Argentina. A MAR DEL PLATA L’INCONTRO NAZIONALE DEI GIOVANI ABRUZZESI D’ARGENTINA

A MAR DEL PLATA L’INCONTRO NAZIONALE DEI GIOVANI ABRUZZESI D’ARGENTINA


Giuseppe Leuzzi, del Servizio Emigrazione della Regione Abruzzo, presenti nella giornata inaugurale in un’atmosfera calorosa, con gran numero di giovani motivati dalla volontà di mantenere vive la cultura dei propri antenati e le proprie radici.

in vacanza nella nostra amata regione ha preso parte all’incontro in videoconferenza con accanto il Sindaco di Tornareccio (Chieti). Nella giornata di sabato 3 settembre sono stati proiettati video ed immagini dei progetti messi in atto durante il 1° Incontro Nazionale di Giovani Abruzzesi, come la campagna di solidarietà della FEDAMO al Chaco e i seguiti programmi radiofonici Ciao Abruzzo, Sveglia Abruzzo e L´otra Italia.

Sabato sera si è tenuta una cena celebrativa dell’incontro alla quale hanno partecipato le autorità del Consolato di Mar Del Plata e molti giovani molisani e il delegato della Consulta Emigrazione della Regione Molise, Marcello Carrara. Nella tarda mattinata di domenica c’è stata la chiusura della tre giorni, vissuta in un clima festoso, con sottofondo di canzoni radizionali abruzzesi. A conclusione dell’incontro, gli interventi del vice Presidente del Centro Abruzzese Marplatense, Carlos Carrozza, e della Presidente della FEDAMO e componente del CRAM, Alicia Carosella. L’obiettivo futuro è quello di proseguire su questa strada, realizzando incontri e congressi che danno ai giovani lo stimolo per entrare con entusiasmo nella Federazione, partecipando attivamente allo sviluppo e al sostegno dell’associazionismo abruzzese in Argentina.

FEDERICO MANDL
Federico Mandl                                                  Alicia Carosella
Secretario                                                           Presidente

Dir.Postal: Independencia 2680 . (1606) Carapachay Vicente Lopez Bs As- Argentina. secretariafedamo@yahoo.com.ar

(da sinistra: Federico Mandl, Giorgio Chiarini, Alicia Carosella, Giuseppe Leuzzi, Joaquin Negri)

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MAR DEL PLATA A LA REUNIÓN DE LA JUVENTUD NACIONAL DE ARGENTINA ABRUZOS

BUENOS AIRES – En los días 2,3 y 4 de septiembre en la ciudad de Mar del Plata se llevó a cabo el 2 º Encuentro Nacional de Jóvenes Abruzzo, organizó el FEDAMO (Federación de Instituciones de Abruzzo, en Argentina), quien considera que la Presidencia de la República Dominicana. Alicia Carosella, en colaboración con el director del CRAM, Joaquín Negri. A la reunión asistieron también por dos jóvenes del nuevo Centro de Balcarce Abruzzese, parte de la Federación, y una exposición dedicada a un hijo de Abruzzo, que nació en la ciudad de Balcarce: el gran Juan Manuel Fangio, cinco veces campeón del mundo Fórmula 1. Es importante destacar la participación en la reunión de la gerente regional, dr. Giorgio Chiarini, Leuzzi Giuseppe y funcionarios, el Servicio de Inmigración en la región de Abruzzo, en el día de la inauguración en un ambiente cálido, con un gran número de jóvenes motivados por el deseo de mantener viva la cultura de sus ancestros y sus raíces.

No se puede hablar de la alarma de radio Abruzzo, dirigido por Marcos Ramundi, un miembro del Centro de Abruzzo Marplatense e hizo en vivo desde el salón, la cogestión de los conductores Hola Otra El Abruzzo e Italia. Otro FEDAMO joven, carne de Maximiliano, de vacaciones en nuestra querida región tomaron parte en la próxima videoconferencia con el alcalde de Tornareccio (Chieti). En el día de Sábado, 3 de septiembre se mostraron videos y fotos de los proyectos ejecutados durante el 1er Encuentro Nacional de Jóvenes Abruzzo, como la campaña de solidaridad del Chaco y seguido FEDAMO de radio Hola Abruzos, Abruzos y la alarma Otra Italia .

El punto de la reunión fue el gran número de jóvenes de los Abruzos, todos unidos por una visión común para seguir manteniendo viva las instituciones fundadas por los padres y abuelos, la ejecución de proyectos para la comunidad italiana y Abruzzo. Sábado por la noche, hubo una cena de celebración asistieron las autoridades del Consulado de Mar Del Plata, y muchos jóvenes de Molise y el Director de Emigración Compruebe la región de Molise, Marcello Carrara. Por la mañana, la tarde del domingo se produjo el cierre de tres días, vivió en un ambiente festivo, con canciones de fondo radizionali Abruzzo. Al término de la reunión, las acciones del vicepresidente de los Abruzos Centro Marplatense, Carlos entrenador y presidente y miembro de la CRAM FEDAMO, Alicia Carosella. El objetivo futuro es continuar en este camino, la creación de reuniones y conferencias que proporcionen a los jóvenes un incentivo para entrar con entusiasmo en la Federación, participando activamente en el desarrollo y apoyo de las asociaciones de los Abruzos en la Argentina.

FREDERICK Mandl

Alicia Frederick Mandl Carosella
Secretario Presidente

Federación de ABRUZZESAS INSTITUCIONES EN LA ARGENTINA (FEDAMO)

Dir.Postal: Independencia 2680. (1606) Vicente López Carapachay Bs As-Argentina. secretariafedamo@yahoo.com.ar

(De izquierda a derecha: Federico Mandl, Giorgio Chiarini, Carosella Alicia, Leuzzi Giuseppe, Negri Joaquín)

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A CARUNCHIO L’ANNUALE RITROVO DELLA FAMIGLIA ABRUZZESE E MOLISANA DEL PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

A CARUNCHIO L’ANNUALE RITROVO DELLA FAMIGLIA ABRUZZESE E MOLISANA DEL PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

Inaugurato il Casolare Abruzzese, esempio di restauro ecosostenibile

di Mina Cappussi *

Carlo Di Giambattista, presidente della Famiglia Abruzzese e Molisana del Piemonte e della Valle d’Aosta ha voluto investire nella terra d’origine ristrutturando un casale che diventa il “Casolare Abruzzese” eco-compatibile ed eco-sostenibile, immerso nel verde magico e selvaggio d’Abruzzo. Il 13 agosto il raduno annuale e l’inaugurazione.

CHIETI – Erano tanti gli abruzzesi e molisani, all’annuale ritrovo organizzato dalla Famiglia Abruzzese e Molisana del Piemonte e della Valle d’Aosta. Un appuntamento particolare, quello di quest’anno, perché coincide con il momento di inaugurazione di un casale completamente ristrutturato dal presidente del sodalizio, Carlo Di Giambattista, e messo a disposizione di coloro che, volendo trascorrere un momento di relax in Abruzzo, hanno a proprio fondamento il concetto della eco-sostenibilità e del rispetto dell’ambiente.

La “rimpatriata” degli abruzzesi e molisani ha avuto luogo a Carunchio, uno dei borghi più belli d’Italia, in provincia di Chieti, famoso per l’infiorata, arroccato su un colle alla destra del fiume Treste, dal quale si gode un panorama che spazia dalla Maiella al Gargano. La rimpatriata è l’evento più antico promosso dalla varie Associazioni Abruzzesi italiane così come la Famiglia Abruzzese e Molisana è  una delle prime associazioni fondate in Italia , nel 1979 a Torino , infatti , vedeva la luce  la Famiglia, e  si svolge ininterrottamente dal 1982, e per il prossimo anno in vista della trentesima rimpatriata ci sarà un evento speciale in Abruzzo per  festeggiare la ricorrenza.

Ad accogliere i membri della Famiglia abruzzese e molisana e a testimoniare il sentimento che lega gli abruzzesi nel mondo alla loro terra il Sindaco di Carunchio, Gianfranco D’Isabella il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, il consigliere regionale d’Abruzzo e Presidente della IV commissione Nicola Argirò da sempre attento al ruolo delle Associazioni Abruzzesi, il consigliere della Provincia di Torino, Roberto Cermignani, il funzionario dell’Ufficio Emigrazione della Regione Abruzzo, Giuseppe Leuzzi, il dr. Eugenio Spadano, il dr. Toscano della Polstrada, il Presidente della Federazione Italiana Associazioni Abruzzesi (FIAA), Domenico d’Amico, e ancora altre autorità civili e religiose, i Presidenti delle varie Associazioni abruzzesi e molisane. L’anno scorso il ritrovo ha avuto luogo a Campitello Matese, nota stazione sciistica molisana, ospitato dal Sindaco di San Massimo, Alfonso Leggieri.

Il programma della giornata è stato particolarmente articolato e interessante. Il ritrovo dei partecipanti davanti la Chiesa di San Giovanni Battista, con una spettacolare vista sulla vallata. Qui il Sindaco di Carunchio, Gianfranco D’Isabella, e le autorità intervenute hanno dato  il benvenuto a più di un centinaio di soci festanti. In apertura e chiusura della manifestazione il Maestro Luigi Petta ha suonato l’organo della Chiesa, uno dei più importanti del centro Italia. Il giovane musicista è tra l’altro in finale al concorso pianistico di Castrocaro,  proprio in questi giorni.

Dopo i saluti ufficiali, intorno a mezzogiorno, il folto gruppo si è spostato presso il “Casolare Abruzzese“, il casale immerso nel verde dell’Abruzzo, anche se a  pochi passi dal borgo di Carunchio. “Ho il piacere, e anche un pizzico di orgoglio – ha detto Carlo Di Giambattistanel  condividere con tutti voi l’inaugurazione di questa residenza di campagna che ho finito di ristrutturare dopo circa quattro anni di impegnativi lavori. Il Casolare Abruzzese è una struttura ad elevato valore di ecocompatibilità con conservazione delle caratteristiche abruzzesi classiche nello stile ma con tecnologie rispettose dell’ambiente. Questa opera, rappresenta la mia volontà di investire nella Nostra Terra convinto che possa essere di esempio per una futura architettura integrata nell’ambiente e nella tradizione”.

In effetti si tratta di un complesso che il l’Amministratore Delegato delle Cliniche Maria Pia Hospital e Santa Caterina di Torino ha ristrutturato nel rispetto del territorio, a basso impatto ambientale e paesaggistico, dotato di tecnologie tutte eco-sostenibili, dall’utilizzo di materiali ecologici, quali il legno e il sughero, al recupero dell’acqua piovana, alla fitodepurazione, al compostaggio dei rifiuti organici, all’utilizzo di pannelli fototermici e di un pannello fotovoltaico ad inseguimento da sei kilowatt. C’è anche un piccolo invaso per l’approvvigionamento idrico finalizzato all’irrigazione e, infine – cosa che non guasta – una piscina. Insomma, un vero e proprio paradiso, tranquillo e isolato, ma vicino al centro cittadino, immerso nella splendida natura un po’ selvaggia di questa parte d’Abruzzo.

La giornata si è poi chiusa, come sempre, con il pranzo sociale e, nel solco delle tradizioni locali, è stato  servito un menù tipico: Antipasto all’Abruzzese, Tacconelle al sugo di pomodoro fresco, Fusilli al sugo di ventricina, Arrosto misto alla griglia, Contorni di insalata mista e patate al forno. “La Ventricina – ci spiega il dr. Di Giambattista è un insaccato di altissimo pregio tipico della zona”. Per chiudere in allegria e divertimento è tradizione la lotteria con sorteggio dei premi offerti dall’Associazione e dal Sindaco. Un pranzo silenzioso, tutti intenti a gustare le prelibatezze d’Abruzzo? Assolutamente no. Ad allietare il pranzo, infatti, la divertente e allegra Band di Andrea Marcello. “Conto di ritrovarvi in tanti anche in futuro – conclude lo sprintoso medico alla guida della Famiglia Abruzzese e Molisana del Piemonte – per passare in buona compagnia una bella giornata nel verde delle colline del Vastese”.

*direttore di Un Mondo d’Italiani, International Daily Magazine




BUENOS AIRES. SEGNALI DI FUMO di Alejandra Daguerre *

SEGNALI DI FUMO

di Alejandra Daguerre *

Alejandra Daguerre
Alejandra Daguerre

BUENOS AIRES – Siamo architetti di un mondo frenetico e stordito che cerca di adottare nuovi metodi di comunicazione. Lavoriamo instancabilmente per inventare e sviluppare nuove tecnologie sempre più pulite, ci occupiamo della globalizzazione (economica, sociale, culturale, ecc.); ma raramente ci fermiamo a guardare gli altri processi di comunicazione: “i più elementari”. Ci siamo sorpresi tutti, qualche volta, di sapere che una relazione affettiva di una certa formalità  è finita con un breve messaggio di testo, che le notizie importanti finiscono per essere una riga via posta elettronica, che la promessa “ti chiamerò” svanirà nel dimenticatoio …

Sembra  – senza che nessuno se ne renda conto –  che si stia perdendo il valore positivo delle risposte

Le volte in cui  “NON DIAMO NESSUNA RISPOSTA” stiamo facendo un disonore alla la comunicazione, fallisce il processo della parola; processo di cui ci vantiamo tanto perché ci rende diversi dal mondo animale. Ma solo nel momento in cui siamo noi a non ricevere risposta, riusciamo realmente a capire ciò che questo significa.

Stiamo perdendo il rispetto per la  cortesia; ignoriamo aspetti istituzionali di base della vita sociale, riduciamo al minimo la cordialità nei rapporti con gli altri, non c’è tempo per le espressioni di gentilezza.

La cortesia è uno strumento importante nelle relazioni umane; non solo perché aiuta l’efficienza della comunicazione, ma anche perché facilita i processi di convivenza.

Sarà questa la nuova estetica della comunicazione? Sarà questo il risultato del pacchetto  “Modernità-tempi violenti-mancanza d´impegno “? Perderemo per sempre la considerazione e l’apprezzamento per gli altri? O invece siamo d’accordo sul fatto che rispondere è conveniente e che “il silenzio consapevole” è sconsiderato e  aggressivo?

Da tempi immemorabili gli uomini con le loro risorse hanno stabilito processi comunicativi. Leggendari segnali di fumo per trasmettere messaggi urgenti,
colombe, piccioni viaggiatori che trasportano informazioni legate alle zampe,
inviati coraggiosi che a cavallo o a piedi hanno viaggiato per chilometri,
affrontando  pericoli di tutti i tipi solo per consegnare il messaggio al destinatario, telegrafi, telefoni, radio, satelliti, internet …
Tocca proprio a noi, allora, con l´appoggio di investimenti enormi in tecnologia, tagliare questa evoluzione solo per mettere in gioco le nostre risorse personali?

Levo il calice per la magia della comunicazione e perché in crescita progressiva il processo tra un mittente e un destinatario diventi sempre più chiaro e pulito. Levo il calice per il messaggio rispettoso. Ora ho capito che i maghi non sono quelli con il cappello, la bacchetta ed il coniglio, ma quelli che decidono di combinarli per fare magia…

*psicóloga e psicoterapeuta, Buenos Aires

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eñales de humo
Alejandra * Daguerre

BUENOS AIRES – Somos los arquitectos de un mundo ocupado y mareos tratando de adoptar nuevos métodos de comunicación. Trabajamos incansablemente para inventar y desarrollar nuevas tecnologías limpias más y más, frente a la globalización (económica, social, cultural, etc.), Pero raramente nos detenemos a mirar a los procesos de comunicación que: “el más básico.” Nos sorprendió a todos, A veces, usted sabe que una relación amorosa de un ciertas formalidades terminó con un mensaje de texto corto, que las noticias importantes con el tiempo ser una línea a través de e-mail, que la promesa “te llamaré” se desvanecen en el olvido …

Parece que – sin que nadie se percate – que estamos perdiendo el valor de las respuestas positivas

Los tiempos “NO DEJES QUE NO CONTESTA” están haciendo una deshonra para la comunicación, el proceso falla, la palabra, el proceso de que nos jactamos tanto porque nos hace diferentes del mundo animal. Sin embargo, sólo cuando no se responde , podemos realmente entender lo que esto significa.

Estamos perdiendo el respeto a la cortesía, pasamos por alto los aspectos institucionales básicos de la vida social, se minimiza la cordialidad en las relaciones con los demás, no hay tiempo para las manifestaciones de bondad.

La cortesía es una herramienta importante en las relaciones humanas, no sólo porque ayuda a la eficiencia de la comunicación, sino también porque facilita los procesos de convivencia.

Esta será la nueva estética de la comunicación? Este será el resultado del paquete de “modernidad violenta veces la falta de compromiso”? Vamos a perder para siempre la consideración y aprecio por los demás? ¿O estamos de acuerdo en que es conveniente para responder y que “el silencio de la conciencia” es temerario y agresivo?

Desde tiempos inmemoriales los hombres y sus recursos han establecido procesos de comunicación. Señales de humo legendaria para transmitir mensajes urgentes,
palomas, palomas que llevan la información relacionada con las piernas,
enviado valientes a caballo oa pie por milla recorrida,
frente a los peligros de todo tipo sólo para entregar el mensaje al destinatario, telégrafos, teléfonos, radios, satélites, Internet …

Nos corresponde a nosotros, entonces, con el apoyo de grandes inversiones en tecnología, realizada específicamente para esta evolución a juego nuestros recursos personales?

Yo levanto mi copa a la magia de la comunicación y porque el proceso de crecimiento progresivo entre un remitente y un destinatario, cada vez más claro y limpio. Yo levanto mi copa en el mensaje con respeto. Ahora entiendo que los asistentes no son los que tienen el sombrero, la varita y el conejo, pero quienes se decidan a ellos se combinan para hacer que la magia …

* El psicólogo y psicoterapeuta, Buenos Aires




Campomarino. DA PHILADELPHIA A CAMPOMARINO, FILITALIA E LA FUGA DEI CERVELLI Domenica 28 agosto un Convegno a Campomarino

DA PHILADELPHIA A CAMPOMARINO, FILITALIA E LA FUGA DEI CERVELLI Domenica 28 agosto un Convegno a Campomarino

CAMPOBASSO – Ci sarà tutto il gotha della politica regionale, dal Governatore del Molise, Michele Iorio, al Presidente del Consiglio Regionale, Michele Picciano, dal Presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, al Presidente della Commissione Affari Comunitari, Antonio Chieffo, al Convegno che si terrà domenica 28 agosto a Campomarino, presso l’hotel Aloha. Organizzato dall’Associazione Filitalia di Campobasso, affiliata alla nota Filitalia International di Philadelphia, l’appuntamento vuole sancire i 150 anni dell’Unità d’Italia parlando di “Fuga di Cervelli all’Estero” con particolare riguardo alle menti migliori del Molise che in ogni epoca sono state costrette ad emigrare, depauperando la regione di energie e forze importanti.

A relazionare sul tema, prima di aprire il dibattito, il Direttore di Un Mondo d’Italiani – International Daily Magazine, nonché studiosa di emigrazione, Mina Cappussi, che sta per dare alle stampe il Primo Dizionario dell’Emigrazione Italiana, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero Affari Esteri, Ministero Istruzione. Ospite speciale il Presidente di Filitalia International, Pasquale F. Nestico, giunto direttamente da Philadelphia (Usa). Assieme ad un gruppo di italo-americani, Nestico ha fondato l’Associazione nel 1987 nella bella città della Pennsylvania. Nel 1991 Filitalia ha assunto scopi nazionali negli States con la formazione di capitoli in Pennsylvania, New Jersey, New York e Massachussets.  Il 15 Aprile, 2007 è divenuta internationale con la formazione di capitoli in Canada ed Europa.

La missione di Filitalia è quella di preservare l’eredità culturale italiana e incoraggiare lo studio della lingua italiana. Tramite  i suoi tanti programmi Filitalia aiuta  i  giovani italo-americani per mezzo delle borse di studio e programmi di supervisione, incoraggia  l’insegnamento della lingua e della cultura italiana, promuove eventi, incontri, conferenze per giovani professionisti. La parola “Filitalia”, infatti, significa amore per l’Italia.   A Campobasso la Filitaria è nata nel 2010, presentata ufficialmente a Campomarino Lido nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Liliana Corfiati, presidente del sodalizio molisano.  Non poteva mancare un appuntamento di tale rilevanza il governatore del Molise che ha mantenuto su di sé la delega ai Molisani nel Mondo, e ha voluto l’istituzione del Consiglio dei Molisani nel Mondo e del Consiglio dei Giovani, così come il Presidente Picciano, che ha organizzato le diverse edizioni della Conferenza dei Molisani nel Mondo e il consigliere Chieffo, già assessore al ramo, che ha speso gran parte dei suoi numerosi mandati elettorali nel dialogo costante e fruttuoso con le comunità molisane all’estero.

Oltre ai rappresentanti istituzionali e al presidente della Provincia, che pure si è interessato di Molisani nel mondo, sarà dunque presente una delegazione di Filitalia di Philadelphia presieduta da Pasquale Nestico, nonché i Presidenti dei vari distretti Filitalia siti in Italia e all’estero, tra i quali Daniele Marconcini (Mantova), Toni Currà (Milano), Angelo Arangio Febo (Imperia), Dino Cubinelli (Roma), Checco Mirarchi (Catanzaro), Gabriele Morelli (Cosenza), Carlo Carlesi (Livorno), Mike Dallas (Kaiserslautern).




Cambia immagine e si arricchisce di contenuti il sito del Museo dell’Emigrazione

Cambia immagine e si arricchisce di contenuti

il sito del Museo dell’Emigrazione

www.emigrazione.it

NASCE LA RUBRICA D’INFORMAZIONE

“EMIGRAZIONE MAGAZINE”


Gualdo Tadino (Perugia) – E’ on-line da pochi giorni e già è boom di visite da tutto il mondo per il sito www.emigrazione.it, portale che accompagna da ben dieci anni le intense attività del Museo dell’Emigrazione “Pietro Conti”, Centro di Ricerca sull’Emigrazione Italiana.

Numerosi i cambiamenti, sia dal punto di vista dell’inserimento di nuove tecnologie, che hanno reso il sito più immediato e di facile navigabilità, sia dal punto di vista estetico e grafico, con il rinnovo delle sezioni “Archivio Fotografico”, dal quale è possibile scaricare bellissime immagini d’epoca, e “Didattica”, che presenta il vasto insieme dei laboratori che fanno parte della nuova offerta formativa per le scuole di ogni ordine e grado. “Novità assoluta e fiore all’occhiello è la rubrica d’informazione Emigrazione Magazine. L’Italia nel mondo, il mondo in Italia”, spiega il direttore Catia Monacelli, “il magazine nasce dalla pluriennale esperienza del Museo, è una rubrica dedicata non solo alla storia, ma anche agli scenari che hanno cambiato l’attuale volto dell’Italia, da terra d’emigranti a paese d’immigrazione. Un universo di interscambi e comunicazione che vedono fuori dall’Italia un’altra Italia: sessanta milioni di connazionali sparsi in tutti i continenti. Una sezione particolare è dedicata a tutte le nuove pubblicazioni che vengono editate sia in tema d’emigrazione italiana che d’immigrazione”.

Il magazine racconta il variegato mondo tricolore: la ricerca, gli studi storici, l’associazionismo, le eccellenze culturali ed imprenditoriali che vedono coinvolti i connazionali all’estero e in Italia; ed ancora: l’Italia di oggi, le nuove correnti migratorie, difficoltà e successi di chi compie lo stesso viaggio che cento anni fa coinvolse gli italiani; fino ad arrivare alle nuove forme di mobilità, dal Sud al Nord d’Italia, alla ripresa delle partenze per l’estero, alle storie esemplari dei “cervelli in fuga”. “Le parole identità e pluralità”, aggiunge Daniela Menichini, Responsabile didattica, “sono il filo conduttore; la nuova rivista on-line è piattaforma e luogo d’incontro tra storie di vita e culture diverse: biografie, persone e personaggi, passato e attualità, le comunità degli italiani all’estero, le nuove correnti immigratorie che coinvolgono la penisola italiana”.

Per saperne di più ed inviare articoli e comunicati di approfondimento è possibile scrivere ad info@emigrazione.it.




BUENOS AIRES. “IL BAULE DELL´ ESPERIENZA” di Alejandra Daguerre *

“IL  BAULE  DELL´ ESPERIENZA”

di Alejandra Daguerre *

Alejandra Daguerre
Alejandra Daguerre

BUENOS AIRES – Ho sentito dire che la vita è come un grosso baule in cui mettiamo, a poco a poco, le nostre esperienze, le ricchezze di ognuna di loro, i nostri dolori, le nostre gioie, insomma un posto dove instancabilmente continuiamo ad immagazzinare…

Quando pensiamo ad un baule è inevitabile il collegamento mentale con un mobile progettato per l’archivio di oggetti. È comune l’immagine del vecchio cofano in cantina pieno di giocattoli fuori uso, finché un bel giorno un bambino entra in casa e li scopre. Penso al portabagagli della macchina dove teniamo tutto ciò che consideriamo necessario per risolvere una possibile emergenza (e tutte le cose inutili che si accumulano e che non sappiamo dove mettere).

Immagino siti che forse non hanno forma di mobili, ma fungono come un grande “deposito”: il sottotetto, l´attico, il seminterrato, il granaio, il salva tutti, una lavandería piena di mensole per archiviare e mettere de parte… Ma, un bel giorno, fra i pezzi di questa grande “collezione” comincia ad apparire il disordine

Ed allora inizia la battaglia: proviamo a tirar fuori qualcosa che è appeso sotto qualcosa d’altro. Tentiamo di disporre liberamente dei nostri ricordi e non ci riusciamo, ci sforziamo per nascondere il caos che diventa sempre più evidente, poi cerchiamo di estrarre esperienze che vengono fuori attaccate al dolore … e cominciano gli sforzi … chi di noi può sentirsi comodo lungo la strada portandosi appresso tanta confusione?

È arrivata la crisi, e con lei i nostri primi tentativi per “riordinare”.

Appaiono rapidamente soluzioni di emergenza: chi di noi non ha preso in considerazione sedersi sul coperchio del baule —che ovviamente non si chiude più— e da quella posizione cominciare a recuperare l’ordine perduto? Chi di noi non ha pensato alla chiusura definitiva della porta della soffitta, se possibile con una chiave, per non vedere mai più il disordine e mantenere immacolato il resto della casa?
Mi accorgo lentamente che la soluzione si può raggiungere per mezzo di altre vie. Chiaramente non vogliamo vedere passar la vita come “osservatori non partecipanti “, seduti sul baule statici e contemplativi, vedendo accadere gli eventi uno dopo l’altro, in una situazione in cui il minimo movimento potrebbe provocare l´apertura del coperchio, il che lascerebbe venir fuori dal baule cose inverosimili…. Potremmo rimanere lì, ma sembrerebbe “UNO SFORZO ENORME PER NIENTE”.

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Per l’altra possibilità ho bisogno di un forte impegno: Ho bisogno della mia forza più che del mio sforzo. Verificare il contenuto del baule non è semplice, e meno ancora è fare pulizia e mettere in ordine. Solo allora sarò in grado di vedermi oltre l’immagine riflessa dallo specchio. Potrò scoprirmi completamente con tutti i miei aspetti positivi e quelli che provocano le sofferenze più grandi. Mi sentirò più libera, più leggera e più decisa contro i nuovi attacchi. Mi sentirò più importante, unica …

Io e il mio baule siamo una sola persona e resteremo insieme per tutta la vita. Tanto vale rendere più facile la convivenza, no?

*da www.puntodincontro.com.mx

Alejandra Daguerre è nata a Buenos Aires, dove vive e lavora. Laureatasi in Psicologia nel 1990 all’Università del Salvador nella capitale argentina, ha dapprima lavorato nella Fondazione Argentina per la Lotta contro il Mal di Chagas, nel dipartimento di Psicologia, poi per tre anni presso il Ministero del Lavoro e della Sicurezza sociale (interviste di preselezione, programmi di reinserimento lavorativo e tecniche di selezione del personale), poi dal 1994 al 1999 nella selezione del personale per l’Università di Buenos Aires.

Dal 2003 al 2009 ha lavorato presso l’Istituto di Estetica e Riabilitazione Fisica “Fisiocorp”, dipartimento di Psicologia, nel trattamento psicologico di pazienti con malattie croniche e pazienti in riabilitazione fisica a lungo termine. Dal 1991 opera in attività libero-professionale nel campo della psicologia clínica, per adolescenti e adulti, con metodiche di psicoanalisi e con ricorso all’arte-terapia e terapia occupazionale, utilizzando l’arte come elemento di catarsi terapeutica.




EMIGRAZIONE: PAGANO, TRAGEDIA MARCINELLE DOLORE INDELEBILE PER EMIGRAZIONE ABRUZZESE

EMIGRAZIONE: PAGANO, TRAGEDIA MARCINELLE DOLORE INDELEBILE PER EMIGRAZIONE ABRUZZESE

(ACRA) – L’Aquila, 6 agosto – “L’anniversario della tragedia di Marcinelle rappresenta ancora oggi un dolore indelebile per l’emigrazione abruzzese”. Così il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, ha ricordato la tragedia accaduta nella miniera del Bois du Cazier (Belgio) l’8 agosto 1956. “Nella tragedia mineraria di Marcinelle  – prosegue Pagano – l’Abruzzo ha pagato un tributo pesante. Oggi, a distanza di 55 anni, il sentimento verso quel “sacrificio” è ancora forte e attuale. I nostri emigranti abruzzesi, che nei 150 anni di storia sono partiti verso nuovi Paesi per un futuro lavorativo migliore, hanno contribuito con la loro capacità, dignità e dedizione al lavoro, a divenire un esempio di grande operosità nel mondo, contribuendo – conclude Nazario Pagano – alla diffusione di una immagine  dinamica del nostro Abruzzo fuori dai confini regionali”.

L’anniversario della tragedia di Marcinelle dell’8 agosto 1956 è stata proclamata nel 2001 “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, quale momento di celebrazione di tutti gli Italiani caduti sul lavoro all’estero e di onore alla loro memoria.(us/gil.pet.)




Festa a Roccamontepiano per gli studenti canadesi di Ottawa

Festa a Roccamontepiano per gli studenti canadesi di Ottawa


Roccamontepiano, che ospiteranno la comitiva degli studenti, ragazze e ragazzi tredicenni, in arrivo dal Canada. Trascorreranno un periodo di vacanza e studio in Abruzzo, poi tre giorni a Roma.

Ormai da un decennio Roccamontepiano ha costruito e mantenuto rapporti con i propri emigranti sparsi per il mondo e questa iniziativa è solo l’ultima di una lunga serie. Lo scorso anno ad essere stati ospiti in Canada una delegazione di 13 studenti del paese tramite la comunità italiana e le famiglie canadesi. Insomma il Canada chiama l’Italia e i due Paesi lavorano da sempre per far sentire le giovani generazioni sempre più vicine. Coinvolti nel progetto gli istituti scolastici dei rispettivi Paesi, l’associazione degli italiani di Ottawa, il Ministro per gli Affari Esteri, John Baird, l’Ambasciata italiana in Canada e il Sindaco di Ottawa, Jim Watson, che hanno partecipato e condiviso l’iniziativa con i nostri emigranti lo scorso mese di giugno, durante una festa di gala.

Il  Comune di Roccamontepiano – ha dichiarato il sindaco Adamo Carulli in collaborazione con la Città di Ottawa, le Associazioni Italo-Canadesi della Capitale, la Greenbank Middle School e la Carleton Discrict School Board di Ottawa, la Scuola Media “Ignazio Silone” di Roccamontepiano, intende proseguire nel programma di scambio culturale già iniziato nell’anno scolastico 2009-2010 a favore  degli studenti della scuola secondaria di primo grado di Roccamontepiano e gli studenti della scuola media della città di Ottawa in Canada. Il progetto offrirà ai nostri studenti la possibilità di approfondire la lingua inglese ospitando ragazzi canadesi presso le proprie abitazioni e partecipando alle attività culturali e di svago appositamente pianificate per loro dal Comune di Roccamontepiano. Lo stesso progetto offrirà agli studenti della Capitale canadese, anche di origine italiana, l’opportunità di conoscere la lingua italiana attraverso la partecipazione ad un corso di lingua italiana e ad attività e eventi giornalieri incentrati su aspetti culturali e storici particolarmente rilevanti della Provincia di Chieti. Gli studenti canadesi, insieme ai nostri ragazzi, avranno la possibilità di frequentare la colonia marina organizzata dal Comune di Roccamontepiano, di visitare la città di Roma con i suoi monumenti più noti e il Parlamento, la città capoluogo d’Abruzzo, L’Aquila, danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009, il Cimitero canadese e il Museo della Battaglia di Ortona, la città di Chieti, il Museo delle Genti d’ Abruzzo e la casa di Gabriele d’Annunzio a Pescara. Inoltre tutti i ragazzi saranno ricevuti in udienza dal Santo Padre, Benedetto XVI“.

La comitiva studentesca è giunta in Italia domenica mattina, il 17 luglio scorso, nel pomeriggio è stata ricevuta in municipio a Roccamontepiano e alle ore 20, presso la Piana del Convento San Francesco Caracciolo, si è tenuta una festa di accoglienza con musica, canti e balli tradizionali a cura del GUTA (Gruppo universitario tradizioni antiche). Nei giorni seguenti i ragazzi hanno apprezzato le acque dell’Adriatico a Francavilla al Mare, hanno poi visitato, all’ombra della Majella madre, le Gole di Fara San Martino e i ruderi dell’antico monastero, infine la visita al Pastificio De Cecco, che produce una delle paste alimentari più apprezzate al mondo.

L’antica origine di Roccamontepiano risale all’alto Medioevo, al periodo dell’invasione longobarda e dell’espansione monastica benedettina. Numerosi documenti storici l’attestano. Questa fu l’epoca in cui attorno al vicino Monastero di San Liberatore a Majella – a Serramonacesca, in provincia di Pescara – coesistevano i feudi di Pomaro, San Pietro, Sant’Angelo e Polegra. Feudi i cui toponimi sono rimasti nelle contrade dell’attuale Roccamontepiano. Tali possedimenti vennero poi trasmessi a San Liberatore, che arricchì il territorio con chiese e monasteri.

Per quanto riguarda l’antica Rocca, andata distrutta dalla terribile frana del 24 giugno 1765, se ne ha menzione per la prima volta nelle carte compilate dal geografo arabo Al Idrisi per il Re Ruggero d’Altavilla nella seconda metà del secolo XII, descritta come “Ruqqua N’Lan”, in altri documenti del Trecento come “Rocca Montis Plani” o “Rocca De Monte Plano”. Il processo d’incastellamento si compì in diversi secoli. Soltanto in documenti del Cinquecento i feudi venivano dichiarati disabitati e conseguentemente l’intero abitato, arroccato attorno al castello principale, costituiva la “Rocca Monte Plano”, andata poi completamente distrutta.


L’odierno abitato conserva ben poco della struttura antica. Sopravvissero a quel cataclisma il Monastero di San Pietro, il Convento di San Francesco, la Chiesetta di San Rocco, la chiesetta della Madonna della Neve e la chiesa della Madonna delle Grazie. La frana, oltre a distruggere l’intero centro abitato, facendo  più di cinquecento vittime, determinò una ricostruzione delle abitazioni in maniera sparpagliata sull’intero territorio, essendo venute meno le ragioni di difesa da pericoli esterni proprie del periodo medioevale.

Angelo Filoso Il Postino



Nella foto: il Ministro degli Affari Esteri del Canada, John Baird, con gli studenti canadesi in partenza per Roccamontepiano




Teramo. Presentato dalla Provincia la proposta per il Piano per il contenimento dei cinghiali che prevede interventi anche in area protetta

Presentato dalla  Provincia la proposta per il Piano per il contenimento dei cinghiali che prevede interventi anche in area protetta

Si è svolto stamattina presso la Sala Consiliare della Provincia un tavolo operativo per fronteggiare l’emergenza cinghiale e sul tema della gestione della fauna selvatica.

“Abbiamo prontamente raccolto  – spiega l’assessore competente, Giuseppe Antonio Di Michele – l’invito delle associazioni rappresentative del mondo agricolo, in considerazione del fatto che si tratta di una vera emergenza con 270 richieste di indennizzo presentate ad oggi. La soluzione, a nostro avviso, risiede nel concordare con tutti gli attori coinvolti, Provincia, Ente Parco, Comuni montani, associazioni agricole e venatorie, il sistema più efficace e flessibile per limitare il fenomeno e per questo abbiamo portato al tavolo una proposta operativa, che, fra le altre cose, prevede l’utilizzo di selecontrollori  il contenimento dei cinghiali anche in area Parco”.

Sono stati preliminarmente coinvolti in un tavolo istituzionale che si è svolto l’altro ieri anche il Prefetto e l’Ente Parco, quest’ultimo oggi non è potuto intervenire all’incontro ma ha condiviso la proposta avanzata dalla Provincia.

Ampio consenso intorno all’approccio metodologico basato sulla condivisione e sulla partecipazione di tutti gli attori interessati anche da parte delle associazioni venatorie e del mondo agricolo, che tuttavia, questa mattina, hanno ribadito la richiesta di dare avvio immediato ai contenimenti.

La Provincia ha proposto un Piano pluriennale composto di vari passaggi a partire dall’istituzionalizzazione di un “Tavolo emergenza cinghiali”, organismo composto da tutti gli enti e dai portatori di interessi coinvolti e con funzioni preminenti di programmazione e indirizzo politico.

Il passo successivo sarebbe la nomina di un gruppo ristretto di esperti che, entro il dicembre prossimo, dovrà elaborare un protocollo d’intesa tra Provincia ed Ente Parco per le modalità di utilizzo dei selecontrollori  (ossia cacciatori appositamente formati dalla Provincia per la battuta al cinghiale) e per la definizione degli interventi di contenimento nell’arco di cinque anni..

La “task force” di esperti dovrà, inoltre, coordinare e controllare gli interventi e riferire al Tavolo istituzionale producendo dei report trimestrali.

Per quanto riguarda la fase operativa vera e propria, questa avrà inizio nel gennaio del prossimo anno con la redazione di un censimento della specie per dare corso, fra marzo a giugno 2012,  agli abbattimenti; da luglio a settembre sarebbe effettuata la fase di raccolta dati e di verifica dei risultati degli interventi.

Hanno preso parte al tavolo: Coldiretti, CIA, ANLC (Associazione Libera Caccia), FIDC (Federazione Italiana della Caccia), URCA (Unione Regionale Cacciatori per l’Appennino), Associazione Cinghialai Teramo, Comuni di Civitella e Castel Castagna, ANUU (Associazione Cacciatori migratoristi).

Teramo 21 luglio 2011




MOLISANI NEL MONDO Una mano lava l’altra … e l’inversione dei ruoli:

MOLISANI NEL MONDO

Una mano lava l’altra … e l’inversione dei ruoli:

siamo noi emigrati ad offrire assistenza agli imprenditori italiani

Giovanni Saracino alla quarta conferenza dei Molisani nel Mondo – Isernia, Campobasso e Termoli. 21,22 e 23 giugno, 2011: un mutuo scambio di idee e di progetti


di Giovanni Saracino *

OTTAWA – Le celebrazioni ufficiali sono iniziate nel piazzale della bellissima Cattedrale di Isernia alla presenza delle massime autorità politiche locali, il Senatore Michele Iorio, Governatore della Regione Molise, l’Avv. Michele Picciano, Presidente del Consiglio Regionale, il Vescovo del Molise Mons. Salvatore Visco, consiglieri regionali di destra e di sinistra, i sindaci di Isernia, Campobasso, Termoli, Larino e altri paesi del Molise. Ad accoglierci gli sbandieratori del Molise che in fronte alla scalinata della cattedrale si sono esibiti con le loro bandiere multicolori e costumi medioevali. Segue una cerimonia religiosa e quindi la registrazione dei delegati nel salone dell’Università del Molise. A dirigere la delegazione canadese: Tony Vespa da Montreal, Vice Presidente Molisani nel Mondo e Presidente della Federazione Molisana del Quebec, Paul Farrace, Presidente della Federazione Canadese Associazioni Molisane e Franco Zampogna, Presidente della Federazione Associazioni Molisane Canadesi dell’Ontario, entrambi da Toronto, 2 rappresentanti da Vancouver.

Erano anche presenti molisani provenienti dall’Australia, Europa, Brasile, Argentina e Venezuela. I molisani dell’estero sono circa 800,000 mentre nel Molise oggi la popolazione registra 300,000 abitanti circa – lo slogan del Governatore Iorio è che lui rappresenta un milione di molisani. Questo lato alquanto penoso è stato enfatizzato da tutti i rappresentanti politici che hanno partecipato al convegno. Ogni famiglia nel Molise può dire di avere un parente o un familiare diretto residente all’estero. Questi hanno contribuito per anni allo sviluppo economico della regione a cominciare dalle rimesse degli emigranti, dall’acquisto di case, terreni e dalle cessioni delle stesse ai loro familiari, rendendo più vivibile la difficile vita di quelli che sono rimasti in patria. I temi discussi: all’Università di Isernia due docenti hanno reso evidente alcuni lavori di ricerca nel campo agricolo, come l’utilizzazione del terreno dell’Alto Molise per la produzione di piante medicinali – bastano 600 metri quadrati per una raccolta sufficiente a sostenere una o due persone. Quindi si apre una nuova speranza per l’utilizzo dei terreni improduttivi dando stimolo a un ritorno ad un certo tipo di agricoltura, tenendo presente che la coltivazione tradizionale (grano, girasole, viti, pomodori e altri prodotti agricoli) non sono più redditizie.

Un altro tema importante è stato quello del modo di utilizzare i beni culturali ambientali, turistici, tenendo presente che il Molise non è solo nell’essere erede di tanti beni – esempio, Pompei nella Campania è ben noto, accessibile, più frequentata di un locale storico come come Altilia (Saepinum) nel Molise . Per tutto ciò, ha affermato nel suo intervento l’ing. Testa, è inutile competere con altre regioni. In  aggiunta ai valori storici, il Molise offre ben altro, come le acque, l’aria, il paesaggio, il mare e la montagna, i cibi genuini e l’accoglienza dei residenti, il tutto entro un’ora di distanza fra le varie località.

Si è anche parlato di emigrazione, il Prof. Norberto Lombardi ha dedicato 30 anni di studi sul fenomeno dell’immigrazione (referenza al libro “La Storia del Molise” di G. Massullo). Questa piaga purtroppo non è stata sanata e sebbene oggi non c’è la tendenza da parte dei nostri giovani a lasciare mamma e nonni, c’è purtroppo una buona parte dei nostri cervelli soprattutto nel campo scientifico di farsi un futuro all’estero. Quindi ancora tutt’oggi il problema dei giovani esiste e come. Le università di Isernia, Campobasso e Termoli hanno veramente voluto riaffermare questi temi che richiedono una stretta collaborazione tra governi, scuole e industrie, e preferibilmente il cambio a una nuova cultura che si confaccia ai nostri tempi. È necessario che si sappia che il “posto fisso” è cosa del passato sia in Italia che in altri paesi occidentali. I vari governi non sono e non devono occuparsi d’iniziative private, ma devono incoraggiare con corretti incentivi fiscali e altro, gli individui che mostrano serietà e capacità di voler rischiare e quindi creare posti di lavoro per le nuove generazioni.

I politici molisani di ogni colore definiscono tutti gli emigranti “ambasciatori” del sistema Italia – noi siamo onorati di tale titolo, ma come tutti sappiamo che anche questi brevi ritorni in patria ci diano una buona conoscenza del prodotto che bisogna rappresentare all’estero. Quindi, meno discorsi e più tempo per conoscere i prodotti Molise: prodotti agricoli, industriali, artigianali, turistici, universitari, artistici e scientifici e i loro produttori. È chiaro che i molisani nel mondo sono sempre disposti ad aiutare la loro regione. Vogliamo essere disponibili a loro per qualsiasi iniziativa vogliano intraprendere, soprattutto per coloro che vogliono perfezionare la lingua inglese e per coloro che hanno la volontà di fare, ci sono delle possibilità – il Canada provvede a dare un visto di 6 mesi permettendo allo studente o il professionista di recarsi in Canada (purché  sia disposto ad accettare qualsiasi impiego per il proprio mantenimento.)

Per aiutare i piccoli imprenditori della Regione ci stiamo preparando per il progetto Vini e Cibi del Molise, previsto per il mese di ottobre nei ristoranti di Ottawa, Toronto e Montreal. Questo progetto vedrà il coinvolgimento anche dell’Ambasciata italiana in Canada – sarà un progetto di introduzione al mercato canadese di prodotti finora non rappresentati in Canada. Si prevede anche l’assistenza della Camera del Commercio di Toronto che spera di stabilire una rappresentanza a Ottawa per facilitare gli scambi fra il Canada e l’Italia.

Noi tutti facciamo un grande sforzo per motivare anche e sopratutti i nostri giovani, perciò è stato apprezzato moltissimo l’invito della regione ai giovani di partecipare a questo incontro. Durante questo convegno la Regione ha invitato rappresentanti giovani per visitare il Molise e partecipare alle delibere. Il comitato dell’Associazione Molisani di Ottawa ringrazia due dei nostri giovani che si sono fatti avanti per prendere parte al convegno, Cristina Stokes e Sonia del Castello. La loro candidatura ha permesso la partecipazione solo di una Cristina Stokes come rappresentante dei giovani. Altri membri della delegazione di Toronto hanno partecipato alla scoperta del Molise. Sentiremo presto da loro sia sulla loro esperienza che sui loro progetti.

*presidente dell’Associazione Molisani di Ottawa