Giulianova. Antelli e Poliandri (F.I.): le reazioni dei vertici del nostro partito regionale e provinciale, stridono e celano dietro di se qualcosa di “irrazionale”.

Le parole ed il comportamento del Sindaco di Teramo e del Presidente del Consiglio Regionale ci offendono come giuliesi, come abruzzesi e come rappresentanti istituzionali del Movimento di Forza Italia.

Ieri a Giulianova si è manifestata una grande festa popolare di ritorno alla partecipazione politica, libera e spontanea.

Le reazioni dei vertici del partito regionale e provinciale, stridono e celano dietro di se qualcosa di “irrazionale”.

Sottolineiamo, infatti, che a differenza di realtà come il Comune di Pescara, (realtà conosciuta molto bene dal Presidente del Consiglio Pagano), laddove le problematiche sembrano ben più impegnative da risolvere, a Giulianova Forza Italia ha già espresso la sua volontà di candidatura a Sindaco, volontà peraltro condivisa dal NCD e addirittura da una terza lista civica.

Frenare una campagna elettorale, partita con liste di candidati già completate e  pronte a condividere un percorso unitario è un discorso irresponsabile che non sta’ lucidamente in piedi.

Se si immagina di consumare piccole “battaglie correntizie”  per accaparrarsi qualche preferenza personale in più all’interno di Forza Italia a favore dei candidati alle regionali, sacrificando sull’altare il Comune di Giulianova, si sappia sin da ora che il gioco non riuscirà e le sottrazioni alla fine saranno maggiori delle presunte somme.

Noi siamo uomini di partito, ma prima di tutto siamo uomini e giuliesi !

I cittadini sono stufi delle alchimie di palazzo, a Giulianova c’è una volontà popolare chiara di scrivere una pagina nuova che non verrà arrestata comunque.

Forza Italia regionale e provinciale dicano ora, subito, su quale nome, se lo hanno, del proprio partito, alternativo a Gianluca Antelli, intendono puntare a Giulianova, oppure concentrino le loro energie su situazioni ben più complesse da risolvere.

 

 

 

 

 

Gruppo consiliare Forza Italia Giulianova

 

Gianluca Antelli

Flaviano Poliandri




Giulianova. Calcio: esonerato Donato Ronci.

La Società Città di Giulianova 1924 rende noto ufficialmente di aver sollevato dall’incarico l’allenatore responsabile della prima squadra Donato Ronci.

La decisione è stata comunicata al tecnico al termine della gara odierna. La Società lo ringrazia per il lavoro finora svolto e gli augura le migliori fortune umane e professionali.




Giulianova. PD: Nadia Ranalli alla guida del circolo Lido-Annunziata del Partito Democratico

A compimento del percorso dei congressi dei Circoli Lido ed Annunziata che avevano approvato la mozione per la riunificazione degli stessi e che aveva portato nelle settimane scorse alla elezione del direttivo del nuovo Circolo Lido Annunziata, nella serata di mercoledì 12 marzo, il direttivo ha eletto per acclamazione quale coordinatore l’avvocato Nadia Ranalli.

A Nadia vanno i migliori auguri di un proficuo lavoro nell’importante incarico che si appresta a portare avanti nell’interesse del partito e della comunità giuliese.

 

La Segreteria del Partito Democratico Unione Comunale Giulianova.

 




Giulianova. Passaggio della Tirreno-Adriatico, da Silvi marina alle 12,30

LUNEDI’ 17  MARZO 2014 – 6^ Tappa “Bucchianico – Porto S.Elpidio”

 

LA COMPETIZIONE CICLISTICA ENTRERA’ IN PROVINCIA A SILVI,  ALLE ORE 12.30 CIRCA PER USCIRNE, A MARTINSICURO, ALLE ORE 13.40 CIRCA

Per ridurre al minimo i disagi alla circolazione stradale, si comunica che nella mattinata di  lunedì 17 marzo 2014, i territori dei comuni sotto elencati, saranno interessati dall’attraversamento della 6^ Tappa della gara ciclista “49^ TIRRENO-ADRIATICO”:

 

 

  • alle ore 12.30 circa è previsto l’ingresso nella Provincia di Teramo a Silvi Marina, proveniente da Pescara.

 

  • quindi, percorrendo la S.S.16 verranno attraversati i comuni di Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Tortoreto (via Napoli quindi Lungomare Sirena), Alba Adriatica (Lungomare Marconi, Viale Mazzini, via Roma), Martinsicuro (via Roma, S.S.16),  per proseguire in direzione Porto d’Ascoli nel territorio di Ascoli Piceno alle ore 13.40 circa.

 

Teramo 13 marzo 2014

 




Giulianova. Sabato 15 marzo presentazione dell’ultima fatica editoriale di Giuliana San Vitale

Sabato 15 marzo, alle ore 17,30, presso la Sala Buozzi di Giulianova, verrà presentato il libro di Poesie

Tesse Penelope parole

di

Giuliana Sanvitale

Presenterà lo storico Sandro Galantini, giornalista e Cavaliere della Repubblica

Tesse Penelope parole

Duende poesia:

15,00euro – pp.190

Non potendo asserire che era ora che tornassi alla Poesia, dal momento che ho continuato a nutrirmene ininterrottamente, dirò che finalmente ho deciso di ordinare il cospicuo materiale che si era andato sedimentando, dandogli una veste che rispondesse a determinati temi.
Il lettore che amerà seguirmi ancora una volta non tarderà a riconoscere lo scavo interiore, la scelta accurata delle parole, la loro musica sottesa, la presenza costante della Natura a farsi sfondo e cornice di quelle che oso chiamare Poesie e che mi auguro donino un momento di riflessione e illuminino lo sguardo di chi vorrà rendersene fruitore.

Giuliana Sanvitale

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Giuliana Sanvitale

Giuliana Sanvitale

Giuliana Sanvitale, di Giulianova, laureata in Lettere presso l’Università di Urbino con una tesi su Salvatore Di Giacomo e la poesia napoletana, sotto il rettorato del Magnifico Rettore Carlo Bo, ha insegnato per un quarantennio presso vari ordini di scuole. Si è cimentata nella stesura di recensioni e relazioni, ha tenuto brevi conferenze e curato Laboratori di Poesia nelle scuole e corsi di aggiornamento sull’Ermeneutica. Un suo adattamento dell’Epistolario di Leopardi è agli atti presso il Centro Nazionale di Studi Leo­pardiani di Recanati.
Ha vinto, a livello nazionale ed internazionale, oltre diciotto primi premi, sia per la poesia che per la narrativa, numerosi secondi e terzi premi, medaglie d’oro, d’argento, medaglia del Presidente della Repubblica, premi speciali della giuria, menzioni d’onore. Sue opere sono inserite in numerose Antologie e Riviste letterarie fra le più prestigiose d’Italia.
Ha pubblicato le sillogi E le donne… (premio D’Annunzio, 2002), Acquaria (2° premio “Poesia & Rete” di Trapani; 2° premio internazionale “G. Recchiuti” di Teramo, 2006), Frammenti e Aforismi (1° premio “Il suono del silenzio” Como, 2004).
Nel 2004 ha pubblicato il romanzo autobiografico I cibi della memoria, finalista a Massa Carrara e a Basilea.
Nel gennaio 2008 ha pubblicato il libro di poesie Treno in corsa – Treno in sosta per la casa editrice Andromeda (4° premio internazionale a Basilea; 1° premio internazionale “G. Recchiuti” di Teramo, 2009).
Nel dicembre 2009 ha pubblicato presso la casa editrice Ricerche & Redazioni il romanzo Angeli, il cui nucleo iniziale nel 2005 aveva vinto il 3° premio internazionale di Basilea. Nel 2010, l’intero romanzo ha vinto ex equo il 1° premio internazionale di Basilea.
Nel maggio 2007 ha ricevuto il “Premio Donna città di Teramo” per la Letteratura e la Poesia ed è stata definita “una delle più interessanti espressioni della cultura contemporanea abruzzese”.
A gennaio 2008 ha vinto il primo premio nel concorso letterario “Racconti delle donne abruzzesi” alla Regione col racconto “L’Assenza”.
È inserita nell’Antologia MediaLibro dell’Albo degli scrittori, fa parte dei “Poeti on line”, ha un sito Internet in Poeti e Poesia e in Literary ed ha ricevuto la nomina di “Socio
Onorario dall’Associazione degli Scrittori Italiani”.
Dal 2004 al 2009 ha insegnato presso l’Università della terza età e del tempo libero di Giulianova.

Bibliografia Duende:

– Schegge di vita
– Rosa
– Oltre le nuvole
– Tesse Penelope parole

 




Giulianova. Invito per la Festa del Santo Volto.

In occasione della festa del Santo Volto, che si terrà domenica  16 marzo 2014 presso il Monastero dei padri Benedettini – Silvestrini di Giulianova, che vedrà la partecipazione del Vescovo Michele Seccia, il presidente dell’Associazione onlus “Insieme per costruire”, Gianni Mastrilli,  comunica che nei locali antistanti la Chiesa dopo la Santa Messa dei giorni sabato e domenica (15 e 16 marzo) sarà allestito un mercatino ed una pesca di beneficenza. Il  ricavato sarà impiegato  nella costituzione di un secondo container (il primo, già inviato nel 2013, ha permesso tra le tante cose,  la realizzazione di un impianto fotovoltaico) che giungerà in terra d’Africa, esattamente presso il Monastero Saint Benoit di Butembo nella Repubblica Democratica del Congo,  ove ha sede la neonata  missione silvestrina. In occasione di questo evento è doveroso ringraziare l’Amministrazione comunale e in particolare il Dirigente Andrea Sisino, per averci fatto  dono di merce di vario genere frutto dell’attività di sequestro giudiziario della Polizia Municipale  del Comune di Giulianova.
Mastrilli Gianni
p.s.
In allegato troverete una foto dei membri dell’associazione, scattata in una recente cena di beneficenza, assieme a Filippo Graziani e un icona del Santo Volto che si trova presso il Monastero Santo Volto di Giulianova.
santo_volto download



Teramo. Venerdì 14 marzo, alle ore 16,00, presso la Sala Polifunzionale della Provincia, si terrà l’evento inaugurale per le celebrazioni del Bicentenario della Biblioteca Dèlfico.

Liberamente tratto dal sito web istituzionale della Biblioteca

http://www.provincia.teramo.it/biblioteca/verso-il-bicentenario

Programma della manifestazione inaugurale

ore 16,00 – INTRODUCE
Luigi Ponziani – Direttore della Biblioteca “Dèlfico”

ore 16,15 – INTERVENGONO

Valter Catarra – Presidente della Provincia di Teramo
Mario Nuzzo – Presidente della Fondazione Tercas

ore 16,30 – SALUTI ISTITUZIONALI

Maurizio Brucchi– Sindaco di Teramo
Gianni Chiodi – Presidente della Regione Abruzzo
Giovanni Legnini – Sottosegr. di Stato

– ore 17,00 – INTRODUCE

Luciano D’Amico – Magnifico Rettore Università di Teramo
Prolusione Francesco Sabatini – Presidente Emerito dell’Accademia della Crusca

ore 18,00 : Concerto dell’Orchestra giovanile dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Braga” diretta daSergio Piccone Stella

ore 19,00 : Svelamento della Epigrafe celebrativa

ore 19,15: Brindisi di saluto

ore 21,00: Divertimenti sonori tra libri, antiche scale e mobili d’epoca.

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Luigi Ponziani: “Parlare della Delfico significa parlare di noi stessi….”

 

Il Direttore della Biblioteca Delfico Luigi Ponziani

Gli anniversari, per loro stessa natura, si prestano a letture variegate; occasioni di festa, ma anche di riflessioni e bilanci, essi possono indulgere talvolta alla nostalgia e alla retorica fine a se stessa. Ciò che preserva la “Dèlfico” da tali rischi sta però nel suo essere una istituzione culturale che, onusta ormai di due secoli, contiene in sé tali e tante suggestioni e la sua vita tormentata si è dipanata in così molteplici e alterne vicende, che riuscirebbe difficile contenerne caratteri, funzioni, storia in un ambito puramente esornativo o banalmente esteriore.

L’essere nata in un clima di fervorose speranze per gli avanzamenti culturali e civili per il Meridione d’Italia, l’aver trovato in un mecenate moderno come Melchiorre Dèlfico il suo mentore e patrono, il suo volgersi all’uso pubblico, l’aver raccolto nella nuova stagione unitaria ciò che restava del retaggio materiale e morale dell’antico patrimonio conservato nelle librerie claustrali, il suo stesso difficile procedere in un ambiente che durava fatica a rispondere alle nuove esigenze poste dalla società in trasformazione, fanno di questa prima fase – quasi un secolo – della storia della “Dèlfico” un paradigma della società italiana e abruzzese dell’Ottocento.

Quando col nuovo secolo il felice incontro della “Dèlfico” con uno straordinario intellettuale e organizzatore culturale come Luigi Savorini, diede nuovo slancio e vigore all’istituzione già centenaria, si aprì per la Biblioteca aprutina una nuova stagione che arriva sino a noi. Scriveva nel 1910 Savorini : «Curiosa diversità della vita degli uomini e delle cose. Se un uomo giunge a cent’anni egli è decrepito (…).Una istituzione come la nostra, invece, nel Mezzogiorno, nel bel centro anzi d’Italia, può dopo cent’anni della sua vita, considerarsi ancora bambina ».

Altri cento anni sono passati da allora. La “Dèlfico” è divenuta nel tempo, grazie all’abnegazione di tanti e a diuturna attenzione civile, una robusta istituzione culturale che assomma in sé i caratteri di moderno servizio pubblico e di luogo per eccellenza della sedimentazione bibliografica e documentaria di Teramo e d’Abruzzo. Gli acquisti, le acquisizioni, le innumeri donazioni che hanno punteggiato la sua storia rinnovando e ravvivando l’antico e nobile esempio di Dèlfico, hanno altresì fatto di questa Biblioteca il luogo della memoria, quasi un ritrovo dell’anima, nel quale si percepiscono e si manifestano nelle più varie sfumature i sentimenti, la cultura, la civiltà di un territorio e degli uomini che lo hanno abitato.

Perciò la “Dèlfico” è una Biblioteca ricca: di storia, di vita, degli infiniti segni di coloro che ci hanno preceduto. De te fabula narratur: come gli antichi potremmo dire che parlare delle biblioteche, parlare della Biblioteca “Dèlfico”, significa parlare di noi stessi, della nostra storia passata, della nostra vita d’oggi, del nostro futuro, tanti e tali e così indissolubili sono i fili che ci legano ad essa. Perciò questo bicentenario va celebrato: perché coglie il senso del nostro agire di ieri e di oggi; perché consente di legare il nostro quotidiano operare a coloro che dopo di noi erediteranno in indissolubile catena di conoscenze il sentimento che attraversa questa antica istituzione, che sarà ancora fresca e vitale in quanto saprà preservare e trasmettere la sua formidabile eredità.

 

Luigi Ponziani

Direttore della Biblioteca “Melchiorre Dèlfico”

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Valter Catarra: “Finanziamenti e nuovi modelli istituzionali per garantire lunga vita alla biblioteche”

 

Il presidente Valter Catarra

Il bicentenario della Biblioteca Provinciale Delfico ci coglie mentre le Province, almeno così come le abbiamo conosciute, scompaiono.

Già nello Stato sabaudo l’ordinamento provinciale era stato definito da un regio decreto che sul modello francese aveva stabilito l’organizzazione del territorio in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni. La Provincia nasceva come Ente locale dotato di propria rappresentanza elettiva e di un’amministrazione autonoma; così non sarà più in futuro secondo il disegno di legge Delrio che le trasforma in enti non elettivi.

Stando in questo modo le cose sarò l’ultimo Presidente eletto dal popolo e visto che la storia delle biblioteche, in questo Paese, si è fortemente intrecciata con le vicende delle Province, le celebrazioni per il bicentenario della nostra Biblioteca Delfico, paiono caricarsi di portati simbolici che ci spingono a riflettere sul futuro dei baluardi culturali della conoscenza messi a così dura prova da una crisi, ormai decennale, delle forme istituzionali, dei processi gestionali pubblici, dei tradizionali modelli giuridici e finanziari con i quali, fino ad oggi, si è garantito il loro funzionamento. Il tema centrale, che da tempo attraversa il dibattito sulle modalità di gestione ed erogazione dei beni culturali in generale, è sempre il medesimo: modello pubblico o modello privato?

In maniera più puntuale, il patrimonio artistico e culturale del nostro paese, da intendersi anche quale genio produttivo e creativo di nuove espressioni contemporanee, può essere unicamente assoggettato alle tradizionali e purtroppo non sempre virtuose dinamiche della pachidermica struttura amministrativa pubblica, oppure va proiettata in una dimensione che contemperi tutela pubblica e una gestione più dinamicamente aziendale?
La relazione fra pubblico e privato nella gestione e nella valorizzazione della cultura ha sempre costituito un tema caldo, un nodo mai sciolto, in un Paese che è nato guardando ai beni culturali da una prospettivafortemente centralista perché, per molti versi, elitaria. E come sarebbe potuto essere diversamente in un Paese che alla fine dell’800 era analfabeta all’80%? Se esiste un legame inscindibile, come sostiene Enzo Fimiani in questo volume, “fra complessiva diffusione della conoscenza, semina dei saperi, miglioramento culturale e..aumento dello spessore civile, generale elevamento della società, costruzione di una identità” allora è chiaro che la sfida che abbiamo davanti, ma che sarebbe troppo tardi risolvere domani, è quella di inserire le politiche culturali fra quelle “sensibili” per lo sviluppo: non giacimenti di un passato glorioso o, peggio, beni improduttivi da mantenere, ma solide strutture, materiali e immateriali, determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per la rinascita dell’occupazione.

Non è casuale che sia un quotidiano economico, Il Sole 24 Ore, a rilanciare la questione con un vero e proprio “Manifesto per la cultura” al quale hanno aderito centinaia di economisti, intellettuali, operatori del terzo settore. “Se vogliamo davvero ritornare a crescere, se vogliamo ricominciare a costruire un’idea di cultura sopra le macerie che somigliano assai da vicino a quelle da cui è iniziato il risveglio dell’Italia nel secondo dopoguerra, dobbiamo pensare a un’ottica di medio-lungo periodo in cui lo sviluppo passi obbligatoriamente per la valorizzazione dei saperi, delle culture, puntando in questo modo sulla capacità di guidare il cambiamento…E’ una condizione per il futuro dei giovani” si legge nelle premesse dellla riflessione sugli Stati Generali della Cultura.

C’è chi, come la commissione Cnel-Istat, propone di inserire cultura, tutela del paesaggio e ambiente, fra i parametri del Pil, giacchè quelli utilizzati appaiono assolutamente imperfetti a misurare il benessere collettivo. Gli enti locali, dalla costituzione della Repubblica, sono stati dei formidali promotori e sostenitori, di istituzioni culturali ma, e non da ora, il modello vacilla: carenza di risorse, certo, ma anche un approccio che è diventato più amministrativo che progettuale, più burocratico e assistenzialista che pianificatorio e di sviluppo. Un approccio che non ha retto alla tempesta economica finanziaria che dal 2007 ha investito i conti pubblici italiani come quelli dell’intero orizzonte occidentale.

Per uscire da questa crisi, strutturale e sistemica, bisogna rinnovare e moltiplicare le proprie conoscenze e, quindi, le bibliotechecosì come i musei, i laboratori di arte, i luoghi di ricerca e di sperimentazione, devono essere considerati come spazi vitali dove si alimenta l’indice economico più importante di un Paese, la “creatività”; in quanto tali, per coltivare il futuro del Paese, vanno tutelati e rilanciati in maniera strategica. A chi “apparterrà” la Biblioteca Delfico se le Province saranno soppresse non è determinante: lo è il modello di finanziamento e quello di gestione; lo è l’attenzione che l’amministrazione pubblica deve riservare alla questione. Come sostiene il direttore della Delfico, Luigi Ponziani, nella sua presentazione in questo volume “parlare della biblioteca significa parlare di noi stessi, della nostra vita passata, della nostra vita d’oggi, del nostro futuro”.

Bisogna, quindi, coniugare l’elemento di pubblica utilità – da salvaguardare come per le risorse naturali terra, acqua, aria – con quello della partecipazione personale e patrimoniale da parte di soci pubblici e privati favorendo l’ingresso di imprese culturali e creative, di start-up, di organizzazioni del terzo settore. Perché il “lungo sogno” delle Biblioteche Abruzzesi – evocato da Enzo Fimiani citando un grande bibliotecario della Delfico, Luigi Savorini – continui a vivere, così come è accaduto nel dopoguerra quando voci di intellettuali si levarono per contrastare un quadro che metteva a rischio l’esistenza stessa delle biblioteche, è necessario che se ne torni a parlare senza schemi e senza pregiudizi, accettando la sfida di fare cultura in un Paese che baciato dalla fortuna per il suo enorme patrimonio ha finito per considerarlo scontato.

Lunga vita alla Biblioteca Provinciale Melchiorre Delfico.

Il Presidente della Provincia di Teramo
Valter Catarra

 




Abruzzo. 150° anniversario nascita di Gabriele D’Annunzio: intervista all’attrice Daniela Musini

Il 12 marzo si chiudono le celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio. E proprio in questo anno speciale per il Poeta, Daniela Musini, acclamata “ambasciatrice dannunziana” in Italia e all’Estero, festeggia un suo personale anniversario: le sue “nozze d’argento” con il Vate.

In questa intervista la poliedrica artista racconta i 25 anni della sua carriera di successi in giro per il mondo, all’insegna di Gabriele d’Annunzio e di Eleonora Duse.

l'attrice scrittrice e pianista daniela musini

Daniela Musini e Gabriele d’Annunzio: quando è nato l’amore?

L’ amore per d’Annunzio è scoppiato quando, a 14 anni, mio zio Dario, che è stato un po’ il mio mentore culturale, mi ha dato da leggere “Il Piacere”, capolavoro dannunziano, che lessi di nascosto perché negli anni Settanta era ancora considerato, ora mi viene da sorridere, un “libro proibito”.
Fu una folgorazione e da allora il Vate, sia come protagonista assoluto della Cultura del suo tempo che come personaggio dalla lussureggiante esistenza, divenne il fulcro attorno a cui hanno sempre gravitato gran parte dei miei interessi artistici e culturali.

Magari non tutti ricordano che sei stata campionessa televisiva al quiz nazionale Telemike. Raccontaci di questa esperienza.

Nel 1988 la mia passione per l’Imaginifico mi rese famosa in tutta Italia perché divenni Campionessa per 4 settimane del celebre quiz condotto da Mike Bongiorno, presentando come materia proprio Gabriele d’Annunzio.
Quell ‘anno si celebravano i 50 anni della morte del Poeta e io contribuii ad accendere i riflettori su di lui facendo conoscere, attraverso le mie risposte, la  sua Vita e i suoi capolavori; vinsi ben 228 milioni e conseguii una fama incredibile.

Cuba, Stati Uniti, Giappone, Russia, difficile elencare tutti i paesi nei quali hai portato la poesia del Vate. Se dovessi condensare in immagini, aneddoti, episodi, cosa potresti raccontare?

Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro. Dopo l’esaltante esperienza televisiva, intensificai ed approfondii i miei studi dannunziani che mi portarono al conseguimento di 2 lauree (in Lingue e Letterature Straniere prima e in Lettere poi) le cui due tesi erano su tematiche dannunziane. Ma anche la mia carriera di attrice, così come quella di scrittrice e autrice teatrale è nata e si è sviluppata all’insegna del Vate e mi ha riservato successi insperati e ben 10 premi nazionali ed internazionali alla carriera, appunto.

Il tutto ebbe inizio Nel 1996 quando debuttai a Pescara contemporaneamente come autrice teatrale e come attrice protagonista, grazie al regista William Zola che mi commissionò la prima delle mie 9 opere teatrali dedicate all’ L’Imaginifico e mi volle anche come prima attrice.

E da allora una stupenda escalation che mi ha visto interpretare l’opera dannunziana e la figura di Eleonora Duse, sua straordinaria Musa, in tutto il mondo, esibendomi anche in veste di pianista.
Ricordi vivissimi ed emozioni  indimenticabili sono eternati da centinaia di articoli che la stampa mi ha riservato e altrettanto foto con cui ho riempito ben  7 album!!!
Non saprei dire quale sia stata la performance che più mi abbia emozionato: Berlino, Istanbul, Ankara, Kyoto, Lione, Colonia, San Pietroburgo, Varsavia, L’Avana, Minsk, Philadelphia e Pittsburgh mi hanno riservato tutte un’ accoglienza straordinaria e standing ovation finale.

Però se proprio dovessi scegliere un evento memorabile, citerei Pittsburgh, la città dove morì la Duse e dove il 1° giugno 2012 misi in scena il mio testo teatrale “Gabriele ed Eleonora. Una passione scarlatta” in cui interpretavo la Duse.

Ebbene il City Council di quella città con cerimonia ufficiale proclamò la data della mia performance “Eleonora Duse’s day”. Riconoscimento prestigioso, esperienza indimenticabile!!!

Una donna dalle grandi passioni, tra queste c’è sicuramente la scrittura e la  figura di d’Annunzio e della Duse sono presenti, ma ci sono anche altri grandi personaggi.

Sì anche il mio operato di scrittrice è stato influenzato dal mio amore per d’Annunzio e la Duse, amore ampiamente ripagato visto che con il mio saggio “I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà”  ho vinto 8 premi letterari e con “Mia Divina Eleonora” altri 5. Ma poi la mia attività è proseguita con una succulenta biografia di Lucrezia Borgia e con un’ altra su Messalina di prossima pubblicazione.

Daniela Musini, attrici, scrittrice, pianista, autrice teatrale, ma c’è anche l’insegnamento.

Adoro il mestiere del docente! Insegnare, trasmettere Cultura, stimolare curiosità ed interessi, essere guida e modello per giovanissimi (i miei alunni hanno dagli 11 ai 14 anni) è bellissimo, coinvolgente, impegnativo.
Insegno Musica e questa versatile disciplina mi consente di spaziare e di attraversare trasversalmente mondi fantastici come il Teatro, la Poesia, l’Arte, insomma tutto il mio universo artistico.
Con i miei alunni adotto lo stesso modus operandi che ho utilizzato con le mie figlie: tanto amore, entusiasmo, comprensione, ma regole precise e inderogabili.
Nella scuola invoco maggiore disciplina e più impegno e i miei studenti lo sanno benissimo e mi ammirano e mi stimano proprio per questo.

Cerco di trasmettere loro i valori in cui credo fermamente e che sono i cardini su cui ruota il mio percorso professionale ed esistenziale: onestà intellettuale ed etica, impegno, serietà, rigore, entusiasmo, tenacia.
Mi guardano come modello e ne sono orgogliosa: tutta la mia carriera e i prestigiosi traguardi raggiunti sono solo frutto di studio, capacità personali e volitività. Niente raccomandazioni, amicizie o pseudotali, privilegi e percorsi facilitati e lo posso dire a gran voce!

Quanto conta per Daniela Musini la carriera?

La carriera nella mia Vita ha un ruolo importante ma non fondamentale.

Prima vengono gli affetti, poi il resto.
Ho un compagno splendido, Nino, due figlie meravigliose, un fratello ed una sorella con i quali coltivo un rapporto speciale e due nipotini che sono la luce dei miei occhi.

Nessun successo, nessun riconoscimento, nessun applauso valgono più di loro.
Anzi, sto riducendo la mia attività per dedicare loro più tempo e più energia…

Quali sono i progetti futuri?

Per coerenza con quanto appena detto, in questo 2014 diraderò i miei spettacoli soprattutto all’Estero perché allestire recital/concerto in giro per il mondo è gratificante ma anche molto stressante, ma posso anticipare con gioia che per il 2015 si stanno profilando 3 tappe internazionali strepitose.
Nel frattempo sto preparando un nuovo spettacolo, dal titolo emblematico di “Hymne à l’Amour” incentrato sull ‘Amore declinato in tutte le sue sfumature, dalla passione alla tenerezza, dallo struggimento alla sensualità, attraverso le più intense poesie di Autori immortali e brani eseguiti al pianoforte che puntano dritto al cuore.  

 

 




Giulianova. I lavoratori della RIECO comunicano lo stato di agitazione per i parametri contrattuali.

Stato di Agitazione dei lavoratori dei lavoratori di igiene ambientale di Giulianova

FILE-comunicato

proclamazione stato di agitazione lavoratori rieco0001




Giulianova. PICCOLA OPERA CHARITAS DI GIULIANOVA CHIODI NON SI PRESENTA AL QUESTION TIME

FILE   Riconversione Piccola Opera Charitas di Giulianova 

Si doveva discutere oggi pomeriggio l’interrogazione al question time sulla riconversione della Piccola Opera Charitas di Giulianova presentata dal consigliere regionale Ruffini. Ma l’interrogato a rispondere, ovvero il Presidente Chiodi, non si è presentato.

“Mi è stato riferito che il Presidente aveva impegni istituzionali” commenta Ruffini “resta il fatto che su questa vicenda non mi fermerò, anzi ho già chiesto che l’argomento venga inserito nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio del 25 marzo. Ritengo che le mie preoccupazioni sui tagli alle prestazioni della Piccola Opera comporteranno gravi disagi a cittadini bisognosi ed in difficoltà.”

Secondo Ruffini, il decreto del commissario ad acta n. 20/2014 che procede alla riorganizzazione della rete residenziale e semi-residenziale regionale, assegnando alle Asl, entro il termine del 31.03.2014, la determinazione di approvare i programmi di conversione, riorganizzazione e trasformazione delle strutture riabilitative penalizzerà gravemente la Piccola Opera di Giulianova.

Con l’applicazione del Decreto alla Fondazione Piccola Opera Charitas si disattivano ben 81 posti letto di riabilitazione estensiva prevedendo di poterli riconvertire in parte in residenza protetta per disabili (RADA) e cioè per soli 69 posti letto.

“Questa ipotesi di riorganizzazione  rappresenta un grave colpo alla Piccola Opera Charitas sia per la sensibile diminuzione di prestazioni socio-sanitarie ai disabili con gravi problemi psichici e comportamentali che per una riduzione consistente del budget che potrebbe significare licenziare molto del personale attualmente in servizio” spiega Ruffini.

Per tali ragioni il consigliere del Pd aveva chiesto al Presidente Chiodi di sapere cosa intendesse fare per:

  • evitare il taglio tout-court delle prestazioni sanitarie e riabilitative ai disabili con gravi ripercussioni sia nel recupero che nel mantenimento delle condizioni psico-fisiche degli assistiti;
  • evitare il licenziamento di gran parte del personale attualmente in servizio a seguito del dimezzamento del budget.

“Insisterò fino all’ultimo Consiglio di questa legislatura” conclude Ruffini “se questa è la sanità che Chiodi ha in mente per risanare l’Abruzzo noi ci batteremo affinchè le persone svantaggiate ed in difficoltà non restino da sole.”