L’Aquila. A Rurabilandia il Premio Nazionale Borsellino 2024 per la solidarietà

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ATRI. “Centro di eccellenza a livello nazionale nel campo dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità che ha saputo orientare la propria impresa al bene comune, realizzando opere concrete che coniughino mercato e persona, sviluppo economico, sostenibilità ambientale e solidarietà. una comunità la cui azione non si riduce allo sterile qui e ora ma guarda al futuro contribuendo a costruirlo e migliorarlo”.  Questa la motivazione con la quale la fattoria sociale didattica Rurabilandia, della Asp 2 di Teramo, è stata premiata ieri a L’Aquila nell’ambito del Premio Nazionale Borsellino 2024 per la solidarietà. A ritirare il riconoscimento la Presidente della Asp 2 Giulia Palestini.

 

E’ stata una grande emozione ricevere questo premio con i ragazzi e lo staff di Rurabilandia – dichiara Palestini – un riconoscimento che dà valore ancora di più al nostro agire quotidiano al servizio delle famiglie e dei ragazzi con disabilità che frequentano il nostro centro diurno. Ringrazio il Premio Borsellino e tutti gli organizzatori per questa emozione, motivo di orgoglio per tutti noi”.  




Atri. Comune: l’opposizione s’attacca… al tram. La replica del Sindaco di Atri su spostamento terminal bus

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ATRI. “Con una congenita capacità di cavalcare polemiche sterili quanto inutili, l’opposizione atriana, non paga delle innumerevoli figuracce rimediate negli ultimi sedici anni, ha deciso di regalarsene una nuova, cogliendo l’occasione dell’apertura del nuovo terminal bus.

Argomento che, politicamente, i miei ‘oppositori’ dovrebbero considerare come la kryptonite per Superman, visto che se esiste un ‘problema terminal bus’ ad Atri, è solo perché quindici anni fa il sottoscritto, come assessore prima e Sindaco poi, ha avviato un ‘progetto scuola’ che ha portato la nostra città dall’ospitare poche decine di studenti, tutti locali, agli attuali 1900 odierni, 1600 dei quali pendolari. Il ‘problema terminal bus’ è la manifestazione, straordinaria, di un risultato politico che ha cambiato il volto della nostra città, anche con intuibili ricadute economiche. Un’opposizione accorta, non votata al masochismo pubblico e all’autodistruzione politica come quella nostrana, se ne guarderebbe bene dall’attaccarci su un terreno che è, e sarà per sempre, la waterloo della loro stessa – ormai remota – esperienza amministrativa. Eppure, davanti all’innegabile risultato positivo di una decisione che, finalmente, libera i cittadini di un’area della città dall’assedio degli autobus, con una soluzione che consente, anche, di mettere in sicurezza l’arrivo e la partenza dei nostri studenti, per i quali abbiamo anche già avviato la realizzazione di pensiline che, nelle attese, consentiranno un riparo dal sole e dal maltempo, la minoranza s’incarta nel tentativo – un po’ patetico – di trovare qualche elemento di critica. E lo fa, rinnovando la manifestazione della pochezza del proprio agire politico, toccando temi che si rivelano inesistenti, se non addirittura veri e propri autogol. Nell’immancabile post di ‘Prospettiva Atri’, mi si accusa di non aver informato la popolazione intera, dimenticando come questo fosse uno dei progetti del mio programma elettorale, sul quale la popolazione è stata tanto informata… da preferirlo al loro. Dagli esponenti di Azione, ricevo invece una critica per il fatto di non aver voluto convocare un tavolo politico, nel quale avrebbero voluto «…proporre la nostra soluzione relativamente allo spostamento del terminal bus – scrivono – ovviamente ad oggi ci é stato negato». No, a negarlo sono stati i cittadini, scegliendo con il loro voto la nostra proposta. Rasenta poi lo spettacolo d’arte varia, la sequela di ‘motivazioni’ dell’interrogazione del consigliere Ugo Giuliani il quale, tra le altre amenità, sostiene che per l’inquinamento provocato dal nuovo terminal, c’è chi è costretto a vivere senza aprire le finestre e che bambini e ragazzi potrebbero subire danni a livello polmonare e respiratorio. Sarebbe interessante conoscere le ragioni profonde, per le quali il consigliere Giuliani pretenda oggi una tutela della salute dei cittadini della zona di Porta Macelli, mentre nulla abbia detto in difesa di quelli a ridosso di viale Verna, nei quattordici anni vissuti, ma più ancora mi incuriosisce il percorso logico – ambientale che lo porta a considerare a rischio a porta Macelli, gli stessi ragazzi che prendevano gli stessi autobus lungo viale Verna. Ciò senza contare gli abitanti di Colle Maralto che hanno vissuto gli ultimi 10 anni sotto l’assedio costante di circa 20 pullman. Prima di presentare un’interrogazione al Sindaco, Ugo Giuliani vada a interrogare i residenti di porta Macelli, scoprirà due cose: quanto sia utile questa ‘rivoluzione’ e quanto sia inutile la sua preoccupazione per la ‘pubblica incolumità’, che proprio grazie a questo spostamento del terminal, è garantita a tutti i livelli. L’unica vera certezza politica, che trasuda da questa nuova, inutile, polemica, è che l’opposizione atriana, dopo aver perso tutti i treni passati negli ultimi sedici anni, ha deciso di attaccarsi… al tram”. Così il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, replica alle polemiche sollevate sullo spostamento del terminal bus della TUA.




L’importanza delle Pinete litoranee per le città costiere. A cento anni dalla creazione della pineta di Pineto, le pinete e in generale i pini diffusi nelle città della costa sembrano aver perduto l’antica considerazione.

 

 

Pescara, 25 ottobre 2024 –Nella sala consiliare del Comune di Pescara, sabato 26 ottobre, dalle 16:00 alle 18:30, docenti ed esperti di botanica, climatologia, urbanistica, gestione di riserve naturali e turismo dibatteranno dei benefici che le pinete, ma anche i pini diffusi in viali e parchi, recano alle città litoranee, con particolare riferimento alla conurbazione lungo la costa abruzzese che va da Francavilla al Mare a Silvi, in cui la Riserva naturale Pineta dannunziana di Pescara è il residuo più rilevante delle pinete litoranee storicamente documentate.

Introdotti da Elio Torlontano, coordinatore del Club di territorio di Pescara del Touring Club Italiano, interverranno: Antonio Bini, già dirigente della Regione Abruzzo e storico del Turismo; Adriano De Acentiis, direttore della Riserva naturala Calanchi di Atri e autore di La pineta secolare; Piero di Carlo, docente di Fisica dell’atmosfera e Climatologia all’Università D’Annunzio; Anna Rita Frattaroli, docente di Botanica ambientale e applicata all’Università dell’Aquila; Pietro Rovigatti, docente di Urbanistica all’Università D’Annunzio. Condurrà il giornalista Umberto Braccili. Il sindaco di Pescara Carlo Masci porterà i saluti della città.




I DISTINTO IN CONCERTO AD ATRI: ANTEPRIMA DEL LORO PRIMO ALBUM

TERAMO. Sabato 26 ottobre il Teatro Comunale di Atri ospiterà il concerto dei Distinto. La band, alla sua prima uscita pubblica, è composta da Claudio Boffa (voce e chitarra), Marcello Malatesta (piano e tastiere), Rino Di Egidio (sax), Adamo Troiani (voce e chitarra solista), Glauco Di Sabatino (batteria) e Sandro D’Antonio (basso). Tra i componenti della band c’è chi può vantare collaborazioni con big del calibro di Ennio Morricone, Fabio Concato, Mario Biondi, Roberto Vecchioni, Pierangelo Bertoli e Vinny e Carmine Appice.
Con il concerto di Atri i Distinto presenteranno live il loro primo album composto da dodici brani inediti.
I sei musicisti hanno realizzato il progetto miscelando le sonorità rock con influenze di pop/fusion ed evocando suggestioni che richiamano scenari tra Occidente e Oriente. Esecuzioni originali con un proprio carattere molto riconoscibile che attingono alla lunga esperienza di ciascuno, ma che si fondono per dare vita ad un nuovo groove originale quanto poliedrico.
La serata avrà anche uno scopo solidale. La band ha infatti deciso di destinare parte dell’incasso del concerto all’AIL Teramo “Graziano Petrini” (Sezione provinciale dell’Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma). Per questa ragione la serata prevede, alle 17, anche una tavola rotonda con medici sui progetti realizzati dall’AIL Teramo in favore del Reparto di Ematologia dell’Ospedale Mazzini. La serata comprende un doppio concerto: il primo si terrà alle 18 e il secondo alle 21. Questo per consentire agli spettatori di scegliere l’orario che preferiscono (il costo del biglietto è di 20 euro, per le prenotazioni è possibile telefonare al 3478325434 oppure si può acquistare il biglietto online su eventi Eventbrite).
“Questo concerto è per noi un momento di grandissima gioia – dichiara Claudio Boffa, frontman del gruppo e presidente onorario dell’AIL Teramo – e siamo veramente felici di poter presentare il nostro primo album con una esibizione live. Con questo concerto prende avvio un cammino artistico per noi entusiasmante che porteremo avanti con amicizia e passione e nel quale metteremo tanto cuore e il massimo impegno. La musica offre straordinarie occasioni di vicinanza e di condivisione ed è per questo che siamo orgogliosi di destinare parte del ricavato all’AIL Teramo. Non dobbiamo mai dimenticare chi soffre e chi sta affrontando un cammino di cura. Siamo parte di una collettività cui sentiamo di appartenere in ogni senso”.




Il Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden” di Napoli, Generale di Corpo D’Armata Marco MINICUCCI, nel pomeriggio di ieri, ha visitato il Comando Provinciale Carabinieri di Teramo presso la Caserma “Car. M.O.V.M. alla memoria Raffaele Porrani”.

L’alto Ufficiale, alle cui dipendenze vi sono le Legioni Carabinieri “Abruzzo e Molise”, “Basilicata”, “Campania” e “Puglia”, è stato ricevuto dal Colonnello Pasquale Saccone ed ha incontrato una rappresentanza di tutti i reparti dell’Arma che operano nella provincia, inclusi i reparti speciali, il personale in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali. Il Comandante Interregionale ha espresso il suo compiacimento per l’attività svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Teramo e per i consolidati rapporti intercorrenti tra l’Arma e le altre Istituzioni e i cittadini, soffermandosi sull’importante funzione espletata nella costante opera di prevenzione e di presidio del territorio, posta in essere secondo la tradizione. Dopo la riunione con gli Ufficiali (durante la quale sono state esaminate e discusse le caratteristiche del territorio teramano e le sue peculiarità, con particolare riferimento allo strumento operativo messo in campo dall’Arma), l’Alto Ufficiale ha avuto un incontro con il Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri Mons. Lorenzo LEUZZI, il Prefetto, Dott. Fabrizio STELO, il Procuratore della Repubblica, Dott. Ettore PICARDI, e i vertici delle altre Forze di Polizia, che gli hanno dato atto dell’impegno costante e prezioso dei Carabinieri sul territorio.




XXXII Premio Nazionale Paolo Borsellino: domani la cerimonia di premiazione, ore 10, al Teatro comunale dell’Aquila


Inizierà domani, alle ore 10, nel ridotto del Teatro comunale dell’Aquila, la cerimonia di
premiazione della 32esima edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino
Saranno premiati:
VITTORIO PISANI – capo della Polizia
LUDOVICO VACCARO – procuratore capo di Foggia;
MARCELLO VIOLA – procuratore di Milano;
DANIELA DI MAGGIO – mamma di Giogiò Cutolo, musicista ucciso a Napoli;
ALESSANDRA ACCARDO – poliziotta testimone anti-violenza
FRANCESCA FAGNANI – giornalista
GIOVANNI PINTO – giornalista
TONI MIRA – giornalista
ENRICO FONTANA – giornalista
Per l’impegno sociale saranno premiati RURABILANDIA e la banda RULLI FRULLI;
Per la fotografia sarà premiato TONY GENTILE, autore della foto che ritrae insieme i giudici
Falcone e Borsellino, divenuta icona storica.
Per la Memoria saranno premiati:
NICOLA CATANESE – caposcorta di Paolo Borsellino (a lui il premio intitolato all’avvocato
Giandonato Morra)
DARIO FALVO – agente di scorta di Giovanni Falcone, Dario Falvo.




Due moscianesi tra i vincitori della XXII Edizione del Premio Letterario Internazionale «Lago Gerundo» 2024.

Due studiosi moscianesi, Duilio Shu e Antonello Ciabattoni, sono i vincitori del Premio Manoscritti storici (Sezione Saggistica) della XXII Edizione del Premio Letterario Internazionale «Lago Gerundo» 2024, Città di Paullo (Mi), con il seguente testo in concorso: Un grande moscianese del passato: il notaio Anzellotti di Mosciano (XIV-XV secc.), attraverso i manoscritti dello storico Nicola Sorricchio di Atri, Mosciano Sant’Angelo 2023.

La presentazione del libro è della prof.ssa Rossana Torlontano dell’Università degli Studi «G. d’Annunzio» di Chieti-Pescara, la quale ha promosso e curato, in qualità di coordinatrice scientifica, l’Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani, ovvero la riproduzione e la consultazione digitale in rete dell’intera raccolta dei manoscritti di Nicola Sorricchio (1710-1785), e ha fermamente creduto nel progetto editoriale dell’opera in questione. La pubblicazione è stata promossa dall’Associazione «Città Aperta», presieduta dal prof. arch. Josè Maiorani.

Il volume è stato presentato il 1° luglio 2023 a Mosciano Sant’Angelo, successivamente il 28 ottobre 2023 ad Atri, il 30 dicembre 2023 a Giulianova, l’11 aprile 2024 a Teramo e il 22 aprile 2024 all’Università di Chieti (Facoltà di Lettere e dei Beni culturali) nell’ambito di un seminario di Storia medievale, sulle fonti di prima e seconda mano.

Gli avvenimenti storici, desunti da una cronaca redatta dal notaio-cronista Anzellotti de Musciano (XIV-XV secc.) e narrati in dieci frammenti, si svolgono nell’arco di 36 anni: dalla morte del primo duca d’Atri, Andrea Matteo I d’Acquaviva, ucciso nel 1407 in una congiura ordita dalla famiglia Melatino di Teramo, alla riconquista di San Flaviano (Giulianova) nel 1443 da parte di Giosia Acquaviva.

Il libro, accuratissimo dal punto di vista storico-linguistico e secondo una prospettiva prettamente storica, contiene numerose novità, come ad esempio l’assedio di Musiano del 1415 da parte di Conte da Carrara, vicerè d’Abruzzo; l’eclissi totale di Sole del 1431; la scoperta del luogo e della data della tragica fine di Andrea Matteo II Acquaviva, figlio di Pier Bonifacio, o l’abile strategia di quest’ultimo, che, relegato al solo ruolo di vendicatore del padre Andrea Matteo I, si rivelerà protagonista, anche se per un breve periodo di tempo, desideroso di riaffermare il prestigio e il potere della signoria acquaviviana. Inoltre il libro ha l’inconfutabile merito di aver sottratto all’oblìo il primo storico di Mosciano e soprattutto «Un grande moscianese del passato».




Giulianova. Incontro: “Sulle tracce dei Santi Flaviano Antonio e Pietro. Un percorso tra arte e spiritualità” a cura di Marialuisa De Santis

Mercoledì 30 ottobre alle ore 21.00 nella cripta di San Flaviano ci sarà l’incontro organizzato dalla parrocchia di San Flaviano dal tema “Sulle tracce dei Santi Flaviano Antonio e Pietro. Un percorso tra arte e spiritualità” a cura di Marialuisa De Santis che attraverso la lettura iconografica delle immagini di questi tre importanti Santi, cercherà di delinearne il più profondo significato.




Intitolazione della Caserma della Guardia di Finanza di Giulianova al Maggiore Giuseppe Meloni, Medaglia di Bronzo al Valor militare. Partecipa alla cerimonia il sindaco Jwan Costantini.

Si è tenuta questa mattina, alla presenza del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo e delle massime autorità militari, la cerimonia di intitolazione della Caserma della Guardia di Finanza di Giulianova al Maggiore Giuseppe Meloni, decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor militare per la condotta eroica tenuta nel luglio 1915, durante il Primo Conflitto Mondiale.
Ha impartito la benedizione della lapide il parroco di San Flaviano don Enzo Manes.




DESENZANO, I 90 ANNI DEL RECORD MONDIALE DI AGELLO E L’INCONTRO A VILLA BRUNATI. All’Idroscalo la commemorazione del primato d’alta velocità aerea e a sera la presentazione del libro

23 ottobre 2024

di Goffredo Palmerini

DESENZANO DEL GARDA – Per me che scrivo Desenzano è stato sempre un luogo d’elezione e di custodia
degli affetti. Bellissima città, può essere considerata la capitale del Garda. Non solo per la sua dimensione –
ha oltre 29mila abitanti – ma per l’abbondanza delle meraviglie che offre, per la qualità delle iniziative culturali
che vi si svolgono tutto l’anno, per l’eccellenza della ricettività turistica e dei servizi d’accoglienza offerti ai
visitatori. Il centro storico della città è libero dal traffico veicolare. Curatissimo il verde, Desenzano è un vero
giardino colorato di piante e fiori, di scorci intriganti, di piazzette e viuzze, d’angoli suggestivi, dispiegati
nell’ampio arco del Lungolago che dalla frazione di Rivoltella si stende per 6 km fino al Lido di Lonato. Al
centro il porto, dove i traghetti partono e attraccano facendo la spola con le località più frequentate del Garda.
Un magnifico percorso pedonale consente d’ammirare, quasi camminando sull’acqua, il gioco delle onde tra i
massi della riva, mentre dalle panchine del Lungolago s’apprezzano i cangianti colori dei monti e dei colli, che
staccano con il profondo blu delle acque. Cuore del centro storico è Piazza Malvezzi, con i suoi caratteristici
portici e al centro la stele con Sant’Angela Merici, religiosa che qui nacque nel 1474, fondatrice della
congregazione delle Orsoline e protettrice della città.
Fa da quinta alla piazza il Duomo. Dedicato a S. Maria di Magdala, costruito a fine Cinquecento e aperto al
culto nel 1611, custodisce preziosi affreschi di Andrea Celesti ed un’Ultima Cena di Gian Battista Tiepolo.
S’inerpicano dal centro storico diverse stradine per raggiungere l’abitato disposto più in alto, quasi a teatro
romano. Fin sulla sommità, dove s’erge il Castello a quattro torri angolari, risalente all’XI secolo. Forse
edificato su un antico castrum romano, strategico per la sua posizione e possanza, è stato pregevolmente
restaurato dal Comune ed ora ospita mostre e concerti. Poco distanti dal Castello i resti d’una magnifica Villa
romana, edificata in diverse epoche tra il I secolo a.C. e il IV d.C. Vi si possono ammirare magnifici mosaici,
un triclinium, un viridarium con tracce di pittura murale e diversi ambienti di servizio. Un Antiquarium espone i
reperti provenienti dall’area di scavo.
Nelle vicinanze il Museo Civico Archeologico, realizzato in una chiesa dismessa, espone materiali dell’età
del Bronzo, reperiti da insediamenti a palafitte nell’area del Garda. Unico è l’aratro in legno di quercia risalente
al 2000 a.C., l’esemplare più antico, finora, nella storia dell’archeologia. C’è poi, nella piazza antistante il
porticciolo, il monumento bronzeo all’Alta Velocità che ricorda i piloti del famoso Reparto che aveva base
all’Idroscalo di Desenzano. Tra essi Francesco Agello, l’aviatore dell’Aeronautica militare due volte vincitore
del titolo mondiale di velocità, nel 1933 e ’34, proprio sul lago di Garda. A Desenzano, negli anni Trenta del
secolo scorso, si formarono infatti i piloti del Reparto Alta Velocità che conquistarono con i loro idrovolanti
Macchi Castoldi MC 72 ben tre vittorie mondiali di velocità aerea, rompendo infine il muro dei 700 km orari. E
proprio oggi, il 23 ottobre di 90 anni fa, il maresciallo Francesco Agello conquistava il record mondiale con il
suo idrovolante MC 72, raggiungendo la velocità di 709,209 km orari, un primato rimasto imbattuto fino ad
oggi.
Trovandomi a Desenzano ho avuto la lieta opportunità d’assistere alla cerimonia che commemorava
l’importante ricorrenza dei 90 anni della conquista del primato di Francesco Agello, ottenuta nel primo
pomeriggio del 23 ottobre 1934 volando sul lago di Garda, Dopo il saluto della Municipalità di Desenzano,
portato dall’assessore Stefania Lorenzoni, il Colonnello Luca Giuseppe Vitaliti, comandante del 6° Stormo
dell'Aeronautica Militare di stanza all'aeroporto di Ghedi, con chiari e puntuali riferimenti ha richiamato quella
straordinaria pagina per l’aviazione militare italiana, il valore dei piloti del Reparto Alta Velocità e l’impresa di
Francesco Agello. È stata una bella sobria celebrazione, senza enfasi retoriche, che la pioggia non è riuscita
a guastare. Dopo l’alzabandiera all’ingresso dell’Idroscalo, con il tricolore issato sulla stele voluta da Gabriele
D’Annunzio, e la corona d’alloro deposta all’adiacente monumento ai caduti, le autorità civili e militari e il
numeroso pubblico sono confluiti nell’hangar splendidamente trasformato a Museo, custodia e memoria di

quelle eccezionali imprese aviatorie, con reperti, pannelli esplicativi, gigantografie ed immagini fotografiche di
quel tempo. Ma anche con due aerei d’epoca del Reparto Alta Velocità e con la perfetta riproduzione del
Macchi Castoldi MC 72 con il quale il maresciallo Francesco Agello conquistò il primato mondiale di
velocità, cui seguì il conferimento del grado di capitano a merito dell’impresa. C’erano oggi parenti e familiari
del pilota, emozionati, e c’era soprattutto una nutrita scolaresca con la quale, assai singolarmente, il Col.
Vitaliti si è intrattenuto molto, ascoltando e rispondendo a tutte le domande dei ragazzi, spiegando loro tutte le
meraviglie e la bellezza del volo aereo.
Nella serata, dalle ore 18, si è tenuto nella splendida Villa Brunati, sede della Biblioteca civica di Desenzano,
l’incontro con chi qui scrive, con la presentazione del suo volume “Ti racconto così” (One Group Edizioni).
L’evento, programmato nell’ambito della stagione di incontri “Parole tra noi” della rete bibliotecaria bresciana e
cremonese, è stato coordinato dal direttore della Biblioteca Giorgio Penazzi, che ha rivolto all’autore alcune
domande sugli argomenti trattati nel libro. In apertura il saluto del sindaco di Desenzano, Guido Malinverno,
che ha raccontato come l’idea dell’invito fosse nata già un anno fa alla Festa della Repubblica a Rivoltella,
quando aveva conosciuto Palmerini, presente a quell’evento. Dello scrittore gli era subito parsa evidente e
cospicua l’attenzione verso l’emigrazione italiana e l’attività pubblicistica sulla stampa italiana nel mondo.
Interessi rinvenuti nei suoi articoli e nelle recensioni dei suoi libri abbondantemente presenti sul web.
Dell’autore il sindaco Malinverno ha sottolineato la lunga esperienza di amministratore e vicesindaco a
L’Aquila. Presenti all’incontro anche il presidente del Consiglio comunale, Paolo Abate, e i consiglieri
comunali Bernardo Comini e Andrea Palmerini. Un folto pubblico ha riempito la sala, attento a seguire la
conversazione dello scrittore e giornalista internazionale stimolata dagli spunti di lettura sottolineati dal
direttore Penazzi, riguardanti la stampa italiana nel mondo, l’attenzione verso l’Italia da parte degli oriundi
delle varie generazioni dell’emigrazione. Inoltre come fosse nata nell’autore la sensibilità verso il fenomeno
migratorio italiano e la sua notevole competenza sul tema. Infine la sua conoscenza e profonda amicizia con il
drammaturgo italoamericano Mario Fratti, tra gli autori di teatro più fecondi e famosi nel mondo.
Palmerini ha spaziato ampiamente su tali questioni, illustrando i tratti essenziali dell’emigrazione italiana,
come una delle più grandi diaspore della storia dell’umanità che in poco più di un secolo vide partire quasi 30
milioni d’italiani lungo le rotte migratorie del nord e sud America, nel continente europeo, in Australia e in
Africa e, nei tempi più recenti, anche nel vicino ed estremo Oriente. Ha quindi parlato di come nei suoi articoli
sulla stampa italiana all’estero racconti la più bella Italia, nelle sue meraviglie e bellezze, nelle sue singolarità,
nelle tradizioni secolari presenti in quello scrigno di cultura qual è la semisconosciuta provincia italiana.
Questa inimmaginabile ricchezza culturale intriga i lettori all’estero, quegli 80 milioni di oriundi italiani, che
costituiscono un’altra Italiapiù grande di quella dentro i confini, che noi abbiamo il dovere morale di conoscere
meglio nelle loro storie, nei loro successi, nell’amore che hanno verso la terra d’origine, nel prestigio
conquistato e nell’onore che rendono all’Italia in ogni angolo del mondo. Un’ora e mezza di emozioni e di
“rivelazioni”, nel racconto dei viaggi e delle visite alle nostre comunità all’estero.
In chiusura l’espressione del desiderio, da parte del sindaco Malinverno, degli amministratori presenti e del
direttore Penazzi di riprogrammare l’anno venturo un nuovo evento. Il tempo uggioso non ha consentito di
apprezzare pienamente la bellezza di Villa Brunati, meravigliosa dimora affacciata sul lago, dove magnifiche
stagioni culturali la civica amministrazione promuove nel corso dell’anno. Villa Brunati fu edificata alla fine del
Cinquecento mons. Giacomo Roveglio come luogo di villeggiatura sulla preesistente costruzione di epoca
medioevale. Ristrutturata con il rialzo del salone delle feste nel 1730 da Francesco Liviano Roveglio, nel
1859, dopo la battaglia di Solferino e San Martino, ospitò Vittorio Emanuele II e il suo Stato Maggiore.
Acquistata dai Brunati nel 1868, venne restaurata e affrescata negli anni 1878-1886 dall'architetto bresciano
Antonio Tagliaferri. A partire dal 1932 ha subito diversi passaggi di proprietà, ospitando tra l'altro una
comunità francescana, fino all'acquisto nel 1981 da parte del Comune di Desenzano del Garda. Con l’attento
restauro, progettato e diretto dagli architetti Ilaria e Valentino Volta dal 2005 al 2007, la Villa è stata destinata
a Biblioteca civica e a luogo di significativi eventi culturali nel corso dell’anno.