Superbike: Superstock1000, D’Annunzio in gara ad Aragon

 

 

Pescara, 2 Aprile 2017- E’ stata una gara caratterizzata da condizioni climatiche che sono mutate negli ultimi due giorni, pregiudicandone l’esito, quella disputata domenica scorsa ad Aragon in Spagna dal pilota di Collecorvino (PE) Federico D’Annunzio, che corre con il numero 41 in sella ad una Bmw s1000rr,  affidatagli dal Fda Racing Team (Progetto MT2 Corse), fornita dal concessionario Bmw Autoabruzzo.ARAGON Federico D'Annunzio

 

Dopo aver chiuso le libere al 7° posto, si era molto fiduciosi per le qualifiche e per la gara, ma il repentino cambiamento di temperatura con un abbassamento di oltre 10°C (circa 15°C sull’asfalto) e l’improvvisa presenza di un vento forte e persistente (con raffiche anche di 50/60 km/h) ha causato mancanza di grip sull’asfalto, con pneumatici performanti  solo per pochi giri e che poi tendevano a “strappare”.

 

Un gap del motore ha inoltre rallentato la rimonta di D’Annunzio che, partito quattordicesimo in quinta fila e scivolato al ventitreesimo posto nella bagarre del primo giro, non ha potuto superare l’imbottigliamento creatosi, chiudendo così in ventesima posizione la prima gara del Campionato Mondiale Superbike 2017, categoria Superstock1000.

 

Federico D’Annunzio al termine della gara ha dichiarato: “Dati gli esiti delle libere eravamo piuttosto fiduciosi sull’andamento delle qualifiche e della gara. Il repentino cambio di clima e di temperature ci ha resi purtroppo meno competitivi compromettendo la prestazione. Continueremo a lavorare duro pensando già al Round di Assen”. 

 

In terra d’Abruzzo intanto, continua a crescere il numero di tifosi di D’Annunzio che non mancano mai di fargli sentire supporto ed affetto attraverso i Social, con foto, video ed immagini a lui dedicate.




L’abruzzese Emidio Pasqualucci morì coraggiosamente nella “Guerra del Vietnam”.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 31 marzo 2017emidio

L’abruzzese Emidio Pasqualucci morì coraggiosamente nella “Guerra del Vietnam”. Era nato  nella frazione di Casentino, comune di Sant’Eusanio Forconese (AQ), il 7 maggio del 1950 e poi, come recita il testo di una canzone cantata da Morandi,  “adesso è morto nel Vietnam” .

Emidio Pasqualucci nacque nella frazione di Casentino, oggi comune di Sant’Eusanio Forconese (AQ) (all’epoca probabilmente comune di S. Demetrio nè Vestini) , il 7 maggio del 1950 da Vincenzo (n. 1921)  e Pasquina Serafini (n. 1922). Negli anni ’50 la famiglia Pasqualucci decise di emigrare per gli Stati Uniti. Qui ad Annapolis, contea di Anne Arundel, nello stato del Maryland papà Vincenzo aprì, aveva imparato il mestiere in Abruzzo, un salone da barbiere: il “Vince’s Barber Shop”. La sua bravura e la sua simpatia gli consentirono un assai dignitosa vita. Oltre a Emidio la famiglia era composta da altri fratelli e sorelle. Il giovane Emidio iniziò sin da piccola a frequentare, aiutando il padre, la barberia. Quello sarebbe dovuto essere il suo mestiere. Ma arrivò, purtroppo, la chiamata dei “Marine Corps” e con lei l’ordine di partire per la “Guerra del Vietnam”. Prima però, il giovane abruzzese, volle sposare Sandra la sua amata ragazza.  Arrivò in Vietnam il 24 maggio 1969 dove venne inquadrato, come “mitragliere”,  con la “ 1° Divisione Marine – 3° Battaglione –  1° Compagnia”. Fu immediatamente inviato nei luoghi più “caldi” del conflitto. Si mostrò, da subito,  coraggioso ed ardito. Erano trascorsi pochissimi giorni dal suo arrivo quando si offrì, volontario, per una rischiosa azione. Era il 10 giugno del 1969  e nella provincia di Quang Nam, regione di Nam Trung Bo, si stava combattendo una violentissima battaglia. Durante gli scontri emerse ancora una volta la tempra, coraggiosa, del giovane. Poi la tragedia. Durante l’attacco alle truppe nemiche Emidio venne colpito da numerose raffiche di mitragliatrice dei VietCong. Cadde a terra martoriato e morì subito dopo. Al giovane soldato abruzzese andarono numerosi riconoscimenti: la “National Defense Service Medal”, la “Purple Heart”, la “Vietnam Campaign Medal” e la “Vietnam Service Medal”. Moriva così, a soli 19 anni, Emidio Pasqualucci partito per rincorrere il “sogno americano” e , come recita il testo di una  canzone cantata da Morandi,  “adesso è morto nel Vietnam” .

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”




Pescara. “ABRUZZO Strars&Stripes – le radici abruzzesi negli Stati Uniti” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini.

Associazione Culturale “Ambasciatori della fame”

Pescara, 29 marzo 2017

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Oggi presso una gremita sala “Figlia di Iorio”dell’Amministrazione Provinciale è stato presentato il volume “ABRUZZO Strars&Stripes – le radici abruzzesi negli Stati Uniti” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini. Il libro è edito da “Ricerche&Redazioni”. Sono intervenuti: Donato Di Matteo Assessore Regionale; Antonio Di Marco Presidente della Provincia; il Presidente del CNEL Delio Napoleone, l’ex Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuomo; Giustino Zulli storico sindacalista Cgil; Nino Santilli già Provveditore agli Studi. Ha presieduto l’evento il popolarissimo Germano D’Aurelio in arte “N’Duccio”. Geremia Mancini, uno degli autori, ha così commentato : “Siamo orgogliosi dell’attenzione delle Istituzioni e del folto, attento ed appassionato pubblico in sala. Un successo che intendiamo dedicare a chi ci ha consentito di realizzare questo lavoro: i nostri cari emigranti abruzzesi.”

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame” 




PALAZZO DELLA PROVINCIA DI PESCARA IL LIBRO “ABRUZZO STARS&STRIPES” di GENEROSO D’AGNESE, GEREMIA MANCINI E DOM SERAFINI

A PESCARA 29 MARZO ORE 16 PRESSO LA SALA “LA FIGLIA DI IORIO”, PALAZZO DELLA PROVINCIA DI PESCARA

IL LIBRO “ABRUZZO STARS&STRIPES” di GENEROSO D’AGNESE, GEREMIA MANCINI E DOM SERAFINI

Mercoledì  29 marzo 2017 alle ore 16 a Pescara, presso la Sala “La Figlia di Iorio” del Palazzo della Provincia di Pescara in Piazza Italia, si terrà l’attesa presentazione del libro

“ABRUZZO STARS&STRIPES – le radici abruzzesi negli Stati Uniti”

di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini.

volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni nella Collana “Il senso della vita” diretta da Massimo Pamio.

 

All’incontro, organizzato dall’Associazione “Ambasciatori della Fame” e patrocinato dalla Provincia di Pescara, prenderanno parte, insieme ai tre autori, Massimo Pamio e Germano D’Aurelio (’Nduccio) che hanno firmato due interessanti contributi introduttivi al volume. Porteranno il loro saluto il Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, l’Assessore regionale all’Emigrazione Donato Di Matteo, il Presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso.

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”  

 




Quando l’Abruzzo divenne “Stars & Stripes”.

Mercoledì 29  marzo alle ore 16.00 presso la Sala “La Figlia di Iorio” del Palazzo della Provincia di Pescara, in Piazza Italia, si terrà la presentazione del libro “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini. Il volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni nella Collana “Il senso della vita” diretta da Massimo Pamio, sarà presentato grazie alla promozione dell’Associazione “Ambasciatori della Fame” e al patrocinato della Provincia di Pescara e vedrà presenti  i  tre autori, l’editore Giacinto Ranieri, gli autori Massimo Pamio e Germano D’Aurelio (’Nduccio) che hanno firmato due interessanti contributi introduttivi al volume.

Alla presentazione interverranno il Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, l’Assessore regionale all’Emigrazione Donato Di Matteo, il Presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso.

Il libro, «racconta in 64  biogrfie  le  vite esemplari di abruzzesi costretti a emigrare negli Stati Uniti per tanti motivi e rappresenta il primo di due volumi che raccolgono le testimonianze di quasi 200 corregionali che hanno conquistato il loro sogno americano. Nel libro vengono presentate storie eccezionali e spesso ignote alla grande storia, dall’impresa epico-eroica di Louis Carrozzi, che attraversò a piedi tutto il continente americano (partendo dalle Pampas argentine), alle  straordinarie carriere cinematografiche come  quella di Vincenzo Pelliccione, controfigura di Chaplin, dalle esperienze tragiche dei fratelli Al e Turzo Francese saliti sul Treno degli orfani, alle vite intrise di grandi ideali come quella di Virgilia D’Andrea o di grandi conquiste professionali come quella di Al Zampa (cui è dedicato il secondo ponte italiano  negli USA, dopo quello di Terrazzano)

Gli appassionati di storia, di sociologia e del romanzesco non saranno delusi; neanche i più curiosi, quelli a caccia di novità che scopriranno notevoli figure di italoamericani delle quali si erano perse le tracce, perché avevano cambiato i loro nomi e cognomi, anglicizzandoli. Uno sguardo al passato, per meglio comprendere il presente di una comunità regionale ricchissima di talento artistico e di grandi spunti emotivi.




“GLI ABRUZZESI DEL TRENTINO PER L’ECOLOGIA” “Elogio all’Eco-center di Bolzano una eccellenza e un primato italiano“

 

 

 

 

La Libera Associazione Abruzzesi Trentino Alto Adige, presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo, congiuntamente all’Accademia Culturale San Venceslao, ha organizzato a Bolzano una conferenza sul tema “Il nuovo termovalorizzatore di Bolzano, tecnologia ed aspetti ambientali“ presso la sala conferenze del Circolo Militare dell’Esercito nel quadro delle attività culturali. Relatori d’eccezione sono stati l’ingegnere Marco Palmitano, l’architetto Stefano Fattor e il geometra Marco Timperio, singolari professionisti che spesso hanno collaborato congiuntamente per affrontare vari temi ambientali e tra l’altro hanno messo già in passato le loro conoscenze e le loro esperienze per la realizzazione del nuovo Eco-center di Bolzano che smaltisce la totalità dei rifiuti dell’Alto Adige e di buona parte delle valli trentine, unico nel suo genere ad emissione di polveri quasi inesistenti. Un esempio unico in Italia per tecnica, resa ed economia. Un pubblico attento ha rivolto domande specifiche che hanno trovato le risposte esaurienti dell’ingegnere Palmitano. I quesiti più incisivi sono stati avanzati da Emanuele D’Aurelio, Umberto Vanzetta, e Alberto Tosi, inerenti al trasporto dei rifiuti, al riutilizzo dei derivati e la ricaduta delle polveri sottili nelle zone abitate. E’ seguito poi l’intervento di chiusura del presidente Sciullo della Rocca che ha ringraziato i relatori e il Colonnello Franco Casale Direttore del Circolo Militare per la collaborazione tecnico logistica fornita a sostegno di un tema fortemente d’interesse e di attualità, sottolineando come sia importante sempre procedere ad un attento esame dell’impatto sull’ambiente e della conseguente salute dei cittadini, come dovrebbe avvenire per qualsiasi scelta di ordine pubblico. L’incontro culturale è stato organizzato dai soci Gabriele Antinarella, Elisabetta D’Aurelio e Paolo lucci.

 

 

 

ALLEGATA: Foto di Foto Arte – Asmodeo Rennes –

(Il Direttivo degli Abruzzesi con gli Ingegneri e tecnici relatori)

 

ABRUZZESI E AMBIENTE 2017. AAA.




L’abruzzese Nicholas Casciano, il “fratello buono”, divenne un influente personalità dell’intero Stato del Connecticut.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 25 marzo 2017 

Nicola Casciano

L’abruzzese Nicholas Casciano, il “fratello buono”,  divenne  un influente personalità dell’intero Stato del Connecticut. Aiutò gli italo-americani indigenti e si spese sempre per la sua Italia. Ottenne importantissimi  riconoscimenti dal Governo Italiano e da Papa Pio XII. Era nato a Popoli il 15 aprile del 1885.

 

  Nicola “Nicholas” Casciano nacque a Popoli, in via delle grazie, il 15 aprile del 1885 da Gennaro e Concetta entrambi “contadini” (all’atto di registrazione fu presente l’allora Sindaco Ciro Mancini). Sin da piccolo conobbe il duro lavoro dei campi. Andò a scuola quel tanto che bastò per saper leggere e scrivere. Ma era di intelligenza vivace e sognava il riscatto da quella vita che gli appariva, ed era, assolutamente ingiusta.  Si innamorò di Concetta Antonucci, più piccola di lui di cinque anni, e decise di sposarla. Attese il compimento dei diciotto anni di Concetta e il 13 febbraio del 1909 la sposò. Terminato il matrimonio, Nicola e Concetta, partirono per il loro “viaggio di nozze” destinazione America. Giunsero ad “Ellis Island”, sempre nel 1909, dopo aver attraversato l’oceano sul Piroscafo “Verona” (il piroscafo venne successivamente affondato durante la Prima Guerra Mondiale al largo di Messina e morirono oltre mille soldati). La destinazione fu lo Stato del Connecticut. E qui che Nicola, dopo aver conosciuto ed affrontato ogni tipo di duro lavoro, iniziò realizzare il suo “sogno americano”. Nonostante la pochezza dei suoi studi imparò immediatamente la nuova lingua, seppe intessere rapporti con gli altri italo-americani, si fece apprezzare dai residenti per la sua capacità di aggregare e di capire prima di altri le cose da fare. Era nato per essere un leader. Aveva anche una grande capacità manageriale e grazie a questa costruì una importante ricchezza. Ma non dimenticò mai le sue origini. Amava tutto ciò che era italiano ed aveva in odio la povertà. “L’ho sofferta io, so quanto è umiliante, e se posso cerco di aiutare ogni povero”. Lo disse e lo fece sempre. Non a caso gli diedero il nome di “fratello buono”. Nel 1930 fu tra i fondatori della “Greater Hartford Italian Central Council” (per ben 13 anni ne fu l’indiscusso Presidente). Spese tutte le sue giornata oltre che per i suoi interessi soprattutto per incoraggiare gli italo-americani ad essere coesi tra loro. Lanciò numerose “raccolta fondi” per i connazionali indigenti ma anche, nei momenti di difficoltà, per la sua “mamma Italia”. Nel 1936 favorì un cospicuo arrivo di fondi per la “Croce Rossa Italiana”. Nel 1937 divenne Presidente del Consiglio d’Amministrazione della “Italian Welfare Organization” (organismo progettato per favorire una migliore integrazione degli italo-americani attraverso la migliore comprensione delle leggi americane). Nel 1938 venne nominato, per le celebrazioni dei trecento anni di Hartford, presidente di tutti i gruppi italiani. Nel 1940 fu insignito dal Governo italiano del titolo di “Cavaliere” (“Crown of the King”) per “ i suoi generosi contributi di impegno e di denaro in favore del benessere del popolo italiano ad Hartford”. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale Nicholas Casciano guidò una raccolta fondi, per alleviare le sofferenze del popolo italiano, coinvolgendo l’intero Connecticut e arrivò a produrre una incredibile somma di denaro. Anche per questo Papa Pio XII lo onorò con una onorificenza cavalleresca: “Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida di Svezia” . Nel 1951 arrivarono in America le notizie e le immagini della tragica alluvione del Polesine. Nicholas si produsse in uno sforzo ulteriore che, anche in questo caso, produsse l’effetto sperato. Da Hartford partì ogni sorta di aiuto in prodotti  alimentari, in vestiario e naturalmente in denaro. Politicamente fu “conservatore” convinto e fondò l’associazione “Italian Friends Democracy” che affiancò la Democrazia Cristiana contro il Partito Comunista. Nicholas Casciano ebbe tre figli Aladino, Nicholas R. e Sergio. Morì ad Hartford all’età di 68 anni. 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame” 




Lina Di Carlo, scrittrice abruzzese, che con il suo libro, “Just Watch Me! My Life Story” , ha commosso il Canada

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Pescara, 22 marzo 2017

 

 
Lina Di Carlo, scrittrice abruzzese, che con il suo libro, “ Just Watch Me! My Life Story” , ha commosso il Canada. Lei, poliomielitica, con il suo invito “guardami e basta” ha voluto lanciare una  sfida ad ogni tipo di inutile e stupido pregiudizio verso la disabilità.
Storie della nostra emigrazione …

 

Lina Di Carlo è nata a Roccamorice (PE) il 22 ottobre del 1953 da Antonio e Maria Concetta Ventura anche loro nati a Roccamorice. La famiglia di Lina era di umili origini. Il padre lavorava nella miniera di asfalto e quando tornava a casa curava anche un piccolo gregge di pecore. La madre casalinga, oltre ad accudire le cinque figlie, aiutava anche nel lavoro dei campi. I genitori forse sperarono in un figlio maschio ed invece arrivò la sesta figlia femmina. Fu comunque e naturalmente accolta con grande amore. Ma, purtroppo, a soli dieci mesi la piccola contrasse la Poliomielite e da quel momento iniziò, per lei, una difficile e dura battaglia. Le difficoltà si accavallarono rendendole difficile l’esistenza. Pregiudizi a scuola, pregiudizi nella ricerca di lavoro, pregiudizi nel quotidiano insomma pregiudizi sempre. Ma Lina si mostrò caparbia, intelligente e soprattutto determinata. Lottò contro tutto e contro tutti. Un giorno il padre decise di emigrare per il Canada. Lì già  viveva una sorella di Lina. In Canada la ragazza ritrovò nuovi stimoli, una società con meno pregiudizi e le giuste opportunità. La patente nonostante la sedia a rotelle, il matrimonio, i viaggi e soprattutto un lavoro di grande responsabilità. Insomma Lina si sentì finalmente e pienamente realizzata. Ma gli mancava ancora una cosa. Rendere utile,  agli altri,  la sua esperienza di vita. Comunicare a chiunque avesse una disabilità il suo modo di avercela fatta ignorando gli atteggiamenti pregiudizievoli e infine realizzandosi. Ed ecco allora il libro: “Just Watch Me! My Life Story”. Un libro coraggioso, un libro con racconti e  foto che toccano il cuore, un libro di denuncia e di proposta, un libro dove l’autrice non fa sconti a nessuno, un libro che però traccia un percorso utile ad uscire dal tunnel. “: “Just Watch Me! My Life Story” ha commosso ma anche stimolato a spendersi ulteriormente  in favore delle disabilità. Questa la storia di Lina una coraggiosa donna abruzzese.

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

foto 1 Foto 2 foto 3 Foto 4

Foto 1: copertina del libro; Foto 2: Lina Di Carlo oggi; Foto 3 e 4: Foto di Lina Di Carlo tratte dal libro “Just Watch Me! My Life Story”.




PESCARA 29 MARZO ORE 16, SALA “LA FIGLIA DI IORIO”, PALAZZO DELLA PROVINCIA DI PESCARA IL LIBRO “ABRUZZO STARS&STRIPES” di GENEROSO D’AGNESE, GEREMIA MANCINI E DOM SERAFINI



Mercoledì  29 marzo 2017 alle ore 16 a Pescara, presso la Sala “La Figlia di Iorio” del Palazzo della Provincia di Pescara in Piazza Italia, si terrà l’attesa presentazione del libro “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini, volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni nella Collana “Il senso della vita” diretta da Massimo Pamio.Invito AS&S Pescara
 
All’incontro, organizzato dall’Associazione “Ambasciatori della Fame” e patrocinato dalla Provincia di Pescara, prenderanno parte, insieme ai tre autori, Massimo Pamio e Germano D’Aurelio (’Nduccio) che hanno firmato due interessanti contributi introduttivi al volume. Porteranno il loro saluto il Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, l’Assessore regionale all’Emigrazione Donato Di Matteo, il Presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso.
 
Il libro, che si compone di 176 pagine su carta naturale di pregio delle Cartiere Fedrigoni, cucito e rilegato artigianalmente, «racconta  le storie di cento e cento vite esemplari di abruzzesi costretti a emigrare negli Stati Uniti per tanti motivi  – queste le parole di Pamio – :  poche pagine che riassumono le loro esistenze.  Il lettore resterà conquistato, avvinto, incantato, commosso dalle vicende di eccezionali e spesso ignote biografie.  Conosceremo avventure memorabili, l’impresa epico-eroica di Louis Carrozzi, che attraversò a piedi tutto il continente americano, vite straordinarie, quella di Vincenzo Pelliccione, controfigura di Chaplin, esperienze tragiche come quella del Treno degli orfani.  Gli appassionati di storia, di sociologia e del romanzesco non saranno delusi; neanche i più curiosi, quelli a caccia di novità che scopriranno notevoli figure di italoamericani delle quali si erano perse le tracce, perché avevano cambiato i loro nomi e cognomi, anglicizzandoli.  Uno sguardo al passato, per meglio comprendere il nostro presente».
Abruzzo Stars&Stripes è un libro “potente”, dedicato a tutti gli emigrati in America: un libro da leggere tutto d’un fiato, che vi conquisterà per stile narrativo e ricchezza di contenuti! 
 
 



Torquato Tasso alla Library of Congress di Washington, il 24 marzo 2017

 

Un incontro con Laura Benedetti, Peter Lukehart e Lucia Wolf, sul dialogo tra Poesia Arte Musica

Laura Benedetti

 

L’AQUILA – Il 24 marzo 2017 si svolgerà alla Library of Congress di Washington, la biblioteca del Parlamento degli Stati Uniti, un incontro teso a esplorare i legami tra la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, le arti figurative e la musica. Laura Benedetti (Georgetown University) e Peter Lukehart (Center for Advanced Study in the Visual Arts, National Gallery of Art, Washington, D.C.) dialogheranno sul ruolo svolto dal poema tassiano quale fonte d’ispirazione per artisti e compositori attraverso i secoli.

 

“L’incontro stesso è concepito come un dialogo” spiega Laura Benedetti. “All’analisi e lettura di brani significativi della Liberata si alterneranno le immagini e le note da essi ispirate, in un significativo scambio di spunti e suggestioni che cercheremo di rievocare e esaminare”.

 

Per Peter Lukehart, il poema tassiano è parte di un condiviso patrimonio culturale europeo. “A partire dalla sua pubblicazione nel 1581, il testo della Gerusalemme liberata si è imposto quale fonte di materiale narrativo per incisori, pittori e artigiani, come testimoniano edizioni riccamente illustrate e residenze decorate con scene del poema in Italia e in Francia. Bernardo Castello, Domenico Tintoretto, Annibale e Agostino Carracci e Nicholas Poussin sono solo alcuni degli artisti che hanno tratto ispirazione dal genio tassiano, in un movimento che ha attraversato i secoli e le frontiere nazionali”.

 

L’intrinseca musicalità del verso tassiano e la sapiente orchestrazione degli episodi del poema rendeva inoltre inevitabile l’incontro con la musica. In omaggio a questo ulteriore aspetto dell’influenza esercitata dal genio tassiano, Benedetti e Lukehart concluderanno la loro presentazione con la discussione del duello fatale di Tancredi e Clorinda e Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi. L’incontro si terrà nella più grande biblioteca del mondo, la Library of Congress, in concomitanza con una mostra di edizioni rare del poema curata da Lucia Wolf, bibliotecaria della Divisione Europea, che per l’occasione esporrà alcuni dei tesori della collezione.

 

Laura Benedetti – docente e scrittrice nata a L’Aquila -, che al poema tassiano ha dedicato la monografia La sconfitta di Diana. Un percorso per la «Gerusalemme liberata», sottolinea l’attualità e rilevanza della Gerusalemme liberata. “Troppo spesso questo poema, che è un vero monumento della cultura europea, viene fatto oggetto di una lettura limitata e ideologica che lo propone quale esempio di un cattolicesimo intransigente e contro-riformato. In realtà le sue spinte centrifughe, i legami che si intrecciano tra individui appartenenti a fedi diverse, la sua stessa tormentata storia editoriale e l’umana vicenda del suo autore testimoniano la necessità e finanche il fascino del dialogo con chi è diverso da noi per genere, razza e religione – categorie che, come Tasso dimostra, sono molto più fluide e permeabili di quanto possa sembrare a prima vista”.

 

 

 

Goffredo Palmerini

 

 

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