UN MONDO D’ITALIANI NEGLI USA PER INCONTRARE GLI ITALIANI ALL’ESTERO AL GALA’ DI FILITALIA INTERNATIONAL

UN MONDO D’ITALIANI NEGLI USA PER INCONTRARE GLI ITALIANI ALL’ESTERO AL GALA’ DI FILITALIA INTERNATIONAL

Cocktail reception presso “The Union League, il Gran Galà il 18 novembre, gli incontri con gli imprenditori. Il messaggio dell’assessore Chieffo ai Molisani degli Stati Uniti.

Sarà presto negli Usa la Redazione di Umdi UN MONDO D’ITALIANI, uno dei pochi giornali quotidiani al mondo dedicati agli italiani ovunque, dedicati agli italiani ovunque, diretto da Mina Cappussi, pronto a seguire gli eventi di Filitalia International, il Gran Galà, gli incontri con gli imprenditori italo-americani e con coloro che potrebbero essere interessati ad investire in Italia, nell’ambito di joint venture favorite proprio da Filitalia, la prestigiosa organizzazione di Philadelphia, fondata nel 1987 da un team di Italo-Americani capeggiati dal dr. Pasquale Nestico, cardiologo di fama, titolare e direttore di importanti cliniche private negli Usa, che in Italia ha un riferimento importante nel governatore nazionale, Daniele Marconcini, Presidente dei Lombardi nel Mondo, vicepresidente Unaie e vicepresidente Aikal. UN MONDO D’ITALIANI, il Direttore Mina Cappussi e tre giornaliste della redazione, Serena Lastoria, Angela Perrella e Maira Colacci, faranno parte della Delegazione di 11 rappresentanti del Distretto Italia di Filitalia International assieme al governatore del Distretto Italia, Daniele Marconcini, allo studioso Ernesto Milani, al presidente di Sensus Faber strategie d’impresa, Livio Terilli, a Domitilla Sottile (esperta marketing), al Direttore ed Editore di Welfare Network, Giancarlo Storti. A Philadelphia, nemmeno il tempo di lasciare i bagagli, saranno accolti con un Cocktail reception presso “The Union League” al 140 South Broad Street Philadelphia, PA.

“Porterò il saluto e il messaggio dell’assessore ai Molisani nel Mondo della Regione Molise, Antonio Chieffo – le dichiarazioni di Mina Cappussi, socio fondatore di Filitalia Italia e membro del Direttivo Nazionale, nonché vicepresidente del Chapter Sannio di Campobasso – che è da sempre vicino a quel milione di molisani che vivono al di fuori dei confini regionali. Ringrazio Filitalia International e il dr. Nestico per l’opportunità che ci viene offerta di vivere e condividere momenti di vita quotidiana, eventi, appuntamenti, incontri con gli italiani negli Usa. In particolare ringrazio la 1st Vice President della Fondazione, Rosetta Miriello, per aver favorito la nostra partecipazione al Galà, al quale interverranno soci provenienti da tutti gli Stati della confederazione Usa. Ringrazio infine il presidente Marconcini, che ha reso possibile tutto ciò”.

UMDI assicurerà la copertura mediatica degli eventi, assieme al Portale dei Lombardi del Mondo e a Welfare Network, con articoli e servizi, raccontando le storie di emigrazione, le vicende di successo, con una serie di interviste ai soci fondatori, agli italiani di Philadelphia, agli imprenditori di origine italiana, alle autorità locali di Philadelphia e New York, agli ospiti del Galà che giungeranno da ogni angolo del territorio stelle e strisce, ma anche visitando le fabbriche, le attività, gli studi professionali, gli uffici, le cliniche dei nostri connazionali, che costituiscono  un esempio invidiabile del coraggio, della creatività e della determinazione degli italiani che hanno lasciato la Patria, dei loro figli e nipoti.

UMDI condivide con Filitalia la mission tesa alla valorizzazione della Lingua, della Cultura e delle Tradizioni italiane, punta sui giovani italiani per favorire l’italianità dei discendenti, senza tralasciare le opportunità di collaborazione professionale e tecnologica e la implementazione delle imprese.

UN MONDO D’ITALIANI

International Daily Magazine




USA. Intrusione nelle ragioni della rielezione del presidente Obama La settimana santa di Barack OBAMA

Intrusione nelle ragioni della rielezione del presidente Obama
La settimana santa di Barack OBAMA
NEW YORK, 9.11.2012L’America festeggia la vittoria democratica ed il suo condottiero Barack Obama. La settimana santa, che solitamente si abbandona per far posto ad altri eventi, non intende pensare ad altro che non sia il futuro della nazione.

Si, hanno vinto i democratici guidati, appunto, dall’oculato Presidente che ha stracciato letteralmente quello che si presagiva un successo tanto atteso del partito repubblicano che adesso appare in pericolo e guarda con ansia la fine del tunnel in cui è entrato.

Questo perchè Obama ha saputo convincere l’elettorato che vedeva, tra l’altro, anche un 69% di latini e un 49% di donne, tutti accomunati dall’idea di realizzare una Nazione unita e potente.


Anche per questo, la settimana trionfale non poteva “scadere” rapidamente, arricchendosi tra l’altro di eventi e situazioni che rincarano la dose di successo e gioia. La settimana democratica prosegue ancora tra una selva di novita’ nazionali, come il Medicare, “che i repubblicani avrebbero revocato il primo giorno di governo”, pur avendo la Corte Suprema approvato il processo. Per non soffermarsi sull’iperbolico corollario di notizie ed avvenimenti, ovviamente impossibili da raccogliere in un articolo, vale accennare al raggiungimento di quello spazio necessario per un compromesso conciliatore, che consente un ampio respiro di sollievo per le due parti e per il popolo, quello che a dispetto del periodo ha dovuto ascoltare una pantomima politica fatta di accuse, offese miste

a cartelloni che chiedevano “Ridateci la nazione”, come se qualcuno avesse estirpato le radici di quella Patria amata, odiata e rispettata dal resto del mondo. E non poteva mancare il solito “bocca grossa” come l’ex ufficiale dell’esercito, il nero Allen West, che ha messo a disposizione 2 milioni di dollari per un gruppo di avvocati onde “annullare il risultato elettorale”.

Per non dimenticare la istrionica, acida deputatessa del Wisconsin, Michele Backmann -che ha perso la rielezione – dopo aver sputato veleno negando ad Obama un secondo mandato e la distruzione del progetto Medicare.

Certo che di milioni di dollari sono stati spesi a mani aperte, da personaggi come l’ex “architetto di George Bush”, raccogliendo dozzine di milioni insieme alla American Crossroad, i cui membri hanno versato oltre cento milioni di dollari, per eleggere Mitt Romney col risultato negativo ben noto.

“Il cervello di Bush” ha sbagliato il calcolo, guidati dal facile “visionary” Newton Leroy Gingrich e governatori degli “stati rossi” i quali, adesso, recitano il mea culpa ed incolpano Romney di non aver saputo calcolare l’avversario.
Non e’ mancato il “parere” del milionario newyorkese Donald Trump che ha emesso giudizi prima e dopo l’elezione,accusando, sino alla disperazione, il Presidente “di non essere cittadino americano, incapace di dirigere una nazione affossata dalla finanza”.

Come si credeva, il milionario chiacchierone ha cercato ancora una volta di dare un giudizio negativo, deriso dalla maggioranza, allorchè affermava: “Lottiamo sino alla morte per fermare questa grande, disgustosa ingiustizia mentre il mondo ci deride”. Non poteva mancare la ex semigovernatrice dell’Alaska Sarah Palin, la quale commentava: ”Per noi questo e’ un momento di perplessità e gli americani non possono accettare la realtà”.

Al controsenso dei “rossi” ha fatto eco la voce della magnifica Lady Gaga, la quale ha donato un milione ed organizzato uno show colossal mentre il noto cantante Springsteen si e’ affiancato al candidato democratico prima e dopo la campagna elettorale.

E’ stato un plebiscito senza precedenti per un Presidente capace di abbattere la fortezza repubblicana malgrado il serio assedio finanziario e gli attacchi del “grande commerciante”, ignorante pero’ di politica estera e dei problemi che assillano la nazione, cercando di riparare con i famosi “Flip Flap” e nascondendo il suo passato trascorso a far milioni per poi negare la visione dei documenti delle tasse . A questo punto i repubblicani hanno perso l’orizzonte.

Anche il “pivellino” Rudy Giuliani, ex fallimentare della prima campagna elettorale vinta da Obama, ha tentato di far credere che Obama e’ un “falso” che ha commesso tanti errori dichiarandosi paladino dell’incidente mortale di cui è stato vittima l’ambasciatore americano a Bengasi, gridando come un forsennato al punto da perdere la voce, come se l’incidente avesse piu’ importanza delle elezioni. Sempre appoggiato, ovviamente , dalla Fox news del magnate Murdock.

Ed i “profeti” piangono, i “pollister” (sondatori di opinioni) e diversi giornalisti si mordono le mani per essere stati troppo faciloni e spesso bugiardi.

Settimana trionfale, emozionante, conclusasi con lo straordinario discorso di ”accettazione” di Barack Obama dalla esultante Chicago, che ha condotto i democratici a riveder le stelle, gaudenti anche per l’atteso giudizio verso il criminale di Tucson che due anni fa colpì gravemente alla testa la deputatessa Gabrielle Giffords, costretta a dimettersi dalla carica. Il giudice della regione ha raggiunto il verdetto: colpevole sette volte consecutive di tentato omicidio, pertanto meritevole di 147 anni di carcere a vita.

E dulcis in fundo la notizia dell’approvazione del Presidente Obama affinche’ il Portorico diventi il 51mo stato dell’Unione decisione che ha fatto esplodere di gioia migliaia di latini.

Lino Manocchia




Convegno a Padova sull’associazionismo nella cooperazione internazionale

Convegno a Padova sull’associazionismo nella cooperazione internazionale

In programma il 16 novembre, è promosso dal Sodalizio Abruzzese Molisano di Padova e del Veneto

PADOVA – Prendendo spunto dalla circostanza che l’ONU ha proclamato il 2012 Anno della cooperazione indicando nel modello cooperativo un esempio di sviluppo sociale ed economico ed un mezzo promotore della partecipazione delle persone, che nell’attuale realtà potrebbe contribuire alla ripartenza della crescita economica,  il Sodalizio “Abruzzese-Molisano” di Padova e del Veneto ha promosso un Convegno di studio sul tema “L’associazionismo nella cooperazione internazionale”.

Il convegno è programmato per il pomeriggio di venerdì 16 novembre 2012 dalle ore 17 a Padova, Via Eremitani 8, presso i Musei Civici EremitaniSala del Romanino. I lavori saranno aperti con la presentazione di Armando Traini, presidente del Sodalizio promotore, e con gli interventi dei relatori:

Adriano Ciccotosto, storico e scrittore:

L’associazionismo politico, militare, religioso nei secoli. Cenni storici.

Alessandro Zan, assessore del Comune di Padova:

Le associazioni e la cooperazione internazionale.

Alessandra Coin, responsabile della Comunità di Sant’Egidio:

Dieci anni del programma DREAM nella lotta all’AIDS in Africa: risultati e innovazioni per la cooperazione italiana.

Giorgio Franceschetti, docente Uni-Padova Facoltà d’Agraria, presidente  AES Onlus e ONG:

Nuove prospettive dello sviluppo.

Sofia Barbar, dirigente del C.U.A.M.M.  Medici con l’Africa:

Testimonianze e proiezioni di immagini.

Nel contesto nazionale, con il Governo in carica è nata, un anno fa e per la prima volta, la figura del Ministro (non del Ministero) della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione, che negli ultimi mesi è stato molto attivo con incontri di livello mondiale, fra gli altri quello di Sarajevo e Milano. A Sarajevo le grandi religioni mondiali, riunite nell’Incontro internazionale per la Pace, sono state convinte che è necessaria una svolta:  “l’odio, la divisione, la violenza, le stragi e i genocidi non vengono da Dio”. A Milano è stato tenuto un affollato Forum della Cooperazione internazionale, strutturato intorno a dieci “tracce di discussione” attraverso le quali affrontare i nodi da sciogliere per assicurare un riavvio della cooperazione italiana.

Il Comune di Padova ha avviato da tempo una politica di pace e cooperazione internazionale sostenendo progetti ed iniziative di particolare interesse. Ha istituito anche un “Tavolo di lavoro” permanente con le associazioni che si occupano di cooperazione, al fine di consentire un dialogo ed una collaborazione continuativa tra Amministrazione e associazioni. Patrocinano il Convegno:  il Ministro per la Cooperazione internazionale e per l’Integrazione, la Regione Veneto, Provincia e Comune di Padova, la Regione Abruzzo e la Regione Molise con patrocinio gratuito. Finalità del Convegno una reciproca conoscenza, con scambio di buone pratiche, e attivazione di nuove sinergie, tra attori diversi; formazione continua degli operatori della cooperazione internazionale; attivazione raccolta di fondi.

Nei contesti propositivi, come questo, ricompare la tristezza per l’abituale e ostinato disinteresse delle nostre regioni di origine, l’Abruzzo e il Molise, alle iniziative più rappresentative e a larga diffusione, mortificando la nostra opera gratuita nei territori di accoglienza, in fatto di promozione turistica (in particolare per le località balneari), enogastronomica, culturale e assistenziale verso i corregionali, valutabile positivamente in termici economici per le economie che queste regioni ne traggano. Per affezione e per la naturale indole continuiamo nel nostro percorso associativo, nel bene e nel male.




Italia. Friendly Hollande a Obama, Pagano (ERA/Radicali): Ma Hollande è l’unico Capo di Stato che si è rivolto ad Obama in francese

Friendly Hollande a Obama, Pagano (ERA/Radicali): Ma Hollande è l’unico Capo di Stato che si è rivolto ad Obama in francese.

«Tutti i media, italiani e stranieri, si sono affrettati ad additare lo strafalcione linguistico di Hollande che, firmando la sua lettera di congratulazioni per la vittoria elettorale di Obama,  si è congedato in inglese con un improbabile ‘friendly’ piuttosto che con un più opportuno ‘friendly greetings’ .
Nessuno però, nemmeno in Francia, guardando il dito si è accorto della luna… ossia che François Hollande è stato l’unico Capo di Stato che si è rivolto al neo rieletto Presidente Usa nella sua madre lingua, il francese». Questo il commento di Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto, in merito alla tempesta mediatica suscitata dall’errore del Presidente francese nella sua lettera di congratulazioni a Barack Obama.





GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA La voce delle urne Emanuela Medoro

GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA

La voce delle urne

Emanuela Medoro

Barack Obama è il 44° Presidente degli USA, eletto per la seconda volta.

Sono state elezioni costosissime, addirittura si parla di 6 miliardi di dollari per le spese  delle campagne elettorali dei due candidati.

Traduco il testo della lettera di ringraziamento che il Presidente Barack Obama ha diffuso online prima di parlare alla folla di Chicago.

Sto per parlare alla folla di Chicago, ma volevo , per prima cosa, ringraziarvi. Voglio che sappiate che non è successo per caso  o per destino. E’ successo per voi. Voi vi siete organizzati casa per casa. Siete stati i padroni di questa campagna per 5 o 10 dollari alla volta. E non vi siete fermati davanti alle difficoltà.

Passerò il resto della mia presidenza facendo onore al vostro sostegno, e facendo quello che posso per portare a termine              quello            che ho incominciato.
Ma voglio che siate veramente orgogliosi, come lo sono io, per come ci siamo riusciti. Oggi è la prova più chiara che, contro tutte le difficoltà, gli Americani ordinari possono sconfiggere interessi potenti.
C’è ancora tanto da fare. Ma per il giusto, ora. Grazie Barack.”

Chi ha vinto? Gli afroamericani e gli ispanici che si sono recati alle urne in numero ancora  maggiore della prima volta. E poi, da sottolineare,  le donne ed i giovani.  Grazie a tutti loro l’ affluenza alle urne è stata superiore alle attese.

Chi ha perso? Gli uomini bianchi hanno votato per Romney. L’establishment bianco protestante , i wasp, passa in minoranza.

Il Presidente Barack Obama ha la maggioranza al Senato. Il Congresso mantiene la maggioranza repubblicana che ottenne nelle votazioni di mezzo termine, nel 2010. Sarà quindi una politica pragmatica, di partecipazione più ampia possibile. Semplicemente, democratica, né liberista, né populista. Attenta alla ripresa dell’economia e dell’occupazione, con  politiche finanziarie e fiscali rese finalmente possibili dopo la fine delle guerre in Iraq ed  in Afghanistan.

E’ in tempo di pace che fioriscono economia, arti e scienze. Si può ragionevolmente ritenere di esserci, finalmente. Da ricordare nell’ottobre del 2010 il Presidente Barack Obama ebbe il premio Nobel per la Pace.

emedoro@gmail.com

7novembre 2012.




Teramo. L’Ateneo di Teramo ospita un incontro con l’Ambasciatore della Repubblica Cipriota

L’Ateneo di Teramo ospita un incontro con l’Ambasciatore della Repubblica Cipriota

Teramo – giovedì 8 novembre l’Università degli studi di Teramo e l’Associazione culturale Alasia hanno organizzato un incontro/dibattito con l’Ambasciatore della Repubblica Cipriota in Italia Leonidas Markides, in occasione del semestre di presidenza di Cipro dell’Unione Europea.

L’iniziativa (ingresso libero) si svolgerà alle 17 nella sala conferenze della facoltà di Scienze della Comunicazione – Campus di Coste S. Agostino – come da seguente programma:

  • saluti da parte di Enrico Del Colle, Preside della Facoltà di Scienze Politiche; Maurizio Brucchi, Sindaco di Teramo e Valter Catarra, Presidente della Provincia di Teramo
  • presentazione a cura di Virgina Katerini, Presidente dell’Associazione culturale Alasia
  • obiettivi della presidenza cipriota dell’U.E. di Leonidas Markides, Ambasciatore della Repubblica di Cipro in Italia
  • Abruzzo e Cipro: le radici di un’amicizia di Paolo Tancredi, Senatore della Repubblica
  • La questione cipriota di Dimitri Deliolanes, Collaboratore stampa dell’Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia.

La giornata si concluderà con uno spettacolo musicale curato dall’Istituto superiore di studi musicali “Gaetano Braga” di Teramo.

Tutti gli organi di stampa sono invitati a partecipare e/o a divulgare la notizia.

L’associazione italo/Abruzzese e Greco/Cipriota denominata “Alasia”, nata a Teramo da un’idea del Presidente Virginia Katerini, propone di creare delle opportunità di interazione tra questi due paesi, attraverso attività e scambi sociali, culturali, turistici, didattici e sportivi.

Tra gli scopi dell’Associazione vi sono quelli di: promuovere la coesione sociale tra le due popolazioni attraverso il volontariato; promuovere i contatti tra le due culture religiose; promuovere gli scambi culturali organizzando manifestazioni, convegni, concerti e mostre; promuovere la conoscenza delle tradizioni e dei territori; promuovere la conoscenza delle lingue, degli sport, della gastronomia dei due paesi.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero +39 3489243389 o inviare un’e-mail a associazionealasia@gmail.it .




L’indifferenza dell’Europa sulla Siria

L’indifferenza dell’Europa sulla Siria

La Siria è la chiave di volta di una guerra fredda USA e Arabia Saudita contro l’Iran. L’asse USA-Islam potrebbe mettere a repentaglio gli equilibri mondiali nel Golfo Persico e in Mediterraneo. E’ tempo che l’Unione Europea differenzi la propria politica estera da quella statunitense.

TUNISI – Kofi Annan sin dal luglio scorso ha denunciato “Si è insediata in Siria una forza terrorista ostile a ogni mediazione”. La prosecuzione dei massacri e l’uccisione per giustizia sommaria, confermano quanto Kofi Annan sin dal mese di luglio scorso aveva denunciato. La Siria è entrata nel pieno di una guerra civile, con sempre meno possibilità di un cessate il fuoco. Alle atrocità perpetrate dalle forze lealiste, si sono aggiunte fucilazioni sommarie di estremisti Jihadisti (la maggior parte libici e tunisini) che negli ultimi mesi sono andati a rinforzare i ribelli islamisti. La Siria rappresenta lo snodo delle più infuocate questioni mediorientali, dalla sicurezza del Libano e d’Israele al confronto religioso, mai sopito, tra l’Iran e l’Arabia Saudita, cui ci si aggiunge la supremazia e il controllo delle principali fonti energetiche mondiali da parte degli USA.

In Siria, le differenti parti sociali che inizialmente si erano manifestate come forze di opposizione democratica al regime di Bashar Al Assad (Comunità Cristiane e moderati di ogni area),  pacifiste e contrarie a qualsiasi forma di contrasto violento, sono state ridotte al silenzio, mentre l’Esercito Libero Siriano (ESI) di estrazione islamista, creatura del Consiglio Nazionale Siriano di base in Turchia, come risposta alle tristi operazioni militari dell’Esercito siriano, si è reso sempre più responsabile di uccisioni sommarie di soldati “lealisti”, della morte di decine di civili, di atti di sabotaggio e terrorismo dei più spietati. Da quando è subentrato l’occidente a supporto del proselitismo Saudita, l’ELS riceve costantemente finanziamenti e armi, consiglieri e mercenari. Oggi vedremo il risultato delle presidenziali USA, ma per la politica estera, in particolare la Siria, ambedue i contendenti si sono già espressi in maniera similare.

Già da qualche tempo l’amministrazione Obama è schierata dalla parte delle forze anti Assad, mentre Romney, nel suo ultimo confronto televisivo, ha detto a più riprese che la soluzione più immediata è quella di dotare di “armamenti pesanti i ribelli”. Dal dicembre 2011, grazie alle richieste fatte dal Presidente del Consiglio Nazionale Siriano Burhan Ghalioun, il Governo Libico ha inviato diverse centinaia di volontari Salafiti libici e tunisini in Siria, che attualmente operano tra Homs, Idlib e Rastan. La Siria di oggi rappresenta la chiave di volta dell’alleanza mai dichiarata tra gli USA e l’Arabia Saudita, innescata dal famoso discorso del Presidente Obama nel giugno 2009 al Cairo: “Stati Uniti e Islam non devono essere in competizione. Si tratta d’interessi comuni, che potremo realizzare solo insieme isolando chi vuole alimentare divisioni e impedire la via del progresso”. Parlò di nuove potenze regionali (Arabia Saudita), della comune lotta al terrorismo islamico e dell’Iran. Arabia Saudita e Qatar sono i veri finanziatori militari dell’ELS. Sunniti ultra-ortodossi, vedono nella Siria solo una pedina della loro campagna contro gli scissionisti sciiti dell’Iran degli Ayatollah, oltre che l’opportunità di riportare l’intero mondo mediorientale all’unicità di un credo islamico comune.

In contrapposizione all’asse USA – Arabia Saudita, la Siria di Al Assad conta sull’appoggio strategico della Russia e dell’Iran.  La Russia, infatti, sin dal 1966 fruisce di una base militare in Siria per le sue unità navali. L’Iran ha scelto la Siria per il supporto a Hezbollah e partner di primo livello nel complesso gioco del nucleare iraniano. Le evidenti “tensioni” sullo Stretto di Hormuz e nel Golfo Persico sono solo una parte di una pericolosa guerra fredda tra Teheran e Washington. La conferma ci viene dall’alleanza “energetica” tra l’Iran e la Russia. Il greggio proveniente dai paesi caspici viene, infatti, trasportato verso le raffinerie del nord dell’Iran, per poi essere esportato attraverso il Golfo Persico. Mentre il terminale Mediterraneo dell’oleodotto, che dai Paesi Caspici passa in Iran e Iraq, arriva guarda caso proprio in Siria.

Nella sostanza, tutto lascia pensare che dietro le aperture politiche degli USA nei confronti dell’Islam, esiste una guerra sul controllo “energetico” dell’area nei confronti dell’Iran. Nazione che è anche l’obiettivo “religioso” prioritario nella jihad di conversione mossa, sin dal 672 (anno dello scisma Shjita),  dall’Arabia Saudita all’Iran .

In questo quadro, l’UE si è allineata in tutto e per tutto alla politica USA, a conferma di quanto già fatto nel corso delle varie Rivolte del nord Africa del 2011. Se il supporto USA alle rivoluzioni, arrivato nei vari paesi in rivolta attraverso il Qatar (nazione prediletta dell’Arabia Saudita ai fini del proselitismo islamico), ha generalmente sortito gli effetti voluti, anche in termini di “violenza armata” suscitata durante le rivoluzioni,  la guerra in Libia ha anche messo in evidenza l’incapacità degli Europei – ivi compresi Francia e Regno Unito – di poter intervenire nel necessario “dialogo” interculturale con i popoli in rivolta, così come  di poter sopportare uno sforzo “bellico” convenzionale di basso livello e di corta durata. La mancanza più evidente, comunque, da parte Europea è stata sicuramente lo scollamento esistente in ambito UE su argomenti riguardanti la politica estera e la sicurezza nazionale.

Per quanto succede in Siria oggi, è più che giusta l’unanime condanna del Presidente Assad e il suo potenziale partner strategico: l’Iran. Ma gli attori occulti di questi massacri sono anche Arabia Saudita e Stati Uniti. L’Unione Europea non è intervenuta nel contenzioso in atto, se non con azioni restrittive in attuazione alle risoluzioni ONU, né d’altra parte esistono motivazioni per rendersi parte responsabile di quanto in atto in Siria. L’eventuale acuirsi della guerra civile in Siria deve però trovare nell’UE un fronte unico che dovrebbe incominciare a defilarsi dall’attuale assonanza al pensiero americano, differenziando gli interventi in relazione ai reali interessi nell’area. Sarebbe forse ora di svincolarsi dalle pressioni dell’alleato Usa e cercare, così come si sta facendo con il Governo Assad, di bloccare gli aiuti militari anche agli insorti, costringendo ambedue le fazioni ad aderire a quel cessate il fuoco tanto desiderato e richiesto dalla maggioranza benpensante del popolo siriano.

Fabio Ghia




Abruzzo. Gentile direttore, invio il link di un ebook: Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia.

Gentile direttore,
invio il link di un ebook: Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia. E’ la raccolta di tutti i miei articoli che scrissi dell’2008 in poi. L’ho fatto perché ho pensato che è un lavoro che non deve andare perduto. Ho seguito poco la campagna di quest’anno perché ripete temi noti , con l’aggiunta di aspri toni polemici che mi piacciono poco. Grazie per l’attenzione, Emanuela Medoro.

http://www.laquilablog.it/wp-content/uploads/2012/11/Medoro_StatiUniti.pdf




Egitto. Pellegrinaggio naz.le per il 70° anniversario della battaglia di El Alamein,fulgido esempio del valore della Folgore.

Pellegrinaggio naz.le per il 70° anniversario della battaglia di El Alamein,fulgido esempio del valore della Folgore.

Purtroppo la speranza di poter mandare il messaggio, arricchito da alcune delle interessanti immagini riprese, quasi in anteprima nazionale è naufragata per un inspiegabile problema telematico che , anche se in ritardo, voglio trasmettere ritenendolo ancora di attualità anche perché lo scorso 23 Ottobre tutte le forze combattenti (Italiani,Tedeschi,Inglesi, NewZelandesi, Canadesi etc..) presenti nello scacchiere avranno un raduno congiunto in memoria di questa decisiva fase bellica del 2° conflitto mondiale.

Moretti Morando

———–

El Alamein 8.10.’12 ore 13.00

Pensando di far cosa gradita allego questo messaggio su questa eccezionale manifestazione che fa onore all’Italia con qualche immagine significativa e che meriterebbe da parte dei  mass-media la meritata divulgazione (come peraltro dimostrano i seguenti links di tutto il mondo )

Ringraziando, ogni cordialità

Un’ora fa si è conclusa al sacrario di El Alamein la cerimonia di celebrazione dei gloriosi caduti della Folgore.

Il pellegrinaggio, che, organizzato magnificamente dall’AnpDi, ha visto la presenza di oltre 500 Paracadutisti con i relativi labari di ogni sezione d’Italia, del Presid.Naz.le gen.le Fantini, del sottosegretario alla difesa Dott. Gianluigi Magri,di un nutrito numero di catanesi col loro Consigliere Naz.Tommaso Daidone e siciliani vari, ha toccato momenti di viva commozione e di esaltante ammirazione  nel ricordo dell’immane sacrificio,testimoniato anche dall’impegnativa presenza di 3 veterani ultra novantenni.

Una nota a parte, di orgoglio campanilistico merita il cappellano militare nazionale don Alfio Spampinato, catanese e parà purosangue, che nella Messa commemorativa , mentre i labari s’inchinavano ammutoliti, è riuscito con un virile messaggio di pace ad infiammare i cuori dei folgorini vibranti di incrollabile fede nei valori della Patria.

A fine cerimonia in tutto l’Egitto è rimbombato l’eco di diversi tuoni : FOLGOREEEEE !!!!

Le successive visite guidate da esperti ai campi di battaglia hanno scatenato in tutti noi delle sensazioni di commozione che la semplice conoscenza storica non poteva realizzare ed altre di impotenza, soffrendo per quei soldati ventenni, molti volontari , che, in un rapporto di 1 a 15, si scagliavano contro forze preponderanti , non solo numeriche , ma anche per armamenti e logistica.

Il fior fiore della ns.gioventù tutto poteva immaginare tranne che in Patria potessero esistere dei traditori ( documentati con nomi e cognomi) che tramavano col nemico , segnalando i ns. convogli di rifornimento via mare da fare affondare assieme all’equipaggio composto dai loro stessi soldati.

Nessun processo ad oggi per questa infamia suprema perpetrata da quelle carogne, ma anzi …medaglie e promozioni !

Ora come ogni granello di sabbia del deserto di El Alamein ricorderà la gloria dei Parà della Folgore, anche i presenti a questo 70esimo anniversario di quell’epica battaglia, raccontando ai posteri questa legenda, ricorderanno. SEMPRE!

Folgore!

Morando Moretti

MORETTI MORANDO

MASSERIA TENUTELLA
Telef. 095 206130 – 451136
Email : morettimorando@libero.it

95045 – MISTERBIANCO ( CT )

A RIPROVA DI QUESTA BATTAGLIA MEMORABILE E’ BASTATO CERCARE: el alamein 70th – PER TROVARE INNUMEREVOLI SITI NAZ.LI ED INTERNAZIONALI SULL’ARGOMENTO, DI CUI ALLEGO UNA MINIMA PARTE DEI LINKS TROVATI.

SAREBBE INTERESSANTE APPROFONDIRE QUELLI STRANIERI ANCHE DI EX NEMICI PER DECIFRARE IL LORO PUNTO DI VISTA. COSA CHE PERO’ NON SONO IN GRADO DI FARE, ANCHE PER MANCANZA DI TEMPO (Infatti alcuni potrebbero aprirsi con la traduzione in italiano).

http://www.paracadutisticatania.com/

http://www.assopar.it/it/pellegrinaggio-anpdi-el-alamein.html

http://www.ultimissimominuto.com/affitti/70-anniversario-el-alamein-pisa/

http://www.venetidelmondo.com/marcopolo/viewarticle.php?ID=1266

http://www.congedatifolgore.com/elalamein/news/

http://www.wherevent.com/detail/Giuseppe-Barletta-70%C2%B0-Anniversario-della-Battaglia-di-El-Alamein

http://www.nordfriuli.org/

http://eventi.saimicadove.it/Toscana/firenze/eventi_scarperia/mostre_scarperia/la_battaglia_di_el_alamein.html

http://www.comune.biella.it/sito/file/biellaonline/delibere_giunta_comunale/2012/delgc144.pdf

http://www.arsbellica.it/pagine/contemporanea/El_Alamein/El_Alamein.html

http://www.hotlist.com/e/Festa-specialit%C3%A0-aviotruppe-70%C3%A0-anniversario-70%C2%B0-Battaglia-El-Alamein-@-Caserma-Vannucci-Livorno-Livorno-Livorno-/360261484050852

http://lnx.carpipar.it/70%C2%B0-anniversario-el-alamein-ottobre-2012/

http://volosilenteparacadutismo.blogspot.it/2008/05/il-gigante-buono-constantino-ruspoli.html Scheda descrittiva del P.pe Costantino Ruspoli, caduto ad El Alamein

http://www.ipmslegnano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=106&Itemid=1

http://firenze.unuci.org/el-alamein-2012.html

http://www.assopar.it/it/velletri-celebrazioni-70-anniversario-battaglia-di-el-alamein.html

http://www.paracadutistimonza.org/index.php?option=com_content&view=article&id=204:celebrazioni-per-il-70d-anniversario-della-battaglia-di-el-alamein&catid=47:prima-pagina&Itemid=483

http://www.petrocchi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=791:70d-anniversario-della-battaglia-di-el-alamein&catid=69:materiale-iniziative-e-manifestazioni

http://www.senzasoste.it/manifestazioni-eventi/martedi-9-ottobre-a-pisa-assemblea-pubblica-contro-la-commemorazione-di-el-alamein

http://www.panzergrenadier.net/forum/viewtopic.php?f=58&t=19314

http://www.sahara.it/bm/saharaThree/cultura/approfondimenti/missione-nella-ricorrenza.shtml

http://www.sezioneanaidimodena.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2575:el-alamein-18-21-ottobre-2012-70d-anniversario-della-battaglia&catid=14:ass-naz-anai-italia&Itemid=20

http://civitavecchia.romatoday.it/successo-conferenza-anniversario-el-alamein-marconi.html

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Editoria. “Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia”, un volume di Emanuela Medoro – Imminente l’uscita dell’e-book.

29 Ottobre 2012

“Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia”, un volume di Emanuela Medoro

Imminente l’uscita dell’e-book con una selezione di scritti sugli States

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – E’ imminente l’uscita di un interessante volume di Emanuela Medoro, “Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia”, una selezione di scritti che dal Febbraio 2008 all’Agosto 2010 hanno “osservato” quel grande Paese, prima e dopo le elezioni che portarono alla presidenza Barack Obama. Il libro, che sarà disponibile in formato elettronico (e-book) attraverso la vendita on line, è una straordinaria guida alla comprensione della politica negli States. Così, tra l’altro, l’Autrice afferma nella Premessa: “… Da tempo credo che democrazia americana, pur essendo una eccellente forma di governo che riesce a garantire autonomie locali ed esigenze generali, ha dei limiti: la libertà, la ricchezza ed il benessere costruiti dai bianchi protestanti di origine nordeuropea infatti non includono tutti i cittadini americani, escludono sin dall’origine gli schiavi neri  e gli Indiani nativi. Dunque è stata proprio una bella novità l’apparizione di un candidato di colore sulla scena politica americana, quella federale, quella di Washington, e così incominciai a seguire le vicende della campagna elettorale. Entrai nei siti ufficiali dei tre candidati, comunicai nome, cognome ed email, e da quel momento cominciai a seguire su documenti originali quella appassionante contesa, che  aveva anche un altro elemento di novità rispetto alle precedenti,  la presenza di una donna, Hillary Clinton che si aggiungeva a quella di un uomo di colore, Barack Obama …”. Questo libro aiuta di certo a comprendere meglio il mondo politico e la società americana, chiamati ad una prova elettorale, il 6 novembre prossimo, difficile ed incerta sia per la riconferma di Barack Obama alla presidenza come pure per l’elezione del suo contendente, il repubblicano Mitt Romney. Il volume reca una mia Prefazione, che qui di seguito riporto, con l’autorizzazione dell’editore, in anticipazione all’uscita della pubblicazione alla quale auguro ogni successo per la bella ed avvincente scrittura, per lo scrupolo con il quale Emanuela Medoro scrive, per l’interesse che appaga chiunque voglia conoscere meglio gli Stati Uniti. In calce, aggiungo una breve annotazione biografica dell’Autrice.

*****

PREFAZIONE

“La tragedia delle democrazie moderne è che non sono ancora riuscite a realizzare la democrazia”, scriveva Jacques Maritain in Cristianesimo e democrazia. Non sembri strano che abbia scelto questa citazione – di un autore cui devo molto della mia formazione – per scrivere qualche annotazione su questo libro (e-book) di Emanuela Medoro.

Un volume che ha il pregio di “raccontare”, con straordinaria capacità di sintesi e con rigorosa fedeltà alle fonti, la più grande ed avanzata democrazia del mondo, gli Stati Uniti d’America, nel momento culminante dell’esercizio del potere democratico d’un popolo, quello della formazione e dell’espressione del consenso elettorale. In particolare le elezioni del 2008 hanno riguardato un passaggio epocale per la democrazia americana: dapprima la competizione nelle primarie del Democratic Party, per la prima volta sia d’una donna e che di un uomo di colore, per la conquista della candidatura alla presidenza degli States, poi nella competizione elettorale che nel novembre 2008 vide prevalere il democratico Barack Obama contro il repubblicano John McCain, portando il primo nero alla presidenza degli Stati Uniti d’America.

Ebbene, attraverso l’entusiasmante “viaggio” in un periodo cruciale della storia politica d’America Emanuela Medoro ci fa conoscere e comprendere, con chiarezza ed efficacia, valori, difetti, tenacia, paure, forza, pregiudizi, aspirazioni, vizi, virtù e senso della nazione di quel popolo, composito e complesso, che costituisce la più grande e potente democrazia del mondo. Ce lo fa comprendere seguendo assiduamente i candidati democratici e repubblicani nelle rispettive primarie, poi i competitors alla presidenza nel corso della loro campagna elettorale. Mettendo in evidenza non solo le proposte a confronto, ma anzi tutto “rivelando” dal di dentro, attraverso le dichiarazioni ufficiali dei candidati o la corrispondenza con gli elettori, gli umori profondi, le sfaccettature, le ansie, i desideri e gli egoismi di un popolo e di un Paese che allo spiccato senso della nazione non riesce ancora a coniugare la realizzazione piena della democrazia. Questa, infatti, resta ancora incompiuta rispetto ai princìpi di libertà, eguaglianza e giustizia contemplati dalla Costituzione americana del 17 settembre 1787.

Bisogna allora farlo, questo viaggio, leggere la scrittura piana e scorrevole, tanto agile quanto coinvolgente, degli articoli di Emanuela Medoro, per addentrarci nella vicenda elettorale americana della prima campagna elettorale di Obama. Ed anche per conoscere da vicino la politica e i programmi dei due schieramenti, democratico e repubblicano. É un’avventura molto istruttiva, “vivendo” attraverso gli articoli la competizione elettorale e poi quasi metà mandato di Barack Obama, per capire ora assai meglio il voto che, nell’Election day del prossimo 6 novembre, metterà di fronte agli Americani la riconferma di Obama o il repubblicano Mitt Romney, troppo ricco e troppo mormone. La scelta è tra un’America solidale o un’America dal liberismo sfrenato. Si entra davvero, leggendo questo libro, nel grande crogiolo americano, in quell’insieme di culture, etnie, tradizioni e retaggi storici che caratterizzano il melting pot della società americana. Conclusa la lettura del lavoro di Emanuela Medoro, possiamo star certi di saperci meglio orientare nella comprensione di quello straordinario “pianeta” politico, culturale, economico e sociale che sono gli States. E possiamo  comprendere meglio quale ruolo, dimensione ed incidenza nella vita politica americana riescono ad esercitare le comunità nazionali entrate nel Paese con le migrazioni dei due secoli scorsi. Anche, e significativamente, dell’emigrazione italiana, che negli Stati Uniti d’America ha alimentato una presenza attualmente stimata, tra prima generazione e le successive, in circa 17 milioni d’Italiani.

Ora veniamo all’antefatto. Quando proposi ad Emanuela di scrivere articoli per la stampa, avendo intuito un talento ed una sensibilità che tuttavia stentavano a divenire propensione, mi necessitò non poco l’esercizio d’ogni dote di persuasione per convincerla. E non tanto per un suo timore, inesistente, quanto piuttosto per una modestia che rende ancor più apprezzabili le sue qualità di analisi dei fatti, il suo senso critico e la pregevole scrittura. Poi, infine si decise, lei ritenendo che la navigazione giornalistica si limitasse al pelago cittadino. Ma avendo chi scrive da tempo aperto solide collaborazioni con molte testate, in Italia e all’estero, quello era il campo dove anche Emanuela Medoro poteva aggiungere la sua bella penna, per raccontare fatti e storie della nostra straordinaria Città e dell’Abruzzo. E infatti questo è avvenuto, con un’accoglienza ed una stima che quelle testate a lei riservano, spesso ospitando i suoi scritti in prima pagina e comunque in grande rilievo. Ormai la sua firma è diventata consueta e familiare per i lettori, dagli Stati Uniti all’Argentina, dal Canada al Sud Africa, dall’Australia alla vecchia Europa. E il gradimento è evidente dalla mole degli apprezzamenti che le vengono riservati. Talvolta anche qualche critica, com’è naturale quando ci si muove nel campo delle opinioni.

Mentre già scriveva cose di casa nostra sulla stampa italiana all’estero, venne la stagione elettorale americana per le presidenziali del 2008. Con tutte le attese di novità che la prima candidatura femminile e la prima candidatura di colore promettevano. Ed accadde quel che Emanuela Medoro racconta in Premessa di questo lavoro. Seguire, cioè, dal di dentro la campagna elettorale, in modo diuturno e certosino, studiandone ogni documento ed aspetto, anche di costume, raccontandone di volta in volta gli esiti attraverso la rubrica “Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia” che tante testate, in Italia e all’estero, hanno apprezzato e pubblicato. E’ accaduto persino che le sue analisi, frutto dello studio documentale in seno alle due macchine elettorali, democratica e repubblicana, per via del fuso orario spesso arrivassero alle redazioni dell’ovest del mondo, ed in particolare degli Stati Uniti, ben prima dei commenti locali. La sua lucidità di valutazione ed un rigoroso equilibrio dei giudizi, sovente hanno fatto ritenere assai più pertinenti e puntuali i suoi articoli rispetto ai commentatori del posto, perché scevri, i suoi contributi, di quella passionalità che inevitabilmente vive chi opera nel contesto. Nondimeno dagli scritti manca di apparire quale sia la prelazione di Emanuela Medoro: ma l’adesione alle tesi democratiche sono più conseguenza d’un giudizio con la coscienza informata piuttosto che una pregiudiziale scelta di parte.

Molto può aiutare la conoscenza dei migliori aspetti della democrazia americana, della capacità di controllo che la società e i mezzi d’informazione di quel grande Paese sono in grado di impegnare sugli eletti nelle istituzioni, pretendendone in pubblico ed anche in privato linearità e correttezza di comportamenti. Una società più attenta, partecipe e vigile può essere determinante al necessario processo di cambiamento e di rigenerazione anche della democrazia italiana, rinverdendo il rispetto rigoroso dei valori della nostra Costituzione.

Sono dunque lieto di scrivere queste annotazioni, anche per testimoniare come l’invito a pubblicare un volume che raccogliesse gli articoli di Emanuela Medoro sugli Stati Uniti, e in particolare sulle presidenziali americane del 2008, in più d’una occasione gliel’avessi proposto. Ma la preoccupazione d’un esito editoriale imprevedibile, specie su questioni lontane dall’interesse diretto dei potenziali lettori aquilani ed abruzzesi, hanno frenato l’impresa. Fino a quando la perspicacia ed il coraggio d’una donna tenace ed aperta ai nuovi orizzonti, come Maria Cattini, che già molto ha influito nel settore del giornalismo on line e nell’innovazione della comunicazione, non hanno finalmente determinato di impegnarsi sugli scritti di Emanuela Medoro sugli States, con la pubblicazione in e-book del volume. Una novità per L’Aquila l’utilizzazione delle opportunità che l’editoria elettronica comporta, con un importante partner per la vendita on line e la distribuzione del volume, scelta questa attualmente in via di definizione.

Anche questa sfida va segnalata come un elemento della rinascita della città, che per il suo futuro deve affidarsi sempre più alla qualità, all’eccellenza produttiva e all’innovazione tecnologica. Un servizio che Maria Cattini, con il suo amore per L’Aquila – la città che ha scelto come luogo d’elezione per vivere – ha visto con occhi coraggiosi e di speranza, e sopra tutto di verità, sin dai primi momenti della tragedia che il 6 aprile ha colpito la nostra città. Lo ha fatto dirigendo un giornale on line apprezzato, e premiato, per come e quanto ha saputo documentare su L’Aquila e il suo terremoto. Ha raccontato per filo e per segno al mondo i fatti salienti che, giorno dopo giorno, L’Aquila ha vissuto, con l’occhio vigile e critico nel discernere la realtà dura dei fatti dalla sottile pervasiva propaganda che per mesi ha inondato la città. Voci del giornalismo aquilano, quelle di Emanuela Medoro e di Maria Cattini, che hanno il pregio di superare i confini, di osare nuove frontiere.

L’Aquila, ottobre 2012

*****

Emanuela Medoro è nata il 29 novembre 1940 a L’Aquila, dove risiede. Compiuti gli studi classici, si è laureata in Lingue e Letterature Straniere (Inglese) con una tesi su Joseph Conrad. Ha poi insegnato nei licei. Ha rivolto sempre un forte interesse su argomenti della cultura anglo-americana, di particolare attualità. Ha partecipato a programmi di ricerca in collaborazione con la cattedra di Linguistica Applicata dell’Università degli Studi dell’Aquila ed ha promosso e guidato programmi di scambio di studenti con gli Stati Uniti, oltre che con l’Inghilterra. Da molti anni si è dedicata allo studio del linguaggio giornalistico in lingua inglese. Scrive su numerose testate, in Italia, e sulla stampa italiana all’estero, per le quali collabora stabilmente in redazione. Traduce pubblicazioni dall’inglese all’italiano e viceversa. Di recente ha tradotto dall’inglese il dramma Eleonora Duse, del drammaturgo Mario Fratti, pubblicato dalla Provincia dell’Aquila. Ha compiuto numerosi viaggi in Canada e soprattutto negli Stati Uniti, del quale Paese studia ogni aspetto politico, culturale, di costume e mentalità, specie riguardo i gruppi etnici del melting pot americano. Ha realizzato due progetti di volontariato recandosi in una missione cattolica in Bolivia, di cui restano i diari a stampa.