Giulianova. Avrà inizio domani sera, alle 21.15, il primo dei quattro appuntamenti della VI Edizione di “Giovedì in terrazza: incontri di arte, storia e musica a Palazzo Bindi”. Al centro della serata, Felice Barnabei, abruzzese, pioniere della valorizzazione e della tutela del patrimonio archeologico

Avrà inizio domani sera, alle 21.15, il primo dei quattro appuntamenti della VI Edizione di “Giovedì in terrazza: incontri di arte, storia e musica a Palazzo Bindi”. Al centro della serata, Felice Barnabei, abruzzese, pioniere della valorizzazione e della tutela del patrimonio archeologico e non solo dell’Italia appena unificata, attraverso le pagine della prima biografia ad opera di Giuseppe Pennacchia, edita da Verdone nel 2022, a cento anni dalla morte dell’illustre personalità. Oltre all’autore, discendente del Barnabei, a dialogare con il direttore del Polo Museale e della Biblioteca civica, Sirio Maria Pomante, ci sarà Maria Paola Guidobaldi, conservatrice delle Collezioni del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma.

Nato a Castelli nel 1842, Felice Barnabei è stata una delle figure più fulgide di studioso, di archeologo e di pubblico funzionario che perseguì con determinazione e tra le difficoltà di un’Italia unita appena sorta, politiche attive e iniziative editoriali innovative per la conservazione e la divulgazione del patrimonio nazionale. Il mondo culturale, i palazzi del potere, la vita privata, dagli studi alla Normale di Pisa alla Direzione degli Scavi di Antichità, fondatore tra gli altri del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, accademico dei Lincei, precettore della regina Margherita, deputato del Regno e consigliere di Stato. Il romanzo di Giuseppe Pennacchia racconta in prima e terza persona, attraverso le lettere e i diari, l’avvincente esistenza di Felice Barnabei, partito da una piccola bottega di ceramica alla ribalta internazionale negli anni turbolenti di un’ Italia ancora giovane.




GIULIANOVA. CONVEGNO: SAN BERARDO MONACO E RIFORMATORE LA REGOLA DI SAN BENEDETTO NEL CAMBIAMENTO D’EPOCA

Giulianova, sabato 8 luglio 2023

Polo Museale Civico – Sala comunale “Bruno Buozzi”

 

9:00

Introduzione (dott. Sirio Pomante)

Saluti delle autorità

 

9:30

La Regola di san Benedetto (dom Lorenzo Sena)

 

10:15

Il monachesimo benedettino: un fenomeno europeo nel contesto regionale abruzzese (prof. Berardo Pio)

 

11:00 Pausa caffè

 

11:15

S. Berardo de Palearea Vescovo e Protettore della diocesi di Teramo: storia, erudizione, agiografia  (prof. Roberto Ricci)

 

12:00 Pranzo

 

15:00 Ripresa dei lavori

Il monachesimo nel “cambiamento d’epoca” (sr. Annamaria Valli)

 

15:45

Tavola rotonda conclusiva (presiede il dott. Sirio Pomante)

 

16:30

Conclusione (Mons. Lorenzo Leuzzi)

 

17:00

Duomo di San Flaviano

Concelebrazione presieduta da Dom Antonio Luca Fallica, abate di Montecassino, con animazione dei canti liturgici in Gregoriano a cura del Coro monastico del Monastero Santo Volto di Giulianova e dei monaci Benedettini-Silvestrini di Fabriano.




All’Abbazia di Santo Spirito a Maiella la mostra fotografica di Giovanni Iovacchini e Luca Di Fabio

Due fotografi abruzzesi, Giovanni Iovacchini, con la sua serie di immagini intitolata “Appunti sparsi di viaggio” e Luca Di Fabio con la sua raccolta “Porto la Terra d’Abruzzi”, presenteranno i loro lavori in una mostra congiunta. L’inaugurazione si terrà sabato 1 luglio alle ore 17.30 all’interno dell’Eremo|Abbazia di Santo Spirito a Maiella, a Roccamorice. L’esposizione, che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 27 agosto, è patrocinata dal Parco Nazionale della Maiella, uno dei geoparchi mondiali recentemente riconosciuti dall’UNESCO., e riconosciuta dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni fotografiche) Attraverso gli scatti di una macchina fotografica, entrambi gli artisti esplorano l’Abruzzo, e non solo, condividendo le proprie esperienze di vita e di lavoro. Luca Di Fabio, originario di San Valentino in A.C., cattura l’essenza della sua terra, attraverso i paesaggi suggestivi, le tradizioni religiose e popolari, e i volti dei suoi abitanti di montagna e di mare. Le sue fotografie ritraggono i pastori che percorrono gli antichi tratturi, donne dal portamento fiero ed elegante con le conche in testa, l’incantevole tremolio del mare di Pescara, le abili mani che lavorano i fiori di zafferano. Una raccolta di più di 30 foto, che trasmette il profondo senso di appartenenza dell’autore per l’Abruzzo. Giovanni Iovacchini di Pescara, d’altra parte, ci porta in un viaggio attraverso momenti, sensazioni, profumi e colori che ha incontrato in tutto il mondo. Le sue fotografie esplorano non solo la sua terra d’origine, ma anche il Portogallo, la Georgia, l’Armenia, la Sicilia, fino ad arrivare a New York. I suoi scatti ritraggono chiese, campanili e soprattutto volti, caravaggeschi, segnati dalle rughe e dalle cicatrici della vita, ma che, pur nella limitatezza dei beni materiali, trasmettono serenità. La mostra sarà allestita nella suggestiva Abbazia di Santo Spirito a Maiella, che sorge a più di mille metri di altitudine, nel comune di Roccamorice. Fondata nel quinto decennio del XIII secolo da fra Pietro del Morrone, che successivamente divenne Papa Celestino V, il luogo offre uno scenario ideale alle opere fotografiche esposte.

Invio

Gianni

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Sabato, 1 luglio, presso il Museo delle Genti d’Abruzzo, mostra dell’artista Lucio Monaco con “La poetica del Frammento” a cura di Andrea Viozzi

Lucio Monaco nasce a Mosciano Sant’Angelo in provincia di Teramo nel 1957. Intraprende gli studi artistici presso l’istituto San Berardo di Teramo. Nasce come pittore impressionista per spostarsi in una seconda fase verso la Pop Art. Ha partecipato a diverse mostre collettive nazionali e internazionali. Ha preso parte al premio Pop Art di Lugano, alla mostra “ART IS WORK” di Viterbo, fiera di Bari e fiera di Forlì, collettiva d’arte omaggio al maestro Gaetano Pallozzi presso il Museo Ex Manifattura Città Sant’Angelo, “Ciak si Dipinge” al Mediamuseum di Pescara, mostra itinerante Hotel Ovidius di Sulmona e presso Museo Convento della Maddalena-Castel di Sangro, Mostra “Arte in Quattro” Museo delle Genti Pescara, Radici Aria: la forma dell’invisibile Pescara, Radici Memoria d’Acqua Pescara, Omaggio a Totò Caserta-Teramo-Venezia, Premio Paci Isernia, L’immaginario Poesia e Arti Visive V. Colonna Pescara, Premio Sulmona XLI,XLIII,XLIV,XLV.,XLVI,XLVII su invito. Si sono interessati alla sua ricerca riviste e pubblicazioni: Arte Mondadori, Praxis, Acca Edizioni. Hanno scritto di lui critici d’arte e professori: Duccio Trombadori, Maurizio Vitielo, Chiara Strozzieri, Gilberto Madioni, Francesco Tentarelli, Nerio Rosa, Sandro Melarangelo, Sandro Marini, Gianfranco Zazzeroni, Romolo Bosi, Massimo Pasqualone, Marialuisa De Santis, Bruno Paglialonga, Roberto Di Giampaolo, Nicolino Farina Martina Lolli e Silvia Di Egidio.

 




Un recital concert per festeggiare i cento anni dell’Aeronautica Militare Italiana. A Giulianova ospite l’attrice e musicista Daniela Musini

Esposizioni di aeromodelli statici e documenti d’archivio sulla terrazza Kursaal

Giulianova. Una serata da incorniciare quella di sabato 24 al Kursaal di Giulianova per onorare il Centenario della fondazione dell’Arma dell’Aeronautica Italiana. Tommaso Di RemigioNino Sugaroni e Gabriele Barcaroli, rispettivamente Presidente, Presidente onorario e Vice, dell’Associazione Arma Aeronautica – sezione Teramo – Giulianova, hanno portato i saluti istituzionali del sodalizio giuliese; mentre Paolo Vasanella, Presidente emerito del Consiglio comunale, in rappresentanza dell’Amministrazione, ha salutato l’iniziativa come passaggio fondamentale nel ricordare i concittadini che si sono sacrificati per la Patria senza essere mai dimenticati. Grazie alle ricerche dello storico Walter De Berardinis è stato possibile censire definitivamente i 6 avieri caduti nell’ultimo conflitto mondiale con una targa: il Capitano Pilota Francesco Bargagna; l’aviere Domenico Canzari; l’aviere scelto Mario Dino Lucio Di Pietro; l’aviere Alberto Manocchia; l’aviere scelto marconista Ernesto Dino Benedetto Marinucci e l’aviere volontario Pierino Sponcichetti; la targa è stata scoperta poi da Vasanella e dal Comandante della compagnia Carabinieri, Nicolò Morandi. Per le personalità intervenute, sempre a cura del comitato, sono state consegnate delle targhe a: prof.ssa Miriam Persico, dirigente del Liceo Aeronavale “Antonio Locatelli” di Grottammare; al Generale Nino Silverio e al Tenente pilota Ugo Galleri. Momento toccante della serata è stato la proiezione del video del campione di aliante, il giuliese Iwan Piccioni, premiato per meriti sportivi. La serata si è conclusa, con un bagno di folla, con il Recital-Concert dell’attrice Daniela Musini. la nota attrice, scrittrice e pianista, ha messo in scena un emozionante e appassionante esibizione dal titolo: “La poesia del volo. Il volo della poesia”. Al termine della performance teatrale, Sugaroni e Barcaroli, hanno omaggiato l’attrice Musini con un mazzo di fiori e una targa in maiolica della Piccola Opera Charitas raffigurante il Duomo di San Flaviano. Anche l’Associazione Culturale “Gaetano Braga” onlus, rappresentata dal presidente, il M° Sergio Piccone Stella, ha omaggiato l’ospite d’onore con due libri dedicati alla vita e le opere di Gaetano Braga. La manifestazione era stata anticipata sulla terrazza, alle ore 17, con la mostra di aeromodelli statici, la raccolta documentaria sul periodo delle due guerre a cura del ricercatore storico militare Walter De Berardinis e dell’esposizione dei vini della cantina “Biagi” di Colonnella, quest’ultima licenziatario ufficiale del marchio del centenario dell’Aeronautica. Tra i visitatori anche il famoso atleta Franco Tancredi e il Prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo.

 




Da Vienna un ciclo di Seminari sull’OSCE per le Università italiane

Comunicato della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’OSCE – Vienna

L’Ambasciatore Stefano Baldi ha presentato al Consiglio Permanente dell’OSCE il ciclo di seminari sull’Organizzazione destinato alle Università italiane, organizzato dalla Rappresentanza d’Italia presso l’OSCE, che si è svolto nel primo semestre dell’anno.

Il Ciclo di seminari, dal titolo: “The Organization for Security and Co-operation in Europe (OSCE) as a model for multilateralregionaldiplomacy”, si è svolto in lingua inglese da marzo a maggio e si è articolato in 20 ore di formazione. Gli interventi sono stati effettuati in videoconferenza sotto forma di lezioni frontali sul funzionamento dell’OSCE e laboratori/sessioni interattive di approfondimento su specifiche tematiche (“case studies”) ed hanno permesso ai partecipanti di conoscere da vicino e studiare il ruolo ed i punti di forza dell’Organizzazione.

Novanta studenti provenienti da tredici Università italiane hanno partecipato attivamente al ciclo: Perugia, Roma Tre, Siena, Pavia, Bologna, Ca’ Foscari di Venezia, Firenze, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Trento, Bocconi di Milano, Luiss Guido Carli di Roma, Trieste e Padova. Novità di quest’anno è stata anche la partecipazione di studenti dell’Università di San Marino

I relatori dei seminari hanno incluso diplomatici della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’OSCE e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, funzionari italiani che lavorano presso l’OSCE, altri esperti dell’Organizzazione e professori universitari. Il ciclo di seminari si è concluso con una tavola rotonda interattiva sul ruolo e sulle prospettive dell’OSCE, cui hanno preso parte, in qualità di relatori, diversi Rappresentanti Permanenti di altri Stati partecipanti.

L’Ambasciatore Stefano Baldi, coordinatore del ciclo di seminari, ha così commentato: “Lo scopo dell’iniziativa, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, è quello di promuovere la comprensione del ruolo e delle attività dell’OSCE e di rafforzare la cooperazione tra diplomazia e mondo accademico. Con il suo approccio pragmatico, il ciclo ha anche offerto l’occasione per approfondire aspetti e strumenti della diplomazia multilaterale nel contesto specifico dell’OSCE.

Vienna, 23 giugno 2023




IMMINENTE L’USCITA DEL VOLUME “IL MONDO DI MARIO FRATTI” DI GOFFREDO PALMERINI. Il teatro, la vita, le opere e l’indole del grande drammaturgo aquilano, scomparso due mesi fa a New York

 

 

L’AQUILA – E’ imminente l’uscita del volume “Il mondo di Mario Fratti” di Goffredo Palmerini (One Group Edizioni), un tributo verso il grande drammaturgo italiano vissuto a New York e recentemente scomparso. Mario Fratti(L’Aquila, 5 luglio 1927 – New York, 15 aprile 2023) avrebbe compiuto 96 anni il 5 luglio prossimo. Questo libro sull’insigne autore teatrale conosciuto in tutto il mondo ne racconta la vita ele opere, indole e umanità,grazie alla consuetudine di rapporto eamicizia, di relazioni e incontri, evidenziando valori vissuti e aspetti di quotidianità. Numerose, infatti, sono le settimane che Palmerini ha passato con Mario Fratti, ogni anno facendoglivisitaa New York dove il drammaturgo viveva dal 1963 e dove aveva insegnato alla Columbia University e poi all’Hunter College. Con lui Palmerini ha svolto iniziative ed eventi culturali significativi alla New York University, all’Italian American Museum, al Westchester Community College e al WestchesterItalian Cultural Center, riferiti poiin dettagliati reportage. Come pure le missioni culturali che, insieme a Fratti, il giornalista e scrittore aquilano ha realizzato a Boston, Princeton e Philadelphia.

 

Mario Fratti è uno degli autori di teatro tra i più affermati al mondo, con un impressionante palmares di riconoscimentiprestigiosi, tra i quali spiccano 7 Tony Award, per il teatro come gli Oscar per il cinema. Quasi un centinaio le sue opere, commedie e drammi, molte delle qualitradotte in 21 lingue e rappresentate in oltre 600 teatri nel mondo, dagli Stati Uniti al Brasile, dal Messico all’Argentina, dall’Australia alla Cina, dal Giappone alla Russia, dalla Corea alla Turchia, come in a tutti i Paesi della vecchia Europa. Il libro vuole dunqueessere un omaggio all’Uomo e allo Scrittore, ma anche uno stimolo perché in Italia, in Abruzzoe aL’Aquila, sua amata città natale, si apraun’auspicabile stagione di riflessione e di studio, in campo letterario come in quello accademico, sul valore della cospicua scrittura drammaturgica di Mario Fratti.

 

Egli stesso, in una lunga interessante intervista diqualche anno fa, parlando di cosa sarebbe accaduto dopo la sua morte,aveva vaticinatouna forte valorizzazione dell’intero corpus delle sue opere, anche se in verità il successo per la sua drammaturgia era stato pressoché immediato negli Stati Uniti e poi nel mondo, a differenza di grandi autori di teatro americani – come Tennessee Williams, Arthur Miller, Edward Albee ed altri -, che sono stati adeguatamenteapprezzati solo post mortem.O come il caso di grandi autori europei–come per esempio Bertolt Brecht, Jean Paul Sartre, Eugene Ionesco -, che in America non hanno avuto l’apprezzamento meritato in Europa, sebbene rispettando una bizzarra equazionesecondo la quale in Americail drammaturgo europeo conquista una sua reputazione solo se resta “europeo”.

 

Paul Thomas Nolan, professoredell’University of Southwestern Louisiana, riguardo al singolare caso della drammaturgia di Fratti,ha invece osservato: […]Fortunatamente per il dramma moderno, Mario Fratti ha spezzato questa regola con gran successo. Ha dimostrato che può fondere gli elementi della sua tradizione europea con l’esperienza americana, creando un tipo di dramma che fa onore ad entrambi i continenti. Frattiscrive come nessun autore americano potrà mai, perché porta alla sua comprensione della società americana non solo la compassione e l’indignazione morale di ogni uomo sensibile, ma anche la caratteristica tolleranza e rassegnazione che è presente in scrittori associati in un’antica civiltà. Egli mette anche nei suoi drammi americani qualcosa di più vasto e differente di quanto si trovi nei lavori di Eugene O’Neill, Arthur Miller e Tennessee Williams; ci indica qual è il posto della società americana oggi nel mondo. E, stranamente, Fratti mostra spesso più fede nel sogno americano di quanta ne abbiano gli autori locali, una fede fatta di tolleranza e di pazienza. Mario Fratti sta aiutando gli americani a scoprire il loro paese. […]”

 

Fratti, con la modestia e l’onestà intellettuale che l’ha sempre contraddistinto, spesso confidava: “Vivere in America mi ha insegnato ad essere più tollerante, più paziente, più oggettivo. Capisco meglio i problemi delle minoranze. Questa società americana, con tutti i suoi problemi e i suoi conflitti, è la società ideale per un drammaturgo”.Il libro di Palmerini, in 368 pagine, della drammaturgia di Mario Fratti, del consenso che l’ha premiata a livello mondiale, dei valori umani etici e politici che l’ha ispirata, ne vuole dare un primo significativo saggio.Il volume, presto disponibile nelle librerie e sui principali Store online, reca in apertura un contributo di Presentazionevergato da Valentina Fratti, figlia del grande drammaturgo e anche lei autrice teatrale, regista e attrice. Con il consenso dell’editore, qui di seguito si anticipa la pagina di Presentazione.

 

PRESENTAZIONE

 

di Valentina Fratti

 

Sono veramente lieta di scrivere la Presentazione a questo libro di Goffredo Palmerini, un autentico tributo verso Mario Fratti, del quale proprio Mario sarebbe la persona più contenta. Goffredo è stato il suo migliore amico, gli è stato fortemente legato. Mario lo considerava una persona di famiglia, un fratello. Ed era una gioia per lui ospitarlo alcuni giorni nella sua casa quando Goffredo veniva New York a fargli visita. Era un modo per Mario di informarsi sulla sua città, L’Aquila, fortemente amata.

 

Mio padre ha sempre apprezzato molto gli articoli che Goffredo Palmerini ha scritto sulla sua attività di drammaturgo, sulla sua scrittura teatrale, sul successo delle sue opere rappresentate in diversi paesi del mondo. Gli piaceva, di Palmerini, quel suo modo di scrivere e di raccontare, così ricco di particolari e suggestivo nel trasmettere emozioni.

 

Questa intensa raccolta di articoli e di dettagliati racconti delle sue visite a New York e in altre città americane – Philadelphia, Boston, Princeton, Washington – talvolta fatte insieme a Mario, la narrazione degli eventi culturali ai quali insieme hanno partecipato, costituiscono un magnifico bagaglio di ricordi, sul quale Mario con piacere spesso si soffermava, aspettando la successiva visita dell’amico, come è recentemente successo nell’ottobre 2022 quando Goffredo è tornato a trovarlo dopo i tre anni di pandemia.

 

Sono grata a Goffredo per aver raccontato di Mario Fratti non solo la grandezza del drammaturgo e dello scrittore, il suo contributo rilevante nella vita culturale di New York. Sono grata soprattutto perché, attraverso questi scritti, di Mario racconta la vita di tutti i giorni, dando di lui un’immagine molto fedele della sua grande umanità, dei valori di giustizia sociale e di attenzione verso le classi più disagiate della società che hanno accompagnato tutta la sua vita.

 

Con Goffredo mio padre aveva molta confidenza e complicità. E le sue giornate più belle e spensierate le ha passate insieme a lui e a Piero Picozzi, l’altro grande amico che con Mario ha condiviso, negli ultimi cinque anni, la vita e le consuetudini di tutti i giorni. Considero perciò questo libro un grande dono, davvero importante per ricordare Mario, l’uomo e il drammaturgo, mio padre.

 

New York, 20 maggio 2023

***

Goffredo Palmerini, nato a L’Aquila il 10 gennaio 1948, è giornalista e scrittore. E’ stato dirigente delle Ferrovie dello Stato nel settore commerciale dell’esercizio. Per quasi trent’anni amministratore della Città capoluogo d’Abruzzo, fino al 2007, è stato più volte assessore e Vice Sindaco dell’Aquila. Scrive su giornali e riviste in Italia e sulla stampa italiana all’estero. Suoi articoli sono ospitati su molte testate in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Uruguay e Venezuela.E’ in redazione presso numerose testate giornalistiche in Italia, agenzie internazionali e all’estero, come collaboratore e corrispondente, in una decina di giornali e riviste.Ha pubblicato i volumi “Oltre confine” (2007), “Abruzzo Gran Riserva” (2008), “L’Aquila nel Mondo” (2010), “L’Altra Italia” (2012), “L’Italia dei sogni” (2014), “Le radici e le ali” (2016), “L’Italia nel cuore” (2017), “Grand Tour a volo d’Aquila” (2018), “Italia ante Covid” (2020), “Mario Daniele, il sogno americano” (2021) – tradotto e pubblicato anche in USA -,“Mosaico di Voci” (2021) e “Il mondo che va” (2022). Nel 2008 gli è stato tributato il Premio Internazionale “Guerriero di Capestrano” per il contributo reso alla diffusione della cultura abruzzese nel mondo. Conferiti nel 2014 il Premio Roccamorice e a Lecce il Premio Speciale “Nelson Mandela” per i Diritti Umani, nel 2017 a Galatone il Premio della Critica Letteraria. Gli sono inoltre stati conferiti Premi alla Cultura a Galatone (2016), a Spoleto e a Montefiore Conca (2019).  Nel 2020 il Premio Nazionale Pratola per la Letteratura e dall’India il riconoscimento di “Scrittore d’eccellenza” dal World PictorialPoetry Forum. Nel 2021 il Premio internazionale Città di Firenze per la Cultura.Vincitore nel 2007 del XXXI Premio Internazionale Emigrazione per la sezione Giornalismo, gli sono poi stati tributati, sempre per l’attività giornalistica: lo Zirè d’Oro nel 2008, il Premio internazionale “Gaetano Scardocchia” (2017) con Medaglia del Presidente della Repubblica, il Premio Giornalistico Nazionale “Maria Grazia Cutuli” (2017), il Premio Giornalistico dell’Anno 2017 dall’Associazione Stampa italiana in Brasile, il Premio internazionale “Fontane di Roma” (2018) e il Premio internazionale di Letino (2019). Nel 2021, sempre per il Giornalismo, gli sono stati conferiti a Spoleto il Premio “I Grandi Dialoghi”, a Rimini il Premio alla carriera dalla Universum International Academy, a Roma/Washington il Premio Eccellenza Italiana alla carriera, a Cefalù il Premio internazionale Federico II.Da molti anni svolge un’intensa attività con le comunità italiane all’estero. Studioso di emigrazione, è membro del Comitato scientifico internazionale del “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” (ed. SER – Fondazione Migrantes, 2014), per la quale opera è anche uno degli Autori. E’ membro di prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali.

 




Villa Rosa di Martinsicuro. Floriano Paialunga su F208 si aggiudica il 20° memorial “Abramo Guercioni” e il 1° memorial “Elisa Pompa”

Villa Rosa di Martinsicuro. Si aggiudica il percorso di regolarità, del 20° memorial “Abramo Guercioni” e il 1° memorial “Elisa Pompa”, il ferrarista Floriano Paialunga su F208 e il 2° e 3° posto, rispettivamente a Mauro Di Leonardo su F308 e Benito Mandozzi su F355. Al termine della manifestazione, organizzato da 20 anni consecutivi dalla Scuderia Ferrari Club Villa rosa, presieduta da Dino Natali, sono stati premiati anche le autorità e amici della scuderia vibratiana come: il consigliere provinciale e comunale di Martinsicuro, Alessandro Casimirri; l’Assessore alla cultura di Nereto, Fiorella IachiniMario Attilio MerciaEttore Montese e Riccardo Guercioni. Da segnalare l’unico equipaggio rosa composto dalle sorelle Andrea e Giorgia Di Felice su F360 che si sono piazzate al 7° posto. La giornata era iniziata nella sede sociale di Via Roma (centro commerciale “La Torre” di Villa Rosa), per il rinnovo delle tessere e l’iscrizione, subito dopo le auto si sono spostate presso il “Pit Stop shop” di Corropoli in Viale Adriatico, dove il patron Paolo Pantoli, aveva organizzato degli spettacoli e mostre statiche di autovetture. Alle 11 la partenza del percorso di regolarità con destinazione Garrufo di Sant’Omero in Piazza XXV aprile. Durante il percorso, le rosse di Maranello, sono transitante a Nereto in Piazza Cavour per la timbratura a cura di Piero Di Felice.

Il direttivo

Dopo l’arrivo e prima di partire da Garrufo, una delegazione di ferraristi si sono recati con le loro auto sotto la casa della tesserata e tifosa Ferrari, Elisa Pompa, scomparsa lo scorso 4 marzo, all’età di 52 anni; amava spesso ricordare, con il compagno Mario Attilio Mercia, quell’incontro indimenticabile con l’Ing. progettista di monoposto F1, Mauro Forghieri. Prima del pranzo presso l’Hotel Concorde di Sant’Egidio alla Vibrata, gli equipaggi partecipanti al raduno, sono stati  ospitati per un aperitivo di benvenuto nella cantina “Strappelli” di Torano Nuovo. La Protezione Civile “Gran Sasso d’Italia” di Sant’Egidio alla Vibrata, coordinati da Fabrizio Roccetti, hanno garantito lo svolgimento in sicurezza di tutta la manifestazione, in collaborazione con il locale comando di polizia municipale di Sant’Omero coordinato da Vito Pace. Hanno ritirato la pergamena: Nicola di Nicola, Giuseppe Di Emidio, Alberto Piccioni, Katia Pasqualini, Paolo Pantoli, Felipe Maurizii, Benito Mandozzi, Felice Cruciani, Piero Di Felice, Augusto dell’hotel concorde, Fabrizio Roccetti, Floriano Paialunga, Marco Lamponi, Pietro Stefano, Walter De Berardinis.




Tortoreto. Incontro con la scrittrice Dacia Maraini. Mercoledì, 5 luglio, ore 18, Lido Marconi




Tortoreto: Summer Tour 2023 del celebre Imperial Royal Circus, tra i  più grandi d’Italia

 dal 30 giugno al 16 luglio, lo show che ha riscosso successo nelle principali citta italiane
il colosso con 100 esemplari, una grande carovana di attrazioni esotiche
artisti internazionali e divertimento con il celebre Clown Ridolini
esibizioni estreme dal globo di metallo con i motociclisti spericolatialla ruota della morte con artisti sudamericani

Al via il Summer Tour 2023 del celebre Imperial Royal Circus, tra i più grandi d’Italia,  a Tortoreto Marina dal 30 giugno al 16 luglio, per uno show da sold out che ha riscosso successo nelle principali città italiane: attrazioni esotiche, dall’elegante giraffa ai reali, ai giganti della savana, un colosso che vanta di 100 esemplari, artisti internazionali, esibizioni estreme con il globo di metallo e i motociclisti spericolati e la ruota della morte con artisti sudamericani tanto divertimento con il celebre Clown Ridolini. La grande carovana circense, realmente porta con sè, un centinaio di straordinari esemplari che vivono nel rispetto e nell’amore della grande famiglia circo Imperial Royal Circo. Uno spettacolo pluripremiato e visto da oltre 2 milioni di persone in diverse Nazioni. Il confortevole ed elegante chapiteau, si trova a Tortoreto, presso S.S.16 Adriatica. In programma i seguenti spettacoli: venerdì 30 giugno, ore 18.00 e ore 21.15; altri giorni unico spettacolo, 21.15; sabato e domenica due spettacoli, ore 18.00 e ore 21.15. Prenotazioni online su www.circusticket.it ; per info su promozioni è possibile consultare le pagine Facebook e Instagram o il sito www.imperialroyalcircus.com E’ possibile visitare il parco “ZOO” viaggiante più grande d’Italia, durante l’intervallo dello spettacolo. Tradizione circense e novità ad alta tecnologia, un’ immensa carovana con 100 esemplari, da ammirare, tra cui, l’elegante giraffa, l’ippopotamo, leoni, tigri, bisonti, alta cavalleria. Dall’America Transformers bumblebee, la donna laser; in pista artisti con esibizioni da record, premiate nei più importanti festival internazionali, tra cui Montecarlo, tanto divertimento e risate con il celebre Clown Ridolini; il globo di metallo con gli spericolati motociclisti e la ruota della morte con artisti sudamericani. Uno spettacolo imperdibile ed indimenticabile, come solo la magia del circo sa infondere nell’animo di grandi e piccini.