Giulianova. Sanità. Il sindaco auspica una Commissione “itinerante” e preannuncia la venuta a settembre del Governatore e dell’assessore regionale alla Sanità Paolucci con visita all’ospedale.

 

 

Il sindaco Francesco Mastromauro, dopo la nomina di Luigi Ragni alla presidenza della speciale Commissione consiliare per la Sanità, chiede che la Commissione stessa venga convocata non nella tradizionale sede istituzionale ma in ospedale, in occasione della venuta, a settembre, del governatore Luciano D’Alfonso e dell’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

Sindaco e governatore D'Alfonso

Intanto formulo gli auguri di buon lavoro al consigliere Ragni, che ha di fronte un lavoro delicato e molto impegnativo. La Commissione Sanità, che volli fortemente nel 2009 per affrontare questioni vitalissime per i cittadini, come è noto è stata per anni paralizzata da lacciuoli politici che ne hanno mortificato ruolo e azione.  Ora quelle questioni non esistono più, e quindi la Commissione è nelle condizioni di operare al meglio. Per cui chiederò al presidente Ragni”, dichiara il sindaco, “di convocare la Commissione in un luogo diverso da quello istituzionale, esattamente  nel nostro ospedale, in occasione della venuta a settembre del presidente della Regione D’Alfonso insieme con l’assessore regionale alla Sanità Paolucci. Entrambi, raccogliendo il mio invito, saranno infatti a Giulianova per un confronto quanto mai necessario su ospedale e servizi sanitari erogati, con visita alla nostra struttura ospedaliera. E naturalmente verrà anche coinvolto il personale medico e paramedico. Sul tappeto – conclude Mastromauro – non solo i problemi da affrontare e risolvere, ma anche le prospettive future del nostro nosocomio. Una questione per la quale mi sono sempre battuto, affrontando le ostilità o patendo il disinteresse degli allora vertici regionali e aziendali della ASL di Teramo, e che con maggiore vigore mi vede ancora in prima linea ma stavolta con ben altra attenzione e sensibilità da parte degli organi decisionali. Su questa linea,  è prevista una analoga iniziativa riguardante la Piccola Opera Charitas, altra questione che, su mia sollecitazione, il governatore ha inserito nella sua agenda”.

 




Giulianova. “Carabinieri. 200 anni. Patria, Onore, Fedeltà”, esposizione di uniformi e copricapo d’epoca dell’Arma dei Carabinieri dal titolo.

 

 

a cura di Fabio Del Zoppo.

A Giulianova, Palazzo Kursaal, 22-23-24 agosto 2014

Locandina Giulianova V3

 

Partirà venerdì 22 agosto, alle 19.00, presso il Palazzo Kursaal di Giulianova Lido (Te) l’esposizione di uniformi & copricapo d’epoca dell’Arma dei Carabinieri dal titolo “Carabinieri. 200 anni. Patria, Onore, Fedeltà” a cura di Fabio Del Zoppo con il patrocinio del Comune di Giulianova che ha reso possibile l’evento grazie alla collaborazione dell’assessore alla Cultura Pierangelo Guidobaldi.

 

L’allestimento che  prenderà il via venerdì 22 e resterà aperta fino a domenica 24 agosto 2014, vuole essere un   tributo alle celebrazioni del 200° anno dalla Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

 

L’esposizione vedrà far bella mostra di sé uniformi d’epoca a partire dagli anni ’20 agli anni ’60 del secolo scorso. Particolarmente interessante giacca mod. 1903/23 da Tenente Colonnello dei Carabinieri Reali, la tradizionale Grande Uniforme Storica anni ’20 da Tenente Colonnello dei Carabinieri Reali, i caschi coloniali modello ’28 da Appuntato/Carabiniere Reale, un completo coloniale (sahariana – pantaloncino corto e casco coloniale da Tenente dei Carabinieri Reali) nonché un vero pezzo da museo,  il Tarbush anni ’30 da Bulucbasci degli Zaptié, ossia i Carabinieri Reali indigeni arruolati nelle Colonie dell’Africa Orientale Italiana. Un esemplare molto raro in quanto  si contano pochissimi pezzi in circolazione. Da ammirare anche una tradizionale Grande Uniforme  Storica dei Carabinieri degli anni ‘50/’60.

La particolarità della mostra risiede nel fatto che un unico collezionista espone solo ed esclusivamente pezzi della sua raccolta. In questa edizione tuttavia sarà esposto il completo di gara del Centro Sportivo Carabinieri Bologna  dell’Appuntato dei Carabinieri Alberico Di Cecco, maratoneta abruzzese di livello mondiale che vanta la vittoria alla Maratona di Roma nel 2005, la partecipazione all’Olimpiade di Atene 2004 (ottenendo il nono posto) e a due Campionati del Mondo ottenendo prestigiosi risultati.

Orari apertura mostra: 19.00/24.00  –

Ingresso Libero.

Info: 347.1579967

 

 




Montorio al Vomano (TE). Presentazione della mostra di Fausto Cheng, “ANIME (A)MARE” a cura di Umberto Palestini

Comune di Montorio al Vomano

Associazione Culturale “Il Chiostro”

Produzione Associazione Culturale Naca Arte

 

 

Fausto Cheng

ANIME (A)MARE

a cura di Umberto Palestini

 

Domenica 17 agosto 2014 alle ore 21.00 presso il Chiostro degli Zoccolanti di Montorio al Vomano verrà presentata una mostra di Fausto Cheng.

INVITO montorio

 

Un percorso installativo che si muove tra il concetto di presenza e di assenza. L’uomo, la terra e l’acqua sono presenti non nella loro consistenza fisica, ma in virtù di un suggerimento o un relitto che ne ricorda l’esistenza. E così dei volti- non volti (come ama definirli l’artista) appaiono come impercettibili impronte facciali, un tappeto di carbone si contrappone alla fertilità della terra, un cerchio di sale diventa quello che resta dell’acqua del mare. Dolore e speranza, sofferenza e riscatto si impongono come tematiche di estrema attualità che interpretano concettualmente i comportamenti dell’anima di fronte alle ingiustizie che colpiscono l’uomo. L’anima, presenza rarefatta dell’uomo, diventa l’unica voce portatrice di verità. Gli esili giunchi che spuntano tra il carbone o il sale, incedono verso l’alto in segno di spiritualità.

 

 

 

ABSTRACT

 

Titolo: Anime (A)mare

Artista:  Fausto Cheng

Curatore: Umberto Palestini

Luogo: Chiostro degli Zoccolanti – Montorio al Vomano (Te)

Inaugurazione: domenica 17 agosto 2014 – ore 21,00

Durata: dal 17 agosto al 7 settembre 2014

Orari: 20.00 –  23.00

 




Tortoreto lido. Palio del Barone: pubblico delle grande occasioni per l’inaugurazione della XIV edizione

 

Gli sbandieratori di Fermo si sono esibiti anche con il fuoco

Tortoreto lido. Ieri sera, con il corteo storico, è stata inaugurata la XIV edizione del Palio del Barone arrivato sulla centralissima Rotonda Carducci, dopo aver attraversato Piazza Matteotti, Via Oberdan, Via Trieste e il Lungomare Sirena. La sfilata, in abiti rigorosamente storici, hanno visto per la prima volta sfilare il “nuovo” Barone (impersonato da Luigi Ripani di Tortoreto) e dalla Baronessa (impersonata da Manuela Romani, anche lei di Tortoreto, ma originaria di Ascoli Piceno), insieme alla sua corte composta da: cavalieri, dame, armigeri, arcieri e giullari, accompagnati dallo squillo delle chiarine e dal suono dei tamburi.

(C) Ph. Walter De Berardinis

All’arrivo c’è stata la tradizionale benedizione del drappo, simbolo della vittoria, del prestigio e della supremazia e come ogni anno viene realizzato da un artista. Per la quattordicesima edizione, il drappo, è stato realizzato dall’artista Gabriele Scartozzi di San Benedetto del Tronto. Poi, l’atto solenne della benedizione del drappo, impartita da Padre Gregorio e la consegna dei doni della terra alla Chiesa, come ringraziamento al Signore. A seguire, l’annuncio che il prossimo 16 agosto 2014, ore 20:30, a Tortoreto alto, ci sarà la grande festa con la sfida tra i due rioni storici: Terravecchia, che ha come simbolo la Tortora con i colori bianco-azzurro e quello di Terranova, che ha per emblema il Corvo con i colori bianco-verde . La serata si è conclusa con l’esibizione degli sbandieratori di Fermo con l’uso del fuoco e la performance di un gruppo di artisti del fuoco dell’Accademia di Roma. La serata è stata condotta dal giornalista Paolo Sinibaldi, con l’intervento del neo Sindaco, Alessandra Lucia Richi e dell’Assessore alla Cultura, Arianna Del Sordo.

Foto Prima Serata da scaricare liberamente:

https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/media_set?set=a.10203800263361516.1073741977.1667432035&type=1

 

Informazioni e foto da scaricare liberamente sul

Profilo Facebook: https://www.facebook.com/palio.delbarone?fref=ts

E sito web ufficiale: http://www.paliodelbarone.it

Foto Conferenza Stampa: https://www.facebook.com/vladimiro.distefano/media_set?set=a.565275526917329.1073741867.100003046605520&type=1




Giulianova. MAS: LIMINA, proiezione di due opere di video arte di Manuela Barile e Leo Canali, a cura di Marialuisa De Santis e Filippo Lanci.

Il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova organizza per  martedì 19 agosto 2014, alle ore 21.00, LIMINA, proiezione di due opere di video arte di Manuela Barile e Leo Canali, a cura di Marialuisa De Santis e Filippo Lanci.

La serata, moderata da Federica De Lucia,  ha il patrocinio delle associazioni gemellate Binaural/ Nodar e Bambun.

Entrambe le opere, e Lazzaro, aprono numerosi spazi di riflessione sulla vita intesa come attraversamento di soglie, fino a quella della morte che, per credenti e non credenti, è stata sempre oggetto primario di meditazione.

L’iniziativa, dedicata a Padre Serafino Colangeli e al suo impegno per l’arte  e per i giovani,  sarà anche occasione d’incontro con gli artisti che volentieri risponderanno alle domande dei presenti.

Manuela Barile è un’artista italiana che vive e lavora in Portogallo. Le sue opere audiovisive sono state esposte in festival internazionali come l’Australian International Experimental Film, Colonia OFF, Optica, Videoholica e Camden International Film festival.

Leo Canali è un giovanissimo artista forlivese ( è nato nel 1992) che attualmente vive e studia a Roma. Nonostante la giovane età ha già realizzato numerosi corti e lungometraggi, spot pubblicitari e video.

Federica De Lucia e Marialuisa De Santis sono rispettivamente conservatrice e direttrice del Museo D’Arte dello Splendore.

Don Filippo Lanci è direttore della sezione per l’arte sacra dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Teramo-Atri.




Giulianova. Ultim’ora Ruzzo Reti. Sospensione servizio idrico nella parte alta e Annunziata.

: Sospensione servizio idrico a Giulianova Alta e nel Quartiere Annunziata.

Si comunica che, a causa di una improvvisa impennata di consumi si stanno verificando delle criticità nell’ approvigionamento idrico della fascia costiera.

Per una migliore distribuzione della risorsa idrica è programmata nel pomeriggio odierno una sospensione del servizio nei seguenti orari e zone:

 

-in viale dello Splendore, via della Rocca Corso Garibaldi e piazza Buozzi e tutte le vie annesse e comunicanti sino alle ore 15.00 alle 18.00 circa.

 

– via Gramsci e Quartiere Annunziata dalle 21.00 sino a domattina.

 




Giulianova. Comitato festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Portosalvo: solidarietà per i feriti dai fuochi d’artificio

COMUNICATO UFFICIALE

Il parroco don Ennio Lucantoni e il Comitato dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Portosalvo in Giulianova Lido, esprimono rammarico e solidarietà per quanti sono rimasti feriti, anche se in modo leggero, nella esecuzione dei fuochi d’artificio sul mare, domenica 10 agosto 2014, che avrebbero dovuto concludere gioiosamente una settimana mariana ricca di eventi culturali e religiosi di grande edificazione del nostro popolo.

 

Giulianova Lido, 11 agosto 2014

Il parroco don Ennio Lucantoni

Comitato  festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Portosalvo

(C) Ph. Marco Calvarese
(C) Ph. Marco Calvarese

(C) Ph. Marco Calvarese
(C) Ph. Marco Calvarese

(C) Ph. Marco Calvarese
(C) Ph. Marco Calvarese




Giulianova. I numeri vincenti della lotteria di beneficenza Maria SS.ma del Portosalvo.

ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA biglietto da € 2,50

1° premio (4° estratto): autovettura “FORD FIESTA PLUS” – 3P – 1.2 benz. – 60 cv, 3643
2° premio (3° estratto): APPLE “iPPHONE 5C 16 Gb”, 7854
3° premio (2° estratto): BICICLETTA DONNA modello CITY  28 6V – Nuzzi, 7479
4° premio (1° estratto): LAMPADA DA TAVOLO Costanzina con paralume in policarbonato luceplan 7552




Giulianova. Terza “fatica” editoriale del Prof. Gianfranco Garosi, “Medici-letterati abruzzesi nella storia della medicina”.

E’ appena uscito il nuovo libro di GIANFRANCO GAROSI, un piccolo capolavoro, come sempre, del nostro caro amico appassionato di storia sanitaria e medica…
MEDICI-LETTERATI ABRUZZESI NELLA STORIA DELLA MEDICINA, questo il titolo di un volume realizzato in copertina rigida, carta avoriata di pregio, rilegatura artigianale, illustrazioni con veline protettive, risguardi e capitelli fine art… insomma un vero libro-gioiello!

Si legge in quarta di copertina:
“In una narrazione piana e avvincente, Gianfranco Garosi ci restituisce, sottolineando gli aspetti diaristici e aneddotici, i percorsi bio-bibliografici di alcuni medici abruzzesi vissuti in epoche lontane. Il libro è un riconoscente tributo nei confronti di quanti al valore professionale seppero associare la passione per le lettere, per la filosofia, perfino, a volte, per le Muse, concorrendo al progresso della scienza nella direzione di un nuovo umanesimo”.

Questa la prefazione a firma dello storico Sandro Galantini:
“Com’è possibile arguire dal suo denso epistolario, ancora nel 1926, cioè due anni prima che la morte lo ghermisse, lo storico Vincenzo Bindi, il più eminente tra gli intellettuali di Giulianova attivi tra Otto e Novecento e tra i maggiori d’Abruzzo, stava attendendo ad uno studio di ampio respiro sui medici-letterati della sua regione. Un argomento senz’altro intrigante e, allora, poco o punto investigato almeno alle latitudini abruzzesi, per quanto fosse ben nota la fascinazione
verso le lettere da parte di chi era avvezzo all’ars medica. «La coltura delle Lettere – sosteneva d’altronde Giovanni- Antonio Danelli nel 1844 – non soltanto sviluppa lo spirito del medico, ma gli dà più di destrezza». In ogni caso «tra medicina e letteratura corse sempre amicizia», come affermava senza indugio alcuno il conte Carlo Alberto Pisani Dossi, diplomatico di vaglia ma soprattutto scrittore acuto e non convenzionale, nella sua opera Ritratti umani dal calamajo di un mèdico pubblicata nel 1874. Rimasto incompiuto, il manoscritto del Bindi con le sue schede per gran parte solo abbozzate, è stato sottratto dal cubo d’ombra in cui era dirupato ed esaminato con attenzione da Gianfranco Garosi, già primario di ortopedia e da tempo ricercatore di storia della medicina. Nasce così, in un atto di riverenza nei confronti del Bindi non rimasto però mera laudatio, il primo atto d’impulso che ha poi, mercé indagini ostinatamente meticolose, dato origine a questo Medici-letterati abruzzesi nella storia della medicina. Un volume, al tempo stesso colto e divulgativo, che restituisce, in maniera né casuale né episodica, non soltanto i percorsi biografici ma anche gli aspetti per così dire «minori», quasi diaristici e aneddotici, dei trentanove medici abruzzesi – da Domenico Abbate a Tito Livio De Sanctis – che dall’XI secolo agli ultimi anni dell’Ottocento non vollero sottrarsi al fascino delle humanae litterae. Oggetto privilegiato d’indagine, insomma, è quella sorta di «territorio» situato al confine tra scienza e letteratura che, tra l’altro, richiama la storia culturale di un Abruzzo permeabile alle coevi correnti di pensiero e non sordo alle istanze più scaltrite, essendo davvero nutrita la serie di protagonisti dell’ars medica i quali, tesaurizzando la lezione ciceroniana (Omnes artes, quae ad humanitatem pertinent, habent quoddam commune vinculum et quasi cognazione quadam inter se continentur), dimostrarono come tra i saperi non esistessero alte e invalicabili barriere bensì ampie e proficue interrelazioni. Anche per questo Garosi, che dal 2008 ha firmato per Ricerche&Redazioni tre densi ed apprezzati volumi sulle vicende – per gran parte ignorate – dell’ospedale di Giulianova dall’età medioevale ai giorni nostri sempre procedendo in parallelo con l’evoluzione delle tecniche d’intervento medico-chirurgiche, può essere considerato, et pour cause, non solo uno dei più sensibili e attenti studiosi abruzzesi di storia della medicina, ma anche tra gli epigoni di una tradizione culturale che, tutta percorsa da una forte tensione morale, per nostra fortuna sembra ancora emanciparsi dagli algidi territori signoreggiati da saperi sempre più specialistici e settoriali. E difatti, come sembra suggerire l’Autore stesso nelle sue espressioni simpaticamente corrosive che sono peraltro la cifra caratterizzante di un dettato limpido che meditatamente nulla vuol concedere ad inutili preziosità erudite, lo sviluppo della scienza e della tecnologia potrebbe essere una manchevole tela senza guardare all’uomo nella sua globalità di essere vivente. La stimolante indagine di Gianfranco Garosi, quindi, è senz’altro una sorta di Pantheon consacrato al genio, al talento ed al valore di quella pleiade di abruzzesi, noti o del tutto sconosciuti, che alla valentia professionale in campo medico unirono la passione per le Muse. Ma è anche, direi, un riconoscente tributo nei confronti di quanti, nati all’ombra del Gran Sasso o della Maiella, concorsero alla crescita del sapere in direzione di un nuovo umanesimo, non rinunciando comunque all’apporto della loro ricchezza più intima: l’umanità”.

L’Autore
Gianfranco Garosi (Siena, 1930), Medico Ortopedico, ha svolto prevalentemente l’attività professionale presso l’Ospedale di Giulianova come Primario del Reparto di Ortopedia. Per Ricerche&Redazioni ha scritto Storia dell’Ospedale di Giulianova, 2008, L’Ospedale di San Flaviano. La medicina e la chirurgia di quei secoli bui, 2009, L’Ospedale di San Rocco nella Storia della Medicina (1500-1800), 2012

GIANFRANCO GAROSI
MEDICI-LETTERATI ABRUZZESI NELLA STORIA DELLA MEDICINA
Teramo, Ricerche&Redazioni, 2014
ISBN 978-88-88925-70-7




L’Aquila. Ma che è ‘stu scontentu, commovente brano aquilano. Foto di Luciano Dionisi

un commovente brano aquilano:

Ma che è ‘stu scontentu

Versi di Maria Luisa Frasca

Musica e armonizzazione di Camillo Berardi

Il componimento aquilano è risultato vincitore del  1° Premio assoluto per la Canzone Dialettale Abruzzese al Concorso “Vernaprile 2006” organizzato dalla “SMS Fratellanza Artigiana” di Teramo con la seguente motivazione: “L’opera è valida, originale con il rispetto degli antichi stilemi e si presenta come un lavoro molto raffinato nel quale la tradizione è giocata con classe”.

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“Questo canto aquilano esprime la struggente malinconia di chi – sentendosi dotato di una grande apertura d’ali – non ha trovato spazio nel piccolo mondo soffocante in cui la sorte lo ha costretto a vivere. Non gli resta che evadere nel sogno”.

In occasione della Cerimonia di Premiazione, è stato richiesto al musicista Camillo Berardi di presentare al pubblico e alle autorità presenti il canto vincitore. Il M° Berardi, fuori programma, e arricchendo il prestigio della manifestazione, ha corrisposto alla richiesta del Comitato Organizzatore, offrendo l’esecuzione del brano affidata alle voci del soprano Adele Ciavola e del contralto Valentina Bruno accompagnate con la tastiera dallo stesso Berardi.

Le 3 foto allegate, inerenti all’argomento del componimento, sono di Luciano Dionisi  

 

Ecco il link per visualizzare il filmato del canto:

http://www.youtube.com/watch?v=UYQXRryOUBA

 (C) Ph. Luciano Dionisi
(C) Ph. Luciano Dionisi

 

MA CHE E’ ‘STU SCONTENTU

 

 

 

Questo canto aquilano esprime la struggente malinconia di chi – sentendosi dotato di una grande apertura d’ali – non ha trovato spazio nel piccolo mondo soffocante in cui la sorte lo ha costretto a vivere. Non gli resta che evadere nel sogno.

 

 

 

 

                  versi di Maria Luisa Frasca

 

                  musica e armonizzazione di Camillo Berardi

 

                  

 

 

 

 

 

Ph. Luciano Dionisi
Ph. Luciano Dionisi

 

MA CHE E’   ‘STU  SCONTENTU

 

 

Versi di Maria Luisa Frasca                             Musica di Camillo Berardi   

                                                         

                                                                

 

 

Ma che è tuttu questu scontentu ?

Pecchè sbatto  contr’a  ‘nu muru ?

Ju tempu s’ha fattu cchiù lentu

ju celu s’ha fattu cchiù scuru.

 

                            ‘Na vote me credea

                             che se potea spazia’.

                             Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,

                             ji’  quasci  non ci pozzo rispira’.

 

Me pare ch’è come ‘na fame

me pare ch’è come ‘na sete.

Ma a mmi’ no’ me sazia lo pane.

Che pena le pene segrete…

 

                            ‘Na vote me credea

                             che se potea spazia’.

                             Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,

                             ji’  quasci  non ci pozzo rispira’.

 

Redengo la vita a ju sognu

mo’ che la speranza è finita.

Ccusci’ no’ me pare ch’ è pocu

lo pocu che me dà  la vita.

 

                              E pure se mme pare

                              che non se po’ spazia’,

                              ju munnu me llo faccio meno strittu,

                              forse ccusci’ ce rrescio a rispira’.

CHE COS’E’ QUESTO ETERNO SCONTENTO

(traduzione in lingua)

 

 

Che cos’è questo eterno disagio?

Perché [ad ogni passo] urto contro un muro?

[Per me] il tempo è diventato più lento

il cielo si è fatto più scuro.

 

             Un tempo ho creduto

             di poter farmi largo [nel mondo]

             ma il mio mondo è diventato troppo stretto

             [tanto] che quasi mi sento soffocare.

 

Mi pare sia come una fame

mi pare sia come una sete

ma non c’è pane che mi possa saziare.

Che pena le pene segrete…

 

             Un tempo ho creduto

             di poter farmi largo [nel mondo]

             ma il mio mondo è diventato troppo stretto

             [tanto] che quasi mi sento soffocare.

 

Faccio rivivere la mia [vecchia] abitudine di sognare

or  che la speranza è finita.

Così non mi par che sia poco

quel poco che mi offre la vita.

 

             E anche se mi sembra

             di non riuscire a librarmi,

             mi costruisco un mondo meno angusto

             nel quale, forse, riuscirò a respirare.

 

 

N.B. Le parentesi quadrate contengono parole che non figurano nel testo, ma sono  << effettivamente >> nel senso della frase.

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