Musica. Un’altra estate all’insegna di show e festival in giro per l’Europa per i Pepper and The Jellies.

Dopo aver partecipato, a Gennaio, allo Shannonside Winter Music Festival, in Irlanda, domenica 10 luglio alle 11 la formazione (composta da Ilenia Appicciafuoco, Marco Galiffa, Emiliano Macrini e Andrea Galiffa), sarà a Villa Sorra per il Modena Jazz Festival. Quest’anno condivide il cartellone con artisti come Franco Cerri, Dado Moroni, Johnny O’Neal, Bobby Watson
Dal 14 al 17 luglio i Pepper and The Jellies saranno per la terza volta in Inghilterra, al Birmingham and Solihull Jazz and Blues Festival, organizzato dal primo manager dei Black Sabbath, Jim Simpson. Quest’anno al quartetto abruzzese, unica band italiana in cartellone, è affidato il compito di inaugurare la manifestazione.
Il 13 agosto, infine, saranno in Danimarca, al Ringköbing Fjord Jazz Festival, un evento completamente dedicato al jazz tradizionale e al dixieland
https://www.youtube.com/watch?v=W7DpshioNnA




Donato Racciatti in assoluto uno dei più grandi “suonatori di Tango” dell’Uruguay, amato anche in Argentina, era abruzzese.

Associazione “Ambasciatori della fame”

Pescara, 5 luglio 2016

 Era nato a Guilmi, provincia di Chieti, il 18 ottobre 1918.

Donato Racciatti nacque il 18 ottobre del 1918 a Guilmi (CH) da Mauro e Rita Di Nardo entrambi contadini. Quando Donato aveva  solo cinque mesi il padre decise, per cercare un riscatto sociale,  di emigrare per l’Uruguay.  Precisamente per Montevideo. Qui  papà Mauro trovò lavoro prima presso il porto e poi presso una impresa di costruzioni. La famiglia Racciatti si stabilì nel quartiere  Aires Puros e qui Donato trascorse la sua infanzia. Sin da piccolo i genitori intuirono la straordinaria capacità di Donato nel rapportarsi alla musica. A  solo 4 anni suonava già con maestria l’organetto (“du botte”) che il papà si era portato dietro dall’Abruzzo.  Venne  attratto e conquistato dalle musiche del tempo il Tango, “la Comparsita” e la Milonga. Intanto studiava presso la “Escuela Bélgica” per diventare un artista del ferro. Ma la sua strada era segnata: la musica sarebbe stata la sua vita. A 17 per il suo compleanno i genitori gli fecero il regalo più bello che lui potesse sognare : una  costosa e prestigiosa “Bandoneón AA” (fisarmonica). Con questo strumento iniziò ad esibirsi nelle feste e nei locali e nel 1938 arrivò l’esordio radiofonico. Un successo immediato che lo portò a  dedicarsi alla musica in forma definitiva e a studiare, per migliorarsi,  teoria musicale, armonia e composizione. Suonò in varie orchestre fino a quando, nel 1940,  il notissimo cantante  Luis Alberto Fleitas lo volle nella sua. Iniziò ad incidere dischi e il suo nome divenne popolare. Nel 1948 Donato volle fare il gran salto e creò una sua propria orchestra che si esibì con successo all’Hotel Nogaró de Punta del Este a Radio Universal e Radio Sarandí. Il “El pregón del negrito” divenne immediatamente un successo.  Iniziò a relazionarsi con il teatro, in collaborazione con l’attore Juan Casanovas e librettista Mario Rivero fino a creare la società “Casanovas-Racciatti-Rivero”  che arrivò a  produrre commedie musicali che vennero entusiasticamente  accolte dal pubblico di Montevideo. Le commedie “Muchachos que peinan canas“, “Lindo tiempo aquel de ayer” e“Barrio, luna y tamboril” fecero per mesi e mesi il “tutto esaurito”. Nel 1950 arrivò un importante contratto (durerà fino al 1972) con la popolarissima “Radio Carve” e fu ancora successo. La gente arrivò  a coniare una frase che più o meno suonava così:  “Quando suona Racciatti a “Radio Carve” si ferma il Paese”. Intanto alla sua orchestra e ai suoi spettacoli intervennero i più grandi cantanti del tempo tra i quali l’uruguaiano Carlos Roldán. Ma un rapporto più stretto ed importante fu quello con le due cantanti Olga Delgrossi (“La Dama del Tango”)  e Nina Miranda (1953-1960). Fece numerosi tour i Argentina condividendo il palco con le orchestre di Anibal Troilo e Carlos Di Sarli. . La sua vastissima produzione comprende tanghi, milonghe e candombe. Tra le più note:  “Tú corazón “, “ Hasta siempre amor“,“Morocho y cantor”, “Sin estrellas”, “Limosna de amor”, Murga de pibes”, “Por la misma senda”, “Los adioses”, “Muchachos que peinan canas”. Rimangono  registrate oltre 600 sue incisioni conservate sia in Uruguay che in Argentina. Le sue tournée oltre che in Argentina e Brasile si spinsero in Giappone dove andò per ben 12 anni consecutivi. Nel 1974 con la sua orchestra fu chiamato a  rappresentare l’Uruguay alla inaugurazione del Campionato del Mondo di Calcio a Monaco di Baviera. Una curiosità:  ogni volta che poteva riprendeva la sua Bandoneón AA” ad andava ad esibirsi, per strada, nelle periferie. Diceva “il Tango è la musica della povera gente e io amo suonarlo dinanzi a loro”.  Racciatti morì a Montevideo, il 27 maggio 2000, all’età 81 anni. Successivamente con un’Assemblea Straordinaria il Consiglio Dipartimentale di Montevideo gli conferì la massima onorificenza cittadina con la dedica: “all’uomo che ha, per nostra fortuna, dedicato tutta la sua vita al Tango”. Lo storico Juan Carlos Legido così lo ricordò: “ scrivere la storia di Racciatti è come voler scrivere parte della storia uruguayana e del tango attraverso un periodo di più di cinquanta anni. Senza dimenticare che questo vale anche per chi sta dall’altra parte del Rio de la Plata.”

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame” 

Foto 1 (1) Foto 2 (1)Foto 1: Donato Racciatti;

Foto 2: il Maestro Racciatti con la grande cantante Nina miranda.




Civitella del Tronto. Overland film documentario falcong

Finisce oggi domenica 3 luglio la grande avventura che ha toccato i principali luoghi abruzzesi, simbolo e bellezze inestimabili di questa magnifica regione. Overland, il film documentario che vede come protagonisti gli animali dell’equipe Falcong di Giovanni granati, farà tappa  nella fortezza di Civitella del Tronto, la fortezza più grande d’Italia e la seconda in Europa, in occasione della passeggiata Wild con i lupi cecoslovacchi e i rapaci( infohttp://www.fortezzadicivitella.it)Gli autori Americani  Elisabeth Haviland James e Revere La Noue, sono rimasti incantanti dei panorami mozzafiato e diversificati che regala la nostra magnifica regione- spiega Giovanni granati falconiere professionista che pratica la sua arte da ormai 11 anni con base fissa in abruzzo. Abbiamo girato tra mare e montagna, dalla Rocca di Calascio alle bellezze costiere di Giulianova, le campagne di Campli e i boschi di Fagnano. La troupe composta da circa 20 persone, ha catturato immagini uniche che faranno il giro del mondo, valorizzando il territorio abruzzese come merita. Ricordiamo che Il film documentario ha come tema principale l”antica arte della falconeria spiegata e praticata attraverso 5 storie di falconieri professionisti in giro per il mondo; tra i protagonisti uno sceicco arabo, una ragazza americana, un cavaliere mongolo, un signore scozzese e Giovanni. Il film avrà un’assonanza mondiale ed uscirà nei cinema di tutto il mondo a fine 2017!

404075_4003203611567_1100604244_n 969981_10200627252956838_42415548_n

 

Dalla Via della Seta fino al Golfo Persico, passando per le aree Mediterranee e i territori scozzesi. Ci sarà anche l’Abruzzo tra i protagonisti del film documentario “Overland”, attraverso cui una produzione americana ha deciso di riscoprire l’arte della falconeria ambientata tra gli incantevoli luoghi della regione Abruzzese. Il lungometraggio ripercorrerà 6000 anni di antica tradizione nei territori di Mongolia, Emirati Arabi Uniti, Italia, Scozia e America occidentale. Il team di produzione, composto da Elisabeth Haviland James e Revere La Noue, girerà il documentario con personaggi che incarnano perfettamente il binomio uomo-animale, trasmettendo in alta definizione le emozioni che si generano nella simbiosi e nella fusione che avviene tra le due entità. Il pubblico sarà trasportato in un coinvolgente viaggio attraversando quattro continenti, immersi completamente nel mondo della natura e dimenticando solo per qualche istante la frenesia della civiltà moderna che spesso porta a dimenticare la bellezza dei luoghi e degli animali che ci circondano.

Il cast del film sarà composto da cinque falconieri, ognuno in rappresentanza delle cinque aree di riferimento; l’Italia sarà rappresentata da Giovanni Granati in arte Falcong, che ha scelto la regione Abruzzo come sede della propria attività sportivo-pedagogica e ricreativa. Falcong parteciperà alle riprese insieme alla sua squadra di aquile, lupi cecoslovacchi, falchi, gufi e cavalli, sapientemente educati a lavorare in gruppo nel rispetto delle peculiari esigenze etologiche e fisiologiche proprie di ciascuna specie – aspetto formativo unico grazie al quale da diversi anni è nata una collaborazione tematica con la Prof.ssa Pia Lucidi dell’Università degli Studi di Teramo.

Il film verrà girato in luoghi affascinanti, teatri abituali delle passeggiate wild (prossima passeggiata 3 luglioinfo www.falcong.it): si tratta di scenari incantevoli che si prestano in modo ineguagliabile alla circostanza: dalla fortezza di Civitella del Tronto alla Rocca di Calascio, coinvolgendo anche tutti i principali punti di riferimento per l’addestramento falcong tra i quali Campli, Stiffe e Fagnano. Le riprese si terranno dal 28 giugno al 3 luglio, arco temporale in cui l’Abruzzo si preparerà alla diffusione di un prodotto multimediale che assicurerà al suo territorio una visibilità a livello mondiale.

 

11351121_10205531806727617_2477174559665452731_n IMG_1247

Ciack si gira: Overland in Abruzzo!

Due americani in Abruzzo: Overland  film sull’arte della falconeria

 




Figli d’Abruzzo … dimenticati Joseph Moro l’anarchico abruzzese capo del “Comitato di difesa per Sacco e Vanzetti”.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

Joseph Moro

Pescara, 25 giugno 2016

Figli d’Abruzzo … dimenticati

Joseph Moro l’anarchico abruzzese capo del “Comitato di difesa per Sacco e Vanzetti”. Fu anche l’ultimo ad incontrarli prima della loro tragica esecuzione.

 Antonio Giuseppe Moro era nato a Ortona dei Marsi (AQ) il 13 settembre del 1894 da Angelo (nato a San Vincenzo Valle Roveto (AQ) intorno al 1855) e da Lucia Filomena Pecce (nata ad Ortona dei Marsi (AQ) il 22 aprile del 1957). Antonio Giuseppe era l’ultimo di otto figli. Il padre era un ambulante di tessuti . Girava per i mercati dei vari paesi con il suo carro trainato da un mulo. E così un giorno conobbe e si innamorò, ricambiato, di Lucia Filomena. Dopo il matrimonio il padre decise di dedicarsi alla vendita di materiali per falegnami e calzolai e arrivava, per questo, anche a Roma. Poi un’accusa di ricettazione, rivelatasi in seguito priva di fondamento, sconvolse la tranquilla vita della famiglia Moro. Il padre decise allora di emigrare con i due figli più grandi per gli Stati Uniti e precisamente nella città di Lawrence in Massachusetts. In questo periodo la madre, per aiutare il magro bilancio familiare, aprì un piccolo negozio a San Sebastiano. Il ragazzo  si mostrò di salute cagionevole e camminò solo verso i cinque anni. In più aveva una strana  e brutta piaga sulla testa che non sembrava voler guarire. Per questa ferita insegnanti e altri genitori non lo vollero a scuola. Un giorno la mamma lo portò fuori dal paese dove c’era una fontana in onore di Santa Lucia. E lui, seguendo il consiglio della mamma,  immerse la testa nella fontana più volte. Dopo due o tre giorni una crosta iniziò a formarsi e poco dopo la ferita sparì. (porterà con se e  per sempre, nonostante le sue successive scelte politiche, il ricordo di quel momento).   Nel 1911 lui e la madre raggiunsero in America il padre che purtroppo morì poco dopo. Il giovane Joseph trovò lavoro presso una fabbrica di scarpe nella città di Stoneham sempre nel Massachusetts. Condusse una vita tranquilla e riservata accanto all’adorata madre fino a quando un giorno non conobbe, tramite il fratello maggiore Diodato, il tipografo Giovanni Eramo. Quest’ultimo, anarchico convinto, fece di tutto per “iniziarlo” alle nuove idee. Già nel 1912 Joseph iniziò a frequentare assiduamente gli ambienti anarchici e fu un crescendo  inarrestabile. Sempre quell’anno, durante un raduno anarchico nella città di Lynn, il ragazzo abruzzese rimase fortemente affascinato dalle teorie rivoluzionarie che gli vennero fatte conoscere e che parlavano soprattutto di “giustizia sociale”. Da quel momento in poi decise di essere uno di loro. In quel periodo Joseph non trascurò mai il lavoro e neppure mancò di attenzioni verso la madre ed i fratelli. Gli amici anarchici impararono ad apprezzare le doti di passione e dedizione di questo abruzzese e un giorno Luigi Galleani, fondatore de la “Cronaca Sovversiva”, di lui ebbe a dire ” non ha paura di nulla e soprattutto non tradirebbe mai”. Era la consacrazione per entrare nel vivo dell’organizzazione anarchica. Non mancava mai alle manifestazioni ed era sempre pronto ad entrare in azione per volantinaggi e scioperi. Per tutto questo fu fatto oggetto di attenzione dalla polizia e l’azienda dove lavorava lo costrinse a licenziarsi. Ma Joseph, incurante di tutto continuò, anzi intensificò, il suo impegno con gli amici anarchici e trovò un nuovo lavoro, sempre in una azienda calzaturiera, presso la “Heiss& Son” di Cambridge. In quegli anni conobbe Sacco e Vanzetti. Di Sacco ricorderà “Aveva determinazione e una grande  predisposizione al comando.” Di Vanzetti: “ Nel parlare era poetico e convincente. Rimanevo per ore ad ascoltarlo. Quando aveva finito di parlare non potevi che pensare: la nostra battaglia è la più giusta.” Joseph legò sicuramente di più con Vanzetti (conservava una infinità di sue lettere) che fu più volte ospite della sua casa a Haverhill (dove intanto Joseph era andato ad abitare). Il povero Bartolomeo gradiva molto la cucina di “mamma Lucia” e poi a Haverhill trovava sempre un’ampia platea pronta ad ascoltarlo. Ma la tragedia era alle porte. Il governo Americano aveva la volontà di estirpare il movimento anarchico che riteneva un pericolo e usò ogni mezzo per farlo. Così un giorno toccò proprio a Sacco e Vanzetti. Accusati di vari e gravi reati finirono in carcere ed il successivo processo sancì la loro definitiva condanna a morte (tanti anni dopo saranno completamente riabilitati).  Da questo giorno il ruolo d Joseph diventò nell’organizzazione, ogni giorno di più, centrale. Joseph generosamente mise a disposizione dell’organizzazione metà dei suoi guadagni in fabbrica. Divenne collaboratore de “La Notizia” ed entrò nel Comitato di difesa di Sacco e Vanzetti. Perse di nuovo il lavoro, venne pedinato dalla polizia e per un certo tempo gli si affiancò un italo-americano che poi si scoprirà essere un infiltrato della polizia. Fu anche più volte fermato ed arrestato ma poi, per fortuna, sempre rilasciato. Una sera mentre era fuori casa con il suo cane, un fox-terrier, subì un’aggressione e fu solo il coraggioso intervento del suo cane a salvarlo. La lotta per restituire la libertà a Sacco e Vanzetti si fece ogni giorno più dura e le defezioni nelle fila del Comitato si registravano giornalmente.  Rispetto a queste Joseph fu, come sempre, comprensivo: “lasciano per salvaguardare le loro famiglie”. In effetti contro e per intimorire gli amici di Sacco e Vanzetti tutto divenne tremendamente lecito.  Nel 1926, mentre la battaglia in favore dei due condannati a morte si fece cruenta, Amleto Fabbri fu costretto a lasciare il posto di segretario nel Comitato di Difesa (per Sacco e Vanzetti) per consentire di far tornare in America la sua famiglia. Si doveva trovare subito il sostituto. La  scelta cadde su Joseph Moro che assunse anche l’onere di essere il tesoriere. Sarà lui a tenere i collegamenti con Sacco e Vanzetti, sarà ancora lui a mantenere i contatti con i vari e spontanei comitati che nascevano in ogni dove. Sarà lui ad incontrarli ed abbracciarli per l’ultima volta. Anni dopo dirà “ il 23 agosto del 1927 (data della esecuzione dei due italiani mediante sedia elettrica) è stato il giorno più brutto della mia vita.”. Successivamente continuerà a recitare, ancora per qualche anno,  un ruolo tra gli anarchici americani. Ma poi il suo impegnò diverrà sempre minore e Joseph Moro l’uomo che difese ed  incontrò per ultimo Sacco e Venzetti tornerà nell’ombra. Morta mamma Filomena (nel 1929) si legherà soprattutto a sua sorella Onorina (1886-1971) e suo marito Generoso Grassi detto “Jake” (1877-1964) anche lui originario di Ortona dei Marsi. Joseph  Moro, che non si era mai sposato,  sopravvisse a tutti i suoi cari e a tutti i suoi amici. Morì nel 1995 a 101 anni. Con se, nell’ultimo viaggio , volle le foto di due suoi amici: Sacco e Vanzetti.

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

 

Foto: L’ultima foto di Joseph Moro scattata  nel giardino della sua abitazione di Haverhill.




Era abruzzese il “Principe” dei ristoratori in America. Salvato Presutti era nato nel 1889 a Pratola Peligna (AQ).

Associazione culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

 

Pescara, 3 giugno 2016

Figli d’Abruzzo … dimenticati ..

 

Era abruzzese “Il Principe in cucina” dei ristoratori in America. Salvatore Presutti era nato nel 1889 a Pratola Peligna (AQ). Il grande attore Bob Hope degli “spaghetti fatti in casa” nel Ristorante “Presutti’s Villa” disse: “un giorno spero di trovarli anche in paradiso”.

Salvatore Presutti nasce a Pratola Peligna (AQ) il 5 agosto del 1889 da papà Rocco e mamma Giovanna. Sin da bambino si mostrò assai vivace ed intraprendente. Ma la famiglia non navigava nell’oro e allora il padre decise, nel 1903, di mandarlo da un cugino che viveva, da qualche anno,  in America. Per anni Salvatore racconterà di quel viaggio che significò per lui l’addio, per sempre, ad affetti e cose di quella terrà che lui amerà per sempre: l’Abruzzo. L’ultimo abbraccio a Napoli con i suoi genitori, il viaggio sul Piroscafo “Nord America” e infine l’arrivo ed  Ellis Island. I primi tempi furono assai duri. Per lui iniziò e da subito la conoscenza con il duro lavoro, lustrascarpe, panettiere, fattorino e infine l’incontro con i mestieri che gli segneranno, in positivo, l’intera esistenza: cameriere e cuoco. Salvatore intanto aveva imparato, studiando presso una Chiesa cattolica, la nuova lingua e soprattutto aveva capito la realtà di quella nazione che aveva iniziato ad apprezzare. Abile e veloce nel servire, socievole ed accattivante con i clienti divenne in breve il preferito.  Lavorò anche sette giorni su sette pur di guadagnare di più. Già sognava di aprire un proprio ristorante.  Quando Salvatore ha oramai 20 anni,  l’anziano titolare di una “birreria” lo chiamò proponendogli ottimi guadagni. Per alcuni anni tutto andò per il meglio  ma l’arrivo del proibizionismo fece crollare tutto. Provò a fare di quel locale un negozio di alimentari ma la cosa non funzionò. Rischiò di finire nel giro del contrabbando. Ma poi decise, per fortuna, con i pochi risparmi e con l’aiuto della giovane moglie Rosina Gualtieri , sposata nel 1914, di aprire un ristorante tutto suo a Columbus , capitale dell’Ohio, nel popoloso e storico quartiere “  Italian Village” . Il ristorante non poteva che portare il suo nome “Presutti’s  Restaurant” e  divenne, nel breve, il ritrovo della intera comunità di italo-americani. Successivamente lo sarà per  tutti. Una meta imprescindibile per chiunque volesse gustare l’ottima cucina dei Presutti.  Salvatore si attrezzò per importare direttamente dall’Italia  i migliori prodotti : olio, vino, formaggi e persino i famosi confetti di Sulmona. Negli anni 30 fu necessario avere un locale più ampio e la famiglia decise di sacrificare la propria casa. Così il ristorante divenne il “Presutti’s Villa”: con ampi saloni, un grande bar, una cucina super attrezzata e un vasto ed accogliente giardino. Salvatore e Rosina conobbero finalmente la meritata agiatezza. Entrambi erano proverbialmente generosi e non mancarono mai di offrire pasti gratuiti ai più bisognosi  o di rifornire le mense dei poveri. Divennero così ,per tutti,“Papà Salvatore” e Mamma Rosina”. Nel ristorante negli anni passarono celebri attori, grandi sportivi e potenti personaggi dell’imprenditoria e della politica. Per tutti era “Il Principe in cucina” (questo definizione gli fu consegnata dal Sindaco di Columbus James J. Thomas). Il celebre attore Bob Hope degli “spaghetti fatti in casa” di Mamma Rosina  disse: “un giorno spero di trovarli anche in paradiso”. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale l’animo di Salvatore e Rosina fu molto combattuto. Da una parte il loro primo figlio Alfred Rocco e dall’altra i figli dei loro parenti rimasti in Italia. Passata la guerra il ristorante continuò ad essere meta privilegiata di avventori che venivano da ogni parte. Alla fine degli anni ’50  il “mitico” golfista Arnold Palmer divenne un assiduo frequentatore del “Presutti’s Villa”. La sala del caminetto, dove il loquace Salvatore si intratteneva con i clienti,  era riservata solo a pochi intimi. Negli anni i Presutti, padre e figli, furono chiamati a far parte di varie ed importanti  associazioni, fondazioni e consigli di amministrazione. Il “Presutti’s Villa” e i loro proprietari erano oramai una vera istituzione. Nel 1963 morì “Mamma Rosina” e Salvatore dirà: “Senza di lei nulla sarà più come prima”. Dodici anni dopo,  il 15 novembre del 1975, morì anche Salvatore. Fu ritrovato sulla sua poltrona, accanto al caminetto, con nelle mani il libro a lui dedicato “Passage to America” scritto da Michael Harden. Il ristorante gli sopravvisse per poco. Nel 1981 un violento incendio mandò in fumo tutto.

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della Fame” 

Foto 1: Salvatore Presutti con l’attore Bob Hope;

Foto 2: Il Ristorante “Presutti’s Villa”;

Foto 3: La copertina del libro “Passage to America”. 




Teramo. Associazione Alma Criolla: raccolta medicinali per il Venezuela.

Teramo. Una grave crisi sanitaria purtroppo colpisce il Venezuela in questo momento, l’Associazione Alma Criolla sta raccogliendo medicinali NON SCADUTI che non vengono più usati, un piccolo gesto aiuterà a chi veramente ne ha bisogno. Un GRAZIE di cuore a nome del popolo del Venezuela!, Questo è il messaggio solidale che mandano dal paese latino americano i nostri connazzionali che vivono un forte momento di disagio sociale. Il primo sabato di ogni mese nel punto di raccolta di cui sopra sarà impegnata per la raccolta delle medicine dalle 16:00 alle 18:00

Contatti:

almacriolla@hotmail.it

 

IMG_0369 IMG_0370 IMG_0371




“ABRUZZESI DEL RIO GRANDE DO SUL INCONTRANO IL CONSOLE ITALIANO NICOLA OCCHIPINTI“

 

 

L’Associazione Abruzzese del Rio Grande do Sul, presieduta da Teresina Mammeralla, originaria di Bucchianico, ha incontrato a Porto Alegre il Console Generale Italiano Dott. Nicola Occhipinti, già noto agli emigranti abruzzesi del Sud America in quanto in precedenza aveva già espletato l’incarico di Console a Buenos Aires. All’incontro ha preso parte anche Maria Cristina Liberatore originaria di Ateleta responsabile del settore cultura da numerosi anni impegnata in Brasile nella promozione e diffusione della cultura abruzzese e italiana verso le nuove generazioni. Giova ricordare che gli abruzzesi del Rio Grande do Sul sono gemellati con la Libera Associazione Abruzzesi del Trentino Alto Adige presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo che ha inviato un messaggio di apprezzamento ai corregionali di Porto Alegre in occasione del 70° anniversario di costituzione della Repubblica Italiana, per avere meglio consolidato i rapporti con il Consolato italiano. In questa occasione giova ricordare che gli Italiani presenti nello Stato del Rio Grande do Sul sono circa 72.000 e di questi circa 200 sono provenienti dalla Terra d’Abruzzo. Un compiacimento è stato espresso dalla comunità abruzzese riograndese al Console Occhipinti per il suo impegno nel settore storico culturale e nella trattazione sollecita delle richieste di cittadinanza italiana avanzate dai nostri emigranti aventi titolo, sulla base di quanto previsto dalla Legge 5 febbraio 1992 n° 91.

 




Giulianova. Il gemellaggio Italia Giappone da il via alla 17° edizione del Festival. Mercoledì 1 giugno in piazza Dalmazia, alle 21.00

 

 

Anteprima d’eccezione  per la 17° edizione del Festival Internazionale di Bande Musicali che si svolge a Giulianova dal 1 al 7 giugno 2016

La grande kermesse si apre mercoledì 1 giugno con un gemellaggio tra l’Italia e il Giappone.

banda Giappone WIND BAND_GIAPPONE
banda Giappone WIND BAND_GIAPPONE

Protagoniste della serata saranno due Bande internazionali: l’italiana Amaseno Marching Band che arriva dalla provincia di Frosinone e la Takigawa Wind Orchestra direttamente dalla città giapponese di Kobe.

Lo spettacolo, che si annuncia pirotecnico,  si terrà mercoledì 1 giugno in Piazza Dalmazia a partire dalle ore 21.00. Prima però le due bande sfileranno sul lungomare partendo da piazza Willermin.

Amaseno Marching Band ha un grande passato  di banda tradizionale e da diversi anni si propone con una formazione di 70 elementi portando in Italia e nei festival europei uno spettacolo in cui esprime una grande energia sia sotto l’aspetto  musicale sia sotto l’aspetto visivo. Il repertorio della marching band infatti è stato studiato per attirare l’attenzione di chi assiste, e molte volte partecipa alle esibizioni.

La musica, le divise e soprattutto il modo di “essere banda” sono di altissimo livello.

Numeri superlativi anche per l’Orchestra di fiati della Takigawa High School  del Giappone che oggi è una delle marching band più apprezzate e conosciute a livello internazionale. Fondata nel 1984 la banda si esibisce con  un organico di circa  70 musicisti.

 

“Questa nuova edizione del Festival si apre con uno spettacolo di straordinaria bellezza  – dice Mario Orsini  presidente del comitato organizzatore- “ a testimonianza che questo evento è il più importante d’Italia tra i Festival internazionali di Bande Musicali”.

La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale “Padre Candido Donatelli”  e da alcuni anni si avvale del prestigioso patrocinio dell’Anbima, associazione leader nel panorama italiano bandistico

 

“L’Abruzzo e l’Italia hanno una grande tradizione di musica per bande  – dice Gianni Tancredi vice presidente del comitato organizzatore– e grazie al nostro Festival la passione dei più giovani cresce e con essa la conoscenza di un patrimonio culturale di inestimabile valore ”.

 

 

 

 

 

 

Questa edizione del Festival, oltre al concorso internazionale per Bande musicali, ospita il prestigioso Mediterranean Gran Prix, il primo campionato nazionale per Majorettes organizzato dall’Anbima con la  partnership della MWF (Majorettes sport Word Federation). All’interno di questo prestigioso evento sono previste le qualificazioni per i campionati europei e  mondiali  MWF 2016. Le qualificazioni sono riservate ai soli gruppi Anbima.

 

Con il Patrocinio di: Presidenza Consiglio dei Ministri; Ministero dei Beni delle attività culturali e del turismo; Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; Regione Abruzzo; Rai Abruzzo; Città di Giulianova; DMC Hadriatica; Fondazione Tercas; Università degli studi di Teramo

 

 

Ingresso gratuito agli spettacoli

Segui il festival sul web:  www.bandeinternazionali.it  –  FB Bande Internazionali

 

————————————————————

XVII FESTIVAL  INTERNAZIONALE  BANDE  MUSICALI

GIULIANOVA 1 – 5  Giugno 2016

 

PROGRAMMA

 

 

Mercoledì 1 Giugno

  • ore 21.00  Giulianova Lido –  Piazza Dalmazia – 1^ Serata

 “Anteprima Festival”: Gemellaggio ITALIA/GIAPPONE

              Amaseno Marching Band e Takigawa II High School

               (sfilata con inizio p.za Willermin (antistante Caprice) con esibizione Piazza Dalmazia)

 

 

Giovedì 2 Giugno

  • ore 17.30  Giulianova Lido – sfilata Banda del Giappone

(hotel Cristallo, l.mare Zara lato Ovest, via N. Sauro, viale Orsini, via Gasbarrini;

  • ore 18.00 Giulianova Annunziata – sfilata Associazione Bandistica Città di Mentana

( inizio via Simoncini lato est, via Annunziata, via Lepanto, viale Di Vittorio, Via Simoncini);

  • ore 18.00 Giulianova Paese –  Piazza Buozzi  Sfilata di Moda;
  • ore 21.00 Giulianova Colleranesco – esibizione della Banda POLONIA Koronovo;
  • ore 21.00 Giulianova Paese –  Piazza Buozzi  2^ Serata

esibizione Associazione Bandistica Città di Mentana, Orchestra Szged Bigband (Ungheria) e della scuola formazione danzatori “ Isadora Duncan” diretta da Dorina Di Marco;

 

 

Venerdì 3 Giugno

  • ore 11.00 Giulianova Paese:

Ricevimento in Municipio delegazioni Bande partecipanti;

  • ore 21.00 Giulianova Paese –  Piazza Buozzi  3^ Serata

Presentazione del 1° Concorso Nazionale Bande Musicali con esibizione Banda Città di Casperia;

  •  Concerto Bande in Concorso:

LETTONIA, POLONIA (Bytom), ITALIA (Scafati); GIAPPONE;

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 4 Giugno

VI Edizione “AcquaLuceFuoco i Colori della Tradizione ’16”:

Giulianova Antica – Sabato 4 Giugno 2016Artisti dipingono sportelli utenze Acqua Luce Metano nei vicoli e nelle piazze del Centro Storico di Giulianova.

Organizzazione: Circolo Culturale “il nome della Rosa” www.ilnomedellarosa.com;

  • ore 10.00 Giulianova Paese – sfilata banda della MOLDAVIA:

(via Gramsci, c.so Garibaldi, p.za Belvedere, p.za Libertà lato sud, p.za Oberdan, p.za Libertà);

  • ore 21.00  Giulianova Paese – Piazza Buozzi 4^ Serata – Concerto Bande in Concorso:

POLONIA (Koronovo), MOLDAVIA, POLONIA (Mykanow);

  • Esibizione della Soubrette Elena D’Angelo madrina della manifestazione e Show Gruppi Majorettes “Seniores” partecipanti al 1° Grand Prix Mediterranean;
  • Ore 21.00 Comune di Alba Adriatica:

Sfilata delle Bande GIAPPONE, POLONIA (Bytom), LETTONIA;

 

 

Domenica 5 Giugno

  • ore 15.00 Giulianova Lido

Sfilata di tutte le Bande con esibizione in Piazza Dalmazia;

(molo Nord,  via N. Sauro, viale Orsini, via Gasbarrini,  l.mare est ed esibizione in p.za Dalmazia);

  • ore 20.00 Giulianova Paese  Piazza Buozzi  5^ Serata:

Estrazione Lotteria;

Premiazione ed esibizione Gruppo Majorette Mediterranean Grand Prix;

Cerimonia di chiusura del festival con Concerto delle Bande e premiazione da parte delle autorità;

 

 

Martedi 7 Giugno

ore 21.30  Giulianova Paese – Piazza Buozzi

Concerto straordinario della BANDA POLIZIA DI STATO

 

 

 

Presentatrice della manifestazione Mirella LELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Milano. NASCE “Food4punto0”, LA NUOVA TESTATA GIORNALISTICA ONLINE DEDICATA AL FOOD MADE IN ITALY NEL MONDO.

DRIVER DI SVILUPPO DEL TERRITORIO E

DEI RAPPORTI TRA ITALIA E CONNAZIONALI ALL’ESTERO

 

Milano, 18 maggio 2016“Food4punto0”, dedicata al Food rigorosamente Made in Italy, è la testata online (www.food4punto0.com) nata in occasione di “Cibus 2016”, il Salone internazionale dell’Alimentazione giunto quest’anno alla sua 18a edizione (Parma, 9-12 maggio 2016).

 

“Food4punto0” sarà piattaforma internazionale sull’agroalimentare italiano che, con le sue specificità identitarie regionali legate alla Terra-Madre, è una riconosciuta eccellenza nel panorama nazionale e mondiale.

 

Attraverso notizie, approfondimenti e interviste, la nuova testata online – quale naturale sviluppo dei temi discussi in Expo Milano 2015 e approfonditi in particolare presso il Parco della Biodiversità – sarà l’agorà internazionale per tematizzare gli aspetti che uniscono l’alimentazione al benessere e alla salute. Sarà punto di riferimento per mettere in connessione  l’imprenditoria – attraverso il racconto di storie, sfide e conquiste degli italiani fuori e dentro i confini che diffondono e valorizzano i prodotti italiani nel mondo – gli eventi, il giornalismo di settore e il mondo dell’università e della ricerca.

 

Una testata innovativa che, sin dalla denominazione “Food4punto0”, vuole esprimere la sua dimensione di movimento, interazione e dinamicità. “Food4punto0” sarà un luogo di crescita da e verso l’Italia e di incontro della community digitale tra tutti gli attori protagonisti, italiani ed esteri, dell’alimentazione, del benessere e della salute: dalle istituzioni alle associazioni di settore, dalle aziende ai buyer, per sviluppare rapporti bilaterali e internazionalizzazione.

“L’incontro diretto tra l’Italia e il mondo dell’alimentazione, che equivale a benessere e salute, è il cuore di “Food4punto0” – spiega Vincenzo Piro, fondatore di “Food4punto0” -. Con Expo Milano 2015 l’alimentazione ha reso il nostro Paese sempre più protagonista in tutto il mondo e oggi più che mai lo rende attore di qualità, di affidabilità e di servizio sempre più sostenibile, innovativo, trasparente e responsabile, quindi funzionale ed emozionale. Oltre a dare voce a produttori e importatori, daremo spazio alla ricerca scientifica e tecnologica, all’educazione alimentare e al mangiar sano ed equilibrato. “Food4punto0” diviene di fatto un coacher, una forza trainante per affrontare e migliorare la connessione tra tutti questi attori affinché instaurino rapporti immediati e duraturi nel tempo. Grazie a partnership, workshop e makerspace con le università, daremo l’opportunità a tutta la catena del valore – food e salute – di cogliere progetti innovativi proposti dagli attuali giovani e millenials, ovvero i futuri produttori e consumatori”.

“Food4punto0” – realizzato in collaborazione con PiKap, azienda di ingegnerizzazione e realizzazione di servizi 4.0racconterà le case history di successo degli imprenditori del nostro Paese e degli italiani nel mondo, i progetti innovativi, le esperienze delle start up e delle aziende fuori e dentro i confini, ma anche la legislazione e le informazioni di servizio in ambito commerciale e dell’export.

 

 

Info: www.food4punto0.com

redazione@food4punto0.com

#food4punto0




L’abruzzese Brian “Cicco” Ciccotosto tra le leggende del “Football Australiano” * lo sport nazionale Australiano.

Associazione Culturale “Ambasciatori della fame”

 

Pescara, 23 aprile 2016

 

 

Brian “Cicco” Ciccotosto una delle “Leggende” dell’ Australian rules football” (Football australiano)*  è di origine abruzzese. Il padre Pietro era nato a Vasto(Ch) il 24 marzo del 1920 e la madre Emma Orlando era nata a Casalbordino (Ch) nel 1926. I due si conobbero in Australia e il loro matrimonio arrivò  nel 1943. Dal matrimonio nacquero 4 bambini Domenic,Tina, Ron e il 4 aprile del 1948 Brian Bruno Peter. Il piccolo Brian cresce robusto e voglioso di emergere. Sin da ragazzo si appassiona allo sport  più seguito del paese l’Australian rules football. Si capisce da subito che è un predestinato. Fa tutta la trafila, giovanili e squadra riserve,  nella squadra della sua città il “South Fremantle Fooball Club” e alla fine, nel 1967, arriva l’esordio il prima squadra. Da allora in poi sarà  titolare inamovibile e collezionerà per il suo club ben 211 partite. Giocherà in nazionale e nel 1970 porterà il “Bulldogs” (questo il simbolo della squadra) a vincere il titolo nazionale giocando una indimenticabile partita, ancora oggi ricordata, nella finale contro il Perth. Quel campionato e quella leggendaria, durissima, partita gli varranno l’assegnazione, in quel 1970,  del prestigiosissimo riconoscimento della “Simpson Medal” quale miglior giocatore. Nel 2011 arriverà il meritatissimo inserimento nella “ South Fremantle Hall of Fame” che vuol dire essere entrato, per sempre, nella storia di questa società. Nei “Bulldogs”  Brian Ciccotosto è stato, per quasi 50 anni,  prima  giocatore fino al 1977  (per lungo tempo anche capitano), poi allenatore e infine dirigente. Il “South Fremantle Fooball Club” è anche noto per avere una forte componente di giocatori “aborigeni”. A questi giocatori “Cicco” è sempre stato legato e ne ha sempre riconosciuto gli enormi meriti. Brian “Cicco”, felicemente sposato con Marge, ha due figlie e due nipoti. 

* Il football australiano è lo sport più seguito d’Australia. Nasce nel 1858 ed è ,in molte cose, simile al rugby.

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”