Ottawa. Sabato 6 maggio la rappresentazione de “Lu lòpe” nel testo dialettale, in lingua italiana ed inglese, verrà rappresentata ad Ottawa a cura della locale Associazione Pretorese.

Con l’occasione si segnala che nel dicembre scorso il poeta teatino Raffaele Fraticelli è stato insignito della cittadinanza onoraria del Comune di Pretoro con la seguente motivazione:

” … Con la sua preziosa opera ed il suo costante contributo ha concorso a diffondere e a promuovere il nome di Pretoro, la sacra rappresentazione de “Lu Lope” ed il Miracolo di S.Domenico Abate ben oltre i confini del nostro territorio”.
Sabato 6 maggio, infatti, la rappresentazione de  “Lu lòpe” nel testo dialettale, in lingua italiana ed inglese, verrà rappresentata ad Ottawa a cura della locale Associazione Pretorese.
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DELVERDE al 100° Giro d’Italia, con la Bahrain Merida di Vincenzo Nibali

 

il pastificio abruzzese fornitore e partner del progetto alimentare

 

Niccolò Bonifazio_Bahrain Merida_ pasta Delverde

 

 

Delverde sarà domani al Giro d’Italia, per la prima volta a fianco della Bahrain Merida, il team ciclistico che si candida ad un ruolo da protagonista nell’importante competizione, puntando al podio, e non a caso si è assicurato la presenza di Vincenzo Nibali, già due volte incoronato vincitore della prestigiosa corsa a tappe.

 

Il supporto del pastificio abruzzese consiste nella fornitura dei propri prodotti e in una partnership sul progetto alimentare degli atleti, e sarà ben visibile anche attraverso il suo foodbus personalizzato e dotato di cucina e area hospitality che seguirà la carovana rosa con altri importanti marchi del food.

 

“Nell’anno in cui il nostro pastificio compie 50 anni e il Giro d’Italia ne compie ben 100, non potevamo non essere presenti a questo importante appuntamento, visto anche lo storico legame del nostro brand con il mondo del ciclismo – spiega Luca Ruffini Ceo di Delverde – e siamo orgogliosi di affiancare, come fornitori e partner del progetto alimentare, una squadra ambiziosa come la Bahrain Merida, convinti che la pasta Delverde, più di ogni altra, possa essere il carburante giusto per gli atleti, grazie ai nostri elevati standard di qualità e alla continua ricerca e specializzazione nel segmento salutistico”.




Editoria. Il 6 maggio al Kursaal presentazione del nuovo libro di Sandro Galantini “Giulianova da scoprire”. Alcune foto

Sabato 6 maggio, alle ore 18 al Kursaal di Giulianova Lido, verrà
presentato il nuovo libro di Sandro Galantini “Giulianova da scoprire.
Personaggi, storie e curiosità che forse non sai” (Ricerche&Redazioni).
Dopo i saluti del sindaco Francesco Mastromauro e del dottor Claudio
D’Archivio, titolare del Gruppo Medico D’Archivio, partner della
pubblicazione, Galantini illustrerà con l’ausilio di immagini il
contenuto del volume. Coordina il giornalista Simone Gambacorta.
“Giulianova da scoprire” è un volume di 156 pagine ricco di immagini
d’epoca, mappe e cartografie tratte da archivi italiani pubblici e
privati. Concepito in una veste editoriale di forte impatto, con copertina
rigida, carta patinata di pregio e rilegatura artigianale, il libro è
articolato in trenta sintetici ma densi capitoli attraverso i quali si
ripercorre, dal Cinquecento ai giorni nostri, una Giulianova segreta,
sconosciuta, tra storie intriganti e poco note, personaggi illustri ma
spesso ignoti, monumenti, architetture, gustosi aneddoti e ricordi
d’altri tempi. Ne emerge un racconto avvincente grazie anche
all’impostazione volutamente divulgativa.
La manifestazione è patrocinata dall’Amministrazione comunale.

Giuseppe Acquaviva d'Aragona, Vescovo 7 b 12 a 20 d Copertina libro GIULIANOVA DA SCOPRIRE




Arcangelo Cascieri, uno dei più geniali tra gli scultori ed architetti americani, era abruzzese. Nato a Civitaquana, il 22 febbraio del 1902, emigrò per gli Stati Uniti dove divenne “il poeta con il martello”.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 19 aprile 2017

 

Arcangelo Cascieri, uno dei più geniali tra gli scultori ed architetti americani, era  abruzzese. Nato a Civitaquana, il 22 febbraio del 1902, emigrò per gli Stati Uniti dove divenne “il poeta con il martello”.

 

Note di precisazione e foto.

 

Arcangelo Davide Giuseppe Cascieri nacque a Civitaquana, al n.5 di in Piazza Umberto I°, il 22 febbraio del 1902. I suoi genitori Corrado (“falegname”) e Maria Trabucco si erano sposati il 18 gennaio del 1896.  Ad Arcangelo venne dato, come da tradizione, il nome del nonno paterno. Quest’ultimo era il “sarto” del paese.  Nel 1907 la famiglia Cascieri decise di emigrare e si stabilì a East Boston (zona storica di Boston che fu la destinazione dei primi immigrati italiani ed in particolare abruzzesi). Qui il piccolo Arcangelo imparò a leggere e scrivere. Ma ben presto fu necessario che abbandonasse gli studi per aiutare, con il lavoro, la famiglia. A 13 anni andò a lavorare presso una fabbrica di scarpe. Ma a tempo perso Arcangelo dava sfogo alla sua grande passione scolpire ( eccelleva nel lavorare il legno) e disegnare. Poi l’incontro con Johannes Kirchmayer, intagliatore e scultore, nato in Germania e successivamente emigrato negli Stati Uniti. Questi rimase stupito dalle capacità del giovane abruzzese e riuscì a convincere il padre a sostenerlo negli studi. Così Arcangelo, a 16 anni, seguì Kirchmayer e si formò alla sua scuola. A 21 anni il giovane si iscrisse alla “Boston Architectural School” e successivamente conseguì la laurea in Architettura presso la “School of Fine Arts” dell’Università di Boston. Insegnò per alcuni anni nel Connecticut e nel Massachusetts. Nel 1937 fu chiamato a dirigere la “Boston Architectural School”. Qui Cascieri compì una sorta di “miracolo” portando l’Istituto, sino ad allora oscuro e quasi sconosciuto, ad eccellere a livello nazionale. Alla “Boston Architectural School”, dove insegnarono su base volontaria centinaia di professori, si formarono migliaia di studenti. Ma saranno le creazioni artistiche a fissare il nome di Cascieri nella storia dell’arte. In particolare la  sua capacità di scolpire e lavorare il legno venne ritenuta straordinaria. Ancora oggi, da molti, la sua arte, in tal senso, è ritenuta insuperabile. Citare  tutte le sue opere sarebbe impossibile e allora eccone solo alcune: “Worl War I Memoria” a Bellau Wood in Francia; “Worl War II Memorial” a Margraten in Olanda; realizzazioni importanti nelle Cattedrali di “Most Holy Redeemer” a Corne Brook in Canada e a “St. John Evangelist” a Spokane; ancora la “National Basilica of the Immaculate Conception” e la “National Cathedral” a  Washington; “Mary Chapel” del “College of the Holy Cross” di Worchester. Ricevette innumerevoli ed importanti riconoscimenti da varie associazioni. In particolare va ricordato, per la motivazione, quello assegnatogli dalla “General Alumni Association” della Università di Boston: “ Il poeta con il martello”. Tutt’ora è ricordato con convegni e borse di studio a lui dedicate. In particolare la sua geniale arte è ricordata alla Boston Architectural Center dove a lui è dedicata la sala conferenze e dove annualmente si tiene un evento a lui dedicato. Un libro su di lui, che ne descrive perfettamente la grandezza,  “Arcangelo Cascieri: Teacher, Sculptor, Architect, Poet, Philosopher” l’ha scritto nel 1982 Eve Valentine. Arcangelo Cascieri aveva sposato il 19 settembre del 1943 Eda Di Biccari. Quando morì, nel gennaio del 1997 a a Lexington nel Massachusetts, il “New York Times” lo ricordò come “il decano della scultura”.

cascieri civitaquana

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

 

Foto 1: Arcangelo Cascieri; Foto 2: la registrazione “Arcangelo Davide Giuseppe Cascieri” al “n. 8”  del registro degli atti di nascita del 1902 del Comune di Civitaquana.       

 




L’Aquila. Ad Istanbul la mostra “Mar Giallo” di Stefano Ianni

MOSTRA

MAR GIALLO

di Stefano Ianni

Muro Giallo 240x150 tecnica mista 26 elementi 2017 

Nuova Galleria Russo ISTANBUL

DAL 27 APRILE AL 27 MAGGIO 2017

Appuntamento importante per l’artista aquilano Stefano Ianni che inaugura ad Istanbul, presso la Galleria Russo, la personale Mar Giallo. Situata nel cuore della città turca la galleria esporrà, in collaborazione con l’associazione Culturale NeoArt gallery di Ferdan Yusufi e Giorgio Bertozzi, dal 27 aprile al 27 maggio prossimi l’ultima ricerca del pittore ispirata al mare appunto inteso nelle sue  tante accezioni ma soprattutto come flusso continuo, il “fluctus” latino inteso come onda tutelata dal dio Nettuno poi il colore giallo simbolo di  vita e di gioia di vivere, di allegria e di immaginazione. Questi due concetti creano insieme opere intense e di grandissimo impatto realizzate usando tessuto in pile, gommapiuma, pellicole trasparente e compensato, come avviane nella più grande per dimensioni (200X360) di esse dal titolo, appunto, “Grande Mar Giallo” composta da ben 52 pannelli, in cui Ianni “immerge completamente l’osservatore in un’installazione verticale che contrasta con il bisogno rassicurante di un “mare orizzontale” e rafforza il senso di spaesamento dello spettatore”. Inizia così un vero e proprio viaggio di scoperta guidati da un’onda gialla che ti fa imbattere in indefinite creature marine che hanno il tratto denso e potente che semplifica e cancella i particolari e ne evidenzia la forza e la capacità di attrazione. Sono “Mostri Gentili” (da “un’opera  quasi completamente gialla intitolata  Mostri Gentili, che illustra la raccolta di poesie omonima di mia madre Anna Ventura, io ritrovo i germogli che mi hanno portato a questo nuovo lavoro insieme anche ad una serie di opere dove la materia è messa sottovuoto e dove su tutto, domina il giallo”)che guidano lo spettatore a non perdere la rotta dell’esperienza visiva e, al tempo stesso, sono elementi che ci riportano alla realtà, al nostro ambiente, che sia mare, terra o cielo. Sono queste creature  a prenderti per mano e a narrarti la storia di Mar Giallo, a raccontarti l’emozione di un luogo ancestrale fatto di mistero, dominato dalla bellezza e dalla purezza di una forza vitale e positiva.  “Tutti questi lavori recenti, legati al cambiamento radicale della mia vita dopo il terremoto che ha distrutto la mia città, tendenzialmente si offrono al pubblico – spiega  Stefano Ianni – Quando ho iniziato ad utilizzare pelliccia sintetica, quando non è messa sottovuoto, volevo che le mie opere fossero toccate, era un modo per far interagire il pubblico con il mio lavoro. Adesso l’elemento dirompente è il giallo. Questo tipo di giallo molto forte ed intenso, molto saturo e carico che suggerisce il massimo della positività. E’ un colore molto vicino alla spiritualità del bianco, allo stesso tempo ha una grande carica di energia fisica, residuo della luce solare. Insieme a questa forza vitale c’è il tema del mare che deriva  sia dalle dimensioni del lavoro, perché ho realizzato oltre cinquanta  pannelli, sia dagli elementi visivi che dialogano con il giallo. Anche questi sono resti delle mie ricerche precedenti sulla natura morta. Residui di una realtà che fanno parte della mia memoria e che possono riaffiorare in ogni momento a volte più definiti, a volte più essenziali o indistinti. Sono sempre però ritorni che diventano elementi narrativi”. Come per un maestro come Mark Rothko, che ha fatto del colore la sublimazione spirituale del suo fare artistico, anche per Stefano Ianni l’opera è un universo che esiste in funzione dell’osservatore, è pensata perché esso ne faccia parte e possa compiervi un’avventura, così l’ esperienza dell’artista è tesa a predisporre tale avventura. Lo spettatore – fruitore è chiamato ad essere in qualche misura comprimario, non della redazione dell’opera, ma di un comune progetto spirituale che coniuga la narrazione con la visione. E in Mar Giallo questo progetto ha il sapore del gioco, dell’allegria che discende dall’invito che ogni pannello o modulo fa allo spettatore chiamato a sperimentare con il tatto e finanche, se si potesse, a scomporre e ricomporre i tanti tasselli secondo la propria sensibilità, scombinando così i piani dell’artista.

La mostra è accompagnata da un catalogo con i testi  della giornalista e storica dell’arte Angela Ciano e di Marco Brandizzi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

Stefano Ianni

 

Nato a L’Aquila il 7 dicembre 1964.

Insegna Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila.

Nel 1984 si è diplomato presso l’Istituto d’Arte di L’Aquila e nel 1988 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Dal 6 aprile 2009 (data del terremoto che ha distrutto lo studio e parte dell’ abitazione in Via Rosso Guelfaglione 60 a L’Aquila) vive a Montesivano (PE) dove ha anche un piccolo studio in Via Aldo Moro 22.

Il lavoro è caratterizzato da una linea di ricerca, ripartita per cicli, che si sviluppa dal 1983 ad oggi.

Il primo ciclo di opere intitolato: “Cavallinità e labirinti” riguarda il periodo che va dal 1983 al 1988. Di questo ciclo hanno scritto tra gli altri: Enrico Crispolti (1987/1988), Tommaso Paloscia (1989). Del ciclo “Moduli nel labirinto” (1989/1990) hanno scritto: Pietro Civitareale (1989), Francesco Desiderio (1990). Del ciclo “Segnali nel labirinto” (1990/1993) hanno scritto: Franca Calzavacca (1990), Leo Strozzieri (1990), Giuseppe Rosato (1990). Del ciclo “I Materiali del Sogno” (1993/2001) hanno scritto: Giandomenico Semeraro (1993), Maria Augusta Baitello (1996), Caterina Lelj (1998). Del ciclo “Perimetra” (2001/2008) hanno scritto: Gianluca Marziani (2002), Armando Ginesi (2007), Marcello Gallucci(2008). Del ciclo “Still lives and memories in fur” (2011/2012) ha scritto Carlo Fabrizio Carli (2012). Del ciclo “Fluctus” (2013/2014) ha scritto Alessandra Angelucci. Del ciclo “Mar Giallo” (2015/2017) Marco Brandizzi e Angela Ciano.

Dal 1984 ha ordinato numerose mostre personali in prestigiosi spazi pubblici e privati. E’ stato invitato a numerosissime manifestazioni nazionali, di cui si citano:

il ”Premio Michetti”1986/1988/1990/1991/2004, il “Premio Termoli”, ”Alternative Attuali 1987”, il “Premio Sulmona”, il Premio “Salvi”1990/ 1992/ 1999,  il ”Premio Avezzano”, il ”Castellarte ”, il “Premio Vasto” 1995/1996/1999, ”Arte 900” Montecatini, ”Itinerari 900” Bagnara Calabra, 3° Biennale Nazionale d’incisione Oderzo, Premio Arti Plastiche Monza, “Imago amoris” Giffoni (SA), “Link” Giffoni (SA), “Happy art” Giffoni (SA), Pescarart 2010/2012.

Nel 1992 è stato premiato a New York nell’ambito della manifestazione “Cristoforo Colombo Exhibit 1992” alla Pen and Brush Gallery. Sue opere sono state esposte all’estero: in Corea, Seoul – Università di Seoul, Dipartimento Arte, Olimpiadi 1988: “World Contemporary Art’s Exhibition”; in Bulgaria, Sofia – Museo Nazionale d’Arte: “XL Premio Michetti, Giovani Artisti Italiani e Bulgari”; in Brasile: “Artisti Italiani in Brasile”, alla Universidade Estudial de Campianas, alla Universidade Popular de Pelotas, al Museo d’Arte di Cuiaba; in Giappone, Kyoto – Museo Nazionale d’Arte: “Incontro con l’Arte Italiana”; in Danimarca, Copenaghen – Kongo Gallery: “Arte Italiana”; in Turchia – Gallery of Kadikoy Municipaly Istanbul – Foreign Education Partners 50th Celebration Anniversary Marmara University Fine Arts Istanbul.

 

 

http://stefanoianni.blogspot.it

 

stefanoianni@hotmail.com

 

https://www.facebook.com/stefano.ianni.18?ref=tn_tnmn

 

 

 

 

info:  Mar Giallo

Russo Art Gallery Istanbul

Bogazkesen Cad 21/A, Tophane, 34425 Istanbul

dal 27 aprile al 27 maggio 2017

www.galleriarusso.it




A Giulianova le riprese del docufilm su Gaetano Braga

Il 21 e 22 aprile il centro storico di Giulianova diverrà il set del
docufilm su Gaetano Braga (Giulianova, 1829 – Milano, 1907), insigne
violoncellista e compositore abruzzese, concertista di fama
internazionale. Dopo 107 anni dalla morte del maestro Braga, un giovane
discendente viene a conoscenza di una leggenda tramandata da generazioni
nella sua famiglia; secondo questa storia, Gaetano Braga avrebbe lasciato
in eredità un contributo economico per quel discendente che avesse
desiderato accostarsi al violoncello. Giuliano Braga, regista del
documentario e discendente diretto dell’artista, convinto di avere gli
stessi codici genetici del suo avo, intraprenderà un viaggio per
apprendere il violoncello ed evocare il Maestro, toccando varie città
d’Italia, tra cui Napoli, Milano, Roma, Giulianova e Teramo. In
particolare, in Abruzzo il regista si concentrerà nell’esplorare
l’infanzia di Braga e i racconti che l’illustre violoncellista trascriveva
nelle sue memorie, relativamente all’identità del suo luogo d’origine. La
stessa storica festa della Madonna dello Splendore di Giulianova sarà
punto di partenza del documentario: la solenne processione del 22 aprile
verrà ripresa dalle finestre della casa natale e narrata con le parole del
Maestro. Il 21 aprile invece Palazzo Bindi, residenza di uno dei più
grandi estimatori e amici di Braga, Vincenzo Bindi, ospiterà l’intervista
al Maestro Antonio Piovano, pianista, direttore d’orchestra e
musicologo degli artisti abruzzesi. Io, Braga e il violoncello, docufilm di Giuliano Braga
“L’idea di realizzare questo documentario – dichiara il regista – nasce dai
miei ricordi d’infanzia, quando mio padre mi raccontava delle gesta quasi
mitiche di questo musicista, e si è iniziata a concretizzare alla mia
prima visita nella casa di Braga a Giulianova in occasione del centenario
della morte, organizzato dall’ Associazione culturale “Gaetano Braga”.
L’energia che ho provato attraversando non solo le stanze della casa, ma
soprattutto le vie del centro cittadino, mi hanno convinto a realizzare
questa storia. Si tratta di un documentario che non solo vuole
ripercorrere la vita del Maestro Braga, ma intende far riflettere sulla
spietatezza del tempo, che con le sue sabbie ricopre ogni cosa, e sulla
necessità di mantenere viva la nostra storia e le nostre tradizioni,
celebrando quelle persone che hanno dedicato la propria arte, i propri
studi e la propria vita per mantenerla viva”.




Gaetano D’Amico e Giacinta Petrarca negli Stati Uniti furono, per lunghi anni, con il marchio “Mamma Mia” i veri “re della pasta”. I fondatori della “G. D’Amico Macaroni Company” erano entrambi nati a Castel di Sangro in provincia di L’Aquila.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 14 aprile 2017

 

Gaetano D’Amico e Giacinta Petrarca negli Stati Uniti furono, per lunghi anni, con il marchio “Mamma Mia” i veri “re della pasta”. I fondatori della “G. D’Amico Macaroni Company” erano entrambi nati a Castel di Sangro in provincia di L’Aquila.  

 

Gaetano D’Amico nacque a Castel di Sangro (AQ), il 10 agosto del 1861, da Aurelio e Carolina Petrarca. Sposò, nel 1882, Irene Gasbarro che purtroppo morì nel 1884. L’anno successivo, il 17 gennaio del 1885, si risposò con Giacinta Petrarca. Quest’ultima era nata sempre a Castel di Sangro, l’11 settembre del 1865,  dal “bettoliere” Domenico e da Concordia Fiocca. Quattro anni dopo, nel 1889, Gaetano e Giacinta emigrarono per gli Stati Uniti. Inizialmente Gaetano trovò lavoro in una miniera e subito dopo nella costruzione di una ferrovia nel Missouri. Successivamente, nel 1892, trovò lavoro presso la “Inland Steel Company” (lavorazione e produzione acciaio) a Chicago in Illinois. Nel 1895 la famiglia D’Amico andò a vivere nella vicinissima Chicago Heights  (area metropolitana di Chicago). Sette anni dopo decisero di aprire un negozio di alimentari nel cuore del quartiere commerciale. Gaetano continuò a lavorare alla “Inland Steel Company”. Intanto gli affari commerciali cominciarono, da subito, ad andare per il meglio. Il successo dell’attività portò un notevole incremento di capitali. Fu allora che Gaetano e Giacinta decisero di fare un ulteriore passo. Nacque così l’idea di produrre “maccheroni” con il marchio “Mamma Mia” (sulle confezioni apparve il volto di Giacinta). Nel breve arrivarono ordini da ogni parte e anche fuori dallo stesso Illinois. Nel 1928 i locali di Chicago Heights divennero troppo piccoli. Allora decisero, dopo aver trovato il terreno adatto, di costruire una nuovo pastificio a Steger, sempre in Illinois, a soli 50 km da Chicago. Nacque così la “G. D’Amico Macaroni Company”. Arrivarono a produrre 75 diversi tipi di prodotto che veniva poi distribuito a tutte le più importanti catene di negozi, ai grandi grossisti e ai migliori ristoranti. Si arrivò a lavorare alla “G. D’Amico Macaroni Company” diversi milioni di grano. Fu, per questo, necessario importarlo anche dalla Russia, oltre che dal Minnesota, dal Nord Dakota, dal Missouri, dallo Iowa e naturalmente dall’Italia. Il fatturato divenne di diversi milioni di dollari. L’azienda investì moltissimo in pubblicità con lo slogan “Known From Coast to Coast” a significare che i maccheroni e gli spaghetti di “Mamma Mia” arrivavano in ogni angolo d’America. L’azienda arrivò ad occupare oltre 300 operai. Successivamente a Gaetano (morì intorno al 1955) e Giacinta (morì nel 1939) subentrarono nella gestione aziendale due dei loro figli Carl e William. Solo molti anni dopo l’azienda fu venduta ad una potente multinazionale.

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

 Foto 1: Gaetano D’Amico; Foto 2: Giacinta Petrarca; Foto 3: una pubblicità. 

Gaetano D'Amico Giacinta Petrarca una pubblicità




IL LIBRO DI DANIELE KIHLGREN venerdì 21 aprile alla Tenuta Cerulli Spinozzi, ore 18

 

Venerdì 21 aprile, la prima presentazione pubblica dell’atteso libro di DANIELE KIHLGREN dal titolo “I tormenti del giovane Kihlgren”.

Invito Kihlgren Tenuta Cerulli

L’appuntamento è alle ore 18 alla Tenuta Cerulli Spinozzi sita sulla Strada Stalate 150 in territorio di Canzano (Teramo) al km. 17.6.

Insieme a Daniele Kihlgren interverranno l’imprenditore Enrico Cerulli Irelli, l’archeologa Paola Di Felice, il Magnifico Rettore dell’UNITE Luciano D’Amico e il giornalista Nicola Catenaro.

Durante la presentazione, letture sceniche di brani tratti dal libro. Al termine dell’incontro seguirà un rinfresco con vini Cerulli Spinozzi.

Alla prima uscita ne seguiranno altre, le date già fissate sono quelle del 28 aprile a Santo Stefano di Sessanio e dell’11 maggio a Pescara. A Teramo il libro sarà presentato nell’ambito del MaggioFest 2017.

I diritti d’autore derivanti dalla vendita del volume saranno  interamente  devoluti da Daniele kihlgren al Progetto “Assistenza sanitaria per tutti”, che mira a  offrire l’assistenza sanitaria alle persone indigenti in  Rwanda.

IL LIBRO

E’ il primo libro di Daniele Kihlgren, l’imprenditore italo-svedese che alla fine degli anni Novanta ha deciso di recuperare l’antico borgo di Santo Stefano di Sessanio (AQ), trasformando l’intero paese in un albergo diffuso di straordinaria qualità, riscoprendo e valorizzando la cultura materiale del luogo. Un libro che non lascia indifferenti, un testo molto intimo, una narrazione estremamente originale, nella quale rileggere una vita intera, tra racconti, testimonianze, ricordi, intuizioni, emozioni…. «Tanti anni fa – scrive Daniele – arrivai per caso in un borgo quasi integralmente abbandonato della terra d’Abruzzo, Santo Stefano di Sessanio; mi ero perso per le vie sterrate intorno al castello medioevale di Rocca Calascio e, vagando per quei territori, giunsi per caso in una strada che risaliva la montagna verso l’altipiano di Campo Imperatore, finché apparve d’improvviso il borgo incastellato lambito da un piccolo lago creato da una fonte sorgiva naturale. Nel borgo antico e nel paesaggio agrario circostante non vi era segno alcuno del ventesimo secolo… Tutto si era fermato al tempo passato. Solo il borgo di pietra che si fondeva con un paesaggio rurale ricco di segni di antiche pratiche di sussistenza ormai quasi in disuso. Erano anni che cercavo luoghi dove ancora non si era corrotto un paesaggio storicamente così identificante il nostro paese fino a diventarne uno stereotipo dell’immaginario: borghi incastellati eretti sulla sommità delle colline, circondati dal territorio campestre…»

Nelle immagini:



Il designer, Andrea Cingoli, premiato al Concorso Internazionale “European Product Design Award” di Bruxelles

Concorso Internazionale European Product Design Award di Bruxelles

Andrea Cingoli al terzo posto del ranking tra tutti i vincitori

Al designer abruzzese assegnati 2 ori, 5 argenti, 1 bronzo e 4 menzioni

Andrea Cingoli
Andrea Cingoli

Roseto degli Abruzzi (TE), 23 marzo 2017 – Andrea Cingoli, il designer abruzzese fondatore di CONCEPTICON studio, con una serie di creazioni si attesta tra i migliori design in competizione nel Concorso Internazionale “European Product Design Award” di Bruxelles. Nella classifica finale “del medagliere” è addirittura al terzo posto, meglio di lui solo il Savannah College of Art and Design, ma rientrante nella categoria studenti, e lo studio Anima di Barcellona. La cerimonia di premiazione, con la consegna degli attestati, è avvenuta a Bruxelles, in una delle sale del Parlamento Europeo. La competizione è stata ideata per premiare i migliori designer di prodotto a livello globale che, oltre allo stile, riescono a infondere alle creazioni una valenza di originalità funzionale, in grado di migliorare la nostra vita quotidiana, con soluzioni pratiche e creazioni che si fanno apprezzare per la bellezza.

Andrea Cingoli è stato premiato con due medaglie d’oro per CricKit (mezzo alternativo dedicato alla mobilità sostenibile, che può essere impiegato anche per lo spostamento di piccoli carichi o bagagli) e Tubì (una sorta di lampadario intelligente in grado di interagire con lo smartphone e consentire da una parte il risparmio energetico e dall’altra la migliore illuminazione dell’ambiente). Cinque le medaglie d’argento per Duc(oo)k (strumento multifunzioni per la cucina), Flamp (lampada realizzata in Flexiglass materiale di riciclo brevettato dallo stesso designer abruzzese), E-clips (innovativa lampada che può essere impiegata come ferma tenda) e ancora CricKit come mezzo di trasporto con combustile alternativo e Tubì in quanto lampada interattiva. La medaglia di bronzo è stata assegnata proprio al Flexiglass quale materiale di nuova concezione per le produzioni di design. La giuria, inoltre, a riconosciuto ben 4 menzioni per la lampada Module-o, la porta Bandoor, la finestra Paissage e il mobile Guestock.

“Questo riconoscimento, che tra l’altro premia gran parte dei miei ultimi lavori, arriva a pochi mesi dal Red Dot Award: Design Concept di Singapore – racconta Andrea Cingoli di Concepticon Studio – e sta a testimoniare il valore di un’attività progettuale che da anni sto conducendo con impegno e dedizione assoluta. La prestigiosissima giuria di Bruxelles, tra l’altro, ha manifestato un grande apprezzamento non solo per il design, ma anche e soprattutto per le soluzioni indicate e per l’innovazione dei materiali impiegati. L’EPDA di Bruxelles è l’ennesimo marchio di qualità di cui potranno fregarsi le mie creazioni e spero – conclude il designer Andrea Cingoli – di trovare imprenditori e aziende che possano dare forma a questi concept con lo sviluppo del prodotto vero e proprio”.

Il premio, alla sua prima edizione, è stato istituito dalla Farmani Group, la stessa società organizzatrice dell’IDA International Design Award di Singapore, ritenuto uno dei massimi premi al mondo per il design, e di altri ambiti riconoscimenti nel campo dell’arte fotografica. Di particolare pregio la giuria che ha esaminato i lavori in concorso, composta da designer e giornalisti di chiara fama come: Bart Ruijpers, Lawrence Abrahamson, Hayo Gebauer, Oscar Peña, Yuka Yoneda, Esther Patterson, Jaime Derringer, Diane Simpson, Waikit Chung, Lasse Ærthøj-Jensen, Micha Daniels, Christiane Bausback, Jon Marshall, Davide Radaelli, Greg Finney, Derrick Lin, Alicia Graham, Christian Doering e Lise Coirier.

 

Concepticon studio Andrea Cingoli

Uno studio di concept design, fondato nel 2014 dal designer abruzzese Andrea Cingoli, fortemente orientato alla creatività e all’innovazione dei modelli di business. I principali settori ambito dell’esplorazione concettuale sono: il furniture design e il lighting design a uso residenziale e contract, la mobilità e l’arredo urbano.

 

Tra i riconoscimenti già ottenuti da segnalare: Red Dot Award: Design Concept di Singapore 2016, IF Design Award di Monaco 2016, menzione al Licc di Londra 2015, IDA Award di Los Angeles 2013, menzione al  MaPrize di Atlanta 2012, Selezionato per lo Young Blood (annuario dei giovani talenti italiani al mondo) nel 2010, Well-teck Award di Milano 2009 e Macef Design Award di Milano 2008.

 

www.concepticondesign.com




Eletti a Campana (Argentina) il Presidente della FEDAMO e la nuova Commissione direttiva

 

 

BUENOS AIRES – Lo scorso sabato 1 aprile si sono riunite le Associazioni Abruzzesi che fanno parte della FEDAMO, nella città di Campana, provincia di Buenos Aires, per svolgere l’Assemblea generale ordinaria. L’Assemblea è iniziata con un minuto di silenzio in ricordo dell’ex Presidente del Circolo Abruzzese di Campana, Emidio Ciaccia.

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A seguire i giovani Diego Verna e Mariana Santana, che hanno partecipato al Congresso Internazionale dei Giovani Abruzzesi, svoltosi nell’ottobre 2016 nella città di Casoli in Abruzzo, hanno comunicato i loro pareri sull’evento. Il consigliere del CRAM, ing. Joaquin Negri, ha illustrato l’andamento ed i progetti di cui si è discusso nella riunione del CRAM, svolta contemporaneamente al Congresso dei giovani, come la costruzione della pagina web del CRAM e del foro “Piazza Abruzzo”.

Il consigliere giovane del CRAM, dott. Federico Mandl, ha comunicato che è stata approvata anche la realizzazione del Congresso dei giovani per il 2017 e che è molto importante che ogni Associazione promuova la partecipazione dei giovani in ogni Commissione direttiva, perchè il futuro delle Associazioni dipende da questo. Infine la Presidente uscente, dott.ssa Natalia Turanzas Marcos, ha tenuto il suo discorso di commiato ringraziando tutti per averla seguita durante  i quattro anni di Presidenza.

Infine, all’unanimità, si è deciso di nominare prossimo Presidente della Federazione FEDAMO, per il mandato 2017-2019, il Sig. Giovanni Scenna, che già vanta una grande esperienza per il suo trascorso come componente del CRAM e come Presidente della Federazione dal 2003 al 2009. Per accompagnarlo nel mandato si promuove la costituzione di una Commissione direttiva di giovani. Sono nominati vice presidenti Enzo Di Lallo (Campana) e il Cav. Marcelo Castello (Rosario). L’Associazione Abruzzese di Rosario rientra a far parte della FEDAMO dopo 8 anni di assenza.

Così la Federazione, in un clima familiare con tutte le Associazioni Abruzzesi dell’Argentina e la presenza di 2 ex Presidenti – Sig. Giuseppe Graziosi e dott.ssa Alicia Carosella – ha vissuto una giornata di forte intesa e di valutazione sui progetti per i prossimi anni 2017 e 2018. L’Assemblea a Campana si è conclusa con una cena con piatti casarecci e con canti abruzzesi