Giulianova. Con una folta partecipazione di pubblico si è svolta sabato 17 maggio, nella cornice di piazza Dalla Chiesa, la VI edizione di “Piazza, bella piazza!”.

La manifestazione, organizzata come di consueto dall’Associazione di cultura politica “Il Cittadino Governante”, ha visto susseguirsi sul palco esibizioni artistiche, non solo di natura musicale.

Oltre a rappresentare l’unica manifestazione puntualmente in programma ormai da sei anni e riservata alle esibizioni  di artisti prevalentemente locali, “Piazza, bella piazza!” costituisce da sempre un momento di riflessione e proposta sulla destinazione futura dell’area e della struttura dell’ex mercato coperto, da tempo abbandonata a se stessa.

pbp_20142 pbp_201410 pbp_201412 pbp_201414 pbp_201415 pbp_201425 pbp_201426

Anche questa volta la serata ha così fornito l’occasione per ripercorrere la storia recente della piazza, a partire da quell’estate del 2006 allorquando, in sinergia con il comitato spontaneo costituitosi all’epoca, l’associazione “Il Cittadino Governante” si oppose alla vendita ed alla cementificazione selvaggia del sito, raccogliendo oltre 3000 firme e riuscendo, infine, ad impedire la realizzazione di un progetto che avrebbe significato la perdita di uno spazio comune socialmente e paesaggisticamente  assai rilevante.

La serata ha quindi dato modo di illustrare ancora una volta il progetto elaborato da Andrea Capriotti e sostenuto dall’Associazione fin dal 2010, quando la riqualificazione dell’area era un argomento ignorato pressoché da tutti, ma soprattutto da coloro che, con colpevole ritardo, propongono oggi di destinarla alla realizzazione di una più che improbabile caserma dei Carabinieri. È stata così nuovamente proposta, per bocca del presidente dell’associazione e candidato sindaco Franco Arboretti, la riconversione del Mercato Coperto in struttura polifunzionale che, dopo adeguata manutenzione, possa accogliere al piano terra produttori e venditori di prodotti agricoli a chilometro zero, e, nei locali dei piani superiori, una vera e propria “Cittadella creativa” che offra soprattutto ai giovani spazi per studiare, leggere, informarsi, suonare, recitare, seguire corsi.

Un modo per spendere con attenzione e responsabilità le risorse pubbliche, riqualificando e valorizzando una piazza importante e di  rivolgere finalmente attenzione  a quella popolazione giovanile che pur rappresentando il futuro della città è troppo spesso ignorata e abbandonata a se stessa.

 

Il Cittadino Governante    

Associazione di cultura politica

 

 




Giulianova. “Venerdì in Biblioteca. Incontri quasi letterari a Palazzo Bindi”: il 23 maggio incontro con Enzo Delle Monache.

 
Dopo una breve pausa dovuta ai lavori di inventariazione e riordino del patrimonio librario della storica istituzione culturale cittadina, riprendono gli incontri del venerdì pomeriggio nelle sale della Biblioteca Bindi dedicati alla scrittura e all’amore per la lettura.


Nel segno di quell’interesse per la storia, l’identità, le peculiarità del territorio abruzzese che molti narratori, poeti, giornalisti hanno raccontato al pubblico della Bindi nel corso dei mesi, il prossimo appuntamento, fissato per venerdì 23 maggio alle ore 18:30, vedrà protagonista, insieme con i lettori, lo scrittore teramano Enzo Delle Monache, autore del romanzo “Quando un fiume muore”.

Un viaggio tra memoria e storia, il racconto della difficile realtà contadina al tempo della Guerra, dello scorrere silenzioso della vita, dei sentimenti che animavano i cuori dei nostri nonni e dei loro dolorosi sacrifici. “Quando un fiume muore” è un libro che guarda al passato suscitando un senso di rabbia, di ribellione civile, ma anche al futuro della società, che è possibile rinnovare e innovare dando uguaglianza alle opportunità di ognuno.
Gli altri appuntamenti alla “Bindi” sono per il 6 giugno con il ricercatore e storico civitellese Giuseppe Graziani, profondo conoscitore dell’esperienza dei campi di concentramento nella provincia di Teramo, e per il 20 giugno con la scrittrice Ornella Albanese, affermata autrice nell’ambito del Romance storico.




Giulianova. Rotaie dinamiche, strategie per la mobilità ferroviaria e la centralità della stazione di Giulianova

 

                               

Nella cittadina adriatica il convegno promosso da Luciano Monticelli

per discutere di una componente fondamentale nello sviluppo del territorio

 rotaie dinamiche1 rotaie dinamiche

 

Si chiama “Rotaie dinamiche. Strategie per la mobilità ferroviaria e la centralità della stazione di Giulianova” il convegno che si è tenuto sabato 17 maggio nella Sala Kursaal della cittadina adriatica organizzato dal candidato al Consiglio regionale d’Abruzzo Luciano Monticelli.

 

Obiettivo dell’incontro era quello di riunire attorno a un tavolo amministratori e tecnici per discutere di quella che è senza dubbio una componente fondamentale nelle catene logistiche multimodali per il trasporto passeggeri e merci sotto numerosi punti di vista.

 

“E’ stata l’occasione – precisa meglio in merito Luciano Monticelli – per fornire un contributo di chiarezza e di possibili orientamenti. L’idea è ovviamente quella di mettere al centro del dibattito le città e l’importanza di nuovi investimenti, politiche e servizi per la mobilità ferroviaria”.

 

All’incontro-dibattito hanno partecipato, oltre al candidato al Consiglio regionale d’Abruzzo, Francesco Mastromauro, sindaco della città di Giulianova, Tino Di Cicco, segretario di FederConsumatori Abruzzo, Maurizio Gentile, responsabile della Direzione Investimenti di Rfi – Rete Ferroviaria Italiana e Luciano D’Alfonso, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. Ha moderato l’incontro Renzo Re.

 

 

 

 

 

 

 

“Il potenziamento della rete ferroviaria – continua Monticelli – può rappresentare la chiave di volta per lo sviluppo sociale, infrastrutturale ed economico della nostra regione e, in questo senso, molto ancora può e deve essere fatto. In Abruzzo esistono piccole linee ferroviarie che attendono un consistente rilancio e altre che, seppur smantellate, non sono decadute nel ricordo e nella voglia della gente di rivederle attive. Costruiamo insieme un sistema migliore”.

 

Dello stesso avviso tutti i partecipanti alla tavola rotonda, che hanno concordato sulla necessità di una nuova classe dirigente in grado di ridare un ruolo e un futuro alla direttrice adriatica.

 

“La richiesta che facciamo – è stato sottolineato – è quella di ridare lustro e di investire nell’offerta. La Regione gioca da questo punto di vista un ruolo fondamentale: è necessario fare un salto in avanti. Non servono interventi grandi, ma razionali e l’ente Regione deve iniziare a pianificare e a portare sul tavolo scelte mirate. Bastano piccoli interventi infrastrutturali e una gestione più razionale. È ora di scendere in campo e di impostare maggiori competenze”.  

 

 




La Mille Miglia è stata vinta da Mozzi-Biacca su Lancia Lamba Tipo 221 spider Ca. Sa. Ro.

I NUMERI DELLA MILLE MIGLIA
Brescia, 18 maggio 2014 – Una macchina organizzativa che coinvolge oltre 3000 persone.
9000 pasti serviti, circa 4000 camere prenotate con un picco di 1400 su Brescia (pre e post gara).
Questi alcuni numeri dell’edizione 2014 di Mille Miglia.
Su 435 auto se sono classificate 358, più di 400 sono arrivate a Brescia e 18 si sono ritirate.
Gli operatori media accreditati sono oltre 1500, provenienti da tutto il mondo. E le auto al seguito oltre 90: 8 apripista, 7 pace car, 4 addetti relazioni concorrenti, 4 ufficio stampa, 6 medical car, 6 vetture di supporto al percorso, 14 tra vetture e furgoni di supporto ai commissari sul percorso, 3 apripista, 2 vetture scopa, 6 vetture addetti all’organizzazione, 2 vetture di ripresa video. Tra le curiosità di oggetti brandizzati Mille Miglia ci sono le 200.000 bandierine regalate lungo tutto il percorso e graditissime soprattutto tra i bimbi.
Ma Mille Miglia è una gara e i numeri più importanti sono quelli relativi alla classifica.
Vincitore della Mille Miglia è l’equipaggio Mozzi-Biacca su Lancia Lambda tipo 221 spider Ca.Sa.Ro. Le vincitrici della Coppa delle dame sono Grimaldi-Fanti su Jaguar XK 120 OTS.
Le classifiche ufficiali sono disponibili sul sito Mille Miglia al seguenti link:http://www.1000miglia.it/crono/2014/CIUA499.HTM




Giulianova. CSI: finale provinciale Pallavolo Mista, i campioni sono l’OLIMPIA MOSCIANO.

inerente alle Finali Provinciali del CSI, erroneamente abbiamo attribuito la vittoria alla Polisportiva Colonnellese nella finale di Pallavolo Mista.

Campione Provinciale si è laureata l’OLIMPIA MOSCIANO  che ha superato 3-0 la Polisportiva Colonnellese con questi parziali 25-18; 25-23; 25-18.

Olimpia Mosciano Campione Provinciale Pallavolo Mista




Giulianova. Il primo premio dedicato alla memoria dell’artista “Laura Giansante” vinto da Caterina Persiani della 1° D della scuola media Bindi

 

 

La manifestazione “AcquaLuceFuoco – I colori della tradizione – IV Edizione” istituisce un premio alla sua memoria

Giulianova. Nelle antiche ex scuderie del sottobelvedere, con il patrocinio della Città di Giulianova, a cura dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità, l’Associazione Gruppo Oraò e le famiglie Giansante-Pirocchi, si è conclusa la 1° edizione del concorso pittorico in memoria dell’artista giuliese Laura Giansante dal titolo: “Giulianova, la tua città: immagini, scorci e colori”. Il concorso era rivolto alle scuole medie di Giulianova con l’utilizzo di supporti e tecnica mista. La giuria, composta da tre esperti del mondo dell’arte: Maria Luisa Falanga, docente e artista; Miriam Salvalai, artista e Sirio Pomante, direttore dei Musei Civici di Giulianova, hanno decretato i tre vincitori: 1° Caterina Persiani, 1° D della scuola media “Bindi” (un cavalletto, tavolozza e libro di tecnica); 2° Francesco Massone, 2°F della scuola media “Annunziata” (valigetta set colori a tempera); 3° Daniel Ilia, 1°D della scuola media “Bindi” (valigetta set pennelli); Premio della critica e originalità, la classe 1° E della scuola media “Annunziata” per aver realizzato una bambola di cartapesta con dedica speciale alla memoria dell’artista Laura Giansante, sapientemente seguiti dalla Prof.ssa Gabriella D’Eustacchio. All’evento culturale sono intervenuti con ricordi e pensieri personali dedicati all’artista: Nausicaa Cameli, Assessore alla Pubblica Istruzione; Sandro Melarangelo, artista e docente; Piero Chiarini, Presidente di Teramo Nostra; il dott. Salvatore Marino, già Vice Prefetto di Teramo;Walter De Berardinis, giornalista e amico personale dell’artista e Marilena Andreani, Presidente della Commissione Pari Opportunità di Giulianova. La termine della manifestazione si è tenuto un concerto dell’Associazione “Accademia Acquaviva” di Giulianova dal titolo “Sembianze Musicali” con Giorgia Cinciripi, soprano e Piergiorgio Del Nunzio, al pianoforte. Gi organizzatori della manifestazione artistica “AcquaLuceFuoco – I colori della tradizione – IV Edizione”, che si svolgerà domenica 1 Giugno, hanno istituito un premio speciale alla memoria di Laura Giansante.

 

Le foto si posso scaricare liberamente dall’album del collaborare Vladimiro Di Stefano

https://www.facebook.com/vladimiro.distefano/media_set?set=a.529589583819257.1073741855.100003046605520&type=1

 

 




Giulianova. GIOCATE LE FINALI PROVINCIALI DI CALCIO A 11, CALCIO A 7 OPEN, CALCIO A 7 AMATORI, CALCIO A 5, PALLACANESTRO E PALLAVOLO MISTA

 

 

 

Tortoreto e Giulianova sono state teatro delle finali Provinciali del CSI che si sono giocate con fair play e correttezza davanti ad un numeroso pubblico che ha assistito alle partite in programma.

Miller Voltarrosto Roseto calcio a 11 POlisportiva Colonnellese Volley

Nel CALCIO A 11 il Miller Voltarrosto si conferma per il secondo anno consecutivo campione Provinciale. I rosetani, sul terreno di Tortoreto, hanno superato in finale il Cult Giulianova con il punteggio di 2-1. Le reti  di Mariani al 16° del primo tempo su rigore e di Frattari al 20° della ripresa per il Miller. Ha accorciato le distanze al 44°, sempre del secondo tempo, Potacqui per i giallorossi.

Finale senza storia nella categoria CALCIO A 7 Open. L’Alluminio Val Vibrata domina la scena e rifila una pesante quaterna al Summer Cup, caduto per 4-0. In rete Andrea e Adelchi Fratò, seguiti da Barcaroli e Pasqualini.

Epilogo scintillante nella categoria CALCIO A 7 Amatori. È il Giulianova, al termine, ad avere la meglio del Borgorosso: i giallorossi fanno festa prevalendo per 3-2. Mattatore dell’incontro Marozzi, autore di una splendida tripletta; Cericola e D’Ambrosio tengono alto l’onore dei vinti.

Una partenza sprint non è sufficiente alla Longobarda per fregiarsi del titolo provinciale CALCIO A 5. Elia Di Frischia sembra incanalare il match verso una direzione ben specifica già dopo nove minuti, conditi da un bel poker (4-1). La chiusura di primo tempo, però, fa registrare la rimonta imperiosa di Sportmania che acciuffa la perfetta parità. Tiratissima anche la seconda parte di match, che incorona come campioni i ragazzi di Sportmania: nel 7-6 finale brillano le stelle di Di Frischia e Rocci, quattro reti ciascuno. Doppietta per Rocini nella Longobarda, gioie personali per Canulli, Bufalari e Di Crescenzio su rigore per i vincitori.

Nella finalissima di PALLACANESTRO tutta rosetana, è l’Eidos a prevalere sull’Omnia Turismo (70-60), battuta per la prima volta in stagione dopo due ko patiti durante la seconda fase.

Eidos che scappa via grazie ad un incontenibile Di Pietro (chiuderà a 20 punti), ma un’indomita Omnia con quattro triple di D’Alessandro, mette il muso avanti a metà gara sul 34-36. Il terzo periodo, però, sarà quello dell’allungo decisivo, con gli arancioni avanti 57-48; gli ultimi dieci minuti saranno caratterizzati da molti errori, con l’Omnia che riuscirà ad arrivare sino al meno cinque prima di cedere con l’onore delle armi per 70-60.

Nella finale PALLAVOLO MISTA successo per L’Olimpia Mosciano che batte la polisportiva Colonnellese  che ha vinto 3-0 con questi parziali: 25-18; 25-23; 25-18. Tutte le squadre campioni provinciali prenderanno parte alla fase Regionale in programma nel fine settimana.

 




Giulianova. REATO DI TURBATIVA ELETTORALE

 

Quanto è successo a Giulianova tra un attivista del M5S ed il Fratello del ri-candidato sindaco Mastromauro è a conoscenza di tutti.

Forse, però, molti non conoscono il reato di turbativa elettorale. Dispone il primo comma dell’art. 100 del D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 (Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati) «Chiunque, con minacce o con atti di violenza, turba il regolare svolgimento delle adunanze elettorali, impedisce il libero esercizio del diritto di voto o in qualunque modo altera il risultato della votazione, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000.» Questa disposizione non riguarda la propaganda elettorale per elezioni amministrative o regionali, per le quali, in caso di turbativa di una riunione di propaganda, sono applicabili, a seconda dei casi, gli artt. 654 e 660 del codice penale.

Fermo restando che non si può giustificare la violenza (se vi è stata), altresì non si può giustificare il mancato rispetto delle regole da chi, in quelle regole, pretende di essere eletto.

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo

 

Portavoce unico per tutte le sezioni dell’Abruzzo -Referente per il centro Italia




Giulianova. Gente in Comune: niente “notte dei musei a Giulianova”, ma solo il buio della mancanza di una politica che faccia della cultura l’elemento fondante delle sue azioni.

Torna anche quest’anno la “Notte dei Musei”, l’iniziativa promossa dal Consiglio d’Europa nei 47 Paesi aderenti, per la libera fruizione del patrimonio culturale, in programma nella nottata tra oggi, sabato 17 maggio, e domenica 18 maggio. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo aderisce aprendo con ingresso a 1 euro in tutta Italia, dalle 20 alle 24, le porte di numerosi monumenti, musei e aree archeologiche statali. Grazie all’intesa con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, inoltre, saranno aperti alle stesse condizioni i siti culturali civici di molti comuni italiani. Molti comuni tra i quali, però, manca Giulianova, che, come accaduto anche in altre occasioni, perde un’ulteriore possibilità di far conoscere a residenti e turisti il nostro patrimonio storico e artistico.

Nonostante l’amministrazione possa contare sulle competenze di un eminente storico, capo di gabinetto dell’attuale Sindaco, questa Giunta non ha brillato, negli anni, nella tutela e valorizzazione del  patrimonio culturale giuliese.
Lo scempio compiuto nell’edificio della Biblioteca Bindi, dove gli ambienti ottocenteschi, caratterizzati dall’originaria pavimentazione, da rivestimenti murari tipici, da porte d’epoca, sono stati stravolti in nome di una modernità di cui non si comprende il senso; la sovrastante pinacoteca praticamente dimenticata; il nuovo edificio, situato in un’ala dell’ex ospedale adiacente il Santuario della Madonna dello Splendore, che dovrebbe ospitare il museo Crocetti, lasciato inutilizzato per una questione di competenze tra Comune e ASL; la casa del pittore Cermignani chiusa da anni con all’interno le opere dell’artista (di proprietà del Comune) lasciate ammuffire; una parte del sottobelvedere chiuso da pareti di vetro con all’interno testimonianze del passato lasciate all’oblio; il lascito Cerulli, che doveva essere destinato a museo delle tradizioni contadine, dimenticato in attesa di tempi migliori; le aree archeologiche della città abbandonate all’incuria del tempo; i pochissimi monumenti scultorei che si incontrano in città, trascurati e non valorizzati; il famoso “Pescatoriello” del maestro Crocetti, il cui acquisto era stato annunciato con enfasi, ormai dimenticato; e potremmo continuare per intere pagine per sottolineare la totale noncuranza, da parte di questa amministrazione, del patrimonio culturale della nostra città, sia esso fisico che immateriale (per non dilungarci non parleremo di stagione teatrale ormai morta e sepolta, di mancanza di eventi culturali di rilievo, di disinteresse per le tante associazioni che operano nel campo della cultura). Eppure, per una città come Giulianova, la cultura, oltre ad essere un indispensabile elemento per la crescita intellettuale e morale dei cittadini, potrebbe essere un formidabile strumento di promozione turistica. Ma è tempo di campagna elettorale, ed è più importante lanciarsi in facili promesse piuttosto che occuparsi di un quotidiano che assume sempre più i contorni del dramma. Intanto, sui musei giuliesi chiusi, le tenebre della notte sono già calate, da troppo tempo.
Gente in Comune.
www.genteincomune.org



Canzano (TE). Canzano si racconta in una mostra a Palazzo De Berardinis

La famiglia De Berardinis
La famiglia De Berardinis

Matrimonio contadino nel 1923_ Angela Michini e Vincenzo Marsilii
Matrimonio contadino nel 1923_ Angela Michini e Vincenzo Marsilii

Proprietari e coloni_Maurizio De Berardinis e la famiglia Pompetti, anni  50 del Novecento
Proprietari e coloni_Maurizio De Berardinis e la famiglia Pompetti, anni 50 del Novecento

Beatrice e Giuseppe De Nigris
Beatrice e Giuseppe De Nigris

Tobia De Nigris, sindaco di Canzano dal 1879 al 1885 e dal 1887 al 1907
Tobia De Nigris, sindaco di Canzano dal 1879 al 1885 e dal 1887 al 1907

1_Ritratto della famiglia De Martinis a Canzano all interno di Palazzo De Martinis nei primi anni 20  copia 

 

 

Sabato 17 maggio 2014, alle ore 18, nel Palazzo De Berardinis di Canzano, sarà inaugurata la mostra “Canzano si racconta. Documenti, storie e immagini delle famiglie di Canzano dal XVII secolo”.

 

La storia di Canzano può essere ripercorsa anche attraverso la storia delle famiglie, notabili e rurali, di professionisti e di contadini, che nei secoli hanno regolato l’economia e la vita politica, condizionato i mestieri e le attività, dettato lo sviluppo urbanistico e determinato l’evoluzione sociale e culturale del paese.

 

La mostra, a cura di Giovanna Marinelli, Stefano Saverioni e Gianfranco Spitilli e promossa in occasione del restauro dei sotterranei di Palazzo De Berardinis – Le Sale delle Volte – si concentra per un verso su alcune delle famiglie più antiche che hanno segnato la storia di Canzano a partire dal XVII secolo, ancora presenti in paese con alcuni degli ultimi eredi.

 

In ciascuna sono ancora presenti canonici e pievani, militari e patrioti, magistrati e notai, farmacisti, medici, geodeti, amministratori; personalità di spicco, autorevoli e spesso autoritarie, in grado di condizionare la vita della comunità.

 

Ad esse sono state dedicate – al primo piano e nelle Sale delle Volte del Palazzo – un ricordo, ripercorrendone la storia o proponendo dei documenti di particolare interesse accompagnati da foto degli album di famiglia.

 

Per questo periodo storico, si può fare riferimento anche ad una importante documentazione (catasti, atti notarili, registri parrocchiali, ecc.), in parte nota e in parte recentemente ritrovata grazie al lavoro di recupero e conservazione promosso dal Comune di Canzano e alla generosità dei discendenti, che hanno dato accesso ai loro archivi privati.

 

Per l’altro verso, la mostra propone i primi risultati di una ricerca sulle fonti orali, basata sulla raccolta di testimonianze presso gli attuali abitanti, completando così il quadro della documentazione con materiali multimediali audiovisivi, sonori e fotografici, o con documenti cartacei più recenti, ma non meno importanti per la definizione di un quadro complessivo che includa anche le vicende del XX secolo, denso di radicali trasformazioni socio-economiche.

 

Scopriamo così nelle Sale delle Volte, nel seminterrato del Palazzo, un universo di famiglie rurali, disseminate nelle contrade e nelle case sparse, che hanno costruito nei secoli l’articolata storia quotidiana del territorio attraverso le loro competenze artigianali e agricole, le usanze, i saperi e i sistemi di pensiero, spesso antagonisti, più frequentemente complementari a quelli delle famiglie padronali dalle quali dipendevano.

 

La mostra è il frutto della partecipazione convinta di tanti cittadini che hanno risposto all’invito dell’Amministrazione Comunale contribuendo a fare dell’iniziativa un momento importante nel processo di ricostruzione dell’identità storico-sociale di Canzano.

 

“Canzano si racconta” si propone, dunque, come un percorso narrativo propedeutico all’allestimento di un “Museo dei saperi familiari” che, accanto alla documentazione d’archivio (Primo piano e Sale delle Volte), consenta di esporre, negli spazi ampi e suggestivi di Palazzo De Berardinis, le testimonianze e gli oggetti di famiglia tramite installazioni multimediali e un uso evocativo della rappresentazione fotografica, ma anche di mostrare l’impegno costante e attuale dell’Associazione “Ars et Labor” per tramandare l’arte del ricamo alle nuove generazioni (Piano terra).

 

La mostra – promossa dal Comune di Canzano e dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Archivio di Stato di Teramo in collaborazione Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo – è stata realizzata dall’Associazione Bambun e da PTS Art’s Factory, con il contributo della Fondazione Tercas.

 

La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta al pubblico tutti i sabato e domenica fino al 28 settembre 2014.

 

 

Storia di Canzano

 

Canzano ha una storia fatta di feudi, feudatari e famiglie a cominciare da Mattaleone che nel 1150 ottiene da Ruggero il Normanno, fondatore del Regno di Napoli, Canzano, feudo di “tre militi” (ogni “milite” contava 24 famigie). Ma si potrebbe partire da più lontano, dalla famiglia romana degli Attii che ha dato – sembra – il nome al paese (“ Campus Attianus”) e proseguire con i potenti feudatari dei secoli XII – XIV. Dell’incastellamento medievale di Canzano sono ancora oggi visibili i resti della fortificazione muraria voluta dagli Acquaviva di Atri nel corso del XIV secolo e il Torrione del XV secolo.

Nel XVI secolo Canzano passa dagli Acquaviva agli Alarcon y Mendoza , nominati marchesi della Valle siciliana da Carlo V. Fino alla metà del XVIII secolo il dominio spagnolo e quello degli Acquaviva  su Canzano si alternano sulla base di un compromesso spesso violato.

Nel ‘700 emergono numerose famiglie aristocratiche e di professionisti: dai Della Noce e dagli Scosta fino gli Spinozzi e ai Mezzaporta, ai Taraschi, ai De Martinis, ai De Nigris, ai De Berardinis, ai Leopardi e molte altre che scriveranno la storia del paese dal XVIII secolo in poi.

La rivoluzione francese e l’occupazione napoleonica (1806 – 1815) portano a Canzano non solo un vento di libertà, ma soprattutto la liberazione dall’oppressione fiscale ed economica derivante dagli antichi privilegi feudali. Dal 1816  ritornano i Borboni e Canzano segue le vicende del Regno delle Due Sicilie fino al 1860 quando aderisce al Regno d’Italia con manifestazioni contrastanti che sfociano anche in violenze e vandalismi. Nel 1868 il censimento contò a Canzano 1646 abitanti; all’inizio del XX secolo Canzano ne conta 2179.

Con l’Unità d’Italia si avvia una progressiva trasformazione urbanistica, economica e della stessa società civile, ma Canzano conserva ancora oggi un forte legame con le proprie tradizioni e la propria storia, avendo saputo assorbire e fare proprie con saggezza antica e fertile creatività le tante influenze culturali subite nei secoli.

 

 

Info

Tel. 0861- 555128

areacontabile@comune.canzano.te.it

 

Spot:

http://youtu.be/Qd2_Ukr6AB4

 

 

 

 

Antonella Gaita