Giulianova. Zum, Zum, Zum… arrivano le Bande Grande attesa per il 16esimo Festival Internazionale Bande Musicali

 

Dal 29 maggio al 2 giugno 2015

Piazza Buozzi –Lungomare centrale
Giulianova (TE)

foto di gruppo delle prime tre classificate 

Giulianova, 14 maggio 2015  –  Sarà un’edizione speciale quella del 2015 per il Festival Internazionale di Bande Musicali che torna per il sedicesimo anno con il suo carico di allegria.

La manifestazione, che apre il cartellone degli eventi estivi in Abruzzo, si svolgerà  dal 29 maggio al 2 giugno 2015  a Giulianova (TE).  Bande Musicali provenienti da ogni angolo del Mondo invaderanno la bella città in riva all’Adriatico al ritmo di musiche tradizionali e nuove melodie.

Il grande palcoscenico naturale, meta di turisti appassionati di storia e ambiente, accoglierà gruppi bandistici provenienti dal Bangladesh,  Polonia, Bulgaria, Ungheria, Moldavia, Slovacchia,  e naturalmente Italia.

La manifestazione è promossa dall’associazione culturale “Padre Candido Donatelli”.

“Siamo molto felici di poter proseguire il Festival nonostante le difficoltà del momento  – commenta Mario Orsini – Presidente del comitato organizzatore insieme a Gianni Tancredi, Francesco Rastelli, Willy Barlafante, Michele Maruccia e Laura Orsini – E in occasione dell’Expo 2015 il Festival veste il tricolore con la presenza di tantissime Bande italiane che rappresentano quasi tutto il Bel Paese, dal Nord al Sud”.

Il nostro Festival continua ad offrire alle bande uno splendido palcoscenico, una giuria qualificata e prestigiosa e un pubblico appassionato”.

 

La manifestazione propone parate, caroselli, sfilate, concerti e tanto divertimento per il pubblico sempre più numeroso.  Per quattro giorni Giulianova diventa  crocevia di una tradizione che affonda le proprie radici nella cultura più vera dei popoli. Il magico Belvedere, la storica Piazza Buozzi e il lungomare di Giulianova, si riempiranno delle armonie classiche per gruppi da parata e sonorità tipiche da concerto. Il grande pubblico potrà vivere e assaporare la festosa atmosfera che regalano le  Majorettes che offrono i loro spettacoli durante le colorate parate, accompagnando  le proposte dei gruppi di ottoni.

 

 

Nelle passate edizioni hanno partecipato prestigiose bande provenienti da: Stati Uniti, Messico, Malesia, Cina, Giappone, Polinesia, Sud Africa, Caraibi, nonché Europee ed Italiane.     Inoltre, l’evento si è avvalso della partecipazione straordinaria delle bande militari di Stato italiane, quali: Fanfara Carabinieri a Cavallo, Polizia di Stato Italiana, Marina Militare Italiana, Fanfara Brigata Taurinense, Bersaglieri Brigata Garibaldi ed inoltre quelle estere: Banda VI Flotta Americana, Banda della Nato, Banda Militare di Odessa (Ucraina), Orchestra Principale Armata Bulgara, Bande Militari Estonia e Lituania, Banda Musicale Esercito Moldavia, Banda Cornamuse Marina Francese, Banda Cadetti di Mosca, Banda Musicale delle Forze della Difesa del Bahrain, ecc.

 

 

 

Scheda Evento

Titolo: XVI Festival Internazionale Bande Musicali
Sottotitolo
: L’Abruzzo palcoscenico del più  grande spettacolo di Primavera

 

Date: 29 maggio, 2 giugno 2015
Orari
: dalle ore 20.00

 

Luogo: Abruzzo – Città di Giulianova (TE)

Biglietto: Ingresso gratuito

 

Telefono per informazioni: 338 336 14 80
Mail per informazioni
: bandeinternazionali@tiscali.it

Sito internet: http://www.bandeinternazionali.it




USA. Una inchiesta simpatica ma anche strana.Organizzata da una pubblicazione californiana in lingua italiana.

Poche domande ma toccanti.Hanno risposto 13 mila 760 …. italiani residenti in USA da New York alla California.

La prima domanda era::oltre al normale desiderio di vivere con i tuoi parenti,quale altro motivo ti spinge a pensare che vorresti tornare per sempre in Italia?
Risposte varie,come era previsto.Ha dominato  ovviamente il desiderio di vivere con i parenti che sono ancora nella nostra penisola,seguito dalla
totale differenza di vita tra USA e Italia,il divertimento sano al mare o in montagna,l’enorme differenza del cibo,le manifestazioni sportive di casa
nostra che non possono essere seguite in America,la mentalita’ yankee
cosi’ diversa dalla nostra in molti aspetti.
L’altra domanda era forse un po’ piu’ impegnativa,e magari intrisa
nell’inchiostro amaro di chi abita in questa terra.
Per quale motivo,anche potendo,non ti piacerebbe tornare in Italia?
Ben novantanove per cento delle risposte hanno seguito la stessa falsariga.
Non vorrei tornare a casa perche’ il clima politico del nostro Paese scoccia e debilita chiunque. Seguono spiegazioni dettagliate che vanno dal
“da noi non c’e’ politica,ma soltanto una corsa sfrenata e spesso ridicola  al potere economico”, alla “doppia faccia di molti cosiddetti politici  che gli
americani (purtroppo per noi) qualificano come “i soliti italiani bugiardi”.
Una inchiesta che non cambia nulla,infatti sapevamo gia’ piu’ o meno cosa pensano dell’Italia gli italiani che vivono in America. Non cambia nulla,e’ vero,semmai aumenta il senso di umiliazione che si prova nel leggere
alcuni commenti in merito all’inchiesta, redatti dagli americani che conoscono la nostra nazione.
Benny Manocchia



USA. Direttore, ho letto bene? Il Teramo in serie B? Per carità’, non sono invidioso…….

 

se ci sono riusciti vuol dire che sono bravi. Quanti derby Giulianova-Teramo
ho seguito negli anni.Ero corrispondente da Giulianova del Corriere dello Sport e il redattore mi voleva bene perche’ lui e la sua famiglia passavano l’estate a casa nostra.
Pallone
La squadra giallorossa si preparava a puntino per quell’incontro. Allenamenti
intensi sotto lo sguardo del solito gruppo di tifosi che seguivano il lavoro dei ragazzi e dell’allenatore. Un anno,a Teramo,venni intervistato da Radio Pescara e dissi che,in fondo, il Teramo aveva meritato la vittoria.. Apriti cielo,
tutti a dirmi che avevo sbagliato,che non potevo dimenticare la passione e l’amore che avevamo tutti pe rla nostra squadra..
Avevano ragione e oggi mi affido proprio a quelle dichiarazioni per ricordare ai tikfosi giuliesi di  fare uno sforzo immenso per ridare lustro e vigore al nome
della nostra squadra.Bando alle chiacchiere,signori.Unite le vostre forze e tirate fuori tutto l’impegno che avete sempre dimostrato nella vita quotidiana del nostro paese. Non dimenticate il glorioso passato e le tante vittorie in categorie superiori. Dimenticate i ripicchi personali.mettete assieme un
gruppo solido capace di ridare lustro al nome della squadra giuliese.
Il Teramo in B. E voi che fate?
Benny Manocchia – USA



Alba e Sandra,madre e figlia,italiane d’Argentina Bell’esempio di cultura delle radici,nel giorno in cui festeggiamo le mamme

 

di Domenico Logozzo *

 

 

“Vi racconto mia madre, l’artista delle radici”. Mentre in Italia il 10 maggio si celebra la festa della mamma, dall’Argentina l’insegnante Sandra Repice, una brillante donna di cultura di origini calabresi –  il nonno è emigrato nel 1924 da Gioiosa Jonica -, rende omaggio all’arte della madre, Alba Rocchetta, di origini liguri (il nonno è partito da Genova nel 1921). Alba è nata 73 anni fa ad Avellaneda, nei pressi di Buenos Aires, una località con forte presenza di lavoratori  immigrati, la maggior parte  italiani. Ci dice la figlia: “Dopo avere conseguito il diploma di “Maestra Nazionale Normale“ a 19 anni, ha continuato l’istruzione terziaria superiore in psicologia, grafologia e psicometria. Presenterà le sue opere a San Telmo, nel più antico barrio (quartiere) di Buenos Aires”.

 

Si tratta di una zona ben conservata della metropoli argentina e si caratterizza per i suoi edifici coloniali. Caffè room e di tango e negozi di antiquariato fiancheggiano le strade, spesso animate da artisti e ballerini. Ci sono chiese antiche, come quella di San Pedro Telmo, musei, negozi di antiquariato e una fiera di antiquariato semipermanente ( Feria de Antigüedades ) nella piazza principale, Plaza Dorrego. Qui è nata  “San Telmo Art District”, con una manifestazione famosa nel mondo “Domenica Fiera” che richiama migliaia di turisti. “Mia madre parteciperà con altre tre artiste, Lucia Bodnar, Susana Figueras e Marcela Posada Labonia alla mostra che inizierà il 10 giugno e rimarrà aperta per  quindici giorni”, precisa Sandra Repice. E sottolinea che “ si tratta di un evento di notevole rilievo culturale. Le opere si ispirano  alle espressioni più antiche dell’arte con  grande attenzione alle origini delle popolazioni indigene,  e alla loro cultura, dal momento che su questi temi poco si è indagato”.

 

Il valore delle radici  è una caratteristica dell’impegno culturale della sua famiglia. 

“Certamente. Noi crediamo che la cultura degli avi debba essere mantenuta sempre viva. Il rispetto per le origini che si riflette nel lavoro di mia madre, è l’indicazione precisa di un percorso da seguire: dal passato la via per un futuro migliore. Non è un caso che la nipote di un immigrato italiano vuole evidenziare il valore profondo della terra da cui provengono i suoi. E’ un po’ come  trovare la spiegazione per la nostra ragion d’essere, la nostra essenza e la nostra natura. Alcune sue opere hanno nomi in italiano”.

 

Come è nata la passione di sua madre per l’arte?

“L’ha ereditata da mia nonna,casalinga, buona disegnatrice, che amava leggere e studiare. Mia madre fin da bambina aveva dimostrato questa sua predisposizione. Dopo il matrimonio con mio padre Roque (quando si sono fidanzati lei aveva 15 anni e lui 19), si è trasferita a Lomas de Zamora, che si trova circa 15 chilometri a sud di Avellaneda, un posto molto apprezzato per la sua tranquillità e per gli antichi alberi. In questo suggestivo contesto ambientale ha iniziato a dedicarsi al disegno e alla pittura di ispirazione, anche se non aveva studiato arte nelle scuole professionali. Grande sensibilità nell’uso del colore. Oggi gli esperti definiscono la sua produzione “originale e suggestiva”. E’ molto apprezzata. Ha inventiva e talento. L’idea riesce  trasformarla in un oggetto esteticamente  molto interessante. Sempre in continua evoluzione”.

 

Come ha conciliato il ruolo di madre, di lavoratrice e di artista?

“Quattro figli – io, Gabriel, Alejandro e Silvana – ha inizialmente impartito lezioni private agli studenti con difficoltà di apprendimento. Poi ha lavorato all’esterno con importanti incarichi manageriali. Nel tempo libero, non troppo, ha continuato a coltivare la sua grande passione per l’arte. Un’ampia e disparata serie di interessi: dai tessuti alla lavorazione del rame. Negli anni Settanta e Ottanta ha partecipato a corsi di pittura tenuti da maestri d’arte. Una volta in pensione,ha avuto maggiori opportunità di migliorare le sue conoscenze. In particolare, è stata per alcuni mesi in Spagna da mio fratello Alessandro ed ha partecipato a Bembibre (Provincia de León), ad un corso della prof.  Maria Elsa Gonzalez. Ha imparato a sviluppare una tecnica molto interessante di “texture”. Ha avuto la grande idea di usare questa tecnica nelle opere che evocavano le radici aborigene dell’ Argentina e dei suoi esponenti più influenti: il Calchaquíes (Nord) e The Mapuche (Sud). L’originalità delle opere, ha  incontrato l’interesse della gente. Infatti, le opere che evocavano l’aborigeno sono state quasi tutte inaspettatamente vendute”.

 

Il merito riconosciuto e premiato.

“E’ vero. Mia madre ha partecipato a numerose mostre,individuali e collettive. Viene sempre invitata da tutte le associazioni culturali. Tanti premi e riconoscimenti, come quello della Camera dei notai della Provincia di Buenos Aires. E’stata anche invitata a dipingere murales in spazi ad uso pubblico”.

 

Un impegno intenso. Dalla partecipazione alla organizzazione delle mostre. Anche la famiglia la aiuta?

“Proprio così. La mostra di pittura che si terrà a San Telmo l’ha voluta lei. Ha coinvolto tre artiste con caratteristiche e stili differenti. La  varietà è il fascino del  “carattere plurale”. I visitatori non rimarranno sicuramente delusi! Sia mia sorella Silvana che io collaboriamo con lei al Salone di San Telmo, per quanto riguarda i trasferimenti, l’assistenza, la promozione delle manifestazioni concomitanti. Il resto della famiglia, a partire da mio padre, dà il suo contributo per la buona riuscita dell’iniziativa alla quale mia madre ci tiene veramente tanto”.

 

La cultura della solidarietà. Mamma Alba è una donna di grandi sentimenti. La figlia Sandra sottolinea: “Si è sempre preoccupata di promuovere manifestazioni culturali per sostenere la ricerca, sia in campo psichiatrico che in quello oncologico. Ha contribuito alla realizzazione di un murales in un istituto che si occupa di persone che hanno malattie psichiatriche. In più ha donato le sue opere al reparto oncologico dell’ Oñativia Hospital Almirante Brown. Ha anche donato un lavoro ad una scuola pubblica di Lanús. Tutto ciò dimostra la grande  generosità e la straordinaria sensibilità”. Alba e Sandra. Mamma e figlia. Il grande cuore di donne che hanno scelto la cultura e l’arte per esprimere al meglio i sentimenti dell’italianità che è un patrimonio da non disperdere. Da conservare e valorizzare. L’orgoglio delle radici è ricchezza!

 

*già Caporedattore del TGR Rai 

 

 

 

 

 

 

 

 




Grande attesa in Argentina per la presentazione del “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo”

8 maggio 2015

 

 

Due eventi: il 19 maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires

e il 20 maggio presso il Teatro Municipal Diagonal di Mar del Plata

di Goffredo Palmerini *

 

 

Grande attesa nel mondo culturale e istituzionale e nella comunità italiana d’Argentina per i due eventi di presentazione del “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” (dizionarioitalianinelmondo@gmail.com) che si terranno il 19 maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ed il giorno successivo a Mar del Plata, presso il Teatro Municipal Diagonal, con l’intervento della giornalista Tiziana Grassi, che ha diretto il grande progetto editoriale dell’opera. Il Dizionario Enciclopedico (DEMIM), edito dalla SER ItaliAteneo in collaborazione con la Fondazione Migrantes della CEI, con la direzione editoriale di Enzo Caffarelli e il coordinamento scientifico di Delfina Licata, si articola in 1.500 pagine con 700 lemmi-articoli, 160 box di approfondimento, 17 appendici monotematiche e 500 illustrazioni storiche e fotografie, è il frutto del lavoro di 168 autori, per lo più docenti universitari e rappresentanti di istituzioni e associazioni impegnate nell’ambito delle migrazioni italiane all’estero, con la supervisione di un consiglio scientifico di cinquanta esperti che rappresentano l’Italia e numerose altre nazioni.

 

Un’opera interdisciplinare, con taglio scientifico e al tempo stesso divulgativo, che racconta una pagina fondativa della storia italiana quale è stata la Grande Emigrazione tra Otto e Novecento e che giunge fino ai nostri giorni con migliaia di italiani che continuano a muoversi verso altre terre. Una pagina fatta di coraggio, sacrifici, sogni, conquiste e che ha visto partire oltre 27 milioni di connazionali, che oggi esprimono un portato di circa 80 milioni di oriundi, gli “italiani col trattino” sparsi nel mondo. Le presentazioni della monumentale opera – che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo saluto di apertura del Dizionario a tutti gli italiani nel mondo ha definito “una vera e propria summa di un fenomeno che ha segnato indelebilmente la storia del nostro Paese” – rappresentano un momento di incontro e confronto tra la studiosa Tiziana Grassi, per molti anni autrice di programmi di servizio per gli italiani nel mondo a Rai International, e la comunità italo-argentina sulle grandi opportunità che potrebbero delinearsi se si investisse maggiormente sulle comunità italiane nel mondo attraverso esperienze, know-how, talenti e intelligenze da mettere proattivamente in rete.

 

Argentina (emigrazione italiana in), la Boca, albergo degli emigranti (porti di partenza e di destinazione), Arroyo Seco, Bergoglio – storia e significato del cognome di Papa Francesco, straordinario oriundo italiano d’Argentina – Colonia Caroya, Colonia Regina, Dìa dell’Inmigrante Italiano in Argentina, Hotel de Inmigrantes a Buenos Aires, Manuel Belgrano, oriundo di Imperia che si battè per l’indipendenza dell’Argentina, creatore nel 1812 della bandiera nazionale, conventillo, Istituti Italiani di Cultura, CEMLA (Centro de Estudios Migratorios Latino-Americanos), lingua, cocoliche, Chiesa dell’italiano emigrato (Buenos Aires), devozione, Museo Nacional de la Inmigracion (Buenos Aires), gemellaggi, Palermo (Buenos Aires), Madre-Terra, ricerche genealogiche, oriundi, radici, cognomi italiani (e loro diffusione nei Paesi di destinazione), rimesse, Boca Junuiors, Monumenti all’Emigrante, Festa del Ritorno, alimentazione, associazionismo, Società di Patronato, Società di mutuo soccorso, nostalgia, coraggio, sogno, solitudine, musica, lutto migratorio, viaggio del ritorno: sono alcune delle 700 voci trattate nel grande mosaico costituito da questo Dizionario che ha focalizzato in maniera particolarmente ampia e approfondita l’Argentina, Paese in cui vive una tra le più numerose comunità di italiani e discendenti, e in cui la nostra comunità ha avuto, ed ha, un ruolo di rilievo nello sviluppo del Paese.

 

All’evento di presentazione della ponderosa opera nella capitale argentina, che si terrà alle ore 18,30 del 19 maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura, parteciperanno il Console Generale d’Italia a Buenos Aires, dr. Giuseppe Scognamiglio, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, dr. Maria Mazza – entrambi originari di Napoli -, Carlos Alberto Mahiques, Giudice della Camera di Cassazione Penale, Francesca Ambrogetti, giornalista dell’ANSA e co-autrice della biografia di Papa Francesco “Il Gesuita” e “L’emigrazione italiana vissuta e raccontata da una donna”, Flavio Lauria, sacerdote scalabriniano e Segretario Generale del Comitato Episcopale Argentino per la Migrazione. Tra le personalità presenti alla prima presentazione dell’opera a Buenos Aires, la studiosa italo-argentina Maria Rosa Mauro, promotrice dell’atteso evento culturale nella capitale, e Angelo Giovanni Capoccia, esperto di internazionalizzazione del Sistema Paese e facilitatore di scambi economici tra Italia e Argentina, entrambi tra gli autori del Dizionario. Al termine dell’evento sarà presente con un brindisi, quale segno di benvenuto alla giornalista Grassi da parte della comunità italo-argentina, la Cantina Catena Zapata, una riconosciuta eccellenza italiana in Argentina che nel 2013 ha visto, tra le personalità insignite del “Premio L’Italiano all’eccellenza dell’italianità” – assegnato ogni anno in Argentina a personalità italiane o d’origine italiana ai vertici della società argentina che hanno conservato orgogliosamente la loro italianità – al dr. Nicolas Catena Zapata, proprietario dell’omonima Cantina, e nel 2014 ad Arnaldo Gometz, direttore commerciale della medesima. Il Comitato del Premio, organizzato dal 2013 da L’Italiano, seguitissimo quotidiano italiano di Buenos Aires, è composto da Gian Luigi Ferretti, fondatore del quotidiano e punto di riferimento per la comunità italiana d’Argentina, Tullio Zembo e Marcelo Bomrad-Casanova, rispettivamente direttore e direttore editoriale della testata, e da Arturo Curatola, vice Presidente della Camera di Commercio Italiana di Buenos Aires.

 

A distanza di poche ore, il 20 maggio, su iniziativa del Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo (CTIM), dr. Giacomo Canepa, il direttore del “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo”, Tiziana Grassi, presenterà l’opera nella suggestiva cornice del Teatro Municipal Diagonal di Mar del Plata insieme al Segretario del CTIM, on. Roberto Menia, al dr. Leonardo Dorsch, Presidente Federacion Presencia de las Colectividades e al prof. Gustavo Velis, Consigliere del COMITES di Mar del Plata,  nel ruolo di moderatore dell’evento. La manifestazione, resa possibile dallo slancio propulsivo di Carlo Ciofi del CTIM Roma, vede la prestigiosa partecipazione della Direccion de Cooperaciòn Internacional y Relaciones con ONG, della Municipalidad de General Pueyrredon Mar del Plata Batàn, ed è organizzata dalla Federacion Presencia de las Colectividades, dal Centro Laziale de Asociaciones e da FEDELAZIO (Federacion de Asociaciones Laziales de la Argentina), con il coinvolgimento partecipe della comunità italo-argentina e la collaborazione del CTIM Delegazione Mar del Plata, “La Prima Voce”, AGIM (Associazione dei Giovani Italo Argentini di Mar del Plata), Giovani Lucani nel Mondo, Associazione Emilia Romagna de Mar del Plata, Museo Historico Italiano al Exterior (Mhite) de Necochea, Dante Alighieri di Tandil, Dante Alighieri de Loberia, Sociedad Italiana de Maipù.

 

“Due eventi di tale rilevanza istituzionale e culturale, che vedono una partecipazione così ampia e sentita della comunità di nostri connazionali in Argentina, mi onorano e mi commuovono profondamente – dichiara a pochi giorni dalla partenza per l’Argentina la giornalista Tiziana Grassi, ospite d’onore delle due presentazioni del Dizionario da lei fortemente voluto e seguito con particolare cura in ogni suo aspetto contenutistico – perché quella italo-argentina è una comunità di radicati sentimenti, che ha mantenuto fortissimi i legami con la propria italianità e la madre-patria. Una comunità che ha sentito e sente vivissimo, anche a livello transgenerazionale, il senso di appartenenza al Paese di origine pur avendo contribuito massimamente allo sviluppo del Paese di arrivo di cui è parte costitutiva del Sé collettivo identitario. E tanto più mi colpisce questa sentita ed entusiastica attivazione, in un antico percorso di profonda corrispondenza, perché all’Argentina sono molto legata sin dai tempi del mio lavoro come autrice dell’indimenticabile programma per gli italiani all’estero Sportello Italia di Rai International, oggi Rai Italia. Un programma quotidiano – condotto dalla bravissima Francesca Alderisi – che ho molto amato per la sua dimensione sociale, di servizio, e che, nel rispondere concretamente alle tante istanze dei nostri connazionali – dalla pensione al fisco, dalla cittadinanza alle ricerche genealogiche, dalla salute al lavoro – mi ha permesso di conoscere dal ‘di dentro’, direttamente, questa straordinaria e fondativa pagina della nostra Storia attraverso il contatto quotidiano, in redazione, con tante persone speciali, con tante storie di emigrazione fatte di orgoglio, di coraggio, di sogni e conquiste”.

 

“Questo è stato l’humus fondativo – ha aggiunto la Grassi – che ha ispirato la mia ricerca e l’approfondimento dei fenomeni migratori, un portato che ho voluto inserire in questo Dizionario attraverso i tasselli, i luoghi, i documenti, le singole storie che sono parte della grande Storia dell’Italia che va conosciuta, valorizzata e vivificata soprattutto tra le giovani generazioni in Italia e oltreconfine. Perché ritengo che la Memoria di ciò che siamo stati, e siamo, sia un aspetto inderogabile nella costruzione della coscienza collettiva – anche rispetto ai flussi migratori che oggi ci vedono Paese di immigrazione -, che debba essere parte della nostra consapevolezza identitaria, di legami più auspicabilmente strutturati tra le cosiddette ‘due Italie”. Legami da rimodulare e rinsaldare anche a partire dall’insegnamento della storia dell’Emigrazione italiana nelle scuole per la formazione più estesamente culturale e civile delle nuove generazioni, focus anche della stimolante Tavola rotonda che si è tenuta nei giorni scorsi al Senato, un incontro di riflessione promosso dal Sen. Claudio Micheloni, Presidente del Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero, a partire da questo Dizionario e dai nodi tematici che ho trattato insieme ai 168 autori con cui mi sono interfacciata per 5 anni di lavoro. Un lavoro che dedico a tutti gli italiani che, ieri come oggi, sono partiti e ancora partono alla ricerca di una vita migliore, diritto fondamentale di ogni essere umano. Ho scelto dunque l’Argentina come prima tappa all’estero per la presentazione di questo Dizionario anche perché resta indimenticabile, nel mio percorso umano e professionale, il viaggio organizzato nel 2007 dalla Federazione delle Associazioni Laziali in Argentina, in collaborazione con la Regione Lazio, quando tanti connazionali vennero in visita a Roma, ed io predisposi un servizio a “Sportello Italia” con troupe esterna ad accoglierli. Li ricordo ancora… davanti al Colosseo, mentre dal pullman scendevano emozionati e commossi tanti anziani italiani che erano emigrati in Argentina. Per molti di loro quello era il primo viaggio del ritorno “a casa”.

 

“Con quel viaggio si realizzava per molti di loro il sogno di una vita, perché non sempre le condizioni economiche lo avevano permesso. E trovo che invece le varie regioni italiane di origine dovrebbero facilitare in ogni modo questi momenti di legame, di continuum nella dolorosa esperienza del distacco spesso lungo una vita. Fu meraviglioso conoscerli, ascoltare le loro storie, entrare in empatia con il significato che quel viaggio rappresentava per loro, e oggi mi colpisce nel profondo vedere che alcuni di loro – cito per tutti Bianca Amici, originaria di Roma e conduttrice a Buenos Aires del seguitissimo programma radiofonico per gli italiani in Argentina “Va’ pensiero”,  Pedro Giusti, Luis Provenzani – non appena hanno saputo del mio imminente arrivo in Argentina tramite le comunicazioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, del CTIM o della Federazione delle Associazioni Laziali in Argentina, mi hanno subito telefonato per esprimermi la loro gioia, il loro ricordo di quel giorno, il desiderio di ritrovarci. Per tutti questi motivi, è un’emozione indescrivibile per me presentare per la prima volta all’estero, in Argentina, questo mio Dizionario, e di questa straordinaria opportunità desidero ringraziare di cuore tutte le persone che hanno permesso si realizzasse questo mio sogno. Così come voglio ringraziare un’anziana connazionale che vive a Rosario, L.D.M., e che in questi giorni, avendo saputo dell’uscita di questo volume enciclopedico attraverso una mia partecipazione al programma ‘Community’ di Rai Italia – del quale una grande autrice è la giornalista Giovanna Chiarilli, nonché tra i più amplianti autori del Dizionario – mi ha voluto scrivere un’email nel suo italiano misto di passato e presente: «…è una gioia condividere con te e guardare la tua passione in questa sfida coraggiosa dell’emigrazione, noi testimoni di tanti sacrifici e di grande contributo all’umanità nel drammatico essere in esodo. Sei la voce di chi non la ha, per essere lontano di Madre Patria. Tuo discorso mi ha piaciuto perché ha la empatia con la sofferenza degli altri… ». Ecco, penso che parole come queste, nel nostro tempo spesso atonico rispetto ad approcci umanistici e solidali, possano bilanciare lo smarrimento valoriale diventando a buon diritto bussola ontologica nella navigazione a vista per mari ostili di ieri e di oggi”, ha concluso Tiziana Grassi.

 

*Autore e membro del Comitato scientifico del Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo




USA. Avevo sentito qualcosa da alcuni cubani smaniosi di parlare in gran segreto con un giornalista europeo residente in USA.

Per arrivare a L’Avana dovetti fare un salto in Canada,ottenere un passaporto temporaneo per andare a Cuba,che a quell’epoca non permetteva l’ingresso a persone con passaporto USA. Fidel Castro,l’eroe di quell’isola che stava cambiando la nazione per il meglio e guadagnava soltanto 36 dollari al mese,secondo i miei informatori aveva in mano il traffico della droga. Non fu facile accettare quelle dichiarazioni.I soliti cittadini malcontenti dhe dicono male del loro capo,pensai. E lasciai perdere. Un errore madernale che un reporter non dovrebbe mai commettere.

Oggi un certo Sanchez che per 30 anni e’ stato la guardia del corpo di Fidel
ha scritto un libro pubblicato negli Stati Uniti nel quale rivela tutto,ma proprio tutto. Il fratello di Sanchez venne arrestato ed anche l’autore del libro fini’ in carcere per avere commesso l’errore di dire in giro quanto sapeva del lider
maximo. Fuggito nel Messico,Sanchez era riuscito ad entrare in America e
scrivere il libro.Ora Hollywood pensa di farne un film.
Benny Manocchia



La storia dell’emigrazione italiana nelle scuole Conferenza stampa per la presentazione del Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo

 

 

Giovedì 7 maggio 2015, ore 14.30

Sala Caduti di Nassirya (Palazzo Madama) – Senato della Repubblica

 

Il Senatore Claudio Micheloni, Presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero, presenterà il volume “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” (Roma, SER ItaliAteneo – Fondazione Migrantes, 2014), giovedì 7 maggio, alle ore 14:30, presso la sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica. Per l’occasione, il senatore Micheloni proporrà l’inserimento della storia dell’emigrazione italiana nelle scuole, un provvedimento necessario per la formazione della coscienza collettiva delle nuove generazioni in merito a Memoria e Identità.

All’incontro interverranno Tiziana Grassi, giornalista e direttore del Dizionario, Delfina Licata, coordinatore scientifico del volume e ricercatrice della Fondazione Migrantes CEI, Concetta Mirisola, direttore generale INMP (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà) e Flavia Crisaldi, docente di Geografia delle Migrazione presso l’Università di Roma La Sapienza.

 

Il “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo”, sotto la direzione editoriale di Enzo Caffarelli, è un’opera colossale, che si articola in 1.500 pagine con 700 lemmi-articoli, a cui hanno lavorato 168 autori, e che racconta una pagina fondativa della storia italiana quale è stata la Grande Emigrazione tra Otto e Novecento, e che giunge  fino ai nostri giorni con migliaia di italiani che continuano a muoversi verso altre terre. La storia dell’emigrazione italiana è fatta di coraggio, sacrifici, sogni e conquiste, che ha visto partire oltre 27 milioni di connazionali in tutto il mondo, che oggi esprimono un portato di circa 80 milioni di oriundi.

 




USA. Benny Manocchia: ricordi estivi nella mia città

Chiudo gli occhi e vedo le ruspe ripulire l’arenile di Giglije (Giulianova). Quella sabbia

bionda leggera come oro in polvere. Quante spiagge ho visitato in Italia e all’
estero:ebbene la nostra e’ la migliore,sulla quale noi giovani bruciavamo i
piedi per  arrivare al mare dal lungomare. Breve sosta per spingere le dita sotto dove la sabbia non era cosi’ bollente e poi via.Arrivavamo sotto l’ombrellone per fare quattro chiacchiere prima di tuffarci in mare. Non era un vero e proprio tuffo perche’ la nostra spiaggia offriva molti metri di poca acqua prima che arrivasse alle ginocchia. Una volta,ero con mio fratello Franco (giornalista Franco Manocchia scomparso recentemente, ndrn) ,successe qualcosa per me strano mentre invece si trattava di una forte
marea poche volte vista prima Camminammo oltre la linea del molo e quanta roba si vedeva un po’ dappertutto.Poi di colpo tutti a correre verso la sabbia stava rientrando il mare.Ricordi che portano lacrime agli occhi. Dopo uno
spuntino sotto l’ombrellone si andava dal professore,uno dei Canno’,alto e simpatico che gestiva il sandolino.Il mio amico Mimi,il dottor Domenico Paolone voleva ad ogni costo fare il portiere ed emulare Della Penna,lo splendido portiere del Giulianova,Io colpivo il pallone come Maradona:Mimi era bravo e riceveva l’applauso dei passanti. Sudati e pieni di sabbia ci
buttavamo in mare.Piu’ tardi arrivava il momento di fare i pavoni con lebelle figliole…
Eravamo ragazzi,all’inizio del”cammin di nostra vita”. Il cervello dimentica tante cose con l’eta’. Ma alcuniricordi rimangono sempre li’,incassati tra
il dolce e l’amaro della vita. Fino alla fine.
Benny Manocchia



Le ricette degli emigrati italiani per la finale di Capitan Cooking a Sorrento Lunedì 4 maggio all’ Europa Palace

 

 

Dopo la bella presentazione in Senato del 18 febbraio scorso, la rassegna “ Giornate dell’ Emigrazione” , patrocinata dal Ministero per gli Affari esteri, dalla regione Campania, ed altre importanti istituzioni, vive una importante tappa a Sorrento, dove lunedì 4 maggio si svolgerà la finale della gara di cucina internazionale “ Capitan Cooking “ . I nostri emigrati si sono espressi dai vari paesi del mondo, ed hanno indicato le ricette che particolarmente portano nel cuore. E gli allievi degli istituti alberghieri aderenti al progetto( Ottaviano, Battipaglia, Vico Equense, Torre del Greco, Sant’ Arsenio, Lioni) si sono cimentati nel cucinare. Dopo il percorso, e le ultime semifinali, gran finale all’ Europa Palace hotel di Sorrento . Di fronte alla giuria presieduta da Paolo Gramaglia, dove siedono, tra gli altri, Carlo Galimberti e Vincenzo Iovino, Cordelia Vitiello, responsabile del progetto per Asmef, dirigerà le operazioni. Si inizia alle 17,30.

E’ previsto un collegamento skype – Rai Uno , con l’ Ambasciata Italiana di Washington.

Saranno presenti esponenti del Ministero per gli Affari Esteri, il presidente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni, il presidente Asmef Salvo Iavarone, l’ assessore regionale Severino Nappi, ed il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, che ha sostenuto l’ iniziativa.

 

www.asmef.it                                   




USA. Vivere all’estero significa anche risvegliare l’amore per la Patria.

 

Ma purtroppo la distanza quasi sempre vieta di adoperarsi in qualche
modo per “aiutare” la nazione dove si e’ nati. E cosi’ non resta altro che seguire quanto accade (come nel nostro caso) in Italia..Televisione e giornali aiutano.Ci tengono aggiornati con le notizie che rincuorano ed altre che ci affliggono.Ogni giorno,fa male dirlo,noi leggiamo o sentiamoItalia
notizie  spesso raccapriccianti: omicidi,suicidi,rapine e tutto quanto sia possibile immaginare.Sopra questa incredibile maceria della nostra societa’  troneggia la politica. La politica,come sappiamo,fu inventata
per bloccare l’anarchia,ossia niente potere allo Stato,niente intromissioni
nei loschi affari di certi individui,niente di niente. Ma la politica ha sempre
offerto lo spazio per certi individui che se ne infischiano delle leggi e fanno piu’  meno quello che vogliono fare. L’Italia e’ il soggetto che ovviamente ci piace trattare. Una politica,la nostra,che si basa su trucchetti,imbrogli,fughe da un lato politico all’altro e sempre incresciosamente letale per la popolazione.
Nella mia lunga carriera politica ho sempre – quando occorreva  – mettere in risalto le sciocchezze politiche degli Stati Uniti,.La democrazia non e’ perfetta ma,come asseri’,Churchill,””.non  ho ancora
trovato un isstema migliore. Forse perche’ questa nazione si formo’ da gente emigrata in questa terra che aveva conosciuto le disavventure di
una politica falsa, la costituzione statunitense parla chiario nel
campo delle elezioni,soprattutto quelle del presidente della nazione.
Ogni elettore ha un voto:alla fine vince chi ha ottenuto piu’ voti.Semplice no? Chiaro e intoccabile. Il presidente resta in carica per quattro anni e
puo’ ripresentarsi per un altro quadriennio,ma soltanto una volta. Mi chiedo allora perche’ in Italia creano tanti trabocchetti per rendere le  elezioni quasi impossibili (e comunque ridicole).
Invece di copiare pop corn,hot dog e bevande gassate,in Italia dovremmo copiare il sistema USA delle elezioni:un vioto per ogni elettore e vince chi riceve il maggior numero di voti.
Naturalmente non succedera’ perche’ i politici riescono a controllare le cose soltanto con le buffonate odierne. Percio’,cari lettori,preparatevi ad un futuro ancora piu’ buio.Qualcuno ha detto:contenti voi!
Benny Manocchia
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