Giulianova. Continua la raccolta alimentare straordinaria “La Spesa Sospesa” rivolta alle famiglie in difficoltà

L’Assessore alle Politiche Sociali Lidia Albani ricorda che i cittadini
possono continuare a contribuire alla donazione di generi alimentari alle
famiglie in difficoltà economica, attraverso la raccolta alimentare
straordinaria dell’iniziativa solidale “La Spesa Sospesa”.

I prodotti di prima necessità, acquistati e lasciati in carico nei punti
vendita convenzionati con il Comune di Giulianova a disposizione dei
volontari della Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e
dell’Associazione “Il Dono di Maria” che si occuperanno della preparazione
dei pacchi alimentari, verranno consegnati direttamente a domicilio.

Per inoltrare la richiesta dei pacchi alimentari sono disponibili sul
portale web dell’Ente (https://www.comune.giulianova.te.it/pagina0_home-pag
e.html), l’avviso ed il modulo da compilare.




DALLA VALMAR PRODOTTE MASCHERINE VALIDATE DALL’UNIVERSITA’ DI TERAMO. DONATE LE PRIME CINQUECENTO

foto laterale mascherina su fondo nero

Per sostenere la propria comunità la Valmar Tessile Intelligente – impresa tessile
italiana con sede a Montorio al Vomano – ha sviluppato un prototipo innovativo di
mascherina non sanitaria lavabile e riutilizzabile, destinata all’uso civile. Considerata
l’importanza nell’uso di questo prodotto, la Valmar ha deciso di rivolgersi ancora una
volta all’Università di Teramo per avere un supporto tecnico a sostegno
dell’iniziativa. E’ stato il Prof. Fulvio Marsilio, virologo dell’Unità di Ricerca in
Malattie Infettive degli Animali della Facoltà di Medicina Veterinaria, a seguire le
fasi di studio e realizzazione delle mascherine.
La prima produzione di 600 mascherine è stata oggetto di donazione: 100 al Club
Lions Teramo e 500 al Comune di Montorio al Vomano.
Ancora una volta, dalla collaborazione tra Valmar e Università di Teramo nascono
prodotti destinati per soddisfare le esigenze dei cittadini.
La Valmar Tessile Intelligente dal 1996 si dedica allo sviluppo di soluzioni
innovative e funzionali per la conservazione dei prodotti alimentari primari e di uso
quotidiano nella vita domestica. I prodotti lanciati da Valmar sono stati studiati per
migliorare la conservazione naturale degli alimenti, contribuendo sia alla riduzione
dello spreco alimentare, sia alla tutela del risparmio e dell’ambiente.
Nel 2004 avviene la prima collaborazione con l’Università di Teramo attraverso
una ricerca svolta nei laboratori del Dipartimento di Scienze degli Alimenti, che ha
portato alla validazione del Sacchetto Conservapane. In questa fase l’azienda ha
collaborato con il Prof. Dino Mastrocola, ora Rettore dell’Ateneo, e con il Prof.
Antonello Paparella, ordinario di Microbiologia alimentare e ospite fisso nel
programma televisivo Geo.




Giulianova. 1905, lo scandalo della saccarina nelle gassose della ditta Paolini

GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 41.
di Sandro Galantini*
Nel 1906 Giulianova, suo malgrado, giunse alla ribalta nazionale per un episodio la cui portata nemmeno Leopoldo Paolini, che ne fu il primo protagonista, poteva immaginare.
Tutto prese avvio il 13 novembre 1905.
In quel giorno il brigadiere Giuseppe Mastroserio della Guardia di Finanza di Teramo, agli ordini del tenente Cesare Alinei, effettuò un controllo a Giulianova, nello stabilimento di gassose di Lepoldo Paolini. Da Ascoli Piceno era infatti partita una segnalazione relativa ad un quantitativo di saccarina che, formalmente destinato ad una donna giuliese, era stato in realtà consegnato al figlio di Leopoldo Paolini, Luigi, fabbricante di liquori.
Nato nel 1840 da Pasquale e Maria Garbuglia, Leopoldo Paolini, che commerciava anche in vini, era un imprenditore assai noto e stimato in città. Non solo nel 1888 aveva fatto parte, insieme con Francesco Ciafardoni, Domenico Trifoni ed altri, del Comitato promotore per la creazione di una Cantina sociale a Giulianova, ma era stato anche sindaco effettivo della locale Banca mutua popolare.
In effetti gli accertamenti avevano evidenziato presenza di saccarina in alcune bottiglie di gassosa. Per cui, a nulla valendo la giustificazione che non erano destinate al commercio bensì ad uso personale e che la saccarina gli era stata prescritta dal medico per ragioni di salute, Paolini era stato sanzionato non solo per l’adulterazione del prodotto ma anche e soprattutto, violando le leggi doganali, per contrabbando.
Poco tempo dopo quel verbale però il brigadiere Mastroserio era stato trasferito ad Ascoli e il tenente Alinei a Vieste, a comandare la locale tenenza.
Da quel che si vociferava, a volere l’allontanamento dei due era stato, d’intesa con l’intendente di Finanza di Teramo Italo Savoldelli Pedrocchi, addirittura il suzzarese Federico Barbieri, potentissimo direttore capo al ministero delle Finanze della 6^ Divisione, quella riguardante proprio il personale delle fiamme gialle.
Paolini, infatti, era cognato di una figlia di Barbieri e quest’ultimo spesso soggiornava nella stagione dei bagni in una casa dell’imprenditore giuliese, con il quale ovviamente i rapporti erano costanti e di grande cordialità.
Scoppiava così un vero e proprio “caso”. Dopo il giornale politico pisano “L’Elettrico”, che ne aveva fatto oggetto di sapidi commenti, era sceso in campo il deputato calabrese Bruno Larizza. Il quale dopo aver tenuto a Napoli, il 13 maggio 1906, un infuocato comizio a difesa della Guardia di Finanza, nella tornata parlamentare del 22 giugno seguente presentava un’interrogazione, rivolta al ministro delle Finanze Fausto Massimini da poco insediatosi, per conoscere i provvedimenti adottati o da prendere «circa il contrabbando di saccarina da anni tollerato a Giulianova».
Tuttavia l’inchiesta avviata da una apposita Commissione dopo l’interrogazione del parlamentare non aveva evidenziato pressioni da parte del Barbieri, che anzi pare fosse all’oscuro dell’episodio. E, come accertato, si doveva ad una normale rotazione degli incarichi, benché malauguratamente disposta proprio dopo il verbale a Paolini, il traferimento in Puglia del tenente Alinei.
Diverso invece il caso del brigadiere Mastroserio. Per lui l’intendente Savoldelli Pedrocchi aveva disposto il trasferimento trattandosi di sottufficiale ormai inviso nell’ambiente a causa del suo eccessivo zelo.
Per cui la Commissione, mettendo fine al “caso”, aveva rilevato con «sicura coscienza» che non v’era alcuna ragione per supporre che i trasferimenti fossero stati «ispirati da un motivo diverso» o per «illecite intromissioni».
*Storico e Giornalista



Visita del Sindaco Costantini all’Ospedale di Giulianova col il medico della task force Covid della Asl di Teramo Calafiore

Visita del Sindaco Costantini all’Ospedale di Giulianova col il medico della task force Covid della Asl di Teramo Calafiore

Questa mattina il Sindaco Jwan Costantini ha fatto visita all’Ospedale di Giulianova “Maria SS dello Splendore”, accompagnato dal Presidente del Consiglio Paolo Vasanella, dal dottor Paolo Calafiore della task force di medici della Asl di Teramo per l’emergenza Covid-19 e dal responsabile del Pronto Soccorso ed OBI Carmine Galiè.

Con l’occasione il primo cittadino si è interfacciato con i primari ed i responsabili dei vari reparti, per tracciare un quadro specifico sull’attuale situazione dei ricoveri e studiare un percorso alternativo che garantisca la tutela dei degenti non sospetti Covid.

“Con i primari ed il dottor Calafiore della task force della Asl si è pensato di strutturare i ricoveri secondo due percorsi differenti – dichiara il Sindaco Jwan Costantini – uno per pazienti sospetti Covid e l’altro per coloro che hanno necessità di ricoverarsi per altre patologie. Tutto questo per evitare qualsiasi tipo di contatto e scongiurare ogni possibilità di contagio. Ribadiamo quindi che il nostro ospedale continua a garantire i servizi sanitari e coloro che ne hanno bisogno possono usufruirne, in totale sicurezza”.




Torricella Sicura. Carabinieri: arrestate 3 persone per furto

TORRICELLA SICURA (TE): Rubano nell’appartamento di un anziano, arrestate tre persone.
A seguito di una complessa ed approfondita attività d’indagine, svolta in perfetta sinergia dai
Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Teramo e da quelli di Torricella Sicura, in
data odierna è stata eseguita un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa
dal G.I.P. presso il Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo,
per il reato di furto aggravato in concorso. Le persone arrestate sono tre italiani, un uomo di
27enne e due donne di 54 e 24 anni, residenti a Vasto (CH) e Cappelle sul Tavo (PE), tutti e tre
gravati da numerosi e recenti precedenti, anche specifici, sui quali i Carabinieri, pur nelle difficoltà
del periodo che stiamo vivendo, contrassegnato dalla diffusione pandemica del virus Covid-19,
hanno raccolto, in breve tempo, gravi indizi di colpevolezza, poi sottoposti al vaglio dell’Autorità
Giudiziaria.
Il furto in appartamento ai danni di un uomo 80enne di Torricella Sicura è avvenuto il 21 febbraio
2020, quando una donna, presentatasi presso l’abitazione dell’anziano come medico della ASL
riusciva a convincere l’anziano a farla accedere nell’appartamento, con la scusa di dover procedere
ad una visita medica domiciliare finalizzata alla concessione di una pensione di invalidità da parte
dell’INPS. In questo modo la donna distraeva la vittima e consentiva ai complici di introdursi
furtivamente nell’appartamento ed impossessarsi di una carta postamat e del relativo codice pin,
mentre la sedicente dottoressa, durante la finta visita, sfilava con destrezza dagli abiti dell’anziano la
somma in contanti di 200 euro. Solo il giorno successivo la vittima si accorgeva dell’avvenuto
furto e si rivolgeva con fiducia ai Carabinieri di Torricella Sicura (TE).
Nell’immediatezza dei fatti i Carabinieri avviavano le indagini riuscendo – attraverso l’escussione
di testimoni, l’analisi delle telecamere di sorveglianza del Comune di Torricella Sicura e la
ricostruzione dei movimenti dei sospettati – a stabilire l’esatta dinamica del furto ed identificarne i
responsabili, tutti pluri-censurati, segnalati all’Autorità Giudiziaria per furto in abitazione
aggravato in concorso.
Sulla scorta dell’attività svolta, il P.M. richiedeva idonea misura cautelare detentiva in carcere, che
veniva accolta dal Gip di Teramo. Gli arrestati sono stati ristretti nelle case circondariali di Chieti e Vasto




Giulianova. Marialuisa De Santis: 7 su 7, un artista al giorno, Emiliano Alfonsi

Mai avrei immaginato, dati i miei interessi di contemporaneista, di rimanere tanto affascinata da un artista che, forse un po’ impropriamente, è stato definito autore di nuove icone ( nel senso ovvio che le icone sono lontane dal mio campo di studi).

Io definirei invece Emiliano Alfonsi (Roma 1980) un cercatore di bellezza che, attraverso antiche tecniche pittoriche, cerca di fare prigioniere e fermare sulle sue tavole grazia, meraviglia ed armonia.

Qui mi piace che siano gli artisti stessi a parlare della loro arte, purtroppo però Alfonsi non riesce a mandarmi a breve delle sue riflessioni e sono costretta ad adoperare una parte del testo che io ho scritto per lui qualche anno fa.

Gabriel di Emiliano Alfonsi

Al di là di tante parole la sua “tensione” verso la bellezza è comunque palpabile nelle immagini, fatevi rapire da queste. Prima del mio testo però mi piace riportare almeno una frase di Alfonsi che illumina su come la passione per l’arte sia totalizzante per chi la pratica e su come costituisca per loro un valore forte in una società che di valori forti ne ha davvero ben pochi.

mi addormento e finalmente apro gli occhi …

mi ascolto, scivolo sulla linea orizzontale della luce

ed inizia così il cammino di quella meravigliosa esperienza

chiamata pittura alla ricerca dell’Archetipo e della Bellezza Universale

Giustizia di Emiliano Alfonsi

 

Emiliano Alfonsi: l’enigma della bellezza

… I termini del suo lavoro potrebbero essere ricondotti ad una scelta di colori mai determinata dalla luce naturale, ad immagini dipinte con sapienza antica e alle lignee forme geometriche che tali immagini incorniciano. Eppure detto ciò dell’arte di Emiliano Alfonsi sembra rimanere fuori quasi tutto e certamente l’essenziale, forse perché parlare della bellezza non è mai facile.

Lo stesso Baudelaire si chiedeva: Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall’abisso, Bellezza?

Certamente si tratta di una bellezza epifanica, quella dipinta da Alfonsi, una bellezza che improvvisa si apre al nostro sguardo non più abituato alla perfezione delle forme ma che solo apparentemente trae origine dal cielo profondo; spesso un’ambiguità sottile rivela e apre indeterminatezze e contemporanee ambiguità.

Qualcuno ha accostato Alfonsi ai Preraffaelliti e lo ha dichiarato sensibile alle istanze poetiche dei Simbolisti mettendo in evidenza i raffinati accordi cromatici e l’attenzione ai segni nella narrazione mitico-religiosa delle sue opere. Ed è vero che Alfonsi accoglie queste istanze ma lo fa nella misura in cui l’accoglie tutta l’arte contemporanea aprendosi a ciò che non è strettamente o solamente “naturale”.

Le 7 gioie di Emiliano Alfonsi

Le sue figure così “vere” o meglio così verosimilmente dipinte, vivono e si fortificano di minuzie e sfumature ma è proprio il raffinato insistere sul dettaglio che le immerge in un tutto contemporaneo clima di attesa e le sposta dalla semplice apparenza sensibile ad un piano quasi metafisico.

Alfonsi dice di amare la tradizione artistica del basso medioevo e insieme, non sorprende, la pittura fiamminga. Della prima conserva il desiderio, davvero oggi assai raro,  di funzione didattica o meglio, potremmo dire più modernamente, di scelta comunicativa attraverso la riconoscibilità iconica.

Ma medievale è in un certo senso anche l’uso dei colori luminosi e intensi con una sovrabbondanza di  azzurri e dorati. L’azzurro è metafora di trascendenza, spiritualità, immaterialità e profondità infinita. L’oro, metallo incorruttibile e scintillante, è simbolo di luce eterna.

Dei fiamminghi Emiliano Alfonsi ammira la rappresentazione elegantissima e ricca, la densità di significati intellettuali e soprattutto, dal punto di vista tecnico, la capacità raffinata di stendere il colore per velature. Inutile dire che con la tecnica delle velature il pittore ottiene una quantità infinita di toni di colori avvicinandosi più agevolmente alla perfezione anelata ma questa tecnica è lunga e difficile, niente affatto basata sull’improvvisazione e la fretta.

Silentium di Emiliano Alfonsi

Alfonsi rivendica infatti non solo la capacità creativa e poetica del pittore ma anche quelle abilità  specifiche del disegno e del colore oggi troppo spesso tenute da parte. Eppure da quelle capacità, possedute intensamente, partì anche Picasso per sovvertire poi il linguaggio pittorico di tutto il Novecento.

Nordici sono sicuramente gli incarnati pallidi delle sue figure e la scelta di allungarne le forme aspirando all’idea di una bellezza ascetica che racconti di un perfetto equilibrio tra fisico e spirituale. Così ugualmente è ricercato come perfetto l’equilibrio tra la rappresentazione figurale e quella degli elementi del mondo vegetale e animale, sempre accordati sul piano delle significazioni mitologiche sentite dall’artista come costituenti del patrimonio fondante della nostra cultura.

Ma della bellezza è difficile parlare; e se Dostoevskij fa dire al principe Miskin la ormai citatissima frase “la bellezza salverà il mondo” è anche vero che a proposito di Agliaia esclama “ è difficile giudicare la bellezza; non mi ci sono ancora preparato. È un enigma.”.

Marialuisa De Santis

Direttrice del MAS-Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova e Critica d’Arte

 

 




Giulianova. La famiglia Acquaviva, i cavalli e la “corsa dei barbari”

GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 40.
di Sandro Galantini*
Come nel 1770 riconosceva Giamberardino Delfico, amministratore per conto del re dei beni dell’ormai estinto ceppo primigenio dei duchi d’Atri, la «razza di giumenta è stata antica della casa dei d’Atri Acquaviva» tanto che l’ultimo duca Rodolfo, nutrito della stessa passione degli avi, continuava ad allevare cavalli utilizzando gli spazi del giardino posto a valle del palazzo ducale di Giulianova, sin dal primo ‘500 ornato di piante di arance amare e in seguito di rare essenze floreali.
Motivo di prestigio in quanto univa status aristocratico e carattere guerriero, l’allevamento equino era stato praticato da Giulio Antonio, fondatore di Giulianova, ma più ancora da suo figlio Andrea Matteo III che dopo il 1481 aveva dato inizio ad una sistematica opera di miglioramento delle razze equine presenti nei domini pugliesi (dove si sarebbero affermati gli splendidi Murgese e Lipizzano) ma anche in quelli abruzzesi e a Caserta, feudo tenuto col titolo di conte.
Mecenate e letterato di vaglia, peritissimo nelle armi, straordinariamente versatile, Andrea Matteo III aveva persino scritto un’operetta, De equo, in cui dissertava sulla natura dei cavalli e sulle razze più adatte alla battaglia.
Il matrimonio celebrato nel 1498, per favorire il riallineamento con la corona spagnola, tra il figlio Giovanni Francesco e Dorotea Gonzaga dei conti di Sabbioneta, nipote della regina Isabella del Balzo, aveva messo in rapporto Andrea Matteo III con il marchese di Mantova Francesco II Gonzaga, considerato tra i migliori allevatori d’Europa di cavalli da tiro, da trasporto ma soprattutto da corsa e per tornei.
Non sorprende allora che, giocando astutamente le sue carte per assodare ancor di più i legami tra le due famiglie, il duca d’Atri e signore di Giulianova facesse dono al Gonzaga di alcuni suoi esemplari avvalendosi peraltro dei buoni uffici dell’atriano Giacomo Probi, dal 1496 segretario e stimatissimo consigliere del marchese di Mantova.
Era proprio il Probi a comunicare a Francesco II Gonzaga il 23 giugno 1518, seguendo di un mese o poco più un nuovo palio a Mantova in aggiunta alle tradizionali “corse dei barbari”, l’invio da parte di Andrea Matteo III, in dono, di quattro puledri. Si trattava, nello specifico, di un baio castano col marchio regale, di uno di cinque anni e di un altro chiaro. Il quarto era destinato a Federico, il giovane figlio del marchese di Mantova. Tuttavia i cavalli, avvertiva Giacomo Probi, stavano al momento a Giulianova e sarebbero giunti via terra essendo state avvistate lungo la costa adriatica «certe fuste di Turchi».
Il mondo equestre caro al duca d’Atri non può, a questo punto, che rimandare alla tradizionale “corsa dei barbari” che, al pari di Mantova e di altre realtà, si teneva a Giulianova in occasione dei festeggiamenti tributati alla Madonna dello Splendore. Culto, si sa, caro agli Acquaviva ed allo stesso Andrea Matteo III, tanto da disporre nel suo testamento del 4 novembre 1525 una somma di denaro a «benefitio de santa Maria delo Sbendore de Julia nova».
* Storico e Giornalista



Giulianova. Marialuisa De Santis: 7 su 7, un artista al giorno, Chiara Crescioli

Oggi vi propongo un’artista estremamente raffinata e colta, Chiara Crescioli che, nata e formatasi artisticamente a Firenze, attualmente vive e lavora a Fiesole.

Elementi della sua comunicazione artistica sono immagini simboliche e  archetipe  capaci di legare  in modo indissolubile il passato al presente creando situazioni magiche e atmosfere intense e struggenti.  Tanto si mescola nella sua pittura e tanto sollecita la nostra mente: così forme angeliche o aureolate, sospese nel nostro immaginario più spirituale ed immateriale  sono avvicinate a foglie, fiori , alberi fortemente radicati nella terra e nella quotidianità.

Le figure sono quasi sempre femminili e non si fatica di fronte all’accostamento con la natura a ricordare che la donna nell’antichità era spesso rappresentazione dei cicli stagionali legati al rinnovamento della vita. Di fronte al suo Eden ci prende la nostalgia di un mondo e di un equilibrio che non ci appartengono più.

Marialuisa De Santis*

Eden 2019, tecnica mista su tavola, cm 120×160

Della sua arte scrive Chiara Crescioli:

 

Rappresento ciò che rimane dopo l’osservazione, oltre lo sguardo; quello che è radicato nel mondo a cui appartengo alla mia terra e alla mia cultura. La pittura è per me un “linguaggio” dell’uomo, carico di potenza spirituale, esistenziale, culturale che dovrebbe essere riconosciuta come tale nella sua assoluta contemporaneità. Mi interessano segni e simboli che hanno accompagnato gli uomini nel tempo.

Étude macabre, Il Barbagianni del Diavolo 2019, olio su tavola, cm 16 x 13,5

Mi attraggono per qualche motivo, l’effimero del mondo della moda e la grande vanità che la circonda Gli sguardi senza tempo delle modelle che sfilano come residui di una post umanità, e per contro, mi affascinano soggetti sacri, ex-voto, totem zoomorfi e antropomorfi inseriti in tabernacoli, urne e reliquiari come custodi di storie, leggende, tradizioni e credenze popolari di un passato quasi impolverato e tralasciato, ma del quale sento profondamente il bisogno, come punto fermo da cui si può ripartire.

Arizona dream 2018, grafite e olio su tavola, cm 50 x 120

Il Barbagianni del Diavolo ad esempio, è il titolo di un’antica leggenda dell’Appennino tosco-emiliano.

È uno spunto di riflessione sul concetto di sacro. Non ha importanza tanto il racconto, quanto piuttosto quello che esso può suscitare nell’immaginario collettivo. Quanto in una storia si possa ritrovare un senso di appartenenza ad una terra e quanto sia stretto il legame che unisce uomini, animali e oggetti passando attraverso simboli di un mondo lontano ma che comunque in qualche modo continua a far parte dell’uomo e che troppo spesso è dimenticato o utilizzato in maniera confusa o addirittura sbagliata. Certe immagini stanno lì, fisse e immobili dentro di noi e aspettano soltanto un soffio che possa farle riemergere. Mi chiedo perché si conserva la reliquia di un santo, o il primo dentino che cade. Qual è il potere di simili oggetti. E che cos’è che tocca nell’intimo l’animo umano? Quanto incide la sfera religiosa? E quanto questa si mescola a superstizione e magia e appunto alla leggenda, e allo stretto legame con la terra? E quanto c’è di reale nel simbolo stesso.

Cacciatori smarriti 2019, tecnica mista su tavola, cm 23 x 20

Le misure dei miei lavori variano spesso dal grande al piccolo e sono andate in certi momenti, sempre più riducendosi nella ricerca di un dialogo più intimo, e nell’idea di una qualche dimensione sostenibile dell’arte e per trasportare l’osservatore in una dimensione intima dove non servono urla ma soltanto silenzio per trovarsi e capire. Ogni piccolo lavoro cerca di essere “prezioso” come l’immagine di un santo nel portafoglio, o come la candela che si accende davanti alla foto di chi non c’è più o a una valigetta dei segreti che i bambini nascondono sotto terre o nella cavità di un albero.

*Direttrice del MAS-Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova e Critico d’Arte

 




“PercorriAmo Giulianova”: la maratoneta Laura Fogli madrina della seconda edizione

Laura Fogli, ex maratoneta italiana, due volte vice campionessa europea e trainer di Gianni Morandi, sarà la madrina della seconda edizione di PercorriAmo Giulianova. A dare l’annuncio è il presidente dell’associazione organizzatrice Turismo Podismo.  “In questi giorni in cui il coronavirus costringe tutti a casa è facile farsi prendere da pensieri tristi, ma vogliamo pensare a quando tutto questo sarà finito, “dice Luca Delli Compagni”, presidente dell’associazione sportiva, “abbiamo tutti bisogno di immaginare di nuovo il momento in cui potremo tornare alla quotidianità a cui eravamo abituati, perciò ho preso contatto con la mia cara amica Laura Fogli per coinvolgerla nella seconda edizione della manifestazione, e lei ha accettato”.

Laura Fogli è stata più volte ospite a Giulianova e ha accolto l’invito di Delli Compagni con entusiasmo. Dunque a dicembre sarà lei a tagliare il nastro della partenza della gara podistica che, alla sua prima edizione, ha fatto registrare il record di 313 iscritti.

“La presenza di Laura Fogli è una bella notizia per noi, averla qui a Giulianova è un vero e proprio evento”, dice Luca Delli Compagni, “Ci teniamo moltissimo perché il suo nome ci aiuterà a dare visibilità ad una gara che oltre a rientrare nel circuito Piceni & Pretuzi, ha l’obiettivo di far conoscere il nostro territorio, la storia e le bellezze architettoniche e naturalistiche della città di Giulianova”.

PercorriAmo Giulianova è una manifestazione sportiva che ha un duplice obiettivo: sensibilizzare il pubblico sulla prevenzione attraverso la pratica dell’attività sportiva e promuovere la città di Giulianova. Il percorso scelto dagli organizzatori si snoda infatti tra le vie del centro storico, alla scoperta di luoghi ancora poco conosciuti, anche dal punto di vista turistico.

Laura Fogli ha collezionato un medagliere incredibile: Sesta ai Giochi olimpici di Seul 1988, dove con 2:27:49 stabilì il primato italiano, e 9ª a quelli di Los Angeles 1984, a fine carriera è diventata allenatrice e personal trainer, allenando anche gli amatori intenzionati a partecipare alle grandi maratone, e tra essi il cantante Gianni Morandi. È inoltre collaboratrice della RAI per le cronache di maratona. La sua carriera sportiva è stata particolarmente lunga anche in maglia azzurra, e si è conclusa ai Campionati del mondo di atletica leggera di Atene 1997 allorché, già trentottenne, chiuse la maratona mondiale al 24º posto con il tempo di 2h43’28”.




Teramo. Provincia: sicurezza, salute, ripresa. nella fase 2 indispensabile il ruolo degli enti locali.

Confronto con le parti sociali, focus specifico sul turismo teramano che rappresenta la fetta più importante della Regione.

Provincia di Teramo

Teramo 18 aprile 2020. Una strategia condivisa per tenere insieme sicurezza, salute, ripresa. Nella fase 2 questi tre elementi saranno centrali per la “ricostruzione” sociale ed economica. Seguendo l’esempio della città Metropolitana (ex Provincia) di Bologna e della Provincia di Ravenna, centri ad elevato valore aggiunto produttivo e turistico, anche la Provincia di Teramo aprirà un confronto con le parti sociali e con i Comuni chiedendo il supporto della Asl di Teramo e dell’IZSAM – fondamentali nell’azione della prevenzione e ricerca, per approntare progetti pilota, azioni di monitoraggio  – per individuare quali iniziative possono essere intraprese  a livello locale per supportare il processo di ripresa che verrà scandito dai provvedimenti del Governo e da quelli della Regione.

Nulla sarà come prima, in questa seconda fase, agli aspetti più squisitamente scientifici, sanitari e assistenziali si affiancano quelli temi economici e sociali – dichiara il presidente Diego Di Bonaventura –  ripresa produttiva, mitigazione del disagio sociale, sostegno al reddito. per aiutare le imprese, i  professionisti, gli artigiani,i  commercianti, gli operatori dei servizi.  La nostra provincia, poi, non può che avere un focus particolare sul turismo e su tutte le attività ad esso strettamente collegate, dalla ristorazione ai locali pubblici“.

Ed è in questa seconda fase, quindi, che la Provincia può svolgere un ruolo monitorando e agevolando le azioni di Regione e Governo per amplificarne l’efficacia. “Non va sottovalutato il fatto che attualmente la governance degli enti provinciali è affidata a amministratori locali; Sindaci, consiglieri comunali e assessori che in queste settimane hanno vissuto in prima linea l’emergenza territori registrandone difficoltà ma anche risorse, preoccupazioni e aspettative. Per tutte le attività, dalla fase 2 in poi, saranno determinanti i protocolli di sicurezza e la salubrità nei luoghi di lavoro;  faranno la differenza, nei contatti con la clientela, le certificate condizioni di salute di chi è a contatto col pubblico e in particolare di chi svolge attività dove il distanziamento sociale non può essere sempre garantito. Noi dobbiamo esserci per avegolare,  fluidificare e laddove e sostenere il mondo del lavoro individuando misure che possano essere le più omogenee possibili fra i diversi territori.. Lo faremo aprendo una fase di ascolto partendo dalle numerose sollecitazioni ufficiali che ci sono arrivate in queste settimana e che abbiamo raccolto.   Naturalmente ci organizzeremo in videoconferenza”.