Italia. PARLIAMOCI CHIARO di Franco Monaco

Chieti, 1 Febbraio ’11, Martedì, S. Ignazio  – Anno XXXII n. 033 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81


Agenzia ABRUZZOpress >>> Nazionale


Servizio Stampa – CF 93030590694 – Tel. 0871 63210 – Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547  –  Dir. Resp. Marino Solfanelli



Ap – Dal quotidiano LINEA di Martedì 1 febbraio

PARLIAMOCI CHIARO

di Franco Monaco

“Miracoli” di un’altra Italia

Un libro di Filippo Giannini, solido come un punto fermo


Possibile – ci si chiede – che l’astro Mussolini non sia ancora tramontato? Possibile che esistano autori ed editori interessati a trattare ancora il tema Mussolini? Lo ha fatto, di recente. Solfanelli mandando in libreria un robusto volume di Filippo Giannini col titolo “Benito Mussolini nell’Italia dei miracoli”. “Dei miracoli”, addirittura. Ma chi ha incoraggiato Giannini e Solfanelli? Eviden-temente l’opinione pubblica: una massa sempre più enorme di Italiani che non non ne possono più di questa pseudo-democrazia del cavolo, di questa Italia che una volta era stata tutt’altra: cioè. addirittura miracolata. Non è uno scherzo. Di fronte ad uno sfascio che invano si cerca di arginare, di fronte a una discordia che le fazioni spingono ormai nel cannibalismo, più che mai fondate risuonano anche

le parole di Giuseppe Prezzolini, che non era un intellettuale come i tanti odierni da quattro soldi il mazzo: “Mussolini riuscì ad operare un miracolo: quello di unire gli Italiani come non erano mai stati dalla caduta dell’impero Romano”. Miracolo esaltato dallo straordinario cantico di Giovanni Spadolini: “Al popolo italiano era stata restituita quella dignità, della coscienza di sé, del proprio passato, delle proprie possibilità, quel prestigio, quella fierezza e quella alterezza, quello stile, quel senso, diciamolo pure, di superiorità, quel lievito, quello stimolo di grandezza, quello slancio verso l’espansione, che gli erano sempre mancati nei primi anni della sua unità”. Costoro non erano certo pa-gati per dare fiato alle tombe laudatorie. E del resto, Giannini conferma tutto nelle 262 pagine del libro, chiamando a testimoniare decine e decine di personaggi, soprattutto stranieri, in particolare, britannici.

Filippo Giannini non è un politologo: è un architetto, un professionista del costruire che ad un certo punto della sua vita si scopre anche un’altra passione, quella per la storia d’Italia degli anni Trenta e la trasferisce, questa passione, in una attività intensa di ricercatore e di assemblatore di quella che è stata certamente la più straordinaria vicenda storica italiana. Scrivendo, l’architetto rimane tale nel solido impianto delle rievocazioni, nelle calibrate descrizioni degli eventi, nel millimetrato equilibrio dei particolari. II risultato è un testo (uno dei parecchi elaborati da Giannini) che può senz’altro aspirare alla qualifica di classico. Del resto, chi, come il sottoscritto, ha avuto il privilegio di vivere negli anni di Giovanni Gentile, di studiare Diritto costituzionale con Santi Romano, di vedere nel dicastero della Giustizia un Alfredo Rocco e alla presidenza dell’Accademia d’Italia un Guglielmo Marconi e poi di seguire l’insegnamento di Paolo Orano che esortava alla “responsabilità di stampa” (questa “responsabilità” che adesso si avvia a scalzare finalmente il tristo piedistallo della indiscriminata “libertà”), può testimoniare quanto compiuti e veritieri siano i capitoli nei quali Giannini tratta dei “miracoli”, scandagliandoli uno per uno con una non comune ricchezza di dati.

“Miracoli” del lavoro, in sostanza, e di una coscienza nazionale pulita, “miracoli” facilitati, cioè, dalla radicale ramazzata con la quale erano state eliminate le scorie della malsana Italietta giolittiana, soprattutto logge massoniche e cosche mafiose, sgangherati partiti e insaziabili appetiti. “Miracoli”, incontestabili, furono, fra i tanti e nel brevissimo arco di venti anni, il “consenso” plebiscitario del 1928, le grandi bonifiche, la creazione di venti città, la “Quota 90”, la creazione dell’Arma Azzurra, la “cura italiana” durante la crisi mondiale del ’29, l’Iri, l’assetto del territorio, la conquista dell’Impero, l’eliminazione del latifondo, la “Carta del Lavoro”. Ci manca lo spazio per evidenziare tutte le pregevolezze dell’interessante libro che mostra nella copertina una immagine di Dudovich (La Battaglia del grano), purtroppo privata qui degli accesi colori che contribuirono a renderla famosa.




Pescara. mercoledì 8 febbraio, alle 11.30 presso la sala consiliare del Comune di Pescara, l’ARTA Abruzzo interverrà alla conferenza stampa organizzata dall’associazione S.O.S. Inquinamento, Ambiente e Salute sul tema ‘Ambiente e salute a Pescara’.

mercoledì 8 febbraio, alle 11.30 presso la sala consiliare del Comune di Pescara, l’ARTA Abruzzo interverrà alla conferenza stampa organizzata dall’associazione S.O.S. Inquinamento, Ambiente e Salute sul tema ‘Ambiente e salute a Pescara’.
L’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente sarà presente in veste istituzionale, in quanto ente strumentale della Regione Abruzzo che svolge attività di prevenzione, protezione e tutela ambientale.
I tecnici del Dipartimento provinciale di Pescara presenteranno i dati sulla qualità dell’aria del capoluogo adriatico, rilevati attraverso la rete di monitoraggio gestita sul territorio comunale.




Italia. I SENATORI TANCREDI, GASPARRI E QUAGLIARELLO PRESENTANO EMENDAMENTO CON PROROGA AL 2030 DEI TITOLI CONCESSORI PRIMA DELLA MESSA A REGIME DELLE NORME SUL RINNOVO DELLE CONCESSIONI DEMANIALI PAPAGNI: “SOSTENIAMO CON FORZA LA PROROGA AL 2030 PER DARE CONTINUITA’ AL SISTEMA BALNEARE E NON FRENARE L’ECONOMIA TURISTICA NAZIONALE!”

I SENATORI TANCREDI, GASPARRI E QUAGLIARELLO

PRESENTANO EMENDAMENTO CON PROROGA AL 2030

DEI TITOLI CONCESSORI PRIMA DELLA MESSA A REGIME DELLE

NORME SUL RINNOVO DELLE CONCESSIONI DEMANIALI

PAPAGNI: “SOSTENIAMO CON FORZA LA PROROGA AL 2030

PER DARE CONTINUITA’ AL SISTEMA BALNEARE E NON FRENARE

L’ECONOMIA TURISTICA NAZIONALE!”

La Giunta Nazionale di Assobalneari Italia- Federturismo Confindustria, riunitasi a Marina di Carrara lo scorso 28 gennaio, alla presenza dell’Europarlamentare On.le Claudio Morganti, ha accolto positivamente l’emendamento al testo di conversione in Legge del Decreto Milleproroghe, firmatari i Senatori Tancredi, Gasparri e Quagliarello, recante proposta di ampliamento al 31.12.2030 del periodo transitorio che precederà l’introduzione delle nuove norme relative al rinnovo delle concessioni demaniali marittime.

“Sulla base delle valutazioni emerse dalla riunione di Giunta- dichiara il Presidente di Assobalneari Italia Renato Papagni-, e alla luce degli ulteriori colloqui avuti con i firmatari dell’emendamento, confermiamo pubblicamente che Assobalneari Italia sostiene con forza e determinazione l’azione avviata dai Senatori Tancredi, Gasparri e Quagliarello.

Un periodo transitorio così ampio- continua il Presidente Papagni- consentirebbe, di  completare il lavoro avviato con il Ministro Fitto per la stesura della legge quadro, tutelare adeguatamente i notevoli investimenti avviati dai concessionari prima dell’infrazione, dare maggiore serenità e respiro alla categoria, promuovere una riorganizzazione generazionale e imprenditoriale all’interno delle aziende balneari, rimuovere potenziali freni all’economia turistica, derivanti dalla consapevolezza di un’imminente messa a bando delle concessioni demaniali marittime.

Lungo tutto lo stivale, infatti, stiamo assistendo ormai ad un totale “fermo” del sistema turistico sul mare. Circa un milione di posti di lavoro rischiano di saltare se il Governo non sarà in grado di difendere l’operato di oltre 30 mila aziende balneari, facendo comprendere ai propri referenti in sede comunitaria che i termini del periodo transitorio proposto da Tancredi, Gasparri e Quagliarello rientrano in una assoluta normalità temporale, quando si parla di trasformazioni epocali come quella che siamo in procinto di conoscere sulle nostre coste.

Avremo modo- conclude Papagni- di ribadire la nostra posizione in occasione dell’incontro che abbiamo richiesto per giovedì 3 febbraio ai Senatori Grillo e Cursi, le cui Commissioni permanenti al Senato, rispettivamente la VIII e la X, sono state incaricate di avviare audizioni con le Associazioni dei Balneari per venire a capo di tutta la vicenda.”

Roma, 1° febbraio 2011




Italia. “RIVISTA DELL’ISTRUZIONE-Scuola e Autonomie Locali” propone gli studi di Laura TUSSI.

“RIVISTA DELL’ISTRUZIONE-Scuola e Autonomie Locali”, edita da MAGGIOLI e diretta da Giancarlo CERINI, è un importante ambito redazionale, che osserva, analizza e interpreta gli eventi culturali, organizzativi e professionali che coinvolgono il sistema educativo, per dare spazio al confronto e al dialogo tra i diversi interlocutori della vasta area dell’educazione.“RIVISTA DELL’ISTRUZIONE-Scuola e Autonomie Locali” propone gli studi di Laura TUSSI.

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/scuola/OpinioniAnalisi_1296488402.htm
http://www.peacelink.it/sociale/a/33256.html Da “RIVISTA DELL’ISTRUZIONE” n. 6-2010L’Educazione Interculturale: verso una società planetaria

di Laura TUSSI

L’educazione interculturale è condizione strutturale della società che presenta molteplici culture, perché il compito educativo, in questo tipo di tessuto sociale, assume il carattere specifico di mediazione tra le diverse realtà, animatore di un continuo attivo confronto tra modelli differenti.

Il confronto e l’interazione tra molteplici istanze culturali avvalora il significato della democrazia, perché la diversità valoriale e identitaria risulta una risorsa positiva per i complessi processi di crescita delle persone e del sistema comunitario e sociale multiforme.

La convivenza costruttiva all’interno dei singoli Stati democratici deve essere promossa nella prospettiva della ricerca della pace a livello mondiale, come processo che congloba lo sviluppo economico, la giustizia sociale, la difesa dell’ambiente, la democrazia, il rispetto della diversità e della dignità di ogni uomo e dei diritti umani.

La prospettiva interculturale permette di educare alle tematiche della pace che comportano il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità dello sviluppo, perché viviamo in una società multiculturale composta di mosaici etnici in cui la diversità non è eccezione, ma norma.

La valorizzazione delle differenze sviluppa la capacità di favorire la comprensione dell’altro e l’eliminazione dei pregiudizi, con la consapevolezza che la compresenza di diverse culture testimonia l’apertura al plurale e permette di promuovere l’armonia interetnica e gli scambi interculturali, nello sviluppo di una migliore comprensione tra differenze, grazie all’evidenza di valori, attitudini, pratiche e credenze.

L’interculturalità riconosce l’interdipendenza tra persone in un processo comune verso una società multietnica, dove non esista la divisione in razze, ma la concezione di un’unica specie umana, sperando in un avvenire di progresso per l’umanità, dove non esista una civiltà inferiore e superiore, ma diverse società creative.

L’interculturalità permette di tessere ponti tra le varie identità, dove l’incontro e il riconoscimento dell’altro conducano alla creazione di una collettività identitaria del nostro vissuto quotidiano, ricevendo gli apporti culturali dell’altro, in modalità positive, offrendo contemporaneamente le nostre ricchezze, nella solidarietà, nella tolleranza e nel confronto che valorizzi le alterità.

L’apporto interculturale si esprime con il rispetto nei confronti dell’altro, non necessariamente lo straniero, ma anche il portatore di handicap, il compagno di classe rumoroso che disturba, l’alunno che non capisce le lezioni, colui che non condivide o contrasta le idee altrui.

L’insegnante si incammina così verso la realizzazione di una pedagogia dell’interazione e non solo dell’integrazione, poiché la valorizzazione delle culture, delle identità, delle differenze altre equivale ad una pratica educativa che conduce oltre l’espressione di una solidarietà verso il più debole, in quanto, suscitando interazioni e il riconoscimento dei diritti del diverso, il formatore educa alla convivenza e alla democrazia culturale.

La pedagogia si occupa di organizzare le condizioni più favorevoli all’integrazione e all’interazione fra mondi di diversa origine e tradizione etnica, preoccupandosi di facilitare la conoscenza reciproca, la disponibilità all’incontro e allo scambio, ma anche il cambiamento vicendevole di chi ospita e di chi è ospitato.

Una mente formata in senso plurietnico è più complessa e ricca di capacità connettive, propensa alla teorizzazione e a comprendere le ragioni degli altri, in una vocazione cosmopolita e laica, attenta, più che alla difesa incondizionata del particolare e dell’interesse locale, all’interazione sistemica tra le parti, tra le persone e i soggetti interessati, in un ambiente di confronto, scambio e di cambiamento delle varie identità interagenti.

Compito della pedagogia interculturale è porre le condizioni per far convivere le diverse culture senza ignorarsi, perché la non conoscenza del pensiero dell’altro da sempre innalza muri, barriere, limiti e confini, aggravando stereotipi e pregiudizi e alimentando conflitti aperti e sotterranei.

La didattica dell’educazione all’interazione delle culture e allo sviluppo sostenibile conduce l’interessato a coltivare valori che condizionano realmente l’espletamento concreto del concetto di pace e, di conseguenza, dei diritti umani, delle pari opportunità, della tutela dell’ambiente, della solidarietà internazionale, dell’importanza del ricordo e della memoria storica, in un’ottica pluralista dei contenuti e dei concetti culturali e valoriali.

La didattica dell’educazione allo sviluppo sostenibile e all’interazione deve fornire agli alunni una cultura del vivere e costruire insieme un altro mondo, evidenziando e formulando i problemi dell’attualità, ponendosi in situazioni problematiche, incentivando la ricerca, lo studio, il sorgere di questioni aperte tra generazioni.

L’obiettivo di tale procedimento deve sfociare in una sensibilizzazione dei giovani ai concetti di solidarietà, tolleranza, diversità e uguaglianza culturale, nell’importanza di predisporre le menti a una costruzione del sapere critica e aperta al confronto, al cambiamento vicendevole e reciproco, al rispetto e alla valorizzazione delle differenze.

Ogni disciplina scolastica si deve fondare sull’insegnamento delle diversità concepite come propulsione al rispetto dell’ambiente del nostro pianeta, alla tutela ecologica, alla rievocazione della memoria storica dei diritti umani e delle pari opportunità, in una rivisitazione intergenerazionale dell’importanza di questi concetti valoriali, dove la storia si ponga come processo conoscitivo dialettico tra il passato e il futuro e tra le vecchie e giovani generazioni.

La costruzione dei programmi di ogni disciplina scolastica “deve permettere alla scuola di rinnovarsi, integrando continuamente le grandi risoluzioni tratte dalle conferenze internazionali organizzate dalle Nazioni Unite e rendere ogni disciplina scolastica il luogo ideale dove coltivare la solidarietà tra generazioni”[1].

L’educazione interculturale, tramite l’intera comunità educativa, deve orientare allo sviluppo sostenibile per creare negli alunni una coscienza di pace e di solidarietà internazionale, per la costruzione di un avvenire migliore, di un mondo globale di civiltà aperte e interagenti, di differenze diasporiche e diversità pensanti, in prospettive teoriche globali, cosmopolite ed internazionali.

Intercultura, ambiente e sviluppo sono profondamente connessi, perché l’educazione tra le culture pone in evidenza l’intreccio dei grandi problemi del mondo, facendo comprendere i legami tra il vicino e il lontano, il qui ed ora, il presente e il passato.

Il futuro dell’educazione è la cooperazione tra persone di culture diverse, nell’integrazione e nel rapporto tra identità e alterità, dove la società interculturale è la risultante di tensioni dialettiche che scuotono le certezze abitudinarie nel prendere consapevolezza della crescente dipendenza tra i popoli nella solidarietà, sancita dai valori di libertà e uguaglianza, per cui l’educazione non deve essere compensazione del diverso, ma evoluzione collettiva nelle diversità.

Laura Tussi, Istituto Comprensivo via Prati Desio (Monza e Brianza)


[1] Elamé E., Intercultura, ambiente, sviluppo sostenibile, EMI Bologna 2002



Italia. CIV – al Motor Bike Expo presentata la stagione del centenario

BMW l’auto ufficiale del CIV 2011 – L’innovazione apre sempre nuovi orizzonti

La vera bellezza conquista in uno sguardo, ma sono i suoi dettagli a farla innamorare. Come la nuova BMW X3 che colpisce per i suoi interni sempre più raffinati e per le linee esterne moderne ed eleganti. Il Variable Sport Steering garantisce massima dinamicità di guida alle alte velocità e maggiore comfort nelle manovre urbane.
Inoltre grazie al cambio automatico Steptronic a 8 rapporti sarà lei a definire il ritmo delle sue emozioni.
Per scoprire la nuova BMW X3 e prenotare un test drive clicca qui. Leggi tutto

Leggi anche – BMW l’auto ufficiale del CIV 2011

E’ ancora il Motor Bike Expo di Verona la sede scelta dalla FMI per presentare a media e addetti ai lavori l’attività della Velocità in pista 2011, anno del Centenario del campionato tricolore e della FMI. Una stagione ricca di appuntamenti che da quest’anno, oltre al CIV, alla Coppa Italia e alla MiniGP, si arricchisce con la presenza dell’attività delle Minimoto e del Trofeo Femminile (gestite direttamente dalla FMI) e del ritorno del Team Italia. Leggi tutto

Per la Velocità leggi anche:

Svelate al Motor Bike Expo le novità del CIV 2011

Dellorto è Official Sponsor del CIV 2011

Il CIV sbarca su Youtube

Mototemporada Romagnola – L’8^ edizione è alle porte

Avviata al Verona Bike Expo la Costituente Bikers FMI

70 Moto Club FMI si sono riuniti a Verona, sabato 22 gennaio, in occasione di Bike Expo, per concretizzare il progetto della Costituente Bikers FMI. Presente il Coordinatore della Commissione Nazionale Turistica FMI, Mario Alberto Traverso, e con la direzione dei membri della Commissione Turismo Damiano Zamana e Paolo Panelli, la Costituente ha segnato una svolta epocale da tanto attesa nell’ambiente Bikers. Leggi tutto

Corso di Formazione per Tecnici Sportivi di Base FMI 2011 Settore Tecnico della Federazione Motociclistica Italiana (F.M.I.) bandisce per l’anno 2011 un Corso di Formazione per Tecnici Sportivi Federali. Il presente Bando espone le caratteristiche fondamentali e le norme di ammissione al Corso per acquisire il titolo di Tecnico Sportivo Federale di Base della FMI in rispetto di quanto previsto dal Regolamento dell’Albo dei Tecnici Sportivi Federali, dal Piano Formativo TSF e dal Sistema Nazionale di Qualifiche dei Tecnici Sportivi (SNaQ) del C.O.N.I. Leggi tutto

SnowQuad sulla neve valdostana

Si avvicina la prima tappa del Trofeo SnowQuad che verrà disputata a Gressoney il 5/6 febbraio. Seguirà il secondo appuntamento di Valpelline per incoronare il “Re dell’inverno”. Gare spettacolari dove i quad con semplici gomme da cross faranno i numeri sulla neve valdostana; il buio del sabato sera le renderà ancor più suggestive. Leggi tutto

Altre notizie di sport

Moduli Iscrizione Campionati Mondiali ed Europei Motocross

Il Trial si ritrova a Monza

Int. d’Italia Supermarecross – Domenica 6 febbraio si parte da Bacoli

Moduli Iscrizione Campionati Mondiali ed Europei Motocross

Speedway – Tre Italiani in Argentina. Sesta e settima gara

Clicca e guarda gli ultimi video presenti su www.federmoto.tv

Visita il mondo FMI

www.federmoto.it

www.magliazzurra.it

www.civ.tv

www.fmiservizi.it

www.federmoto.tv




Italia. Elfo Puccini, sala Shakespeare | 1/13 febbraio 2011 Shylock Il mercante di Venezia in prova di Roberto Andò e Moni Ovadia

Elfo Puccini, sala Shakespeare | 1/13 febbraio 2011

Shylock

Il mercante di Venezia in prova

di Roberto Andò e Moni Ovadia

da William Shakepseare

regia Roberto Andò e Moni Ovadia

con Moni Ovadia e Shel Shapiro

e con Ruggero Cara, Lee Colbert,Roman Siwulak, Maksym Shamkov

Federica Vincenti e Moni Ovadia Stage Orchestra

scene Gianni Carluccio – costumi Elisa Savi

luci Gigi Saccomandi – suono Mauro Pagiaro

produzione Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna

Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Estate Teatrale Veronese

Scritto e diretto a quattro mani da Roberto Andò e Moni Ovadia e ispirato al Mercante di Venezia di Shakespeare, questo spettacolo s’inserisce  a pieno titolo nel solco di quel teatro musicale su cui Moni Ovadia ha da sempre incentrato la propria ricerca espressiva, fondendo l’esperienza di attore e di musicista.

In scena, nel ruolo di Shylock, un interprete di eccezione: Shel Shapiro. Pioniere della musica rock in Europa e, a partire dagli anni Sessanta, leader dei The Rokes, ha proseguito la sua carriera come autore arrangiatore e produttore per approdare negli ultimi anni sulle scene teatrali con il recital Sarà una bella società su testi di Edmondo Berselli.

In una sorta di hangar, che potrebbe essere un mattatoio o un teatro, un regista attende di incontrare un misterioso uomo di affari che l’ha ingaggiato per proporgli di mettere in scena un testo che ha lungamente e vanamente inseguito, Il Mercante di Venezia di William Shakespeare.

In un moderno gioco meta-teatrale, il Regista, che vorrebbe cambiare il finale del testo restituendo a Shylock la libbra di carne che gli è stata negata cinquecento anni fa, e l’Impresario, che vorrebbe ottenere la sua personale libbra appropriandosi del cuore di un artista, si fronteggiano, vestendo ciascuno alternativamente ora i panni di Shylock ora quelli di Antonio. Attraverso la vicenda del Mercante di Venezia, i due protagonisti, affiancati da musicisti, attori e attrici che entrano ed escono dal proprio personaggio, daranno il via a riflessioni sull’antisemitismo e sulla storia, sul denaro e sul teatro, sul concetto stesso di arte, con suggestioni che spaziano dalla cultura ebraica a quella pop, grazie anche a un variegato repertorio di canzoni inserite in quella che tra le opere di Shakespeare è annoverata come commedia, anche se possiede tutti i connotati di una tragedia.

«Si parte da Shakespeare, ovviamente, per tradirlo senza tradirlo, anzi mettendo in pratica il suo metodo: guardare al lavoro degli altri per poi ricrearlo. Così questo Mercante si sofferma soprattutto sulla figura dell’ebreo più famoso del mondo, Shylock appunto, ma gli crea attorno un mondo immaginario, un incubo che parte da lui e a lui ritorna. In questa ipotetica villa della scalogna pirandelliana dove i personaggi vivono come fantasmi, Shylock è un vecchio possente al quale un inedito Shel Shapiro regala forte fisicità e presenza».                          Maria Grazia Gregori, l’Unità

«Parlare di antisemitismo e di cosa significa essere ebreo, parlare di una società dove, ieri come oggi, l’“ornamento” è la falsa verità che “i tempi astuti indossano per intrappolare i saggi”. Parlare del significato ultimo di essere uomo, della vendetta, arma spuntata contro chi si reputa nemico. Parlare della legge e della giustizia piegate al denaro e al potere. Parlare di argomenti dolorosi facendo spettacolo, tra rito, musica e canzoni, commedia e tragedia, è la difficile impresa riuscita a Moni Ovadia, con Roberto Andò, autore e regista dell’interessante Shylock. Il mercante di Venezia alla prova».

Magda Poli, Corriere della Sera

Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33 – Feriali 21, domenica ore 16

Prezzi: 30/15 €Informazioni e prenotazioni: 02.00660606, biglietteria@elfo.org, www.elfo.org




Parma. “Vinci&Arreda”: il concorso per tutti i visitatori del Salone del Mobile di Parma 2011 Dal 29 febbraio al 6 febbraio 2011

“Vinci&Arreda”: il concorso per tutti i visitatori del

Salone del Mobile di Parma 2011

Dal 29 febbraio al 6 febbraio 2011

(Parma, gennaio 2011) – Tra le tante novità della nona edizione del Salone del Mobile di Parma, che si svolgerà dal 29 gennaio al 6 febbraio 2011 nei padiglioni più moderni del quartiere fieristico di Fiere di Parma, ci sarà anche la possibilità di partecipare a un concorso con un premio del valore di 10.000 euro messo in palio dagli Organizzatori.

Tutti i visitatori potranno ritirare il coupon di partecipazione al concorso ogni qualvolta visiteranno il Salone del Mobile: sarà possibile pertanto la compilazione di più cartoline a fronte della presentazione del biglietto di ingresso emesso dalle casse. Più volte si visiterà il Salone del Mobile di Parma, più possibilità si avranno di vincere il premio e arredare la propria casa!

L’estrazione del vincitore avverrà il 6 febbraio alle ore 18 presso il padiglione 4 delle Fiere di Parma ed il fortunato avrà tempo fino al  31 luglio 2011 per i propri acquisti presso gli espositori aderenti all’iniziativa il cui elenco sarà consultabile al punto informativo del concorso allestito all’interno del Salone del Mobile di Parma. Il regolamento completo del concorso è disponibile sul sito internet www.salonedelmobile.net.

All’atteso appuntamento annuale, organizzato da Fiere di Parma e Orgacom, saranno proposte tutte le soluzioni più innovative per arredare e vivere la propria casa al meglio:  arredamenti e complementi d’arredo classici e moderni, illuminazione decorativa, arredamenti e complementi per l’outdoor, soluzioni per piccoli spazi, ecologia e risparmio energetico, bioarchitettura e benessere.

L’edizione 2011 del Salone del Mobile di Parma offrirà ai suoi visitatori anche uno spazio dedicato al mondo degli acquari e dell’acquariofilia: entrati ormai a far parte nel mondo dei complementi d’arredo e di grande impatto con i loro riflessi di luce e colori, per il mondo affascinante che contengono gli acquari sono vissuti anche come hobby particolarmente rilassante contribuendo al benessere individuale.

Il Salone del Mobile di Parma 2011 sarà, quindi,  un autentico “temporary shop” di circa 25.000 mq a disposizione di quanti intendono rinnovare la propria casa con creatività anche grazie agli spazi dedicati a tematiche connesse ai concetti di Abitare e Benessere. Una mostra, realizzata in collaborazione con LASU di Parma (Libera Accademia delle Scienze Umane, scuola di counseling professionale accreditata dal CNCP) proporrà soluzioni per il benessere psico-fisico, ambito in cui l’estetica e il confort si confrontano sempre di più con la sostenibilità e l’etica e completerà la sezione collaterale ViviMeglio dedicata al risparmio energetico; riproposte anche le altre due sezioni collaterali a tema che hanno riscosso elevato interesse nelle scorse edizioni: ViviVerde, dedicata all’esterno casa e al verde domestico e ViviSposi, rivolta alle coppie che stanno per formare una famiglia.

Inoltre, al Salone del Mobile di Parma, sarà possibile consumare il pranzo o la cena all’interno del quartiere fieristico, e precisamente al Padiglione 4, senza interrompere con tempi lunghi la visita della manifestazione, approfittando della pausa per valutare e decidere un eventuale acquisto. Il Ristorante del Salone del Mobile di Parma proporrà ogni giorno menù differenti con specialità del territorio come ad esempio la spalla cotta di S.Secondo con torta fritta o il cinghiale con polenta oppure proposte “a tema” come, ad esempio, quella dedicata al “norcino”,  fino a trasformarsi per i visitatori in una vera e propria steak house per ottime costate alla piastra! Il Ristorante delle Fiere di Parma sarà a disposizione del pubblico durante la settimana dalle 19 alle 21 per la cena, mentre il sabato e la domenica sarà aperto anche a pranzo, dalle 12 alle 14.30.

Sabato 10.30-22.00
Domenica 10.30 – 20.30
dal Lunedì al Venerdì 17.30-22.00

Biglietto intero: 6,00 euro
Biglietto ridotto acquistabile on line: 2,50 euro
I possessori di invito, scaricabile anche dal sito di manifestazione, accompagnati potranno entrare gratuitamente dal lunedì al venerdì e fruire di una riduzione il sabato e la domenica (6,00 euro in due)  – www.salonedelmobile.net




Italia. “PER NON DIMENTICARE” Sabato 29 Gennaio 2011 ore 15.30 Villa VERTUA – Nova Milanese (MB)

“PER NON DIMENTICARE” Sabato 29 Gennaio 2011 ore 15.30 Villa VERTUA – Nova Milanese (MB)

ISTITUTO COMPRENSIVO VIA PRATI – DESIO (MONZA e BRIANZA)

Con il patrocinio:

Città di Nova Milanese

Città di Varedo

Comune di CesateMedaglia d’argento al Valore Civile

Comune di Cormano

Città di Bresso

In occasione del 27 Gennaio 2011 – Il Giorno della Memoria…

DARIO VENEGONI, presidente ANED Milano

GIUSEPPE VALOTA, presidente ANED di Sesto San Giovanni e Monza, (figlio del deportato Guido, morto a Mauthausen) ricercatore e autore del libro Streikertransport, la deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni 1943-45 (Guerini e Associati 2008).

LAURA TUSSI, docente, scrittrice e giornalista, autrice dei libri Memorie e Olocausto (Aracne 2009) e Il Dovere di Ricordare (Aracne 2010). Progetto “PER NON DIMENTICARE”

In collaborazione con:

ANPI, ANED, APEI, ARCINOVA, CAMPAGNA DI OBIEZIONE DI COSCIENZA ALLE SPESE MILITARI, CASA DELLA CULTURA – Milano, CENTRO STUDI SERENO REGIS-Torino, DIFESA AMBIENTE, EMERGENCY, FONDAZIONE GIANFRANCESCO SERIO, IL DIALOGO.org, OSSERVATORIO NAZIONALE ED EUROPEO PER IL RISPETTO DELLE PARI OPPORTUNITA’- ONERPO, PEACELINK, RADIO POPOLARE, RETE ANTIFASCISTA NORD OVEST MILANO, TEATRO DELLA COOPERATIVA, LAVORATORI LARES METALLI PREZIOSI….e tanti altri.




Italia. In occasione del GIORNO DELLA MEMORIA… 28 Gennaio (CINE-TEATRO IDEAL – P.ZZA VOLTA VAREDO) e 30 Gennaio ( AULA CONSIGLIARE VIA V. EMANUELE II, 1 ) la CITTA’ DI VAREDO propone importanti incontri con la cittadinanza, le scuole e i testimoni diretti e indiretti della Deportazione, Resistenza, e Liberazione, nell’ambito del Progetto “PER NON DIMENTICARE”.

In occasione del GIORNO DELLA MEMORIA… 28 Gennaio (CINE-TEATRO IDEAL – P.ZZA VOLTA VAREDO)  e 30 Gennaio ( AULA CONSIGLIARE VIA V. EMANUELE II, 1 )  la CITTA’ DI VAREDO propone importanti incontri con la cittadinanza, le scuole e i testimoni diretti e indiretti della Deportazione, Resistenza, e Liberazione, nell’ambito del Progetto “PER NON DIMENTICARE”.

“PER NON DIMENTICARE”

ISTITUTO COMPRENSIVO VIA PRATI – DESIO (MONZA e BRIANZA)

Con il patrocinio:   Città di Varedo

Città di Nova Milanese

Comune di CesateMedaglia d’argento al Valore Civile

Comune di Cormano

Città di Bresso

In occasione del 27 Gennaio 2011 – Il Giorno della Memoria…

RENATO SARTI, attore, regista, drammaturgo, fondatore e direttore del Teatro Della Cooperativa di Milano

GIUSEPPE VALOTA, presidente ANED di Sesto San Giovanni e Monza, (figlio del deportato Guido, morto a Mauthausen) ricercatore e autore del libro Streikertransport, la deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni 1943-45 (Guerini e Associati 2008).

LAURA TUSSI, docente, scrittrice e giornalista, autrice dei libri Memorie e Olocausto (Aracne 2009) e Il Dovere di Ricordare (Aracne 2010). Progetto “PER NON DIMENTICARE”

In collaborazione con:

ANPI, ANED, APEI, ARCINOVA, CAMPAGNA DI OBIEZIONE DI COSCIENZA ALLE SPESE MILITARI, CASA DELLA CULTURA – Milano, CENTRO STUDI SERENO REGIS-Torino, DIFESA AMBIENTE, EMERGENCY, FONDAZIONE GIANFRANCESCO SERIO, IL DIALOGO.org, OSSERVATORIO NAZIONALE ED EUROPEO PER IL RISPETTO DELLE PARI OPPORTUNITA’- ONERPO, PEACELINK, RETE ANTIFASCISTA NORD OVEST MILANO, TEATRO DELLA COOPERATIVA, LAVORATORI LARES METALLI PREZIOSI….e tanti altri.




Italia. Prima il giallo, poi le spiegazioni e le critiche alla «chiesa moderna» Don Massimo, sacerdote vicentino, ha lasciato la sua comunità.

Chieti, 20 Gennaio ’11, Giovedì, S. Sebastiano – Anno XXXII n. 022 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81


Agenzia ABRUZZOpress >>> Nazionale


Servizio Stampa – CF 93030590694 – Tel. 0871 63210 – Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547  –  Dir. Resp. Marino Solfanelli



Ap – Eventi

Prima il giallo, poi le spiegazioni e le critiche alla «chiesa moderna»

Don Massimo, sacerdote vicentino, ha lasciato la sua comunità.

VICENZA, 20 gennaio ’11 – Una decisione sofferta, preceduta da una fila di pensieri tormentati, messi ancor più alle strette dal silenzio di un Comune periferico come Pedemonte. Lì, nell’isolamento della Valle dell’Astico, don Massimo Sbicego, sacerdote di 38 anni, nato a Montecchio Maggiore ed arrivato a guidare la comunità religiosa locale nel settembre 2009, ha maturato, nei mesi scorsi, la sua scelta: passare alla Fraternità tradizionalista San Pio X, fondata da monsignor Marcel Lefebvre (grande avversario del Concilio Vaticano II, paladino della Messa tridentina e nemico dell’ecumeni-smo, scomunicato nel 1988 per aver ordinato quattro vescovi). Benedetto XVI in un certo modo ha legittimato l’operato della Fraternità, sollevando le scomuniche ai vescovi consacrati dal fondatore. Così don Massimo a fine anno ha lasciato il paese, una partenza improvvisa che ha scatenato la curiosità dei cittadini e pure qualche fantasia romantica.

Ma ora, a svelare il mistero sono proprio due lettere, due scritte don Ludovico Furian, vicario generale della Diocesi, ed una indirizzata ai suoi fedeli: materiale che proprio ieri è stato consegnato alla comunità locale, a partire dallo stesso sindaco Roberto Carotta. Missive pregne di riflessioni, dove emerge anche una critica diretta alla chiesa moderna: «Per me oggi è incredibile ed insopportabile che la Santa Messa venga sottoposta al vaglio di chi la giudica “noiosa” – scrive don Massimo ai vertici della Diocesi vicentina -, che si senta l’esigenza di “riflettere su come valorizzarne i segni” in modo creativo, con chi della vita e del sacrificio di Nostro Signore ha capito poco o nulla. D’altra parte, mi rendo conto che questo problema è legato alla natura conviviale della messa in italiano: la cena se non è coinvolgente, viva, emozionante, è invito sgradito. Il rischio? Costruire una celebrazione ed una Chiesa adolescenziali, mirate a “coinvolgere” più che a «santificare». Critiche che si espandono anche al modo di fare catechesi e al rischio di «assumere inconsapevolmente la mentalità del mondo contemporaneo con il suo egoismo, l’assenza dello spirito di sacrificio, della mortificazione, la negazione o l’ignoranza del soprannaturale, il relativismo religioso ed etico ».

«Il punto dolens è che i nostri percorsi di catechismo favoriscono tutto ciò – scrive don Massimo -, laddove la dottrina cattolica è dimenticata, non insegnata, a volte persino ridicolizzata a favore di “dimensioni umane” che non giungono mai al dunque: maturare una scelta consapevole e incondizionata di fede e di vita cattolica”. Una lotta personale contro la “tiepidezza” della Chiesa odierna, raccontata per iscritto anche ai fedeli ieri, che don Massimo spiega di «aver protetto, proprio con la sua partenza senza clamori ». «La mia è una scelta di coscienza, una ricerca di verità, che è Nostro Signore – è la rassicurazione di don Massimo -. Nella Fraternità ho trovato il senso profondo del sacerdozio cattolico tanto che potrei osar dire: «ai più sembrerà che io lasci la Diocesi, in realtà, come cattolico, sto tornando a casa.»

Silvia Maria Dubois