INAUGURATE A TERMOLI LE CELEBRAZIONI PER IL CENTENARIO DELLA MORTE DI KAFKA. Una riflessione a più voci stimolata dal saggio di Pierfranco Bruni sul grande scrittore boemo

 

TERMOLI (Campobasso) – Inaugurate a Termoli le celebrazioni per il Centenario della scomparsa di Franz Kafka con la presentazione ufficiale del libro “Kafka. La verità tragica”di Pierfranco Bruni(Solfanelli) dedicato al grande scrittore boemo, presenti all’incontro l’autore e anche l’editore Marco Solfanelli. In una salone gremito e con un pubblico di spessore culturale si è sviluppato un importante colloquio proprio su Kafka, partendo dal concetto di processo. Ovvero su “Il processo all’intenzione o l’intenzione di processo”, la tematica al centro del convegno.

 

Hanno dato il loro contributo, patrocinando l’iniziativa, l’Ordine degli avvocati, la Camera degli avvocati penalisti, l’Ordine dei Giornalisti, l’Istituto Terra dei Padri, il Sindacato Libero Scrittori, il Centro studi e ricerche Francesco Grisi, la UIL Polizia. Nel suggestivo scenario del salone di Cala Svevadi Termoli le problematiche emerse sono state un intreccio tra letteratura e giustizia nell’età contemporanea. Ha coordinato i lavori Roberto d’Aloisi, presidente della Camera Penale di Larino che ha chiosato, con molta acutezza, gli interventi.

Dopo i saluti del Consiglio direttivo di Larino Camera Penale, dell’Ordine degli Avvocati, dell’Ordine dei Giornalisti e del Presidente di Terra dei Padri,Franca De Santis, che ha esposto gli obiettivi organizzativi, la prolusione su “Kafka dal ‘processo’ ad Albert Camus” è stata svolta da Pierfranco Bruni, autore del saggio su Kafka e Presidente del Comitato Capitale del Libro del Ministero della Cultura.

 

Pierfranco Bruni ha sottolineato l’importanza di rileggere Kafka soprattutto in un tempo in cui la dialettica su cultura e giustizia è ritornata ad essere centrale. Ponendo l’accento sulla letteratura come elemento filosofico, Bruni ha tracciato un profilo delle opere dello scrittore praghese. Sono intervenuti Vincenzo Cimino, presidente dell’ordine dei giornalisti del Molise, Antonella ColonnaVilasi, Rettore Centro Studi Intelligence, Giovanni Alfano, segretario generale provinciale UIL Polizia di Campobasso, Michele Urbano, presidente dell’Ordine degli avvocati.

 

Una serata ricca di spunti, stimolazioni, riflessione voluta fortemente dalla vera madrina della manifestazione Franca De Santis, che ha concluso la serata con i ringraziamenti al pubblico numerosi e al tavolo dei relatori, sostenendo la necessità di meditare su tutta l’opera di Kafka.

 

A cento anni dalla scomparsa,Kafkarappresenta un riferimento tra Otto e Novecento, ha ribadito Pierfranco Bruni, e occorre farlo conoscere nelle scuole e tra le nuove generazioni. Nel corso della manifestazione Franca De Santis, ricoprendo il ruolo di presidente della Commissione Tradizione per l’Ente Nazionale Attività Culturali, ha consegnato al professor Pierfranco Bruni il prestigioso Premio Mameli conferitogli con delibera il 03 dicembre 2023 a Roma per l’impegno e il coraggio nella vera interpretazione della tradizione.




Roma. Mostra “Bellezza Creativa”: l’artista Gigino Falconi espone alla Camera dei Deputati – complesso di Vicolo Valdina

CAMERA DEI DEPUTATI – COMPLESSO DI VICOLO VALDINA, Mostra di GIGINO FALCONI “Bellezza creativa”
Sala del Cenacolo – Sala della Sacrestia ● Piazza in Campo Marzio, 42 00186 Roma
Dal 17 al 26 gennaio 2024
Inaugurazione: mercoledì 17 gennaio 2024 ore 16.30

La Camera dei deputati ospita nelle Sale del Cenacolo e della Sacrestia del Complesso di Vicolo Valdina
Piazza in Campo Marzio, il pittore Gigino Falconi, con la sua mostra personale Bellezza creativa a cura
del Prof. Dott. Don Stefano Peretti e Giuseppe Bacci, che si inaugurerà mercoledì 17 gennaio 2024, alle
ore 16.30, alla presenza del Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
In questo anno 2024, dopo una lunga ed intensa attività artistica di Gigino Falconi, alcune opere della
Collezione Falconi escono dal proprio studio per emigrare al Complesso di Vicolo Valdina, ad onorare le
celebrazioni del 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica.
Protagoniste della mostra sono le opere realizzate dall’Artista abruzzese, selezionate nel loro significativo
richiamo al colloquio, anche auspicato dal Concilio Vaticano II, tra Chiesa contemporanea e mondo dell’arte,
con particolare riferimento a temi universalistici quali l’Amore di Dio Padre per tutti i suoi figli, l’esperienza
collettiva del dolore a causa della guerra e la speranza di una comune rigenerazione. Scriveva San Paolo VI
nella sua Lettera agli artisti: “Oggi, come ieri, la Chiesa ha bisogno di voi e si volge verso di voi. Essa vi
dice con la nostra voce: lasciate che non si rompa un’alleanza tra le più feconde! Non chiudete il vostro
spirito al soffio dello Spirito Santo! Questo mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi
nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che mette la gioia nel cuore degli uomini, è il frutto
prezioso che resiste all’usura del tempo, che unisce le generazioni e le congiunge all’ammirazione. E ciò
grazie alle vostre mani…”.
Nasce così, con queste premesse, “Bellezza creativa”, mostra che si sviluppa in un duplice appuntamento
“in rete”, nelle due sale della Sacrestia e del Cenacolo, carica di particolare suggestione capace di stimolare
studiosi e fruitori. All’interno degli spazi espositivi della Camera dei deputati del Complesso Valdina si
concentrano una ventina opere, alcune create appositamente per l’occasione e installate tra la sala della
Sacrestia e la sala del Cenacolo. Nella Sacrestia verranno esposte le opere della produzione artistica di
ispirazione religiosa, che negli Anni Novanta hanno reso Falconi protagonista della pittura figurativa
attraverso una peculiare ricerca artistica: dalle luci delle forme allo stupore del sacro, con l’evidenza del
grande capolavoro titolato Scena finale del grande teatro del mondo, 1997-99. Nella sala del Cenacolo
ospiterà una selezione di opere di ricerca prettamente figurativa dell’itinerario artistico-introspettivo siglato
dalla ricerca di quel realismo magico, che ha la capacità di affascinare e di sedurre il visitatore. La fruizione,
quindi, non si riduce allo sguardo emozionale di opere accattivate dalla critica: si espande in uno sguardo
che va oltre, poiché nel contesto espositivo il Maestro Gigino Falconi ha assunto il compito di indicarne la
bellezza universale e creativa. Sulla sua pittura, raffinata e colta, hanno scritto diversi poeti, oltre a critici
quali: Carlo Bo, Mario Luzi, Enrico Crispolti, Carlo Chenis, Enzo Fabiani, Rossana Bossaglia, Sandro
Parmiggiani ed altri.
Il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana presentando l’evento in catalogo afferma: «La
Camera dei deputati è lieta di accogliere nella prestigiosa Sala del Cenacolo, che sovente ospita opere e
installazioni di artisti italiani, la mostra “Bellezza creativa” del Maestro Gigino Falconi. Nelle sue opere, di cui
l’esposizione offre una significativa selezione, colpisce la forza evocativa delle immagini, il loro afflato religioso,
il realismo fantastico che le pervade, il contrasto dei colori che viene presentato ai nostri occhi. Nel lavoro
dell’artista, l’umano e il divino, così come la corporeità e la spiritualità, concorrono a creare quella tensione
vitale, che è propria della condizione umana».
Un osservatore privilegiato, benché non critico d’arte ma grande poeta, e cioè Mario Luzi, ha visto, nelle
figure di Gigino Falconi – di quel pittore che Carlo Bo aveva definito come un’“anima” in grado di accogliere
la verità poetica – resoconti d’esperienza «in una esultante fruizione del mondo. Quasi che averne il dominio
espressivo significasse anche goderne il ghiotto beneficio. Per cui la sensualità tattile e luminosa delle figure
e degli oggetti, a forza di essere esibita con una specie di impertinenza fatale e festosa, finiva per
trasfondere in una visione più complessa, più estatica e più enigmatica la sua energia provocatoria».
Il Prof. Dott. Don Stefano Peretti nel testo in catalogo scrive: «Contemplare l’opera di Gigino Falconi è
offrire al proprio animo questa innervatura creativa di Verità, che diventa un educare il proprio cuore
all’osmosi, che sa evolvere in comunione, poiché la struttura cognitiva e ontologica della fruizione estetica
nasce da una struttura dialogica tra contenuto, autore, destinatario. All’amico Gigino il grazie per essersi
umilmente lasciato interpellare dalle realtà contenute nelle sue opere, mediante la pedagogia dell’incontro
tra realtà sensibile e realtà trascendente, per aver osato interpretare l’eterno nel quotidiano, per aver
ricercato costantemente la congruità tra bellezza e armonia, per aver dato respiro immarcescibile alla
caducità di questa nostra stupenda e drammatica scena temporale».
Queste parole assieme a quelle di Mario Luzi sono la premessa appropriata per visitare le opere di Falconi.
Questa mostra vuole comprendere l’intima simbiosi tra spiritualità e arte che delinea l’intero itinerario
artistico, iniziato negli anni Sessanta dal pittore Gigino Falconi, comprendente opere che lo hanno
caratterizzato.

 

La mostra rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2024, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle
ore 11,00 alle 19,00. Catalogo in mostra.
“GIGINO FALCONI BELLEZZA CREATIVA”
LUOGO: Camera dei deputati Complesso di Vicolo Valdina Piazza in Campo Marzio, 42 Roma
PERIODO: 17 – 26 gennaio 2024. Apertura: dal lunedì̀al venerdì dalle ore 11,00 alle ore 19,00
INAUGURAZIONE: Mercoledì 17 gennaio 2024 ore 16,30 ● L’ingresso è consentito entro le ore 16,15 ● Obbligo di giacca per i signori
CURATORI: Prof. Dott. Don Stefano PERETTI e Giuseppe BACCI
PER INFORMAZIONI ED ADESIONI: 339.8895499 ● E-MAIL: giginofalconistudio@gmail.com

Biografia
Gigino Falconi nasce a Giulianova (Teramo) e inizia a dipingere a sedici anni, frequentando contemporaneamente
l’Istituto Tecnico per ragionieri, dove si diploma nel 1952. Nel 1954 ottiene la maturità presso il Liceo Artistico di Pescara.
L’anno successivo, vincitore di concorso per la Cattedra di Disegno, assume l’incarico della docenza presso una scuola
media di Giulianova, attività che abbandona definitivamente nel 1975, per dedicarsi interamente alla pittura. Alla sua
prima mostra personale tenuta alla Galleria Il Polittico di Teramo nel 1961, ne sono seguite numerosissime sia in Italia
che all’estero, presso accreditate gallerie e prestigiose sedi pubbliche. Le sue opere sono conservate in autorevoli
collezioni museali pubbliche e private. Il suo metodo di lavoro si è sviluppato per cicli pittorici, così distribuiti nel corso
degli anni:
1954-1956: esordisce con un universo figurativo legato ai temi della propria terra, coniugato ai canoni della coeva
poetica informale.
1957-1962: esegue una serie di paesaggi che risentono di una personalissima rivisitazione del barocco.
1963-1965: realizza Documenti, primo importante ciclo di opere, di grande dimensione, eseguite a tecnica mista,
composizioni di pittura e grafica testuale. Negli stessi anni l’artista porta avanti una ricerca sulla surrealtà dello spazio
costellato da fantasmi, spesso con elementi suggeriti da letture di Edgar Allan Poe.
1966-1968: I Mostri. Viene aiutato in questa analisi da uno studio accurato che va dal Rinascimento al Barocco con
particolare attenzione a Piero della Francesca, Caravaggio, Rembrandt e Ribera.
1969-1975: elabora una serie di lavori incentrati sulla surrealtà del presente e della cronaca fotografica, con una
figurazione più circostanziata ed evidenza di straniamento.
1976-1979: recupera pienamente la pittura per immagini, con soggetti ispirati all’angoscia dell’esistenza. Di particolare
risalto sono due gruppi di quadri suggeriti dal Fascismo e dalla vicenda dei coniugi americani Julius ed Ethel Rosenberg.
1980-1985: lavora intensamente a opere incentrate sulla poetica del mistero degli spazi interni e sulle suggestioni
spaesanti degli specchi. È evidente il riferimento ad ambientazioni di gusto Art Nouveau, sempre collocate in un clima di
silente sospensione e di attesa.
1986-1988: realizza Alcyone, un importante ciclo di dipinti sulla vita e le opere di Gabriele D’Annunzio, eseguite in
occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Poeta.
1989-1994: dipinge una serie di “nudi” e “concerti silenziosi”, ambientati in paesaggi lacustri.
1995-1999: sviluppa in questi anni un intenso ciclo di pitture di carattere sacro. Il primo dipinto Annunciazione è del
1995. Lo realizza per il VII centenario della Santa Casa di Loreto nel cui museo l’opera viene poi esposta.
Successivamente, per la chiesa di Sant’Andrea di Pescara lavora per due anni a un trittico di grandi dimensioni (cm 270
x 660), commissionatogli dagli Oblati di Maria Immacolata in occasione della santificazione del loro fondatore
Sant’Eugenio de Mazenod.
2000-2002: realizza il ciclo Le Ossessioni, interamente dedicato al mistero dell’universo femminile.
2002-2005: dipinge il ciclo Il mito della Fenice.
2006-2009: si interessa sempre più alla natura e, attratto dal suo misterioso fascino e dalla sua mistica luce, dipinge un
gruppo di quadri rappresentanti paesaggi lacustri e marini.
2011-2012: realizza il ciclo Ragazze per sempre ambientato nell’atmosfera romantica parigina di fine Ottocento,
dipingendo un ciclo pittorico sull’“amore mercenario” come tante scene di un’unica grande pièce esistenziale, una
commedia tutta al femminile. Mostra tale ciclo nella Galerie Besharat di Barbizon Parigi e, successivamente, assieme ad
un cospicuo nucleo di opere, allestisce la “suite Falconi”.
2013-2014: nell’ambito e a conclusione dei festeggiamenti del suo genetliaco e sessantesimo di attività pittorica,
principiato nel marzo 2013 negli Stati Uniti ad Atlanta con una mostra personale, l’Abruzzo gli rende omaggio, il 23
maggio 2014, nella sala appositamente predisposta del Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara, inaugurando
lo spazio a lui dedicato, esito della mostra Antologica Una Vita per la pittura, a cura di Giuseppe Bacci. Esposizione
scandita in sette percorsi temporali decennali e mirabilmente presentata da Vittorio Sgarbi e Giuseppe Bacci, in
un’affollatissima conferenza inaugurale.
Nel maggio 2014, nella sede del Museo Archeologico di Teramo, sono stati esposti, insieme ad altre opere della passata
produzione artistica, due dipinti inediti, di grandi dimensioni, del nuovo ciclo L’Amore: le sue immagini, le sue parole.
Da dicembre 2014 a febbraio 2015 la città di Padova ha ospitato, in uno dei suoi monumenti più importanti, il
cinquecentesco Palazzo della Gran Guardia, la mostra Antologica Una Vita per la pittura. Nel luglio 2015 è presente in
Cina, in un’esposizione, con tredici opere e, successivamente, a Londra.
Nel giugno 2016 nel complesso paleocristiano di Cimitile (Napoli), nell’ambito del Premio Cimitile, allestisce la mostra
personale Infinita divina misericordia. Nel settembre 2016 espone nello stabilimento Lisciani Group di Sant’Atto (Teramo)
il ciclo Abbracci (volta ottagonale) che verrà riesposto a L’Aquila nel Palazzetto dei Nobili.
Nel settembre 2017 viene invitato alla 7a Biennale internazionale d’Arte contemporanea di Pechino (Cina). Nel gennaio
2018, nella sede del Museo Vittoria Colonna di Pescara, espone la mostra antologica Spaesamenti metafisici a cura di
Giuseppe Bacci.
Nel marzo 2018 la Galleria d’Arte Cinquantasei a Bologna allestisce una mostra omaggio. Nel settembre 2018 espone il
ciclo Le stagioni al Museo dello Splendore di Giulianova (Teramo) a cura di Marialuisa De Santis. Nello stesso Museo nel
luglio 2019 allestisce la personale Per Giulianova.
Nel febbraio 2020 allestisce a Roma alla 6° Senso Art Gallery, la personale Melanconia dell’immagine che sarà trasferita
successivamente alla Besharat Gallery & Museum di Barbizon (Parigi), dove torna anche nel marzo 2023 e alla Galleria
Trifoglio Arte di Chieti.
Nel 2022 alla Galleria RespirArt di Giulianova e nel giugno 2023 a Pescara, nello Spazio officina s.l.m.00, propone, una
sintetica e rigorosa antologica Documento di un sogno. Ha ricevuto il riconoscimento della Regione Abruzzo con la
medaglia alla carriera e il Delfino d’oro della Città di Pescara.




Teramo. Arti nel Contraddittorio – rassegna musicoteatrale: “Il canto dei giusti”, spettacolo dedicato alla memoria della deportazione con la visione del diario di prigionia del giornalista Lino Manocchia.

Teramo. Il 27 gennaio, alle ore 10,30, la terza data di “Arti nel contraddittorio” con uno spettacolo dedicato alla memoria della deportazione. Con il contributo particolare del prof. Elso Serpentini che mostrerà un diario originale di uno dei deportati di Giulianova, Lino Manocchia (giornalista italoamericano), affiancato dal collega giornalista, Walter De Berardinis, coautore del libro “Frammenti di un prigioniero” edito dalla Artemia Nova editrice. Lo spettacolo è costruito dall’intreccio di voci di Sara Palladini, Nancy Fazzini, Ilenia Molinis e Daniele Di Furia, è un modo per ricordare l’abominio della Shoah, non solo attraverso le parole delle vittime, ma anche attraverso quelle dei carnefici. La scena è praticamente vuota. A riempirla, 3 sedie, 3 donne ed un militare. I cambi di costume da parte degli attori ci riportano a quegli anni di orrore. Ma sono soprattutto le testimonianze a rendere vivo il ricordo di quel tempo. Un atto unico di 50 minuti in cui le voci e le storie di molti s’incontrano da se questo è un uomo di Primo Levi con Jacob Olesen, ai monologhi di Liliana Segre e Daniela Palumbo fino a Nelly sachs. Un recital teatrale, concerto di piano strumenti etnici e voci cantate e teatrali, alla scoperta delle parole della vita. Lo spettacolo, ad ingresso a pagamento (5 euro) grazie alla compartecipazione del gruppo medico d’Archivio, si terrà all’interno della sala “Falcone Borsellino” del Tribunale di Teramo, che vuol essere cassa di risonanza per la riqualificazione del concetto di giustizia che, nell’era moderna sembra frammentarsi. Partner del progetto di “Attori senza sipario”, ideato da Nancy Fazzini (criminologa- attrice), con Sara Palladini (educatrice attrice e regista) e lenia Molinis (danzatrice), il Presidente del Tribunale di Teramo, Carlo Calvaresi; il Procuratore della Repubblica di Teramo, Ettore Picardi (che sarà anche attore di rilievo); il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonio Lessiani; La Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Diana Giuliani; la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Amelide Francia; la psicologa, Alessandra Martelli e gli attori Roberto Di Donato e Daniele Di Furia (avvocato attore) e il Conservatorio Braga di Teramo nella Persona del Direttore Federico Paci che si esibirà in una coda musicale dedicata.

Interverranno il prof. Elso Serpentini e il giornalista Walter De Berardinis come storici di rilievo, oltre alle autorità pubbliche: l’Assessore della Regione Abruzzo, Pietro Quaresimale; Il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e la Presidente della Fondazione Tercas, Tiziana Di Sante che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.

Presenta la giornata, Enzo delle Monache.

 

 




Domenica 14 gennaio, alle 15.30, in Sala Buozzi, presentazione del libro “L’uomo che guardava la montagna”a cura dell’autore Massimo Calvi. L’evento è organizzato dal Forum delle Associazioni familiari dell’Abruzzo, con il patrocinio di Anci e Comune di Giulianova.

Domenica prossima, 14 gennaio, alle 15.30, sarà ospite a Giulianova, nella sala Bruno Buozzi, il giornalista Massimo Calvi, autore del libro “L’uomo che guardava la montagna”. Sarà lui stesso a presentarlo al pubblico, in questo pomeriggio di ascolto e di incontro organizzato dal Forum delle Associazioni familiari dell’Abruzzo, con il patrocinio di Anci e Comune di Giulianova.

“Abbiamo scelto Giulianova, una meravigliosa località di mare – spiegano gli organizzatori – per parlare della bellezza della montagna, delle relazioni, del godere dell’intensità del presente. In una terra come l’Abruzzo, dove mare e montagna si incontrano in panorami spettacolari, Massimo Calvi, caporedattore ed editorialista di Avvenire, scrittore (ma, soprattutto, marito e padre), parlerà del suo “L’ uomo che guardava la montagna”, vincitore di numerosi premi e già tradotto in lingua estera, presentato alla Seconda Edizione del Premio Città del Libro e della Famiglia.” Ancora: “Si tratta di un libro delicatissimo che contiene in sé un commovente viaggio nell’anima che porta a riflettere e meditare sul senso della vita, su quanto ricevuto e donato, sulle strade percorse da soli e con gli altri, sull’importanza del senso di appartenenza e della gratitudine. Un’opera che non va letta ma “assaporata”, parola per parola.
Porterà i saluti dell’Amministrazione Comunale il Vice Sindaco Lidia Albani.
Massimo Calvi è caporedattore all’Ufficio centrale ed editorialista di Avvenire. Nel quotidiano di ispirazione cattolica ha ricoperto l’incarico di responsabile della redazione “Economia e Lavoro”, si è occupato di finanza, tecnologia, ambiente. È esperto di politiche familiari e questioni demografiche. Ha pubblicato saggi a tema economico e sociale: “Operatore non profit” (Mondadori, 1998), guida all’occupazione nell’economia sociale; “Sorella banca” (Monti, 2000), sul percorso che ha portato alla costituzione della Banca Popolare Etica; “Credito e nuvole” (Ecra, 2005, AA.VV.), inchiesta sullo sviluppo del credito cooperativo in Ecuador; “Capire la crisi” (Rubbettino, 2011), racconto sull’origine e l’evoluzione della Crisi del 2008.
L’“Uomo che guardava la montagna” (San Paolo Edizioni, 2022) è la sua prima prova letteraria. Il libro è risultato Primo classificato al “Premio internazionale Europa in versi e in prosa 2023” (sezione Narrativa edita), Primo posto al “Concorso letterario Argentario 2023” (Narrativa edita d’emozione), finalista alla Seconda Edizione del Premio Città del Libro e della Famiglia 2023. Nel 2024 è prevista l’uscita in Francia, tradotto, per le edizioni Bayard.



Sabato prossimo, 13 gennaio, al Kursaal, la presentazione del libro sul monumento a Vittorio Emanuele II di Raffaello Pagliaccetti “Giulianova e il “colosso di bronzo””

Sabato 13 gennaio, alle ore 17, al Kursaal di Giulianova Lido, si terrà la presentazione di “Giulianova e il “colosso di bronzo””, volume pubblicato dall’associazione “D’Archivio Cultura”, che ha organizzato l’evento con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, in occasione dei 130 anni dall’inaugurazione dell’importante monumento a Vittorio Emanuele II, opera dello scultore Raffaello Pagliaccetti.

Porgeranno i saluti istituzionali il sindaco Jwan Costantini, Antonio David Fiore della Sovrintendenza Abap Teramo-L’Aquila, l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini, il fondatore e direttore scientifico del Gruppo Medico D’Archivio Claudio D’Archivio, che generosamente ha donato alla città il restauro del monumento, eseguito lo scorso anno, e la curatrice del volume Letizia D’Archivio, presidentessa dell’associazione “D’Archivio Cultura”.
Interverranno gli autori Sandro Galantini, storico, Sirio Maria Pomante, direttore del Polo Museale Civico, Valentina Muzii, restauratrice, nonché il fotografo Giancarlo Malandra, autore delle fotografie e del video che documentano le fasi del restauro. Presente anche il collezionista Marco Marà, cui si deve il folto apparato iconografico d’epoca riguardante il monumento e la piazza, impreziosito con alcune immagini inedite.
Modera Cinzia Falini, responsabile della biblioteca “P. Serafino Colangeli”.
Il volume, che per decisione del Gruppo Medico D’Archivio e dell’associazione “D’Archivio Cultura” verrà donato ai presenti al termine dell’evento editoriale, intende dare conto della complessità delle operazioni di restauro poste in essere e delle scelte concretamente operate. “Giulianova e “il colosso di bronzo”” vuole anche fornire, tramite lo scritto dello scomparso Francesco Tentarelli recante la trascrizione di una “memoria” manoscritta del celebre scultore giuliese, e attraverso gli eloquenti saggi di Galantini e Pomante, aspetti inediti o poco noti, approfondimenti di carattere storico-artistico, nuove acquisizioni, insomma, le migliori coordinate entro cui collocare, esaminare e rendere intelligibile la complessa vicenda del Vittorio Emanuele II di Giulianova e del suo autore.




Teramo. L’Associazione Cor.ar.Te presenta “Chorus Novus” – concerto di beneficenza a favore di AGAVE e AIPD – La buona novella di Fabrizio De Andrè.




In occasione delle festività, la Pro Loco di Controguerra, con il patrocinio del Comune, ha organizzato un’esposizione di diorami e plastici realizzati dalla signora Anna Del Toro.

L’esposizione, allestita presso la Sala Consiliare del Municipio e inaugurata alla presenza dell’artista, del consigliere Matteo Di Natale e del Presidente della Pro Loco, Alberto Pompili, sarà visitabile tutti i giorni fino a domenica 7 gennaio.

La mostra raccoglie creazioni artigianali che rappresentano scenari locali e frammenti di vita vissuta dell’artista, oltre ai classici presepi e a suggestivi scenari montani




La Cappella De Bartolomei con le opere di Raffaello Pagliaccetti torna ai Musei civici per i prossimi trent’anni. Firmata questa mattina la convenzione con gli eredi proprietari.

Alla presenza del Sindaco Jwan Costantini, dell’assessore alla Cultura Paolo Giorgini, del dirigente dell’Area IV Andrea Sisino e del direttore dei Musei Civici Sirio Maria Pomante, è stata firmata questa mattina la convenzione che attribuisce al Comune di Giulianova il diritto d’uso della Cappella De Bartolomei, in piazza della Libertà. L’accordo, atteso da anni e sottoscritto dagli eredi De Bartolomei, fa sì che la cappella, inserita definitivamente nel sistema del Polo Museale, rientri in maniera nuova nei beni a disposizione della città, non più con il pagamento di un canone di affitto. Fondamentale, ovviamente, la disponibilità degli eredi, che hanno compreso le ragioni alla base di questo indispensabile passaggio amministrativo. Dal canto suo, il Comune assume su di sé gli interventi ordinari e straordinari di cui la cappella ha estrema necessità. L’atto, inoltre, suggella l’ attività di valorizzazione dell’opera artistica di Raffaello Pagliaccetti, dopo il restauro, su iniziativa privata, del Monumento di piazza della Libertà.
“Ringrazio gli Uffici Cultura dell’Area IV – sottolinea l’assessore Paolo Giorgini – che con determinazione hanno portato avanti una lunga e complessa interlocuzione, permettendo il raggiungimento dell’obiettivo. Da oggi, il patrimonio artistico di Giulianova è più ampiamente fruibile, mentre si apre una nuova pagina nell’attività di recupero dei punti di interesse culturale del nostro centro storico”.
“Questo nuovo accordo aggiunge un fondamentale tassello all’attività di tutela e di valorizzazione dei nostri musei che tornano ad offrire uno sguardo completo sull’opera artistica di Raffaello Pagliaccetti – afferma il direttore dei Musei Civici Sirio Maria Pomante – e giunge, inoltre, dopo il decreto del 2020 con cui la Commissione per il patrimonio culturale dell’Abruzzo, ha deliberato il riconoscimento dell’interesse culturale particolarmente importante della cappella, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio”.
Anche gli eredi della famiglia De Bartolomei hanno espresso la loro soddisfazione per un accordo che garantisce adeguata manutenzione al monumento e lo mette definitivamente a disposizione della città.

Note storiche e artistiche:
La piccola chiesa fu fatta costruire nella seconda metà del 1800 dall’ingegner Gaetano De Bartolomei, per onorare la memoria di suo zio Angelo Antonio Cosimo De Bartolomei, del fratello Luigi e del padre Giovanni. Si pensa che il progetto della cappella gentilizia sia stato redatto nel 1868 dallo stesso ingegner De Bartolomei su bozzetto di Raffaello Pagliaccetti, del quale fu grande amico e mecenate, e che i lavori e la messa a punto siano stati poi seguiti dall’architetto teramano Lupi che effettuerà delle variazioni. La chiesa venne consacrata il 22 agosto 1876. L’interno della piccola cappella è arricchito da un altare nell’abside e dalle tre belle opere in marmo dell’artista giuliese Raffaello Pagliaccetti: quella più importante è il cenotafio dedicato ad Angelo Antonio Cosimo De Bartolomei realizzato tra il 1873 ed il 1876, capolavoro del maestro. Gli altri due monumenti, nel vestibolo d’ingresso, ricordano Luigi De Bartolomei, aiutante maggiore della Guardia Nazionale, e l’altro Giovanni De Bartolomei, rispettivamente fratello e padre fratello del committente, l’ingegner Gaetano. La Cappella gentilizia De Bartolomei (San Gaetano da Thiene), dunque, per la sua architettura, per le sue caratteristiche tipologiche e costruttive e materiche, per il suo inserimento urbanistico, e per le opere d’arte in essa contenute si configura come uno degli elementi qualificanti della Piazza della Libertà, fulcro del fervore economico e sociale, nonché culturale, di Giulianova dopo l’Unità d’Italia.




Editoria: “L’ uomo che guardava la montagna” di Massimo Calvi. Presentazione il 14 gennaio a Giulianova, in Sala Buozzi, alle 15.30.

Organizzata dal Forum delle Associazioni Familiari dell’ Abruzzo, con il patrocinio di Anci e del Comune di Giulianova, si terrà domenica 14 gennaio, alle 15.30, in Sala Buozzi, la presentazione del libro “L’ uomo che guardava la montagna” di Massimo Calvi. Sarà lo stesso autore, caporedattore ed editorialista di Avvenire, a parlare di questo suo intenso e commovente romanzo, presentato alla Seconda Edizione del Premio Città del Libro e della Famiglia, vincitore di numerosi premi e già tradotto in diverse lingue.




Editoria: venerdì 5 gennaio presentazione del volume “Fano Adriano. La perla del Gran Sasso”, ore 17,30 presso Sala Polifunzionale

Il 5 gennaio presentazione del volume “Fano Adriano. La perla del Gran Sasso” – Venerdì 5 gennaio, alle ore 17.30, su iniziativa dell’Amministrazione comunale verrà presentato nella Sala Polifunzionale di Fano Adriano il volume di Carlo Di Bonaventura “Fano Adriano. La perla del Gran Sasso” (De Siena Editore), con testi in italiano e inglese.
Dopo quelli del sindaco Luigi Servi porgeranno i loro saluti Federica Zalabra, direttore regionale dei Musei d’Abruzzo ed autore della Prefazione, il presidente del Parco Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra e il presidente del BIM Marco Di Nicola.
Interverranno quindi l’editore Paolo de Siena, l’Autore Carlo Di Bonaventura e i fotografi Luigi Di Battista, Giancarlo Malandra e Gianluca Pisciaroli, autori delle splendide immagini presenti nel volume. Modera il giornalista Sandro Galantini.
“Fano Adriano. La perla del Gran Sasso” alterna nelle sue 120 pagine panorami mozzafiato a sentieri suggestivi presentando altresì un patrimonio storico-artistico di rilievo custodito non solo nelle chiese, nell’eremo dell’Annunziata e nei monumenti, ma anche nei vicoli e sulle facciate delle case antiche. Grazie ai testi, molto curati, e al ricco apparato fotografico, il lettore viene condotto con delicatezza alla scoperta di un borgo di forte attrattività e depositario di una storia remota.