New York. Noi italiani siamo dei formidabili inventori…ma poi ci copiano

Gli americani l’hanno definito meal of the day,il pasto del giorno.

 La chiamano come fossero nati in Italia:pizza,pizza,pizza!  Tre miliardi vendute ogni anno in 70 mila pizzerie. Un miliardo di affari l’anno,ma qui

non possiamo essere sicuri,non tutte le pizzerie registrano le vendite “ufficiali”.

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Il nome nacque a Gaeta nel decimo secolo e nei secoli la pizza e’ entrata nelle case di miliardi di persone.
Nei miei numerosi viaggi ho sentito “pizza” in Thailandia, Nuova Zelanda, Costarica, Tokio.
Piace perche’ e’ buona,si prepara rapidamentre,costa poco e le signore l’adorano perche’,tra altre cose,non devono
lavare piatti e forchette e coltelli. Con 12-15 dollari una famiglia (madre padre e due bambini) fa tranquillamente cena.
Naturalmente aggiungendo coca cola per i piccoli,magari una birra per i piu’ grandi.
Dalla classica Napoletana alla Chicago Deep Dish (con bordi alti,un po’ alla siciliana) alla Detroit con crosta bassa
lo stile e la preferenza della pizza cambia da Manhattan a Los Angeles, da Cuba alla Svezia,insomma dal polo nord al polo sud.
Me e’ nel profondo Sud degli Stati Uniti (Geogia,Mississippi,Texas,Alba ma) dove esplode il gusto a volte unico
di chi ama la pizza:con pepperoni (una specie di salamino piccante),cipolla e funghi,bacon,ananas,spinaci e prosciutto e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Con l’ingresso ufficiale dell’estate,gli americani si apprestano ad entrare in acqua con una fetta di pizza in mano andranno al cinema all’aperto dove potranno acquistare una buona fetta di  pizza per 3/4 dollari.Ma e’  importante segnalare che i piu’ noti  ristoranti statunitensi oggi  aggiungono nei loro menu: pizza intera o a fette.
Qualche volta facciamo cose che il mondo intero pima o poi usa.
Benny Manocchia



Prestigioso riconoscimento per la scrittrice abruzzese d’Argentina Ana Caffarelli.

ANA CAFFARELLI  PREMIATA CON GUERRIERO DI CAPESTRANO

 

Di Laura Napoletano

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L’8 giugno l’assessore Donato Di Matteo, presidente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo ha infatti consegnato il “Guerriero di Capestrano” alla corregionale residente a Cordoba e autrice di quattro volumi che ripercorrono la dolorosa esperienza della famiglia, emigrata da Popoli in Argentina dopo aver attraversato la tragedia della seconda guerra mondiale.

Alla consegna erano presenti anche Alessandra Portinari, presidente della Fondazione Dean Martin e Generoso D’Agnese in rappresentanza dell’Associazione Abruzzesi nel Mondo di Pescara.

Anna Marta  Gabriella Cafarelli, sposata con Moises, madre di Davide, Javier e  Silvana, non ha mai smesso di sentirsi italiana, pur vivendo in Argentina dal 1954. In Italia però ci è tornata la prima volta solo nel  2015, dopo 60 anni di assenza .Oggi Anna vive a Cordoba. Arrivata da adolescente, portò nel cuore tutta l’angoscia di un cambiamento radicale della propria esistenza, e si è sobbarcata sulle spalle la responsabilità di dover accudire anche le sorelle minori. E tutto questo lo ha saputo raccontare straordinariamente in tre libri che per ora rappresentano la colonna portante di un percorso narrativo legato alla memoria. “Fuego en la Memoria”(2001), “Secretos del Alma”(2007) e  “Una cancion para Lucìa” (2015) e “ Volver” (2016) rappresentano una testimonianza vivida di un cuore che non ha mai smesso di sentirsi “a metà”.

 

« L’Italia è la mia terra quella dei miei antenati e delle mie radici. L’Argentina è il paese che mi ha dato una vita col lavoro , la famiglia e il miglioramento personale. I paesi non sono confrontabili, ciascuno mi ha dato delle persone importanti per la mia vita. Anche i miei figli, pur essendo nati in Argentina, tengono molto alle tradizioni italiane che considerano una grande eredità.   Tornare in Italia per la prima volta è stata un’emozione grandissima e rifletto spesso sul fatto che solo una parte della mia somma di ricordi è stata raccolta con lo stesso entusiasmo dai miei figli e nipoti. Io mi documento  sulle diverse regioni e città italiane e abruzzesi. Nella mia casa le consuetudini che riguardano  i pasti, bevande ,  musica e arte d’Italia si sono conservati e anche mio nipote ha cittadinanza italiana per cui spero tanto che continui a coltivare costumi, folklore e  tradizioni del mio paese natio.»

E nel frattempo ha iniziato a scrivere il prossimo volume del suo percorso emotivo. Sempre sospesa tra le due anime della sua vita.

 




Montesilvano. 100 anni fa nasceva Dean Martin, feste ed eventi per il grande italo-americano

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Il 7 giugno 1917 a Steubenville (Ohio) nacque Dino Paul Crocetti, destinato ad entrare nella storia della musica e del cinema con il nome di Dean Martin. A 100 anni dalla sua nascita, il comune d’origine del grande crooner italo-americano, Montesilvano (Pescara) ha deciso di celebrare il suo illustre figlio con una cerimonia che ha dato il via ufficiale alle manifestazioni  organizzate in sinergia con la Fondazione Dean Martin e con il patrocinio del Cram (Consiglio regionale abruzzesi nel mondo). Le manifestazioni in onore dell’artista prevedono un  cartellone che culminerà   il 28 luglio con la decima edizione del Premio Dean Martin e che il 7 giugno si sono    aperte con la cerimonia di intitolazione del PalaCongressi cittadino al  figlio di un barbiere abruzzese che, come tanti a inizio Novecento, scelse di lasciare la propria terra per inseguire il sogno americano (Gaetano Crocetti salutò Montesilvano il 29 agosto del 1913, per cercare fortuna in America).

Nel corso della mattinata, è stata presentata al pubblico, in anteprima nazionale, la prima biografia in italiano dedicata all’artista, “Dino, l’amico italiano. Vita e carriera di Dean Martin”, a firma di Mario Galeotti. Il centenario è stato celebrato anche con un’anticipazione del Premio Dean Martin: a ricevere i riconoscimenti sono stati lo stesso Mario Galeotti e l’imprenditore e autore teatrale abruzzese Bernardo Stella, nel cui ristorante “La Gaffe” di Londra (quartiere  Hampstead), si sono seduti – tra gli altri-  gli attori Richard Harris e Peter O Toole.  E’ stato presentato, inoltre, il calendario di eventi dedicati al centenario della nascita di Dean Martin. Presenti il presidente della Fondazione Dean Martin, Alessandra Portinari, il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, l’assessore comunale Ottavio De Martinis e l’assessore regionale e presidente del CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo), Donato Di Matteo.

Il 15 giugno alle 18, nella Sala Di Giacomo di Palazzo Baldoni, sarà inaugurata la mostra di pittura e arti grafiche “Dean Martin: dal sogno al mito”. Il 16 giugno alle 18, ancora a Palazzo Baldoni, sarà presentato il libro “Abruzzo Stars&Stripes, le radici abruzzesi negli Stati Uniti” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini. Il 24 giugno alle 18 a Palazzo Baldoni si parlerà del libro “Dean Martin, la ruota del destino”, con gli autori Gerardo Di Cola e Andrea Mosca. Il 7 luglio alle 10,30 sarà apposta una targa su quella che fu la casa di Gaetano Crocetti . Il 14 luglio alle 10,30 verranno scoperte  due insegne agli ingressi della città, con impresse la scritta “Montesilvano città che ha dato le origini a Dean Martin“. Gran finale con la decima edizione del Premio Dean Martin e l’annullo filatelico, il 28 luglio alle 21 nella nuova piazza che ospiterà anche il cinema sotto le stelle, con proiezione di film aventi per protagonista Dean Martin il 4, l’11, il 18 e il 25 luglio, il 1° agosto (con inizio alle 21).

«Per il Premio, dopo due edizioni a Pescara – ha spiegato l’organizzatrice Alessandra Portinari –  si tratta di un ritorno a casa. E’ giusto che Montesilvano celebri un grande artista, un figlio dell’emigrazione abruzzese dei primi anni del Novecento, simbolo per tutti gli abruzzesi che sono riusciti a coronare il sogno americano».

 




New York. Gli americani credono che il nostro paese sia finito.

Caro Direttore, secondo gran parte della stampa Usa la nostra bella (e bistrattata nazione) si sta lentamente squagliando. Per molti, la fine e’ a pochi passi. Esagerazione. Stiamo in piedi (qualche volta traballando) da alcuni millenni…

FOTO ARCHIVIO - Concorso pittorico
FOTO ARCHIVIO – Concorso pittorico

La fiacca spiegazione americana si basa su alcuni punti a noi noti: i soliti scioperi, l’instabilita’ politica,il fatto che
in Europa siamo considerati come scolaretti della seconda elementare, che i giovani italiani sono abulici e contano molto sui genitori e sui nonni, ed altre cose ancora. In gran parte e’ vero. Ma da qui ad affermare che l’Italia si sta squaggliando c’e’ una bella distanza.  Quando ero bambino, a Giulianova, e rimasi all’ospedale 70 giorni, ferito dopo il bombardamento
dei nostri “alleati”, ho visto la resurrezione di gente sconfitta,umiliata,affamata. Questo la stampa USA non lo sa,o forse fa finta.  Alla fine,pero’ svela il vero motivo della presa di posizione:  secondo certa stampa americana, gli
italiani  hanno in  parte abbandonato la politica di sinistra,quella severa,che creava incendi e feriti durante alcune
manifestazioni. Ecco tutto. La spiegazione non ha senso e dimostra soltanto che molti,moltissimi giornali statunitensi hanno virato il timone a sinistra. Nessuna fine per l’Italia. Non dobbiamo dimenticare chi siamo stati e chi possiamo ancora essere. Soprattutto i giovani.
Benny Manocchia
da New York



USA. Trump: i Democratici,la sinistra americana, non riescono a digerire la sonante sconfitta.

Giulianova. Torna, dopo un periodo di assenza per motivi personali e familiari, il giornalista italo-americano, Benny Manocchia, giuliese purosangue e figlio d’arte, suo padre era il mai dimenticato giornalista Francesco Manocchia. Benny, torna con i suoi pezzi dall’america, dagli USA, dalla sua città d’adozione, New York, continuerà ad inviare l’umore degli americani e degli italo-americani. Ti auguriamo di continuare a coltivare le tue passioni, magari tornando un giorno alla tua cara “Giglije”. Sappiamo che nel “pentolone” di qualcuno ci saranno delle belle novità editoriali, nella sperzanza di vederle, ti auguriamo lunga vita al Leone di tante battaglie professionali e personali.

Il Direttore

wdb

 

New York. Alcuni miei amici italiani, riferendosi alla politica,  mi hanno chiesto: che cosa sta succedendo in America? La risposta e’ semplice: i democratici,la sinistra, non

USA
USA

riescono a digerire la sonante sconfitta inflitta loro da Donald Trump. Tutto il resto
conta poco. I perdenti trovano sempre,e comunque, delle scuse per giustificare
non la loro sconfitta ma il “successo” degli avversari. Come ha fatto Trump a vincere?
Hillary Clinton era la prescelta,Trump ha vinto perche’ e’ stato aiutato dalla Russia.
Ma nessuno,proprio nessuno ,ha una pur piccola prova che convalidi questa asserzione. E comunque non sono riusciti a dare spiegazioni su come la Russia abbia aiutato Trump.
La realta’ e’ un’altra: Obama fuori dopo otto anni disastrosi per la nazione, milioni
di americani (soprattutto le donne) volevano Hillary ad ogni costo. Lei nella campagna elettorale aveva promesso “una vita piena di successi,lavoro a  volonta’. tasse
soltanto per i ricchi”. Ma i numerosi scandali del ministro degli Esteri stavano venendo a galla,mentre lei negava tutto. Trump non puo’ farcela,Vincera’ una
donna! E invece vinse proprio Donald,con un risultato che non ammette dubbi.Trump aveva giurato:se eletto, cambiero’ la nazione.
Ed ecco subito l’odio profondo della sinistra,un odio che i comunisti hanno dimostrato in molte nazioni del mondo. E’ inutile negarlo.Oggi  cercano disperatamente di rendere
impossibile il  lavoro, di Trump,aiutati dalla stampa di sinistra  (il 90 per cento) che era stata spalleggiata (un bel mucchio di dollari)
dai Clinton. Ogni scusa e’ buona per i democratici americani. Qualcuno ha addirittura parlato di impeachment, Trump deve fallire,,,
Tuttavia la democrazia e’ un osso duro.  Gli sconfitti dovranno ammettere
che “they lost”,insomma che hanno perduto.La storia non e’ dalla loro parte.
Ora,il pensiero va alla politica italiana, fiacca, scombussolata. Elezioni si’,elezioni no. Con la certezza che nessuno dei tanti partiti esistenti potra’ ottenere una maggioranza assoluta.  Gia’, a casa nostra chiunque puo’ svegliarsi un giorno e dichiarare la formazione di un nuovo gruppo,se non proprio partito. Certo che puo’,nessuno
puo’ impedirglielo,solo che da tanti anni e’ stato dimostrato  i partitini non permettono una regolare condotta politica,insomma bloccano la formazione del 51 per cento. E’ inutile parlarne a lungo.  Le cose non cambieranno. E mezzo mondo ride di noi.
 Gli italiani d’America insistono nel sostenere che l’Italia dovrebbe sentirsi vicina agli Stati Uniti. .Al diavolo la politica. Gli Stati Uniti  -dicono –  possono aiutare l’Italia (come ha fatto nel passato).  Hanno forse torto?
Benny Manocchia
da New York



Pescara. “PREMIO ZIMEI” all’On. Antonio Razzi.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 20 maggio 2017

l'on. Razzi premio Zimei

 

Oggi, presso la sala “Figlia di Iorio” dell’amministrazione provinciale di Pescara, si è tenuta, organizzata dall’Associazione Culturale “Ambasciatori della fame”,  l’iniziativa “incontriamo … un personaggio” . Ospite odierno è stato: l’On. ANTONIO RAZZI.

All’On. Antonio Razzi è poi andato il riconoscimento “Premio Zimei”.  

Presenti tra gli altri la dott.ssa Katia Zimei, il Sindaco di Giuliano Teatino  Nicola Andreacola, l’ex Presidente della Provincia Guerino Testa, il Consigliere Comunale di Montesilvano Adriano Tocco e il Presidente di “Ambasciatori della fame” Giacomo Cecinato.

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

Nella foto: L’On Antonio Razzi riceve  il “Premio Zimei”. Da sinistra il Sindaco di Giuliano Teatino, Geremia Mancini e Katia Zimei.




SPETTACOLO SU D’ANNUNZIO E L’ABRUZZO Il 26 maggio, a Belluno, organizzato dal Circolo Abruzzese e Molisano

 

 

Si svolgerà il 26 maggio a Belluno, al Teatro del Ristorante Al Borgo, in località Anconetta, con inizio alle ore 17:30, lo spettacolo Gabriele d’Annunzio. L’Abruzzo e i luoghi della memoria, tratto dall’omonimo libro di Enrico Di Carlo (De Siena editore). L’evento è organizzato dal locale Circolo Abruzzese e Molisano, presieduto dalla professoressa Lia Di Menco, con il patrocinio

Enrico Di Carlo
Enrico Di Carlo

locandina definitiva Bellunodell’Amministrazione Comunale di Belluno, e si avvale della collaborazione del Cram (Consiglio regionale abruzzese nel mondo), dell’Unaie e dell’Associazione Bellunesi nel mondo. Partecipano all’iniziativa il Credito Cooperativo Banca Prealpi e l’Istituto radiologico e fisiokinesiterapico Salus.

Nella circostanza, il Circolo Abruzzese e Molisano, per sua iniziativa, raccoglierà fondi per l’Associazione Onlus “Amatrice siamo noi” di Prato-Amatrice, in provincia di Rieti.

Enrico Di Carlo (voce narrante) e Alessio Tessitore (che interpreta d’Annunzio), accompagnati dal soprano Bianca D’Amore e dalla pianista Emilia Di Pasquale, ripropongono il rapporto dello scrittore con l’Abruzzo; rapporto che negli anni, sempre più, si è sviluppato attraverso un indissolubile cordone ombelicale. Mediante la lettura di brani letterari, poetici, ma anche intimamente biografici, emerge un d’Annunzio diverso, ben lontano dall’immagine del superuomo, del poeta-soldato, dell’esteta. Pagine intense e struggenti del “Trionfo della Morte”, del “Notturno”, e del “Libro segreto”, lettere affettuosissime scritte alle compagne del momento, o effervescenti sonetti dialettali inviati agli amici corregionali, mettono in luce un legame ancestrale, profondo, che fino alla morte sempre più ha unito d’Annunzio alla propria casa, alla propria madre, alla propria terra. D’Annunzio ha saputo collocare l’Abruzzo non soltanto al centro della sua vita, ma anche di una produzione letteraria tra le più vibranti, creando, nel contempo, insieme ad altri artisti (tra i quali emerge la figura del pittore Francesco Paolo Michetti), un forte interesse nei confronti della regione da parte di intellettuali italiani e stranieri del tempo.

Lo spettacolo, prodotto da De Siena editore, dopo il debutto nello storico Palazzo de’ Mayo, sede della Fondazione della Cassa di Risparmio di Chieti (2013), è stato rappresentato a Pescara, nell’auditorium del Museo delle Genti d’Abruzzo (2014); e a Torino, nel seicentesco Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte (2016).

L’Autore. Enrico Di Carlo è nato a Chieti, nel 1960. Dopo la laurea in Lettere, ha conseguito i Dottorati di ricerca in “Lingua e letteratura delle regioni d’Italia” e in “Epistemologia dell’informatica e mutamenti sociali”. Lavora presso la Biblioteca umanistica dell’Università degli Studi di Teramo. Da oltre trent’anni svolge attività di giornalista-pubblicista. È Deputato di Storia Patria negli Abruzzi.

I suoi studi vertono prevalentemente sulla cultura abruzzese dell’Ottocento e del Novecento, e su Gabriele d’Annunzio relativamente al quale ha pubblicato numerosi volumi.

Tiene conferenze e promuove eventi culturali in Italia e all’estero.

 




L’Aquila. SUE HICKEY, SINDACO DI HOBART, IN VISITA A L’AQUILA, CITTA’ GEMELLA

17 maggio 2017

 

 

La delegazione della capitale della Tasmania ha incontrato il sindaco Cialente e la Rettrice dell’Università

 

di Goffredo Palmerini

La delegazione in visita al Comune dell'Aquila

 

L’AQUILA – Una delegazione della città di Hobart, guidata dal sindaco Sue Hickey, è in visita a L’Aquila da lunedì pomeriggio. La delegazione australiana è composta dal sindaco e dai consiglieri Damon Thomas – già sindaco della città fino al 2014 nel precedente mandato -, Tanya Denison e Marti Zucco, nato in Australia ma d’origini calabresi. Con loro Tim Shout e Heather Salisbury, funzionari del Comune di Hobart. Dunque una visita di tre giorni alla città gemella, il cui rapporto d’amicizia, stipulato nel 1997 tra i sindaci delle due città, John Freeman per Hobart e Antonio Centi per L’Aquila, celebra quest’anno il Ventennale. Nel prossimo mese di ottobre la città capitale della Tasmania, che è uno degli stati dell’Australia federale, festeggerà il 20° anniversario del gemellaggio con L’Aquila e il sindaco Sue Hickey, con la delegazione municipale, prima di raggiungere Londra e Friburgo per altri impegni, ha voluto incontrare il sindaco dell’Aquila per rivolgere direttamente l’invito alla Municipalità per le manifestazioni di ottobre. Ma andiamo con ordine a raccontare la prima giornata aquilana, ieri martedì 16 maggio.

 

Alle 9, in una giornata appena apertasi al sole, la delegazione ha visitato il centro storico dell’Aquila muovendo dalla Fontana Luminosa. Chi scrive, che nel 1997 vicesindaco dell’Aquila contribuì alla costruzione del rapporto di gemellaggio, ha avuto il piacere di guidare la delegazione, illustrando la storia della città. E la straordinaria sua fondazione, nel 1254, con il concorso di un’ottantina di Castelli, 99 secondo la tradizione. Ognuno avrebbe edificato al meglio la sua parte della nuova città, che per tre secoli recitò un importante ruolo nel Regno di Napoli e nei commerci con l’Europa. Viva impressione ha destato nella delegazione ospite il fervore della ricostruzione dell’Aquila. Come pure ha meravigliato la qualità del restauro del centro storico, enorme cantiere che sta recuperando dalle lacerazioni del terremoto del 2009 l’insigne patrimonio architettonico d’una delle città d’arte più belle d’Italia. Il gruppo di Hobart, camminando nelle vie del Quarto di Santa Maria Paganica, uno dei quattro dell’antica città, è stato attento ad osservare la bellezza dei palazzi restaurati, a gustarne i dettagli architettonici, a chiedere notizie sul rientro in città di famiglie, negozi, uffici. Insomma sulla previsione del ritorno del centro della città alla sua vita pulsante. Impressionante, per loro, la disastrosa condizione in cui il sisma ha ridotto la Chiesa capoquarto, ma anche la bellezza del settecentesco Palazzo Ardinghelli quasi ultimato nel restauro con i fondi donati dalla Russia. Se per la Chiesa di Santa Maria Paganica s’attende un rapido avvio dei lavori, per Palazzo Ardinghelli prossima è l’apertura a museo d’arte contemporanea, come una sezione del Maxxi di Roma. Altre notizie hanno rinfrancato la delegazione australiana, man mano che si guadagnava il percorso lungo le vie del centro, fino a Palazzo Margherita per finire alla Basilica di San Bernardino.

 

A mezzogiorno l’incontro a Palazzo Fibbioni tra Sue Hickey e la delegazione di Hobart con il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, ormai prossimo a lasciare il suo decennale incarico, dopo le elezioni dell’11 giugno. Cordiale, anche emotivamente intensa la conversazione tra i sindaci delle due città gemelle. Cialente raccontando gli anni del dopo terremoto e la sua visione del futuro della città, la Lord Mayor Sue Hickey a portare ancora una volta l’affettuosa vicinanza di Hobart, a manifestare il desiderio di rafforzare con nuove opportunità il rapporto di amicizia tra le due città, ad ipotizzare una collaborazione tra la Tasmania University di Hobart con l’Università dell’Aquila e con il Gran Sasso Science Institute. Se da un lato Cialente ha assicurato che tra le consegne al suo successore raccomanderà il rafforzamento del gemellaggio, immediata è stata la sua iniziativa a favorire un contatto con la Rettrice dell’Università, prof. Paola Inverardi, avvenuto nella serata in un incontro nel quale sono state esposte, dal consigliere ed ex sindaco Damos Thomas, i campi di possibile collaborazione. Oggi il tema dovrebbe essere approfondito in un incontro con la prof. Anna Tozzi, delegata ai rapporti internazionali dell’ateneo aquilano, cui seguirà una visita al Gran Sasso Science Institute, uno dei cinque centri universitari italiani per studi avanzati. All’incontro tra la delegazione di Hobart e il sindaco Cialente è stato presente l’assessore Maurizio Capri, che per la municipalità, oltre alle sue deleghe specifiche, cura i rapporti con le città gemellate.

 

Nel pomeriggio la delegazione australiana ha fatto un’escursione sul Gran Sasso, nell’area di Fonte Cerreto, ammirando la maestosità e la bellezza della nostra montagna, recandosi poi in visita a San Pietro della Jenca, piccolo borgo che ha il privilegio d’avere il primo Santuario dedicato a San Giovanni Paolo II, sobria chiesetta dove più volte papa Wojtyla s’era recato in raccoglimento in occasione delle sue numerose escursioni sul Gran Sasso, la montagna che gli ricordava gli amati monti della Polonia. Il luogo ha fortemente emozionato gli ospiti, sia per la semplice bellezza del borgo con le sue casette in pietra, accanto alla chiesetta elevata nel 2011 a Santuario, sia per il meraviglioso contesto naturale, verde di pascoli e di boschi intorno alla profonda valle dove scorrono le acque del Raiale.

Alle 18, mentre il sole al tramonto colorava di rosso il Corno Grande, si riprendeva la via del ritorno attraverso la Valle Verde, con una sosta al Santuario della Madonna d’Appari, dove il gruppo australiano è rimasto incantato dalla suggestione del luogo e dalla inaspettata sorpresa degli affreschi che per tre quarti adornano quella splendida chiesa trecentesca scavata nella roccia. Stupefatti, i visitatori, davanti agli affreschi del presbiterio, la Crocifissione e la Deposizione, in particolare, attribuiti a Francesco da Montereale e alla sua scuola. Molto simpatica e festosa la conviviale che ha chiuso l’intensa giornata, nella quale la Municipalità aquilana è stata presente con il sindaco Cialente, il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti e l’assessore Capri, in un buon ristorante presso la Fontana delle 99 Cannelle, monumento simbolo dell’Aquila, nel luogo primigenio che alla città diede il nome per l’abbondante presenza d’acque sorgive.

 

Per chiudere, qualche notizia su Hobart. Incantevole città di 200mila abitanti, in una baia mozzafiato, ai piedi del monte Wellington nella parte meridionale dell’isola, Hobart ha belle architetture nelle tipiche costruzioni in stile vittoriano a tinte color pastello. Importante il suo porto naturale. Dopo Sydney, cui la lega una storica regata, Hobart è la città più antica dell’Australia. Numerosa e molto attiva la comunità italiana in Tasmania, particolarmente nella capitale. Significativa la presenza abruzzese, costituita da un’associazione molto operosa, guidata da Angela D’Ettorre, che ha assunto un ruolo di prestigio, assai apprezzata dalle autorità della città e della Tasmania. L’opera degli Abruzzesi, come quella di tutti i connazionali, ha assicurato la crescita della Tasmania e dell’Australia, stato federale dove la comunità italiana è ormai seconda in numero solo alla comunità anglosassone. La stima verso gli Abruzzesi trova dunque nel gemellaggio tra la capitale della Tasmania e la città Capoluogo d’Abruzzo un significato che va oltre la già forte relazione tra le due città. E non mancherà di dare i suoi frutti.

 

 

 




HANNA….VINCITRICE AL FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA IN BELGIO!!!

 

 

Continua lo splendido momento di massimo fulgore artistico della cantante pescarese Anna Rosini, in arte Hanna.

hanna e patty pravo hanna proclamazione

Dopo gli strepitosi consensi e successi ottenuti nelle trionfali tournèe effettuate recentemente in Canada, Stati Uniti e Bielorussia, meritandosi l’appellativo di ambasciatrice della canzone italiana nel mondo, l’associazione “Movimento Arte e Cultura”, organizzatrice della 38° edizione del Festival della Canzone Italiana in Belgio, ha fortemente voluto la partecipazione di Hanna nell’importante manifestazione canora che si è tenuta lo scorso 13 maggio, nella sala “Regina Elisabetta” del Palazzo dei Congressi di Liegi, in Belgio e che ha registrato in passato la presenza di numerosi ed affermati artisti del calibro di Luca Barbarossa, Orietta Berti, Peppino Di Capri, Iva Zanicchi, Amedeo Minghi ed altri ancora.

Acclamata dalla platea e applaudita dalla giuria, capitanata dalla grandissima Patty Pravo, Hanna ha interpretato con grande enfasi “Un amore così grande”, simbolo della canzone italiana nel mondo interpretata dai nomi più illustri nel panorama artistico nazionale ed internazionale, scritta dal M° Guido Maria Ferilli, con il quale Hanna sta collaborando per l’uscita di due inediti scritti dal Maestro proprio per lei.

L’incantevole voce calda e potente di Hanna, fuoriclasse del palcoscenico unanimemente ammirata ed apprezzata da tutte le platee mondiali che hanno avuto il privilegio di ascoltare le sue emozionanti esibizioni da brivido, suscitando la standing ovation del pubblico, ha deliziato anche il prestigioso parterre del Palazzo dei Congressi di Liegi, salendo sul podio, costituendo titolo di enorme orgoglio per tutti i suoi concittadini abruzzesi.

L’Abruzzo è fiero di avere una rappresentante come Hanna nel mondo. La vittoria in Belgio rappresenta solo uno dei tanti traguardi che la nostra artista ha raggiunto e continuerà a raggiungere, tenendo alta la bandiera della sua Abruzzo e dell’Italia intera!

Grande HANNA!!!!




Michael DiSalle, Governatore dell’Ohio, era abruzzese. I suoi genitori erano nati a Vasto. Fu tra i maggiori esponenti del Partito Democratico Americano e sostenne in maniera determinante John Fitzgerald Kennedy, suo amico personale, nella fortunata corsa per la “Casa Bianca” .

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 8 maggio 2017

 con JFK ritratto

Michael DiSalle, Governatore dell’Ohio, era abruzzese. I suoi genitori erano nati a Vasto. Fu tra i maggiori esponenti del Partito Democratico Americano e sostenne in maniera determinante  John Fitzgerald Kennedy, suo amico personale, nella fortunata corsa per la “Casa Bianca” .

Michael DiSalle nacque a New York, il 6 gennaio del 1908, da Antonio e Assunta D’Arcangelo. I suoi genitori erano entrambi nati a Vasto (CH), il padre il 16 luglio del 1887 mentre la madre il 6 agosto giugno 1883. La famiglia Di Salle (in America il cognome divenne DiSalle) emigrò per gli Stati Uniti nel 1903 ed arrivò ad “Ellis Island” sulla nave “Città di Milano”(nata come “posacavi” per la Regia Marina).  Antonio DiSalle all’inizio, nella città di New York,  si prestò ai lavori più umili e fu lavavetri e poi “pulitore di metalli” in una fabbrica.  Poi nel 1911 si trasferì, con la famiglia, a Toledo, capoluogo della Contea di Lucas, in Ohio. Qui divenne caposquadra in una fabbrica per cromatura di Camion. Successivamente, intraprendente e assai capace, decise di mettersi in proprio e fondò e ne divenne Presidente la fortunata “DiSalle Electroplating Company” (cromatura per le più importanti compagnie di auto di Detroit). Le nuove condizioni economiche, mutate decisamente in meglio, consentirono alla famiglia vastese di assumere un ruolo, sempre crescente,  nella società di Toledo e dell’intero Ohio.  Antonio e Assunta ebbero sette figli: Michael, NicholasJosephLouisMaryLena e Clara.  Ed è il primo figlio, Michael, che più degli altri coronerà il “sogno americano”.  Michael visse la sua infanzia a New York  e  poi, quando successivamente la sua famiglia si trasferì nell’Ohio, seppe ambientarsi immediatamente alla nuova realtà. Intelligente, socievole, con il sorriso “stampato in volto” ma anche capace di far sempre valere le sue idee. Insomma nato per essere un leader. Nel 1931 conseguì la laurea in giurisprudenza alla  “Georgetown University”  e subito dopo iniziò a praticare la professione. Prima come collaboratore in alcuni dei più importanti studi e successivamente aprendone di suoi. Anche grazie alla famiglia, il padre occupava importanti spazi nella società e la madre, Assunta,  impegnata nel sociale  era amata dagli italo-americani e  dai poveri, il giovane e brillante avvocato decise di intraprendere la carriera politica. Entrò nel Partito Democratico . Fu già nel 1936,  a soli 28 anni,  eletto alla Camera dei Deputati dell’Ohio.  Dal 1938 al 1947 fu componente del Consiglio Comunane di Toledo  e Vice Sindaco.   Fu anche,  su segnalazione di Harry Truman,  Amministratore di stabilizzazione dei prezzi”.Dal 1947 al 1950 fu Sindaco di Toledo.  Nel 1952 ottenne, dal Partito Democratico, la nomination  a candidarsi come Governatore dell’Ohio  ma fu sconfitto.  Si rifece nel 1958 stravincendo le elezioni e divenne Governatore del “suo” Ohio. Amico personale del giovane Governatore del Massachusset ,John Fitzgerald Kennedy , ne sostenne, successivamente, la candidatura a Presidente degli Stati Uniti. Dopo l’assassinio di Kennedy dichiarò: “E’ morto uno dei più grandi uomini d’America. Oggi, per me, è il giorno più brutto della mia vita”.  Michael DiSalle pur assumendo così importanti incarichi rimase  sempre umile, legato alle comunitù più umili e refrattario, per quanto possibile, alla burocrazia.  Sposò, nel 1929,  Myrtle E. England, dalla quale ebbe 5 figli. Nel 1981 volle visitare i luoghi da dove i suoi genitori erano partiti. Quella terra che pur da lontano aveva sempre sognato ed amato. Ma  durante la sua permanenza in Abruzzo ebbe un malore. Morì a Pescara  il 16 settembre del 1891. 

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”  Foto 1: Michael DiSalle con il Presidente degli Stati Uniti  John Fitzgerald Kennedy; Foto 2: una simpatico ritratto di Michael DiSalle .