XX edizione del Palio del Barone – Grande Evento Città di Tortoreto: tutto pronto per mercoledì 16 agosto, ore 20, nel cuore del centro storico. Ingresso libero

Mercoledì 16 agosto dalle ore 20,00 nel cuore del centro storico di Tortoreto – ingresso libero

L’attrice e conduttrice Manila Nazzaro sarà la Gran Dama

La serata terminerà con l’incendio della Torre a cura di una nota azienda pirotecnica internazionale

Tortoreto. Tutto pronto per mercoledì, 16 agosto, alle ore 20,00, con ingresso libero per la serata finale del Palio con la sfida tra i rioni storici Terravecchia e Terranova che partiranno con un punteggio di parità dopo la prima sfida dello scorso 25 luglio al lido della città. Le vie del centro storico saranno animate fin dal pomeriggio da mercanti e mestieranti di un tempo, poi inizierà il maestoso corteo storico medievale con  oltre 350 figuranti che indosseranno preziosissimi costumi fedelmente riprodotti da dipinti e immagini dell’epoca. Una serata piena di storia, magia, fascino e attrazioni. Tante saranno le delegazioni ospiti provenienti da Marche e Abruzzo e tanti gli artisti e rievocatori tra i più gettonati in ambito nazionale e non solo. Nell’intento di coinvolgere ogni anno sempre più residenti, anche il gruppo dei ragazzi del gruppo tamburi è stato completamente rinnovato. Per il ventennale, il presidente dell’Associazione Culturale “Due Torri”, Ennio Guercioni, ha deciso di nominare come Gran Dama e custode delle chiavi della città la conduttrice televisiva e radiofonica, Manila Nazzaro, già modella e Miss Italia 1999. Il Premio Speciale dedicato alla memoria di “Gabriele Di Davide” sarà assegnato al gruppo di Grottazzolina che ha contribuito con più assiduità al successo del Palio. La presentazione della serata sarà affidata al direttore artistico della manifestazione nonché attore, regista ed eclettico dicitore medievale, Fabio Di Cocco. A conclusione della rievocazione il cielo si colorerà di gioia e bellezza quando sarà inscenato “l’Incendio della Torre” eseguito da una prestigiosa ditta pirotecnica del nord Italia con numerose performance all’estero.

I turisti e i cittadini che vivono al lido della città, la sera del 16 agosto, potranno salire nel cuore del centro storico, a partire dalle ore 18, con bus navetta gratuiti messi a disposizione dal Comune di Tortoreto e dalla ditta Marcozzi che partirà dalla rotonda Carducci e a fine manifestazione li riporterà al lido. Per coloro che arriveranno con le auto saranno allestite delle aree parcheggio gratuite molto vaste di circa 300 – 400 posti auto all’ingresso del centro storico. La protezione civile e il pronto intervento saranno curati dalla Croce Bianca di Alba Adriatica e dalla protezione civile di Tortoreto. La vigilanza, oltre alle Forze dell’ordine e della Polizia locale, sarà incrementata anche dall’Associazione Nazionale Carabinieri. L’evento torna dopo tre anni di stop per la pandemia ed è già iniziato lo scorso 25 luglio al centro del lido. Grazie all’Amministrazione Comunale di Tortoreto guidata dal Sindaco Domenico Piccioni, Regione Abruzzo, Banca del Piceno, i numerosissimi sponsor; con il patrocinio della Provincia di Teramo, ed il fattivo aiuto di tutto il Direttivo e i soci dell’Associazione Due Torri, il Palio taglia il traguardo dei 20 anni. Il drappo, che verrà conteso tra le due contrade storiche rivali Terravecchia e Terranova, è stato realizzato dall’artista Saverio Magno di San Benedetto del TrontoRicordiamo che nella classifica generale della vittoria dei drappi vede Terranova in vantaggio di 10 vittorie contro i 9 di Terravecchia, quest’ultima vincitrice dell’ultima edizione del 2019. I Baroni e la Gran Dama usciranno, per unirsi al corteo storico, dalle dimore storiche delle famiglie Liberati e Mascitti. Il Palio ricorda la visita alla Baronia di Tortoreto da parte del Vicario di Federico II inviato dall’Imperatore e i grandi festeggiamenti indetti per l’occasione dal Barone Roberto di Turturitus, ruoli interpretati rispettivamente da Berardo Ricchioni e Gabriella Pedicone. Il personaggio del Notaio sarà interpretato dall’artista Diego Muscella e il ruolo di Magistrato da Giorgio Ripani, attuale Assessore alla Cultura e Turismo della città adriatica. I sbandieratori di Porta Solestà, vincitori per la 34^ volta della Quintana di Ascoli Piceno, si esibiranno in spettacolari evoluzioni e successivamente altri spettacoli medievali inediti e prestigiosi che dopo un tour in Spagna arriveranno a Tortoreto.




GIULIANOVA. FESTEGGIAMENTI IN ONORE DELLA MADONNA DEL PORTOSALVO. DOMANI ALLE 21, IN PIAZZA DEL MARE, IL CONCERTO DI RAF. I FUOCHI PIROTECNICI CHIUDERANNO IL PROGRAMMA.

“La mia casa” è il nome del tour 2023 di Raf. E la “sua” casa, domani notte, sarà a Giulianova, in piazza del Mare”. Alle 21, infatti, prenderà il via il suo concerto, la memorabile passeggiata sonora di Raf lungo un percorso iniziato in quei proverbiali anni 80 di cui è restato ben poco. Capace di catturare un pubblico di una fascia d’età singolarmente ampia, Raf promette una notte di bella musica.
A seguire, l’estrazione dei biglietti della lotteria. Lo spettacolo dei fuochi pirotecnici, dal molo sud, chiuderà i Festeggiamenti in onore di Maria SS. del Portosalvo, aprendo definitivamente le porte al ferragosto e alla Festività dell’Assunta.




Aperture Musei e luoghi di interesse ad Atri l’amministrazione replica a Alleanza Civica e PD: “Tutti i siti che Sgarbi ha chiesto di visitare sono e erano aperti. Per il Museo Capitolare ci siamo adoperati per l’apertura e continuiamo a farlo”

 

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ATRI. “Tutti i musei e i luoghi di interesse della città di Atri che il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha voluto visitare erano e sono aperti al pubblico, tranne il Museo Capitolare di proprietà della Curia. Nel. Mese di giugno abbiamo preso contatti con il Vescovo Monsignor Lorenzo Leuzzi e il responsabile del capitolo della Diocesi per capire i tempi di riapertura pregandoli di attivarsi entro l’estate in corso, abbiamo anche proposto la riapertura del solo Chiostro a spese dell’ente, ma per ora ci è stato negato dalla Curia. Il nostro impegno per la soluzione di questa vicenda non è certo mancato e le sollecitazioni di Vittorio Sgarbi sono assolutamente in linea con la posizione del Comune, anzi consideriamo il suo intervento un positivo passo per rafforzare la nostra richiesta. È evidente che i rappresentanti di Alleanza Civica ignorino tutto questo e abbiano fatto di tutta l’erba un fascio. Quanto alle accuse del PD locale è naturale che la voce di una personalità di così alto spessore abbia maggiore peso e finisca immediatamente sui giornali, ma lo ha fatto solo ed esclusivamente per il Museo Capitolare e anzi lo ringraziamo per aver dato maggiore eco alle nostre già numerose sollecitazioni”. Così il Sindaco Piergiorgio Ferretti e l’assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Atri, Domenico Felicione rispondono alle polemiche di Alleanza Civica e del Pd relative alle aperture dei musei nella città ducale.

“Ricordo ai rappresentanti di Alleanza Civica e del Pd – continuano gli amministratori –  che  evidentemente non frequentano né i luoghi museali né la città, che  il Museo Civico degli Strumenti Musicali nel periodo estivo e fino al 10 settembre è aperto dalle 10 alle 12 e dalle 16,30 alle 19,30 con la possibilità per i visitatori di accederci anche dalle 21 alle 23. Nel museo Archeologico sono esposte anche le opere della rassegna internazionale Stills of Peace ed è aperto dall’8 luglio al 10 settembre 2023 dalle 10 alle 12 e dalle 16,30 alle 19,30 con una finestra serale dalle 21 alle 23. Il Punto Informativo di Atri, situato nel botteghino del Teatro Comunale, offre a cittadini e turisti informazioni culturali storiche architettoniche sulla città e sul territorio comunale, informazioni su eventi e manifestazioni programmati in città e nelle frazioni. Fornisce anche indicazioni sulle strutture ricettive, ristoranti e sulle attività che operano nel turismo e dal primo luglio al 10 settembre 2023 è aperto dalle 10 alle 12, dalle 16,30 alle 19,30 e dalle 21 alle 23 con chiusura il lunedì mattina. Naturalmente è visitabile anche il Teatro Comunale, la Basilica Concattedrale e le Cisterne Romane di Palazzo Acquaviva in ampie fasce orarie, senza contare le altre chiese e i tanti luoghi di interesse in città e nelle frazioni”.




Ad Atri lunedì 14 agosto 2023 si ripete il rito dell’apertura della Porta Santa

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ATRI. Lunedì 14 agosto 2023 alle 18,30 ad Atri si ripeterà il tradizionale e suggestivo rito dell’apertura della Porta Santa della Basilica Cattedrale, che si ripete dal 1295 (la prima apertura) mentre la bolla è del 1294. Stasera, 12 agosto, inizierà il pellegrinaggio da L’Aquila ad Atri con l’accensione della Fiaccola e della lampada del Perdono Celestiniano. Il 13 agosto alle 21,30 la fiaccola arriverà ad Atri e in Cattedrale ci sarà la rimozione dell’Ostacolo. Il 14 agosto il rito sarà anticipato, dalle 17,30, dal corteo storico per le vie della città ducale. Il corteo partirà dal Teatro Comunale incanalandosi su via Ferrante, via Grue e successivamente in via Santa Chiara, via Beato Rodolfo, via Rocca, viale Martella, Largo Santo Spirito e via Picena prima di giungere a Piazza Duchi Acquaviva dove si unirà ai rappresentanti delle istituzioni e alle autorità. La Dama che porterà il Martelletto è l’atriana Giorgia Di Giovanni di 21 anni, studentessa universitaria. Sono 15 città che sfileranno con i loro gonfaloni, oltre alla Regione Abruzzo e alla Provincia di Teramo e a altre realtà. Sfileranno anche rappresentanti dei Carabinieri del Comando Provinciale di Teramo, della stazione di Atri, del Commissariato di Polizia di Atri, della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile, della Pattuglia regionale di protezione civile agesci e gruppo scout Montesilvano 2, oltre a numerosi cittadini di Atri e al gruppo corale Claricantus. Il corteo si immetterà su Corso Elio Adriano in direzione della Cattedrale.

Nella Basilica ad attendere l’arrivo del corteo storico, previsto per le 18,30 ci saranno le autorità religiose per procedere all’antico rito dell’Apertura della Porta Santa, situata sul lato della Cattedrale, col Vescovo di Atri-Teramo Monsignor Lorenzo Leuzzi, che effettuerà i rintocchi di rito a seguito dei quali verranno aperti i battenti della Porta Santa. I fedeli che vorranno attraversarla potranno ricevere l’indulgenza. Seguirà la Santa Messa Solenne. La giornata si concluderà con il Concerto “Rosa das Rosas” a cura dell’Associazione “Claricantus” alle 21,30 al Cortile di Palazzo Acquaviva in piazza Duchi e Fondaci Aperti a Capo d’Atri. Il 15 agosto per le solennità dell’Assunta ci saranno Sante Messe alle 7,30; alle 10 e alle 11,15. Dopo la messa delle 19 ci sarà la processione. La Porta Santa sarà chiusa il 22 agosto 2023, dopo la messa delle 19, quando verrà ricollocato l’Ostacolo. I fedeli potranno confessarsi, comunicarsi e pregare per ricevere l’indulgenza.

Anche quest’anno sono attesi ad Atri numerosi fedeli per questo antico rito – dichiara l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Atri, Domenico Felicione – un momento dal grande valore religioso e culturale. Atri è tra le sette località al mondo a godere di una Porta Santa e ne siamo orgogliosi come cittadini e come comunità. Ringrazio a nome di tutta l’amministrazione comunale il Vescovo Lorenzo Leuzzi per il suo rinnovato legame con la comunità atriana, tutti coloro che parteciperanno al corteo e quanti a vario titolo lavoreranno per la riuscita dell’iniziativa”.




STARE A TAVOLA VINTAGE – IN MOSTRA GLI OGGETTI DELL’ARREDO DELLA TAVOLA – SILVI ALTA, DAL 12 AL 24 AGOSTO

Porcellane, ceramiche, cristali, sheffield, tovagliati dalla metà 800 al midcentury

 

Apre i battenti sabato 12 agosto, alle ore 21.30, e continuerà fino al 24 agosto, con orario di apertura al pubblico, dalle ore 18 alle ore 24, l’iniziativa “Stare a tavola vintage”, su impulso dell’associazione di promozione sociale Endas Abruzzo, con il patrocinio del comune di Silvi. L’allestimento è nel fascinoso borgo di Silvi Alta, in Largo della Porta, nei locali della Casa Canonica della parrocchia del Ss.Salvatore.

L’evento, originale nel panorama delle offerte culturali estive, intende promuovere la convivialità attraverso la cultura dell’apparecchiatura della tavola. Cristalli, argenti e sheffield, tovagliati, centrotavola, candelabri e altra oggettistica sono interpretati come alleati di fantasia, stupore e creatività per chi coltivi la passione dell’ospitalità all’insegna del bello. Le ceramiche europee, da sempre simbolo di qualità e perfezione stilistica e le ceramiche italiane che hanno segnato la storia dell’oro bianco caratterizzeranno l’offerta culturale tutta dedicata ai visitatori di “Stare a tavola vintage”; attraverso le preziose porcellane Richard Ginori, Tullio Mazzotti, Giuseppe Galvani, Settimio Rometti e, ancora, Rosenthal, Wedgwood, Jhonson Bros, Minton, Weimar, Maissen, solo per fare alcuni esempi e le collaborazioni di straordinari designer come Giò Ponti, Andy Warhol, TapioWirkala, Angelo Simonetto, Guido Andlovitz,  NicolayDiulgheroff. E che dire di come la ceramica abbia rappresentato per pittori, si pensi a Pablo Picasso che nella cittadina francese di Vallauris visse il suo “periodo ceramico” e per visionari come Filippo Tommaso Marinetti autore con Tullio Mazzotti del “Manifesto futurista della Ceramica e Aereoceramica” la materia da nobilitare per la sua incredibile versatilità. In questo antefatto, l’iniziativa “Stare a tavola vintage” ha l’obiettivo di riproporre una sorta di “culto” dello stare a tavola, per il gusto di assaporare il cibo esaltato attraverso la riscoperta delle profonde radici storiche degli oggetti destinati all’apparecchiatura, oggi deprivati della loro funzione nelle nostre tavole, fin troppo sobrie e minimaliste. Attraverso la giocosa “mise en place”, in una dialettica divertente tra creatività – anche con qualche libertà rispetto a monsignor Giovanni Della Casa e al suo Trattato sui costumi (Galateo), eclettismo e nuove personali formule per innovare lo schema della tavola apparecchiata, saranno in scena oggetti prodotti dalla metà dell’800 fino agli anni 80. Ingresso libero – per info convivialitavintage@gmail.com.




Tortoreto. Editoria: Emanuela Fontana presenta “La Correttrice” (Mondadori 2023). Venerdì 18 agosto, ore 19, Chalet La Sirenetta.




Perdonanza dell’Aquila: come nel 1983 la Municipalità rivitalizzò il primo giubileo, istituito da Celestino V nel 1294. Un convegno sul 40° anniversario della rinascita si terrà il 26 agosto al Monastero di San Basilio

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – Il 29 settembre 1294, un mese esatto dopo la sua incoronazione a L’Aquila, nella Basilica di
Santa Maria di Collemaggio, papa Celestino V sanciva con Bolla pontificia l’istituzione della Perdonanza, il
primo giubileo della Cristianità, regolarmente statuito (il Perdono della Porziuncola di Assisi, del 1216, fu
un’indulgenza concessa a voce da Onorio III a S. Francesco e il documento che la riconosce è il Diploma di
Teobaldo, frate minore e vescovo di Assisi). Da allora, e per 729 anni, l’antico giubileo aquilano si celebra ogni
anno dai Vespri del 28 agosto a quelli del giorno successivo, con l’apertura della Porta Santa della basilica.
L’anno scorso, nell’edizione entrata nella storia anche per la concessione dell’Anno straordinario della
Misericordia, ad aprire la Porta Santa al mondo venne Papa Francesco, il primo pontefice alla Perdonanza.
Quest’anno, nell’edizione 729, ad aprire la Porta Santa sarà il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del
Dicastero delle Cause dei Santi.
La Perdonanza Celestiniana, sotto la definizione “The Celestinian Forgiveness”, nel 2019 è entrata nella lista
dei Patrimoni Culturali immateriali dell’Umanità dell’Unesco. Un riconoscimento di notevole valore,
fortemente atteso dalla Municipalità aquilana che lo aveva richiesto con il sostegno del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e della rappresentanza italiana dell’Unesco. Nelle motivazioni del riconoscimento l’Unesco
dichiara che la Perdonanza costituisce un simbolo di riconciliazione, coesione sociale e integrazione,
riflettendo nell’atto del perdono i valori di condivisione, ospitalità e fraternità tra le genti, rafforzando la
comunicazione e le relazioni tra le generazioni, con un notevole coinvolgimento emotivo e culturale in grado di
interessare una vasta comunità di persone, indipendentemente dalle differenze di età, genere e origine. Infatti
il Cammino del Perdono, il Corteo della Bolla e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio
rappresentano tre forti elementi identitari della Perdonanza Celestiniana, simbolo dei valori di solidarietà per
tutti coloro che vi partecipano, testimonianza del patrimonio culturale immateriale per la società civile, specie
per le nuove generazioni. Fin qui le considerazioni dell’Unesco nel riconoscere la Perdonanza quale
Patrimonio immateriale dell’Umanità, tralasciati i rilevanti aspetti spirituali del primo Giubileo della storia della
Cristianità in quanto inconferenti al giudizio d’una organizzazione mondiale laica quale essa è.
L’edizione 729 della Perdonanza sarà interessata da un intenso programma religioso, civile, artistico e
culturale, presentato ufficialmente qualche giorno fa a Roma, presso il Ministero della Cultura, da una
delegazione delle Istituzioni della città capoluogo e della Regione Abruzzo, presenti al massimo livello, e
dell’Arcidiocesi dell’Aquila. Sul ricco programma di iniziative altri si soffermeranno nel dettaglio. Chi scrive,
ricorrendo quest’anno il quarantennale della “rivitalizzazione” del giubileo aquilano, vuole segnalare
l’interessante tavola rotonda “I 40 anni della Perdonanza moderna, 1983-2023”, in programma il 26 agosto
alle 16:30 presso il Monastero di San Basilio, dove vive l’unica comunità di Suore Celestine che ha due
missioni, in Centrafrica e nelle Filippine. Il Monastero ospiterà peraltro numerosi altri i eventi, assai significativi,
dal 20 al 30 agosto 2023, sotto il logo “Cordata per l’Africa”, a consolidamento della vasta attenzione raccolta
nelle precedenti sedici edizioni.
Nella tavola rotonda si parlerà dei 40 anni – dal 1983, quando il sindaco Tullio de Rubeis avviò l’opera di
“rivitalizzazione” – durante i quali la Perdonanza ha riguadagnato il ruolo che le compete, sul piano spirituale e
civile, quale elemento rilevante dell’identità civica. Ora, dopo la storica Perdonanza del 2022 con la
straordinaria presenza del Papa ad aprire la Porta Santa, il messaggio celestiniano di Perdono, di

Riconciliazione e di Pace deve uscire sempre più dai confini e diventare concretamente universale, patrimonio
dell’umanità. “L'Aquila sia capitale di perdono, pace e riconciliazione” è stato l’auspicio e il compito che
Papa Francesco ha consegnato alla comunità aquilana. Credo sia doveroso, a questo punto, rendere il giusto
tributo a tutte le Amministrazioni che dal 1983 si sono succedute al Comune dell’Aquila, ciascuna mettendo in
campo un progressivo lavoro di valorizzazione della Perdonanza Celestiniana fino a cogliere, finalmente,
l’eccezionale presenza del Santo Padre ad aprire l’anno scorso le celebrazioni dell’antico Giubileo aquilano.
Un fatto straordinario teletrasmesso all’Angelus in tutto il mondo e che ha posto le basi per una sempre più
diffusa conoscenza internazionale della Perdonanza e dei valori spirituali, storici e culturali che la connotano.
Viene da chiedersi, a distanza di 40 anni dall’inizio della “rivitalizzazione”, se Tullio de Rubeis – il sindaco
dell’Aquila che ebbe il merito di trarre la Perdonanza dalla noncuranza nella quale era caduta da molti
decenni per avviarla alla rinascita – avesse immaginato di poter cogliere risultati così straordinari.
Probabilmente non poteva immaginarlo e tuttavia penso che la sua determinazione, la sua visione progettuale
e certamente il suo desiderio non si discostassero di molto da ciò che allora appariva un sogno e che ora è
diventata realtà. Vale dunque la pena ricordare quel 1983, come la Perdonanza rinacque. Ci sarebbe molto
da scrivere sulle singolarità che segnano la nascita nel 1294 del primo Giubileo della Cristianità, con
la Bolla di Celestino V. Come pure del singolare privilegio, gelosamente conservato nei secoli dalla
Municipalità aquilana, la quale proprio in virtù del possesso ininterrotto della Bolla custodita nella cappella
della Torre civica, ha la potestà d’indire annualmente le celebrazioni della Perdonanza. Ma non è di queste,
come di altre singolarità, che ora s’intende argomentare. Piuttosto preme richiamare alla memoria – da
testimone e amministratore civico, qual io sono stato per un lungo periodo, vivendo molto addentro i fatti della
Municipalità aquilana – circostanze e vicende che riportarono la Perdonanza all’attenzione della comunità non
solo aquilana, facendo riscoprire un evento della spiritualità e della stessa storia civica che per lungo tempo e
fino all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso sembrava quasi del tutto sopito e marginalizzato nella
memoria collettiva degli Aquilani.
Questa nota vuole dunque richiamare alla memoria le iniziative attivate nel 1983 grazie alla lungimiranza del
sindaco De Rubeis, che della Perdonanza intuì tutte le potenzialità, sia sotto l’aspetto religioso come dei
valori civici, avviando decisamente il percorso di “rivitalizzazione” dell’antico giubileo aquilano che, per le
forme e per le dimensioni del progetto, può effettivamente considerarsi come la vera rinascita. Occorre infatti
ricordare che fino allo scadere degli anni Settanta del Novecento, dopo secoli di splendore della Perdonanza,
per decenni verso il giubileo celestiniano c’era stata una caduta d’attenzione, quasi un appannamento della
memoria collettiva della comunità aquilana. La Perdonanza s’era ridotta a una tradizione qualunque, con una
semplice celebrazione religiosa vespertina, il 28 agosto, con l’apertura della Porta Santa cui seguiva una
sciatta benedizione di automobili – sì, proprio a tanto era stata ridotta – davanti la Basilica di Collemaggio.
Solo all’inizio degli anni Ottanta il rettore della basilica di Collemaggio, il francescano padre Quirino
Salomone, aveva meritoriamente avviato un recupero di solennità e di attenzione intorno alla figura di San
Pietro Celestino e al messaggio universale di perdono del giubileo aquilano, con le iniziative del Fuoco del
Morrone e della Campestrina della Perdonanza, prologo della nascita qualche anno più avanti del Centro
Celestiniano. Il 28 agosto del 1981, infatti, dopo l’arrivo a Collemaggio del Fuoco del Morrone, aveva aperto
la Porta Santa il Cardinale Corrado Bafile. Oltre alla Messa solenne del 28 e alla veglia di preghiera, nella
giornata del 29 si svolsero per la prima volta eventi musicali nella splendida Sala Celestiniana ubicata
nell’abbazia adiacente alla basilica. Il sindaco De Rubeis assecondò quegli sforzi, ma la sua grande intuizione
fu quella di promuovere un forte investimento culturale e civile nella “rivitalizzazione” della Perdonanza,
consapevole che l’evento portava con sé valori religiosi e civili talmente unici e così intimamente legati alla
storia della città per i quali valeva la pena di mettere in campo un grande progetto pluriennale di
valorizzazione.
Nei primi mesi del 1983, quindi, diede con decisione avvio a quel progetto, tra qualche diffidenza e un
malcelato scetticismo sia in seno al Consiglio comunale sia anche nella stessa Giunta, che tuttavia non

fermarono la sua determinazione assistita da un forte carisma personale. Errico Centofanti – fondatore con
Luciano Fabiani e Giuseppe Giampaola del Teatro Stabile dell’Aquila e direttore dell’ente fino al 1982 – fu
chiamato ad essere l’artefice del progetto di recupero della Perdonanza, nei suoi valori civici e negli aspetti
creativi delle manifestazioni culturali collegate. Per la consulenza storica il sindaco De Rubeis si avvalse delle
competenze del prof. Alessandro Clementi, di padre Giacinto Marinangeli e Walter Capezzali; per gli
aspetti religiosi di padre Quirino Salomone e di Mons. Virgilio Pastorelli, vicario dell’Arcivescovo
dell’epoca Mons. Carlo Martini. Della Giunta si avvalse particolarmente dell’assessore alla Cultura, Carlo
Iannini, e di Goffredo Palmerini, chi scrive, allora assessore alle Finanze.
Errico Centofanti, nel frattempo, portava brillantemente a compimento, con l’autorevole sostegno del
sindaco, la restituzione alla Municipalità, dalla Soprintendenza ai Beni
Culturali dell’Abruzzo, della Bolla celestiniana che era custodita ed esposta, come un normale documento
d’archivio, in una sala del Museo Nazionale d’Abruzzo, al Castello Cinquecentesco. Tra genialità artistica e
rigore storico Centofanti progettò l’impianto per la rinascita della Perdonanza Celestiniana, attingendo agli
antichi Statuti della Città, alle cronache dell’epoca e alle varie altre fonti della secolare tradizione aquilana.
Quindi ricostruì la composizione del Corteo, con un attento e rigoroso cerimoniale, che quantunque codificato
fu purtroppo manomesso dopo che egli, all’inizio degli anni Novanta, lasciò la soprintendenza dell’evento.
Pensando appunto al Corteo del 28 agosto, per l’annuale traslazione della Bolla dal Palazzo municipale alla
basilica, si ritenne doversi trovare una soluzione che incorniciasse l’antica pergamena pontificia con la dovuta
dignità e l’adeguata solennità, cosicché, recandola a Collemaggio, ciascun aquilano potesse ammirarla.
Fu Remo Brindisi, cui il sindaco si era rivolto, a realizzare un’opera adatta allo scopo. L’artista creò una
grande teca a forma d’aquila, di color verde, rimasta esposta in municipio fino al terremoto del 6 aprile 2009
all’interno di Palazzo Margherita ed attualmente a Palazzo Fibbioni. Nell’agosto del 1983 andammo – il
sindaco, Centofanti e chi scrive – da Remo Brindisi a Lido di Spina per ritirare la teca, alcuni giorni prima
della Perdonanza. Il grande pittore ci tenne felicemente ospiti nella sua splendida villa rivestita di formelle di
ceramica bianca, in verità un Museo Alternativo d’arte, che attualmente porta il suo nome, con centinaia di
opere di sommi artisti contemporanei – da Picasso a Chagall, Braque, Dalì, Fontana, Modigliani, De Chirico,
Guttuso e tanti altri, oltre alla ricca produzione delle sue opere – insomma il meglio della pittura del
Novecento.
La prima Perdonanza Celestiniana “rivitalizzata”, come allora si scrisse, fu certamente un evento spartano,
rispetto a quelle degli anni successivi. Eppure fu bella e di emozionante impatto. Fu un evento di grande
respiro. Fu un miracolo inatteso per gli Aquilani, per i turisti e per gli Abruzzesi venuti a parteciparvi. Grande
anche il ritorno della Chiesa, presente con il Cardinale Carlo Confalonieri, già arcivescovo della diocesi
aquilana dal 1941 al 1950, ad aprire la Porta Santa, con l’arcivescovo Carlo Martini e il vescovo ausiliare
Mario Peressin, e con un’imponente partecipazione di presbiteri e religiosi. Come pure generosa e ampia fu
la partecipazione dei Comuni abruzzesi, delle autorità e delle rappresentanze civili della città e dell’intero
territorio regionale. Davvero un buon inizio, con un Corteo della Bolla ben costruito, severo e dignitoso:
la Bolla, nella sua teca portata da quattro funzionari comunali in livrea settecentesca (gli abiti li imprestò la
gentilizia famiglia Rivera), seguita dal sindaco Tullio de Rubeis, con la Giunta e i Consiglieri Comunali. Tra i
pochi gruppi storici, la Contrada dell’Aquila di Siena con i colori giallo sgargiante e nero dei suoi costumi.
Solo l’anno successivo sarebbe nato il Gruppo Storico del Comune dell’Aquila, che Don Tullio, come
affettuosamente veniva chiamato il sindaco, concordando con l’orientamento di Centofanti di rifarsi sempre,
per quanto possibile, alle norme di severa solennità degli Statuti medioevali, volle esclusivamente composto
da funzionari del Comune. Quanto ai vestiti, Centofanti decise d’ispirarsi alle fogge tre-quattrocentesche del
periodo di maggior splendore della città e di ricorrere agli antichi colori civici bianco-rosso, curandone la
creazione in una delle più famose sartorie teatrali di Roma, con l’apporto progettuale di Francescangelo
Ciarletta e Giancarlo Gentilucci, mentre fece realizzare dai maestri senesi le bandiere che aveva chiesto di
disegnare al pittore Fulvio Muzi.

Rinacque così la Perdonanza, con una nuova attenzione ai valori religiosi e civili, con un grande fervore della
ricerca storica su Celestino V e sul suo tempo, con importanti iniziative che esaltavano il valore della Pace e
del dialogo interculturale, con una città che, nella settimana d’agosto dal 23 al 29, finalmente scopriva le sue
meravigliose architetture, i suoi scorci, il suo prezioso centro storico, vedendoli diventare per incanto
quell’Isola Sonante che Errico Centofanti aveva inventato, trasformando in realtà le parole di papa Celestino
nella Bolla, affinché cum hymnis et canticis si svolgesse la festosa giornata del giubileo celestiniano. La
Basilica di Collemaggio tornò ad essere, da quell’anno 1983, l’epicentro spirituale dal quale s’irradiava, con
l’indulgenza plenaria che assolveva da ogni colpa e pena per i peccati commessi dopo il battesimo chiunque
“sinceramente pentito e confessato” avesse varcato la Porta Santa dai vespri del 28 agosto a quelli del 29, il
messaggio universale di misericordia e di riconciliazione proprio della Perdonanza donata da Celestino V a
tutta l’umanità.
Negli anni seguenti, specie ad opera di insigni accademici, quali Raoul Manselli ed Edith Pasztor, come di
altri illustri storici, si sarebbe dato un notevole impulso alla ricerca storica sul monaco Pietro Angelerio, poi
diventato papa Celestino V, restituendo a quella figura tutta la sua grandezza nella storia della cristianità,
correggendo alla radice il giudizio, tanto superficiale quanto distante dalla realtà, invalso per secoli, che aveva
dipinto Celestino dapprima come un povero monaco ignorante e poi come un pontefice pavido, restituendogli
la considerazione che gli compete nella spiritualità del suo tempo, segnata da Gioacchino da Fiore e
Francesco d’Assisi. Merita dunque un grande plauso l’iniziativa dell’Arcidiocesi dell’Aquila, annunciata dal
Cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi, di tenere il 25 agosto prossimo il convegno “L’Aquila, capitale del
Perdono” con relatori di altissimo profilo, proprio in ragione della ripresa d’interesse nella ricerca storica e
nell’indagine sui documenti d’archivio – particolare attesa c’è sugli esiti degli studi condotti su tutte le Bolle
emesse dalla Cancelleria apostolica durante il breve pontificato di Celestino V, ben 145, pubblicate nel
secondo volume del Corpus Coelestinianum,– che nuova luce porteranno sulla figura di Celestino V e sulla
sua opera, con importanti elementi di verità storica sul suo pontificato.
A quarant’anni di distanza dall’avvio della rinascita della Perdonanza, molta strada è stata compiuta.
Importanti traguardi sono stati raggiunti, segnatamente il riconoscimento della Perdonanza “Patrimonio
immateriale dell’Umanità”. Ma soprattutto la storica visita di Papa Francesco, il 28 agosto 2022, ha segnato
una svolta epocale per la Perdonanza, per cui L’Aquila e l’Abruzzo dovranno essere all’altezza
d’interpretarne, nella sostanza e nei fatti, tutta la portata storica. C’è quindi necessità che la Perdonanza
possa presto contare su una struttura organizzativa esclusivamente dedicata, forse una Fondazione potrebbe
esserlo, la quale già all’indomani di un’edizione pensi a programmare quella successiva, operando nel corso di
tutto l’anno. E soprattutto che il messaggio spirituale di Perdono, Riconciliazione e Pace sia sempre
preminente sulla parte spettacolare e artistica. Anzi, sarebbe auspicabile che il significato spirituale del
giubileo celestiniano, attualizzato al tempo che viviamo e ai suoi terribili drammi, invitasse a riflettere e a
“leggere i segni dei tempi”, indirizzando l’espressione artistica e culturale quale sui temi della Pace, della
riconciliazione tra i popoli, sul dialogo tra le culture, sull’accoglienza e la fraternità tra le genti, in luogo di
espressioni ludiche e spettacolari per quanto affidate ad artisti famosi ma che invece prive di valori forti da
trasmettere si consumano nell’effimero.
Si deve onestamente annotare che le edizioni recenti, affidate nella direzione artistica al M° Leonardo De
Amicis, hanno in una certa parte tenuto conto dell’essenza profonda del messaggio celestiniano e del fatto
che gli eventi spettacolari ed artistici si collocano in un contesto spirituale che va assecondato e rispettato. C’è
da augurarsi che questa attenzione maturi ancor più per concorrere ad una più lata, chiara ed efficace
espressione artistica verso le giovani generazioni sui valori di pace, riconciliazione, dialogo tra culture e
religioni, rispetto e difesa dei diritti umani, custodia del creato, anche raccogliendo lo spirito profondo
dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. Concludendo, pare giusto sottolineare come tutto questo sia
oggi possibile grazie alla lungimiranza d’un sindaco che, tra non poche incredulità e sufficienze, nel 1983 ebbe
il coraggio di crederci e di guardare lontano, restituendo splendore alla Perdonanza ed investendo su una
tradizione che per secoli aveva accompagnato la storia dell’Aquila e connotato la sua spiritualità.




Ad Atri torna il villaggio delle tipicità per i 20 anni di Atri a Tavola Madrina del ventennale sarà Matilde Brandi –       12 e 13 agosto 2023 –

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ATRI. Dopo il successo delle date del 12 e 13 luglio dedicate ai cibi di una volta, in particolare allo sdijuno e a lu cumblimend, la ventesima edizione di Atri a Tavola, il Festival Nazionale del Cibo, l’imprescindibile appuntamento con le tipicità abruzzesi, prosegue il 12 e 13 agosto 2023 con grandi ospiti e iniziative per celebrare il ventennale della manifestazione ideata dall’Associazione Promoeventi e organizzata in sinergia con il Comune di Atri.  Sul palcoscenico di Piazza Duomo, durante le due serate dalle 21,30 saranno tanti ospiti, chef, show cooking, musica e intrattenimento. La madrina di questa edizione, il 13 agosto, sarà la nota ballerina, coreografa, showgirl e attrice Matilde Brandi, sul palco anche il talentuoso sassofonista Alex Di Rocco. A condurre le due serate la giornalista Evelina Frisa.

In queste due giornate la città di Atri si trasformerà, come ogni edizione, in un grande villaggio delle tipicità con un caratteristico mercatino dove i visitatori avranno la possibilità di passeggiare, conoscere, provare e acquistare, a km0, le eccellenze agroalimentari: pasta, olio evo, formaggio, salumi, porchetta, peperoni dolci, tartufi, zafferano, vino, miele, birra agricola e dolci lungo il corso Elio Adriano, denominato per l’occasione La Via del Gusto. Tra gli stand presenti anche quello dei ragazzi della Fattoria Sociale della Asp n.2 di Teramo, Rurabilandia, che in 15 anni di attività hanno conquistato il mondo con i prodotti frutto di una agricoltura sociale che mette in tavola il proprio valore etico per diffondere un modello economico, ambientale e sociale che parla di integrazione e condivisione. Anche in questa edizione di agosto non mancherà lo street food in una apposita area con circa 500 posti a sedere, caratterizzata da truck e stand per poter gustare le squisite e sfiziose specialità italiane. I ristoranti della città, inoltre, proporranno piatti speciali per l’occasione. È stato infatti ideato un percorso enogastronomico con sette punti food, oltre 400 posti, dove poter cenare, seduti comodamente all’aperto, con le specialità abruzzesi, tra le quali: mazzarelle, chitarra alla teramana, cannelloni, pallotte cacio e ove, trippa all’atriana, formaggio fritto, arrosticini, pizza “Atri a Tavola” e per finire in dolcezza il gelato: al Cantuccio, al Pan Ducale e alla Liquirizia di Atri. Il tutto a cura delle attività del centro storico. Per facilitare la scelta dei vari menu è stata realizzata un’apposita cartina. I dépliant, con la relativa mappa di dove e cosa mangiare e delle varie attività collaterali, sono in distribuzione nei vari punti informativi e nelle strutture ricettive della costa. In alternativa è possibile consultare la mappa attraverso la pagina Facebook oppure dal sito internet www.atriatavola.it da alcuni giorni on line con una nuova veste grafica. Amicizie, incontri, produttori, grandi ospiti e straordinari chef.

Torna la partnership con il Festival Internazionale Duchi D’Acquaviva per ciò che riguarda l’aperitivo musicale. Tante cose sono successe, in questi 20 anni, sul palco di Atri a Tavola e tante altre ne accadranno. Tanti sono stati anche gli ospiti che si sono alternati in questi anni sul palco di questa manifestazione: Luce Caponegro (Selen) nel 2012; nel 2014 Niko Romito, Tessa Gelisio Giò Di Tonno, nel 2015 Gianfranco Vissani, Ridillo Gaia De Laurentiis, nel 2016 Pino Strabioli, Sandra Milo Andy Luotto, nel 2017 Anna Moroni, Maurizio Mattioli Pamela Prati, nel 2018 Veronica Maya, nel 2019 Adriana Volpe Luisanna Messeri, nel 2021 Beppe Convertini e lo scorso anno Francesca Alotta.

Quanto agli show cooking di questa edizione il 12 agosto Stefania Ferretti, della gastronomia Fatto da me, mostrerà le fasi di realizzazione di due panini: uno con le pallotte cacio e ove, l’altro, denominato “30 e sto”, con 30 cm di salsiccia. Concetta Pavone, invece, ricollegandosi alla serata di luglio dedicata a “Lu Cumblimente”, gara dei dolci tipici casalinghi, preparerà, durante la serata del 13 agosto la tradizionale “Pizza Dogge”. Tra i vari eventi collaterali, sabato 12 agosto, l’appuntamento musicale con “The Satin Dollz”, il loro show si divide in vari Set. Uno di questi è dedicato principalmente allo swing tradizionale italiano e omaggia i più grandi successi dell’epoca del dopoguerra. Altri set spaziano dallo Swing della tradizione americana, con arrangiamenti di big band tutti suonati e registrati live, brani della tradizione hawaiana e latina, e brani che legano la cultura italoamericana, come Mambo Italiano e Tu vuo’ fa l’americano. Con atmosfere sensuali e ironiche che ricordano i jazz club degli anni 30. Domenica 13 agosto, con inizio alle 23, ci sarà una grande festa, si ballerà in Piazza Duomo, con i più bei successi di questi ultimi venti anni, sino a tarda notte. In consolle il Dj Piemix, a impreziosire l’evento la performance musicale dello special guest Alex Di Rocco. Madrina di questa ventesima edizione sarà la nota ballerina, coreografa, showgirl e attrice Matilde Brandi, la quale firma anche una rubrica di ricette per il sito chefchepassione.it.

Il programma delle due giornate nel dettaglio vedrà il 12 agosto l’apertura del Festival alle 18 con la proiezione del film sul musicista di origini atriane Rodolfo Zanni, alle 19 ci sarà l’apertura degli stand del mercatino dei prodotti tipici, alle 20 inizieranno le cene tipiche nei sette ristoranti aderenti e ci sarà l’apertura dello Street Food. Alle 21,30 è prevista una anteprima musicale “The Satin Dollz alle 22 al via lo Show Cooking con la preparazione del panino Pallotte Cacio e Ove e del panino “30 e sto” con 30 cm di salsiccia. Contemporaneamente Concetta Pavone, dialogando con la giornalista Evelina Frisa, mostrerà il contenuto di un “Panaro”. Alle 23 ancora Live Music con “The Satin Dollz”.

Il 13 agosto la manifestazione si aprirà alle 19 con un aperitivo in musica con l’Harp Festival Ensemble, in collaborazione con il Festival Internazionale Duchi D’Acquaviva e Lisetta Rossi maestro concertatore. Alle 19 ci sarà l’apertura degli stand del mercatino dei prodotti tipici, dalle 20 inizieranno le cene tipiche nei sette ristoranti aderenti e sarà aperto lo Street Food. Alle 21,30 anteprima musicale con Alex Di Rocco, alle 22 ci sarà l’Atri a Tavola Story per ripercorrere con i racconti e con le immagini i primi 20 anni di Atri a Tavola. Nel corso della serata andranno in onda i video messaggi di alcuni personaggi dello spettacolo, i quali non potendo essere presenti alla festa del ventennale, hanno voluto dimostrare la loro vicinanza ad Atri a Tavola, tra i quali Pino StrabioliLuce Caponegro (Selen), Luisanna MesseriMarco Papa, Tessa Gelisio e Andy Luotto. Alle 23 si accenderanno i riflettori colorati e inizierà il “Disco Birthday”, la grande festa per celebrare il ventennale. Balleremo in Piazza Duomo sino a tarda notte. In consolle il Dj Piemix, special guest Alex Di Rocco con la sua performance musicale. Vocalist Gianni Ice Cream Morfeo mentre i video show saranno firmati dal grafico Riccardo Costantini. Madrina della serata la nota ballerina, coreografa, showgirl e attrice Matilde Brandi che sarà sul palco di Atri a Tavola anche prima del Disco Birthday per seguire lo show cooking di Concetta Pavone e per parlare della sua brillante carriera in una intervista pubblica con la giornalista Evelina Frisa.

            “Atri a Tavola celebra alla grande i suoi 20 anni con grandi ospiti e interessanti show cooking oltre ai tantissimi produttori lungo la via del gusto – dichiara il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Atri, Domenico Felicione – desidero ringraziare tutti coloro che negli anni hanno contribuito al successo di questa manifestazione che è molto amata e seguita dal pubblico”.

 

“Il punto forza di questa manifestazione – dichiara Luciano Alonzo direttore artistico di questa iniziativa – è certamente nella comunicazione. Negli anni è stata citata dalle rubriche enogastronomiche dei vari telegiornali nazionali e in numerose testate di settore e generaliste. Il nome della manifestazione è conosciuto in tutto l’Abruzzo e non solo, ma il successo è anche merito delle persone che hanno creduto in questo progetto, dei produttori, degli ospiti, dei partner. Siamo quindi orgogliosi e felici di festeggiare con il pubblico e con tutti coloro che hanno fatto crescere questa iniziativa i 20 anni di questo straordinario festival”.  

 

Durante le due serate di Atri a Tavola sarà in funzione un servizio di Bus-navetta gratuito, attivo dalle 19 alle 24, che collegherà i due parcheggi della periferia (zona Ospedale Civile e quello dei campi da tennis) al centro storico di Atri. A quanti salgono da Pineto e Silvi si raccomanda di non arrivare in centro con la macchina, ma di utilizzare i parcheggi periferici, non molto lontani dal centro storico. Il Festival Atri a Tavola sarà anche una occasione per scoprire il patrimonio culturale della città ducale. Da visitare, tra l’altro, la Basilica Concattedrale di Santa Maria Assunta, il Palazzo Ducale, i Calanchi, la Villa Comunale e il Teatro Comunale. In quest’ultimo caso poiché i posti disponibili per partecipare alle visite guidate sono esauriti, in alternativa ci sarà la possibilità di assistere, solo dalla platea (86 posti), alla prima parte della “visita guidata”, senza poi poter fisicamente salire in graticcia.

 




ROSETO DEGLI ABRUZZI. UNA NUOVA OPERA D’ARTE SUL LUNGOMARE CENTRALE GRAZIE ALLA DONAZIONE DI CORDIVARI SRL E DI PASQUALE TESTA. DOMENICA L’INAUGURAZIONE NEI PRESSI DELLE FONTANE

Roseto degli Abruzzi, 9 agosto 2023 – Un pattino stilizzato con un uomo che rema e un bambino che indica le onde, per esprimere la metafora del legame indissolubile tra l’essere umano, il mare e la libertà. È questo il messaggio rappresentato dall’opera d’arte che da domenica prossima, 13 agosto, andrà ad arricchire e abbellire il lungomare centrale di Roseto degli Abruzzi grazie alla donazione della Cordivari Srl e dell’artista Pasquale Testa.
L’installazione intitolata “Sempre il mare”, il cui nome si ispira ad una poesia di Charles Baudelaire, è stata ideata e creata dall’artista rosetano Pasquale Testa e la fase di costruzione e montaggio è stata portata avanti grazie alla sponsorizzazione della ditta Cordivari Srl e all’impegno delle sue maestranze che hanno raccolto la sfida con grande professionalità.
L’opera, che sarà posizionata nell’area delle fontane e che sormonta la scritta “Roseto degli Abruzzi”, è realizzata in materiale Corten e la struttura sarà realizzata con un basamento che la rende autoportante, al fine di consentirne una migliore installazione in sito e garantirne la stabilità. All’interno del basamento è previsto, inoltre, un sistema di retroilluminazione che metterà in risalto le scritte poste nella parte frontale oltre che nella parte superiore del basamento.
Si tratta di un’installazione perfettamente congruente con l’aspetto estetico dell’area che si trova nei pressi del mare e in continuità con la tipologia ed il materiale dei tabelloni artistici posizionati nelle rotonde Nord e Sud. La donazione consente di posizionare sulla zona centrale del lungomare di Roseto degli Abruzzi un’opera che indubbiamente andrà migliorare la qualità, la fruibilità e l’aspetto della zona senza costi a carico della collettività e che rappresenta un ulteriore tassello del restyling in corso nella zona. Si inserisce, infatti, nell’ambito della riqualificazione del lungomare centrale e via Roma che riveste assoluta importanza nelle linee programmatiche dell’Amministrazione comunale nell’ottica dello sviluppo armonico del territorio.
Lo svelamento dell’opera, alla presenza degli Amministratori Comunali, dei donatori e dell’artista, si svolgerà domenica 13 agosto, alle ore 19, nei pressi delle Fontane del Lungomare Centrale di Roseto degli Abruzzi.

“Ringraziamo la Cordivari S.r.l. e l’artista Pasquale Testa per aver donato alla collettività rosetana e ai tanti turisti che ogni anno raggiungono la nostra città un’opera che andrà ad arricchire un angolo già eccezionale del nostro lungomare – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Rigenerazione Urbana e Patrimonio Gianni Mazzocchetti – Siamo certi che questa installazione riuscirà ad esaltare le caratteristiche del nostro splendido litorale e il legame indissolubile che unisce da secoli la nostra comunità al mare e alla scoperta”.

“Quando è nata l’idea di quest’opera, prima disegnata, poi realizzata in filo rame con piccole dimensioni, ho pensato al mare – aggiunge Pasquale Testa – É la stilizzazione di un momento pieno di nostalgia, che in molti hanno vissuto nell’infanzia, ma con uno sguardo rivolto al mare aperto della vita, rappresentato dal bambino che lo indica”.




Giulianova. Jazz: un ricco cartellone musicale che partirà l’11 agosto e terminerà il 9 settembre con il terzo memorial “Luciano Crescentini”

Nel quadro del programma delle manifestazioni per l’estate 2023 del Comune di Giulianova, l’Associazione GIULIANOVAJAZZ pubblica e organizza il proprio cartellone anche in collaborazione con l’Associazione Demos.

             Gli eventi si svolgeranno secondo il seguente calendario:

 

  1. 11 agosto 2023, ore 21,30 Piazza Buozzi Giulianova, prima serata jazz con F.M. JAZZ TRIO con: Enrico Robuffo (Piano); Domingo Bidetta (Batteria); Carlo Di Marco (contrabbasso). Special guest, Luigi Di Marco (sax e clarinetto);
  2. 18 agosto 2023, ore 21,30 Piazza Buozzi Giulianova, seconda serata dedicata al Jazz con NEW BRAGA LANGUAGES, Conservatorio G. Braga di Teramo, con: Toni Fidanza (piano); Fabrizio Mandolini (sax); Renzo Ruggieri (fisarmonica); Davide Ciarollo (batteria); Edmondo Di Giovannantonio (contrabbasso);
  3. 27 agosto 2023, ore 21,30,
  • prima parte: DUO ACUSTICO ZUCCARINO E DURONIO. Brani inediti di rock-folk cantautorale;
  • Seconda parte: PAOLO TENTARELLI TRIO, standard jazz e soul con Paolo Tentarelli (piano); Sebastiano Ricci (batteria); Emanuele Fanì (contrabbasso).

 

  1. 09 settembre 2023, ore 21,30 (in collaborazione con DEMOS)
  • Terza edizione del MEMORIAL dedicato a LUCUANO CRESCENTINI, con l’esibizione  dei seguenti gruppi musicali:

Þ ZENA trio Tributo a De Andrè;

Þ VIACERBO

Þ PINK TAPE BATTISTI & CO

Þ THE BARONETTI

Presenta Nancy Fazzini

 

 

Con qualche eccezione, che impreziosisce la kermesse, quasi tutti i gruppi musicali sono giuliesi e di alta qualità.