Italia. ONU/ DI STANISLAO(IDV): PIU’ TUTELA PER I DIRITTI UMANI IN OPERAZIONI DI PEACEKEEPING

Roma, 28 Maggio 2011

ONU/ DI STANISLAO(IDV): PIU’ TUTELA PER I DIRITTI UMANI IN OPERAZIONI
DI PEACEKEEPING

“E necessario un maggiore e diverso coinvolgimento del nostro Paese
nelle operazioni di peacekeeping, non solo in ambito militare ma anche
e soprattutto nella tutela per i diritti umani.” Lo afferma il
capogruppo IdV in Commissione Difesa Augusto Di Stanislao alla vigilia
della giornata mondiale del peacekeeping dell’ONU. “Non vi sarà mai
pace e stabilità in quei paesi coinvolti da conflitti se non si
interviene in maniera concreta e decisa  a costruire le fondamenta per
realizzare istituzioni a lungo termine, facendo il possibile per
rinnovare una cultura di stato di diritto. Nel 2007 l’ONU ha stituito
all’interno del Diparimento per le Operazioni di Peacekeeping
l'”Ufficio per lo Stato di Diritto e le Istituzioni di Sicurezza” che
lavora a stretto contatto con gli Stati Membri dell’ONU per far sì che
le operazioni di peacekeeping si impegnino a ristabilire lo stato di
diritto. Chiederò al Ministro La Russa quale sia stato il nostro
contributo in tale ambito e la nostra posizione all’interno della
coalizione.”




Roma. AFGHANISTAN/DI STANISLAO(IDV): LA CONFERENZA DELLA SOCIETA’ CIVILE CHIAMA, MA LA RUSSA E FRATTINI NON RISPONDONO.

Roma, 26 Maggio 2011

AFGHANISTAN/DI STANISLAO(IDV): LA CONFERENZA DELLA SOCIETA’ CIVILE
CHIAMA, MA LA RUSSA E FRATTINI NON RISPONDONO.

“Il Ministro della Difesa e il Ministro degli Esteri vengano a
riferire in Aula in modo da poterci chiarire qual’è il rapporto con la
Conferenza internazionale tenutasi  in questi giorni e qual è il
rapporto che instaurerà con il responsabile dell’ONU, Staffan De
Mistura, intervenuto alla conferenza e altresì, capire tutti quanti
insieme qual è oggi la posizione dell’Italia in relazione a questa
Conferenza internazionale e ai nuovi obiettivi che si sta ponendo la
società civile afgana.” E’ quanto dichiarato ieri nell’Aula di
Montecitorio da Augusto Di Stanislao capogruppo IdV in Commissione
Difesa ai margini della Conferenza internazionale delle organizzazioni
afgane della società civile. “Il 30 e 31 marzo scorso c’è stata una
conferenza preparatoria a Kabul in cui sono stati assunti alcuni
impegni importanti tesi a fare in modo che la coalizione
internazionale si facesse carico anche delle situazioni che
attanagliano l’opinione pubblica e non solo il governo di Karzai. La
società civile afgana chiede di essere ascoltata e di essere partecipe
e parte integrante nel processo decisionale delle istituzioni a
livello locale e nazionale. All’interno di questo – conclude Di
Stanislao – vi sono tanti punti di vista e  tante situazioni e tanti
ancora punti oscuri che il nostro Governo dovrebbe mettere a fuoco e
dovrebbe fare luce all?interno di questa nostra assise.”




Milano. I Liberali e i Socialisti a Milano Votano Pisapia

I Liberali e i Socialisti a Milano Votano Pisapia

Il berlusconismo si definisce “liberale”, ma è l’opposto del liberalismo, come dimostra la sua totale estraneità al movimento liberale europeo.  Liberalismo significa governo della legge, separazione dei poteri, indipendenza dei giudici, laicità dello Stato, libera concorrenza, lotta ai monopoli, equità fiscale e sociale, uguaglianza delle opportunità, rispetto di ogni opinione, pluralismo dell’informazione.

Il governo Berlusconi agisce sistematicamente contro tutti questi principi, isolando l’Italia ogni giorno di più dal novero dei paesi a democrazia liberale.

Oggi l’alternativa non è destra-sinistra, ma salvare la liberaldemocrazia italiana o rassegnarsi alla sua crisi. In queste elezioni amministrative, in città-chiave come Milano, un voto significativo per Giuliano Pisapia darà un contributo decisivo a scongiurare la deriva, già troppo avanzata, provocata dal  berlusconismo.

Graham Watson – Deputato Liberale al Parlamento Europeo

Riccardo Nencini – Segretario Nazionale dei  Partito Socialista Italiano

Beatrice Rangoni Machiavelli – Patron di Liberal International

Loredana Acanfora –  docente in pensione

Andrea Addis – Informatore scientifico

Massimo Alberizzi – Giornalista

Massimo Amodio – Infomatico

Ilaria Angelone – Giornalista

Teodoro Anobile  –  Impiegato

Pina Ardizzone –

Gianni Avvantaggiato – Giornalista

Alessandro Balducci – Insegnante

Aureliano Balducci – Musicista

Elena Barbalich – Regista teatrale

Mauro Barberis – Docente universitario

Anna Bartolini – Giornalista

Ludina Barzini – Giornalista

Angelica Baslini – Imprenditore

Antonia Baslini – Imprenditore

Amedeo Bellini – Professore universitario

Amelia Beltramini – Giornalista

Bianca Bertrando – Impiegata

Guido Bertrando – Funzionario statale, socio fondatore di Alleanza Lib-Lab

Franco Brancato – Ingegnere

Maddalena Brunasti – Libera Professionista

Carlo Biasco – Cittadino

Elena Biasco – Architetto

Andrea Bitetto – Avvocato

Enzo Boeri – Medico

Eugenio Briguglio . Avvocato

Maria Luisa Bonacchi – Giornalista

Joan Peter Boom – Attore

Bruno Brugnoni – Ingegnere

Giovanna Buccheri – Insegnante

Lina Butti – Avvocato

Andrea Cabassi – psicoterapeuta infantile

Maria Emilia Caffarelli –

Alessandro Caramia – Praticante legale

Andrea Carbone –

Pier Paolo Caserta – traduttore

Valeria Casnati – Pensionata

Gim Cassano – Ingegnere, presidente Alleanza Lib-Lab

Fabio Cavalera – Giornalista

Emma Chiaia – Giornalista

Marco Chiauzza – Insegnante

Paola Emilia Cicerone – Giornalista

Cristiana Cimmino – Giornalista

Maria Cipriano –

Nicola Contimillo – Pensionato

Attilio Compasso – Avvocato.

Carlo Cosmelli – Docente di fisica

Francesco Crescimanno –

Claudio Cressati – Docente universitario

Ugo Cubeddu – Giornalista

Rita Dalla Rosa – Giornalista

Monica Damiano – Impiegata terziario

Francesca D’Apolito – Avvocato

Cinzia Dato – docente universitario, già parlamentare.

Carlo De Gresti –

Fabia Del Giudice – Farmacista

Marisa Del Giudice – Pensionata ex insegnante

Vincenzo Delle Donne – Medico

Maurizio Del Sordo – Giornalista

Giovanni De Stefanis – Libertà e Giustizia

Lavinia Di Gianvito – Giornalista

Giulio Ercolessi – Saggista

Luisa Espanet – Giornalista

Marta Espanet – Architetto

Alessandra Fanelli Giornalista

Barbara Farnè – commercialista
Annibale Fasan – Artista

Vincenzo Ferrari – Docente universitario ex preside della Facoltà di Legge a Milano

Spartaco Ferri – Partigiano Divisione Garibaldi

Francesca Finamore – Insegnante

Vincenzo Fontana – professore universitario

Aldo Forleo – Impiegato statale

Carla Fortis – Pensionata ex insegnante

Simona Fossati – Giornalista

Fabio Galluccio – UIL Trentino

Giovanni Galluccio – Segretario UILA UIL Trentino

Mario Garassino – Dirigente industriale

Vincenzo Garraffa – Radiologo ed Ex Senatore della Repubblica

Giampiero Gaudino –

Regina Giannelli – Praticante legale

Rita Giannini – Insegnante

Fabio Girardello – insegnante

Fabio Gibellino – Giornalista

Antonio Giusti – Psicologo – Ingegnere

Mimmo Graziano  –  imprenditore

Nadia Grillo – Medico

Renato Guareschi – Imprenditore

Giovanni Iannello Leone – Operatore Polizia Locale

Pete Kercher – Consulente in Design Strategico

Cecilia la Monaca – Attrice

Adolfo Laurenti – Economista

Marco La Viola – Ingegnere

Enrico Lecis Cocco-Ortu – Avvocato

Gabriella Leggeri – Bibliotecaria

Maria Carmela Liggieri – docente scienze sociali.

Santino Liggieri – pensionato

Mimmo Lombezzi – Giornalista

Claudio Longo – Ingegnere, Pres. Ass.ne Critica Liberale “F. Taormina”

Tommaso Longobardi –

Roberta Lozzi – Artista

Renato Lupoli – dirigente

Elena Maci – Preside di scuola media superiore

Maria Luisa Malnati – Pensionata

Mariangela Maritato – Giornalista

Enzo Marzo – Direttore di Critica Liberale

Alessandro Marzo Magno – Giornalista

Bruno Magone – Pensionato ex Capitano Marittimo

Paolo Manazza – Giornalista

Luca Manes – Giornalista

Franco Martino – Docente Universitario, già presidente Regione Sicilia

Claudio Melchiorre – ADOC

Emanuela Mele – Educatrice disabili

Manuela Mella – Podologa

Piero Mella – pensionato

Kicca (Anna Paola) Menoni – Giornalista

Maurizio Mereu – Veterinario

Paola Mistri  – Giornalista

Federica Monaco – Specialista in storia dell’arte

Ignazio Monaco – Medico

Gianfranco Monteverde – Pensionato – Ex Comandante di Italia di Navigazione

Nicoletta Morabito – Giornalista

Chiara Mottola – Novecento Eventi Srl

Cristina Muccioli – Critico d’arte e docente

Laura Mulassano – Giornalista

Pietro Muraglia – pensionato

Alessandra Nardon – Insegnante

Corrado Ocone – Filosofo

Celestino Odore – Ingegnere

Federico Orlando – Giornalista

Bianca Orsi – Scultrice

Isabelle Oztasciyan Bernardini d’Arnesano – docente universitaria

Pino Nicotri – Giornalista

Giancarlo Nobile – Coordinatore del Comitato Piero Gobetti

Umberto Nobili – Commercialista

Italo Paini – Pensionato

Elisabetta Pajè – Giornalista

Ernesto Paolozzi – Docente universitario di filosofia

Paolo Palillo – Pensionato

Arturo Panascia – docente in pensione

Gio Batta Parodi – Pensionato ex Capitano Marittimo

Gianfranco Pasquino –  professore di Scienza Politica

Gianfranco Passalacqua – Avvocato, Docente, Coordinatore nazionale Sinistra Liberale

Enrico Pastori – Giornalista

Pietro Pasut – Revisore legale

Marco Pazzini – Avvocato

Miriam Pellegrini Ferri – Partigiana di Giustizia e Libertà

Emiliana Perina – Insegnante

Saro Pettinato – Avvocato; già senatore

Stefano Pietrosanti – Studente

Massimo Piccaluga – Giornalista

Carlo Piroso – Imprenditore

Anna Pisapia – Giornalista scientifica

Antonio Pisapia  – Magistrato

Luciano Poli – Responsabile del Personale in pensione

Angelo Proserpio – Avvocato

Fabrizio Prosperi – avvocato

Silvana Prosperi – sociologa; organizzatrice Festival della Laicità Pescara.

Emanuela Provera – Scrittrice

Fabio Pugliares – Insegnante

Tobia Ravà – Artista

Elio Rindone – Professore in pensione

Gianluigi Re – insegnante

Tilla Rebesco – Impiegata

Franco Rebolini – Giornalista

Rolando Renzi – ingegnere

Rossella Righetti – Giornalista

Orazio Romeo – impiegato

Giorgio Rusconi – Dirigente

Giuliano Sacchi – Medico

Giosi Sacchini – Giornalista

Antonio Saitta – Ordinario di Diritto costituzionale

Luisa Schena – Promotore finanziario Allianzbank

Savina Solimando -Tecnico radiologo

Giovanni Sallicano – Avvocato

Laura Salonia- Giornalista

Francesco Santagata – Dirigente in pensione

Stefano Santagata – Insegnante

Mirella Sartori – pensionata

Enrico Segré – Grafico

Nico Sferragatta – pensionata

Claudio Signini – Avvocato

Susanna Sinigaglia – Traduttrice

Andrea Spalletti – Manager

Carlo Staccioli – Avvocato

Mario Steffenino – international business consultant

Anna Tagliacarne – Giornalista

Sandra Tognarini – Giornalista

Gabriella Tomaselli – Operatrice umanitaria

Laura Terzoli – Giornalista

Venanzio Traversa – Giornalista

Costanza Troini – Attivista H&A R

Giuliana Valcavi – Giornalista

Nico Valerio – Scrittore scientifico

Gloria Vanni – Giornalista

Maria Venneri Becci – Dietista

Pasquale Verginelli – Avvocato

Vincenzo Vernetti –

Marco Vertova – Pensionato ex farmacista

Luciano Visco – Commercialista

Marco Vitale – Economista d’impresa

Valerio Zanone –

Gabriella Zuco – docente universitario

Leonella Zupo – Giornalista

Ed inoltre:

Fondazione di Critica Liberale

G.A.MA.DI. Organizzazione culturale per la diffusione della cultura scientifica




Italia. Contrassegno Europeo Disabili Urgente emanare regolamento

Contrassegno Europeo Disabili

Urgente emanare regolamento

24 Maggio 2011

Da: Sen. Donatella Poretti – ADUC

Dichiarazione della senatrice Radicale Donatella Poretti

Si sa che con la bella stagione le trasferte turistiche e non solo portano tanti cittadini italiani a organizzare delle trasferte anche all’estero e in Europa. Tra questi, chi ha problemi di disabilità per cui necessita e ha diritto alle facilitazioni previste dal codice della strada circa le agevolazioni sui parcheggi e sulla circolazione stradale, si trova tuttora in difficoltà fuori dall’Italia per via del fatto che il nostro paese ancora non ha deciso di emettere, come stabilito dall’UE, un Contrassegno Europeo Disabili per i mezzi da loro utilizzati. Questo non perchè l’Italia non abbia, seppur con 12 anni di ritardo rispetto ad altri paesi, provveduto a emanare una legge che lo consente, ma semplicemente perché in questa legge (la n°120 del 2010) non sono specificate delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero competente di un relativo Regolamento di Attuazione, che pertanto, dopo quasi un anno, deve ancora essere emanato. A oggi, nonostante sia stato approvato anche un ordine del giorno presentato in entrambi i rami del parlamento dalla delegazione radicale col quale il governo assumeva il preciso impegno di emanare al più presto questo regolamento, di Contrassegno Europeo per i disabili italiani non v’è ancora traccia, e si prospetta per loro l’ennesima estate di diritti non riconosciuti, non certo a causa dell’Europa, ma a causa dell’Italia. Per queste ragioni, con il collega Marco Perduca, abbiamo rivolto un’interrogazione al ministro dei Trasporti, per sapere se il Ministro non intenda adoperarsi per provvedere quanto prima all’emanazione di tale regolamento di attuazione, e quali siano i tempi e le modalità previste per l’emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del Contrassegno Disabili Europeo ai legittimi titolari.

Sen. Donatella Poretti – Parlamentare Radicali – Partito Democratico Roma,

Palazzo Cenci, piazza Sant’Eustachio 83

telefono 06 67063265 – telefax 06 67064771

Firenze, via Cavour 68

telefoni 0552302266 –  336252221 – telefax 0552302452

email poretti_d@posta.senato.it

sito internet www.donatellaporetti.it

il testo dell’interrogazione

Interrogazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca al Ministro dei Trasporti premesso che:

Il 29 luglio 2010 l’Aula del Senato ha approvato la legge n° 120 recante disposizioni in materia di sicurezza stradale. L’articolo 58 modifica una norma del Codice della Privacy (D.Lgs 196/03) e rende formalmente possibile l’adozione anche in Italia del modello di Contrassegno Unificato Disabili Europeo;

la Legge 120/10 tuttavia non specifica delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero competente di un relativo Regolamento di Attuazione, che pertanto deve ancora essere emanato;

rilevato anche che a tal proposito, nelle more dell’iter di approvazione della detta Legge 120/10, il Governo ha fatto proprio un Ordine del Giorno presentato in entrambi i rami del parlamento dalla delagazione radicale, col quale assume il preciso impegno di emanare idonea norma di rango regolamentare volta a rendere effettiva ed immediata l’adozione del Contrassegno Disabili Europeo;

per sapere:

se il Ministro non intenda adoperarsi per provvedere quanto prima all’emanazione di tale regolamento di attuazione e quali siano i tempi e le modalità previste per l’emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del Contrassegno Disabili Europeo ai legittimi titolari.




Ap – Lettera dall’Australia Per i musulmani in Italia, “dàmose ‘na mossa”

3Chieti, 25 Maggio ’11 – Giov.  S. Gregorio  – Anno XXXII n. 185 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  Ch 1/81


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Ap – Lettera dall’Australia

Per i musulmani in Italia, “dàmose ‘na mossa”

di Filippo Giannini

Il Primo Ministro dell’Australia, John Howard, inviò alle popolazioni musulmane residenti nello Stato il messaggio che di seguito riportiamo, e dato che è una comunicazione di civiltà e di preveggenza, lo giro agli italiani affinché abbiano modo di riflettere.

«Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Svaria Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire ed evitare eventuali attacchi terroristici.

«GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!

«Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.

«La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!

«La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altra parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte della nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.

«Questo è il NOSTRO PAESE, LA NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà: IL DIRITTO DI ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE.

«Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati.»

Ora, cari italiani, avete riflettuto? Dato che siete tanto, tanto intelligenti, saprete più degli australiani che le mire di Allah e Maometto sono quelle di islamizzare il Continente Europeo, passando per l’Italia. Avrete già visto (me l’auguro) come sono stati staccati i Crocifissi e le icone religiose cristiane, davano fastidio, dicono i figli del Profeta.

Volete morire islamici? Così, da inginocchiarvi a San Pietro con il retro al cielo e la fronte in terra orientata alla Mecca? Tira aria brutta, aria della Mecca…

Jonh Howard si è mosso e, dal mio punto di vista, si è mosso bene. Ma gli australiani non hanno una classe politica con i cosiddetti atrofizzati, come è quella italica.

Dato che chi scrive queste note non aspira a morire islamico, ma terminare l’esperienza terrena da Cristiano Cattolico Romano (anche se con molti dubbi), allora vi dico: “dàmose ‘na mossa”.




Italia. A tutti gli Italiani vittime dei soprusi di Equitalia e delle sue controllate, oltre che dell’arroganza espropriativa delle banche e delle società di recupero crediti.

A tutti gli Italiani vittime dei  soprusi di
Equitalia e delle sue controllate, oltre che
dell’arroganza espropriativa delle banche
e delle società di recupero crediti.

Insieme alla rivista L’Altra Voce, Federcontribuenti, Avi-Sardegna, UNICA, Federitalia, Contro Tutte le Mafie,  Laboratorio Forza Uomo, ADIUBAN Onlus, Movimento Pensionati Cattolici, Associazione Simeone ed altre abbiamo programmato una manifestazione nazionale di protesta in Roma contro Equitalia, INPS, INAIL , Agenzia delle Entrate e Banche  per  giovedì 16 giugno 2011, con incontro dalle ore 14,00 in Piazza della Repubblica ( Piazza Esedra) per organizzare il corteo che partirà alle ore 15,00 per sfilare lungo Via Vittorio Emanuele Orlando, Largo S.Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, via Sistina, Piazza Trinità de Monti; Viale Trinità dei Monti, Via Gabriele d’Annunzio e sfociare in  Piazza del Popolo  dove a partire dalle ore 18,00 avranno luogo gli interventi dei rappresentanti delle Associazioni partecipanti.
La protesta del tutto apolitica finalizzata al salvataggio di cittadini vessati, imprese e occupazione, mira a sensibilizzare il mondo politico, gli  Enti contestati, il Ministro dell’Economia e l’opinione pubblica sul vampirismo fiscale attuato da Equitalia e le sue controllate, responsabili di espropriazioni mobiliari e immobiliari su cartelle in gran parte già decadute e prescritte, quintuplicate da sanzioni, sovratasse, interessi e more; di incostituzionali pignoramenti di beni strumentali; di illegittimi fermi amministrativi di mezzi di lavoro, di iscrizioni ipotecarie senza alcun preavviso; di svendite all’asta a prezzi sviliti a società immobiliari controllate da personale di Equitalia e funzionari dell’Agenzia delle Entrate, oltre che dalle banche.
Sarà altresì invocato il ripristino della legge per le transazioni fiscali dei soggetti in difficoltà,  che preveda  l’abbattimento delle sanzioni, delle sovratasse e degli interessi di mora  e la rateizzazione dei debiti sino a 10 anni, gravati di soli  interessi legali, previa immediata cancellazione delle ipoteche giudiziali.
Infine, poiché abbiamo richiesto un incontro col Ministro dell’Economia, per il caso di positivo accoglimento della richiesta, gradiremmo conoscere la disponibilità dei rappresentanti delle associazioni interessate a partecipare per  far  parte della Delegazione.
Trattandosi di un problema comune ad una infinità di cittadini esortiamo tutti a partecipare e a mobilitare quanta più gente  possibile, poiché solo un ingente numero di partecipanti potrà far sperare nell’attuazione di  opportune riforme salva famiglie, salva imprese e salva occupazione.
Per coloro che possono e voglio contribuire a dare una mano economica, sono gradite offerte libere sul conto corrente postale  n. 52209004 Snarp – Roma, o la destinazione del 5xmille del proprio reddito a ADIUBAN firmando nel riquadro  ONLUS  e scrivendo  il codice fiscale n. 97532500580.
A partire dalle ore 14,00 saranno poste in distribuzione delle T/shirt con scritte di protesta contro Banche ed Equitalia, insieme a volantini informativi da distribuire ai passanti.
Confidando  nella Vs. adesione e nella operosità e collaborazione di tutti per portare in piazza 100.000 persone, Vi saluto con infinita cordialità.
Roma, lì 24 maggio 2011

Prof. Francesco Petrino docente di diritto bancario e presidente SNARP – 3486057640

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Roma. Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e Università Europea -.Venerdì 27 maggio, ore 18,30 Il Governatore Renata Poverini incontra giovani imprenditori e universitari

93Chieti, 24 Maggio ’11 – Mar.  S. Vincenzo  – Anno XXXII n. 182 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  Ch 1/81


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Ap – Incontri

Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e Università Europea -.Venerdì 27 maggio, ore  18,30

Il Governatore Renata Poverini incontra giovani imprenditori e universitari

ROMA, 24 Maggio ’11 – Il Governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, alle ore 18,30 di Venerdì 27 maggio 2011, interverrà sul tema “Produttività e Sviluppo sostenibile: il futuro dell’economia della Regione Lazio”, all’incontro promosso dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e dell’Università Europea di Roma, nella sede di via degli Aldobrandeschi 190. L’intervento del Governatore avverrà a conclusione del Corso di alta formazione in “Etica e Leadership: Public affair e Relazioni territoriali” dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, davanti ad una platea di giovani imprenditori, manager e studenti universitari.

Saranno presenti anche il Rettore dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Padre Pedro Barrajon LC, il Rettore dell’Università Europea di Roma, Padre Paolo Scarafoni LC, e Padre Michael Ryan LC, Direttore dell’Istituto Etica Sociale ed Economica Fidelis.

L’intervento si terrà a chiusura dei due mesi d’aula della seconda edizione del Corso in “Etica e Leadership: Public affairs e Relazioni territoriali” al quale hanno partecipato 70 borsisti selezionati tra i giovani talenti provenienti dal mondo associativo, imprese private e pubblica amministrazione.

Sotto la Direzione del Prof. Edoardo Longa si è favorito, in questa seconda edizione, il dialogo e l’incontro tra la società civile e i decisori politici rappresentati da 30 visiting professor, personalità di rilievo e nomi illustri delle più importanti Istituzioni e aziende nazionali e internazionali.

La cerimonia prevede in apertura i saluti del Rettore dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e del Rettore dell’Università Europea di Roma. Introdurranno il Prof. Roberto Spingardi, responsabile per il Corso del modulo su Comunicazione e Relazioni con il Territorio, e a seguire l’Avvocato Donato Bruno, Responsabile del modulo dedicato al Quadro Istituzionale e alle Riforme dello Stato e la Prof.ssa Avvocato Alessandra Necci cui è affidato il coordinamento scientifico del Corso.

Per informazioni: tel. 06 665431.

Sito del Regina Apostolorum: www.upra.org

Sito dell’Università Europea di Roma: www.unier.it




Italia. Ap – L’Altra storia De Legibus ad personam di Filippo Giannini. Prima Parte

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Ap – L’Altra storia

De Legibus ad personam

di Filippo Giannini

Voi tutti accusate Silvio Berlusconi di essersi buttato in politica per guidarla e varare leggi ad personam così da salvarsi dai tanti processi che si è (e che gli hanno) tirato contro. Che farabutto!

Messo a posto il caso Berlusconi, volgiamo gli occhi altrove. Non passa giorno che i mass-media non presentino un personaggio che lamenta che «ci sono famiglie che non arrivano a fine mese.» Come sono premurosi! Quasi in odore di santità!

Solo dopo aver approfondito la conoscenza di alcuni di questi quasi santi, siamo rimasti sconvolti da notizie, sino a poco prima, impensabili. I quasi santi sono, in realtà, dei paraculi; sì, perché solo i paraculi possono escogitare queste paraculatine (scusate la volgarità dell’espressione).

Solo in un secondo tempo abbiamo recepito che le leggi ad personam sono una prassi comune in questo Paese “dei Diritti e delle libertà”, espressione di Luciano Violante, usata per festeggiare una delle tante giornate inutili, oltre che vergognose, come quella del 25 aprile, giorno della riconquistata libertà. Quale libertà? Suvvia, non continuiamo a fare i bischeri: i paraculetti avevano bisogno di abbattere il truce tiranno per reinstaurare il Paese dei paraculetti. Sono anni ormai che si parla delle leggi ad personam concepite da Berlusconi, allora osserviamo: ci dovrebbe essere una legge che vieta il cumulo delle pensioni, allora ci domandiamo: come mai i vari Prodi, Scalfaro, Amato (da quello che sappiamo, il cumulo delle pensioni di questo parlamentare supera i 20 mila Euro al mese), Ciampi e chissà quanti altri godono di simili privilegi. Le prebende dei parlamentari e dei senatori, con relativi benefici (diritto alla pensione dopo pochi mesi di attività parlamentare, telefono, viaggi ecc. ecc. tutto gratis), non sono leggi ad personam che si sono auto-concesse?

In altre parole, per essere più chiari, questi privilegi che i soliti noti si sono attribuiti, sarebbero stati impensabili se non si fosse riconquistata la libertà.

Come è accaduto tutto questo? Un semplice esempio (da Italia Sociale), volgiamo lo sguardo a quanto accadde a luglio del 1943, quando i liberatori sbarcarono in Scilla. È noto che il Fascismo sgominò la mafia la quale, per sopravvivere, dovette fuggire negli Stati Uniti dove trovò un ambiente favorevole alla propria sopravvivenza. Quando gli strateghi americani concepirono lo sbarco in Sicilia, contattarono alcuni importanti boss mafiosi siculo-americani, tra i quali Lucky Luciano, proponendo loro un cospicuo patto: la libertà e la ricchezza in cambio di un sostanzioso appoggio al momento dello sbarco. Per la riconquista della Sicilia verranno mobilitate le famiglie più prestigiose della mafia americana: gli Adonis, i Costello, gli Anastasia, i Profaci. Circa tremila gli uomini d’onore che saranno utilizzati dall’esercito a “stelle e strisce”, per la loro guerra di liberazione della roccaforte europea. Cioè era stata concepita una guerra ad personam mafia-statunitense. Andiamo avanti. Gli eroi sbarcano e gli invasori vengono ovunque accolti con fiori, reverenze, applausi e offerte di “segnorine”. Ma il bello venne dopo: con l’appoggio di questo formidabile esercito subentra una nuova battaglia, quella delle cariche. Con l’arrivo della libertà e dei liberatori e con il rientro dei mafiosi aventi diritto alla ricompensa, ebbe inizio la spartizione, come dagli accordi, delle prebende; e su questo argomento i liberatori furono larghi di maniche. Alcuni esempi: Genco Russo diviene sindaco di Mussomeli, Calogero Vizzini (un super assassino

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ABRUZZOpress – N. 180 del 24 maggio ’11                                                                                                                             Pag 2

colpevole di una cinquantina di omicidi) fu nominato sindaco di Villalba, questo personaggio al momento dell’insediamento fu salutato dalla folla al grido di Viva la mafia.

Cinquecento uomini di cosa nostra, confinati dal regime fascista ad Ustica, furono immediatamente liberati, tornarono a casa per prendere possesso dei posti vacanti di sindaco e di funzionari nelle amministrazioni. Lo stesso governo civile alleato, che era guidato da Charles Poletti, completerà il proprio organico pescando nel ricco serbatoio mafioso: Damiano Lumia, nipote di Calogero Vizzini, divenne interprete del Civil Affair; a Vincenzo Di Carlo, capo della mafia di Raffadali, venne affidata la responsabilità dell’ufficio requisizioni del grano. Il capo mafia di Corleone, Michele Navarra, fu incaricato di racco-gliere gli automezzi militari abbandonati.

Grazie alla democrazia statunitense, la Sicilia è ora saldamente in pugno a cosa nostra, la quale, costituita una struttura politico-militare, quella separatista, fu in grado di assicurare il controllo del territorio e delle rotte marittime agli States. Mentre negli altri territori sotto controllo dei vincitori era vietata qualsiasi attività politica, i separatisti organizzano pubbliche riunioni, cui prendevano parte ufficiali americani in divisa. Il separatismo siciliano godeva di ampi appoggi nei più importanti complessi industriali, finanziari e politici americani, per esempio la signora Eleonora Roosevelt (moglie del Presidente) scrisse: «Saremo lieti e orgogliosi se la Sicilia potrà essere la nostra longa manus degli Stati Uniti in Europa.» Materiale bellico verrà fatto pervenire a nuclei dell’esercito separatista a cura di Salvatore Sciortino.

Ed ora, concludendo. O italiani, da queste radici quale altra Italia vi sareste aspettati?

G.F.

Cosa avveniva nell’altra parte? Ovvvero, nella Repubblica Sociale Italiana?

Questo ve lo diremo con il prossimo numero di Ap




Italia. Ap – L’Altra storia De Legibus ad personam – Seconda parte di Filippo Giannini Cosa avveniva nell’altra parte?

93Chieti, 24 Maggio ’11 – Mar.  S. Vincenzo  – Anno XXXII n. 181 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  Ch 1/81


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Ap – L’Altra storia

De Legibus ad personam – Seconda parte

di Filippo Giannini

Cosa avveniva nell’altra parte?

Finora abbiamo esaminato solo alcune delle nobili persone che hanno condannato il “male assoluto” ed ora, quale persona informata dai fatti (mi sembra che oggi si dica così!), diamo uno sguardo alle malefatte compiute dal male assoluto (solo questo termine caratterizza la capacità intellettuale di colui che lo concepì. Ma andiamo avanti).

Vogliamo iniziare come l’essere demoniaco concepiva le leggi ad personam? Tutti sanno, o dovrebbero sapere, dato che ci sono in giro tanti capiscioni, che a guerra terminata Donna Rachele, quando si accinse a chiedere la pensione del marito, sorsero mille difficoltà, in quanto Benito Mussolini aveva sempre rifiutato ogni compenso. Esattamente come agiscono le anime candide citate all’inizio di questo scritto.

Repubblica Sociale Italiana (ahi, ahi, ahi), anche qui il mostro in assoluto, mettendo in atto la sua legge ad personam rifiutò ogni emolumento, sino a quando Giovanni Dolfin, capo della Segreteria particolare, si trovò in difficoltà per espletare le esigenze degli uffici. Il Ministro Pellegrini-Giampietro, in una memoria pubblicata su Il Candido del 1958, ha scritto:

«Nel novembre era stato preparato un decreto, da me controfirmato, con il quale si assegnava al capo della RSI, l’appannaggio mensile di 120 mila lire. Il decreto, però, che doveva essere sottoposto alla firma del Capo dello Stato, fu da lui violentemente respinto una prima volta. Alla presentazione, effettuata dal Sottosegretario di Stato, Medaglia d’Oro Barracu, seguì una seconda del suo Segretario particolare Dolfin. A me, che, sollecitato da Dolfin e dall’economo, ripresentai per la terza volta il decreto, Mussolini disse: “Sentite Pellegrini, noi siamo in quattro: io, Rachele, Romano e Annamaria. Mille lire ciascuno sono sufficienti”. Dovetti insistere per fargli notare che, a parte l’insufficienza della cifra indicata, in relazione al costo della vita, occorreva tener conto delle spese della sua casa e degli uffici. Dopo vive sollecitazioni finì per accettare, essendo egli anche Ministro degli Esteri, solo l’indennità mensile di 12.500 lire assegnata ad ogni ministro. Nel dicembre 1944, però mi inviò una lettera che pubblicò, rinunciando ad ogni e qualsiasi emolumento, ritenendo sufficienti alle sue necessità i diritti d’autore.» Amici lettori, non vi pare di vedere le stesse azioni di quei passerotti, sopra ricordati, che rifiutano ostinatamente ogni aggiunta di pensione a quelle già ricchissime che si sono autoconcessi, con furbatine, (neanche a dirlo!) assolutamente democratiche ?

Qualcuno potrebbe osservare: sì, Lui, ma i fascisti?, ammazzali loro!

Beh! Giudicate voi. A guerra terminata nel bel mezzo della  caccia al fascista e delle inquisizioni cui erano sottoposti, lo Stato democratico e finalmente libero (di rubare!) aprì un’inchiesta a carico di 5005 (cinquemila e cinque) gerarchi e alti funzionari del mai sufficientemente deprecabile infausto Ventennio, inchiesta tendente ad accertare quanto i fascisti avessero rubato. L’operazione di indagine andò avanti per un paio di anni. Ma a farsa, si somma farsa. Come scritto non si trovò nulla di illegale; un bel giorno apparve su tutti i giornali (politicamente corretti) la notizia: «Trovato il tesoro di Italo Balbo; è nascosto in una cassetta di sicurezza in una banca.» Il giorno deciso dagli inquirenti per aprire la cassetta inquisita furono convocati operatori, giornalisti, il fior fiore dei politici e, con gran pompa, la famigerata cassetta fu aperta; obbrobrio, il tesoro era una sciarpa: la “sciarpa Littorio”.

Dopo di che, dato che c’è un limite per il ridicolo anche per la Repubblica nata dalla

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ABRUZZOpress – N. 181 del 24 maggio ’11                                                                                                                             Pag 2

Resistenza, l’inchiesta sui 5005 (cinquemila e cinque) indagati, zitti zitti, gli inquisitori chiusero le indagini e accantonarono l’inchiesta.

La rabbia degli ometti, dovendo competere contro un siffatto Uomo, si esplica armando  l’informazione di cui sono padroni, cosa garantita dai paesi plutocratici che vedono ancora, come allora, il terrore che le idee lasciate nel Ventennio possano rimettere radici. Allora ecco il motivo, ripetiamo, essendo padroni dell’informazione, di falsare fatti realmente accaduti sostituendoli con fantasie e pure menzogne. Ma qui si erge la voce del più grande giornalista svizzero, anche scrittore e storico, Paul Gentizon: «Se v’è un nome che nel dramma resterà puro ed immacolato, sarà quello di Mussolini. In tutte le circostanze ed anche dinanzi alla più atroce avversità. Egli è rimasto di una fermezza incrollabile; sino alla morte è rimasto fedele all’onore, e non ha capitolato. I suoi avversari, senza parlare dei suoi fedeli, non possono che inchinarsi sulla sua tomba in rispetto e ammirazione.» Per ottemperare a questo civile dovere, gli avversari dovrebbero essere UOMINI e non omuncoli; da qui la necessità di tentare di uccidere quell’uomo giorno dopo giorno, anzi, ora dopo ora. Ma non muore. Questo è e sarà (ce l’auguriamo) il loro dramma.

Per concludere ecco come Mussolini vedeva l’avvenire della sua tanto amata Italia, nei decenni che seguiranno la fine del Secondo conflitto mondiale:

«Con l’8 settembre si è perduto qualcosa di molto prezioso, che l’Italia faticherà duramente a riconquistare: l’onore nazionale e il rispetto che sino a ieri essa aveva in tutto il mondo. Un popolo senza rispetto e senza onore diventa un giocattolo nelle spire degli interessi politici dei vincitori. Non sarà difficile all’ipocrisia del tradizionalismo britannico trovare dei pretesti con cui mascherare i suoi sentimenti di vendetta e tutto sarà fatto nel nome della democrazia, della giustizia e della libertà: un paravento dietro il quale si nascondono gli interessi del più sudicio capitalismo, venga questo da Londra, da New York o da Mosca. IL POPOLO ITALIANO VIVRA’ UN PERIODO AMARISSIMO, CHE VEDRA’ SCREDITATI E TRAVOLTI TUTTI I PRINCIPI DELL’ONESTA’ E DELLA MORALE. Probabilmente nei paesi vinti si provvederà immediatamente a imporre una così detta costituzione democratica: ne seguiranno liti parlamentari, scandali politici e turpitudini morali senza fine, da cui ci si potrà attendere di tutto eccetto che qualcosa di buono e di costruttivo.» (Mussolini si confessa, di Georg Zachariae, pag.192)

In altre parole:  l’attuale espressione geografica, quella moderna del bunga bunga.

F.G.





Italia. PSI: “È inquietante che il destino dell’Italia sia in mano ad una classe politica che abdica alle proprie responsabilità di governo per comportarsi come il più scaltro dei mercanti di un suk.

“È inquietante che il destino dell’Italia sia in mano ad una classe politica che abdica alle proprie responsabilità di governo per comportarsi come il più scaltro dei mercanti di un suk. Dopo aver giocato sulle paure dei cittadini, ora si barattano i ministeri, come fossero caciotte. È la dimostrazione che chi ci governa non ha un progetto politico, non ha una visione per il futuro dell’Italia; in una parola ha fallito. Il compra-baratta-vendi berlusconiano funziona in Parlamento ma non nel Paese reale e gli elettori hanno dimostrato, con il voto amministrativo, che non credono più alle promesse dei mercanti del suk. Domenica prossima sarà l’occasione per ribadirlo”. È quanto dichiara Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI.