo e musica da camera con Antonio Florio, diplomandosi col massimo dei voti, lode e menzione d’onore al Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli nel 1998. Vincitore del Premio Paolella e di diverse borse di studio, ha seguito masterclasses con Andrej Jasinskj, Alain Meunier, Christian Ivaldi e si è avvalso dei preziosi consigli di Sergio Fiorentino e Aldo Ciccolini. Premiato in diversi concorsi (Premio Internazionale Pausilypon-Denza, Premio Internazionale di Vietri Sul Mare), svolge attività concertistica sia come solista sia in formazioni cameristiche, suonando in Italia e all’estero per associazioni e teatri prestigiosi (Società dei Concerti di Milano, Teatro S. Carlo di Napoli, Teatro Carlo Felice di Genova, Amici della Musica di Palermo, Teatro Politeama di Palermo, Filarmonica Romana, Teatro Olimpico di Roma, Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro Goldoni di Livorno, Auditorium della Rai di Napoli, Teatro Verdi di Salerno, Aula Magna della Sapienza di Roma, Teatro Manzoni di Bologna, Ravello Festival, Falaut Festival, Slovenian Flute Festival, Wiener Saal di Salisburgo, I.C.I. di Londra, Teatro dell’Opera di Clermont-Ferrand, Estate musicale di Javea, Teatro dell’Opera di Tirana, Casa della Scienza di Mosca, Sala Filarmonica di Arkhangelsk ecc.). Ha inoltre suonato per Radio RaiTre e la Radiotelevisione francese, russa e slovena. Ha fatto parte dell’Ensemble “I Solisti del San Carlo”. Ha inciso per “Spazi sonori”, “Falaut Collection”, “RaiTrade”; è primo esecutore di numerose opere di compositori italiani. Suona regolarmente al fianco di artisti quali Maxence Larrieu,  Jean-Claude Gerard, William Bennett, Peter Lukas Graf, Michel Debost, Andreas Blau, Davide Formisano, Mady Mesple, Bruno Grossi, Francesco Loi, Sharon Bezaly, Vicens Pratts, Andrea Oliva, Mike Mower, Ian Clarke, Massimo Marin, Joan Enrique Lluna, Jose Luis Estelles, Luca Signorini. Attivo anche in campo teatrale ha collaborato con Roberto De Simone, Peppe Servillo, Moni Ovadia, Tony Laudadio, Federico Odling. Attualmente collabora in qualità di maestro di spartito con La Scuola dell’Opera italiana del Teatro Comunale di Bologna ed è pianista collaboratore al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna.




Continua a mietere successi il libro “Sapore Aspro d’amore”, la biografia di Antonella Algia Flati scritta da Lucilio Santoni e Mirella Fanunza.

Continua a mietere successi il libro “Sapore Aspro d’amore”, la biografia di Antonella Algia Flati scritta da Lucilio Santoni e Mirella Fanunza.

La protagonista del volume, edito dalla Marteeditrice, dopo essere stata ospite del salotto di Paola Perego nel programma pomeridiano “Se…a casa di Paola” su Rai1, è approdata lo scorso 6 aprile anche nella trasmissione “L’appuntamento”, condotta da Gigi Marzullo, dove vengono presentate le pubblicazioni più importanti uscite di recente.

Non può d’altronde non destare interesse la storia di Antonella Algia Flati, donna forte e combattiva la cui esistenza, fin dai primissimi anni dell’infanzia si è rivelata un turbinare di sofferenze e situazioni dolorose.

Quasi come la complessa trama di un romanzo, la vita di Antonella, abbandonata dalla madre a 18 mesi insieme agli altri due fratelli in collegio e passata in seguito in tanti diversi istituti abruzzesi, è segnata da episodi ed incontri che, nel bene e nel male hanno lasciato segni profondi. Dalla cruda vita negli istituti alle adozioni sempre rifiutate, dalle complicate e sfortunate relazioni amorose ai tre figli cresciuti da sola nonostante tutto e con grande dignità, fino al matrimonio con una sua ex amica d’infanzia, nel frattempo diventata uomo, con la quale aveva passato alcuni anni in collegio da bambina. Un rapporto in cui la Flati ha creduto molto ma che è poi naufragato per via del carattere del suo compagno, rivelatosi inaspettatamente “un grande maschilista”.

Donna fragile e combattiva allo stesso tempo, Antonella Algia Flati ha avuto per decenni come uniche compagne di vita una profonda solitudine e una intensa malinconia.

Sapore Aspro d’Amore è un libro intenso e appassionato, la cui storia viene raccontata in maniera speculare e complementare attraverso due differenti stili scrittori: la forma del dialogo, in una conversazione fitta e incalzante tra Antonella e il poeta Lucilio Santoni, e la narrazione, in cui la scrittrice Mirella Fanunza fa propria la voce della protagonista e ripercorre le sue vicissitudini in un fluire di ricordi ricchi di dettagli e particolari.

Autori:

Lucilio Santoni è nato nel 1963. Vive a San Benedetto del Tronto. Lavora come operatore culturale e organizzatore di eventi letterari e teatrali. Ultimi libri pubblicati: “L’infinito nella voce – Su poesia e psicoanalisi” (Franco Angeli) e “Dell’amore – Distruzione e creazione” (Quodlibet). Come traduttore: “Moby Dick” da Herman Melville (Marte) e “Libri e libertà” da Federico Garcìa Lorca (Galaad). Il libro “Corpo di guerra”, edito dalla Stamperia dell’Arancio, è anche un’opera musicale edita da Il Manifesto. Ha realizzato la collana di video documentari sui poeti marchigiani.

Mirella Fanunza è nata nel 1963 a Cairo Montenotte (SV), dove è vissuta fino all’età di 8 anni. Si è poi trasferita a Ferrera Erbognone (PV). A 16 anni è andata a vivere nel paese d’origine di suo padre, Sant’Andrea Frius (CA). Nel 1984 ha iniziato a scrivere racconti per la casa editrice, Lancio. Ancora oggi collabora con la Lancio come sceneggiatrice. È collaboratrice fissa di Intimità e Love Story del gruppo Quadratum. Questo è il suo primo libro, se si esclude un Oscar Mondadori del 2003 in cui veniva pubblicato il suo racconto “Insieme”, vincitore del premio letterario di Confidenze.




A San Valentino (PE), Convento di Largo San Nicola – Sabato 16, Ore 18,00 Il libro di Daniela Miscia IL CORTILE, Edizioni Tabula fati

A San Valentino (PE), Convento di Largo San Nicola – Sabato 16, Ore 18,00

Il libro di Daniela Miscia IL CORTILE, Edizioni Tabula fati

SAN VALENTINO (PE), 14 Aprile ‘11 – Il romanzo “Il Cortile” della scrittrice Daniela Miscia sarà presentato alle ore 18,00 di Sabato 16 Aprile, nell’auditorium del Convento di Largo S. Nicola, in San Valentino (PE). Parteciperanno l’Autrice e l’editore Marco Solfanelli. Presenta lo scrittore Arturo Bernava.

Scheda del libro:

Clelia è bella, intelligente, spigliata. Ha un marito attraente, intelligente e colto, di successo, e un figlioletto di cinque anni, assolutamente perfetto. Clelia desidera più di ogni altra cosa essere una donna di classe e circondarsi da cose che glielo ricordino costantemente, quasi fosse quella condizione “perfetta” un rifugio da paure e ansie che non è mai riuscita a placare.

Maddalena è bella, ricca e spregiudicata. Ha un marito che ha il doppio dei suoi anni e un figlioletto nato dalla prima unione. Maddalena desidera più di ogni altra cosa la normalità ma lo nasconde, insieme alle sue quotidiane paure, dietro un atteggiamento arrogante e malizioso. Flora è una donna appagata e serena. Ha un marito musicista e un figlio che adora. Non c’è nulla che Flora desideri oltre alla serenità che già possiede e che spande intorno a sé. Tre donne, tre vite diverse giocate secondo principi quasi antitetici, che allontanano Clelia e Maddalena da Flora perché non risponde ai canoni che si sono prefissate. Permettere ad altri l’ingresso nella propria esistenza governata dall’apparenza e dalla mondanità potrebbe alterare in Clelia, ancorché lievemente, la percezione di ciò che fino ad allora è sembrato buono e giusto, ma buono e giusto non è.

L’accettazione del diverso assume allora una valenza enorme e invalicabile, come i gradini che dividono due abitazioni, due famiglie, due vite, per ricomporsi solo alla fine, seguendo le ragioni del cuore.

Daniela Miscia è nata a Chieti nel 1976. Diplomata in Ragioneria, è madre orgogliosa di due bambini. La passione per la scrittura nasce nel 2005, giungendo 2ª classificata nella sezione narrativa al concorso “Il volo di Pegaso” dell’Istituto Superiore di Sanità. IL CORTILE è il suo romanzo d’esordio.

Daniela Miscia

IL CORTILE

Presentazione di Arturo Bernava

Copertina di Antonio D’Erasmo

Edizioni Tabula fati

[ISBN-978-88-7475-209-6]

Pag. 200 – € 14,00

http://il-cortile.blogspot.com/




LE COSE SI TOCCANO. Raimon Panikkar e le scienze moderne http://www.peacelink.it/storia/a/33817.html Libro di Paolo Calabrò

LE COSE SI TOCCANO.Raimon Panikkar e le scienze moderne

http://www.peacelink.it/storia/a/33817.html

Libro di Paolo Calabrò

Recensione di Laura Tussi

Editrice Diabasis – Collana Asteroidi, diretta da Pietro Barcellona, Roberto Mancini, Fabio Merlini.

Nella trama delle relazioni che legano la realtà, tramite l’intreccio di differenti culture, per una conoscenza altra delle cose, fulcro del pensiero del filosofo indo-catalano, Raimon Panikkar, descritto dalla straordinaria sensibilità di Paolo Calabrò, il pluralismo consiste nella rinuncia a credere di possedere la verità ultima della realtà e nella resa alla pretesa di poter imporre una opinione assoluta, tramite l’interiorità che si sviluppa in ogni essere umano, attraverso i sensi, le esperienze affettive, l’incontro con l’altro da sè, i discorsi emotivi che tendono a realizzare quella che Panikkar definisce “comunione”: una forma dello stare insieme in cui non sussiste una valutazione di convenienza, ma un rapporto relazionale, un legame affettivo, restituendo alla relazionalità il carattere della condivisione di esperienze. Il pensiero di Panikkar rappresenta un punto di incontro tra Oriente e Occidente, dove convergono diverse realtà con origini multiple, indù e cristiane, istanze accademiche e intellettuali, tramite cui si pone l’importanza del dialogo nel pensiero, tra le discipline, le culture e le religioni. Il problema del pluralismo sorge quando si presenta una incompatibilità tra visioni diverse del mondo e, allo stesso tempo, esse sono forzate a coesistere e cercare la propria sopravvivenza. Il pluralismo inizia con il riconoscimento dell’altro che esplica la propria identità, nella relazione e nella scoperta della propria diversità, nella ricerca di un linguaggio ricco, plurale e aperto, per cui il sapere non sia finalizzato ad una conoscenza asettica e sterile, ma sia intriso di esperienza personale nell’importanza della saggezza come arte di vivere, verso un’impostazione di universalità del dialogo tra religioni e all’interno di esse, dove la varietà delle fedi e delle confessioni sono come sentieri, che diversi e distanti in partenza, conducono verso l’unica cima, in prossimità della quale essi tendono ad unirsi. L’intento dell’Autore, Paolo Calabrò, è presentare l’esistenza di una filosofia, la metafisica cosmoteandrica, grazie a cui è possibile dissolvere le contraddizioni tipiche delle idee di soggettività della realtà, aspirando invece all’accordo tra il sapere che per Panikkar è fondamentale e irrinunciabile, in quanto le parti vanno tenute insieme, perché nessuna di esse è superflua e ridondante nella conoscenza complessiva dell’essere, conducendo alle conclusioni epocali tangibili della nostra storia, di fronte ai problemi globali e di importanza vitale, come i conflitti bellici, la tutela ambientale, il disarmo nucleare, le esigenze di energie alternative, rinnovabili e pulite, nell’evidenza che occorre una complessità dell’approccio ai saperi, perché nessuno è in grado di risolvere, in maniera individuale e isolata dagli altri, le problematiche globali. Occorre il contributo di tutti. Nessuno può vantare pretese di autosufficienza e velleità di isolamento, ma è necessario far tesoro della filosofia di Panikkar al fine di stabilire un dialogo fecondo tra le diverse forme umane del sapere, dalle religioni alle scienze, alle filosofie per realizzare la più alta aspirazione del pensiero, ossia liberare l’umanità dall’angoscia esistenziale, creando e sviscerando dai saperi, slanci ideali e i motivazioni di speranza nel valore dell’incontro tra culture, nell’aspirazione alla pace tra i popoli, come senso e significato ultimo dell’esistenza.




Editoria. Henry James L’HOLBEIN DI LADY BELDONALD Edizioni Solfanelli

Henry James
L’HOLBEIN DI LADY BELDONALD
Edizioni Solfanelli

L’anziana, anonima dama di compagnia di una Lady americana inserita nell’alta società londinese viene improvvisamente “scoperta” dagli artisti dei salotti à la page come incarnazione vivente di un quadro di Holbein. Per una stagione, come un effimero fenomeno di costume, la donna vive un inaspettato “successo di bellezza” proprio al tramonto della propria vita, scatenando peraltro invidie e gelosie, a partire dalla propria protettrice. Il piccolo, bizzarro caso aneddotico si fa dramma e muta infine in tragedia.
Ma, come spesso accade in Henry James, la trama è solo un pretesto per una descrizione corrosiva, impietosa dell’ambiente della upper class a cavallo tra Ottocento e Novecento. Alla disgregazione di un ordine sociale e di una visione del mondo, che di lì a poco sfocerà nel primo conflitto mondiale, fa da specchio la scrittura jamesiana, tortuosa nel voler riprodurre la totale soggettività del punto di vista dei personaggi nel loro affrontare la “realtà”.

Henry James
L’HOLBEIN DI LADY BELDONALD
Traduzione e Presentazione di Sandro Naglia
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-719-2]
Pagg. 64 – ? 7,00




Teramo Urban Museum_ Friends of Abruzzo Lunedì 11- Sabato 16 Aprile 2011 Evento aderente alla XIII Settimana della Cultura

Teramo Urban Museum_ Friends of Abruzzo

Lunedì 11- Sabato 16 Aprile 2011

Evento aderente alla XIII Settimana della Cultura


Sabato 16_ Serata live di arte e musica

Il primo evento del Teramo Urban Museum è giunto a metà del suo percorso. Il progetto, che si è aggiudicato il bando nazionale Giovani Energie in Comune, promosso dal Dipartimento della Gioventù, Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, sta vivacizzando le vie della città dall’inizio della XIII Settimana della Cultura.

La settimana di creatività si è aperta a Teramo lunedì 11 con il convegno “Writing e design” presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli studi di Teramo. Lo stesso giorno i writers, provenienti da tutta Europa, hanno iniziato a lavorare alla realizzazione delle opere murarie nelle aree del centro storico e della periferia cittadina. Macs, Zedz, SatOne, Joys, Hitnes, Etnik e Sera, sono all’opera da tre giorni di fronte agli occhi divertiti e interessati di passanti, curiosi e scolaresche.

In occasione della conclusione dei murales, sabato 16 Aprile, arte e musica si incontreranno nel centro storico di Teramo. Si inizia alle 18.00 in Piazza Martiri della Libertà con lo spettacolo di hip hop, a cura di Mousike Laboratorio Danza, dal titolo Peter in the streets, per poi proseguire con il gran finale in Piazza del Sole, dalle 21.00 in poi con una serata live unica nel suo genere. Mentre gli artisti porteranno a termine i propri lavori, l’evento ospiterà una delle semifinali del Teramo Music Festival in cui si sfideranno alcuni gruppi locali.Writing, musica e creatività dialogheranno con uno degli scorci più suggestivi del centro storico teramano.

In allegato informazioni sulle location e i rispettivi artisti




San Benedetto del Tronto. IL SOGNO DI GIADA PRESENTA IL NUOVO DISCO CONTAMINATA Concerto a San Benedetto il 23 aprile alle 21.30

IL SOGNO DI GIADA PRESENTA IL NUOVO DISCO CONTAMINATA

Concerto a San Benedetto il 23 aprile alle 21.30

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un grande appuntamento musicale è in programma in occasione dei festeggiamenti del Comune di San Benedetto. Il 23 Aprile 2011, alle ore 21,30, al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto è in programma la presentazione del nuovo disco della band marchigiana “IL SOGNO DI GIADA” dal titolo CONTAMINATA 2011 (ingresso gratuito).

Si tratta di un altro importante e atteso prodotto firmato dall’etichetta abruzzese MUSIC FORCE.
L’evento vedrà la band esibirsi dal vivo con i 10 brani del nuovo disco che prevede tante prestigiose collaborazioni, da Dario Faini (autore Universal di brani di successo di Amoroso, Marrone, Errore) a Tao, da Daniel Longo dei Concido (band rivelazione a Sanremo Giovani) a Marcello Piccinini (batterista di Beatrice Antolini, Laura Celletti), da Wallace ad Esser One, da Igor de La Grande Tribù a Vladimiro Roselli degli Eclettica, da Arianna Volponi a Valentina Agostinelli a OttaviaValeria Ciani, da Giulio Spinozzi a Davide Carestia.
“Il sogno di Giada” è formato da: Giax Rupilli (voce), Marco Morgia Di Domenico (basso), Marcello Lepore (synth e riprese), Gianguido De Iulis (chitarre), Marco Ciabattoni (batteria); fonico di ripresa del disco è Marco Pallini (già con Niccolò Fabi, Simone Cristicchi, Malika Ayane). La produzione artistica è stata seguita da Marco Primavera (già con Paola e Chiara, Linda…) & il sogno di Giada. I missaggi sono stati eseguiti da Daniele “Jack” Rossi (già con Giusy Ferreri, Paolo Meneguzzi, Paola e Chiara).  Il mastering del disco è passato poi a Marco D’Agostino negli studi milanesei del 96khz.  Le foto ufficiali del disco “Contaminata 2011” sono di Mario Silvestrone.
L’appuntamento musicale sarà impreziosito dalla presentazione del primo libro di Giax Rupilli: dal titolo “VENTIQUATTRO MINUTI” (Ed. Il Filo – Distr. Mursia). L’album de “Il sogno di Giada” è anticipato dall’uscita del singolo “TRACCE ELETTRONICHE”, in rotazione radiofonica e televisiva col Videoclip girato e montato da Christian Valeri.




Giulianova. Sabato 16 Aprile Il Circolo L’Officina (L’Arte e i Mestieri) Giulianova Piazza Dante Alighieri, 2 per la rassegna “a regola d’arte” presenta: L’Officina Acoustic Session da Torino – Stefano Amen in Concerto Ore 22.30 Ingresso Gratuito

Sabato 16 Aprile
Il Circolo L’Officina (L’Arte e i Mestieri)
Giulianova Piazza Dante Alighieri, 2
per la rassegna “a regola d’arte”
presenta:
L’Officina Acoustic Session
da Torino – Stefano Amen in Concerto Ore 22.30
Ingresso Gratuito

Info: 3471621902
3886578789

http://officinaartemestieri.tumblr.com/




Pineto. Musica: Take Five: quando il jazz incontra il pop Prima data per la tournée estiva dei Take Five, domenica 17 aprile allo Zanzibar Cafè di Pineto.

Take Five: quando il jazz incontra il pop

Prima data per la tournée estiva dei Take Five, domenica 17 aprile allo Zanzibar Cafè di Pineto.

I Take Five nascono dall’incontro di sei musicisti di ampia esperienza, che condividono un progetto musicale importante: riarrangiare i classici degli anni ’70 e ’80 in stile jazz, bossanova, blues e fusion, accostando soluzioni armoniche originali. Il risultato di questo esperimento è uno spettacolo raffinato ed elegante, sublimato dalla voce straordinaria di Lidia Conte, cantante di spicco del panorama musicale nazionale attiva in numerose formazioni pop, soul e funky e con esperienza in ambito teatrale, coreografico, pittorico, radiofonico e televisivo.

Altri componenti dei Take Five sono: Alessandro Assetta, pianista di talento proveniente dal gruppo Just for Fun come anche il chitarrista Rocco Bompensa, che ha all’attivo collaborazioni con Karl Potter e Jo Di Tonno; responsabile del rullo della batteria è Fabrizio Granata, apprezzato in performance live con Valori Bollati, Scioband, Doppio Malto e Renny Blasco e come preziosa presenza in collaborazioni con, tra gli altri, Giuseppe Continenza, Maurizio Rolli, Milo Vallone; il suono grave del contrabbasso è lasciato all’esperienza di Amedeo Orlandi, già bassista in numerosi gruppi locali, tra i quali Nessanoto, Barbados, Studio 54 e formatosi presso alcuni grandi artisti come Giuseppe Barbera, Gianni Bella, Mogol; ultimo in ordine di arrivo ma non per importanza è Alberto Grossi, musicista diplomato in clarinetto e musica presso il conservatorio, a cui è affidato il suono raffinato del sax.

La prima data del tour estivo dei Take Five è fissata per domenica 17 aprile a partire dalle ore 20:30 presso lo Zanzibar Cafè di Pineto, dove eseguiranno alcune tra le più belle canzoni pop degli anni ’70 e ’80: “Billie Jean”, “Isn’t she lovely”, “Every breath you take”, “Come together” e tante altre per quello che sarà senza dubbio lo spettacolo rivelazione di quest’anno.

Domenica 17 aprile alle 20.30

Pineto – Zanzibar Cafè

Info Take Five: 334 3304179/329 9647969