Italia. Cara Amica, Caro Amico, Ti presento i miei libri editi dalla Editrice Missionaria Italiana e da ARACNE. Un caro saluto, Laura Tussi http://store.aracnee

Cara Amica, Caro Amico,

Ti presento i miei libri editi dalla Editrice Missionaria Italiana e da ARACNE.

Un caro saluto,

Laura Tussi

http://store.aracneeditrice.com/it/autore.php?id=20

Sacro. Parole delle fedi – n. 32.

Codice 1868-5, formato 11,5×15,5 cm, 64 pag., 4,50 euro EMI 2009

L’autrice analizza il termine dal punto di vista storico, teologico e sociologico, il rapporto tra realtà e mito, la sacralità della natura, la persistenza del sacro e la percezione da parte dell’uomo. Dal punto di vista sociologico il sacro si manifesta innanzitutto come opposizione al profano. Tuttavia si evince che la distinzione tra sacro e profano non riguarda i due concetti in sé, quanto due modi diversi di porsi nel mondo. Due diverse situazioni esistenziali.

Memoria e olocausto: il valore creativo del ricordo per una “pedagogia della resistenza” nella differenza di genere.
isbn 978-88-548-2284-9, formato 17 x 24 cm, 252 pag., 15,00 euro ARACNE 2009

Dalle riflessioni di Moni Ovadia, regista, attore e opinionista, esponente in Italia e cultore della tradizione ebraica Yddish, si evince che la forma di resistenza più straziante e lancinante concepibile dalla mente umana si rivela attraverso il mezzo sublime della “follia creativa”, della “creatività artistica”, in una sorta di “pedagogia della resistenza” finalizzata alla salvezza ed alla sopravvivenza della dignità umana contro la barbarie della violenza, dimostrando che il carnefice non potrà mai reprimere, mai “uccidere”, annientare la dimensione umana individuale, la singolarità personale, il suo spirito costruttivo, creativo, ricreativo, rigenerante, catartico anche attraverso l’esecuzione, la pratica, l’espletazione di ogni tipo di forma artistica: dalla musica, al teatro, dalla pittura, alla danza. La didattica della Storia ha preso ipotesi da quando è stata istituita, per volere del parlamento italiano, il 27 Gennaio 2001, la Giornata della Memoria, per cui si è presa l’abitudine di trattare questo tema anche nelle scuole…

Il Disagio Insegnante nella scuola italiana contemporanea. Un’analisi critico-pedagogica dei vissuti professionali e formativi del docente.

isbn 978-88-548-2283-2, formato 17 x 24 cm, 220 pag., 14,00 euro ARACNE 2009

Il Dovere di Ricordare. Dalla Shoah all’attualità dell’intercultura.

isbn 978-88-548-3278-7, formato 17 x 24 cm, 141 pag., 10,00 euro  ARACNE 2010

Oltre agli ebrei, il sistema nazifascista ha schiavizzato e assassinato milioni di persone, tra cui zingari, disabili fisici e mentali, polacchi, prigionieri di guerra, sovietici, sindacalisti, avversari politici, obiettori di coscienza, omosessuali e ancora altre tipologie di persone diverse e colpevoli solo di esistere in quanto tali. È importante trasmettere la conoscenza degli eventi alle nuove generazioni partendo dal dialogo e da percorsi di memoria individuale e collettiva, dalla conoscenza di sé e degli altri, dei propri compagni di classe e degli insegnanti nell’ambito della comunità educante. Come sostiene Moni Ovadia, la “bella utopia” è un mondo dove non esistono patrie e nazioni, frontiere e burocrazie, limiti e confini, ma comunità educanti aperte all’accoglienza, al dialogo, al cambiamento rivoluzionario, al progresso costruttivo, senza stereotipi e pregiudizi, nel rispetto delle culture altre, nella coesistenza pacifica che agevola il confronto tra diversità interculturali e differenze di genere e intergenerazionali.

Il pensiero delle differenze. Dall’intercultura all’educazione alla pace.

isbn 978-88-548-xxxx-x, formato 17 x 24 cm, 144 pag., 10,00 euro  ARACNE 2011

L’erranza del soggetto è un pensiero di pace che travalica le frontiere in nome di un sentire umanitario che coinvolge le differenze. Riconoscendo il nomade e il migrante che è in ognuno di noi, possiamo superare intolleranze e discriminazioni a favore di una cultura del conoscere volta al bene comune.

BiografiaAutore:

LAURA TUSSI     laura.tussi@istruzione.it            http://www.youtube.com/lauratussi

Docente, giornalista e ricercatrice, si occupa di tematiche sociopedagogiche, psicologiche e storicoculturali. Ha conseguito cinque lauree specialistiche nel 2009 in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell’ambito delle scienze della formazione e dell’educazione. Collabora con l’Istituto Comprensivo via Prati Desio (MB) e con diverse riviste di settore e telematiche come: Rassegna dell’Istruzione (Mondadori- Le Monnier- MIUR), Scuola e Didattica (La Scuola) Rivista dell’Istruzione( Maggioli)

www.peacelink.it www.politicamentecorretto.com www.ildialogo.org

Per informazioni:

EMI Editrice Missionaria Italiana 051/326027

ARACNE Editrice 06/93781065

L’ANTOLOGIA libreria via Mariani Nova Milanese 02/39264183 – 0362/367265




Parma. Po(r)co ma Buono a Cibus Tour per ragionare con Slow Food sulla produzione e sul consumo di carne


Po(r)co ma Buono a Cibus Tour

per ragionare con Slow Food sulla produzione e sul consumo di carne

(Parma, 7 febbraio 2011) – Produttori artigianali di salumi e norcini selezionati da Slow Food Italia saranno presenti a Cibus Tour, la nuova manifestazione aperta al pubblico, organizzata da Fiere di Parma dal 15 al 17 aprile 2011.

Le iniziative targate Slow Food si terranno nell’area espositiva Po(r)co ma buono, all’interno del padiglione 7. Attraverso attività didattiche, Laboratori e Teatri del Gusto, conferenze, mostre fotografiche, tavole rotonde, enoteca e mercato, Po(r)co ma buono approfondirà gli aspetti della filiera suinicola italiana, dai metodi di allevamento alle tecniche di trasformazione, dall’uso in cucina agli abbinamenti con il vino.

«La presenza di Slow Food a Cibus Tour ha dichiarato Gigi Piumatti, responsabile eventi di Slow Food Italia ha lobiettivo di far conoscere a un ampio pubblico la varietà della tradizione norcina italiana. Uno sguardo rivolto alla qualità e al piacere, senza per questo trascurare la salute del consumatore e dellambiente. Po(r)co ma buono quindi non sarà solo loccasione per scoprire produzioni di eccellenza, ma anche un momento per riflettere sulla necessità di far evolvere il nostro modo di consumare carne, privilegiando la qualità alla quantità».

Il maiale e i prodotti da esso derivati rappresentano un emblema della biodiversità alimentare italiana al punto che ben 34 salumi italiani a denominazione d’origine (Dop e Igp) compaiono nell’elenco ufficiale dell’Unione Europea, composto globalmente da 121 salumi (dati forniti dall’Assica, l’Associazione Industriali delle Carni, che collabora con Fiere di Parma alla realizzazione di Cibus Tour). Ed al di là di questi 34 salumi a denominazione d’origine, esistono in Italia più di 200 tipologie differenti di insaccati di maiale.

«LItalia è indubbiamente Paese leader nella produzione di salumi di qualità ha spiegato Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager e le sue produzioni, sia industriali che artigianali, sono buoni ambasciatori dellagroalimentare nel mondo. Per questo ci è sembrata assai opportuna la collaborazione con Slow Food Italia per poter rappresentare a Cibus Tour tutte le realtà dellintera filiera alimentare. E questa sinergia non poteva aver luogo che a Parma, un territorio che vanta unantica tradizione nel campo della produzione e lavorazione dei prodotti suini».

Il Programma di Po(r)co ma buono

Mercato

Il viaggio nel mondo delle migliori produzioni nazionali trova la sua cornice ideale tra le bancarelle del mercato, dove si potrà scoprire, assaggiare e acquistare. Decine di espositori, simbolo di una filiera di grande qualità, proporranno carni fresche e lavorate, dando ampia visibilità a straordinari insaccati e salumi. Non mancherà l’opportunità di conoscere piccoli tesori della norcineria italiana, alcuni a rischio di estinzione e quindi ancora più rari e preziosi rappresentati dai Presìdi Slow Food.

Enoteca

Un’area dedicata agli amanti del vino, con oltre 600 etichette provenienti dalle migliori cantine italiane, affiancate da una selezione speciale di Bollicine e Lambruschi. Nell’Enoteca di Po(r)co ma buono non mancheranno i vini esteri e gli spazi degustazione, con i salumi d’Italia selezionati da Slow Food accompagnati a pani prodotti con vecchie varietà di grano recuperate nel progetto Il Mulino del Po.

Stand Slow Food

Presso lo stand Slow Food è possibile conoscere da vicino le attività, i progetti e la filosofia dell’associazione che da oltre 20 anni promuove a livello internazionale i diritti e la cultura del cibo buono, pulito e giusto. All’interno di quest’area sarà possibile seguire incontri, associarsi e trovare le guide, i ricettari e i saggi pubblicati da Slow Food Editore.

Percorsi educativi per scuole, bambini e adulti

Attraverso l’utilizzo dei sensi si indagherà sulle tre parole chiave dell’evento: allevo, trasformo e mangio. I percorsi interattivi – dedicati alle scuole, ai bambini in visita alla manifestazione e agli adulti – partono dalla scoperta delle razze suine e dei metodi di allevamento. Passando attraverso le tecniche di macellazione, la preparazione dei salumi e l’affumicatura, i visitatori saranno accompagnati a leggere le etichette e a scoprire tutti i passaggi necessari per un acquisto buono e intelligente. Accanto alle attività a ciclo continuo sono previsti interventi di norcini e cuochi.

Al termine del percorso (di circa 45 minuti) sarà proposta ai partecipanti la degustazione comparata di salumi artigianali e industriali.

Laboratori del Gusto

Degustazioni guidate per conoscere le tecniche e il contesto culturale in cui nascono un piatto o un prodotto alimentare e che danno vita a un’esperienza concreta e consapevole grazie alla partecipazione attiva di produttori, allevatori e studiosi.

Per tutte le info e i dettagli www.cibustour.it e www.slowfood.it

Teatro del Gusto

Un’occasione unica per vedere grandi chef internazionali cimentarsi nella realizzazione di una ricetta in cui protagonista è la carne di suino. Per seguire i loro passi i cuochi saranno seguiti nella loro dimostrazione da una telecamera che proietterà le immagini su un maxi schermo alle spalle della cucina-palcoscenico.(Per tutte le info e i dettagli www.cibustour.it e www.slowfood.it)

Conferenze, tavole rotonde, mostre e proiezioni

Tre incontri, uno al giorno, centrati sullo slogan che dà il titolo all’evento, declinandolo nelle tre principali fasi della filiera: l’allevamento, la trasformazione e il consumo. Inoltre, una mostra fotografica sui maiali, del fotografo Nicolò Cecchella e proiezioni di filmati dedicati alla produzione suinicola e ai salumi.




MOTOSTORE Sabato 5 febbraio 2011 vieni a trovarci al Valdichiana Outlet Village! Festeggia con il Coupon 20PERCENTO, avrai il -20% sul Prezzo Outlet!

MOTOSTORE

Sabato 5 febbraio 2011 vieni a trovarci al Valdichiana Outlet Village!
Festeggia con il Coupon  20PERCENTO, avrai il -20% sul Prezzo Outlet!

Visita il mondo FMI

www.federmoto.it

www.magliazzurra.it

www.civ.tv

www.fmiservizi.it

www.federmoto.tv

Per Info: fmiservizi@federmoto.it




Italia. La Rivista “DIFESA AMBIENTE”, realizzata da EURO EDIZIONI e diretta da Alfonso NAVARRA, promuove ideali universali e principi sociali imprescindibili per costruire insieme comunità e società di Pace, fondate sulla valorizzazione ambientale, tramite la tutela ecologica e la promozione culturale, con stili di vita ecosostenibili e processi equosolidali, attraverso la democrazia diretta dei cittadini, la partecipazione sociale, collettiva, pluralista e l’Azione Nonviolenta, contro i poteri forti, oltre ogni discriminazione ideologica e ogni schematismo partitico, per il diritto umano a contesti sociali comunitari liberi, giusti e democratici.

La Rivista “DIFESA AMBIENTE”, realizzata da EURO EDIZIONI e diretta da Alfonso NAVARRA, promuove ideali universali e principi sociali imprescindibili per costruire insieme comunità e società di Pace, fondate sulla valorizzazione ambientale, tramite la tutela ecologica e la promozione culturale, con stili di vita ecosostenibili e processi equosolidali, attraverso la democrazia diretta dei cittadini, la partecipazione sociale, collettiva, pluralista e l’Azione Nonviolenta, contro i poteri forti, oltre ogni discriminazione ideologica e ogni schematismo partitico, per il diritto umano a contesti sociali comunitari liberi, giusti e democratici.

“DIFESA AMBIENTE” EURO EDIZIONI propone gli studi di Laura TUSSI

http://www.peacelink.it/pace/a/33284.html

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/pace/NotizieC_1296771186.htm

La Dimensione Risolutiva dei Conflitti.

Per un Futuro Sostenibile e Nonviolento.

di Laura Tussi

[1]I conflitti collettivi presentano una importante componente ambientale, in cui dietro le posizioni contrapposte si inserisce una competizione per la proprietà e l’uso di risorse naturali che scarseggiano, come la disponibilità di combustibili fossili e l’utilizzo delle terre coltivabili.

La trasformazione costruttiva dei conflitti è il fondamento dell’attivismo non violento, che è forse la conquista più rilevante nella cultura politica del ‘900.

Uno dei principi cardine della nonviolenza, come scienza dei conflitti, è che la verità si ricerca nel dialogo, nell’apertura all’ascolto e al confronto, per ampliare il proprio orizzonte nella capacità di decentramento, assumendo il punto di vista dell’altro e di empatia, condividendo, a livello cognitivo ed emotivo, la prospettiva e il sentimento dell’altro, nell’ambito di buone competenze comunicative, affinché le diverse visioni e percezioni della realtà possano essere messe in relazione e in dialogo, in un rapporto di rispetto, equivalenza e reciprocità, tramite la relazione empatica, come strumento per vincere il sospetto, la paura, l’aggressività, bloccando la violenza e i processi di disumanizzazione. Il conflitto è un sistema interattivo, dove il comportamento delle parti e degli attori si influenza vicendevolmente.

La pratica della nonviolenza non proietta la colpa verso l’esterno, in un chiaro meccanismo di colpevolizzazione e dislocazione delle responsabilità nell’ambito del conflitto, ma suggerisce un orientamento verso l’interno. Infatti l’unica modalità di poter influire sul comportamento altrui è agire sulle proprie e personali azioni, dove ogni tentativo più diretto di indurre cambiamenti nell’altro si pone sul piano dei rapporti di forza.

L’assertività, ossia la capacità di far valere le proprie ragioni senza far violenza all’altro, è una competenza relazionale da costruire all’interno della pratica non violenta, che libera l’energia costruttiva dell’aggressività benigna o assertività, trasformandola in forza interiore e utilizzandola come motore per il cambiamento.

La forza interiore si sviluppa per elaborare la collera e trasformarla in forza emotiva contro la passività, l’indifferenza, l’anestetizzazione dei sentimenti, atteggiamenti presenti in molti comportamenti violenti come il bullismo, finalizzando, invece, i comportamenti verso la capacità di compassione.

L’educazione emotiva consiste nella formazione alla trasformazione non violenta dei conflitti e significa sapere attribuire uno scopo positivo alla vita, liberando le emozioni compassionevoli, invece di utilizzare quelle violente.

Trasformare i conflitti in modo non violento significa assumere un modello relazionale integrativo e trasformativo, evitando una tipologia di relazione a carattere assimilativo e distruttivo, come Danilo Dolci sosteneva nel reciproco adattamento creativo, ossia in una modalità relazionale e non violenta, orientata alla crescita e all’equilibrio dei sistemi umani e naturali, per un futuro sostenibile e caratterizzato dalla pace.

Un conflitto per essere sostenibile deve ridurre e contenere le dinamiche violente, far emergere le opinioni delle parti e le verità di ogni posizione, ponendole in dialogo e individuando gli scopi, gli obiettivi e i fini sovraordinati che le parti hanno interesse a condividere, per innescare processi di cooperazione nel conflitto, evitando la contrapposizione.

Il conflitto deve essere affrontato nel favorire l’evoluzione di dinamiche comunicative di empatia, creatività, ascolto e decentramento, in grado di evidenziare i bisogni e gli interessi impliciti nelle situazioni locali e globali. Nelle problematiche sociali e ambientali complesse e controverse si prospetta spesso ignoranza inconsapevole per la mancanza di capacità riflessiva, di un sistema di valori non portato a livello cosciente.

Utilizzare beni e servizi naturali in modalità sempre più intrusive e rapide pone di fronte all’evidenza che il nostro pianeta è finito e pertanto è limitata la sua possibilità di soddisfare le richieste dell’umanità, comportando conflitti tra gruppi sociali.

Le risorse naturali e minerarie vengono utilizzate da parte delle comunità umane, creando impatto ambientale sugli ecosistemi, ponendo in evidenza la gravità della situazione e la necessità di una profonda trasformazione delle relazioni tra l’umanità e il pianeta Terra, dove è necessario cogliere la relazione che collega le diverse forme di dominio dell’uomo sulla natura con i mutamenti sociali, economici, culturali e politici nel tessuto sociale.

Attualmente educare alla pace e alla non violenza significa prendere coscienza della costitutiva fragilità degli esseri umani, della loro interdipendenza reciproca e della dipendenza di tutti dalla natura che accoglie e sostiene la presenza delle comunità umane sulla Terra, capaci di convivere con se stesse, con gli altri esseri e con l’ambiente naturale.

Nelle situazioni in cui si sviluppano paure e atteggiamenti discriminatori, con forti disparità e ingiustizie che originano sofferenza e alimentano rancore, come in tutte le situazioni conflittuali, è indispensabile confrontarsi con le basi emotive profonde che irrigidiscono le posizioni e ostacolano le trasformazioni, ma che possono diventare una risorsa nel rispetto delle diversità e dell’armonia, come risultato della valorizzazione delle pluralità, nel compito difficile della progettazione di una transizione per uscire dall’attuale sistema di economia insostenibile, al fine di avviare l’umanità verso un’economia non violenta, equa, solidale e sostenibile per tutti gli esseri viventi, dove ciascuno deve porsi come propositore di cambiamento nel mondo.

Laura Tussi, Istituto Comprensivo via Prati -Desio (Monza e Brianza)


[1]Cfr. Centro Studi Sereno Regis (a cura di) Economia della Felicità. Verso futuri sostenibili e nonviolenti, supplemento a Eco. L’educazione sostenibile n. 7/09.




Italia. PARLIAMOCI CHIARO di Franco Monaco

Chieti, 1 Febbraio ’11, Martedì, S. Ignazio  – Anno XXXII n. 033 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81


Agenzia ABRUZZOpress >>> Nazionale


Servizio Stampa – CF 93030590694 – Tel. 0871 63210 – Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547  –  Dir. Resp. Marino Solfanelli



Ap – Dal quotidiano LINEA di Martedì 1 febbraio

PARLIAMOCI CHIARO

di Franco Monaco

“Miracoli” di un’altra Italia

Un libro di Filippo Giannini, solido come un punto fermo


Possibile – ci si chiede – che l’astro Mussolini non sia ancora tramontato? Possibile che esistano autori ed editori interessati a trattare ancora il tema Mussolini? Lo ha fatto, di recente. Solfanelli mandando in libreria un robusto volume di Filippo Giannini col titolo “Benito Mussolini nell’Italia dei miracoli”. “Dei miracoli”, addirittura. Ma chi ha incoraggiato Giannini e Solfanelli? Eviden-temente l’opinione pubblica: una massa sempre più enorme di Italiani che non non ne possono più di questa pseudo-democrazia del cavolo, di questa Italia che una volta era stata tutt’altra: cioè. addirittura miracolata. Non è uno scherzo. Di fronte ad uno sfascio che invano si cerca di arginare, di fronte a una discordia che le fazioni spingono ormai nel cannibalismo, più che mai fondate risuonano anche

le parole di Giuseppe Prezzolini, che non era un intellettuale come i tanti odierni da quattro soldi il mazzo: “Mussolini riuscì ad operare un miracolo: quello di unire gli Italiani come non erano mai stati dalla caduta dell’impero Romano”. Miracolo esaltato dallo straordinario cantico di Giovanni Spadolini: “Al popolo italiano era stata restituita quella dignità, della coscienza di sé, del proprio passato, delle proprie possibilità, quel prestigio, quella fierezza e quella alterezza, quello stile, quel senso, diciamolo pure, di superiorità, quel lievito, quello stimolo di grandezza, quello slancio verso l’espansione, che gli erano sempre mancati nei primi anni della sua unità”. Costoro non erano certo pa-gati per dare fiato alle tombe laudatorie. E del resto, Giannini conferma tutto nelle 262 pagine del libro, chiamando a testimoniare decine e decine di personaggi, soprattutto stranieri, in particolare, britannici.

Filippo Giannini non è un politologo: è un architetto, un professionista del costruire che ad un certo punto della sua vita si scopre anche un’altra passione, quella per la storia d’Italia degli anni Trenta e la trasferisce, questa passione, in una attività intensa di ricercatore e di assemblatore di quella che è stata certamente la più straordinaria vicenda storica italiana. Scrivendo, l’architetto rimane tale nel solido impianto delle rievocazioni, nelle calibrate descrizioni degli eventi, nel millimetrato equilibrio dei particolari. II risultato è un testo (uno dei parecchi elaborati da Giannini) che può senz’altro aspirare alla qualifica di classico. Del resto, chi, come il sottoscritto, ha avuto il privilegio di vivere negli anni di Giovanni Gentile, di studiare Diritto costituzionale con Santi Romano, di vedere nel dicastero della Giustizia un Alfredo Rocco e alla presidenza dell’Accademia d’Italia un Guglielmo Marconi e poi di seguire l’insegnamento di Paolo Orano che esortava alla “responsabilità di stampa” (questa “responsabilità” che adesso si avvia a scalzare finalmente il tristo piedistallo della indiscriminata “libertà”), può testimoniare quanto compiuti e veritieri siano i capitoli nei quali Giannini tratta dei “miracoli”, scandagliandoli uno per uno con una non comune ricchezza di dati.

“Miracoli” del lavoro, in sostanza, e di una coscienza nazionale pulita, “miracoli” facilitati, cioè, dalla radicale ramazzata con la quale erano state eliminate le scorie della malsana Italietta giolittiana, soprattutto logge massoniche e cosche mafiose, sgangherati partiti e insaziabili appetiti. “Miracoli”, incontestabili, furono, fra i tanti e nel brevissimo arco di venti anni, il “consenso” plebiscitario del 1928, le grandi bonifiche, la creazione di venti città, la “Quota 90”, la creazione dell’Arma Azzurra, la “cura italiana” durante la crisi mondiale del ’29, l’Iri, l’assetto del territorio, la conquista dell’Impero, l’eliminazione del latifondo, la “Carta del Lavoro”. Ci manca lo spazio per evidenziare tutte le pregevolezze dell’interessante libro che mostra nella copertina una immagine di Dudovich (La Battaglia del grano), purtroppo privata qui degli accesi colori che contribuirono a renderla famosa.




Pescara. mercoledì 8 febbraio, alle 11.30 presso la sala consiliare del Comune di Pescara, l’ARTA Abruzzo interverrà alla conferenza stampa organizzata dall’associazione S.O.S. Inquinamento, Ambiente e Salute sul tema ‘Ambiente e salute a Pescara’.

mercoledì 8 febbraio, alle 11.30 presso la sala consiliare del Comune di Pescara, l’ARTA Abruzzo interverrà alla conferenza stampa organizzata dall’associazione S.O.S. Inquinamento, Ambiente e Salute sul tema ‘Ambiente e salute a Pescara’.
L’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente sarà presente in veste istituzionale, in quanto ente strumentale della Regione Abruzzo che svolge attività di prevenzione, protezione e tutela ambientale.
I tecnici del Dipartimento provinciale di Pescara presenteranno i dati sulla qualità dell’aria del capoluogo adriatico, rilevati attraverso la rete di monitoraggio gestita sul territorio comunale.




Italia. I SENATORI TANCREDI, GASPARRI E QUAGLIARELLO PRESENTANO EMENDAMENTO CON PROROGA AL 2030 DEI TITOLI CONCESSORI PRIMA DELLA MESSA A REGIME DELLE NORME SUL RINNOVO DELLE CONCESSIONI DEMANIALI PAPAGNI: “SOSTENIAMO CON FORZA LA PROROGA AL 2030 PER DARE CONTINUITA’ AL SISTEMA BALNEARE E NON FRENARE L’ECONOMIA TURISTICA NAZIONALE!”

I SENATORI TANCREDI, GASPARRI E QUAGLIARELLO

PRESENTANO EMENDAMENTO CON PROROGA AL 2030

DEI TITOLI CONCESSORI PRIMA DELLA MESSA A REGIME DELLE

NORME SUL RINNOVO DELLE CONCESSIONI DEMANIALI

PAPAGNI: “SOSTENIAMO CON FORZA LA PROROGA AL 2030

PER DARE CONTINUITA’ AL SISTEMA BALNEARE E NON FRENARE

L’ECONOMIA TURISTICA NAZIONALE!”

La Giunta Nazionale di Assobalneari Italia- Federturismo Confindustria, riunitasi a Marina di Carrara lo scorso 28 gennaio, alla presenza dell’Europarlamentare On.le Claudio Morganti, ha accolto positivamente l’emendamento al testo di conversione in Legge del Decreto Milleproroghe, firmatari i Senatori Tancredi, Gasparri e Quagliarello, recante proposta di ampliamento al 31.12.2030 del periodo transitorio che precederà l’introduzione delle nuove norme relative al rinnovo delle concessioni demaniali marittime.

“Sulla base delle valutazioni emerse dalla riunione di Giunta- dichiara il Presidente di Assobalneari Italia Renato Papagni-, e alla luce degli ulteriori colloqui avuti con i firmatari dell’emendamento, confermiamo pubblicamente che Assobalneari Italia sostiene con forza e determinazione l’azione avviata dai Senatori Tancredi, Gasparri e Quagliarello.

Un periodo transitorio così ampio- continua il Presidente Papagni- consentirebbe, di  completare il lavoro avviato con il Ministro Fitto per la stesura della legge quadro, tutelare adeguatamente i notevoli investimenti avviati dai concessionari prima dell’infrazione, dare maggiore serenità e respiro alla categoria, promuovere una riorganizzazione generazionale e imprenditoriale all’interno delle aziende balneari, rimuovere potenziali freni all’economia turistica, derivanti dalla consapevolezza di un’imminente messa a bando delle concessioni demaniali marittime.

Lungo tutto lo stivale, infatti, stiamo assistendo ormai ad un totale “fermo” del sistema turistico sul mare. Circa un milione di posti di lavoro rischiano di saltare se il Governo non sarà in grado di difendere l’operato di oltre 30 mila aziende balneari, facendo comprendere ai propri referenti in sede comunitaria che i termini del periodo transitorio proposto da Tancredi, Gasparri e Quagliarello rientrano in una assoluta normalità temporale, quando si parla di trasformazioni epocali come quella che siamo in procinto di conoscere sulle nostre coste.

Avremo modo- conclude Papagni- di ribadire la nostra posizione in occasione dell’incontro che abbiamo richiesto per giovedì 3 febbraio ai Senatori Grillo e Cursi, le cui Commissioni permanenti al Senato, rispettivamente la VIII e la X, sono state incaricate di avviare audizioni con le Associazioni dei Balneari per venire a capo di tutta la vicenda.”

Roma, 1° febbraio 2011




Italia. “RIVISTA DELL’ISTRUZIONE-Scuola e Autonomie Locali” propone gli studi di Laura TUSSI.

“RIVISTA DELL’ISTRUZIONE-Scuola e Autonomie Locali”, edita da MAGGIOLI e diretta da Giancarlo CERINI, è un importante ambito redazionale, che osserva, analizza e interpreta gli eventi culturali, organizzativi e professionali che coinvolgono il sistema educativo, per dare spazio al confronto e al dialogo tra i diversi interlocutori della vasta area dell’educazione.“RIVISTA DELL’ISTRUZIONE-Scuola e Autonomie Locali” propone gli studi di Laura TUSSI.

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/scuola/OpinioniAnalisi_1296488402.htm
http://www.peacelink.it/sociale/a/33256.html Da “RIVISTA DELL’ISTRUZIONE” n. 6-2010L’Educazione Interculturale: verso una società planetaria

di Laura TUSSI

L’educazione interculturale è condizione strutturale della società che presenta molteplici culture, perché il compito educativo, in questo tipo di tessuto sociale, assume il carattere specifico di mediazione tra le diverse realtà, animatore di un continuo attivo confronto tra modelli differenti.

Il confronto e l’interazione tra molteplici istanze culturali avvalora il significato della democrazia, perché la diversità valoriale e identitaria risulta una risorsa positiva per i complessi processi di crescita delle persone e del sistema comunitario e sociale multiforme.

La convivenza costruttiva all’interno dei singoli Stati democratici deve essere promossa nella prospettiva della ricerca della pace a livello mondiale, come processo che congloba lo sviluppo economico, la giustizia sociale, la difesa dell’ambiente, la democrazia, il rispetto della diversità e della dignità di ogni uomo e dei diritti umani.

La prospettiva interculturale permette di educare alle tematiche della pace che comportano il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità dello sviluppo, perché viviamo in una società multiculturale composta di mosaici etnici in cui la diversità non è eccezione, ma norma.

La valorizzazione delle differenze sviluppa la capacità di favorire la comprensione dell’altro e l’eliminazione dei pregiudizi, con la consapevolezza che la compresenza di diverse culture testimonia l’apertura al plurale e permette di promuovere l’armonia interetnica e gli scambi interculturali, nello sviluppo di una migliore comprensione tra differenze, grazie all’evidenza di valori, attitudini, pratiche e credenze.

L’interculturalità riconosce l’interdipendenza tra persone in un processo comune verso una società multietnica, dove non esista la divisione in razze, ma la concezione di un’unica specie umana, sperando in un avvenire di progresso per l’umanità, dove non esista una civiltà inferiore e superiore, ma diverse società creative.

L’interculturalità permette di tessere ponti tra le varie identità, dove l’incontro e il riconoscimento dell’altro conducano alla creazione di una collettività identitaria del nostro vissuto quotidiano, ricevendo gli apporti culturali dell’altro, in modalità positive, offrendo contemporaneamente le nostre ricchezze, nella solidarietà, nella tolleranza e nel confronto che valorizzi le alterità.

L’apporto interculturale si esprime con il rispetto nei confronti dell’altro, non necessariamente lo straniero, ma anche il portatore di handicap, il compagno di classe rumoroso che disturba, l’alunno che non capisce le lezioni, colui che non condivide o contrasta le idee altrui.

L’insegnante si incammina così verso la realizzazione di una pedagogia dell’interazione e non solo dell’integrazione, poiché la valorizzazione delle culture, delle identità, delle differenze altre equivale ad una pratica educativa che conduce oltre l’espressione di una solidarietà verso il più debole, in quanto, suscitando interazioni e il riconoscimento dei diritti del diverso, il formatore educa alla convivenza e alla democrazia culturale.

La pedagogia si occupa di organizzare le condizioni più favorevoli all’integrazione e all’interazione fra mondi di diversa origine e tradizione etnica, preoccupandosi di facilitare la conoscenza reciproca, la disponibilità all’incontro e allo scambio, ma anche il cambiamento vicendevole di chi ospita e di chi è ospitato.

Una mente formata in senso plurietnico è più complessa e ricca di capacità connettive, propensa alla teorizzazione e a comprendere le ragioni degli altri, in una vocazione cosmopolita e laica, attenta, più che alla difesa incondizionata del particolare e dell’interesse locale, all’interazione sistemica tra le parti, tra le persone e i soggetti interessati, in un ambiente di confronto, scambio e di cambiamento delle varie identità interagenti.

Compito della pedagogia interculturale è porre le condizioni per far convivere le diverse culture senza ignorarsi, perché la non conoscenza del pensiero dell’altro da sempre innalza muri, barriere, limiti e confini, aggravando stereotipi e pregiudizi e alimentando conflitti aperti e sotterranei.

La didattica dell’educazione all’interazione delle culture e allo sviluppo sostenibile conduce l’interessato a coltivare valori che condizionano realmente l’espletamento concreto del concetto di pace e, di conseguenza, dei diritti umani, delle pari opportunità, della tutela dell’ambiente, della solidarietà internazionale, dell’importanza del ricordo e della memoria storica, in un’ottica pluralista dei contenuti e dei concetti culturali e valoriali.

La didattica dell’educazione allo sviluppo sostenibile e all’interazione deve fornire agli alunni una cultura del vivere e costruire insieme un altro mondo, evidenziando e formulando i problemi dell’attualità, ponendosi in situazioni problematiche, incentivando la ricerca, lo studio, il sorgere di questioni aperte tra generazioni.

L’obiettivo di tale procedimento deve sfociare in una sensibilizzazione dei giovani ai concetti di solidarietà, tolleranza, diversità e uguaglianza culturale, nell’importanza di predisporre le menti a una costruzione del sapere critica e aperta al confronto, al cambiamento vicendevole e reciproco, al rispetto e alla valorizzazione delle differenze.

Ogni disciplina scolastica si deve fondare sull’insegnamento delle diversità concepite come propulsione al rispetto dell’ambiente del nostro pianeta, alla tutela ecologica, alla rievocazione della memoria storica dei diritti umani e delle pari opportunità, in una rivisitazione intergenerazionale dell’importanza di questi concetti valoriali, dove la storia si ponga come processo conoscitivo dialettico tra il passato e il futuro e tra le vecchie e giovani generazioni.

La costruzione dei programmi di ogni disciplina scolastica “deve permettere alla scuola di rinnovarsi, integrando continuamente le grandi risoluzioni tratte dalle conferenze internazionali organizzate dalle Nazioni Unite e rendere ogni disciplina scolastica il luogo ideale dove coltivare la solidarietà tra generazioni”[1].

L’educazione interculturale, tramite l’intera comunità educativa, deve orientare allo sviluppo sostenibile per creare negli alunni una coscienza di pace e di solidarietà internazionale, per la costruzione di un avvenire migliore, di un mondo globale di civiltà aperte e interagenti, di differenze diasporiche e diversità pensanti, in prospettive teoriche globali, cosmopolite ed internazionali.

Intercultura, ambiente e sviluppo sono profondamente connessi, perché l’educazione tra le culture pone in evidenza l’intreccio dei grandi problemi del mondo, facendo comprendere i legami tra il vicino e il lontano, il qui ed ora, il presente e il passato.

Il futuro dell’educazione è la cooperazione tra persone di culture diverse, nell’integrazione e nel rapporto tra identità e alterità, dove la società interculturale è la risultante di tensioni dialettiche che scuotono le certezze abitudinarie nel prendere consapevolezza della crescente dipendenza tra i popoli nella solidarietà, sancita dai valori di libertà e uguaglianza, per cui l’educazione non deve essere compensazione del diverso, ma evoluzione collettiva nelle diversità.

Laura Tussi, Istituto Comprensivo via Prati Desio (Monza e Brianza)


[1] Elamé E., Intercultura, ambiente, sviluppo sostenibile, EMI Bologna 2002



Italia. CIV – al Motor Bike Expo presentata la stagione del centenario

BMW l’auto ufficiale del CIV 2011 – L’innovazione apre sempre nuovi orizzonti

La vera bellezza conquista in uno sguardo, ma sono i suoi dettagli a farla innamorare. Come la nuova BMW X3 che colpisce per i suoi interni sempre più raffinati e per le linee esterne moderne ed eleganti. Il Variable Sport Steering garantisce massima dinamicità di guida alle alte velocità e maggiore comfort nelle manovre urbane.
Inoltre grazie al cambio automatico Steptronic a 8 rapporti sarà lei a definire il ritmo delle sue emozioni.
Per scoprire la nuova BMW X3 e prenotare un test drive clicca qui. Leggi tutto

Leggi anche – BMW l’auto ufficiale del CIV 2011

E’ ancora il Motor Bike Expo di Verona la sede scelta dalla FMI per presentare a media e addetti ai lavori l’attività della Velocità in pista 2011, anno del Centenario del campionato tricolore e della FMI. Una stagione ricca di appuntamenti che da quest’anno, oltre al CIV, alla Coppa Italia e alla MiniGP, si arricchisce con la presenza dell’attività delle Minimoto e del Trofeo Femminile (gestite direttamente dalla FMI) e del ritorno del Team Italia. Leggi tutto

Per la Velocità leggi anche:

Svelate al Motor Bike Expo le novità del CIV 2011

Dellorto è Official Sponsor del CIV 2011

Il CIV sbarca su Youtube

Mototemporada Romagnola – L’8^ edizione è alle porte

Avviata al Verona Bike Expo la Costituente Bikers FMI

70 Moto Club FMI si sono riuniti a Verona, sabato 22 gennaio, in occasione di Bike Expo, per concretizzare il progetto della Costituente Bikers FMI. Presente il Coordinatore della Commissione Nazionale Turistica FMI, Mario Alberto Traverso, e con la direzione dei membri della Commissione Turismo Damiano Zamana e Paolo Panelli, la Costituente ha segnato una svolta epocale da tanto attesa nell’ambiente Bikers. Leggi tutto

Corso di Formazione per Tecnici Sportivi di Base FMI 2011 Settore Tecnico della Federazione Motociclistica Italiana (F.M.I.) bandisce per l’anno 2011 un Corso di Formazione per Tecnici Sportivi Federali. Il presente Bando espone le caratteristiche fondamentali e le norme di ammissione al Corso per acquisire il titolo di Tecnico Sportivo Federale di Base della FMI in rispetto di quanto previsto dal Regolamento dell’Albo dei Tecnici Sportivi Federali, dal Piano Formativo TSF e dal Sistema Nazionale di Qualifiche dei Tecnici Sportivi (SNaQ) del C.O.N.I. Leggi tutto

SnowQuad sulla neve valdostana

Si avvicina la prima tappa del Trofeo SnowQuad che verrà disputata a Gressoney il 5/6 febbraio. Seguirà il secondo appuntamento di Valpelline per incoronare il “Re dell’inverno”. Gare spettacolari dove i quad con semplici gomme da cross faranno i numeri sulla neve valdostana; il buio del sabato sera le renderà ancor più suggestive. Leggi tutto

Altre notizie di sport

Moduli Iscrizione Campionati Mondiali ed Europei Motocross

Il Trial si ritrova a Monza

Int. d’Italia Supermarecross – Domenica 6 febbraio si parte da Bacoli

Moduli Iscrizione Campionati Mondiali ed Europei Motocross

Speedway – Tre Italiani in Argentina. Sesta e settima gara

Clicca e guarda gli ultimi video presenti su www.federmoto.tv

Visita il mondo FMI

www.federmoto.it

www.magliazzurra.it

www.civ.tv

www.fmiservizi.it

www.federmoto.tv




Italia. Elfo Puccini, sala Shakespeare | 1/13 febbraio 2011 Shylock Il mercante di Venezia in prova di Roberto Andò e Moni Ovadia

Elfo Puccini, sala Shakespeare | 1/13 febbraio 2011

Shylock

Il mercante di Venezia in prova

di Roberto Andò e Moni Ovadia

da William Shakepseare

regia Roberto Andò e Moni Ovadia

con Moni Ovadia e Shel Shapiro

e con Ruggero Cara, Lee Colbert,Roman Siwulak, Maksym Shamkov

Federica Vincenti e Moni Ovadia Stage Orchestra

scene Gianni Carluccio – costumi Elisa Savi

luci Gigi Saccomandi – suono Mauro Pagiaro

produzione Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna

Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Estate Teatrale Veronese

Scritto e diretto a quattro mani da Roberto Andò e Moni Ovadia e ispirato al Mercante di Venezia di Shakespeare, questo spettacolo s’inserisce  a pieno titolo nel solco di quel teatro musicale su cui Moni Ovadia ha da sempre incentrato la propria ricerca espressiva, fondendo l’esperienza di attore e di musicista.

In scena, nel ruolo di Shylock, un interprete di eccezione: Shel Shapiro. Pioniere della musica rock in Europa e, a partire dagli anni Sessanta, leader dei The Rokes, ha proseguito la sua carriera come autore arrangiatore e produttore per approdare negli ultimi anni sulle scene teatrali con il recital Sarà una bella società su testi di Edmondo Berselli.

In una sorta di hangar, che potrebbe essere un mattatoio o un teatro, un regista attende di incontrare un misterioso uomo di affari che l’ha ingaggiato per proporgli di mettere in scena un testo che ha lungamente e vanamente inseguito, Il Mercante di Venezia di William Shakespeare.

In un moderno gioco meta-teatrale, il Regista, che vorrebbe cambiare il finale del testo restituendo a Shylock la libbra di carne che gli è stata negata cinquecento anni fa, e l’Impresario, che vorrebbe ottenere la sua personale libbra appropriandosi del cuore di un artista, si fronteggiano, vestendo ciascuno alternativamente ora i panni di Shylock ora quelli di Antonio. Attraverso la vicenda del Mercante di Venezia, i due protagonisti, affiancati da musicisti, attori e attrici che entrano ed escono dal proprio personaggio, daranno il via a riflessioni sull’antisemitismo e sulla storia, sul denaro e sul teatro, sul concetto stesso di arte, con suggestioni che spaziano dalla cultura ebraica a quella pop, grazie anche a un variegato repertorio di canzoni inserite in quella che tra le opere di Shakespeare è annoverata come commedia, anche se possiede tutti i connotati di una tragedia.

«Si parte da Shakespeare, ovviamente, per tradirlo senza tradirlo, anzi mettendo in pratica il suo metodo: guardare al lavoro degli altri per poi ricrearlo. Così questo Mercante si sofferma soprattutto sulla figura dell’ebreo più famoso del mondo, Shylock appunto, ma gli crea attorno un mondo immaginario, un incubo che parte da lui e a lui ritorna. In questa ipotetica villa della scalogna pirandelliana dove i personaggi vivono come fantasmi, Shylock è un vecchio possente al quale un inedito Shel Shapiro regala forte fisicità e presenza».                          Maria Grazia Gregori, l’Unità

«Parlare di antisemitismo e di cosa significa essere ebreo, parlare di una società dove, ieri come oggi, l’“ornamento” è la falsa verità che “i tempi astuti indossano per intrappolare i saggi”. Parlare del significato ultimo di essere uomo, della vendetta, arma spuntata contro chi si reputa nemico. Parlare della legge e della giustizia piegate al denaro e al potere. Parlare di argomenti dolorosi facendo spettacolo, tra rito, musica e canzoni, commedia e tragedia, è la difficile impresa riuscita a Moni Ovadia, con Roberto Andò, autore e regista dell’interessante Shylock. Il mercante di Venezia alla prova».

Magda Poli, Corriere della Sera

Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33 – Feriali 21, domenica ore 16

Prezzi: 30/15 €Informazioni e prenotazioni: 02.00660606, biglietteria@elfo.org, www.elfo.org