Da Polizia di Stato e Airbnb i consigli per evitare le truffe online, con Marco Camisani Calzolari testimonial, per prenotare le vacanze in sicurezza.

 

 

Dalle frodi con le carte di credito al phishing sui social media, Gen Z e Millennial sono a maggior rischio di cadere vittime di raggiri

 

Continua a crescere il fenomeno delle truffe online. Nonostante siano generazioni native digitali, a sorpresa a essere maggiormente vittime di questi fenomeni, dalle frodi con carte di credito al phishing, sono Gen Z e Millennial e non i senior. È quanto emerge dalle evidenze di Polizia di Stato e Airbnb che, alla vigilia dell’estate e delle prenotazioni delle vacanze, hanno rinnovato la collaborazione per aiutare i cittadini a riconoscere ed evitare i malintenzionati in rete. Il testimonial della campagna è Marco Camisani Calzolari, che già collabora con la Polizia di Stato sul tema delle truffe online.

 

L’identikit della vittima

Secondo il Report 2023 delle attività della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, l’anno scorso si è registrato un considerevole aumento dei tentativi di truffa online in Italia, con una crescita di questi reati del 6% dal 2022 al 2023 e un conseguente incremento del denaro sottratto, che è passato da 114 milioni di euro a 137 milioni (+20%). Sono invece 2.500 i siti di phishing individuati e bloccati da Airbnb solamente negli ultimi 12 mesi. Anche se nate e cresciute nell’era digitale, le nuove generazioni sono meno attente quando si tratta di sicurezza online. Secondo Consumerismo, 1 italiano su 5 dichiara di aver subìto almeno una truffa mentre faceva acquisti in rete, percentuale che sale al 33,1% nella fascia d’età 25-34 anni: ciò significa che 1 giovane su 3 è caduto nelle “trappole” dell’e-commerce. L’Italia non fa eccezione rispetto all’Europa, come evidenziano le indagini di Airbnb:

 

  • Nel Regno Unito, i giovani tra i 18 e i 34 anni sono stati truffati più di ogni altra fascia di età e più di un terzo (34%) non saprebbe a chi rivolgersi per chiedere aiuto qualora venisse truffato.
  • In Spagna, la maggior parte dei Baby Boomer (60%), Gen X (55%) e Millennial (56%) utilizza una password diversa per ogni account online, mentre la percentuale scende fino alla metà (50%) se si considera la Gen Z.
  • Nei Paesi Bassi, quasi un terzo degli utenti in fascia 18-24 anni (31%) e tra i 25 e i 34 anni (33%) è disponibile a pagare le vacanze con un bonifico bancario, una modalità di pagamento meno sicura, rispetto ad appena il 14% dei 55-64enni e il 14% degli over 65.
  • In Francia, quasi un quarto (23%) degli utenti utilizzerebbe un social network per pagare o prenotare un alloggio per le vacanze, un contesto nel quale i truffatori potrebbero prendere di mira le vittime con offerte troppo allettanti per essere vere.

 

Anche se l’opinione comune è che i Baby Boomer siano i più a rischio truffa, nella realtà i Millennial ammettono di essere disposti ad azzardare acquisti d’impulso se ciò comporta un risparmio in termini economici; le persone di questa fascia d’età, infatti, sono più propense a mettersi d’accordo al di fuori delle piattaforme di prenotazione affidabili, esponendosi in questo modo a un maggiore rischio che qualcosa vada storto. Infine, l’attitudine rilassata nei confronti dei social media che si frequentano ogni giorno può essere tra le cause che espongono i più giovani alle brutte sorprese.

 

Valentina Reino, Responsabile relazioni istituzionali di Airbnb Italia, ha dichiarato: “Ci troviamo nel pieno del periodo delle prenotazioni; questa iniziativa vuole aiutare le persone a capire quali siano i campanelli d’allarme da cogliere e le buone pratiche da adottare. Quando si tratta di prenotare su Airbnb, incoraggiamo i nostri ospiti a comunicare, prenotare e pagare solo sulla piattaforma, dove le transazioni sono sicure e possono contare anche su AirCover, il nostro programma assicurativo a tutela di host e ospiti. La grandissima parte dei tentativi di raggiro avviene infatti fuori dal nostro sito”.

 

“Negli ultimi anni si sta assistendo ad un costante aumento nel settore dei reati finanziari commessi online, solo nel 2023 la Polizia Postale ha trattato oltre 16mila casi, tra cui quelli legati alla prenotazione di case vacanza, pacchetti e titoli di viaggio. Sebbene la maggior parte delle truffe si realizzino al di fuori delle piattaforme di prenotazione di viaggi, anche in tale settore riscontriamo significative evidenze, specialmente in coincidenza dei periodi di punta per la pianificazione delle vacanze. Sono tipologie di raggiri che, con un’adeguata e costante opera di sensibilizzazione verso gli utenti, possono essere riconosciuti ed evitati, e in tale direzione è massimo l’impegno della Polizia Postale. Per tale motivo, apprezziamo e rinnoviamo la collaborazione con Airbnb nella prevenzione di tali reati.” Massimo Bruno, Primo Dirigente della Polizia di Stato e Direttore della Divisione Financial Cybercrime del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.

 

Come evitare le truffe online: i consigli

 

  1. Controllate l’indirizzo del sito web. Che si utilizzi un computer o uno smartphone, meglio verificare di stare prenotando attraverso la piattaforma ufficiale. La soluzione è utilizzare l’app Airbnb o andare direttamente sul sito web per assicurarsi di essere sul sito ufficiale (www.airbnb.it).
  2. Non cliccate su link sconosciuti. L’utilizzo rilassato dei social media può contribuire a esporre gli utenti al rischio di truffa. Se non si è sicuri che un messaggio o un post provengano da un’azienda riconosciuta, non condividere o interagire con essi e non cliccare su eventuali link presenti. Airbnb fornisce delle linee guidasu come identificare un link o un’e-mail autentica della piattaforma.
  3. Diffidate di offerte troppo convenienti o richieste di caparra.Con il costo della vita che tende ad aumentare, molti consumatori sono a caccia di offerte vantaggiose; ma se un’offerta o un annuncio sembrano troppo belli per essere veri, potremmo essere di fronte a una truffa. In questo caso è consigliabile prendersi tutto il tempo necessario per esaminare i dettagli dell’annuncio e le recensioni esistenti, soprattutto se viene messa fretta per il pagamento.
  4. Non pagate mai con bonifico bancario.Si tratta di uno strumento di pagamento non consentito da Airbnb. Meglio utilizzare la carta di credito, che offre più tutele. Se si riceve la richiesta di pagare un viaggio tramite bonifico bancario, criptovalute o carte regalo, è molto probabile che si tratti di una truffa.
  5. Prenotate, pagate e comunicate solo sulla piattaforma. Alcuni utenti potrebbero essere attratti dalla proposta di trattare privatamente fuori dal portale per risparmiare. Tuttavia, questo non consente di usufruire delle garanzie Airbnb, che non riconosce i pagamenti effettuati dagli ospiti fino a 24 ore dopo il check-in, mentre AirCover per gli ospitifornisce una protezione per alcune possibili evenienze.
  6. Controllate le recensioni. Leggere le opinioni di altri ospiti è utile per farsi un’idea più precisa prima di prenotare, controllando le valutazioni e le recensioni e leggendo attentamente la descrizione dell’annuncio. Inoltre è possibile porre domande all’host tramite la messaggistica sulla piattaforma prima di bloccare le date.
  7. Comunicate con l’host. A prenotazione effettuata, prima di mettersi in viaggio, è preferibile contattare l’host per prendere accordi sull’arrivo, e verificare eventuali necessità particolarmente importanti. In caso di mancanza di risposta, contattate subito il servizio clienti.
  8. Come segnalare un dubbio nel modo giusto.Su Airbnb, gli utenti possono segnalare messaggi controversi direttamente dalla messaggistica interna, mentre casi sospetti possono essere segnalati tramite una bandierina presente su ciascun annuncio. Se si è effettuato un pagamento fuori dal sito, è necessario contattare subito l’assistenza clienti che è a disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

 

Buone vacanze dalla Polizia di Stato e AirBnB

 

Al link le immagini della campagna:

https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/8011ae8c-35df-11ef-8937-736d736f6674

 

 




ALL’AMBASCIATORE GAETANO CORTESE IL FEDERICO II INTERNATIONAL AWARD. Il premio consegnato ieri a Roma durante la presentazione del suo ultimo libro al Circolo degli Esteri

18 giugno 2024

 

 

di Goffredo Palmerini

 

ROMA – È stato presentato ieri sera a Roma, nella splendida cornice del Circolo degli Esteri, in una Sala della Musica ricolma di diplomatici, ospiti e di un qualificato pubblico, il volume “L’Ambasciata d’Italia in India”, ultima fatica dell’Ambasciatore Gaetano Cortesecheva ad arricchire la preziosa Collana di sue opere pubblicate dall’Editore Carlo Colombo che documentano le meraviglie artistiche e architettoniche delle sedi di rappresentanza dell’Italia nel mondo.

 

Nel 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e l’Indialo splendido libro, come gli altri 31 dedicato alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero (di essi 16 sono stati tradotti e pubblicati in diverse lingue), ha dato occasione per un’attenta riflessione sui rapporti tra i due Paesi, iniziata con la testimonianza video da Nuova Delhi dell’Ambasciatore d’Italia, Vincenzo De Luca, cui sono seguiti gli apprezzati interventi del Sen.Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente della Sezione bilaterale di Amicizia UIP “Italia-India”,del Prof. Francesco Perfetti, docente di Storia contemporanea alla Luiss, dell’ambasciatore Umberto Vattani, infine dell’ambasciatore Gaetano Cortese, curatore della Collana di opere da lui fondata nel 1999 con l’Editore Carlo Colombo e dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero.Carlo Rebecchi, già Capo Redattore responsabile del servizio diplomatico dell’ANSA, ha moderato l’incontro.

 

La manifestazione si è conclusa in bellezza con la consegna all’Ambasciatore Gaetano Cortese del prestigioso premio FEDERICO II INTERNATIONAL AWARD 2024 che il Centro Studi Federico II gli ha conferito quale riconoscimento alla venticinquennale prestigiosa opera di documentazione valorizzazione del patrimonio artistico ed architettonico delle Rappresentanze diplomatiche nel mondo e della storia delle relazioni tra l’Italia ei diversi Paesi trattati nei 32 volumi finora pubblicati dall’Editore Colombo. È stato il presidente del Centro Studi Federico II, Giuseppe Di Franco, a motivare nel suo intervento il conferimento del prestigioso premio all’Amb. Cortese.

 

“Nella qualità di Presidente del Centro Studi Federico II– ha detto Giuseppe Di Franco nel suo intervento – ringrazio l’ambasciatore Gaetano Cortese per l’invito a partecipare aquesta manifestazione e ringrazio altresì gli illustri relatori.Il Centro Studi Federico II, oltre ad essere un’istituzione privata senza fini di lucro, ha tra i suoi scopi quello di promuovere i valori della cultura e del dialogo interculturale e multiculturale, di tolleranza e di apertura al mondo, valori questi senza i quali un multilateralismo, necessario per costruire ponti ideali tra i popoli, non potrebbe esistere né funzionare.Il multilateralismo non è solo appannaggio dei diplomatici e dei Governi.

Anche istituzioni culturali come il nostro Centro Studi possono contribuire alla creazione e al mantenimento di un dialogo multilaterale proficuo, nell’ottica di una pacifica cooperazione tra le diverse culture.Ed è per questo che abbiamointeragito e intrattenuto relazioni con istituzioni pubbliche e soggetti privati impegnati adoperare a livello internazionale.

 

Il Centro Studi– ha aggiuntoDi Franco–ha un Comitato tecnico scientifico, presieduto da Goffredo Palmerini e composto da altre illustri personalità dell’arte, della cultura, del giornalismo e della musica, e si prefigge il raggiungimento di questi fini con un’intensa attività.Quest’anno il nostro tema è quello della Diplomazia Culturale e della Pace nel Mondoche sarà proposto in convegni, incontri e concerti che andremo a realizzare a Roma, Palermo e Bordeaux.Inoltre, nel contesto delle nostre iniziative realizzate in Italia e all’estero con visite istituzionali, abbiamo inteso conferire ad emerite Personalità, le nostre Onorificenze quali il Premio Internazionale Federico II e il Sigillo Federiciano.

 

Tanto premesso, oggi, in questa prestigiosa sede, avròil piaceree l’onore di consegnare, insieme al dr.Palmerini,il Premio Internazionale Federico II all’Ambasciatore Gaetano Cortese,per la sua straordinaria attività saggistica e con l’augurio anche di una futura collaborazione al fine di realizzare insieme iniziative di alto livello.La statuetta in bronzo massiccio, che riproduce l’imperatore Federico II, è stata realizzata in fusione e con il metodo artigianale chiamato “lavorazione a cera persa” dal M° fonditoreDomenico Signorello. Consegneremo inoltre il Sigillo Federicianoal Grand’Ufficiale Giovanni Battista Colombo, per i 25 anni della preziosa Collana sulle Ambasciate d’Italia nel mondo.

 

Colgo infine l’occasione per presentare in anteprima una nuova onorificenza che il Centro Studi da quest’anno consegnerà a personalità del mondo della cultura e delle istituzioni, ovvero l’Augustaledi Federico II –un’opera d’arte realizzata in ottone dorato dal M° Scultore Mauro Gelardi in collaborazione con il M° fonditore Ettore Machì e rifinita dal M° argentiere Roberto Ventimiglia -che riproduce la moneta aurea fatta coniare da Federico IInel 1231 nelle zecche di Messina e Brindisi, in occasione del clima di rinascitaa seguito della pace con il mondo islamico e con il pontefice, e denominata appunto moneta della pace, senza dubbio una delle monete più belle del Medioevo europeo. Per concludere questo breve intervento, cito l’epigrafe riportata sulla tomba di Federico II presso la Cattedrale di Palermo:Se l’onestà, l’intelligenza, le più alte virtù,la saggezza, la buona reputazione e la nobiltàdel sangue potessero resistere alla morte,Federico, che qui riposa, non sarebbe morto.”

 

L’Amb. Cortese ha così commentato dopo la consegna del Premio:“Ringrazio il Centro Studi Federico II e il suo Presidente Giuseppe Di Franco per avermi voluto dedicare questo Riconoscimento, tributato nel 25° anniversario della Collana sulle Rappresentanze diplomatiche d’Italia all’estero. Sono lieto di ricevere il Premio, così prestigioso anche per la significativa attività culturale che il Centro Studi Federico IIconduce in Italia e all’estero, per la quale non mancherà la nostra collaborazione. Sono grato inoltre al Presidente del Comitato tecnico scientifico, Goffredo Palmerini, scrittore e giornalista internazionale, anche per la suaineguagliabile attività di diffusione di articoli e recensioni riguardanti i libri della Collana e le novità editoriali, come questo volumesull’Ambasciata d’Italia in India che oggi abbiamo qui presentato, sul qualetante testate della stampa italiana nel mondo hanno dato un ampio risalto.”

 

Il Presidente Giuseppe Di Franco ha quindi consegnato i primi quattro esemplaridell’Augustaleal Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, al prof. Francesco Perfetti, all’Ambasciatore Gaetano Cortese, infineall’Ambasciatore Umberto Vattanial quale si deve l’operadi valorizzazione della Farnesina e delle adiacenze con una cospicua dotazione di opere d’arte dei più insigni pittori e scultori italiani, ora riconosciuto come Distretto dell’Arte Contemporanea.La manifestazione si è conclusa con la consegna del volume “L’Ambasciata d’Italia in India” dell’Amb. Gaetano Cortese a tutto il numeroso pubblico intervenuto, omaggio dell’Editore Carlo Colombo. All’incontro, in rappresentanza dell’Unione Consoli Onorari d’Italia, ha partecipato Mattia Carlin, Vicepresidente dell’UCOI.

 

 

 

 

Foto

WA0010 – Foto di gruppo dopo l’evento

WA0012 – Sen. Giulio Terzi e Giuseppe Di Franco

WA0001 – Goffredo Palmerini – Gaetano Cortese – Giuseppe Di Franco

WA0009 – Gruppo con relatori dopo la presentazione del volume

WA0008 – G.Palmerini e G.Di Franco con Sen. Giulio Terzi

WA0007 – Gaetano Cortese, Giuseppe Di Franco, Francesco Perfetti

WA0011 – Roma Circolo degli Esteri

Sala della Musica, panel relatori: Umberto Vattani, Gaetano Cortese, Francesco Perfetti, Giulio Terzi, Carlo Rebecchi




Lutto. Cordoglio per la scomparsa del gen. Graziano

L’Associazione Nazionale Alpini onora e rimpiange il generale Claudio Graziano. Figura di altissimo profilo, ha incarnato alla perfezione per tutta la sua lunga e brillantissima carriera di servitore della Patria lo spirito e le qualità dell’alpino.
Piemontese, entrato nelle penne nere per vocazione giovanile, nutrita dalla lettura dei capolavori degli autori più noti della nostra storia, da Giulio Bedeschi a Mario Rigoni Stern, passando per Nuto Revelli, Graziano ha percorso tutte le tappe che lo hanno portato, col cappello alpino sempre orgogliosamente in testa, ai vertici dell’Esercito, della Difesa italiana e di quella Europea, per approdare in tempi recenti al prestigioso incarico di presidente di Fincantieri, asset strategico fondamentale del nostro Paese.
Claudio Graziano si è distinto come comandante brillante, umano e lungimirante in numerose missioni all’estero, a cominciare da quella in Mozambico del 1993 con il “suo” Battaglione Susa, l’ultima missione affidata agli alpini di leva, nel trentennale e nel ricordo della quale l’Ana ha avviato la costruzione di una chiesa a Pemba, città del martoriato Paese africano. Ebbe modo di distinguersi per l’abilità della sua azione di comando anche nel delicatissimo teatro libanese, dove eccelsero le sue capacità di mediazione, ottenute grazie al carisma e alle non comuni doti di equilibrio. E maturò un’esperienza decisiva anche in Afghanistan, dove nel 2005 comandava la brigata internazionale nel settore di Kabul.
Proprio in forza di questo suo bagaglio, quando giunse al vertice dell’Esercito nel 2011 si adoperò per migliorarne dotazioni, addestramento e capacità e, scelto al vertice della Difesa, dal 2015 al 2018, impresse un’accelerazione importante ai concetti di operabilità interforze.
Sempre legato a filo doppio alla realtà della nostra Associazione, di cui era socio, Claudio Graziano era stato con noi anche nei giorni di maggio della grandiosa Adunata nazionale di Vicenza, ricevendo l’omaggio dei generali alpini in servizio, a cominciare da quello del gen. Francesco Paolo Figliuolo, che al Teatro Olimpico lo aveva salutato come suo “maestro”.
La sua energica tempra di alpino era stata infine segnata solo dalla lunga malattia e dalla recente scomparsa dell’adorata consorte, Marisa, sua inseparabile compagna di vita.
Avendo nel cuore l’immagine delle tante meravigliose occasioni condivise, perciò, a nome mio personale e di tutta l’Associazione che rappresento, stringo, onorandone la memoria, la figura di Claudio nel più affettuoso e riconoscente abbraccio di alpino.

Sebastiano Favero
Presidente Associazione Nazionale Alpini




ELEZIONI INPGI 2024 – IL SULMONESE ANTONIO RANALLI ELETTO ALL’ASSEMBLEA DEI DELEGATI DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI

 

Ci sarà anche il sulmonese Antonio Ranalli tra i 52 delegati all’assemblea dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani “Giovanni Amendola”. L’elezione è avvenuta nella tarda serata di venerdì 31 maggio, dopo cinque giorni di votazioni, che quest’anno si sono tenute esclusivamente in modalità telematica.

Antonio Ranalli, 45 anni, giornalista e attuale presidente della consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, è stato eletto con 271 preferenze nella circoscrizione Lazio, settimo in graduatoria ed esponente del gruppo Inpgi@Futuro, che ha eletto anche le giornaliste Daniela Novelli (membro del direttivo e della segreteria dell’Associazione Stampa Romana) ed Elena G. Polidori (Giornalista politica QN).

“Costruiamo insieme il tuo domani” è stato lo slogan scelto da Inpgi@Futuro, sodalizio nato dall’esperienza all’interno dell’Associazione Stampa Romana (con le componenti  Informazione@Futuro e Pluralismo e Libertà) per queste elezioni, che vedevano candidati anche Vincenzo Campo (Presidente della consulta lavoro autonomo dell’Associazione Stampa Romana) e Alessandro Guarasci (Probiviri dell’Associazione Stampa Romana), Pierangelo Maurizio (commissione contratto ASR e già consigliere FNSI e ASR).

“Un netto cambio di passo nella gestione dell’Istituto Nazionale di Previdenza Italiani “Giovanni Amendola per mettere in sicurezza i contributi versati dai tanti freelance e collaboratori, ed evitare errori fatti in passato”, avevano dichiarato nei giorni scorsi gli esponenti di Inpgi@Futuro, “Queste elezioni sono molto importanti per il futuro di una cassa previdenziale che rappresenterà per la prima volta i giornalisti autonomi. Sono le prime del nuovo corso dell’Istituto di Via Nizza, dopo la separazione dalla gestione principale, trasferita all’Inps. Il prossimo CDA avrà il delicato compito di tutelare e amministrare con cura i versamenti dei tanti colleghi freelance, partite Iva e collaboratori occasionali. Tra i nostri obiettivi c’è quello di allargare la protezione sociale al campo multiforme del welfare, ampliando la sfera previdenziale pura delle casse di previdenza Inpgi alla sfera assistenziale e alla messa a regime dell’Iscro. E’ necessario rafforzare le tutele. E per fare questo servono servizi più efficienti in favore degli iscritti”.




TERAMO. Festa della Repubblica: i nomi degli insigniti – diretta televisiva su Rete 8 e diretta streaming sul sito della Prefettura di Teramo.

 

2 giugno 2024 – Festa della Repubblica

Teramo, 78° Anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana in diretta televisiva
su Rete 8 e in diretta streaming sul sito della Prefettura. I nomi degli insigniti.
Riceveranno i diplomi di conferimento delle Onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica
Italiana” in Piazza Martiri della Libertà o in caso di condizioni meteo avverse presso l’Aula Magna
dell’Università degli Studi di Teramo, a partire dalle 17:30:
Ufficiale
Giuseppe Meco, Brigadiere Capo dell’Arma dei Carabinieri;
Cavaliere
Gaetano Tudini, Direttore del Coro Pop e del Coro di Voci Bianche “Formula Nuova”;
Giuseppe Barretta, Capitano di Fregata del Corpo delle Capitanerie di Porto;
Edoardo D’Angelo, Presidente della società sportiva paralimpica di basket in carrozzina “Amicacci”;
Giuseppe Marchionni, Fondatore della società sportiva paralimpica di basket in carrozzina
“Amicacci”;
Luciano Pacinelli, Commissario Capo della Polizia di Stato in quiescenza;
Gabriele Barcaroli, Imprenditore;
Tullio Bonaduce, Imprenditore;
Vincenzo Maria Di Nicola, Dirigente INPS;
Roberta Di Silvestro, Viceprefetto presso la Prefettura di Teramo;
Antonio Martino, Maggiore della Guardia di Finanza in servizio presso Comando Provinciale di
Teramo;
Jarno Stanchieri, Vice Sovrintendente della Polizia di Stato in servizio a Teramo;
Alessandra Striglioni ne’ Tori, Avvocato e Presidente della Società della Musica e del Teatro “Primo
Riccitelli” di Teramo;
Luana Strippoli, Viceprefetto Aggiunto, Capo di Gabinetto del Prefetto di Teramo.

La diretta televisiva sarà a cura e trasmessa su Rete 8 – canale 10 e in diretta streaming sul sito della
Prefettura.




Sclerosi multipla, Aism: In Italia emergenza continua

L’Associazione presenta Barometro SM e patologie correlate 2024

 

 

 

 

Roma – Un’emergenza sociale e sanitaria continua. Questa è la sclerosi multipla (SM) in Italia, una grave malattia neurologica che colpisce oltre 140mila persone nel nostro Paese, con 3.600 nuove diagnosi all’anno: 6 nuovi casi ogni 100.000 persone, 12 in Sardegna. Questa mattina, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia, è stato presentato, presso la Sala della Regina della Camera dei deputati, il Barometro della sclerosi multipla e patologie correlate 2024. Elaborato annualmente da Aism (Associazione italiana sclerosi multipla), il Barometro offre una fotografia aggiornata della patologia e il quadro che ne viene fuori rivela una situazione critica e la necessità di interventi immediati.

 

 

La prevalenza della sclerosi multipla è intorno ai 227 casi per 100.000 abitanti nell’Italia continentale, con eccezione della Sardegna (stima di circa 420 casi per 100.000 abitanti). Si tratta soprattutto di donne, tre ogni uomo, diagnosticate in genere in età giovanile, tra i 20 e i 40 anni. Aism stima in circa 2.000 in Italia le persone con Nmosd – disturbi dello spettro della Neuromielite Ottica e della variante Mogad, patologie rare molto simili alla sclerosi multipla che vengono seguite negli stessi Centri clinici.

 

 

Le forme di sclerosi multipla

 

La SM nell’85% dei casi esordisce nella forma a ricadute e remissioni, con aggravamenti periodici seguiti da periodi in cui le persone stanno meglio. Dopo un certo numero di anni il recupero dalle ricadute è sempre meno completo, e il peggioramento diventa progressivo con accumulo di disabilità (forma secondariamente progressiva). Esistono farmaci efficaci che rallentano questo processo, ritardando l’insorgere di disabilità grave. Il 10/15% delle diagnosi riguarda invece la forma più grave, già progressiva all’esordio (primaria progressiva) e per la quale non esistono

 

ancora cure efficaci.

 

 

L’impatto economico e sociale della SM

 

In Italia, il costo sociale di SM e NMOSD ammonta a circa 6,5 miliardi di euro l’anno. Il costo medio annuo per persona è di 45.800 e lo Stato si fa carico direttamente, attraverso servizi sanitari e sociali pubblici, di poco meno della metà (22.200 euro pari al 48%). Le famiglie si sobbarcano il 12% mentre il restante 40% è a carico della collettività, legato soprattutto alla perdita di produttività di pazienti e caregiver che smettono di lavorare, e quindi di generare ricchezza, a causa della patologia. I costi sociali aumentano all’aumentare della disabilità: dai 34.600 a persona per una disabilità lieve fino ad arrivare a 62.400 per una disabilità grave ma la quota sostenuta dallo Stato rimane invariata. A sostenere i costi aggiuntivi per la disabilità più severa sono infatti il sistema economico del Paese e le famiglie, che arrivano a spendere di tasca loro circa 14.000 euro annui nei casi gravi, in gran parte per assistenza a domicilio.

 

 

La sfida dei centri SM in Italia: tra eccellenza e criticità

 

Il Barometro 2024 presenta i dati dell’indagine realizzata quest’anno su 180 dei 237 Centri Clinici per la SM presenti in Italia e quelli raccolti nel 2023 su circa 1.500 persone con SM, insieme a quelli di fonte istituzionale. I Centri SM sono il punto di riferimento per oltre il 90% delle persone, il 70% delle quali riceve i farmaci modificanti il decorso, che riducono le ricadute e rallentano la progressione. Due terzi di loro riceve una terapia che può fare a casa, e riferisce che questa autonomia migliora la sua qualità di vita. Al restante 35% viene somministra la terapia al Centro clinico, e molti tra questi pazienti apprezzano la possibilità di confrontarsi con i clinici o con altri pazienti.

 

 

I bisogni insoddisfatti

 

SM e NMOSD generano però bisogni complessi, cui i servizi devono rispondere in modo tempestivo e coordinato. I problemi emergono soprattutto nei ritardi per accedere a Risonanze Magnetiche (36,2%) e visite di controllo (24,7%), e rimangono più spesso insoddisfatti i bisogni che richiedono servizi integrati: riabilitazione (46,9%), trattamento psicologico (45,2%), cure farmacologiche sintomatiche (39,3%) e assistenza domiciliare (19,6%) che le persone hanno indicato di non aver ricevuto, o di aver ricevuto in quantità insufficiente rispetto al bisogno.

 

 

La crisi del personale che investe tutto il Servizio sanitario nazionale non risparmia i servizi per la SM, secondo i dati 2024 ogni neurologo dedicato segue 558 pazienti e un infermiere 477, valori molto superiori a quelli indicati da Agenas (1 neurologo ogni 300/400 pazienti). La telemedicina, sebbene abbia potenziato la risposta a distanza, non è ancora pienamente integrata nel sistema sanitario, e anche l’implementazione delle cure digitali si scontra con la mancanza di personale.

 

 

I Pdta per la Sclerosi Multipla

 

La diffusione dei Pdta (Percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali) per la SM, non solo a livello regionale (14 approvati in Italia più 4 in discussione) ma anche a livello territoriale (passano dal 25% del 2022 al 36,5% i Centri che ne hanno uno) segnala che il sistema delle cure, e i Centri SM in particolare, sono aperti a soluzioni innovative, che offrano cure integrate e centrate sulla persona e razionalizzino i loro percorsi di cura. Rimangono però ostacoli organizzativi, di nuovo la carenza di personale è il principale (indicato dall’80% circa dei Centri), ma anche la debolezza dei servizi territoriali e sociali (60% circa) e le complicazioni amministrative alla gestione e condivisione dei dati clinici (57%), rallentano la piena realizzazione dei Pdta.

 

 

La partecipazione delle persone con SM nelle decisioni che le riguardano non è ancora piena e si ferma al 30% la quota che riferisce di essere molto coinvolto nei processi decisionali relativi alla propria assistenza sanitaria e ai servizi sociali. Promuovere un maggiore coinvolgimento è fondamentale per garantire che le loro esigenze siano adeguatamente soddisfatte.

 

 

Anche l’accesso a politiche e benefici economici che richiedono valutazione della disabilità rimane per molti problematico: il 60% di chi vi si è sottoposto ritiene che la commissione conoscesse poco la SM, quasi il 70% che non ne considerasse i sintomi invisibili.

 

 

 

Il ruolo cruciale dei caregiver

 

Il Barometro sottolinea l’importanza fondamentale dei caregiver nel supporto quotidiano alle persone con SM. Soprattutto le persone con disabilità moderata (47,2%) e grave (78,6%) hanno bisogno di aiuto e assistenza in casa, ma oltre il 20% non riesce a riceverlo. Tra chi lo riceve, il 39,7% ha un caregiver familiare, e più in generale il 55% può contare solo sulle proprie risorse, e al tempo dedicato dal caregiver aggiunge quello di personale a pagamento, mentre si ferma al 17,1% la quota di chi riceve aiuto solo dai servizi pubblici.

 

 

Progetto di vita: accessibilità, discriminazione, scuola e lavoro

 

SM e NMOSD generano un rischio importante di esclusione e di discriminazione, che oltre il 75% indica di subire nella vita quotidiana. Il mondo del lavoro (35%) è indicato come il contesto in cui più spesso si realizza la discriminazione, ma anche la burocrazia e quindi il rapporto con i servizi pubblici (34,9%) e i servizi finanziari (20,7%) sono menzionati da quote elevate.

 

 

Chi riceve la diagnosi durante il percorso di istruzione riporta impatti importanti, il 30% di chi era all’università ha perso anni, e il 18% ha lasciato gli studi. Lo svantaggio quindi si accumula nel tempo, e spesso le persone arrivano già vulnerabili nel mondo del lavoro. Tra chi oggi non lavora, quasi il 60% ha smesso di farlo a causa della SM, e oltre la metà di questi (34%) indica che il contesto di lavoro non si adattava alle sue necessità.

 

 

L’accessibilità soprattutto degli spazi e dei trasporti pubblici rimane un problema molto frequente, e riguarda non solo il 95% di chi ha disabilità moderata o grave, ma anche il 45% delle persone con disabilità lieve. È uno dei segnali che nella società SM e NMOSD non sono conosciute: oltre il 90% ritiene che la popolazione generale la conosca poco o per nulla, e quote molto simili si esprimono in questo senso a proposito dei giornalisti, del personale di uffici pubblici e privati, e il 51% anche di quelli sanitari non specializzati. Lo confermano d’altra parte gli italiani stessi, secondo l’indagine Doxa 2023 il 64% ritiene di sapere cos’è la SM, ma rimangono diffuse convinzioni scorrette: il 62% ritiene erroneamente che tutte abbiano disabilità grave e il 41% è convinto che non possano lavorare.



2 Giugno: l’Ana da sempre al servizio della Patria

Il 2 giugno 1946, settantotto anni orsono, il referendum (in cui per la prima volta parteciparono al voto le donne italiane, entusiaste e più numerose degli uomini) sanciva la nascita della nostra Repubblica.
Gli italiani, usciti dalle terribili e nefaste esperienze della dittatura e della Seconda guerra mondiale, desideravano ardentemente dare vita a una società che fosse fondata sui valori della libertà e della democrazia, valori che sono diventati l’asse portante dell’agire comune.
Un sentimento nazionale che non è solo di facciata, ma che anche in anni recenti si è concretizzato in un impegno corale e sinergico di Istituzioni, Sanità e Forze armate contro la grave minaccia della pandemia: in tale frangente il volontariato, con la nostra Associazione in prima linea, ha recitato un ruolo fondamentale. E non è trascorso purtroppo molto tempo prima che nuovamente come volontari alpini dovessimo intervenire, come è stato per l’opera di soccorso alle popolazioni dell’Emilia Romagna devastata un anno fa dall’alluvione.
In questa giornata le penne nere isseranno il Tricolore sulle migliaia di sedi di Gruppi e Sezioni in tutto il Paese, sottolineando di essere sempre al servizio della Patria, nel nome dei loro valori ultrasecolari, pronti a rispondere “presente” quando è necessario intervenire a favore dei fratelli meno fortunati.
È proprio questa fedeltà alla nostra Repubblica che ci sprona a trasmettere tale patrimonio valoriale ai giovani: generazioni che rispondono con entusiasmo quando sono coinvolte, specie attraverso l’esempio, come dimostrano i nostri Campi scuola, che anche quest’anno attireranno circa ottocento ragazzi e ragazze tra 16 e 25 anni.
Ed è pensando a loro e richiamandoci al dettato dell’art. 52 della Carta costituzionale, che definisce “sacro il dovere della difesa della Patria”, che insistiamo, convinti che sia in primo luogo interesse della Repubblica stessa, perché sia ripristinato per tutti i giovani un servizio obbligatorio, in forme moderne e condivise, che contribuisca a formare i nuovi cittadini nel solco dei valori trasmessi dai padri fondatori.
Viva la Repubblica italiana, allora e, come sempre, viva gli Alpini!

Sebastiano Favero
Presidente Associazione Nazionale Alpini




Roma. IZS di Teramo: “Il cammino del Sistema Sanitario Nazionale verso la salute unica, ONE HEALTH”, martedì 14 maggio, ore 11, Auditorium Cosimo Piccinno

Tavola rotonda, promossa dall’IZS di Teramo, “Il cammino del Sistema Sanitario Nazionale verso la salute unica, ONE HEALTH”, che si terrà martedì 14 maggio, alle ore 11:00, presso l’Auditorium Cosimo Piccinno del Ministero della Salute di Roma. All’incontro interverranno il Ministro Orazio Schillaci e autorevoli relatori




Rurabilandia vola a New York, l’eccellente esperienza di inclusione sarà tra le storie presentate all’ONU per la Conferenza Mondiale sui diritti delle persone con disabilità

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ATRI. La fattoria sociale didattica Rurabilandia, della Asp 2 di Teramo, modello italiano di inclusione sociale anche grazie all’agriturismo, in cui operano ragazzi con disabilità impegnati non solo in cucina e nelle attività di servizio ai tavoli, ma anche nell’orto, nella trasformazione degli alimenti e molto altro, sarà rappresentata a New York, al palazzo delle Nazioni Unite dal 13-15 giugno 2024, in occasione della Conferenza Mondiale sui diritti delle persone con disabilità. A tal fine i referenti della struttura sono stati invitati il 12 giugno a partecipare al side event a cura del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli per portare una testimonianza del lavoro quotidiano nella struttura con una dimostrazione pratica sul tema dell’inclusione e della valorizzazione dei talenti e delle competenze nella cucina italiana.

Questa è una occasione unica e straordinaria per noi – commenta la presidente della Asp 2, Giulia Palestini – ringrazio l’onorevole Locatelli per l’opportunità. Lei ha conosciuto il nostro lavoro, ha visitato la nostra struttura restandone affascinata, sempre grazie a lei parteciperemo al ‘G7 – Inclusione e Disabilità’ che si terrà in Umbria dal 14 al 16 ottobre 2024. Abbiamo già spedito alcuni nostri prodotti per farli conoscere in un contesto così prestigioso e siamo molto orgogliosi di poter portare la nostra testimonianza di una esperienza di inclusione riuscita, efficace e eccezionale”.




ADUNATA DEGLI ALPINI: IMPATTO ECONOMICO DI 105 MILIONI E UN GETTITO FISCALE DI 26

L’Adunata degli Alpini: molto più di un volano di sviluppo economico territoriale. Questo, in sintesi, il messaggio emerso durante la presentazione del volume “L’Adunata degli alpini. Valori, economia e sostenibilità”, curato dalla prof.ssa Cristiana Compagno e pubblicato dalla casa editrice universitaria Forum.
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca dell’Ateneo di Udine, che esamina l’impatto dell’edizione 2023 dell’Adunata degli Alpini, che proprio un anno fa animava la città friulana il territorio circostante.

Il progetto era partito a ottobre 2022, quando la Sezione di Udine dell’Ana, in accordo con la Direzione nazionale, chiese la collaborazione dell’Ateneo del Friuli per studiare gli impatti dell’Adunata in termini economici, sociali e di sostenibilità. L’Università costituì allora un gruppo di ricerca multidisciplinare con esperti di questioni economiche, statistiche, storiche e di sviluppo sostenibile. Il gruppo, coordinandosi con la Sezione Ana, avviò un ampio progetto di ricerca fra febbraio 2023 e febbraio 2024, coinvolgendo la comunità Alpina nazionale e l’intera comunità ospitante nelle sue diverse anime. Responsabile scientifica del progetto è la prof.ssa Cristiana Compagno, ordinaria di Management all’Università di Udine e già Rettrice dell’Ateneo. “L’idea alla base del progetto” spiega Compagno, “è stata analizzare l’evento-Adunata sulla base di un framework teorico che sintetizzasse strumenti di analisi propria dell’Event Management con quelli tipici dell’analisi economica, sociale e di sostenibilità, calati dentro la dimensione storico-evolutiva dell’evento stesso. “Ciò ci ha permesso”, sottolinea la docente “di studiare con rigore metodologico gli impatti economici, sociali valoriali e ambientali dell’Adunata”. Inoltre, continua Compagno “per comprendere a fondo quali presupposti consentano all’Adunata di produrre una tale molteplicità di impatti, abbiamo ritenuto opportuno esaminare la dimensione storica delle adunate nel nostro territorio e studiare nello specifico la macchina organizzativa dell’Adunata 2023: una struttura reticolare che garantisce all’organizzazione flessibilità ed efficienza, e integra meccanismi di risk management necessari a garantire la sicurezza dell’evento, dei partecipanti e delle comunità circostanti”.

La ricerca si è sviluppata in due fasi: una pre-evento e una post, caratterizzate dalla raccolta di specifici dati, attraverso più strumenti: questionari ad hoc (proposti distintamente a partecipanti, cittadini ed esercenti), focus group costituiti dai principali stakeholder locali dell’evento, e lo studio di centinaia di fonti documentali sull’Adunata e la sua storia. Raccolti i dati, i ricercatori han potuto disporre di oltre 3.400 interviste e di centinaia di variabili quali-quantitative relative agli impatti sistemici dell’evento sulle comunità di riferimento.

Il volume fornisce un quadro completo dell’ampiezza e della profondità dell’impatto dell’Adunata 2023, cominciando dalla dimensione economica, di primaria importanza come già peraltro evidenziato in ricerche passate. Nel caso di Udine, calcolando una base dipartendo da una base di 297.500 presenze, i ricercatori hanno stimato che il valore dell’impatto economico diretto e indiretto dell’Adunata sul territorio si attesta a quasi 105 milioni di euro. L’Adunata si conferma quindi anche volano di gettito fiscale, avendo contribuito infatti in media per circa 26 milioni di euro.

I ricercatori spiegano come l’impatto dell’Adunata vada ben oltre la dimensione economica. Approfondendo le ricadute sociali, valoriali e ambientali dell’evento (grazie a strumenti quantitativi di analisi statistica) si rileva come oltre il 60% del campione riconosca l’evento come unico nella sua capacità di creare condivisione e vicinanza intergenerazionale, nonché un’importante occasione di socialità.
Non meno significativo l’aspetto valoriale: in base ai dati pre e post evento, i ricercatori spiegano infatti che l’Adunata rafforza il processo di trasmissione dei valori alpini tra la popolazione: la percezione di valori come fratellanza, solidarietà, allegria e amor di Patria è molto più elevata nella fase ex-post piuttosto che in quella ex-ante, specie fra i non alpini.
Infine, il volume rivela come l’Adunata di Udine abbia prodotto impatti ambientali consapevolmente controllati. Per esempio, le attività di raccolta rifiuti sono state gestite in maniera proattiva dagli Alpini, contribuendo in maniera determinante all’efficacia del lavoro degli operatori comunali, riducendo così l’impatto ambientale dell’evento.
Inoltre, l’Adunata ha minimizzato il proprio impatto anche in termini di consumo di risorse locali. In tal senso, l’analisi dei dati di consumo d’acqua rivela come l’impatto dell’evento sia del tutto contenuto. Un profilo, quello ambientale, evidentemente legato a valori degli Alpini, per cui il rispetto dell’ambiente è da sempre una priorità.

Le dichiarazioni
Il volume – afferma il Rettore – aggiunge non solo un tassello importante alle conoscenze, gettando luce su ciò che avviene dietro le quinte di un grande evento, come l’Adunata nazionale degli alpini, ma, andando oltre agli aspetti quantitativi, documenta il legame strettissimo tra il Friuli e gli alpini.

“L’Adunata degli alpini è un fenomeno unico al mondo, capace di riunire in una città centinaia di migliaia di persone, attratte da quel formidabile collante che è il cappello con la penna nera” – afferma il Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero – “ed è un fenomeno trasversale, che coinvolge territorio, popolazione, cultura ed economia. Per questo un lavoro di ricerca come quello svolto dall’Università di Udine assume un’importanza fondamentale, perché con criteri rigorosi e scientifici definisce un ritratto globale dell’impatto di un’Adunata sulle persone e sul loro ambiente. Uno strumento autorevolissimo che, oltre a fornire riferimenti precisi, diventa prezioso anche in prospettiva, per leggere le Adunate in una chiave sempre più oggettiva”.

“Il lavoro dell’Università di Udine è un importante punto di arrivo del lavoro costruito insieme con l’Associazione Nazionale Alpini” afferma il Presidente sezionale di Udine Mauro Ermacora, “ma anche un’occasione per prendere consapevolezza e riflettere sui grandi potenziali trasformazionali dell’evento sulle collettività di riferimento”