Riflessioni sul saggio “Processo alla Resistenza”  di Michela Ponzani, pp. 232, Giulio Einaudi Editore, Torino 2023 di Gianluigi Chiaserotti*

 

In questo momento particolare della storia italiana, ma anche mondiale, ritengo che sia giusto rivalutare e quindi rivedere certi aspetti che hanno caratterizzato appunto l’”arte della Musa Clio”.

E Michela Ponzani, docente universitaria, divulgatrice scientifica, autrice e conduttrice televisiva con questo suo “Processo alla Resistenza” ci è riuscita, e benissimo.

Il libro è praticamente l’ampliamento del progetto (l’“Eredità della Resistenza nell’Italia Repubblicana”) con cui vinse, nel 2003, la prestigiosa borsa di studio (la “Manon Michels Einaudi”), e ciò dopo la Laurea, presso la Fondazione Luigi Einaudi di Torino.

Attraverso i capitoli di cui il saggio è composto, la Ponzani pone in risalto, con documenti d’archivio, atti processuali, i processi che si svolsero, dopo il 25 aprile 1945, non ad ex fascisti e collaborazionisti, ma a coloro che contribuirono alla liberazione, soprattutto al Nord Italia, dalla dittatura.

I fascisti, i collaborazionisti, i repubblichini di Salò giovarono dell’amnistia, molti dei partigiani, invece, subirono processi spesso e volentieri con giudici che furono coinvolti col passato regime.

Scrive la Ponzani: «[…] Le carte processuali e i fascicoli conservati negli archivi giudiziari (fonte principale di questo volume, assieme alle carte dei collegi di difesa di Solidarietà democratica) mostrano chiaramente quale fosse il clima del dopoguerra e quale prezzo ex partigiani avessero pagato per la scelta delle armi. […]».

Spesso questi processi furono intentati senza prove, sul c. d. “sentito dire” e gli imputati (tradotti in aula in catene) ottennero solo e soltanto una giustizia sommaria.

Mentre fascisti, ex repubblichini furono appunto assolti, riabilitati solo e soltanto per «aver obbedito ad ordini militari superiori» (“giustificazione” sentita spesso anche al Primo Processo di Norimberga), i partigiani, moderni patrioti, furono giudicati responsabili delle rappresaglie di difesa, e ciò solo per non essersi consegnati al nemico.

Questo libro offre tantissimi spunti di riflessione e sicuramente va letto con molta attenzione in quanto scritto da una vera, autentica ed appassionata storica che è Michela Ponzani. Molti si definiscono storici (come alcuni giornalisti, senza nulla togliere a questa ottima categoria), ma quelli veri sono pochi.

È un libro che si legge in pochissime ore.

Libro profondo e meditato, scritto in una prosa scorrevole e mai appesantita dall’argomento, e qui la Ponzani è riuscita benissimo.

Questo libro è anche un vero ringraziamento che l’Autrice rivolge ai suoi Maestri (Vittorio Vidotto, da poco scomparso, e Lutz Klinkhammer) che l’hanno indotta a proseguire, dopo la laurea, nel “mestiere di storico”.

Grazie a questo libro, ho apprezzato ed appreso argomenti che spesso si ritengono ovvii, ma invece vanno approfonditi e divulgati, ma soprattutto spesso e volentieri non trattati dalla storiografia, che definisco a senso unico.

E Michela Ponzani è riuscita con successo anche in codesto.

Concludo con la bellissima dedica che l’Autrice mi ha fatto: «A Gianluigi, che sa quanto la Storia aiuta a comprendere il Presente e a costruire il Futuro».

Ed è senza dubbio così.

 

*Storiografo

 

 

 




Giulianova. Matteo Signorini presenta “Una piccola pace”al Kursaal lido, sabato 17 febbraio, ore 17.30

“Una piccola pace” di Matteo Signorini. La presentazione, sabato 17 febbraio al Kursaal, organizzata dal Forum delle Associazioni familiari d’Abruzzo, con il patrocinio di Comune di Giulianova e Anci. Invitati a partecipare  dirigenti didattici, associazioni, famiglie, tutti i cittadini.

 

Il 25 dicembre 1914, quando la Prima Guerra Mondiale era purtroppo solo all’inizio, soldati francesi, inglesi e tedeschi, abbandonarono le trincee e uscirono allo scoperto. Si strinsero la mano, si abbracciarono, seppellirono i caduti. Furono celebrate una Messa e una funzione funebre. Dalla “tregua di Natale”, e dalla storia vera di due giovani soldati protagonisti dell’episodio, trae ispirazione “ Una piccola pace” (Feltrinelli 2022) di Mattia Signorini. Il libro sarà presentato sabato prossimo, 17 febbraio, alle 17.30, al Kursaal. L’evento, patrocinato dal Comune di Giulianova e da Anci, è organizzato dal Forum delle Associazioni familiari dell’ Abruzzo presieduto da Paola D’Alesio, moderatrice del dibattito. Oltre all’autore sarà presente Elvira Di Santo, mediatrice familiare.  Porterà i saluti istituzionali il Vice Sindaco Lidia Albani.

“Ci si sta abituando all’orrore della guerra – sottolinea Paola D’Alesio – Il mondo sembra aver dimenticato la parola “pace”. C’è tanto bisogno, invece, di raccontare, specie ai nostri giovani, spaccati di vita improntati alla fratellanza, alla solidarietà, alla convivenza pacifica, per restituire fiducia e speranza nel futuro.  L’ autore, Mattia Signorini, in un romanzo intenso e commovente, racconterà come sia stato possibile deporre le armi e come tutti, nella propria vita, possiedano gli strumenti per far fiorire la pace. Dialogherà con lui Elvira Di Santo, che donerà alcuni preziosi contributi sull’importanza delle relazioni familiari come spazi  privilegiati di educazione all’amore e alla generosità.”




Venerdì 16 febbraio 2024, alle ore 18:00, nella Sala Consiliare del Municipio di Controguerra, Augusto Di Stanislao presenterà in anteprima il suo nuovo libro “Amore Amaro

Venerdì 16 febbraio 2024, alle ore 18:00, nella Sala Consiliare del Municipio di Controguerra, Augusto Di Stanislao presenterà in anteprima il suo nuovo libro “Amore Amaro. La vita, le relazioni, i sentimenti, le emozioni”, edito da Duende. L’opera è in corso di stampa e quella di Controguerra sarà un’anticipazione, con riflessioni e considerazioni sul tema. Porterà i saluti il sindaco di Controguerra Franco Carletta, a cui seguirà un’introduzione del consigliere Matteo Di Natale. Ottaviano Taddei, della Compagnia Terrateatro, leggerà dei brani dell’opera e Alessio Fratoni accompagnerà con la fisarmonica. L’Autore, infine, dialogherà con il pubblico.




Giovedì 15 febbraio, alle ore 20.30, l’Aula Magna dell’Università di Teramo ospiterà il monologo “Pallottole e bugie” del giornalista Michele Santoro.

 Un appuntamento realizzato grazie alla collaborazione con il Comune e l’Università di Teramo e che rappresenterà un momento di riflessione sui principali temi di attualità, a partire dalle guerre che stanno interessando l’Europa e il bacino del Mediterraneo e le disuguaglianze che ne derivano.

“Come Amministrazione e come Ateneo siamo particolarmente felici di ospitare a Teramo questo appuntamento”, commentano il primo cittadino Gianguido D’Alberto e il Rettore Dino Mastrocola, “frutto della sinergia e della collaborazione tra la Città di Teramo e la sua Università. Grazie al lavoro che stiamo mettendo in campo come Teramo Città Universitaria, infatti, in questi anni abbiamo realizzato ed ospitato eventi culturali di alto spessore, come dimostra anche l’appuntamento di domani. Un ringraziamento particolare va a Michele Santoro e alla sua squadra per aver scelto Teramo per portare sul palco un monologo che sarà spunto per tutti di importanti riflessioni”.




Il 16 febbraio anche la delegazione di Teramo dell’Accademia Italiana della Cucina celebrerà il pecorino abruzzese

 

TERAMO – Sarà il pecorino il protagonista della Giornata di studio regionale promossa dal coordinamento territoriale d’Abruzzo dell’Accademia Italiana della Cucina (AIC), guidato da Nicola D’Auria, e che coinvolgerà il 16 febbraio le nove delegazioni presenti nella regione.

L’appuntamento organizzato a Teramo da Claudio D’Archivio, delegato AIC del capoluogo aprutino, si terrà nel locale Istituto “Di Poppa-Rozzi”.

Dopo l’introduzione del delegato D’Archivio, moderati dal giornalista Sandro Galantini interverranno l’antropologa Alessandra Gasparroni, il docente universitario di Zootecnia Giuseppe Martino e Daniele Di Giuseppe, titolare del caseificio “L’Arca” di Colonnella.

«La realizzazione di una Conviviale Regionale con l’identico protagonista – spiega il coordinatore territoriale AIC Nicola D’Auria – è voluta dal coordinamento territoriale con la precisa intenzione di mettere al centro della riflessione accademica i prodotti che rappresentano l’identità stessa dell’Abruzzo a tavola e in questa prospettiva il tema del 2024 dedicato al pecorino e agli altri formaggi del territorio esaminerà i profondi legami culturali e identitari che i prodotti caseari hanno sviluppato nei secoli in ogni zona della nostra regione, così ricca di sapori e profumi che rimandano all’attività pastorale».




FONDAZIONE CARISPAQ E ADSI PROMUOVONO UN INCONTRO SUL PATRIMONIO CULTURALE IN ABRUZZO QUALE VOLANO PER IL TURISMO DELLE RADICI

L’Aquila, 8 febbraio 2024 ore 16:00 – Auditorium Fondazione Carispaq

Corso Vittorio Emanuele II, 196

L’AQUILA – La Fondazione Carispaq e l’Associazione Dimore Storiche Italiane hanno
organizzato l’incontro “Il patrimonio culturale in Abruzzo e i viaggiatori di ritorno.
Radici e identità”, durante il quale sarà presentato anche il volume “Dimore Storiche in
Abruzzo – Storia identità e patrimonio culturale privato”.
L’appuntamento è per il prossimo 8 febbraio alle ore 16:00 presso l’Auditorium della
Fondazione Carispaq (Corso Vittorio Emanuele II, 196 – L’Aquila) e si propone di fare il
punto sulla sostenibilità dei territori riguardo ad uno specifico modo di viaggiare: quello dei
viaggiatori di ritorno. Un tema attualissimo di cui si discute a livello nazionale per
l’importante progetto del PNRR sul “Turismo delle Radici”.
Ne parleranno LUIGI MARIA VIGNALI – Direttore Generale per gli italiani all’estero e per
le politiche migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,
LETIZIA AIROS – Direttrice i-Italy Network di New York, ANGELO DI IANNI – Presidente
Confederazione delle Associazioni Abruzzesi in Canada, UMBERTO CROPPI – Direttore
Federculture.
In apertura sono previsti gli interventi di DOMENICO TAGLIERI – Presidente della
Fondazione Carispaq, PIERLUIGI BIONDI – Sindaco dell’Aquila e GIOVANNI
CIARROCCA – Segretario Generale ADSI. Il Volume “Dimore storiche in Abruzzo –
Storie, identità e patrimonio culturale privato”, commissionato da ADSI Abruzzo a
Carsa Editore, sarà presentato dal curatore ANDREW JAMES HOPKINS, docente di
Storia dell’Architettura all’Università degli Studi dell’Aquila.
Modererà GOFFREDO PALMERINI, giornalista corrispondente Stampa italiana all’estero.




In uscita “Diario di una viaggiatrice” per la collana Comete di Ianieri edizioni. La donna è la protagonista del quarto volume della serie blu

 Kristine Maria Rapino.

In Appendice I treni di Flaiano di Lucilla Sergiacomo riportano indietro nel tempo: la lettura dà la possibilità al pubblico di conoscere un altro interessante personaggio quello di Don Oreste De Amicis, proclamatosi dio ed orignario del comune vestino di Cappelle sul Tavo (PE).

Il volume raccoglie la traduzione di un estratto dell’edizione del 1909 di Roma Beata: Let ters from the Eternal City, pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1903: si tratta di un epistolario, una serie di lettere che idealmente Maud Howe indirizza alla sorella Laura ed è una narrazione che ripercorre alcune delle tappe della sua lunga permanenza in Italia, dal gennaio del 1894 all’agosto del 1900. La scrittura di Maud Howe offre immagini ricche di dettagli, e ci sono continui rimandi pittorici, sembra di vedere tutto ciò che lei descrive, e le sue parole sono accompagnate ad una serie di disegni del suo uomo, John Elliott, presente come personaggio all’interno del testo con il diminutivo di J.

Howe vuole offrire ai lettori una visione realistica dei luoghi, delle persone, dei loro costumi e delle loro tradizioni, anche a costo di apparire sconveniente e a tratti rude ed infatti la sua è una narrazione fortemente antropologica: esplora la cultura, le pratiche sociali, le credenze dei personaggi e dei luoghi rappresentati. Ciò comporta, appunto, un’attenzione particolare ai dettagli culturali, ai valori e ai comportamenti sociali che influenzano il modo in cui gli individui interagiscono tra loro e con l’ambiente circostante. Con il suo linguaggio lineare e spontaneo, indubbiamente, non omette anche critiche.

, Dipartimento di Lingue e

Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con

Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano Barbara Delli CastelliEmanuela EttorreAntonio GurrieriMaria Chiara FerroLorella MartinelliFabrizio Ferrari, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.




Sabato 24 febbraio, dalle ore 16, presso il Park Hotel Sporting di Teramo si terrà un pomeriggio di formazione a cura di Radio Spada e con la collaborazione di Liberi in Veritate – Abruzzo.

 

Introdotti e moderati da Pierfrancesco Nardini parleranno Massimo Micaletti, Francesco Di Meco, Ilaria Pisa e Andrea Giacobazzi.

Dalla bioetica alla situazione politica, dalla crisi nella Chiesa alle spinte dissolutorie che investono la società: sarà un evento a tutto campo. Contestualmente saranno presentati due volumi che hanno già fatto molto discutere: Contro natura (di Silvana De Mari, Martino Mora, Corrado Ruini, Giovanni Formicola), che in occasione della presentazione reggiana fu contestato da un colorito ma inefficace sit in di femministe, e Golpe nella Chiesa, documentatissimo libro-bomba di don Andrea Mancinella (con prefazione di don Curzio Nitoglia e postfazione del vaticanista Aldo Maria Valli) che tante discussioni ha già suscitato.




Teramo. Biblioteca regionale “Delfico”: Il senso del cielo, nuovo lavoro artistico di Paolo di Giosia

Il senso del cielo

 

Paolo di Giosia

 

Biblioteca Dèlfico

Teramo

info:info@paolodigiosia.it

 

videoinstallazione

 

5/8febbraio 2024

orario apertura biblioteca

 

Ingresso libero

 

 

In continuità con l’impegno artistico e sociale degli anni precedenti Paolo di Giosia torna ad esprimersi con una nuova videoinstallazione negli spazi della Biblioteca Dèlfico di Teramo. Il senso del cielo, con cui pone l’attenzione ai bambini durante il dramma della Shoah.

Furono oltre un milione e mezzo i bambini uccisi dal nazifascismo…

Non erano solo Ebrei, ma anche Rom, Sinti, Polacchi e Sovietici che vivevano nelle zone occupate dalla Germania, nonché bambini tedeschi con handicap fisici e mentali provenienti dagli istituti di cura.

La maggior parte di loro aveva meno di 13 anni…

“Ancora una volta il bravissimo Paolo di Giosia ci offre una occasione di riflessione […] di grande suggestione per non dimenticare la tragedia dell’olocausto passato[…]ponendo al centro le persone, la vita, in quella ferialità ordinaria che la Shoah distrusse irreparabilmente. Per dirci che la distrugge ancora oggi. Per farci capire la ferocia della Shoah in ogni tempo e luogo. Scegliere il prima e il dopo dell’orrore con i tanti volti dell’umiliazione della violenza e della morte, ci dice quanto quel tempo abbia potuto togliere a chi lo ha attraversato: la bellezza della vita.” (Leo Nodari)

La videoinstallazione, della durata di 7’41” è riprodotta in loop, sarà visibile fino all’8 febbraio e sarà il preludio della presentazione del nuovo libro fotografico dell’artista: Lontano dagli occhi. Shoah: uno sguardo contemporaneo.

“Per la seconda volta un’insolita location appositamente studiata per l’occasione: l’imponente scala nobile di Palazzo Dèlfico. Un evento molto atteso che sorprenderà per le innovative soluzioni allestitive adottate e per l’intima atmosfera che si respirerà durante la serata. Un progetto al quale di Giosia ha lavorato anni e che finalmente trova compimento nella pubblicazione di un meraviglioso volume d’arte.

Il libro, edito da Ricerche&Redazioni, è un lavoro che parte da lontano, maturato dopo diverse visite effettuate dall’autore nei centri di detenzione e sterminio legati alla Shoah. Anni di lavoro, affinamento, per approdare a degli esiti di straordinaria sensibilità e originalità.” (Giacinto Damiani)

Durante l’evento dell’8 febbraio verranno proiettati anche il video The Waiting Roomche quest’anno compie dieci anni e il nuovo lavoro GAME OVER realizzato sempre con la collaborazione del videomaker Vito Bianchini.

L’evento è patrocinato dalla Città di Teramo e dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, e rientra tra le attività del Patto per la Lettura della Città di Teramo del quale Ricerche&Redazioni è cofirmatario. Nel libro è presente un saggio critico a firma del professore Paolo Coen dell’Università degli Studi di Teramo.Sponsor del volume Banca Generali Private Agenzia di Teramo.

 

 

 

Per info: 3406905880

 




Teramo. Sabato 27 gennaio 2024 il soldato Emilio Grimaldi ha ottenuto la Medaglia d’Onore alla memoria.

Emilio Grimaldi, per gli amici e i controguerresi Marcello, è uno dei tanti militari italiani che dopo l’8 settembre 1943 vennero catturati dai tedeschi, fatti prigionieri e deportati in Germania.

Figlio di Giuseppe e Scarazza Genoveffa, nacque a Tortoreto il 1° febbraio 1922, ma visse la sua vita a Controguerra. Durante la seconda guerra mondiale era in forza al 265° Reggimento Fanteria e si trovava impegnato nell’isola di Creta, sul fronte greco-albanese, quando il maresciallo Pietro Badoglio diede notizia dell’armistizio. Nelle convulse ore che seguirono, i soldati italiani di stanza sull’isola vennero disarmati dalle soverchianti forze tedesche e fatti prigionieri.

Marcello fu catturato l’11 settembre 1943, venne condotto in Germania e internato nello Stammlager VI/J, dislocato a Krefeld, città a Sud-Ovest della regione carbonifera della Ruhr, dove venne obbligato al lavoro coatto per l’industria bellica tedesca, nella penosa condizione di IMI (Internato Militare Italiano).

Quando nell’Italia settentrionale venne costituita la Repubblica Sociale Italiana, sotto controllo germanico, fu chiesto a Marcello se intendesse rispondere alla chiamata di Salò o se volesse collaborare con i tedeschi, ma lui, come la maggior parte dei soldati italiani prigionieri, non scese a patti con la sua coscienza e preferì rimanere internato come non-collaborazionista.

Per mesi sopportò privazioni e angherie, finchè non venne liberato dagli americani nel novembre del 1944. Siccome la guerra non era ancora conclusa, fece rientro in Patria solo l’anno successivo, il 9 settembre; mancava da casa dal gennaio 1943, quando era stato mandato nell’Egeo con le forze d’occupazione italiane in Grecia.

La vicenda di Marcello è stata riportata alla luce dallo storico Walter De Berardinis, da anni impegnato in studi e ricerche sugli IMI. Il coraggio e il sacrificio di Marcello sono stati riconosciuti con la Medaglia d’Onore concessa con decreto del Presidente della Repubblica. Nel corso di una cerimonia solenne organizzata dalla Prefettura di Teramo e dal Prefetto Fabrizio Stelo, tenutasi nella sala congressi della Camera di Commercio di Teramo sabato 27 dicembre 2024, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, otto IMI teramani hanno ricevuto l’importante riconoscimento alla memoria. Per Marcello, scomparso da alcuni anni, l’onorificenza è stata ritirata dalla figlia, Loretta Grimaldi.

Per il Comune di Controguerra sono intervenuti il sindaco Franco Carletta e il consigliere Matteo Di Natale, il quale ha dichiarato: “Come cittadino e come amministratore del Comune di Controguerra, paese che può annoverare oltre quaranta non-collaborazionisti, sono fiero del riconoscimento concesso a Marcello e del valido lavoro di ricerca condotto dall’amico Walter De Berardinis. L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Carletta, si sta impegnando per far ottenere i meritati riconoscimenti a questi eroi dimenticati, nella ferma convinzione della doverosità di questo gesto e nella consapevolezza che sia oggi più che mai fondamentale preservare la memoria civile del Paese”.