Alla Mondadori di Pescara Padre Piero Lamazza ed il suo incontro con Dio in “Sei personaggi in cerca di attore”

 in cui celebrava la relatività dei punti di vista con la difficile comunicazione che ne conseguiva.

Fra un necessario adattamento richiesto da un’esperienza come questa e degli scorci panoramici inaspettati e meravigliosi della costa portoghese, si cammina e si vive quello che può essere sperimentato soltanto da chi si mette in marcia. Si vive, si sente, si gusta, si sperimenta il cammino.

Tutto viene concluso dalla ricezione della Compostela, dopo aver timbrato quotidianamente la Credencial, e da una Celebrazione Eucaristica magnifica nella cattedrale di Santiago, dove viene dato il tradizionale abbraccio al Santo di Galilea, nei luoghi legati alla sua memoria”.

Alessandra Renzetti.

Bartimeo, la peccatrice in casa di Simone il fariseo, l’adultera perdonata, Barabba, Simone di correre e Paolo di Tarso cos’hanno capito, sentito, provato contatto con Gesù di Nazaret? Cosa accadde e perché? Che cosa è successo in quegli uomini e donne nel momento in cui si sono imbattuti in un uomo che chiede a un cieco cosa vuole che si faccia per lui? In un maestro che si lascia baciare i piedi pubblicamente da una prostituta? Che scrive per terra davanti alle provocazioni dei Giudei? Che muore perché altri abbiano la vita? Che prende una croce impossibile da portare? E che sconvolge la vita di un persecutore dei propri discepoli?

Per info: @mondadoribookstorepescara.




“L’evoluzione del gioco  e il calcio femminile”, venerdì 30 giugno presentazione alla Soms di Spoltore

La Soms Spoltore, luogo di interesse e di aggregazione socio-culturale della nostra regione, presenta venerdì 30 giugno a partire dalle 18.30, “L’evoluzione del gioco  e il calcio femminile” (Lupi Editore), il libro della giornalista Francesca Di Giuseppe, già insignita da diversi riconoscimenti in ambito letterario.

Un’opera che percorre decenni del viaggio compiuto dal gioco fino a diventare sport anche attraverso il mondo calcio femminile fino ai primi anni 2000, attraverso la voce di sociologi ed esperti di risonanza internazionale.

L’incontro, in collaborazione con l’Asi (Associazioni sportive sociali italiane) sarà presieduto dal Presidente della Soms Luigi Spina.

L’appuntamento, moderato dalla giornalista Edda Migliori, è nella sede della Soms Spoltore in piazza G. D’Albenzio 1 a Spoltore (Pe).




Giulianova. Ragazzi di Rurabilandia e del Castorani insieme per colorare l’ex campetto occupato di Giulianova

 

******

 

 

 

GIULIANOVA, 30 giugno 2023. Quella di oggi per i ragazzi che frequentano il Centro Diurno Rurabilandia di Atri e per gli ospiti dell’Istituto Castorani di Giulianova, realtà gestite dalla Asp n.2 di Teramo, è stata una mattinata dedicata ai colori, alla creatività, alla condivisione e alla fantasia. Si sono ritrovati infatti insieme nell’ex campetto occupato a Giulianova per rallegrarlo grazie alla loro creatività. Con pennelli, secchielli e colori hanno iniziato a realizzare una scritta su una parete della struttura che ne delinea il futuro: “Il campetto dei bambini. Il campetto dell’inclusione”, questa la frase che si leggerà al termine del loro lavoro.

 

Un altro obiettivo è stato raggiunto – commenta la Presidente della ASP 2, Giulia Palestini – seppur non con poche difficoltà. Il campetto dei ragazzi, il campetto dell’inclusione, come lo abbiamo chiamato, vuole essere uno spazio aperto, curato e sicuro a disposizione dei ragazzi del Castorani, degli amici di Rurabilandia e di tutti coloro che vogliano promuovere iniziative che vadano a vantaggio della collettività o che abbiano come fine quello di sostenere chi si trovi in condizione di fragilità. Uno spazio aperto a tutti, dunque, perché nella Asp 2 le diversità vengono accolte e sostenute. Un plauso va a questi ragazzi volenterosi e creativi per il bellissimo lavoro che stanno facendo e anche alle loro assistenti naturalmente, per me è importante la collaborazione tra le realtà della Asp 2 e questa giornata è un altro esempio che fare insieme si può e fa bene”.




Teatro. A San Valentino “Anche gli angeli vanno in ferie”

La compagnia Kairos, Compagnia delle Arti e del Teatro, con la regia di Armando Fragassi, presenta “Anche gli angeli vanno in ferie”: l’appuntamento, il primo per l’estate 2023 per la Compagnia, è previsto per lunedì 3 luglio alle ore 21.30 a piazza Cesaroni a San Valentino in Abruzzo Citeriore, nel pescarese.

Lo spettacolo, dal titolo eloquente e sottilmente ironico, rappresenta una parodia delle tradizioni locali abruzzesi e dei luoghi comuni, dove, su un palcoscenico del tutto pirandelliano ognuno mostra le proprie fragilità e le proprie convinzioni anche difficili da sradicare, e che soprattutto nel contesto sociale attuale sono numerose.

Tra gli attori: Arnaldo Fioriti, Daniele Di Fiore, Mara di Sano, Angela Salvatore, Alessandro Barone, Stefania Barbetta, Mariateresa Scioli, Sofia Iollo, Rita Prota, Agnese Bullaci.

Non mancheranno repliche successive. L’ingresso è gratuito.  




TUTTE LE VOLTE CHE AVREI VOLUTO ODIARTI: IL NUOVO ROMANZO DELLA GIORNALISTA MARIA ORLANDI

 

Una storia ambientata a Milano,che racconta di anaffettività, omosessualità e perdita, ma volge lo sguardo fiducioso verso le seconde possibilità nella vita, perché non è mai tardi… per l’amore.

 

“Tutte le volte che avrei voluto odiarti” racconta,con la consueta ironia della scrittrice,la storia del primo amore e delle sue difficoltà, ma è anche un romanzo sulle seconde possibilità nella vita, perché non è mai tardi per l’amore.

Al centro della storia i due protagonisti: Miriam e Thomas, con le loro difficoltà di ex ragazzi diventati adultitroppo presto. Miriam è un avvocato affermato felicemente fidanzata con il rampollo di una ricca famiglia; Thomas è un cardiochirurgo di ritorno dagli Stati Uniti in procinto di sposarsi con una collega. Il destino li ha allontanati, il destino li farà rincontrare tra colpi di scena e decisioni dolorose.

Intorno a loro ruotano e si intrecciano le storie di amici e familiari, portando il lettore ad affrontare, con delicatezza e deferenza, temi come l’anaffettività, l’omosessualità, la perdita di un genitore, con l’unico intento di riflettere su quanto sia facile e sbagliato giudicare l’apparenza nelle persone.

Una storia leggera e profonda insieme, da leggere tutta d’un fiato fino all’ultima pagina e con una sorpresa “nascosta” per chi già ha avuto modo di apprezzare i romanzi di Maria Orlandi.

 

Sinossi

Il primo amore non si scorda mai” recita un vecchio adagio. Ma non ditelo a Miriam

A 33 anni Miriam ha una vita perfetta: è associata di uno studio legale a Milano, ha un fidanzato da favola e una famiglia unita che la sostiene.

Tutto bene, fino a quando tra le carte di un processo non rispunta il nome di Thomas, il suo primo amore che, se potesse, “farebbe condannare all’ergastolo per l’omicidio premeditato di ogni slancio romantico del suo cuore a soli 18 anni”.

Un pezzo alla volta il castello di Miriam inizia a sgretolarsi e le sue certezze vanno in frantumi: la sua storia d’amore perfetta vacilla, ricordi dolorosi si riaffacciano con forza, la scoperta del segreto più grande di suo fratello Carlo la costringe ad aprire gli occhi sulla complessità dell’animo umano.

E quel sentimento provato un tempo per Thomas, chiuso a chiave in un cassetto per 15 lunghi anni, sembra fremere per tornare a pulsare prepotente nel suo cuore.

Possono le macerie di un sogno diventare le fondamenta di una nuova realtà?

 

 

Biografia dell’autrice

Maria Orlandi, nata a Pescara nel 1978, è laureata in Scienze della comunicazione e iscritta all’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. Dal 2006 lavora come giornalista e ufficio stampa libero professionista, collaborando con diverse testate giornalistiche regionali e nazionali. Ama la musica, i romanzi di Jane Austen (e non solo), le commedie romantiche e il lieto fine. Ha già pubblicato il libro di poesie dal titolo Un cuore tra gli altri (Ed. Youcanprint) e i romanziNon è mai tardi per un sogno (Edizioni Masciulli) e L’amore è una danza.

 

https://www.instagram.com/mariaorlandiautrice

 

 




Teramo. Mostra “Sono tutta negli occhi. Sebastiana Papa fotografa (1932-2002)”. 1 luglio, ore 18 – presso L’Arca – Laboratorio per le arti contemporanee (Largo San Matteo, Teramo).

La mostra

 

La versione digitale di questo testo, fotografie e immagini sono scaricabili al seguente link:

https://drive.google.com/drive/folders/1qmPyuHPvdAazXqCtWjkB-ckl4a9rGAkL?usp=sharing

 

SONO TUTTA NEGLI OCCHI

Sebastiana Papa fotografa (1932-2002)

“Sono tutta negli occhi, nello sguardo in una comunione costante e continua con ciò che vedo”

(Sebastiana Papa)

 

L’Arca – Polo Museale Città di Teramo

1° luglio / 19 novembre 2023

 

A cura di

Gabriele D’Autilia

Gianfranco Spitilli

Università di Teramo, Dipartimento di Scienze della Comunicazione

 

Orari di apertura:

Giovedì 17-20

Venerdì 10-13 / 17-20

Sabato 17-20

Domenica 10-13 / 17-20

 

Ingresso gratuito

 

Sito della mostra: https://www.sebastianapapamostra.it/

 

Materiali in mostra: 130 fotografie di cui 129 dal Fondo Papa dell’ICCD, di Sebastiana Papa, e 1 foglio di provini del fotografo Calogero Cascio che la ritraggono in diverse pose.

 

Una sezione della mostra, composta da 10 fotografie di grande formato, sarà allestita presso l’Università di Teramo, Polo Spaventa, come parte integrante e permanente del ContemporarySculpture Garden; questa sezione sarà inaugurata il 19 luglio.

 

 

“Sono tutta negli occhi”. Sebastiana Papa fotografa

(Teramo 1932 – Roma 2002)

 

È la storia di uno sguardo quella di Sebastiana Papa, uno sguardo discreto e gentile, capace di annullare tutti gli altri sensi per fermarsi sui soggetti, anche solo per osservarne la bellezza e indagarne lo spirito, non necessariamente per fotografarli. Un atteggiamento quasi incomprensibile oggi (un’epoca di sguardi importuni e aggressivi) ma ancora condiviso tra i fotografi della sua generazione.

Tutti i giovani vogliono scegliere il proprio destino in autonomia, e spesso trovano nel viaggio la dimensione ideale anche per conoscere se stessi; ma per una giovane donna italiana degli anni Sessanta dello scorso secolo non è così scontato. La professione del fotografo poi è piena di rischi: viaggiare da sola nelle aree più povere o instabili del mondo richiede coraggio, e poi la sicurezza economica è un miraggio in un mercato senza regole e pieno di concorrenti. Lei però sembra possedere, ancora giovane, i segreti del mestiere: per far accettare la presenza dell’obiettivo fotografico, sempre indiscreto, ci vuole pazienza e tatto, qualità innate del suo carattere.

E poi sa creare spontaneamente amicizie, e viene accolta senza diffidenza tra le paracadutiste congolesi come nei templi buddhisti del lontano Oriente.

Per quarant’anni le fotografie di Sebastiana Papa hanno raccontato il mondo intero: dalla Cuba rivoluzionaria all’Africa nel pieno della decolonizzazione, dalla severa e misteriosa Russia sovietica alla Parigi ribelle del Sessantotto. In ogni luogo però sono le persone ad attrarla irresistibilmente: mentre le fotografie che la ritraggono quasi non esistono, lei concentra tutta la sua attenzione sugli altri, su volti colti nel lampo dell’istantanea ma che sembrano ritratti di studio, ottenuti grazie ai tempi lunghi della posa.

Ma sono le donne il suo soggetto d’elezione, raccontate sempre attraverso il suo specifico registro, quello della misura e del silenzio: negli anni in cui l’Occidente è investito dalla rivoluzione femminista, Sebastiana Papaindaga affascinata la dimensione della spiritualità femminile, nelle sue diverse declinazioni in ogni continente e in ogni credo religioso. La sua è una scrittura per immagini (accompagnata spesso da quaderni fitti di appunti) che è sempre il risultato di una profonda riflessione, in particolare quando si applica ai suoi soggetti preferiti: l’India innanzitutto, sintesi di ogni desiderio e dove torna appena può, e Israele; i bambini e gli anziani, la danza e il gesto rituale.

Attraverso una selezione ragionata del suo lavoro, costituito da molte migliaia di immagini, la mostra racconta gli itinerari e i soggetti di una vita dedicata alla fotografia, ma soprattutto le storie e gli sguardi, come ha scritto lo scrittore David Grossman osservando le sue immagini, di quella grande famiglia cui tutti apparteniamo, sul cui volto “il tempo incide le proprie lettere”.

 

 

Sebastiana Papa

 

Sebastiana Papa nasce a Teramo il 1° dicembre del 1932. Primogenita di una famiglia di origini teramane e siciliane, ha tre fratelli: Salvatore, Marcello e Luciano. Compie gli studi superiori presso l’Istituto Magistrale “Giannina Milli” di Teramo; intorno al 1950 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza e si trasferisce a Roma. Mantiene un contatto costante con la città di origine e con Giulianova, dove la famiglia ha una casa estiva e trascorre periodi di vacanza.

All’inizio degli anni Sessanta inizia a interessarsi alla fotografia e a collaborare con la casa editrice Curcio, per la quale documenta le chiese romaniche di San Clemente in Abruzzo. È a questa circostanza che vanno fatte risalire le prime foto da lei scattate a soggetti umani di cui si ha testimonianza, eseguite con una Lubitel, fotocamera economica biottica a pozzetto, di fabbricazione sovietica, con cui porterà a termine anche le prime campagne fotografiche fuori dall’Europa prima di passare alla Leica M3. Nello stesso periodo scopre per la prima volta Israele.

Nel 1964 ritrae in Polonia ZiviaLubetkinZuckerman, superstite dell’Olocausto e leader della resistenza ebraica nel Ghetto di Varsavia del 1943; nel 1965 è a Mosca; negli stessi anni viaggia in India, dove si recherà innumerevoli volte negli anni successivi, in Israele, in Congo, in Spagna, in Francia, infine in Sardegna, a Orgosolo, in seguito a un interesse maturato per il fenomeno del banditismo, e a Ghilarza, dove incontra, fotografa e intervista la sorella di Antonio Gramsci. Nei primi mesi del 1967 viaggia ancora in India ed esplora il Nepal, avvicinandosi al tema del monachesimo femminile, sul quale inizia a lavorare anche in Italia. A marzo è in Libia, poi in Jugoslavia verso Bucarest e il Monastero di Cozia, in Romania, quindi a Istanbul; nel 1968 viaggia in Messico, in Indonesia, in Cambogia, in Croazia, negli Stati Uniti e nuovamente in India.

Nel gennaio del 1969 è a Praga, per documentare i funerali di JanPalach, poi di nuovo in Israele, a Gerusalemme, che frequenterà a lungo e con assiduità stringendo rapporti di amicizia con gli scrittori David Grossman e Abraham B. Yehoshua; allo stesso periodo è ascrivibile una delle rarissime immagini che la ritraggono in azione, in una località imprecisata dell’Egitto. Nel giugno del 1970 è nel Salento, in Puglia, dove documenta il fenomeno del tarantismo; compie quindi un lungo viaggio in camper verso la Turchia, giungendo fino in Iran, a Teheran e Persepoli. In Abruzzo documenta la festa pasquale dei Talami ad Orsogna, nel 1968, e il linguaggio gestuale a Cerqueto di Fano Adriano, nel 1977.

Nei decenni seguenti è a Parigi, a Cuba, di nuovo in Nepal, in India, in Israele, negli Stati Uniti, in Brasile, ancora in Turchia, in Argentina, in Cile, in Cina, in Etiopia, in Estonia, a Creta, in Egitto, in Giappone, in Birmania.

Espone in tutto il mondo e collabora con i maggiori quotidiani italiani e i più importanti settimanali, con quelli francesi, tedeschi, inglesi, americani, indiani. Pubblica ventisei volumi con Mondadori, Garzanti, Vallardi, Franco Maria Ricci, Edizioni Scientifiche Italiane, Fahrenheit 451, Vita e Pensiero, La Casa Usher, Edizioni Paoline.

Gli ultimi viaggi che compie sono nei luoghi che più degli altri aveva amato e frequentato nel corso della sua vita: a Gerusalemme, in Israele, nel 2000, e a Varanasi, in India, nell’autunno del 2001. Sebastiana Papa muore a Roma il 20 aprile del 2002, lasciando incompiuta la realizzazione dell’opera antologica Le Repubbliche delle Donne, dedicata al monachesimo femminile, portata poi a termine nel 2013 sulla base delle indicazioni dell’autrice.

Il suo archivio, costituito da circa 7 mila pellicole negative 35 mm, da una corposa raccolta di provini, di stampe fotografiche di vario formato, di materiali di lavoro, unitamente alle macchine usate, due Leica M3, è stato donato nel 2006 per volontà dei fratelli all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma (ICCD, Gabinetto Fotografico Nazionale); la sua biblioteca, secondo le volontà da lei espresse, è stata donata al Centro per la pace e l’intercultura di Nonantola, in provincia di Modena.

Le sue ceneri sono riposte nel piccolo cimitero del Monastero Cistercense della Stretta Osservanza di Vitorchiano.

 

 

Promotori

 

Comune di Teramo, Assessorato alla Cultura; Università degli studi di Teramo, Dipartimento di Scienze della Comunicazione; ICCD-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Ministero della Cultura; Bambun aps

 

Mostra promossa e finanziata dal Comune di Teramo

Gianguido D’Alberto

Sindaco

 

Antonio Filipponi

Assessore alla Cultura

 

Fulvio Cupaiolo

Direzione

 

Gioia Porrini

Coordinamento generale

 

Domenica Greco

Coordinamento amministrativo

 

Ideazione e Direzione scientifica

Università di Teramo, Dipartimento di Scienze della Comunicazione

Dino Mastrocola

Rettore dell’Università di Teramo

 

Christian Corsi

Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione

 

A cura di

Gabriele D’Autilia

Gianfranco Spitilli

Università di Teramo, Dipartimento di Scienze della Comunicazione

 

Testi in mostra

Gabriele D’Autilia, Gianfranco Spitilli

 

Ricerche nell’archivio di Sebastiana Papa

Carlotta Cirilli, Gabriele D’Autilia, Gianfranco Spitilli

 

Traduzioni in inglese

Centro Linguistico di Ateneo

Athena-Tychesrl

 

Organizzazione e coordinamento di progetto

Bambun aps/Gianfranco Spitilli

 

 

Con la collaborazione e il contributo di

 

Ministero della Cultura

ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione

Carlo Birrozzi

Direttore dell’ICCD

 

Francesca Fabiani

Coordinatore d’area

 

Stefano Valentini, Simona Turco, Maria Letizia Melon

Archivi e collezioni storiche

 

Francesca Fabiani, Alessandro Coco

Fotografia contemporanea

 

Silvia Checchi, Gabriella D’Ippolito, Daniela Simonetta Palazzi

Laboratorio di Conservazione

 

Alessandro Coco, Rodolfo Felici

Laboratorio fotografico

 

Cristina Zaralli

Segreteria di Direzione

 

Roberta Cristallo

Comunicazione

 

 

 

 

Con il contributo di

 

BIM Vomano Tordino

Marco Di Nicola

Presidente del BIM Vomano Tordino

 

Fondazione Tercas

Tiziana Di Sante

Presidente della Fondazione Tercas

 

Camera di Commercio del Gran Sasso

Antonella Ballone

Presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso

 

Provincia di Teramo

Camillo D’Angelo

Presidente della Provincia di Teramo

 

Fondazione Università di Teramo

Romano Orrù

Presidente della Fondazione Universita di Teramo

 

F.lli Persia Costruzioni srl

 

 

Allestimento e comunicazione

 

Bambun aps – MGM Montaggi Generali di Gaspare Tini

 

Stampa fotografie

Printandgo di Davide Guadagna, Palermo

 

Stampa materiali grafici

Mastergrafica SRL, Teramo / Pixartprinting

 

Comunicazione integrata

Mac-Factory

Domiziana Rossi – progetto grafico

Andrea D’Amico – videomaker

Danilo Lato – sviluppo web

Andrea Sangiovanni – coordinamento e supervisione

 

Ufficio stampa

Roberta Cristallo – ICCD

Nicola Di Paolantonio – Comune di Teramo

Adele Lisciani – Università di Teramo

 

Coordinamento eventi e comunicazione

Anna Fusaro

 

 

Assicurazione

AXA Assicurazioni agenzia di Teramo

 

 

Fotografie

© 2023 ICCD-Gabinetto Fotografico Nazionale, Fondo Papa (fotografie di Sebastiana Papa)

© 2023 Archivio Cascio, fotografie di Calogero Cascio (foto provino con Sebastiana Papa)

 

 

Si ringraziano

Ella Baffoni, Carlo Birrozzi, Adolfo Braga, Valentina Carola, Diego Cascio, Andrea Core, Carmela Di Giovannantonio, Rodolfo Felici, Fabrizio Magnani, Sabrina Mazzara, Alberto Melarangelo, Raffaella Morselli, Claudia Pajewski, Andrea Sangiovanni, Katrin Tenenbaum, Simona Turco, Stefano Valentini.

 

Un particolare ringraziamento a

Luciano Papa

 

 

Catalogo

 

Sono tutta negli occhi. Sebastiana Papa fotografa (1932-2002)

A cura di

Gabriele D’Autilia e Gianfranco Spitilli

 

Ricerche&Redazioni

Giacinto Damiani

Direzione Editoriale

Barbara Marramà

Progetto grafico

 

Testi di Gabriele D’Autilia e Gianfranco Spitilli, con un contributo di Claudia Pajewski.

Di formato 22×24, il volume è composto di 196 pagine stampate su Fedrigoni Tatami Ivory, copertina su Fedrigoni Sirio Color Nude, bandelle a tutta larghezza, cucito e brossurato artigianalmente

Volume bilingue Italiano/Inglese

130 fotografie

ISBN 978-88-85431-70-6

Prezzo di copertina € 40

 

 

Curatori

 

Gabriele D’Autilia insegna discipline legate alla Cultura Visuale presso l’Università di Teramo ed è stato curatore di diversi volumi e mostre per istituzioni pubbliche e private (tra cui l’Istituto Luce, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana/Treccani, la Camera dei Deputati, l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico). È co-direttore della Rivista «L’Avventura. International Journal of Italian Film and Media Landscapes». Tra le sue pubblicazioni: L’indizio e la prova. La storia nella fotografia (2001), Storia della fotografia in Italia. Dal 1839 a oggi (2012), La guerra cieca. Esperienze ottiche e cultura visuale nella Grande guerra (2018), e la curatela per Einaudi de L’Italia del Novecento. Le fotografie e la storia (2005) e dell’edizione italiana del Dizionario della fotografia, Oxford University Press (2008).

 

Gianfranco Spitilli insegna Antropologia Culturale presso l’Università di Teramo. Dirige il progetto di Cooperazione Internazionale “Réseau Tramontana” (Europa Creativa, GrandPrix Europa Nostra Awards 2020) per l’area italiana (con Giovanni Agresti); ha realizzato documentari, esposizioni, archivi digitali. Tra le ultime pubblicazioni: L’ascolto e la visione. Don Nicola Jobbi e l’Appennino centrale del XX secolo (catalogo della mostra, 2020); (con A. M. Zocchi, a cura di) Immagini e ricerca sociale. Un dialogo tra sociologia e antropologia (2020); La lecturedutemps. Hypothèses d’anthropologie régressive, in A.Bellio, I. Kuźma et A. TuaillonDemésy (éd.), Imaginaires du temps. Religion, politique, loisirs(2022); Etnografia sonora e comunicazione: il suono come sistema culturale, in C. Corsi, P. Coen (a cura di), Le professioni del comunicare: passato, presente, futuro (2023).

 

 

Il Fondo fotografico Sebastiana Papa

Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione

 

La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’ICCD, proprietario del Fondo Sebastiana Papa e direttamente coinvolto nel processo di digitalizzazione dei negativi e di cura della restituzione digitale delle immagini ai fini della stampa. La selezione iniziale ha preso in considerazione, in seguito alle ricerche compiute nel vasto insieme dei materiali che costituiscono il Fondo, circa 300 fotogrammi, integralmente digitalizzati, per arrivare infine alla scelta finale di 129 immagini.

 

Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – ICCD

L’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) è un istituto del Ministero della Cultura dotato di autonomia scientifica e amministrativa; afferisce alla Direzione generale Educazione e ricerca.

L’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD) nasce nel 1975 con l’istituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali – oggi Ministero della Cultura – ed ha i compiti di gestire il Catalogo generale del patrimonio archeologico, architettonico, storico artistico ed etnoantropologico nazionale, di documentare il patrimonio e conserva collezioni di fotografia storica costantemente incrementate e offerte alla pubblica consultazione. Per le sue funzioni riferite a catalogazione e fotografia, l’Istituto cura la formazione e la comunicazione su diversi canali.

L’ICCD riunisce due enti di origini e storie diverse ma con la medesima finalità di conoscenza del patrimonio culturale: l’Ufficio del catalogo, nato nel 1969 con il compito di definire le metodologie della catalogazione e di coordinare le attività operative degli organi tecnici, e il Gabinetto fotografico nazionale, fondato nel 1895 quale principale istituzione statale per la produzione e la raccolta delle documentazioni fotografiche, che annette nel 1959 l’Aerofototeca nazionale.

http://www.iccd.beniculturali.it/

 

Fondo Sebastiana Papa

Acquisito dall’ICCD nel 2006 per donazione degli eredi, l’archivio fotografico di Sebastiana Papa (Teramo 1932 – Roma 2002) si compone di circa 7.000 pellicole negative 35 mm e di una corposa e variegata raccolta di positivi b/n su carta (9.000 circa tra stampe fotografiche di vario formato, provini, stampe di particolari ingranditi, ecc.), dei quali circa 300 stampe di grande formato – provenienti da mostre – corredate di etichette con didascalie originali.
La restante parte dell’archivio è costituita da materiali di lavoro: appunti, pagine manoscritte, dattiloscritte e a stampa, ritagli e fotocopie di foto, schede di luoghi e date delle foto, progetti grafici di allestimento e stesure successive di testi per volumi e mostre (tra i quali i materiali preparatori del volume Le Repubbliche delle Donne. Monachesimo femminile nel mondo, 1967-1999, rimasto allo stadio di menabò per la prematura scomparsa dell’autrice, e pubblicato dall’ICCD nel 2013). Si aggiungono inoltre una parte significativa delle sue pubblicazioni e due Leica M3, tra le macchine da lei usate.
L’articolazione geografica e tematica in cui si suddividono i materiali rispecchia gli interessi prevalenti della Papa e ne ripercorrono la produzione fotografica a partire dagli anni ‘60: Spagna, Parigi, Praga, Romania, Urss, Libia, Congo, Israele, India, Nepal, Cambogia, Indonesia, Bangkok, Singapore, Giappone, Usa, Cuba, Messico, Brasile.
E poi, altri titoli che danno la misura della sua indagine: Ricerca sentimenti, I segni del silenzio, I gesti rituali, La cultura dell’ascolto, Incontri con il trascendente, Il femminile di Dio, alcuni dei quali diventeranno titoli di altrettanti volumi.
Denominatore comune di questi temi, la ricerca del significato di una spiritualità profonda, di una dimensione del divino nella condizione umana (Gli uomini e il Divino, sottotitola Sebastiana Papa i suoi Incontri a Gerusalemme del 2000). Ma oltre e accanto a quei temi, troviamo anche elementi del tutto diversi che restituiscono della Papa un’immagine – non antitetica ma complementare alla prima – di donna immersa nel proprio tempo, che sta dentro le cose e nello spirito del proprio tempo, anche grazie al mezzo che ha scelto come prioritario per la propria rappresentazione e interpretazione della realtà.
Un raccoglitore riporta Donne femministe e affini, e su una serie di otto cartelle (centinaia e centinaia di fogli provini al suo interno) titoli quali Italia Feste, Italia inutile, Italia moda, Italia Tarantate, Italia personaggi che attestano un’amplissima ricerca documentaria a carattere sociologico sull’Italia del dopoguerra che meriterebbe un’indagine a sé, potendosi già valere di due riferimenti importanti quali i suoi due volumi sulle comunità di Orgosolo e di Nonantola.
https://fotografia.cultura.gov.it/iccd/resource/IT-ICCD-PHOTO-0095-000001

 

 

Iniziative in programma

 

Conferenza stampa, venerdì 30 giugno, ore 10.00

Intervengono:

Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo

Antonio Filipponi, Assessore alla Cultura del Comune di Teramo

Dino Mastrocola, Rettore Università degli Studi di Teramo

Christian Corsi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione

I curatori:

Gabriele D’Autilia, Gianfranco Spitilli

Modera: Anna Fusaro

 

Inaugurazione, sabato 1° luglio ore 18.00

Intervengono:

Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo

Dino Mastrocola, Rettore Università degli Studi di Teramo

Christian Corsi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione

Maria Letizia Fatigati, Consigliere di indirizzo della Fondazione Tercas

Marco Di Nicola, Presidente del Bim Vomano Tordino

Camillo D’Angelo, Presidente della Provincia di Teramo

Antonella Ballone, Presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso

 

I curatori:

Gabriele D’Autilia, Gianfranco Spitilli

 

Giulietta Boakye, comunità di Nonantola

Modera: Anna Fusaro

 

Tra luglio e novembre 2023 la mostra sarà accompagnata da numerose iniziative di approfondimento con testimoni ed esperti, coordinate dalla giornalista Anna Fusaro, che verranno rese note nel corso delle prossime settimane.

 

 

Didascalie foto per la pubblicazione

 

Foto guida e locandina:

  1. Raccolte Fotografiche ICCD, Fondo Sebastiana Papa

Sebastiana Papa, Monastero buddista Thekkanemida, Yangon, Myanmar, 1999, b/n, negativo,

FP0169_22

(https://fotografia.cultura.gov.it/iccd/item/FP000169_22)

 

  1. Raccolte Fotografiche ICCD, Fondo Sebastiana Papa

Sebastiana Papa, Una rifugiata tibetana, Darjeeling (Bengala Occidentale), India, 1969, b/n, negativo, FP0813_14a

 

  1. Raccolte Fotografiche ICCD, Fondo Sebastiana Papa

Sebastiana Papa, Olimpia Mastrodascio, narratrice, Cerqueto di Fano Adriano (Abruzzo), giugno 1977, b/n, negativo, FP2033_06a

 

  1. Raccolte Fotografiche ICCD, Fondo Sebastiana Papa

Sebastiana Papa, L’Avana, Cuba, agosto 1974, b/n, negativo, FP1879_28

 

 

Si ringraziano

Ella Baffoni, Carlo Birrozzi, Adolfo Braga, Valentina Carola, Diego Cascio, Carmela Di Giovannantonio, Rodolfo Felici, Fabrizio Magnani, Sabrina Mazzara,Alberto Melarangelo, Raffaella Morselli, Claudia Pajewski, Andrea Sangiovanni, Katrin Tenenbaum, Simona Turco, Stefano Valentini.

 

Un particolare ringraziamento a

Luciano Papa

 

Si ringrazia inoltre il consigliere Andrea Core che nella precedente consiliatura, in qualità di Assessore alla Cultura, ha dato avvio al progetto di realizzazione della mostra




Atri a Tavola compie 20 anni e torna il 12 e 13 luglio e 12 e 13 agosto. Per gli espositori interessati al via le domande di partecipazione

*****

 

ATRI. Torna ad Atri la manifestazione enogastronomica “Atri a tavola” un festival tra i più importanti del settore al livello regionale che quest’anno è alla sua ventesima edizione. Come consuetudine le date sono il 12 e 13 luglio e 12 e 13 agosto, e oltre all’area palco, la manifestazione si svolgerà lungo corso Elio Adriano, denominata per l’occasione “via del gusto” con stand per la vendita di prodotti tipici locali e non solo. Gli espositori interessati a partecipare, al fine di ottenere in concessione uno spazio vendita, dovranno compilare e trasmettere obbligatoriamente i relativi documenti entro e non oltre le ore 11 del 3 luglio 2023 alla Pec del Comune (postacert@pec.comune.atri.te.it). Ulteriori dettagli e tutta la modulistica sono reperibili al seguente link: https://www.comune.atri.te.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_1644.html.

 

L’assegnazione degli stand avverrà alla chiusura del termine di presentazione e si seguirà il criterio dell’ordine cronologico di acquisizione al protocollo comunale, fino a esaurimento dei posti disponibili. In caso di pluralità di domande per la stessa categoria merceologica, l’organizzatore assegnerà gli stand in ordine cronologico e in maniera proporzionale. L’evento, caratterizzato anche dalla presenza di ospiti e chef noti, attira ogni anno migliaia di visitatori provenienti anche da città limitrofe. Per l’elevato afflusso di pubblico saranno con molta probabilità attivati dei bus navetta.




“Cronache da Dinterbild”, il nuovo viaggio per Neo Edizioni di Peppe Millanta a Francavilla al Mare

Dopo il “boom” di presenze per SquiLibri – Festival delle Narrazioni che durante lo scorso week end ha animato Francavilla al Mare (CH) grazie al grande impegno del sindaco Luisa Russo e dell’assessore alla Cultura Cristina Rapino, sul territorio si torna a parlar del Direttore artistico del Festival, lo scrittore abruzzese Peppe Millanta, fondatore della Scuola Macondo di Pescara, che sarà proprio nel Foyer di Palazzo Sirena (a Francavilla) con “Cronache da Dinterbild”, uscito lo scorso 31 maggio per Neo Edizioni, che sta già facendo innamorare i lettori. Il 30 giugno alle ore 19.30 Millanta dialogherà, infatti, con l’editore della Neo, Francesco Coscioni sul suo nuovo lavoro. Ad accompagnarli in questo nuovo appuntamento ci sarà anche l’intrattenimento musicale con la “chitarra Frida” dello stesso autore e la fisarmonica dell’abruzzese Francesco Di Tizio.

In “Cronache da Dinterbild” ci si può immergere nello straordinario mondo offerto dallo spin-off del luminoso romanzo Vinpeel degli orizzonti, tradotto in Francia, Argentina, Cile e Romaniauno “sprequel” (che è un sequel, ma anche un prequel) con le ironiche, surreali, mirabolanti storie dei personaggi che hanno popolato il mondo di Vinpeel, prima che ci scivolassero dentro. La scrittura di Peppe Millanta diverte e incanta, gioca col lettore anche con quanto lasciato in sospeso nel romanzo precedente Vinpeel degli orizzonti, appunto.

Nel villaggio di Dinterbild non c’è più nessuno. Sono rimasti soltanto Ned e il signor Biton. Aspettano che il mare porti le conchiglie giuste. Sono le conchiglie che dentro hanno le storie di tutti gli amici che hanno deciso di partire verso l’Altrove. Ned ha un piano, folle, l’unico possibile: vuole usarle per costruire qualcosa. In una cornice narrativa fatta di dialoghi, maree, attese e speranze, le pagine si popolano dei racconti custoditi dal mare. Sono teneri, divertenti, dolorosi, parlano di occasioni perdute, di attimi di felicità scivolati tra le dita, di coincidenze misteriose che segnano i destini. E mentre le storie spuntano dalle pagine, gli unici due abitanti lavorano al loro progetto, capiscono di non essere soli, e che Dinterbild è un crocicchio di esistenze. Non gli resta che scoprire come e se riusciranno a lasciare il misterioso villaggio.

E’ possibile acquistare il libro di Millanta presso la Mondadori di Francavilla al Mare.




Pescara. ANTONIA ARSLAN A PESCARA CON IL SUO NUOVO ROMANZO “IL DESTINO DI AGHAVNI”

 

Fondazione La Rocca – Giovedì, 29 giugno, alle ore 18.00

L’incontro con Antonia Arslan che si terrà a Pescara il 29 giugno alle ore 18.00, alla
Fondazione La Rocca (Via Raffaele Paolucci, 71), organizzato dalla Fondazione
Aria, come anteprima della rassegna Stills of Peace and Everyday Life, fa seguito ad
un altro incontro che si tenne con la scrittrice nel mese di ottobre dell’anno scorso, in
occasione della chiusura della stagione della cultura armena, per la presentazione
dell’antologia Canti popolari armeni, curata cento anni fa dallo scrittore e traduttore
abruzzese Domenico Ciampoli, e ripubblicata l’anno scorso per la Fondazione Aria
dallo stesso editore, Carabba di Lanciano, con l’aggiunta di una approfondita
prefazione di Antonia Arslan.
La Fondazione Aria non poteva non averla per l’anteprima dell’apertura della
Rassegna del decennale di Stills of Peace, in cui, tra luglio e settembre, dieci Paesi
dialogheranno in una serie innumerevole di eventi coordinati da Giovanna Dello
Iacono, che si terranno ad Atri e a Pescara da luglio a settembre, sull’attualissimo
tema della non violenza. In perfetta sintonia con il tema della rassegna, la Arslan
presenterà il suo nuovo romanzo, Il destino di Aghavni (Ares Edizioni), in dialogo
con Dante Marianacci, presidente della Fondazione Aria, e Giovanni Gazzaneo,
giornalista e critico, direttore tra l’altro della bellissima rivista I luoghi dell’Infinito.
Il destino di Aghavni, un romanzo breve delicato e tragico, fa seguito ad altri fortunati
libri di Antonia Arslan, Premio Comisso alla carriera nel 2022, già professore di
Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova, autrice tra
l’altro nel 2004 del fortunato romanzo La masseria delle allodole (Premio
Campiello), da cui i Fratelli Taviani hanno tratto nel 2007 l’omonimo film, che ha
fatto il giro del mondo.
“Nel maggio del 1915, subito prima dell'inizio del genocidio degli armeni, in una
Piccola Città del centro dell'Anatolia, una ragazza di 23 anni che si chiama Aghavnì,
esce di casa con i suoi cari, il giovane marito e i due figli, un bambino di sei anni e
una bambina di due. Nessuno li vedrà mai più. Scompaiono, semplicemente, senza
lasciar traccia. Sono stati uccisi? O rapiti? Ma da chi? Nonostante le intense ricerche
delle due famiglie, nessuno sembra saperne qualcosa. Poi, anche il loro ricordo
sbiadisce fino a scomparire, nell'imperversare dei terribili eventi che iniziano proprio
in quei giorni, alla fine di maggio 1915. Da una fotografia di questa sorellina di suo
nonno, ritrovata a casa di un cugino in America, Antonia Arslan trae un racconto
avventuroso di dolore e di riscatto, di morte e di rinascita, che culmina in uno strano
Natale, in un misterioso presepio che diventa un riscatto dei cuori.”




Giulianova. Le Bellezze Effimere della natura fermate nel tempo da pennelli intrisi di colore. E’ il titolo della mostra personale di pittura della  pittrice e grafica pescarese Mirta Maranca che esporrà al Kursaal lido.

 

da Sabato 1 luglio, a Palazzo kursaal di Giulianova (Te). Lungomare Zara 5, fino all’8 luglio. La pittrice ed incisore Mirta Maranca ha frequentato il Liceo Artisticodi Pescara e l’Accademia di belle arti di Urbino , si è laureata ad Urbino nel 1995 . Di lei hanno scritto molti critici d’arte e riviste a livello nazionale .Ha esposto in  molte mostre collettive e personali dal 1995 ad oggi . Il critico d’arte Giuseppe Bacci afferma che il suo sguardo si posa affascinato su riti e danze extra europee dove i protagonisti si esibiscono in antichi passi di danza tramandati a noida una cultura millenaria, di cui lo spettatore rimane affascinato .La pittura di Mirta Maranca non è mai casuale,ma è frutto di ricerche analitiche in molti campi della cultura.Le sue immagini ,delicate e fragili, emergono con forza da profonde oscurità , con colorazioni accese che s’inabissano nell’ignoto e, dalla realtà della tela, conducono al sogno (Roberto Franco ).L’indagine di Mirta Maranca ,aggiunge il critico d’arte Massimo Pasqualone è una ricerca che crea profondi crepacci anzitutto ermeneutici ,perché direbbe Paul klee “L’arte non riproduce ciò che è  visibile ,ma rende visibileciòche non sempre lo è ”Infine il critico d’arte Roberto Franco scrive “La pittura di Mirta non appartiene solo alla sua intimità ma all’Io che crea e trasmette sensazioni oggettive ed universali .I suoi soggetti non sono mai espressioni di Accademia formale , bensì espressioni di un mondo  in continua evoluzione . La mostra patrocinata dal Comune di Giulianova,sarà aperta dal 1 all’8 luglio dalle 1830 alle 23.30 tutti i giorni. Per info :3206005159 .