Torano Nuovo. Dopo 70 anni ha trovato gli eroi che lo salvarono dai nazisti. Oggi gli americani onorano la sua memoria

 

 

TORANO NUOVO – Gratitudine e riconoscenza sono valori che possono superare il tempo ed anche la morte. Ce lo dimostra una storia commovente che arriva da Torano Nuovo.

Elio Bizzarri era un reduce della seconda guerra mondiale e fu prigioniero di guerra per 2 anni in un campo nazista in Germania. Un’esperienza che ha indelebilmente segnato la sua vita ed a cui molto spesso tornava con il pensiero. “Sono vivo per miracolo. – raccontava – Gli americani mi salvarono da morte sicura”.

E’ suo nipote Biagio Cimini, a descriverlo con grande emozione: “Nonno aveva una memoria di ferro, con ricordi ancora limpidi di quelli che furono i luoghi ed i fatti della sua terribile prigionia. E non perdeva occasione per raccontarci il momento commovente della sua liberazione con un eroico comandante americano ed i suoi uomini coraggiosi che abbatterono il filo spinato e urlarono: “Italiani, ora siete liberi!..”.

PlotoneAmericano
PlotoneAmericano

Circa due anni fa, quasi novantenne, indebolito dalla malattia, l’anziano toranese ha voluto esprimere ai suoi famigliari una richiesta originale e quanto mai unica nel suo genere, ovvero conoscere dopo 70 anni, i nomi di quei soldati che gli ridiedero la libertà salvandolo dal triste destino. “Prima di morire voglio ringraziarli e dirgli che non ho mai dimenticato ciò che hanno fatto per me”.

Nonno -foto recente
Nonno -foto recente

Ne è seguita un’avvincente ricerca partita scandagliando i forum internet fino ad arrivare agli archivi nazionali USA, che ha portato Elio e suo nipote sulle tracce del plotone che per primo arrivò al campo di prigionia.

“Questa storia unica – prosegue Biagio – ha affascinato e coinvolto anche molti reduci di guerra americani, che hanno attivamente collaborato alla ricerca inviando informazioni, foto e ricordi personali”. Dopo quasi un anno speso tra archivi ed associazioni di ex militari, il desiderio di Elio è stato esaudito: i nomi degli impavidi soldati americani che si inoltrarono nelle linee nemiche per liberare il campo di Holzen sono emersi da un “verbale giornaliero” delle attività di guerra dell’83esima Divisione di fanteria.

“La scoperta, condivisa con i reduci d’oltreoceano, ha suscitato grandissima emozione che si è concretizzata in un invito ufficiale rivolto a mio Nonno, a partecipare all’evento annuale dedicato ai reduci di guerra per raccontare la nostra storia nell’attuale caserma della stessa divisione americana nel Kentucky”.

La vita però, ha concesso ad Elio giusto il tempo di conoscere i nomi dei suoi eroi ed indirizzare loro il suo “grazie” racchiuso in una serie di pensieri che hanno composto la “lettera di ringraziamento” inviata ai veterani americani: pochi giorni più tardi, nel gennaio scorso, è venuto a mancare all’età di 90 anni.Ingresso miniera

E oggi, a sette mesi dalla sua scomparsa, in occasione dell’annuale “Reunion” degli ex combattenti, gli ultranovantenni reduci di guerra americani dell’83esima divisione, insieme con i loro famigliari, a Fort Knox (Kentucky), hanno reso omaggio alla memoria del soldato italiano Elio Bizzarri leggendo la lettera a loro indirizzata dallo stesso Elio e dedicandogli un lunghissimo applauso. Emozione e commozione, per una storia di eroi che ha tutte le carte in regola per diventare la trama di un bellissimo romanzo.




La Terza Carovana della memoria e della diversità linguistica (16 agosto – 1° settembre 2015)

, organizzata dall’Associazione LEM-Italia in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo e numerose istituzioni, attraverserà l’Italia da sud a nord alla scoperta di minoranze linguistiche storiche, territoriali e non territoriali, percorrendo oltre 4000 km.

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La Carovana 2015 sarà un’occasione d’incontro tra operatori, studiosi, studenti e appassionati della diversità linguistica e culturale italiana, europea e mediterranea. Due laureande dell’Università di Teramo accompagneranno l’intero percorso per svolger parte del lavoro di ricerca sul campo finalizzato all’elaborazione delle loro tesi di laurea intorno ai diritti linguistici e alla promozione della diversità linguistica. E come per le prime due edizioni, raccoglieremo lungo il percorso numerose testimonianze, individuali e collettive, che andranno a comporre un film documentario che sarà presentato a inizio autunno in occasione della Giornata Europea delle lingue di cui questa Carovana rappresenta, anche, un’esperienza preparatoria.
Tra le numerose novità di quest’anno, la Carovana 2015 segna la fusione con il progetto europeo Tramontana (www.re-tramontana.org) per la raccolta e valorizzazione della memoria orale delle aree di montagna (Programma Europa creativa 2014-2020). Diverse inchieste Tramontana saranno infatti realizzate durante la Carovana anche nell’ottica di una “scuola” itinerante per la formazione di giovani studiosi al lavoro sul campo.
Inoltre, l’itinerario 2015 porterà con sé e promuoverà una proposta di legge statale per il riconoscimento della minoranza linguistica romanì, progetto redatto dall’Associazione LEM-Italia e dalla Fondazione Romanì Italia con la collaborazione di alcuni studiosi delle università di Siena e Teramo. Lo stesso partenariato ha preparato anche le premesse a uno schema generale di proposta di legge regionale per l’integrazione dei rom.
In allegato proponiamo il quadro dei partners e l’itinerario definitivo, e invitiamo tutti gli interessati a unirsi alla Carovana, anche solo per una o poche tappe, eventualmente prendendo contatto con gli organizzatori.



USA. I migranti e il Bel Paese

L’Unione Europea  ha imposto una condizione all’Italia che prevede l’invio nella penisola di commissioni internazionali per

cercare centri di smistamento dove i migranti dovranno restare fino all’accertamento dell’identita’.Come dire:di voi non ci fidiamo,penseremo noi ad accertare l’identita’ di chi entra in Italia.E poi,fatti gli accertamenti,l’UE decidera’ come distribuire il numero dei migranti in Europa.Una domanda viene subito in  mente:perche’ questi accertamenti soltanto in Italia?
Il problema dei migranti che giungono quotidianamente in Italia e’ veramente un problema.Grosso.
Migrante e’ chi si sposta verso nuove sedi.La nuova sede per molte nazioni africane e’ definitivamente
l’Italia.In Italia c’e’ chi dice che vengono da noi perche’ e’ la nazione piu’ vicina all’Africa.La distanza tra Libia e Malta e’ di 355 km.La distanza tra Libia e Sicilia e di 1254 km.Chiudiamo questo punto.
Ma allora qual’e’ il motivo per cui l’Europa vuole che una gran massa di africani venga in Italia? Perche’ gli italiani sono “i piu’ buoni del Continente”? Perche’ l’Italia e’ ricca e ha bisogno di operai?
Perche’ noi siamo cattolici e non possiano chiudere la porta in faccia a chi segue Allah?O forse perche’ siamo i :”caconi” d’Europa e le altre nazioni ci fanno la pipi’ addosso?Chi scrive  lascio’ l’Italia
alla volta degli Stati Uniti:erano gli anni Cinquanta e l’Italia si trovava in pessime condizioni.Nazioni come l’America,con terreno a disposizione del popolo nove volte piu’ vasto dell’Italia,chiedevano gente da tutte le parti del mondo.Lavoro per tutti,senza tante chiacchiere.Tanto e’ vero che furono proprio gli emigranti a fare l’America di oggi.Per andare in USA dovetti andare  al consolato americano, fui sottoposto a una intervista un po’ cocente ,provare con documenti italiani che non ero un gangster o qualcosa del genere,provare che ero in salute e poi provare che in America avrei trovato qualcuno pronto ad assicurare  che la mia presenza non avrebbe creato problemi allo Stato.E come me milioni di altri italiani.Ora ditemi voi: perche’ l’Italia oggi dovrebbe aprire le porte ai cosiddetti migranti? Siamo in crisi economica,pieni di debiti,in continue lotte politiche  che minano la nostra piccola penisola,non c’e’ lavoro per milioni di italiani ed ecco che l’Italia apre le sue porte a centinaia di migliaia di stranieri.Se tutto questo non e’ abbastanza “strano”, vuol dire che in Italia siete tutti impazziti.
Ma che cosa ci importa delle condizioni imposte dall’UE.I migranti vengono dalla Somalia,Siria,Eritrea,dalla Nigeria,Mali,Gambia,Pakistan,Senegal,Bangladesh.Tutti verso casa nostra.
E qualcuno in Italia dice:non siete cristiani se li rifiutate.Ma dovreste ricordare a questa gente che non
 si tratta di rifiutarli: in Italia siete obbligati  a riceverli.
E che Dio vi aiuti!
Benny Manocchia



L’AQUILA – A Castel del Monte, presso il teatro comunale “F. Giuliani”, si è svolta ieri la sesta edizione della Festa dell’Emigrante con consegna dei premi “La valigia di cartone 2015”.

Festa dell’Emigrante: a Castel del Monte conferiti 5 riconoscimenti

 

 

 

Il riconoscimento, nelle precedenti edizioni, è stato conferito a politici (Gianni Letta), a studiosi dell’emigrazione (Catia Monacelli, Giovanna Di Lello, Emiliano Giancristofaro, Rocco Paternostro, Antonio D’Orazio), attori (Alessandro Haber, Benedicta Boccoli, Claudio Botosso, Michele Di Mauro), registi (Marco Ottavio Graziano, Silvano Console, Federica Vicino), giornalisti-scrittori (Generoso D’Agnese, Maurilio Di Giangregorio) e al produttore cinematografico Maurizio Lodi Fé per il film “Pane e cioccolata”.

Quest’anno il riconoscimento è andato a Toni Ricciardi, storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra, autore del libro “Morire a Mattmark. L’ultima tragedia dell’emigrazione italiana” (Donzelli editore). A cinquant’anni dalla catastrofe di Mattmark (Svizzera) del 30 agosto 1965, il libro racconta della valanga di ghiaccio (pari a due milioni di metri cubi di ghiaccio e detriti) che causò 88 morti, tra i quali quattro abruzzesi, operai che lavoravano alla costruzione della diga per la produzione di energia elettrica.

Premio Valigia di cartone 2015 anche allo scrittore Marino Valentini, presidente dell’Associazione culturale “Magnifica comunità teatina” ed autore del libro “Il naufragio dell’Utopia – Il Titanic degli abruzzesi dimenticati17 marzo1891” (Tabula Fati). Il libro è la testimonianza di una storia dolorosa occorsa a 15 abruzzesi, contadini di Fraine (Chieti) nel 1891, affondati nella baia di Gibilterra.

Altri riconoscimenti a Goffredo Palmerini, “un rappresentante degli aquilani e degli abruzzesi nel mondo e presidente ANFE Abruzzo”, ed allo storico e studioso dell’emigrazione Norberto Lombardi. Riconoscimento all’impegno e alla costruzione della memoria è andato all’Associazione culturale “Tutti pazzi per Corvara” (con 264 abitanti il più piccolo comune della provincia di Pescara) per il film documentario Rai “Un rosario di chiavi. Una storia di emigrazione abruzzese“.

L’Amministrazione comunale di Castel del Monte ha esteso i suoi ringraziamenti a tutti i premiati, e soprattutto all’ex segretario generale della Ugl, Geremia Mancini, che da quattro anni attivamente collabora alla realizzazione dell’evento, insignito nel 2014 d’un Riconoscimento Speciale per l’assidua ricerca storica sull’emigrazione.

 

Comune di Castel del Monte (L’Aquila)




CASTEL DEL MONTE. FESTA DELL’EMIGRANTE 2015: successo per il Premio Valigia di Cartone.

 

 

 

 

IERI 12 AGOSTO, A CASTEL DEL MONTE  PRESSO IL TEATRO COMUNALE F. GIULIANI SI E’ SVOLTA LA SESTA EDIZIONE DELLA FESTA DELL’EMIGRANTE CON CONSEGNA DEI PREMI “LA VALIGIA DI CARTONE 2015”.

QUEST’ANNO IL RICONOSCIMENTO, CHE è STATO DI POLITICI(LETTA GIANNI), DI REGISTI ( L. LODI FE’) ED ATTORI( HABER, BOCCOLI E BOTOSSO) è ANDATO A TONI RICCIARDI , STORICO DELLE MIGRAZIONI PRESSO L’UNIVERSITA’ DI GINEVRA, AUTORE DEL LIBRO “MORIRE A MATTMARK. L’ULTIMA TRAGEDIA DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA”. A CINQUANT’ANNI DALLA CATASTROFE DI MATTMARK (SVIZZERA) DEL 30 AGOSTO 1965, IL LIBRO RACCONTA DELLA VALANGA DI GHIACCIO (PARI A DUE MILIONI DI METRI CUBI DI GHIACCIO E DETRITI) CHE HA CAUSATO PIU’ DI 600 MORTI,  OPERAI CHE LAVORAVANO NELLA DIGA PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA.

 PREMIO VALIGIA DI CARTONE 2015 ANCHE ALLO SCRITTORE MARINO VALENTINI, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “MAGNIFICA COMUNITA’ TEATINA” ED AUTORE DEL LIBRO “IL NAUFRAGIO DELL’UTOPIA-IL TITANIC DEGLI ABRUZZESI DIMENTICATI -17.03.1891-. IL LIBRO E’ LA TESTIMONIANZA DI UNA STORIA DOLOROSA OCCORSA A 15 ABRUZZESI, CONTADINI DI FRAINE NEL 1891, AFFONDATI NELLA BAIA DI GIBILTERRA.

ALTRI RICONOSCIMENTI A GOFFREDO PALMERINI, “UN RAPPRESENTANTE DEGLI AQUILANI E DEGLI ABRUZZESI  NEL MONDO”, ED ALLO STORICO E STUDIOSO DELL’EMIGRAZIONE DOTT. NORBERTO LOMBARDI.

RICONOSCIMENTO ALL’IMPEGNO ED ALLA  COSTRUZIONE DELLA MEMORIA E’ ANDATO ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “TUTTI PAZZI PER CORVARA” PER IL FILM DOCUMENTARIO “UN ROSARIO DUI CHIAVI. UNA STORIA DI EMIGRAZIONE ABRUZZESE.

A TUTTI E SOPRATTUTTO A GEREMIA MANCINI, UN RINGRAZIAMENTO DALL’AMMINISTRAZIONE COM UNALE DI CASTEL DEL MONTE  .

 

 




USA. La vicenda dei Marò segna il tempo della decadenza di un popolo

Caro Direttore, sono profondamento deluso. Nemmeno un lettore (dico uno) del nostro giornale ha

ritenuto opportuno esprimere il proprio parere sulla situazione dei due maro’italiani in India.Come se i
due marinai non contassero nulla,se le loro famiglie non contassero nulla.Abbiamo concittadini,caro Direttore,che se ne fregano di cose che pure sono molto importanti,come lo e’ l’affetto e l’amore per la
madre.
C’e’ chi dice che i giuliesi sono introversi,chi dice che sono abulici,disinteressati,chi dice che sono
menefreghisti o addirittura retrogradi. Personalmente credo che i giuliesi non sono affatto come li descrivono le malelingue. Invece sono convinto che i giuliesi siano stati cotti,a fuoco lento,dalla dannata politica.Quella stessa politica che in una democrazia e’ regolata,anzi creata dal popolo.Politica deriva dal greco polis,ossia citta’, che rappresenta comunione di intenti.Ma oggi questa parola vuol dire altre cose,prima tra tutte “come dividere un popolo,anzi intere famiglie”.Perche’ dico questo? Perche’ per tre anni e mezzo l’Italia intera ha dimostrato di fregarsene dei due marinai  che pure  rappresentavano la nostra Patria.Un menefreghismo ben studiato – per motivi che non conviene spiegare qui  – appunto dai politici,anzi diciamolo pure, dai  politicanti interessati a provare qualcosa che
sfugge al cittadino.E va bene.
Noi non speravamo
caro Direttore di assistere a un nazionalismo alla francese..Aspettavamo invece un segno di democrazia espresso in modo chiaro e apolitico con pareri e suggerimenti dei lettori.Questo menefreghismo si riflettera’ purtroppo sull’educazione e sul comportamento dei figli e dei nipoti.
Benny Manocchia



Castel Del Monte. IL BORGO INCANTATO 2015 “VI edizione festa dell’emigrante”

 

 

 

Anche quest’anno, a Castel Del Monte,  nell’ambito delle manifestazioni del borgo incantato presso il Teatro F. Giuliani, il giorno 12 agosto,  alle ore 11, si terrà la sesta edizione della Festa dell’Emigrante un tributo  ed un ricordo a tutte le emigrazioni.  La manifestazione si articolerà in due momenti quello convegnistico con il saluto del Sindaco di Castel del Monte Luciano Mucciante e  l’intervento dell’ ex Segretario Generale   dell’UGL Geremia Mancini, prima di tutto uomo dalla profonda sensibilità per la dimostrata   vicinanza alle vicende dell’emigrazione ed alle sue profonde implicazioni  .

Interverranno al  convegno Toni Ricciardi – autore del libro  “Morire a Mattmark, -l’ultima tragedia dell’emigrazione italiana; Marino Valentini, autore del libro Il Naufragio dell’utopia- Il Titanic degli abruzzesi dimenticati, 17 marzo 1891; Norberto Lombardi –storico e studioso dell’emigrazione ; Goffredo Palmerini, Presidenza Regionale dell’ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati); nonché l’Associazione “Tutti pazzi per Corvara”. Verrà proiettato il film documentario  prodotto in collaborazione con la RAI “  Un Rosario di chiavi . Una storia di emigrazione abruzzese”.

La seconda parte della  manifestazione vedrà la consegna del premio  “La valigia di cartone “alle personalità intervenute.




EVENTI NEL MONDO E NOVITA’ A NEW YORK PER IL TEATRO ITALIANO

11 agosto 2015

 

EVENTI NEL MONDO E NOVITA’ A NEW YORK PER IL TEATRO ITALIANO

In Brasile, Spagna, Giappone e Lettonia le opere di Mario Fratti, nella Grande Mela attesa per altri autori italiani

 

di Goffredo Palmerini

 

 

L’AQUILA – Buone nuove sul teatro italiano, da New York e dal mondo. Sempre sugli scudi il drammaturgo aquilano Mario Fratti, dal 1963 trapiantato a New York, tra i più grandi autori di teatro al mondo. La sua più famosa creazione, “Nine”, tra i più affermati musical di Broadway e vincitore 30 premi internazionali, è in scena in Brasile, a San Paolo, con una nuova produzione artistica diretta da Charles Möeller e Claudio Botelho, per la regia di Paulo Nogueira. Ha debuttato il 9 agosto scorso, in esclusiva per il Teatro Porto Seguro, il musical ispirato al film capolavoro di Federico Fellini – 8 e mezzo – dove si racconta la tormentata storia di Guido Contini, produttore e regista in crisi creativa. Già diventato un evento, l’opera di Fratti può finalmente soddisfare l’attesa degli amanti del musical nella più grande e popolosa “città italiana”. San Paolo del Brasile, infatti, ormai diventata la terza area metropolitana del mondo, è anche la città con più oriundi italiani, oltre 7 milioni, quasi metà della sua popolazione, nel paese dove in termini assoluti vivono 25 milioni d’abitanti con origini italiane. Situato nel cuore della città, nel quartiere Campos Eliseos, il teatro Porto Seguro è una moderna ed efficiente struttura con un’intensa e variegata programmazione. Altre opere di Mario Fratti sono in cartellone in altri Paesi. In Spagna, al Festival di Barcellona riservato agli Atti Unici, è in scena “Cerdo de Oro” (Il Salvadanaio). In Giappone, al Teatro Atman di Saitama, città d’un milione e mezzo di abitanti, si rappresenta “Il Ponte”, mentre a Riga, capitale della Lettonia, al teatro Dailes è in scena l’opera “Moglie giovane”. A New York, per il Leela NYC Theatre Festival, è in scena Suicide Club, per la regia di Christin Eve Cato, presso il Theatre Centro Español , corner 41th-Broadway, Astoria.

 

Sempre nella Grande Mela, “Red Roses and domestic Acid” (Rose rosse e acido muriatico) di Pilar Castel è al Teatro Hudson al 441W della 26th. L’opera dell’autrice italo-svedese è una commedia grottesca in due atti, drammatica e satirica nello stesso tempo, quasi nello stile cinematografico di Germi, ispirata da un caso di violenza domestica su una donna, realmente verificatosi in nord Italia alla fine degli anni ‘70, come raccontarono gli articoli della giornalista Natalia Aspesi. Nella commedia Rosa, moglie d’un tale Gaetani emigrato in nord Italia, viene violentata dal cugino del marito. Quando Gaetani scopre il fatto, inizia il lavaggio del cervello della moglie per spingerla a suicidarsi, per ristabilire così l’onore della famiglia. A Rosa il suicidio non riesce, perché i vicini di casa, allarmati dalle sue urla al primo sorso di acido muriatico, accorrono in suo aiuto. Maria, sua amica e avvocato, decide di denunciare il marito che, insieme al cugino violentatore, viene messo in prigione. Dopo alcuni anni arriva il giorno del processo insieme ad altri casi di violenza sulle donne, e tra questi il famoso delitto del Circeo. Ma un’incursione di terroristi che rapiscono una suora credendola un giudice, fa invalidare il processo. Doppio il finale, immaginario e reale. Nonostante la tragicità degli eventi, la pièce è comica e satirica, perché solo la satira può essere più crudele e descrittiva della stessa realtà. In programma il 17-21-23 agosto nell’ambito del Thespis Theater Festival 2015, l’opera è attesa in scena con grande interesse.

 

L’autrice della commedia, Pilar Anita Quarzell in arte Pilar Castel, laurea in filosofia e psicologia, cinque lingue parlate, è anche attrice, sceneggiatrice e cantante folk e jazz. Come attrice cinematografica e teatrale vanta una trentennale esperienza, avendo lavorato nel cinema con registi prestigiosi come Marco Ferreri, Miklos Jancso, Jerzy Skolimowsky, Sidney Lumet, George Pan Cosmatos, Elio Petri, Giuseppe Patroni Griffi, Riccardo Ghione, Raffaele Andreassi, e a teatro con Jerzy Grotowsky, Living Theatre, Giorgio Strehler, Klaus M. Gruber, Carmelo Bene, Giordano Aquilini. Come autrice, si segnalano le opere qui di seguito sintetizzate. “La donna la poesia”, collage di poesie di Saffo e Sylvia Plath; “Sintesi Nucleari”, scene assurdo-grottesche su di un immaginario day after, scritte sul modello delle sintesi futuriste; i due atti unici brevi “Mamma computer”, due adolescenti chiusi in un bunker sono accuditi da un computer, e “Madre e figlio”, sofferto dialogo fra madre e figlio che fa uso di droghe. E ancora “Dulcamara”, atto unico tratto da La Strega di Jules Michelet, scritto in ottonari è la storia di una povera contadina che ingegnosamente arricchitasi col grano suscita l’invidia delle dame e dalla gente. Creduta protetta dal demonio, viene scacciata dal villaggio e abbandonata dal marito. Si rifugia nella brughiera e impara a sopravvivervi. Fitoterapia, rimedi magici, sabba, diventano la sua attività. Innamoratasi della contadina, una giovane vedova viene tradita dal pretendente di lei e consegnata ai frati inquisitori. Torturata, viene messa al rogo per poi resuscitare ai giorni nostri sotto forma di cantante rock. “Reperto donna”, commedia comico-grottesca in due atti. Diana, due lauree, antropologa, ricercatrice sottopagata, single madre di due figli, intuisce in un antico scheletro l’origine della divisione dei due sessi. Venutone a conoscenza il suo capo, un professore anziano ed arteriosclerotico, viene organizzata una spedizione in Africa. Il professore butta via i vari viagra e si trapianta direttamente gli attributi e Diana torna a casa con un nuovo grande amore. “Nessuno sa”, atto unico, commedia anche se tragica, scritta in chiave brillante. Gioia Gentili, commediografa di talento, viene travolta dalla tossicodipendenza del figlio, pur cercando di tenersene fuori. Ne rimarrà segnata. “Omar o dell’amor”, atto unico. Bella, professionista europea affermata, s’innamora d’un giovane clandestino africano approdato a Malta. Rientrata in Europa, cerca in tutti modi, legali e non, di farsi raggiungere dall’amato. Ma le leggi internazionali, la mancanza di solidarietà, un destino sfortunato impediscono ai due di riunirsi. I due finiranno, come Romeo e Giulietta, suicidi. Infine “Rose rosse e acido muriatico”, la citata commedia in due atti, con musiche e coreografie. Insomma, Pilar Castel è un’autrice che va seguita con attenzione.

 

E ancora a New York, nel prossimo ottobre, Laura Caparrotti mette in scena con la compagnia KIT una nuova commedia di Alberto Bassetti e nuovi testi di sei giovani autori italiani. Autore teatrale di vaglia, Alberto Bassetti è nato a Roma nel 1955. Laurea con lode in Lettere con una tesi in filosofia morale, nel 1989 esordisce in teatro con il testo “Il segreto della vita”, di cui cura anche la regia. Ha lavorato con molti dei maggiori registi e interpreti del nostro teatro. Autore molto fecondo, è anche curatore di importanti adattamenti. Diversi suoi lavori sono stati rappresentati anche all’estero, in Francia, Austria, Germania, Croazia, Repubblica Ceca, Venezuela, Cile e Stati Uniti. Attualmente dirige, con Gian Maria Cervo, il Festival Quartieri dell’Arte, curando il progetto Intertext in collaborazione col MEEC di Parigi, il Royal Exchange di Manchester, il Narodni Divadlo di Praga, lo Schauspiel di Essen e il Burgteather di Vienna. E’ direttore artistico del settore teatrale di Opere Festival Castello Odescalchi di Bracciano. Ha curato per le Edizioni Interculturali la collana “Boccascena. E’ stato in giuria per diversi anni al Premio Vittorini a Siracusa. Dal novembre del 2007 dirige il TeatroLoSpazio.it da lui stesso fondato a Roma con Francesco Verdinelli. Nel 2004 ha girato il suo primo film “Sopra e sotto il Ponte”,  che ha debuttato al Festival du Cinema du monde di Montreal nel settembre 2005. Presente in diversi festival nazionali e internazionali, il film è uscito in Italia nella primavera del 2006. Ha iniziato da due anni attività di documentarista con un lavoro sulla Sabina ed uno sull’Isla Margarita, in Venezuela, ambedue andati in onda su Rai3 per “Geo & Geo”.

 

Questi i lavori di Alberto Bassetti negli ultimi anni: nel 2012 è stato allestito il testo vincitore del Premio Vallecorsi 2011, “I due fratelli”, per la regia di Antonio Calenda, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. La stessa commedia è stata presentata in versione inglese “The two brothers” al New City Theatre di New York, con la regia di Valentina Fratti. Nello stesso teatro è andata in scena “The two sisters”, regia di Mark Schneider. Nel 2013 è andato in scena “Irene Nemirovsky” scritto con Massimo Vincenzi, regia di Carlo Emilio Lerici. Sempre a New York, per il Festival “In Scena”, Laura Caparrotti ha diretto “Dealers of souls”,  versione inglese del suo dramma “Venditori di anime”. Grande curiosità ed attenzione, dunque, sul prossimo allestimento di Laura Caparrotti per un’altra pièce di Alberto Bassetti. Concludendo questa panoramica sul teatro italiano a New York, va sicuramente citato il Festival “In Scena” 2016, che si terrà nella prima metà di Maggio dell’anno prossimo. In linea con le precedenti quattro edizioni, Kairos Italy Theater e KIT Italia hanno coinvolto tutti e cinque i distretti di New York: Manhattan, Brooklyn, Queens, Staten Island e Bronx. Il bando è articolato in tre sezioni: Spettacoli (anche con Teatro Ragazzi); Letture in traduzione; Premio Mario Fratti, con tema “La Maschera”. I lavori dovranno essere presentati entro il primo ottobre, per le sezioni Spettacoli e Letture in traduzione, entro il 15 dicembre per il Mario Fratti Award.

Obiettivo del Festival è la selezione di spettacoli in prosa basati su testi e drammaturgie italiane, già presentati in Italia ma inediti a New York, incluso uno spettacolo per ragazzi, che inaugura una nuova sezione della manifestazione. Vengono inoltre selezionate letture in traduzione di testi di autori italiani già presentati in Italia, ma anch’essi inediti a New York. Il Mario Fratti Award premia invece un testo teatrale italiano inedito, che sarà presentato in lettura nell’ambito del Festival. Le proposte dovranno essere rappresentative, in senso lato della cultura italiana. Il Festival “In Scena” è realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Ambasciata d’Italia a Washington DC, Istituto Italiano di Cultura di New York, Casa Italiana Zerilli Marimò della NYU, Bernie Wohl Community Center at Goddard Riverside, Calandra Institute for Italian American Studies, BAAD, Brooklyn College, Every Little Movement Acadeny in NJ, College of Staten Island, e con il sostegno di diversi sponsor. Ha così trovato felice realizzazione lo sforzo che il drammaturgo Mario Fratti aveva intrapreso, organizzando egli stesso ogni anno, in ottobre, mese canonico della cultura italiana a New York, una speciale Rassegna dedicata ai nuovi autori del teatro italiano. La tenacia premia, dunque. E la fortuna aiuta gli audaci.

 




ROSETO DEGLI ABRUZZI SI STRINGE ATTORNO AL SUO “AMBASCIATORE NEL MONDO” GIANLUCA GINOBLE ED AI RAGAZZI DEL TRIO “IL VOLO”

 

 

Tantissima gente accorsa per il Consiglio comunale straordinario che ha visto la presenza dei giovani vincitori di Sanremo e del loro manager Michele Torpedine

Pavone premia Gianluca Ginoble (1)

Consiglio comunale straordinario ieri sera a Roseto degli Abruzzi per assegnare a Gianluca Ginoble il titolo di “Ambasciatore nel Mondo della Città di Roseto degli Abruzzi” ed agli due membri del trio “Il Volo”, Piero Barone ed Ignazio Boschetto, ed al loro manager e produttore, Michele Torpedine, la cittadinanza onoraria di Roseto degli Abruzzi. A fare da cornice alla splendida serata una piazza della Repubblica piena fino all’inverosimile, con tantissima gente e moltissimi turisti “inchiodati” dinanzi al maxi-schermo allestito per far seguire a tutti la diretta del Consiglio.

 

E’ stato un evento particolarmente toccante e coinvolgente in cui la città ha voluto rendere omaggio al suo più illustre concittadino consegnandogli, oltre al prestigiosissimo titolo di “Ambasciatore nel Mondo della Città di Roseto degli Abruzzi” anche un’opera d’arte unica a ricordo di questa splendida serata” ha dichiarato il Sindaco di Roseto degli Abruzzi Enio Pavone. “Siamo veramente lieti di aver avuto nuovamente, in Consiglio comunale, il trio “Il Volo” dopo il grande successo ottenuto a Sanremo ed aver potuto conferire la cittadinanza onoraria della nostra città a Piero Barone ed Ignazio Boschetto ed al loro manager e produttore Michele Torpedine che oramai sono “di casa” nella nostra città”. A rendere ancora più speciale la serata la presenza del noto giornalista Marino Bartoletti, grande amico del trio, che ha voluto ricordare ai presenti come, in gioventù, conobbe la città di Roseto degli Abruzzi attraverso il Trofeo di basket “Lido delle Rose”.

 

Nel corso del Consiglio il primo cittadino rosetano ha lanciato l’idea di un gemellaggio con i comuni di Naro, in provincia di Agrigento, e di Marsala, in provincia di Trapani, da cui provengono Piero Barone e Ignazio Boschetto “visto che oramai siamo legati da autentici e forti vincoli di amicizia grazie a questi tre splendidi ragazzi”. “Auguro al trio “Il Volo” di continuare a volare sempre più in alto nel panorama musicale mondiale perché sono professionisti seri e ragazzi splendidi dal punto di vista umano” ha concluso il Sindaco Pavone.

 

I ragazzi ci hanno fatto emozionare tanto durante Sanremo con la nostra comunità che si è stretta forte attorno a loro e questo vuole essere un riconoscimento tangibile dell’affetto che i rosetani provano verso questi tre giovani e fantastici artisti” ha sottolineato il Vice-Sindaco, Maristella Urbini. “E’ un piacere poter apporre, sul nostro neonato Registro delle Onorificenze, quale primo nome quello di Gianluca Ginoble seguito da quelli di Piero Barone, Ignazio Boschetto e del loro produttore Michele Torpedine”.

 

Roseto 09/08/2015




Civitella del Tronto. “IL PRESIDENTE DEGLI ABRUZZESI DEL TRENTINO ALTO ADIGE SCIULLO DELLA ROCCA NOMINATO AMBASCIATORE D’ABRUZZO NEL MONDO“

 

Cerimonia nella storica fortezza di Civitella del Tronto

Il Presidente del Consiglio regionale della Regione Abruzzo Giuseppe Di Pancrazio, su indicazione dei Gruppi consiliari, in ossequio alla Legge regionale n° 4/2011, ha insignito dell’onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo” Sergio Paolo Sciullo della Rocca, fondatore e presidente dal 1993 della Libera Associazione Abruzzesi Trentino Alto Adige, cultore di storia patria, della montagna e dell’emigrazione nonché per il merito di avere realizzato numerose opere alpine dando lustro alla Regione Abruzzo. La cerimonia di consegna si è tenuta nella Fortezza di Civitella del Tronto alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, del Prefetto Valter Crudo in rappresentanza del governo, Renzo Di Sabatino Presidente della Provincia di Teramo, Cristina Di Pietro Sindaco di Civitella del Tronto, Giovanni Natale Presidente della Sezione ANA Abruzzi, Ten. Col. Antonio Di Ilio capo delegazione degli ex alpini della disciolta Brigata Alpina Tridentina e Giuseppe Del Zoppo Vice Presidente della Fondazione Mauriziana. Numerosi sono stati gli emigranti abruzzesi intervenuti provenienti dalle varie località d’Italia e dall’estero per partecipare a questa cerimonia che vede riconosciuto il merito di un abruzzese, noto per le sue numerose attività culturali. Giova ricordare che il presidente Sciullo della Rocca, ha visitato molte associazioni abruzzesi in Italia e all’estero ed è tra i promotori del Museo dell’Emigrazione che prossimamente sarà realizzato in Abruzzo anche come centro storico documentale a supporto informativo delle comunità abruzzesi e degli italiani all’estero.

Altre foto dell’evento su

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Allegata: foto, di Foto Arte Walter De Berardinis – 

PRES. DI PANCRAZIO E SERGIO PAOLO.
Foto Walter De Berardinis

(Il Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo Giuseppe Di Pancrazio, premia il Presidente degli Abruzzesi del Trentino Alto Adige).